Nonostante tutto, una cultura di pace sta emergendo in tutti i campi dello sforzo umano
mensile, anno XX, numero 289 – 22 aprile 2020
Good News Agency - l’agenzia delle buone notizie - riporta notizie positive e costruttive da tutto il mondo del volontariato, delle Nazioni Unite, delle organizzazioni non-governative e delle istituzioni impegnate nel miglioramento della qualità della vita, notizie che non si “bruciano” nell’arco di un giorno. È distribuita gratuitamente per via telematica nel mondo a media e giornalisti di redazione, ONG e associazioni di servizio, scuole superiori e università. È un servizio di volontariato dell’Associazione Culturale dei Triangoli e della Buona Volontà Mondiale, ente morale educativo associato al Dipartimento della Pubblica Informazione delle Nazioni Unite. Sostiene il Movimento Globale per la Cultura di Pace. Nel rapporto conclusivo sul progetto del Decennio per una Cultura di Pace (2001-2010) consegnato al Segretario-Generale ONU per la presentazione all'Assemblea Generale), Good News Agency è inclusa tra le tre ONG che svolgono un ruolo importante nel campo della informazione per la promozione di una cultura di pace tramite Internet.*
Legislazione internazionale – Diritti umani – Economia e sviluppo – Solidarietà
Pace e sicurezza – Salute – Energia e sicurezza – Ambiente e natura
Religione e spiritualità – Cultura e educazione
SETTE PASSI NEL FUTURO
Franco Anesi, Presidente dell’Associazione Italiana “Triangoli e Buona Volontà Mondiale”
La pandemia e le sue conseguenze sul piano della nostra vita quotidiana ci sono arrivate contro con una tale velocità e un tale impatto che siamo tutti ancora come intontiti dal colpo ricevuto. Cerchiamo conforto e speranza nei dati e nei pareri dei medici virologi e degli scienziati, confidiamo nella capacità dei politici, dei governi, delle istituzioni nazionali ed internazionali di trovare misure economiche e finanziarie straordinarie per fronteggiare una crisi lunga e inevitabile, cerchiamo di trovare nuove risorse di comprensione e fiducia dentro di noi. Restano in ogni caso due domande inesorabili e inevitabili; chi o che cosa ha provocato tutto questo? E quale sarà la nostra vita futura? Sono domande nette e importanti, con le quali siamo costretti a confrontarci, nella nostra coscienza individuale, con le persone in casa con noi, nelle riunioni con altri che effettuiamo in continuazione con i mezzi informatici che ci stanno supportando.
Qui vogliamo affrontare queste due domande dalla prospettiva della Buona Volontà Mondiale, non solo intesa come il timbro etico e giuridico della nostra Associazione, ma una volta ancora come un’energia vitale, come un’entità in azione capace di trasformare il mondo in cui viviamo. Vedremo attraverso la consueta raccolta di buone notizie, stavolta interamente dedicate al tema della pandemia Covid-19, come questa entità stia rispondendo in modo vario e diffuso all’emergenza, nei vari campi delle decisioni istituzionali, dei diritti umani, della solidarietà, della pace e della sicurezza, del superamento delle divisioni e dell’affermazione di una cultura di pace.
Questa è la risposta alla necessità, e restano comunque le domande.
La prima domanda: chi o che cosa ha provocato tutto questo?
Quando guardiamo il tema della malattia da una prospettiva più ampia e profonda, troviamo sempre le sue origini in una condizione di squilibrio che poi determina la perdita della vitalità e della salute. Oggi l’interpretazione psicosomatica delle malattie diventa sempre più chiara e capace di alimentare processi diagnostici e prognostici validi e corretti anche dal punto di vista scientifico, non solo coscienziale o filosofico. Nei libri della Collana Agni Yoga, vedi Agny Yoga Society, New York (US) e Collana Agni Yoga, Casa Editrice Nuova Era, Italia) si trova spesso il riferimento ad un’energia vitale ancora inesplorata, eppure molto presente, cui viene dato il nome di “energia psichica”, o “energia primaria”. Questa energia può essere contattata in natura, accumulata, conservata, utilizzata bene o dispersa, come qualsiasi altra energia, e la sua presenza o assenza determinano la salute o l’infermità. Ecco quindi che una carenza di questa energia vitale, psichica, può favorire il diffondersi di epidemie e pandemie.
Sempre in questi libri, legati ad una visione filosofica dell’esistenza umana che unisce la visione spirituale alle necessità di azione concreta nel mondo, si trovano interessanti interpretazioni delle epidemie.
“…chi avrebbe potuto affermare che le epidemie d’influenza si devono curare con l’energia psichica? …Ma è necessario pensare ai nuovi nemici creati dalle condizioni della vita contemporanea. I vecchi rimedi non valgono contro essi, bisogna trovare una via nuova, mediante l’espansione della coscienza. È possibile rintracciare le ondate di malattia che si rovesciarono sul pianeta in un millennio. In base a tale documentazione si potrebbe compilare un’interessante classifica delle mancanze umane, poiché naturalmente le infermità mostrano il lato negativo della nostra esistenza. Spero che menti vigili vi riflettano in tempo…”
“…Fate attenzione all’origine delle epidemie. Esse si riflettono sulla generalità delle forze coscienti. Il veleno penetra più profondo che non si creda, ridesta bacilli sopiti e ne crea dei nuovi. Le epidemie, sia fisiche che psichiche, sono molto pericolose: la degenerazione di molte e intere famiglie risale proprio al riattivarsi dei microbi...”
“...Sia detto con immagini poetiche, o con simboli, o con segni, o in termini scientifici, o con un secco comando, tutte queste forme alludono ugualmente al valore dell’energia psichica. È possibile accrescere notevolmente l’energia primaria, ma basta un poco di confusione per aprire le porte al nemico più insidioso….Il medico deve badare attentamente ai vecchi simboli. Quando la Bibbia narra di invasioni, epidemie e piaghe è da intendersi che lo spirito, depresso, fu aperto ai peggiori contagi…”
“...Seppure con qualche riserva, gli scienziati ammettono che le emanazioni dell’uomo trasformano l’atmosfera. Non ce ne sono di più potenti, egli è capace di avvelenare o risanare ciò che l’attornia. E non sono le malattie che guastano l’aria, ma l’irritazione, la rabbia, la malizia…. È urgente risanare e ripulire la Terra. Bisogna purificarne gli strati infetti, soltanto gli uomini possono farlo. Se solo badassero allo stato della loro energia psichica, cercando di non peggiorarlo, il miglioramento potrebbe cominciare. Le epidemie più perniciose verrebbero arrestate da forze invisibili, e questi baluardi si costruiscono nella vita quotidiana…”
Ecco quindi che anche nei testi di un insegnamento spirituale si parla della coscienza umana, e dei comportamenti che derivano dal suo stato e livello, come della causa e dell’origine delle condizioni di vita, della salute o della malattia in senso esistenziale. Ci viene indicata a chiare lettere l’esistenza di una legge universale chiamata di causa ed effetto (in Oriente definita anche come Karma); una legge universale che fa sì che la vita tenda sempre all’equilibrio nel suo percorso evolutivo, e quando questo equilibrio viene alterato si manifestano eventi, “dolorosi” nella prospettiva umana, che indicano sia la violazione che la necessità di ripristino. Azione e reazione, azioni e loro conseguenze, mancate azioni e loro conseguenze. Anche nella filosofia e nella religione buddhista troviamo indicazioni precise sull’origine del dolore e della sofferenza e sulle vie di liberazione possibili, che sembrano confermare l’ipotesi di questa legge.
Ora, il fattore scatenante di questa pandemia viene indicato da fonti molto attendibili in campo scientifico al “salto di specie” compiuto dal virus, prima presente in alcune specie animali e “transitato” nell’uomo per forme di mancata igiene e di contaminazione. Se questo è stato, è stata la scintilla che ha dato fuoco al “gas” presente nello spazio, e questo “gas” non potrebbe proprio essere la degenerazione dei retti rapporti con il mondo animale, con la vita naturale, la rottura dell’equilibrio determinata da troppe scelte egoistiche, separative, miopi e incapaci di pensare al futuro e all’inevitabilità della legge di causa ed effetto?
L’Umanità, nel suo stato di coscienza, ha prodotto tutto questo. O forse possiamo dire una parte di Umanità, che si è allontanata dal vero significato del progresso e dell’evoluzione, che sono fatti interiori e non esteriori, e che ha favorito il benessere materiale di pochi originato sulle privazioni di molti, che ha permesso l’allontanamento dalle leggi della natura e dell’equilibrio, che ha vissuto favorendo separazione, divisione, oltraggi alla natura e ai suoi regni. Questa parte di Umanità è arrivata al capolinea del suo tragitto, e la pandemia ha forse fermato, o almeno rallentato, un treno in corsa ormai privo di guida e di controllo.
C’è una nuova parte di Umanità che inizia a pensare in termini di unità sostanziale, di integrazione, di valori come buona volontà, solidarietà, comprensione, tolleranza, aiuto reciproco, corretto utilizzo e distribuzione delle risorse, che oggi sta raccogliendo il dolore e il disorientamento delle moltitudini. E’ questa la parte di Umanità che oggi si deve “affermare”, presentando un futuro diverso e rendendolo attrattivo ai molti.
E qui arriviamo alla seconda domanda:
Quale sarà la nostra vita futura?
La nostra vita futura dipenderà dalla trasformazione e dalla possibile evoluzione della coscienza umana, e dipenderà in primo luogo dall’accettazione dell’amore come fondamento di una possibile nuova cultura e nuova civiltà. Amore come energia coesiva, come accettazione e comprensione dell’altro, amore come riconoscimento e apprezzamento di ogni individualità e diversità, amore come saggezza e intelligenza attiva, amore come ispirazione costante a pensieri, parole ed azioni ispirate e guidate dalla buona volontà e dai retti rapporti. Non una visione sentimentale dell’amore, ma un vero e proprio accesso ad un nuovo stato di coscienza.
Mi permetto allora di indicare sette possibili passi, o sette direzioni, che ci potranno aiutare a entrare in questa nuova dimensione dell’esistenza, e di dirigere finalmente il nostro futuro su linee realmente evolutive, evitando i rischi di un regresso involutivo.
Come primo passo, iniziamo a ricordare e riconoscere il senso della vita come una cosa sacra. Questo rinnovato senso del sacro, che non si richiama ad una visione religiosa particolare, può iniziare a segnare i pensieri, le parole e i comportamenti; serve quindi l’impegno a mettere la sacralità della vita, e anche il suo stesso mistero, al centro del proprio riflettere, sentire e agire. La vita è sacra.
Come secondo passo, serve maturare la percezione di essere guidati, di avere al proprio interno, nel punto più elevato del riconoscimento in uno scopo comune, un principio-guida, come fosse una luce stabile sul proprio procedere, un vero e proprio sole capace di nutrire, scaldare e illuminare. Ogni individuo, ogni gruppo, ogni Nazione, l’Umanità nel suo insieme hanno da imparare il senso di affidamento ed obbedienza ad un principio-guida, ad un sistema di valori superiori in grado di liberarli dal relativismo delle scelte arbitrarie.
