Good News Agency – anno VIII, n° 11
Settimanale - anno VIII, numero 11 – 21 settembre 2007
Direttore responsabile ed editoriale: Sergio Tripi
Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 265/2000 del 20-6-2000
Good News Agency - l’agenzia delle buone notizie - riporta notizie
positive e costruttive da tutto il mondo del volontariato, delle Nazioni Unite,
delle organizzazioni non-governative e delle istituzioni impegnate nel
miglioramento della qualità della vita, notizie che non si “bruciano” nell’arco
di un giorno. Ricerche editoriali a cura di Fabio Gatti (responsabile) ed Elisa
Peduto. Good News Agency esce a venerdì alterni in inglese e il venerdì
seguente in italiano, con traduzioni a sua cura; è distribuita gratuitamente per
via telematica ad oltre 3.700 media in
48 paesi e ad
oltre 2.800 ONG. E’ un servizio di volontariato dell’Associazione Culturale dei Triangoli e della
Buona Volontà Mondiale, ente morale associato
al Dipartimento della Pubblica Informazione dell’ONU. L’Associazione
è stata inoltre riconosciuta dall’UNESCO quale
“attore del movimento globale per una cultura di pace”, è inclusa nel sito http://www3.unesco.org/iycp/uk/uk_sum_monde.htm
ed
è iscritta
nel R.O.C. e nel Registro della Regione Lazio delle Associazioni di Promozione
Sociale.
Diritti umani – Economia e sviluppo – Solidarietà
Pace e sicurezza – Salute – Energia e sicurezza – Ambiente e natura
Religione e spiritualità – Cultura e educazione
Editoriale - 60ª
Conferenza annuale UNDPI/NGO: Cambiamento climatico: come riguarda tutti noi
(top)
Premio Nansen per i rifugiati 2007: premiata la sostenitrice di chi
giunge via mare a Malta
Ginevra, 18 settembre - L'Alto Commissariato delle
Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha annunciato questa mattina che
l'edizione 2007 del Premio Nansen per i Rifugiati (Nansen Refugee Award) verrà
conferito alla dott.ssa Katrine Camilleri, 37 anni, che svolge l'attività di
avvocato presso il Jesuit Refugee Service (JRS) di Malta sforzandosi di
difendere i diritti di rifugiati e migranti. "Katrine Camilleri si è spesa
con grande coraggio per proteggere i rifugiati e i richiedenti asilo", ha
affermato Antonio Guterres, l' Alto Commissario delle Nazioni Unite per i
Rifugiati. "La dott.ssa Camilleri ed il JRS sono partner cruciali
nell'aiutare l'UNHCR a raggiungere i suoi obiettivi di assistere i governi
nell'identificazione dei rifugiati coinvolti nei flussi migratori e di
provvedere ai bisogni di queste persone."
Il Premio Nansen per i
Rifugiati viene conferito annualmente ad una persona o ad un'organizzazione che
si sia distinta per i suoi sforzi a favore dei rifugiati. Il Comitato Nansen,
che concede il premio, ha dichiarato di aver scelto la dott.ssa Camilleri come
riconoscimento della sua eccezionale dedizione alla causa dei rifugiati. (…)
La banca di dati biometrici dell'UE
continua a garantire un'efficace gestione del regime comune europeo di asilo
Bruxelles,
18 settembre - La Commissione ha pubblicato oggi la relazione annuale 2006
sulle attività di EURODAC lo strumento biometrico dell'Unione europea che aiuta
a stabilire quale Stato membro sia competente per l'esame di una domanda
d'asilo. La relazione contiene le informazioni essenziali sulle tendenze in
materia di domande di asilo e d’ingressi illegali nell’UE: ne emerge l'inizio
di un "effetto deterrente" verso le “domande multiple”, cioè i casi
in cui una stessa persona presenta più volte domanda d'asilo, o nel medesimo
Stato o in un altro Stato membro. (…)
Le
cifre mostrano che nel 2006 il numero di domande d'asilo è ulteriormente
diminuito, mentre è aumentato in misura significativa il numero d’immigrati
irregolari registrati (+ 64% rispetto al 2005). La relazione rivela che nel 17%
del numero totale dei casi la medesima persona aveva già presentato almeno una
domanda di asilo nel medesimo Stato o in un altro Stato membro (una cosiddetta
domanda multipla). In qualche caso, varie domande di asilo erano state
presentate dalla stessa persona in vari Stati membri dell’Unione europea.