Come terzo passo, il “gruppo umano” ha da riconoscersi stabilmente come tale, un gruppo appunto, e percepire l’esistenza della vita del gruppo come quella di una creatura che inizia un proprio sviluppo e una propria crescita. Serve più che mai un modo di pensare e di sentire che orienti all’affermazione del bene comune capace di contenere il bene individuale. Il “gruppo umano” impara a percepire l’esistenza di un centro vitale e creativo che cura la crescita dell’insieme, e si sviluppa così quel senso di affinità che porterà alla cooperazione e non più alla competizione.
Come quarto passo, occorre iniziare a sperimentare una nuova arte di vivere, il cui motore ed obiettivo è la stessa evoluzione della coscienza, della consapevolezza. Si devono orientare le questioni, le decisioni e le scelte all’imitazione di modelli di vita superiori, sicuramente più ampi ed inclusivi, come ad esempio quelli del cielo e del sistema solare nel quale ruotiamo, dove ogni rapporto tra le varie parti è segnato dalla ricerca dell’armonia e delle giuste proporzioni, dove maggiore e minore cooperano, si riconoscono e si aiutano.
Come quinto passo, occorre comprendere e affermare che una nuova civiltà umana non possa prescindere da una nuova visione della cultura, una cultura capace di infondere i valori dell’unità nella diversità, della libertà, della cooperazione, della bellezza come pietre d’angolo del processo di rigenerazione del mondo. Serve comprendere il valore del proprio lavoro e considerarlo sempre parte di un lavoro più ampio, percependo l’esistenza di una rete di altri gruppi al lavoro, nei diversi campi dell’attività umana, uniti dall’impegno comune per la nascita di questa rinnovata civiltà umana.
Come sesto passo, è essenziale imparare un nuovo livello di comunicazione al proprio interno. Imparare a comunicare con la propria essenza interiore, con il nucleo di volontà, amore e intelligenza insito in ogni creatura vivente. Come acqua vitale, serve sviluppare un senso di profonda unità, e un senso di nuova umanità che ci aiuti a riconoscere e onorare lo stesso senso di unità negli altri, con i quali si impara a comunicare sul piano dell’essenza e non della forma. Questo senso di profonda unità sarà la base di un nuovo atteggiamento religioso comune.
Infine, come settimo passo, avvicinare l’energia speciale della sintesi, questa forza così nuova che caratterizza il nostro tempo. Sintesi fra idee, parole, sentimenti ed azioni. Sintesi fra la propria aspirazione ad essere utile al progresso umano e la capacità di trasferirla in azione quotidiana, stabile e ritmica. Sintesi fra ogni parte, per trovare il posto per ogni cosa e saperla mettere nel giusto ordine. La via della sintesi farà riconoscere e ritrovare le leggi dell’equilibrio e dell’ordine della vita naturale, nella piena consapevolezza di essere parte della vita del pianeta, una vita da servire e non più da sfruttare.
CONTRIBUTI
Ospitiamo e pubblichiamo con grande interesse e un grazie particolare questo contributo della Dr. Marina Bernardi, Presidente della Associazione “Comunità di Etica Vivente” di Città della Pieve (PG), da lungo tempo affiliata in spirito di cooperazione alla nostra Associazione.
QUALCHE SPUNTO DI RIFLESSIONE SUL NEMICO DEL MOMENTO, IL CORONAVIRUS
Dr. Marina Bernardi,
Presidente dell’Associazione Comunità di Etica Vivente di Città della Pieve
Gli eventi delle ultime settimane ci hanno scaraventato improvvisamente in una situazione inaspettata, una di quelle di cui si parla nei libri della Collana dell’Agni Yoga con il nome di “insolito”. Insolita perché diversa dalla routine ormai stabilita nelle nostre vite, sia quelle individuali che quelle dei nostri vari gruppi spirituali e/o sociali, col il loro ritmo di incontri, di abitudini e di rituali ben stabiliti e considerati certi da tutti noi. E invece eccoci a sostituire i nostri eventi sul piano fisico con quelli sul piano virtuale, cosa che fino a poco fa avremmo considerato pura fantascienza!
Da alcuni anni ormai parliamo spesso di dissolvimento delle forme fisiche ormai superate. E ora, dopo che fuochi, terremoti, crisi politiche ed economiche, drammi sociali… si sono susseguiti negli ultimi anni, ci troviamo davanti a una crisi più visibile e che a noi sembra più vera, per la semplice ragione che ci tocca tutti e che impatta in modo consistente sulle nostre vite. E’ qualcosa di presente e ben sperimentato da ognuno di noi, qualcosa che per molti ha assorbito gran parte dell’attenzione.
Perciò vediamo due aspetti di questa crisi: l’insolito, semplicemente perché è insolito che un piccolissimo virus abbia tanto potere, diciamo che proprio questo non ce lo aspettavamo; e il suo aspetto globale, nel senso che tutti, ma proprio tutti e in tutto il mondo ne sono toccati. Di fronte a questo micro-organismo non reggono né frontiere, né diversità sociali ed economiche, e nemmeno differenze di stato di coscienza. Credo che questo sia un aspetto davvero nuovo, forse mai vissuto prima dall’umanità: il problema, o per lo meno il rischio, è per tutta l’umanità, nessuno escluso. Esso coinvolge il gruppo umano nel suo insieme, e perciò ci costringe ad affrontarlo stando insieme, perché farlo in modo separato una persona dall’altra e un paese dall’altro, sarebbe assurdo e impossibile. Ci spinge a strategie contenitive che incidono sulle relazioni di ognuno con tutti gli altri, sia che si parli di individui che di nazioni.
Non era forse necessario che sperimentassimo il fatto che siamo davvero uno? Ed è stato un piccolissimo comune denominatore che ce lo sta facendo sperimentare, scagliandoci così fuori dalle belle idee e concetti sulla vita una che per anni e anni abbiamo coltivato nella mente e ripetuto nelle parole.
E qui emerge un’altra funzione di ciò che sta accadendo: costringerci a portare nell’esperienza reale della vita ciò che abbiamo imparato e a cui a lungo abbiamo aspirato sul piano mentale: partendo dall’idea dell’umanità una, per arrivare a una serie di altri valori, quali quello del saperci staccare dalle abitudini fisiche e dai bisogni di relazionarci da vicino con le persone, al saper di conseguenza stare più in contatto con noi stessi, in solitudine e silenzio, al sentirci gruppo al di là del tempo che trascorriamo insieme. E molti altri valori, ognuno ne può aggiungere a volontà.
Stiamo di fatto ampliando di molto la prospettiva da cui guardare alla situazione. Sappiamo bene che più è limitato l’angolo di visione di un qualunque tema, e più entriamo nell’annebbiamento, perché ne enfatizziamo certi aspetti e non riusciamo a vederne altri, che farebbero invece parte della visione intera. Ma è nostro dovere di ampliare ancora di più l’orizzonte, perché gli strumenti li abbiamo; questo ampliamento di visione sta avvenendo in molti di coloro che, anche se in modo ancora non del tutto consapevole, si stanno ponendo delle domande e che, mossi ora dal toccare con mano le conseguenze di distorsioni ed errori pregressi, si stanno chiedendo cosa possiamo cambiare e come farlo, non fosse altro che perché mossi dalla paura per la loro sussistenza. A livelli diversi di consapevolezza corrispondono domande, risposte e reazioni diverse.
La solidarietà, l’empatia, la cooperazione che si stanno manifestando ogni giorno di più sia tra le persone che tra le nazioni, hanno la funzione di creare, alla lunga e se tutto procede nel verso giusto, un campo di buona volontà, su cui sarà (o sarebbe) più facile far calare le nuove visioni e gli atti che sono ispirati da una possibile e superiore volontà di Bene.
Ma dobbiamo fare attenzione e non negare nemmeno la grande “innominata”, la paura. Tra noi che abbiamo portato avanti a lungo un lavoro di autocoscienza, tende a prevalere un atteggiamento di negazione “Non ho paura”, sia che questa affermazione venga dal non essere in una delle categorie a rischio, sia che venga da un’ormai elaborato rapporto con la dimensione della morte. Ma attenzione! Ogni qualvolta delle certezze su cui basa la nostra vita vengono scalfitte, è normale e naturale avvertire la paura; anche quando non fosse la paura di ammalarsi e di morire, essa può prendere forme diverse, paura della crisi economica, paura di non poter mantenere gli impegni presi, paura per altri, paura di un futuro che non vediamo ancora…Nel nostro caso anche paura di restare bloccati in altri paesi o di non poter più viaggiare…Se non vogliamo chiamarla paura, chiamiamola preoccupazione, fa sempre parte della stessa famiglia. E va nominata, prima di poterla veramente riconoscere nella sfumatura che ci appartiene, per poi trasformarla. D’altra parte, dobbiamo considerare che siamo immersi in potentissime onde collettive di paura, perciò essa di certo arriva ai nostri recettori psichici; forse è una delle cause degli sbalzi di umore, degli up and down che varie persone sentono in questo periodo. Un buon antidoto alla paura è il porsi domande su ciò che temiamo, riflettervi e aprirci a rivelazioni e intuizioni: è un atteggiamento attivo che ci direziona verso il futuro senza negare il presente.
Tra le varie interpretazioni che stanno girando sull’origine di questo male, quasi tutte tendenti a proiettare le cause su qualche agente esterno, a noi basta nominarne una, che le include tutte e con cui non sbagliamo mai: un ritorno “karmico”, un effetto di cause passate, che possono essere di qualunque genere e livello. Sta a noi assumerci responsabilmente questo karma, accettandolo, e convertirlo in “dharma”. Ciò implica la piena assunzione di responsabilità per l’evento e la forza di orientarne il flusso nella direzione del Bene, un bene maggiore che siamo certi che già esiste, anche se non riusciamo ancora a definirlo. Ma il percepirci come punti focali di “conversione dal karma al dharma” ha un effetto dinamizzante e risanante, a partire dal piano psichico fino al piano fisico.
E’ importante che le nostre difese immunitarie siano ben funzionanti e questo lo possiamo ottenere, oltre che con i vari integratori, con la giusta attivazione a livello interiore: nei termini che lo studio dell’Agni Yoga ci offre il grande protettore è l’energia psichica che riusciamo a tenere viva ed attiva. Lo dobbiamo fare sia come individui, che come gruppo, contattando il senso di liberazione che ogni scioglimento delle cause pregresse porta con sé. Perciò la grande domanda è: quale “novità” posso mettere in moto grazie a questa situazione? Quale nuova espressione di me e del mio gruppo di appartenenza ed elezione?
Ma c’è un passaggio che è ancora oltre e che è non solo risolutivo, ma anche fortemente creativo: sempre dallo studio dei testi dell’Agni Yoga ci arriva il termine “tactica adversa”. Alcuni di noi, dopo averla sperimentata, ne sono diventati dei fautori a oltranza! Consiste nel porsi la domanda: cosa di più e di meglio posso conquistare addirittura utilizzando, e non solo contrastando, l’energia dell’”avversario”, del nemico che mi viene incontro, che in questo caso è il piccolo, tremendo corona virus? Cosa posso conquistare grazie ai problemi che mi crea? Le risposte possono essere molte per ognuno di noi.