Questa percentuale è superiore solo dell'1% a quella del 2005, il che potrebbe
significare che l'effetto dissuasivo del "sistema di Dublino" (in
virtù del quale solo uno Stato membro può esaminare una domanda d'asilo)
comincia a funzionare. L’unità centrale EURODAC, che gestisce il sistema
centrale, è stata attiva per il 99,9% del periodo considerato nella relazione,
operando 24 ore su 24 per 7 giorni su 7. (…)
Attribuito alla ONG Tostan il Premio
Umanitario Hilton di 1,5 milioni di dollari
Il Premio Umanitario Hilton di 1,5
milioni di dollari viene assegnato a Tostan, una ONG africana che sta cambiando
la vita di milioni di persone tramite l’istruzione innovativa dei diritti umani
nelle lingue locali.
Il programma ha portato alla demolizione
di tabù culturali – 2.600 villaggi hanno abbandonato volontariamente il taglio
dei genitali femminili e i matrimoni dei minori
Le donne del Senegal hanno annunciato
un’iniziativa di 5 anni per essere il primo paese africano a porre fine
all’FGG.
Los
Angeles, 12 agosto – Tostan, un’organizzazione che sta dando pieni poteri alle
comunità in tutta l’Africa per trasformare le loro vite attraverso un programma
innovativo non-formale, insegnando nelle lingue locali e con le tradizioni
orali africane, è stata selezionata per ricevere il Premio Umanitario Conrad N.
Hilton 2007 di 1,5 milioni di dollari. La Fondazione Conrad N. Hilton
conferisce il premio annuale, il più ricco premio umanitario del mondo, a
un’organizzazione che allevia in maniera significativa le sofferenze umane.
“Tostan
nel linguaggio senegalese Wolof significa ‘penetrazione’ e la nostra illustre e
indipendente giuria del premio ha considerato che l’organizzazione ha veramente
conseguito le maggiori penetrazioni dando potere alle donne e migliorando la
vita di milioni di persone in nove paesi africani,” ha affermato Steven M.
Hilton, Presidente e Amministratore Delegato della Fondazione Hilton.
“Attraverso il Programma di Tostan che rafforza la comunità, i villaggi hanno
ridotto la mortalità infantile e materna, posto fine alla violenza domestica,
migliorato i servizi per la salute e l’alimentazione e fornito istruzione ai
loro bambini. Creando progetti di micro-credito, ambientale e di reddito, hanno
mobilitato le comunità a lavorare insieme per migliorare la loro vita.” (…)
Attraverso
il programma di istruzione di Tostan della durata di 30 mesi, con i diritti
umani e la democrazia quale sua parte fondamentale, i partecipanti imparano
l’alfabetizzazione elementare e la matematica, l’educazione sanitaria e
l’igiene, la soluzione di problemi e le capacità gestionali. L’UNICEF ha
prescelto il programma Tostan quale modello per determinare un cambiamento
sociale in tutta l’ Africa. (…)
http://www.hiltonfoundation.org/press_release_details.asp?id=59
I paesi latino americani e caraibici
approvano l’accordo di Quito
Il documento riafferma gli impegni di
assicurare la partecipazione politica delle donne e il riconoscimento del loro
contributo all’economia e alla protezione sociale.
10
agosto – Con l’approvazione dell’Accordo di Quito da parte di 33 partecipanti
governativi, la 10a Conferenza Regionale delle Donne in America
Latina e Caraibica si è conclusa ieri in Ecuador.
Convocata
dalla Commissione Economica per l’America latina e caraibica (ECLAC), la
conferenza è il principale foro intergovernativo per l’analisi degli indirizzi
politici da un punto di vista del sesso.
Nell’Accordo
di Quito, gli stati convengono di adottare tutte le necessarie misure positive
e i meccanismi, comprendenti riforme legislative e provvedimenti finanziari,
per garantire la piena partecipazione delle donne negli uffici pubblici e nelle
posizioni rappresentative in politica, con lo scopo di conseguire la parità
nella struttura istituzionale dello Stato (nei rami esecutivo, legislativo e
giudiziario, sia nei regimi speciali che in quelli autonomi) e a livello
nazionale e locale, come un obiettivo per le democrazie latino americane e
caraibiche.
Il
documento chiede ai paesi di sviluppare le politiche elettorali di una
caratteristica permanente che spingerà i partiti politici a includere gli
ordini del giorno delle donne nella loro diversità, il punto di vista del
genere nel loro contenuto, azioni e regolamenti, e partecipazione egualitaria,
conferimento di poteri e leadership delle donne con lo scopo di consolidare la
parità sessuale quale una policy dello Stato. (…)
Mairin Iwanka Raya: Le donne indigene si
oppongono alla violenza
Un rapporto-guida allo studio del
Segretario Generale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne
“Mairin
Iwanka Raya: Le donne indigene si oppongono alla violenza” è un rapporto del
Forum Internazionale delle Donne Indigene (FIMI). Esso riflette gli sforzi del
FIMI di sviluppare delle strategie efficaci per combattere la violenza contro
le donne indigene e per superare il divario tra il movimento globale delle
donne e il movimento internazionale delle donne indigene. Il rapporto porta
avanti un’interpretazione indigena della violenza fondata sul genere sessuale,
riflette il fruttuoso risultato di sforzi condotti dalle donne indigene nel
mondo, mette in luce pratiche promettenti nella ricerca, nella mobilizzazione
politica e nell’organizzazione delle comunità e descrive sfide future per
garantire (…) il diritto a una vita libera da violenza. (…)
“Mairin
Iwanka Raya: Le donne indigene si oppongono alla violenza” unisce generazioni
di donne indigene da tutto il mondo con un singolo scopo: rafforzare la loro
capacità di resistere alla violenza e far prevalere il nostro diritto
individuale e collettivo a una vita libera dalla violenza in tutte le sue
dimensioni.
http://indigenouswomensforum.org/vaiwreport06.pdf
7a Assemblea dell´Onu dei Popoli - Perugia, 5-7 ottobre 2007
Un altro mondo è possibile se
promuoviamo tutti i diritti umani per
tutti
Alla
vigilia del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
si terrà a Perugia la 7a Assemblea dell´Onu dei Popoli, un grande incontro
della società civile mondiale impegnata contro la povertà e la guerra per la
globalizzazione dei diritti umani, della giustizia, della democrazia e della
solidarietà.
L´Assemblea,
che si svolgerà dal 5 al 7 ottobre 2007 nell´ambito della Settimana della pace,
è intitolata “Un altro mondo è possibile se promuoviamo tutti i diritti umani
per tutti”. Centinaia di persone provenienti da tutto il mondo (esponenti laici
e religiosi di movimenti, sindacati, organizzazioni e network nazionali e
internazionali, giornalisti, enti locali, forze politiche, università e centri
di ricerca) s´incontreranno per mettere a punto e promuovere l´agenda politica
dei diritti umani. (…)
Il
programma dell´Assemblea si sviluppa attorno ai seguenti temi:
L´agenda
politica dei diritti umani
-
Prima di tutto la sicurezza umana: l´alternativa alla guerra al terrore
-
Con l´Africa: costruiamo una nuova alleanza per la giustizia
-
Il dovere di fare pace in Medio Oriente
-
La nuova agenda della società civile mondiale.
L´Assemblea
si concluderà con un documento finale che raccoglierà le principali riflessioni
e proposte emerse nel dibattito. Per i partecipanti italiani, l´Assemblea
servirà anche ad approfondire il confronto sulle responsabilità e la politica
dell´Italia nel mondo. (…)
L´Assemblea
dell´Onu dei Popoli si concluderà domenica 7 ottobre con la Marcia per la pace
Perugia-Assisi “Tutti i diritti umani per tutti”.