Ad esempio: lì dove altri vedono un limite nel non poter stare vicini fisicamente, possiamo provare ad intravvedere la possibilità di rinforzare il rapporto sottile, da coscienza a coscienza,tra noi. Impariamo a scambiare amore e contatto ad un livello più profondo e più stabile, così rinsaldando la rete eterica e il rapporto tra coscienze che ci unisce. Sappiamo dagli insegnamenti di antica saggezza che lo sviluppo della telepatia è uno degli obiettivi del futuro per cui siamo in allenamento. Non voglio allarmare ma mi chiedo se il prossimo virus non sarà di tipo telematico, cosa che ora non riusciremmo nemmeno a immaginare, dato che i collegamenti virtuali si stanno rivelando la nostra stampella, ma forse prima o poi dovremo lasciare anche quella.
E se per caso tutto di colpo ci trovassimo senza internet, ricordiamoci di nutrire con convinzione e intensità la connessione sottile!
Insomma, i possibili stimoli di riflessione sono davvero molti, potremmo andare avanti un bel po' e forse nelle prossime settimane ci andremo. Per ora impegniamoci a utilizzare questo tempo così speciale e insolito e libero dalle forme conosciute, in cui lasciare lavorare la nostra coscienza.
Sempre L’Agni Yoga ci indica tre strumenti principali per attraversare le difficoltà: fiducia, contatto con fonti superiori di aiuto e lavoro. In che modo ognuno di noi può essere un agente attivatore di queste qualità nel proprio ambiente?
Insomma, detto tutto questo, il corona virus non è più quello spauracchio che sembrava, anzi, andrà forse a finire che tra un po' lo riconosceremo come un portatore di luce che, anche se inconsapevolmente, è stato messo sulla via dell’umanità. E se così fosse?
Città della Pieve, 24 marzo 2020
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2020/466 DELLA COMMISSIONE del 30 marzo 2020 relativo a misure temporanee volte a contenere rischi sanitari diffusi per l’uomo, per gli animali e per le piante e per il benessere degli animali in occasione di determinate gravi disfunzioni dei sistemi di controllo degli Stati membri dovute alla malattia da coronavirus (COVID-19) (Testo rilevante ai fini del SEE)
31 marzo 2020 - LA COMMISSIONE EUROPEA (…) HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
Il presente regolamento stabilisce misure temporanee necessarie per contenere rischi sanitari diffusi per l’uomo, per gli animali e per le piante e per il benessere degli animali, al fine di far fronte a gravi disfunzioni del funzionamento dei sistemi di controllo degli Stati membri in considerazione della crisi connessa al COVID-19.
Articolo 2
Gli Stati membri che desiderano applicare le misure temporanee stabilite dal presente regolamento informano la Commissione e gli altri Stati membri di ciò e delle misure adottate per porre rimedio alle difficoltà di esecuzione dei controlli ufficiali e delle altre attività ufficiali in conformità del regolamento (UE) 2017/625.
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres chiama all'azione
Marzo 2020 -
Il nostro mondo deve affrontare un nemico comune: il COVID-19.
Il virus non fa distinzione tra nazionalità o etnia, fazione o fede, attacca incessantemente tutto.
Nel frattempo, il conflitto armato infuria in tutto il mondo.
I più vulnerabili - donne e bambini, persone con disabilità, emarginati e sfollati - pagano il prezzo più alto.
Sono anche a più alto rischio di subire perdite devastanti da COVID-19.
Non dimentichiamo che nei paesi devastati dalla guerra, i sistemi sanitari sono crollati.
Gli operatori sanitari, già pochi in numero, sono stati spesso presi di mira.
I rifugiati e altri sfollati a causa di conflitti violenti sono doppiamente vulnerabili.
La furia del virus illustra la follia della guerra.
Ecco perché oggi chiedo un cessate il fuoco globale immediato in tutti gli angoli del mondo.
È tempo di bloccare i conflitti armati e concentrarsi sulla vera lotta delle nostre vite.
Alle parti in guerra dico:
Ritiratevi dalle ostilità.
Mettete da parte la sfiducia e l'animosità.
Fate tacere le pistole; fermate l'artiglieria; ponete fine agli attacchi aerei.
È essenziale ...
Aiutare a creare corridoi per gli aiuti salvavita.
Aprire possibilità preziose per la diplomazia.
Portare speranza in luoghi tra i più vulnerabili al COVID-19.
Prendiamo ispirazione da coalizioni e dal dialogo che stanno lentamente prendendo forma tra parti rivali in alcune zone per consentire approcci congiunti al COVID-19. Ma abbiamo bisogno di molto di più.
Poniamo fine alla malattia della guerra e combattiamo la malattia che sta devastando il nostro mondo.
Inizia fermando i combattimenti ovunque. Adesso.
Questo è ciò di cui la nostra famiglia umana ha bisogno, ora più che mai.
- Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres
(top)
COVID-19 in Sudan: messaggi salvavita raggiungono il Nord Darfur e il Kordofan meridionale per fermare la diffusione del virus
31 marzo 2020 Fairfield, Connecticut - Una flotta di veicoli di Save the Children equipaggiati con altoparlanti e insegne percorre questa settimana attraverso il Nord Darfur e il Kordofan in Sudan per diffondere messaggi sul lavaggio delle mani, il distanziamento sociale e altri modi per prevenire la diffusione di COVID-19. Save the Children ha reclutato un gruppo teatrale locale per dare vita e animazione ai messaggi che vengono anche riprodotti su radio locali e altoparlanti fissi. Di fronte a un ospedale nel Kordofan, le squadre di Save the Children hanno dimostrato il distanziamento sociale distribuendo volantini sulla prevenzione COVID-19. I team hanno inoltre pubblicato banner sui muri e trasmesso messaggi sugli altoparlanti. L'organizzazione umanitaria internazionale sta inoltre collaborando con una società di telecomunicazioni locale, Zain-Sd, per inviare SMS con messaggi di sensibilizzazione sul COVID-19 attraverso il Sudan nei prossimi giorni. Zain-Sd ha il maggior numero di abbonati di qualsiasi compagnia di telecomunicazioni in Sudan. Si prevede che i messaggi raggiungeranno oltre 5 milioni di persone entro la fine della prossima settimana. La messaggistica mobile fa parte di una serie di attività che si svolgono in Sudan per prevenire la diffusione di COVID-19, poiché i casi sono aumentati drammaticamente in tutta l'Africa questa settimana. Ad oggi ci sono stati più di 5.255 casi confermati in almeno 47 paesi in Africa, con il Sudan che ha riportato sei casi confermati, inclusi due decessi. Save the Children sta lavorando a stretto contatto con il Ministero della Salute sudanese per distribuire mascherine e disinfettanti per le mani a tutte le strutture sanitarie della regione, con 1.200 maschere distribuite e 300 galloni di disinfettante fino ad oggi procurati. L'agenzia sta inoltre collaborando con il Ministero della Salute per creare centri di isolamento per garantire che le persone positive al virus possano curarsi a distanza di sicurezza dal resto della comunità. (...)
Emergenza coronavirus: la salute è un diritto universale al di sopra del profitto
30 marzo 2020 - Da diverse parti del mondo, numerosi attivisti umanitari hanno riflettuto sul momento presente e preparato questa dichiarazione e campagna che Pressenza è felice di sostenere. La salute è un diritto universale che va ben oltre l'economia di mercato e la speculazione finanziaria. Con questo appello stiamo rispondendo alla responsabilità che siamo stati chiamati ad accettare. Useremo tutte le nostre forze per superare l'emergenza coronavirus e lo faremo nel miglior modo possibile rimanendo a casa, continuando a fare il nostro lavoro, ove necessario, e aiutando i bisognosi in ogni modo possibile. Saremo responsabili e cercheremo di convincere coloro che ci circondano a fare lo stesso. Continueremo ad essere responsabili anche quando questa situazione sarà alle nostre spalle, quando sarà il momento di fare i conti, che interesseranno milioni di persone già colpite dalla perdita di così tante vite, con conseguenze estremamente gravi per la sanità pubblica e l’economia.
https://www.pressenza.com/2020/03/coronavirus-emergency-health-is-a-universal-right-above-profit//
COVID-19: Priorità ai diritti umani e alla protezione dei più fragili
27 marzo 2020 – Dalla solidarietà alla vicinanza, non viene meno l'impegno di FIDH (Federazione Internazionale dei Diritti Umani) nella nostra missione. Siamo allarmati per le pratiche repressive attuate in diversi paesi del mondo. Nel giro di poche settimane, il mondo è piombato nella più grande crisi sanitaria globale mai sperimentata da circa un secolo, scosso dalla diffusione del COVID-19, dichiarata pandemia l'11 marzo dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Ad oggi, i casi confermati a livello globale sono circa mezzo milione e almeno 21.000 persone sono morte per aver contratto il virus in 163 paesi (Fonte: OMS). Crisi straordinarie richiedono misure straordinarie: confinamento obbligatorio, quarantene, chiusura delle frontiere, divieto ai viaggi, chiusura delle aziende, requisizione di dispositivi medici, coprifuoco, ecc. Le iniziative governative si stanno moltiplicando nel tentativo di rallentare la diffusione del virus; una risposta di questa entità potrebbe essere giustificata per proteggere il diritto di tutti alla salute, ma comporta una vigilanza molto attenta da parte delle organizzazioni per i diritti umani. È nostro dovere assicurare che queste iniziative siano equilibrate e giustificate.
Imparare la resilienza: come ACDI / VOCA aiuta le comunità ad adattarsi agli shock
23 marzo - Quando si verificano disastri climatici, conflitti e altre crisi, la capacità di una comunità di resistere agli shock e adattarsi a loro è ciò che differenzia coloro che si riprendono da coloro che soffrono.
Oggi ci troviamo in tempi incerti. Mentre l’epidemia di coronavirus (COVID-19) causa morti in tutto il mondo, la resilienza sta diventando più vitale che mai. Ma cosa intendiamo per resilienza? La resilienza è molto più che una parola insignificante, quando è definita e misurata è la prova che le persone possono riprendersi da crisi economiche, sociali e fisiche e smettere di vivere in uno stato di vulnerabilità cronica.