(top)
Nuova iniziativa delle Nazioni Unite per
il recupero di beni sottratti da leader corrotti
Bruxelles,
18 settembre - Le Nazioni Unite hanno oggi annunciato una nuova partnership tra
la Banca Mondiale e l’ufficio ONU su droga e crimine, UNODC, con l’obiettivo di
aiutare i paesi in via di sviluppo a recuperare risorse finanziarie e beni
materiali sottratti in precedenza da leader corrotti, per poi reinvestire questi
fondi in progetti di sviluppo. (…)
E’
stato calcolato che le rendite annuali provenienti da corruzione, criminalità
ed evasione fiscale a livello mondiale si attestano tra 1.000 e 1.600 miliardi
di dollari. Il livello di corruzione può ammontare fino al 25% del PIL degli
Stati africani su base annuale. Tra 20 e 40 miliardi di dollari finiscono ogni
anno nelle tasche di funzionari pubblici corrotti nei paesi in via di
sviluppo e in transizione, il che
rappresenta tra il 20% e il 40% dell’aiuto pubblico allo sviluppo. (…)
Per
il recupero dei fondi e la prevenzione della corruzione, Banca Mondiale e UNODC
credono che lavorare direttamente con i Paesi in via di sviluppo sia
essenziale. In quest’occasione, hanno anche ribadito la necessità che tutti i
Paesi ratifichino la Convenzione ONU contro la corruzione, come fino ad oggi
hanno fatto solo quattro dei Paesi del G8.
“Ai
Paesi in via di sviluppo spesso mancano le strutture istituzionali per
contrastare la corruzione, localizzare e recuperare le risorse sottratte.
Questa nuova iniziativa dunque fornirà assistenza finanziaria e tecnica per
rafforzare le capacità delle varie agenzie governative dei singoli Paesi”, ha
detto il presidente della Banca Mondiale, Robert B. Zoellick, “aiutandoli
inoltre a conformare le loro legislazioni alla Convenzione ONU contro la
corruzione”.
Comunicato UNRIC/ITA/1054/07
Programma di collaborazione per il
2007-2008 tra L’ECLAC e il governo svedese
Attività finalizzate alla promozione di
riforme politiche che promuovano, tra l’altro, l’equità sociale e
contribuiscano all’alleviamento della povertà
6
settembre - Il governo svedese, tramite
la sua agenzia per lo sviluppo (SIDA), ha raggiunto un accordo con la
Commissione Economica per l’America Latina e i Caraibi (ECLAC) su un programma
di collaborazione per il 2007-2008 finalizzato alla formulazione di misure e
politiche per l’alleviamento della povertà ed il rafforzamento dell’equità
sociale nell’area, specialmente nei Paesi più poveri e tra i gruppi sociali più
vulnerabili. (…) Questo programma cerca di rafforzare la collaborazione
esistente tra l’ECLAC e la SIDA, tramite l’instaurazione di un’alleanza
strategica tra le due istituzioni. Gli obiettivi generali comprendono la
promozione di riforme politiche per l’uguaglianza sociale e l’alleviamento
della povertà, la costruzione di capacità tramite il dialogo e lo scambio di
esperienze tra i paesi della regione e i paesi del Nordeuropa; la dissemina di
"buone pratiche " con un’enfasi particolare su esperienze rilevanti
dei paesi scandinavi che potrebbero essere adattate alla realtà
latino-americana.
Il Segretario Esecutivo ESCWA elogia il
ruolo delle istituzioni finanziarie islamiche nel promuovere il benessere
economico regionale
Beirut,
5 settembre (UNIS) - Il Segretario Esecutivo della Commissione
Economica e Sociale delle Nazioni Unite per l’Asia Occidentale (ESCWA) Bader
Al-Dafa ha dichiarato oggi che “l’esimio ruolo
che le istituzioni finanziarie islamiche svolgono per migliorare il
benessere economico della nostra società le rende uniche e differenti dalle
altre istituzioni finanziarie operanti.” Al-Dafa ha parlato alla sessione
inaugurale del “Forum regionale sul ruolo delle istituzioni finanziarie
islamiche nel finanziamento allo sviluppo” organizzato dal ESCWA in
collaborazione con la Banca Centrale del Bahrain (CBB) tenutosi nei giorni 5 e
6 settembre 2007 presso il Manama Ritz Carlton Hotel. (…)
Il
funzionario delle Nazioni Unite ha detto che l’istituzione mondiale sta
prestando particolare attenzione al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo
del Millennio (MDGs), che puntano alla diminuzione della povertà del 50% entro
il 2015. “Questo è un obiettivo ambizioso per molti Paesi in via di sviluppo
tra cui i paesi del mondo arabo,” ha sottolineato. A questo proposito, Al-Dafa
ha ricordato che nel marzo 2002 a Monterrey in Messico le Nazioni Unite hanno
tenuto la loro prima Conferenza sul finanziamento allo sviluppo, evento a cui
parteciparono 50 Capi di Stato e 200 alti funzionari e che si concluse con il
documento in seguito conosciuto come
“Consenso di Monterrey”, che identifica aree in cui dovranno essere
potenziati gli sforzi al fine di mobilitare le risorse finanziare interne ed
estere per accelerare lo sviluppo economico. (…)
http://www.escwa.org.lb/information/press.asp
Governo spagnolo finanziatore di un
programma ECLAC di cooperazione per lo sviluppo
Finanziamento per cinque progetti per
estendere i benefici della crescita economica a tutti i settori della società
latinoamericana.
31
agosto (AECI) – Il governo spagnolo, tramite l’Agenzia Spagnola di Cooperazione
Internazionale (AECI), ha assegnato alla Commissione Economica per l’America
Latina e i Caraibi (ECLAC) un finanziamento per il "Programma di
cooperazione ECLAC: politiche e strumenti per la promozione della crescita in
America Latina e nei Caraibi", che si svolgerà nei prossimi 12 mesi. (…)
Tale Programma è finalizzato all’allargamento dei benefici della crescita
economica all’apparato produttivo e ai vari settori sociali dell’America
Latina, rinforzando la capacità degli Stati di valutare, disegnare e formulare
politiche e strumenti per poter ottenere una crescita economica più solida e
meno volatile.(…)
Madagascar - Progetto IFAD per l’i
irrigazione del riso trasforma la ragione del Mandrare
Un progetto sostenuto dall’IFAD per
ripristinare la produzione di riso e sviluppare metodi di allevamento più
efficienti nel sud del Madagascar ha trasformato il bacino del Mandrare da regione colpita dalle carestie a
ricca area di esportazione del riso.
Il
bacino del Mandrare si trova nella zona più arida dell’ isola del Madagascar,
altrove relativamente fertile. Prima del 2001, anno in cui iniziò il Progetto
di Sviluppo del Bacino del Mandrare Superiore, era questa una delle regioni più
povere del Paese. La popolazione è stata spesso vittima di carestie. Gli
agricoltori non potevano garantire una fornitura adeguata di cibo e l’economia
dell’intera regione era nel caos. “Prima del progetto Mandrare, l’irrigazione
del riso era caduta in disuso e nell’area veniva prodotta una quantità esigua
del cereale,” dice Andrianiainasoa Rakotondratsima, responsabile del progetto.
“La regione era completamente tagliata fuori. Ci volevano 12 ore per percorrere
in auto i 120 chilometri da Taolognaro (Fort-Dauphin), capitale della regione,
al bacino interno e l’area era incredibilmente povera.”
Il
progetto finanziato dall’IFAD ha ripristinato i sistemi di irrigazione, le
strade ed altre infrastrutture ed ha introdotto metodi di coltivazione più
intensivi. La seconda fase del progetto ha abbracciato un numero maggiore di
comuni e villaggi nel programma ed introdotto una rete di microcredito basata
su un sistema simile adottato con successo nel nordest del paese. Benoit Thierry, responsabile IFAD del
programma per il Madagascar dice: “La cosa spettacolare in questo progetto è il
fatto che la zona sia ora in grado di esportare sino a 25.000 tonnellate di
riso per l’intera regione sud.” E ancora: “Non solo la regione è ora
autosufficiente ma fornisce altro riso.” Nel corso di pochi anni, l’area di
irrigazione del riso è raddoppiata passando dai 1500 ettari iniziali ai 3000
ettari attuali. In questa fase ci si aspetta che raddoppi ulteriormente
raggiungendo quasi i 6000 ha, organizzata in lotti di 50 e 100 ettari.