I programmi ACDI / VOCA in tutto il mondo mirano a costruire la resilienza attraverso:
• il miglioramento della sicurezza alimentare e della nutrizione;
• la riconciliazione delle comunità vittime o parti di conflitti;
• il rafforzamento dei sistemi economici per rendere autosufficienti le comunità dipendenti dagli aiuti esteri;
• lo sviluppo di approcci per coinvolgere i giovani, le donne, la comunità LGBTQ +, i popoli indigeni, i disabili, i poveri delle aree rurali e altri nei mercati economici;
• la mitigazione delle sfide climatiche e la gestione delle risorse naturali;
• la riduzione del divario tra governi, fondazioni e settore privato;
• l’adattamento del nostro approccio in corso d’opera. (...)
https://www.acdivoca.org/2020/03/finding-resilience-how-acdi-voca-helps-communities-adapt-to-shocks/
Società civile al lavoro in Sudafrica – Organizzazioni per i diritti umani si coordinano per garantire servizi di consulenza legale
(di Mark Heywood)
20 marzo 2020 – Nonostante il Covid-19 abbia cambiato le nostre vite, chiudendoci fuori dai nostri uffici e fermando bruscamente molte cose, ci sono alcune necessità che non spariscono. Le violazioni dei diritti umani di poveri ed emarginati continuano – e purtroppo, possono addirittura aumentare in momenti come questo. Consapevole di ciò, lo stimato settore dei servizi legali no-profit sudafricani ha elaborato un piano. Mercoledì 18 marzo un gruppo di 10 organizzazioni ha emesso un manifesto di informazione pubblica che fornisce i dettagli degli ambiti nei quali possono fornire assistenza, contatti e orari di reperibilità. Le organizzazioni partecipanti sono il Centro per gli Studi Legali Applicati, il Centro per il Diritto Minorile, il Centro per i Diritti Ambientali, il Centro per la Legge sulla Parità Scolastica, il Centro Risorse Legali, Avvocati per i Diritti Umani, Ndifuna Ukwazi, SECTION27, l'Istituto dei Diritti Socio-Economici del Sudafrica e il Centro Legale Femminile. Le consulenze offerte da queste organizzazioni coprono quasi tutti i diritti che, seppur protetti dalla Carta Costituzionale dei Diritti, vengono frequentemente violati: tra questi accesso agli alloggi, sanità, istruzione di base, diritti dei bambini e servizi per le donne e chiunque subisca violenza di genere.
https://allafrica.com/stories/202003200656.html//
COVID-19: Come i diritti umani possono contribuire a proteggerci
20 marzo 2020 - Amnesty International sta monitorando da vicino le risposte governative alla crisi. Questi sono tempi straordinari, ma è importante ricordare che le leggi sui diritti umani sono ancora in vigore. Anzi, ci aiuteranno a superare insieme tutto questo.
Diamo una rapida occhiata a come i diritti umani possono contribuire a proteggerci e quali sono gli obblighi dei governi rispetto alla pandemia.
Il diritto alla salute: in riferimento alla diffusione di un'epidemia, significa mettere a disposizione di tutti cure preventive, beni e servizi.
Accesso all'informazione: questo è un aspetto chiave del diritto alla salute, ma abbiamo già visto governi ignorarlo.
Diritti a e sul lavoro
Impatto sproporzionato su alcuni gruppi: Tutti possono prendere il COVID-19, ma alcuni gruppi sembrano correre un rischio maggiore di ammalarsi gravemente e morire. Tra questi ci sono gli anziani e le persone con malattie pregresse. È inoltre probabile che altri gruppi emarginati, come i poveri, le persone con disabilità, i detenuti (tra cui migranti e richiedenti asilo), incontrino ulteriori difficoltà nel proteggersi e nell'accedere alle cure.
Stigma e discriminazione: Stando ai resoconti dei media, gli abitanti di Wuhan hanno dovuto affrontare in Cina diffuse discriminazioni e soprusi. Sono stati per esempio respinti dagli hotel o barricati nei propri appartamenti, e le loro informazioni personali sono state divulgate online.
https://www.amnesty.org/en/latest/news/2020/03/coronavirus-how-human-rights-help-protect-us//
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Bright Funds annuncia un raddoppio del volume delle donazioni derivante dalla generosa risposta dei datori di lavoro e dei donatori alla crisi COVID-19
2 aprile 2020 Oakland, California / CSRwire / - Bright Funds, la piattaforma di beneficenza sul posto di lavoro, ha annunciato oggi che le donazioni sul posto di lavoro effettuate attraverso la piattaforma Bright Funds sono più che raddoppiate con un aumento del 129% rispetto a marzo dell'anno precedente. L'aumento delle donazioni di beneficenza è stato guidato dalla generosa risposta di datori di lavoro e dipendenti alla crisi globale COVID-19. Bright Funds e i suoi clienti hanno creato oltre 60 fondi specificamente incentrati sulla risposta COVID-19. Simile al modello dei fondi comuni di investimento, i fondi sono una raccolta di organizzazioni non profit che si rivolgono a un'area di causa specifica. Ad oggi, i fondi COVID-19 hanno raccolto oltre $ 1,3 milioni. Mentre il sostegno monetario è aumentato, le ore di volontariato monitorate nei fondi brillanti sono diminuite del 58% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. L'impatto del riparo sul posto è accreditato per la caduta del volontariato. Bright Funds sta facilitando le attività di volontariato in queste nuove circostanze, aiutando i datori di lavoro e le persone a organizzare o cercare opportunità di volontariato virtuale e / o specializzato. Bright Funds lavora a stretto contatto con migliaia di organizzazioni non profit nazionali e globali. Il messaggio di molti di loro è cupo. Secondo Thara Jinadasa, responsabile delle operazioni no profit di Bright Funds, “Stiamo ascoltando molti partner non profit preoccupati per le devastanti ripercussioni di COVID-19 sulla loro capacità di raggiungere gli obiettivi di raccolta fondi e continuare le operazioni. Molti stanno assistendo a un forte aumento della domanda per i loro servizi, mentre contemporaneamente vedono un brusco calo dei finanziamenti e del supporto volontario ".
COVID-19 in Libano e Palestina: registro delle risposte Anera
2 aprile 2020 - Con il finanziamento dell'UNICEF, Anera ha lanciato oggi corsi pilota online in Libano, utilizzando Google Class come piattaforma. Abbiamo distribuito tablet a 110 studenti e laptop ai nove insegnanti partecipanti. Abbiamo anche istruito gli insegnanti su come utilizzare l'attrezzatura e la piattaforma online. Per alcuni studenti, Anera ha finanziato un aggiornamento del proprio wifi di casa, quindi hanno una connettività affidabile. Abbiamo scelto gli studenti che hanno frequentato le lezioni precedenti, quindi conosciamo il loro livello. I nostri partner controllati e di fiducia stanno lavorando a stretto contatto con noi su questo. Anera collaborerà presto anche con la Arizona State University, leader nella formazione online, per fornire lezioni di inglese in Libano. Abbiamo pilotato un programma inglese con loro in passato ed ha avuto molto successo. ASU fornirà le lezioni gratuitamente! (...)
https://www.anera.org/blog/covid-19-in-lebanon-and-palestine-anera-response-log/
COVID-19: risposta globale del CIRC al coronavirus
26 marzo - La pandemia di COVID-19 non ha precedenti nella storia recente e si sta diffondendo rapidamente. Non è solo una crisi che interessa la salute pubblica, ma anche una crisi umanitaria. Nei paesi devastati dalla guerra, il COVID-19 rappresenta una drammatica minaccia per la vita. I sistemi sanitari sono già stati devastati dalla violenza e la minaccia di ulteriore stress per l'assistenza sanitaria da parte del coronavirus è un rischio enorme per le comunità. I piani per prevenire e reagire al virus devono andare avanti urgentemente prima che l’infezione attecchisca nei paesi in conflitto. Il COVID-19 può avere conseguenze catastrofiche per i paesi con sistemi sanitari indeboliti. Per evitare questo la comunità internazionale deve agire immediatamente per aumentare le risorse: finanziamenti, forniture mediche, attrezzature e personale per evitare il peggio e salvare vite umane. L'aiuto umanitario che forniamo in prima linea è essenziale per salvare vite umane durante questa crisi. Il valore unico del CICR in molti paesi è il suo accesso ad aree di conflitto che altre organizzazioni potrebbero non avere. Questo ci consente di aiutare a rispondere a un focolaio in zone difficili da raggiungere in guerra. Lavoreremo a stretto contatto con le società nazionali della Croce rossa e della Mezzaluna rossa per sostenere le loro attività e includerle nelle nostre. Il CICR affronta i problemi di salute nelle zone di conflitto in modo multidisciplinare: le squadre idriche e igieniche lavorano per aumentare l'accesso all'acqua pulita in dozzine di aree colpite da crisi, comprese le carceri. Il sapone è incluso nei pacchetti di assistenza forniti alle famiglie in fuga dalla violenza.
https://www.icrc.org/en/document/covid-19-coronavirus-pandemic-icrc#gs.2ol1wa
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La Caritas è in prima linea a livello globale contro il COVID-19, con amore e creatività
3 aprile 2020– Azione, sensibilizzazione e appoggio, senza dimenticare la preghiera. Queste sono le linee guida del lavoro svolto dalla Caritas, oggi in prima linea in tutto il mondo per rispondere alla pandemia di COVID-19. Come spiegato stamattina durante una conferenza stampa online con il Segretario Generale della Caritas Internationalis, Aloysius John, ciascuna delle 165 Caritas nazionali ha messo in atto progetti e misure per sostenere le popolazioni colpite dalla pandemia e per prevenire la diffusione del virus nei paesi dove questo è ancora agli inizi. Sebbene in molti paesi il personale della Caritas abbia dovuto prendere precauzioni e attenersi alle misure imposte dai rispettivi governi, il lavoro di beneficenza non si è fermato e sta riuscendo a raggiungere, anche con una certa dose di creatività, le persone più vulnerabili che in questo momento delle crisi probabilmente saranno ancora più lasciate indietro. (...) In questo momento così tragico, la Caritas Internationalis ci esorta a rivolgere la nostra attenzione in particolare verso i paesi più poveri e in via di sviluppo, dove la diffusione della pandemia potrebbe avere conseguenze ancora più catastrofiche di quelle a cui abbiamo assistito in Europa e nei paesi occidentali. Le Caritas sono già a lavoro per identificare le strutture mediatiche gestite dalla Chiesa che potrebbero essere impiegate se il virus si diffondesse. Ma soprattutto, è necessario che non si fermino gli aiuti internazionali. "Questa crisi al momento sta colpendo principalmente l'Europa e altri paesi occidentali, ma non dobbiamo perdere di vista quei paesi poveri che potrebbero essere più indifesi e bisognosi di solidarietà globale", ha affermato Aloysius John. Allo stesso tempo, la Confederazione ci esorta a non dimenticare le persone più vulnerabili che vivono in ogni Stato. Soprattutto migranti, rifugiati e richiedenti asilo che sono maggiormente a rischio di contagio a causa delle condizioni in cui vivono. La Caritas invita le autorità locali a garantire loro l'accesso ai servizi di base, indipendentemente dal loro status giuridico. (…).