In
condizioni meteorologiche normali, in assenza di siccità, su un ettaro di terra
si possono coltivare tra le tre e le quattro tonnellate di riso, contro le 1,5
tonnellate disponibili prima del progetto. (…)
http://www.ruralpovertyportal.org/english/regions/africa/mdg/mandrare.htm
Migliorare i guadagni degli agricoltori
attraverso migliori collegamenti ai mercati
Gli
agricoltori poveri della Tanzania utilizzeranno moderne tecnologie informatiche
e di comunicazione come telefoni cellulari e persino Internet per accedere alle
informazioni del mercato ed imparare a creare catene di mercato maggiormente
collaborative dal produttore al consumatore. Le “spie” del mercato, conosciute
in lingua locale come shu shu shu, analizzano prezzi ed altri aspetti dei
mercati locali, utilizzando poi i loro telefoni cellulari per riportare le
informazioni ai loro villaggi. Presto essi potrebbero utilizzare SMS per
accedere alle banche dati di Internet
contenenti informazioni sul mercato importanti a livello locale, giocando
quindi un ruolo chiave nel Progetto First Mile, un’iniziativa collegata al
Programma di Sviluppo dei Sistemi di Marketing Agricolo (AMSDP).
AMSDP
è un programma del valore di 42.3 milioni di dollari, nato sette anni fa, e
finanziato in parte da un prestito di 16.3 milioni di dollari dell’ IFAD. Il
Progetto First Mile, finanziato dal governo svizzero, fu lanciato nel 2005 e si
trova ora nella sua seconda fase. Il progetto riguarda le modalità con cui
piccolo agricoltori, commercianti, elaboratori ed altre parti provenienti dalle
aree rurali povere imparano a costruire catene di mercato collegando produttori
a consumatori. (…) Il progetto adotta una strategia di sostenibilità
implicitao. La Fase 2 sosterrà l’emergenza di fornitori di servizi rurali
commercialmente eseguibili che possano utilizzare la moderna tecnologia
informatica e di comunicazione per fornire servizi di marketing ai piccoli
agricoltori. Il focus sarà su come ottenere servizi sostenibili ed affidabili
lungo le catene di mercato nelle aree rurali della Tanzania. (…)
Sulla
scia del Progetto First Mile, IFAD sta ora lavorando con la FAO per sostenere
un progetto di rete di conoscenza rurale per l’Africa Orientale. In tre anni
l’IFAD ha offerto un prestito di 1.5 milioni di dollari alla FAO per realizzare
il progetto. Il progetto per la rete di conoscenza rurale lavorerà con gli
agricoltori e le loro organizzazioni per creare un processo di gestione della
conoscenza esteso a tutta la regione che possa rispondere alle richieste degli
agricoltori e generare e fornire informazioni per soddisfare le particolari
richieste in modo utile.
http://www.ruralpovertyportal.org/english/regions/africa/tza/voices/stanley.htm
La produzione di cereali raddoppia in
Afganistan
Gli Afgani si avvicinano
all’autosufficienza nella produzione di cereali
Roma,
6 agosto - La produzione di cereali in Afganistan è raddoppiata dal momento
della cacciata del regime Talebano, secondo i più recenti calcoli sulla
produzione della FAO. Nonostante permanga un ambiente teso sotto il profilo
della sicurezza, la FAO prevede che nel 2007 la produzione di cereali
raggiungerà i 4.6 milioni di tonnellate, più del doppio rispetto ai 2.0 milioni
di tonnellate del 2001. Questo rappresenterebbe un aumento di 700 000
tonnellate rispetto alla produzione del 2006, ma una riduzione di entità più o
meno equivalente rispetto alla produzione record di 5.3 milioni di tonnellate
del 2005.
Sulla
base delle previsioni di raccolto, nella stagione di mercato 2007/08
l’Afganistan potrebbe aver bisogno di importare non più di 700 000 tonnellate
di cereali per coprire il suo fabbisogno totale, di cui 600 000 tonnellate
proverrebbero da acquisti commerciali sul mercato mondiale, mentre il resto
sarebbe fornito come aiuto alimentare. Questo va rapportato all’importazione di
cereali complessiva all’inizio del decennio, pari a circa 1.5 milioni di
tonnellate, quando gli aiuti alimentari contavano in misura superiore al 20 per
cento.