https://www.caritas.org/2020/04/caritas-at-the-frontline-against-covid19/
Tre canali di notizie internazionali impegnano 50 milioni di dollari di inventario pubblicitario per promuovere messaggi vitali di sanità pubblica a oltre 800 milioni di persone
2 aprile 2020 - Tre delle più grandi emittenti televisive internazionali al mondo si sono accordate per donare del tempo di trasmissione gratuito agli enti di sanità pubblica, per la promozione di messaggi con l'obiettivo di combattere la crisi sanitaria globale del coronavirus. BBC Global News, CNN International ed Euronews hanno impegnato un inventario combinato del valore di 50 milioni di dollari. Questo sarà disponibile per le principali organizzazioni multilaterali e per i ministeri della salute nazionali, con lo scopo di comunicare informazioni per aiutare a proteggere i cittadini e arrestare la diffusione del virus. La domanda di notizie attendibili è stata senza precedenti nelle ultime settimane e, insieme, le tre emittenti raggiungono oltre 800 milioni di persone, garantendo che importanti consigli di salute pubblica possano raggiungere vaste popolazioni in tutto il mondo, in un momento di crisi globale. Le campagne attuate attraverso questo schema saranno distribuite sia via TV che sulle piattaforme digitali, offrendo la possibilità di indirizzare i messaggi per raggiungere spettatori di regioni specifiche. Questa è la prima volta che le tre emittenti si riuniscono per un'iniziativa congiunta, sottolineando quanto sia importante per loro contribuire allo sforzo globale di fornire informazioni vitali sulla salute alle persone in tutto il mondo. Tale iniziativa sta incoraggiando altri editori e piattaforme a replicare il modello per aiutare a diffondere il messaggio in modo ancora più ampio. L'Organizzazione Mondiale della Sanità - leader mondiale per le informazioni autorevoli e l'orientamento sulla salute - è il primo organo ad accettare l'offerta. La sua campagna iniziale si concentrerà su sette passaggi per prevenire la diffusione del virus e verrà trasmessa su tutte e tre le emittenti
Appello degli intellettuali di nove Paesi per un compromesso e per un nuovo patriottismo europeo
1° aprile 2020 - Lettera aperta alle Istituzioni Europee, ed in particolare a i membri del Consiglio europeo,
“Cercare un compromesso sui coronabonds e il Fondo salva stati. Senza un nuovo patriottismo europeo, inevitabile il declino dell'UE”. L'UE è uscita profondamente divisa dal Consiglio europeo del 26 marzo dedicato alla gestione della crisi più grave dal 1929, molto peggiore di quella del 2012-2017. Noi riteniamo che la pandemia di coronavirus e la crisi economica e sociale offrano all'Europa una straordinaria opportunità di decidere se andare verso un'unità più profonda o se declinare irreversibilmente. Dipenderà dalle decisioni dei governi, del Consiglio europeo e delle istituzioni dell'UE; ma anche e soprattutto dalla mobilitazione appassionata e competente dei cittadini e dell'opinione pubblica in ogni stato membro. La domanda per l'Europa è questa: costruiamo una casa comune, una comunità del destino, una “Schicksalsgemeinschaft”!, consapevole delle sue responsabilità globali, o solo un'associazione strumentale di egoismi suicidi nazionali, dove la scelta cieca di ognuno per se stesso prevale chiaramente in occasione di prove decisive? Esiste ancora un senso di appartenenza comune, basato su forti interessi comuni?
Il musicista James Taylor e sua moglie donano $ 1 milione per combattere la pandemia (Raccolta dei Regali)
(Di Maria Di Mento)
30 marzo 2020 - James e Kim Taylor hanno donato 1 milione di dollari per sostenere il Massachusetts General Hospital (MGH) nei suoi sforzi continui per combattere la crescente pandemia di coronavirus. Il denaro sarà indirizzato al Fondo di Risposta alle Emergenze del Presidente del MGH, istituito a seguito dell'attentato dinamitardo alla Maratona di Boston per fornire risorse flessibili a supporto delle esigenze immediate. James Taylor è un noto cantante e cantautore, inserito nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2000. Il suo defunto padre, Isaac, era un medico che ha lavorato come responsabile degli specializzandi in tale ospedale e ha condotto ricerche lì. È morto nel 1996. Kim Taylor negli ultimi cinque anni ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione del Mass General Hospital per i Bambini. Precedentemente ha diretto le pubbliche relazioni e il marketing per la Boston Symphony Orchestra
https://www.philanthropy.com/article/Musician-James-TaylorWife/248373//
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È ora di lavarci le mani dalle armi nucleari
3 aprile 2020 - Il Regno Unito, come il resto del mondo, è nel bel mezzo della pandemia di Covid-19. Le minacce sanitarie come questa sono state classificate come minacce di "livello 1" per la sicurezza nazionale per un periodo di tempo, poiché il governo ha riconosciuto che si tratta di una vera minaccia per il normale stile di vita. Nonostante ciò, i finanziamenti per le armi nucleari hanno ampiamente superato i finanziamenti erogati per la preparazione alla pandemia. La minaccia delle armi nucleari di altri stati non è stata elencata come una delle massime priorità dal governo. Quindi perché continuano a proseguire con i piani per sostituire Trident con una nuova generazione di armi nucleari, per un costo di almeno 205 miliardi di sterline. Il governo deve ascoltare le prove riguardanti le minacce che si stanno affrontando. La loro stessa valutazione mostra continuamente che a minacciarci sono i focolai epidemici e la pandemia, gli attacchi informatici, i cambiamenti climatici e il terrorismo. Nessuno di questi può essere affrontato con le armi nucleari. I nostri amici del CND hanno lanciato una nuova azione per far sì che le persone possano contattare i propri parlamentari ed evidenziare queste incoerenze, chiedendo che Trident venga dismesso e che i soldi vengano deviati per combattere le minacce reali.
https://www.indcatholicnews.com/news/39275//
COVID-19: 53 nazioni sostengono un cessate il fuoco globale, ma i conflitti continuano ancora
(Di Seth Farsides)
31 marzo 2020 - La scorsa settimana il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha esortato tutte le fazioni in guerra del mondo a "deporre le armi" di fronte al nemico comune - il COVID-19. Lunedì 30 marzo 2020, il Canada e l'Italia sono stati gli ultimi in un elenco di 53 nazioni a sostenere la richiesta di un cessate il fuoco globale. Gutterres nel suo appello ha sottolineato che "al virus non interessa la nazionalità o l'etnia, fazione o fede. Attacca incessantemente tutti." e che:
“[Per] porre fine al male della guerra e combattere la malattia che sta devastando il nostro mondo.
Bisogna iniziare fermando i combattimenti ovunque. Adesso."
Dal lancio dell'invito, diversi gruppi armati in tutto il mondo hanno risposto positivamente, con fazioni in Camerun, Filippine e Siria che hanno preso provvedimenti per ridurre la violenza nei primi giorni.
Una dichiarazione rilasciata dalle 53 nazioni - che includono potenze globali come la Francia e la Germania - ha ribadito che i firmatari “accolgono e sostengono pienamente la richiesta del Segretario Generale delle Nazioni Unite di un immediato cessate il fuoco globale in tutti gli angoli del mondo alla luce della globale Pandemia di Covid19."
VATICANO - Papa Francesco rilancia l'appello delle Nazioni Unite: tutti i conflitti dovrebbero fermarsi di fronte alla pandemia
30 marzo 2020 - Roma (Agenzia Fides) - L'emergenza planetaria della pandemia di coronavirus, "che non conosce confini", rende più urgente che mai un "cessate il fuoco globale e immediato in tutti gli angoli del mondo". Questo è l'appello lanciato da Papa Francesco in particolare a coloro che sono i responsabili delle nazioni e dei partiti coinvolti nei conflitti in tutto il mondo, a conclusione della preghiera dell'Angelus di domenica 29 marzo nella Biblioteca del Palazzo Apostolico Vaticano. Il Vescovo di Roma ha fatto riferimento all'appello recentemente lanciato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, che ha invitato tutti "a seguirlo ponendo fine a tutte le forme di ostilità, incoraggiando la creazione di corridoi per gli aiuti umanitari, l'apertura alla diplomazia e l’attenzione a coloro che si trovano in situazioni di vulnerabilità. Può la lotta congiunta contro la pandemia "il Papa ha sperato" portare tutti a riconoscere il grande bisogno di rafforzare i legami di fratelli e sorelle come membri di un'unica famiglia umana ", e prendere nota che "i conflitti non si risolvono attraverso la guerra" e che "l'antagonismo e le differenze devono essere superati attraverso il dialogo e una ricerca costruttiva della pace".
COVID-19: l'inviato delle Nazioni Unite dà il benvenuto a una forte cooperazione Israele-Palestina
28 marzo 2020 - Nickolay Mladenov, Coordinatore Speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, ha elogiato il coordinamento tra le autorità israeliane e palestinesi nel reagire alla pandemia COVID-19. I commenti di Mladenov sono stati fatti durante una conversazione telefonica con gli altri membri del Middle East Quartet, un ente istituito per agire da mediatore nel processo di pace israelo-palestinese. È composto da rappresentanti dell'Unione Europea, della Russia, degli Stati Uniti e delle Nazioni Unite.
https://news.un.org/en/story/2020/03/1060572//
Pace mondiale contro il Coronavirus: l’utopia sta diventando realtà. Ostilità sospese in Siria, Yemen, Camerun e Filippine
(di Francesco Rasero)
27 marzo 2020 - Dalle Filippine allo Yemen, dalla Siria al Camerun: l’appello alla pace mondiale contro il Coronavirus, lanciato dal segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, sta portando al cessate il fuoco in diversi conflitti. «Si fermino le guerre e lascino spazio a una pace mondiale contro il Coronavirus». Sembrava l’ennesima invocazione altisonante destinata a restare inascoltata, uno di quegli appelli lanciati quasi per dovere istituzionale. Invece, la richiesta a tutti i belligeranti per un cessate il fuoco globale, sta diventando realtà in diversi angoli del pianeta, accolta favorevolmente nel nome della lotta al COVID-19.
https://www.ehabitat.it/2020/03/27/pace-mondiale-contro-il-coronavirus//
Le stazioni radio di mantenimento della pace forniscono informazioni su COVID-19 alle comunità vulnerabili nei paesi colpiti dal conflitto
27 marzo 2020 - Le stazioni radio delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace hanno contribuito negli ultimi decenni a sostenere il processo di pace in una dozzina di paesi in tutto il mondo, tra cui Cambogia, Croazia, Namibia e Timor Est. Oggi, queste stazioni stanno svolgendo un altro ruolo vitale: diffondere la notizia alle comunità vulnerabili negli stati colpiti dal conflitto sulla pandemia di coronavirus e su come le persone possono proteggere se stesse e gli altri dalla malattia. Il Peacekeeping delle Nazioni Unite ha attualmente stazioni radio di grandi dimensioni, popolari e affidabili in quattro paesi africani: la Repubblica Democratica del Congo e la Repubblica Centrafricana, che hanno già registrato casi di COVID-19; e Mali e Sud Sudan che non lo hanno fatto. La capacità delle stazioni di raggiungere sia i grandi centri urbani sia le comunità isolate in paesi che non dispongono di infrastrutture di comunicazione di base, può svolgere un ruolo importante nell'affrontare la malattia.
https://news.un.org/en/story/2020/03/1060542//
I gruppi di pace incoraggiano Leicester ad approvare il Trattato di messa al bando delle armi nucleari delle Nazioni Unite
(di Theresa Alessandro)
19 marzo 2020 - La sera del 19 marzo, il direttore della Pax Christi, Theresa Alessandro, ha partecipato a una riunione del Consiglio comunale di Leicester. Pax Christi sta lavorando con Leicester CND e gli amici della Community of Christ su un progetto per incoraggiare il Consiglio comunale di Leicester a sostenere il Trattato di messa al bando delle armi nucleari delle Nazioni Unite. Questa è un'iniziativa della campagna internazionale vincitrice del premio Nobel per la pace concernente l'abolizione delle armi nucleari - ICAN. I paesi che posseggono le armi nucleari, come il Regno Unito, finora non riescono a impegnarsi nel trattato sul divieto nucleare, ma centinaia di città in tutto il mondo hanno ora approvato il trattato sul divieto, tra cui Parigi, Ginevra, Washington DC e, nel Regno Unito, Manchester, Oxford e ancora altre. Per maggiori informazioni sull'appello delle città ICAN: https://cities.icanw.org/
https://www.indcatholicnews.com/news/39168//
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Settimana Mondiale dei Lavoratori Sanitari – 5-11 Aprile 2020
2 aprile 2020 – La pandemia di COVID-19 e altre emergenze globali ci mostrano una volta di più gli sforzi eroici che i lavoratori della sanità in prima linea compiono ogni giorno per mantenre le loro comunità – e il mondo – sicure e in buona salute. L’OMS e la Rete Globale dei Lavoratori della Sanità sono felici di associarsi con membri della società civile – la Coalizione dei Lavoratori Sanitari di Prima Linea e i suoi membri – per rendere onore ai lavoratori sanitari durante la Settimana Mondiale dei Lavoratori Sanitari: 5-11 aprile 2020. L’Ottava Settimana Annuale Mondiale dei Lavoratori Sanitari è ancora un’altra opportunità per mobilitare le comunità, i partner, e i politici per incrementare il sostegno ai lavoratori sanitari nel mondo. Il tema del 2020 è i Leader in Prima Linea. Questo tema sottolinea la necessità di fornire maggiori opportunità di capacità di comando per i lavoratori sanitari di prima linea – particolarmente donne lavoratrici sanitarie, che assommano a più del 70% della forza lavoro sanitaria globale. Nello stesso tempo, questo tema enfatizza come i lavoratori sanitari spesso si espongano personalmente in prima linea, spesso con grande rischio personale per se stessi e per le loro famiglie, per salvare e migliorare vite. Noi invitiamo tutte le parti dei lavoratori sanitari interessate ad unirsi a noi nel far crescere la consapevolezza pubblica e ad impegnarsi su argomenti della forza lavoro sanitaria e riconoscere il contributo salvavita della forza lavoro sanitaria. Tutte le attività saranno filtrate tramite un portale della Settimana Mondiale dei Lavoratori Sanitari, ospitato dal segretariato della Coalizione dei Lavoratori Sanitari di Prima Linea a IntraHealth International.
https://www.who.int/news-room/detail/02-04-2020-world-health-worker-week-2020//
Il piano Onu: la cooperazione per sconfiggere il virus e costruire il futuro
1 Aprile 2020 - Serve “la più grande risposta sanitaria che il mondo abbia mai visto”. A rischio 25 milioni di posti di lavoro e almeno il 10% del Pil globale. Onu: iniziamo a risolvere i problemi che rendono tutti più vulnerabili. “È il più grande test che le Nazioni unite hanno mai affrontato”, sono le parole con cui il segretario generale António Guterres ha presentato il Rapporto Onu sugli impatti di lungo termine generati dall’emergenza Covid-19. Secondo “Shared responsibility, global solidarity: responding to the socio-economic impacts of Covid-19”, studio pubblicato il 31 marzo, i potenziali effetti sull’economia globale e sui singoli Paesi possono essere disastrosi. Lo studio descrive la velocità con cui si è diffusa l’epidemia, dichiarata poi dall’Oms una pandemia, e mette in guardia dai rischi derivanti dalla crisi incentivando i governi nazionali a collaborare per mitigarne gli effetti…. “Una crisi umanitaria che richiede un’azione coordinata”, ha continuato Guterres, “serve il massimo supporto finanziario e tecnico per le persone più povere e vulnerabili”. Una richiesta di solidarietà che deve essere estesa al settore economico, dato che ci prepariamo a vivere una crisi peggiore di quella del 2008 e che, secondo la stima del Fondo monetario internazionale, senza una risposta multilaterale coordinata potrebbe tagliare almeno il 10% del Pil globale (del 2020); motivo per cui l’Onu ha istituito un fondo per sostenere gli sforzi compiuti dai Paesi a basso e medio reddito. Sulla questione è arrivata anche l’analisi dell’Organizzazione mondiale del lavoro (Ilo): saranno tra i 5 milioni e i 25 milioni i posti di lavoro persi, con costi per l’economia globale che potrebbero variare tra 860 miliardi di dollari e 3,4 mila miliardi di dollari.
MSF incrementa la risposta al COVID-19 in Europa
30 marzo 2020 – Medici Senza Frontiere (MSF) ha esteso le attività in risposta al COVID-19 in Italia, Spagna, Svizzera, Francia, Norvegia, Grecia e Belgio. Le nostre squadre stanno supportando le attività infermieristiche domiciliari per gli anziani, assistendo altre persone vulnerabili, come i senzatetto e i migranti, e fornendo supporto tecnico e aggiornamento. Descrivendo la nostra risposta al COVID-19 in Europa, il dott. Christos Chritou, presidente di MSF International, ha detto; “Come organizzazione umanitaria per l’emergenza, MSF fornisce assistenza medica alle persone vulnerabili in un momento di crisi e di disgregazione sociale. Oggi, in Europa alcuni dei più avanzati sistemi sanitari stanno cedendo sotto la pressione della pandemia di COVID-19. Rispondere all’epidemia è al centro di ciò che facciamo – intervenendo quando il sistema è superato e là dove possiamo porre la nostra esperienza nel trattare emergenze al meglio.” (…) Le squadre di MSF stanno anche sostenendo le attività di COVID-19 in collaborazione con le autorità sanitarie dall’Afghanistan alla Libia, alla Nigeria, alla Siria, a Hong Kong. Noi abbiamo osservato come il virus ha bloccato alcuni dei più avanzati sistemi sanitari in Paesi che hanno una rete di sicurezza sociale e dove la maggioranza delle persone hanno accesso all’acqua corrente e spazi dove auto-isolarsi. Questo è semplicemente impossibile per persone in molti dei Paesi dove normalmente lavoriamo. La nostra maggiore preoccupazione è che il virus prenda piede in sistemi sanitari più deboli, dove le persone vulnerabili non possono proteggersi. La solidarietà internazionale sarà cruciale, mentre la risposta al COVID-19 dovrà essere modellata su ogni insediamento e comunità, come pure alle capacità locali. (…)
https://www.msf.org/msf-steps-covid-19-response-europe
L’UNESCO mobilita 122 Paesi per promuovere attività scientifica aperta e una rinforzata cooperazione per fronteggiare COVID-19
30 marzo 2020 – L’UNESCO il 30 marzo ha ospitato un convegno annuale di rappresentanti di ministeri incaricati dell’attività scientifica in tutto il mondo. I partecipanti comprendono 77 ministeri, comprese le segreterie governative raprresentando un totale di 122 Paesi, come pure Mariya Gabriel, Commissaria Europea per l’Innovazione, Ricerca, Cultura, Istruzione e Gioventù, Sarah Anyang Agbor, Commissaria dell’Unione Africana per le Risorse Umane, Scienza e Tecnologia, Moisés Omar Halleslevens Acevedo, ex-Vice Presidente del Nicaragua e il Dott. Soumya Swaminathan, Capo Scienziato dell’Organizzazione Mondiale di Sanità. L’obiettivo del convegno era di scambiare punti di vista sul ruolo della cooperazione internazionale nelle scienze e l’aumento degli investimenti nel contesto del COVID-19. L’argomento chiave della attività scientifica aperta, per il quale l’UNESCO sta lavorando su una Raccomandazione Internazionale a partire del novembre 2019, era uno dei maggiori argomenti di discussione.
L’OMS pubblica le linee guida per aiutare i Paesi a mantenere i servizi sanitari essenziali durante la pandemia di COVID-19
30 marzo 2020 – La pandemia di COVID-19 sta mettendo a dura prova i sistemi sanitari in tutto il mondo. La domanda rapidamente crescente di strutture sanitarie e di personale sanitario minaccia di lasciare alcuni sistemi sanitari troppo sotto pressione e incapaci di operare efficacemente. “La migliore difesa contro ogni epidemia è un sistema sanitario forte,” ha sottolineato il Direttore Generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus. “COVID-19 sta rivelando come molti sistemi e servizi sanitari mondiali siano fragili, forzando i Paesi a fare difficili scelte su come andare incontro al meglio alle necessità delle loro popolazioni.” Per aiutare i Paesi a navigare attraverso queste sfide, l’Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS) ha aggiornato la pianificazione delle linee guida operative nel bilanciare le domande per rispondere direttamente al COVID-19 mentre si mantiene una fornitura dei servizi sanitari essenziali, e mitigando il rischio del collasso del sistema. Questo comprende una serie di azioni mirate immediate che i Paesi dovrebbero considerare a livello nazionale, regionale e locale per riorganizzare e mantenere l’accesso a servizi sanitari essenziali di alta qualità per tutti. I Paesi dovrebbero identificare i servizi essenziali che devono essere considerati prioritari nei loro sforzi per mantenere la continuità della fornitura del servizio e fare spostamenti strategici per assicurare che risorse sempre più limitare forniscano il massimo beneficio alla popolazione. Devono inoltre attenersi agli standard più elevati in termini di precauzioni, particolarmente nelle pratiche igieniche, e la scorta di adeguate forniture compresi i dispositivi di protezione personale. Questo richiede una solida pianificazione e azioni coordinate tra i governi e le strutture sanitarie e i loro dirigenti.
Ecco cosa farà l’americana Eli Lilly per gli ospedali italiani
(di Alessandra Micelli)
20 Marzo 2020 - La Fondazione Lilly donerà agli ospedali italiani un milione di euro di insulina. "Vogliamo dare il nostro contributo e lo facciamo con uno dei farmaci che produciamo in grandi quantità", ha spiegato a Formiche.net Concetto Vasta, direttore Public affairs della multinazionale americana e direttore generale della Fondazione Lilly. "Produrre un farmaco come l'insulina sul nostro territorio è importante, perché ci consente di averne sempre a disposizione, anche in casi di emergenza" Nei giorni scorsi abbiamo più volte avuto dimostrazione dell’amicizia che lega Stati Uniti e Italia, dall’ospedale da campo messo a disposizione da Samaritan’s Purse, organizzazione umanitaria evangelica statunitense, agli aiuti per il policlinico Gemelli di Roma da parte dell’organizzazione no profit Us Charitable Trust sino ai tanti messaggi di vicinanza arrivati dagli Usa.
https://formiche.net/2020/03/eli-lilly-insulina//
“LA PRIMA CHIAMATA”
Il personale dell’eradicazione della poliomielite sostiene la risposta al COVID-19
13 marzo 2020 – Usando le vaste infrastrutture sviluppate per identificare il poliovirus e tenere campagne di vaccinazione, il programma di eradicazione della poliomielite sta prendendo parte nel proteggere le persone vulnerabili dal COVID-19, particolarmente nei Paesi endemici per la poliomielite. Dal Pakistan alla Nigeria, il programma sta attingendo ad anni di esperienza nella lotta contro l’epidemia per sostenere i governi mentre rispondono al nuovo virus. (…) Specialisti addestrati nel programma STOP, parte dell’Iniziativa di Eradicazione Globale della Poliomielite, stanno attivamente sostenendo la preparazione o la risposta al COVID-19 in 13 Paesi nel mondo. L’Ufficio Regionale dell’OMS per la Squadra di Risposta Rapida in Africa, che usualmente interviene nelle epidemie di poliomielite, sta aiutando la preparazione al COVID-19 in Paesi che comprendono l’Angola, il Camerun e la Repubblica Centroafricana. Nel frattempo, il personale per la poliomielite in altri uffici è pronto a fornire supporto, o stanno già fornendo supporto a colleghi che lavorano per mitigare e rispondere al nuovo virus. Nel nostro lavoro per far cessare la poliomielite, il programma vede l’impatto devastante che hanno le malattie trasmissibili. Con questa considerazione in mente, noi siamo completamente impegnati a sostenere i sistemi sanitari nazionali coinvolgendo la nostra esperienza e le nostre risorse per aiutare a mitigare e contenere la pandemia di COVID-19, mentre continuiamo sforzi combinati per eradicare la poliomielite.
http://polioeradication.org/news-post/the-first-call/
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Non tutto il male viene per nuocere: Edizione Coronavirus
(di Michael Barnard)
31 marzo 2020 – Sta risuonando un allarme globale sulla fragilità della nostra economia a fronte delle pandemie e delle azioni significative necessarie per ridurne al minimo i danni. (...) Ma ciò non significa che non sia possibile guardare avanti e vedere cosa otterremo da questa sveglia collettiva. Alcune opportunità saranno minori rispetto al danno inflitto da COVID-19, ma altre saranno rilevanti. Quali sono queste opportunità? Il mondo si è accorto della fragilità strutturale di avere a fondamento dell'economia il petrolio e il gas. Il settore petrolifero e del gas è responsabile di un'enorme parte delle perdite del Dow Jones, molto più di altri settori. Inoltre, è un vettore per la malattia, non un vettore per l'isolamento.