Il
successo dell’Afganistan con i cereali in gran parte deriva da parecchi anni
consecutivi di tempo generalmente favorevole, ma anche dai continui sforzi per
lo sviluppo posti in essere da numerose agenzie ed organizzazioni, inclusa la
FAO, che impiega nel paese 400 unità di personale. I progetti in corso
comprendono lo sviluppo dell’industria sementiera, la produzione di latte, la
riattivazione dell’industria dello zucchero, l’informatizzazione dei sistemi di
mercato, la sicurezza alimentare e la nutrizione, la prevenzione dell’influenza
aviaria e la sostituzione del papavero.
http://www.fao.org/newsroom/it/index.html
Solidarietà
(top)
Il WFP distribuisce aiuti alimentari via
aerea alle persone colpite dall’uragano Felix
Il WFP è anche impegnato nella
distribuzione di cibo a migliaia di persone in Honduras e nella valutazione dei
danni provocati dall’uragano Felix
Panama,
5 settembre – Un carico di cibo di emergenza da parte del WFP (Programma di
alimentazione mondiale) è arrivato via
aerea nella città costiera di Bilwi (ex Puerto Cabezas) per la distribuzione ai
residenti affamati da una delle più devastanti frane provocate dall’uragano
Felix martedì. Si è riusciti a rispondere con inaspettata velocità
all’emergenza grazie alle scorte di generi alimentari che il WFP ha in
quest’area per i suoi progetti a lungo termine. Studi preliminari hanno
rilevato che 60'000 persone hanno subito le conseguenze dirette dei forti venti
che nel nord del Nicaragua hanno danneggiato e distrutto abitazioni ed edifici
commerciali. Nonostante le perdite e la situazione difficile, i funzionari
delle associazioni umanitarie sono sollevati dal fatto che Felix non ha causati
altri danni nel suo spostamento attraverso Nicaragua, Honduras e El Salvador.
(…) Gli aiuti consegnati sono sufficienti a sfamare circa 900 persone per dieci
giorni. Il trasporto su strada è stato bloccato dal crollo causato dalla piena
di un fiume di un ponte importantissimo per la viabilità. “Possiamo dare
assistenza alle zone colpite solo raggiungendole via aria o acqua” ha affermato
il Direttore Nazionale del WFP William Hart. La consegna aerea è la seconda
distribuzione di emergenza di cibo del WFP nella regione costiera da quando
l’uragano Felix ha iniziato a provocare danni martedì. Lo stesso giorno 70
tonnellate di aiuti alimentari del WFP sono state distribuite a Bilwi e Waspam,
appena alcune ore dopo il passaggio dell’uragano. (…)
http://www.wfp.org/english/?ModuleID=137&Key=2628
Siria: al
via la distribuzione di razioni alimentari per i rifugiati iracheni
Ieri, 30 agosto, l'Alto Commissariato delle Nazioni
Unite per i Rifugiati (UNHCR) ed il Programma Alimentare Mondiale (PAM/WFP)
hanno dato il via ad una campagna in Siria tramite messaggi SMS, il cui scopo è
informare oltre 33mila rifugiati iracheni vulnerabili a Damasco del lancio del
primo programma di distribuzione di beni alimentari, che avverrà sabato. La
prima razione alimentare servirà a far fronte alle necessità di molte famiglie
di rifugiati per i prossimi due mesi, tra cui il mese del Ramadan, in cui si
digiuna durante il giorno.
Le due agenzie hanno potuto osservare che i messaggi
telefonici sono uno dei modi più efficaci di comunicare con i rifugiati, i
quali spesso non hanno una fissa dimora ma possiedono un telefono cellulare o
conoscono qualcuno nella propria comunità che ne ha uno. I telefoni cellulari,
infatti, sono spesso uno strumento indispensabile per molti rifugiati perché
consentono di comunicare costantemente con le famiglie e gli amici rimasti in
Iraq. Il messaggio SMS è stato spedito soltanto ai rifugiati ritenuti idonei a
beneficiare della distribuzione di beni alimentari. Fino ad ora sono stati
spediti diecimila messaggi.