• COVID-19 impatta su petrolio e gas più dell’insieme di altri fattori di mercato.
• L'elettrificazione generalizzata ridurrà la diffusione del contagio nelle epidemie. È probabile che un numero di persone maggiore rispetto ai morti per coronavirus godrà di un prolungamento della propria vita grazie all'aria più pulita, in seguito alla riduzione dell'inquinamento atmosferico provocata dalla minor combustione di combustibili fossili per il trasporto e l'energia.
• Il lockdown provocato dal coronavirus può, evitando l'inquinamento, salvare un maggior numero di vite che prevenendo l'infezione.
Gli americani stanno iniziando ad accettare che l'azione collettiva e il sacrificio sono necessari per sfruttare quest’ulteriore occasione di risolvere i problemi globali. (...)
https://cleantechnica.com/2020/03/31/silver-linings-playbook-coronavirus-edition/
Enel stipula una polizza assicurativa COVID-19 per i suoi dipendenti di tutto il mondo
27 marzo 2020 – Enel ha stipulato una polizza assicurativa a copertura degli oltre 68.000 dipendenti del Gruppo in tutto il mondo in caso di ricovero in ospedale provocati dal virus COVID-19. Lo strumento assicurativo, appositamente progettato per le esigenze del Gruppo Enel, rappresenta il primo al mondo nel suo genere finalizzato a garantire supporto a livello globale per la pandemia in atto. Grazie alla polizza, Enel garantirà un'indennità in denaro per tutti i dipendenti del Gruppo ricoverati in ospedale dopo aver contratto il virus o sottoposti a terapia intensiva. La polizza garantirà benefici ulteriori rispetto a quelli offerti da tutti gli altri strumenti assicurativi e forme di assistenza sanitaria già disponibili per i dipendenti del Gruppo. Questo strumento (...) è stato attivato immediatamente in tutti i paesi nei quali Enel ha dipendenti.
https://electricenergyonline.com/news.php?ID=824661&cat=;90&niveauAQ=0
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Milioni online insieme per fare di Earth Hour 2020 uno dei più grandi movimenti virtuali mondiali per l'ambiente
Un record impressionante di persone provenienti da 190 paesi e territori differenti, stanno supportando Earth Hour 2020 nel pieno della crisi COVID-19.
#EarthHour e i relativi hashtag hanno stabilito un record di tendenza su Twitter e Google Search in 37 Paesi.
Tra i personaggi più in vista l'attivista ambientale Greta Thunberg, Papa Francesco, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, così come molte altre celebrità, hanno supportato Earth Hour 2020 e hanno richiamato l'attenzione sulla natura e sulla crisi climatica.
29 marzo 2020, Singapore – Leader mondiali, celebrità, privati cittadini e aziende di 190 Paesi e territori di tutto il mondo, si sono uniti sabato 28 marzo per offrire il loro supporto al pianeta. Earth Hour 2020, un movimento guidato da persone, è l'esempio della capacità di resilienza dello spirito umano durante una crisi. In un momento in cui tutto il mondo sta combattendo contro un'epidemia la cui portata non era stata minimamente prevista, e molti paesi sono stati completamente bloccati, i sostenitori di Earth Hour non si sono dati per vinti e hanno creato degli eventi online. Earth Hour ha generato più di 3 miliardi di ricerche e il suo relativo hashtag è diventato di tendenza su Twitter e Google Search in più di 37 paesi, guadagnandosi il titolo di evento online più riuscito nella sua storia. Molti personaggi pubblici rinomati, attivisti ambientali e celebrità da tutto il mondo hanno supportato Earth Hour 2020, richiamando l'attenzione sulla natura e sulla crisi climatica. Il segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres, Papa Francesco, l'attivista ambientale Greta Thunberg, il Primo Ministro canadese Justin Trudeau, la star del cinema indiano Amitabh Bachchan, l'ambasciatrice di buona volontà delle Nazioni Unite Dia Mirza, la cantante keniota Nikita Kring, la modella colombiana Claudia Bahamon e il cantautore britannico Cat Stevens sono tra i volti noti che quest'anno hanno partecipato all'evento Earth Hour. (…)
La Natura sta cercando di dirci qualcosa. C'è qualcuno in ascolto?
(di Steve Hanley)
25 marzo 2020 – La Natura ci sta mandando un messaggio. Inger Andersen, direttore esecutivo del Programma per l'Ambiente delle Nazioni Unite ha affermato durante un'intervista del The Guardian che la natura ci sta mandando un messaggio e che parte di questo è incentrato sul cambiamento climatico. Andersen afferma che la perdita di habitat causata dalla popolazione umana in costante espansione e una temperatura media sempre più alta sta forzando uomini e animali a vivere sempre più ravvicinati, fattore che aumenta la probabilità che alcune malattie di origine animale, vengano trasmesse anche all'uomo.
https://cleantechnica.com/2020/03/25/nature-is-trying-to-tell-us-something-is-anybody-listening/
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ASIA/IRAN - L’Ayatollah rettore dell’Università di Qom a Papa Francesco: davanti alla pandemia, uniamoci al servizio dell’umanità
4 aprile 2020 - Qom (Agenzia Fides) – Un ringraziamento per la sollecitudine mostrata da Papa Francesco per poveri e bisognosi nel tempo della pandemia, e la proposta di «intensificare» la collaborazione e lo scambio di esperienze con le istituzioni cattoliche, in modo da «creare una comunità delle religioni celesti al servizio dell’umanità». Sono questi i messaggi chiave contenuti in una lettera rivolta a Papa Francesco dall’Ayatollah iraniano Alireza Arafi, Rettore dell’Università internazionale Al Mustafa di Qom, a nome del Seminario dell’Iran – di cui è capo - e dei professori di quella prestigiosa comunità accademica sciita.
L'ambasciatore statunitense per la libertà religiosa chiede un rilascio dei prigionieri di coscienza
3 aprile 2020 – Giovedì, l'ambasciatore statunitense per la libertà religiosa, ha chiesto pubblicamente ai governi di rilasciare i prigionieri di coscienza durante la pandemia del Coronavirus. “In questo periodo di crisi sanitaria, i prigionieri religiosi dovrebbero essere rilasciati. Chiediamo ai governi di tutto il mondo di farlo”, così ha affermato il 2 aprile Sam Brownback, l'ambasciatore statunitense per la libertà religiosa internazionale, durante una conferenza stampa ai giornalisti. Ha inoltre aggiunto che le “condizioni sovraffollate e malsane” a cui sono costretti alcuni prigionieri sono uno scenario da incubo durante una pandemia. “Queste persone non dovrebbero essere in prigione a prescindere” ha continuato “Sono stati privati della loro libertà semplicemente perché praticavano il loro credo. Siamo in un mondo in cui ancora ci sono regimi dove, chi pratica pacificamente la propria fede, rischia la prigione.”
Religions for Peace organizza momenti interreligiosi di speranza e solidarietà
(di P. Benedict Mayaki, SJ)
2 aprile 2020 - Religions for Peace (Religioni per la Pace), una coalizione multireligiosa internazionale, unisce diverse religioni in preghiera nel pieno della pandemia di Covid-19. Il 1° aprile Religions for Peace ha organizzato un momento di preghiera per il mondo e per le persone colpite dalla pandemia di coronavirus. Lo scopo dell'evento è di unire leader e seguaci di diverse religioni di tutto il mondo in un "momento spirituale di umanità condivisa per chiedere salute, compassione e forza ai tempi del Covid-19". Il momento della preghiera è stato trasmesso in diretta sulle pagine dei social-media dell'organizzazione. I partecipanti interessati hanno potuto iscriversi da casa registrandosi sul proprio sito.
Covid-19: i leader cristiani dell'UE chiedono unità e solidarietà
(di Devin Watkins)
2 aprile 2020 - Di fronte alla pandemia di coronavirus Covid-19 i leader cattolici e protestanti d’Europa chiedono un rinnovato impegno nei confronti dei valori e della solidarietà europei. I presidenti della Commissione delle Conferenze Episcopali dell'Unione Europea (COMECE) e della Conferenza delle Chiese Europee (CCE) hanno rilasciato una dichiarazione congiunta giovedì nel bel mezzo dell’esplosione del coronavirus.
https://www.vaticannews.va/en/church/news/2020-04/comece-cec-coronavirus-appeal-united-europe.html//
ASIA/CAMBOGIA-Covid-19, i cattolici nutrono la fede con la "comunione spirituale"
2 aprile 2020 - Phnom Penh (Agenzia Fides) - Si avvicina la Settimana Santa ma i cattolici della Cambogia continuano a rimanere a casa data l'emergenza Covid-19 e, data la sospensione dei servizi religiosi a seguito dell'epidemia, alimentano la loro fede con la "comunione spirituale". Il governo cambogiano ha vietato tutti gli incontri pubblici, ed ha anche ordinato la chiusura di aziende e scuole nonché una "quarantena delle comunità".
La meditazione come percorso per attraversare la crisi
(Di Catherine Scott)
1 aprile 2020 - Obbligati in casa per proteggersi dal Covid-19, sia che continuino a lavorare o che siano rimasti senza lavoro, sono alla ricerca di nuovi modi di essere comunità. Molti hanno trovato il modo di connettersi online con le chiese più vicine che riescono a trasmettere in diretta la messa della domenica e hanno scelto senza doversi più tormentare su quanto sono disposti a camminare o a mettersi in macchina di domenica mattina. Per converso, quelli che sono attratti dal percorso contemplativo, risalente ai padri del deserto, come John Cassian del 4° secolo, hanno trovato la loro strada verso il sito della Comunità Mondiale per la Meditazione Cristiana (World Community for Christian Meditation, WCCM) o relative filiali: la School of Meditation, Meditation a Bonnevaux, centro internazionale di ritiro WCCM aperto di recente, vicino a Poitiers in Francia. Le risorse disponibili sono imponenti e abbondanti. A coloro che non hanno familiarità con questa dimensione della preghiera - la preghiera del cuore, silenziosa, semplice e tranquilla - viene offerto gratuitamente un corso per principianti. Per coloro che meditano da più tempo, una gamma completa di corsi estremamente stimolanti consente loro di approfondire la loro routine di due volte al giorno che possono integrare con gli altri modi di preghiera.
https://www.indcatholicnews.com/news/39260//
Pace, stiamo tranquilli: bisogna trarre il massimo dalla tempesta che stiamo fronteggiando
(di Sam Guzman)
19 marzo 2020 – La paura è un virus mentale e spirituale. Si diffonde più velocemente e più efficacemente di qualunque malattia che si trasmette per via aerea. I sintomi che la contraddistinguono sono, tra gli altri, rabbia, aggressività, isolamento, sconforto, perdita della fede e giudizio annebbiato. E se c’è un’emozione che domina il mondo in questo momento è proprio una profonda e persistente paura. Non c’è da meravigliarsi, in fondo la situazione che stiamo fronteggiando non ha precedenti e questa non è un’esagerazione. Anche in passato, quando grandi epidemie hanno colpito parti della terra, erano in genere isolate a livello locale. Anche quando l’Europa è stata duramente colpita dalla peste, era molto lontana da poter essere considerata una pandemia. Non siamo nemmeno abituati a reazioni così drastiche da parte dei leader mondiali, che stanno prendendo misure per contenere la diffusione del virus che raramente si sono viste nella storia moderna. Tutto questo è scioccante per tutti noi. In confronto al passato, le nostre vite sono solitamente sicure, ben controllate e senza particolari problemi. Contrastiamo persino il meteo utilizzando aria condizionata e riscaldamento centralizzato. Siamo abituati a supermercati dove possiamo trovare sempre qualsiasi tipo di merce. Possiamo scegliere tra ristoranti che offrono sapori e cucine diverse quando decidiamo cosa mangiare per cena. Comunichiamo da una parte all’altra del mondo in una frazione di secondo con dispositive digitali. Persino un mal di testa può essere sedato con un paio di pillole di antidolorifico.
https://www.catholicgentleman.net/2020/03/peace-be-still-making-the-most-of-the-storm-we-face//
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Messico: il sindacato dell’istruzione si unisce alla lotta contro il COVID-19
3 aprile 2020 – In Messico, l’Organizzazione Internazionale dell’Istruzione sta contribuendo agli sforzi del governo per assicurare la sicurezza e il benessere degli insegnanti e degli studenti e il proseguimento della scolarizzazione. Il Sindicato Nacional de Trabajadores de la Educaciòn (SNTE), un’organizzazione membro di Education International, ha lanciato una campagna mediatica per aumentare la consapevolezza e per educare gli insegnanti e le comunità scolastiche sul COVID-19. Fornisce anche risorse su come adattarsi alle misure di sicurezza dichiarate dal governo che hanno portato alla chiusura delle scuole. Il sito del sindacato ha una pagina dedicata alla pandemia con diverse risorse per genitori e studenti che spaziano da informazioni sulla salute su come rimanere sicuri, ad attività ricreative e culturali che possono essere fatte a casa così come risorse per gli insegnanti che stanno lavorando da remoto. Una raccolta di materiale internazionale aiuta anche gli utenti a comprendere l’estensione della situazione e ad essere responsabili nelle loro azioni quotidiane.
https://www.ei-ie.org/en/detail/16718/mexico-education-union-joins-the-fight-against-covid-19//
Il post pandemia: il “cosa”, il “come” e il “chi”
(di Guillermo Sullings)
3 aprile 2020 – Buenos Aires, Argentina – Si discute molto su come sarà il mondo post pandemia, e non sappiamo nemmeno quando sarà. In alcuni paesi il contagio potrebbe arrivare al suo picco massimo nelle prossime settimane per poi diminuire, ma nello stesso tempo il contagio potrebbe diffondersi in altre nazioni. Non sappiamo nemmeno se ci saranno nuovi focolai laddove la situazione dovrebbe essere sotto controllo. È un fenomeno ancora nel suo pieno sviluppo e le conseguenze politiche ed economiche, che sono già più serie di quelle della crisi del 2008, dipenderanno dalla durata e dai luoghi più devastati. Ma se insistiamo a pensare a come sarà il post, saremo in grado di osservare alcuni indicatori di rottura nel sistema, che potrebbero portare ad alcuni cambiamenti. Per quanto riguarda la politica, dobbiamo distinguere tra la crisi del sistema e la crisi della leadership. Dobbiamo focalizzarci sulla crisi del sistema e non sulle contraddizioni dei leader del momento e, in questo senso, è molto evidente che le politiche neoliberali degli ultimi decenni hanno significativamente deteriorato il sistema sanitario, abbandonandolo alla logica del mercato. In questa logica la salute della maggioranza non crea un profitto così come la prevenzione e nemmeno le infrastrutture sanitarie per occasioni eccezionali come questa. Di conseguenza, tutti i politici che hanno promosso o sostenuto il neo-liberalismo sono responsabili del collasso del sistema sanitario, non importa il livello di risposta che possono fornire durante l’emergenza. Per fare un esempio, se i genitori di un bambino fossero così violenti da fargli del male e rischiare la vita ma poi, allarmati, lo portassero in ospedale dove gli salverebbero la vita, questi genitori meriterebbero il plauso per la loro ultima azione o una condanna per il loro precedente comportamento? Daremmo per scontato che dopo un caso del genere cambierebbero le loro attitudini? O potremmo invece dare per scontato che prima o poi ripeteranno il loro comportamento?
https://www.pressenza.com/2020/04/after-the-pandemic-the-what-the-how-and-the-who//
IPA, OMS e UNICEF lanciano “Leggi il mondo” nella Giornata Internazionale dei Libri per Bambini per aiutare bambini e giovani in isolamento
2 aprile 2020 – L’autrice di Geronimo Stilton da il via ad un’iniziativa di lettura esclusiva durante la pandemia di COVID-19. Gli autori più amati dai bambini prenderanno parte all’iniziativa leggendo estratti dei loro libri per milioni di bambini e giovani costretti a vivere in isolamento durante la pandemia di COVID-19. Leggi il Mondo è una collaborazione tra l’Associazione Internazionale degli Editori (IPA), l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e UNICEF. L’iniziativa prende il via oggi, durante la Giornata Internazionale dei Libri per Bambini, alle h. 15.00 GMT/ 17.00 CET con l’autrice italiana Elisabetta Dami, creatrice del popolare personaggio Geronimo Stilton. (…) Elisabetta Dami leggerà un estratto in inglese sul suo account Instagram in diretta dalle 15.00 alle 15.30 GMT / 17.00 – 17.30 CET. Dami, i cui libri hanno venduto più di 180 milioni di copie in tutto il mondo e sono stati pubblicati in 50 lingue diverse, risponderà anche a commenti e domande sulla piattaforma. Molti altri famosi autori di libri per bambini hanno accolto l’iniziativa Leggi il Mondo, e i dettagli delle loro presentazioni saranno presto disponibili al link: https://www.unicef.org/coronavirus/read-the-world (...)
L’antropologo immagina il dopo coronavirus: “Ci accorgeremo che eravamo felici senza sapere di esserlo”
2 aprile 2020 - «Stiamo attraversando un’epoca drammatica, nulla sarà più come prima». Ne è convinto l’antropologo Piercarlo Grimaldi, ex rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. «L’umanità ha visto grandi mutamenti nel suo ciclo evolutivo, ma una situazione simile a quella che stiamo vivendo mai – spiega -. La nostra “età della ragione” ci aveva illuso che avessimo risolto tutti i problemi e che fossimo in grado di gestire tutte le emergenze, ma non è stato così. Il grido di dolore del Papa dell’altra sera, in piazza San Pietro deserta e sotto una pioggia battente, è emblematico».
«Davanti a questa pandemia assistiamo un ritorno alla ritualità religiosa – dice ancora Grimaldi -. Prima le chiese erano semivuote, con pochi fedeli anziani. Anche i preti avvertivano di non avere più seguito. Il virus segna ora un ritorno al misticismo. Questa emergenza ci fa riflettere anche sui limiti dell’uomo-metropolitano: oltre il 50% dell’umanità vive, infatti, in grandi agglomerati urbani, in Occidente si va addirittura verso il 60%. Ora scopriamo che vivere ammassati è poco igienico e anche poco produttivo. Di conseguenza ci sarà un ritorno alle tradizioni, al contatto con la natura che determinerà un’inversione anche nei valori fuori dal modello urbano».
Colombia: il sindacato dell’istruzione crea fondi umanitari per aiutare gli operatori sanitari e i settori vulnerabili
31 marzo 2020 – In risposta alla situazione critica dovuta al COVID-19, in Colombia, con milioni di persone costrette a stare in isolamento e in quarantena per colpa della pandemia, la Federacion Colombiana de Trabajadores de la Education, FECODE, ha creato un “Fondo Umanitario di Solidarietà” per incontrare le esigenze degli operatori sanitari, della comunità scolastica, dei lavoratori informali e in generale dei settori più vulnerabili della popolazione. Il presidente della FECODE (un’organizzazione membro di Education International) ha annunciato lunedì la decisione presa dalla Commissione Esecutiva del sindacato di creare il fondo umanitario con una somma iniziale di 300 milioni di dollari. I sindacati regionali cotribuiranno al fondo a seconda delle loro possibilità economiche. Il fondo verrà ampliato anche da donazioni provenienti dai membri esecutivi di FECODE, dai loro consulenti, lavoratori e staff. FECODE ha anche richiesto agli insegnanti colombiani di donare lo stipendio di una giornata di lavoro autorizzando un taglio speciale delle paghe. Inoltre, si aspettano donazioni provenienti anche da altri settori, organizzazioni e comunità che desiderano partecipare all’iniziativa del fondo di solidarietà.
Le restrizioni per il virus aiutano a costruire una cultura di vita rispettando gli altri
(di Richard Doerflinger)
31 marzo 2020 – La rapida diffusione del virus, il suo altissimo numero di vittime, la prospettiva del collasso del sistema sanitario, le conseguenze economiche che colpiranno tantissime vite umane, il bisogno di stare socialmente distanziati e in isolamento volontario, l’incertezza sulla durata di questo fenomeno – queste sono certamente motivi validi per dare adito a preoccupazioni e ansie. Come molte crisi, questa ha richiamato quanto di più nobile c’è nello spirito umano. Preti che, obbedendo alla richiesta di Papa Francesco di avere coraggio, continuano a visitare i malati. I volontari della banca del cibo che continuano a lavorare per fornire cibo ai bisognosi prendendo tutte le precauzioni necessarie contro il contagio. Il personale del sistema sanitario che si dedicano tutti i giorni a curare le persone nonostante siano esausti e corrano quotidianamente enormi rischi per la loro salute.
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L’Associazione ha sede in Roma, Piazzale degli Eroi 8. È iscritta al Registro della Regione Lazio delle associazioni di promozione sociale, alla World Association of Non Governmental Organizations (WANGO) e alla Union of International Associations (UIA).
* http://decade-culture-of-peace.org/2010_civil_society_report.pdf Nella sezione A, Organizzazioni Internazionali, pag. 12, il Rapporto dice: “La diffusione e lo scambio dell’informazione di una cultura di pace tramite Internet è diventata il principale strumento per diverse organizzazioni internazionali, tra cui spiccano Culture of Peace News Network, Good News Agency e Education for Peace Globalnet.”
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