L'UNHCR, il WFP e la Mezzaluna Rossa Araba Siriana
(SARC) cominceranno la distribuzione sabato, rivolgendosi principalmente a
donne e bambini ed ai rifugiati iracheni più vulnerabili. (…)
Il progetto
prescolare ANERA continua a dispetto delle sfide a Gaza
17 agosto – A causa delle nuove restrizioni ai punti
di accesso a Gaza imposti in giugno, ANERA (American Near East Refugee Aid) ha
fronteggiato maggiori sfide nel lavorare con i palestinesi in condizione di
necessità. La chiusura delle frontiere significa che i rifornimenti non possono
entrare, il che ha un effetto tremendo sull’economia locale. Gli edili, per
esempio, non possono lavorare quando i
materiali da costruzione non sono disponibili. Le famiglie finiscono per
patirne le conseguenze, da coloro che hanno di recente perso il lavoro fino ai
bambini che dipendono da loro per il sostentamento.
A dispetto di questi limiti, ANERA rimane impegnata a
fornire il maggior aiuto possibile ai palestinesi. Un successo è rappresentato
dal progetto per il Latte ai Bambini in età prescolare. In collaborazione con
Islamic Relief, un’ organizzazione internazionale non governativa di aiuto e
sviluppo, ANERA allevia i tassi allarmanti di malnutrizione fornendo razioni
giornaliere di latte e biscotti rinforzati a bambini in età prescolare in 250
centri. Latte ai Bambini in Età Prescolare ha avuto inizio nel febbraio 2003
per assistere diverse migliaia di bambini nella regione. Come parte del suo
continuo desiderio di aiutare i palestinesi impoveriti, ANERA fornirà a circa
25 mila bambini in età prescolare una sorgente particolarmente richiesta di
nutrimento durante il prossimo anno di scuola. (…)
ANERA è un ente morale ed è un socio fondatore di
InterAction, una coalizione di oltre 160 organizzazioni non-profit statunitensi
che lavorano per promuovere lo sviluppo mondiale.
http://www.anera.org/projects/HEA_8_17_07_MfP_Summer_camps.html
Il Rotary Club aiuta i bambini
cambogiani ad andare in bicicletta fino a scuola in tutta sicurezza
Tokyo, 14 agosto – Per i bambini poveri dei paesi in
via di sviluppo come la Cambogia, una semplice bicicletta può rappresentare la
strada più efficiente e sicura verso un’istruzione. Le scuole sono scarse in
molte parti rurali della Cambogia, costringendo gli studenti a camminare per
lunghi tratti in condizioni molto aspre. Caldo oppressivo, serpenti velenosi e
mine anti-uomo abbandonate sono solo alcuni degli ostacoli che i bambini
incontrano. Fortunatamente, molti degli studenti “a rischio” del paese saranno
presto in grado d’andare a scuola più velocemente e in maggior sicurezza grazie
ai soci del Rotary Club di Shin Fuji in Giappone, che hanno in programma di
fornire più di 2.500 biciclette usate ai bambini cambogiani nell’arco dei
prossimi tre anni, come ultimo sforzo di un progetto di riciclaggio di
biciclette (“Donate biciclette ai bambini in Cambogia”) varato nel 2006.
Satoshi Koyama, presidente del Rotary Club di Shin
Fuji, dice che l’idea è nata dopo che il club ha appreso di un progetto Rotary
simile a favore della Thailandia, e che includeva la fondazione giapponese
Jitensha-Chushajo Seibi. Il Rotary club contattò la fondazione e lavorò su un
accordo per il progetto cambogiano, in associazione con il Rotary Club di Phom
Penh Metro. Nell’ultimo anno, circa 1.500 biciclette sono state portate nelle
scuole cambogiane delle province di Kandal, Banteay e Meanchey. Una delegazione
del Rotary di 16 soci è arrivata in Cambogia il 17 agosto per assemblare 460
biciclette pervenute smontate in luglio. Il 21 agosto, la delegazione ha
consegnato le biciclette ai bambini della Sakura School di Sihanoukville.
http://www.rotary.org/newsroom/presscenter/releases/2007/328.html
(top)
Mille bandiere sotto la pioggia per dire sì alla
pace
Nairobi, 15 Settembre - Si è conclusa alle 13 la Marcia per la pace
promossa da Africa Peace Point “gemellata” con la Perugia-Assisi. Oltre duemila
persone hanno marciato dalla baraccopoli di Kibera fino a Hururu Park, nel
centro della prima città del Kenia. Una giornata piovosa colorata dagli
striscioni dei tanti africani che hanno aderito all’appello di Michael Ochineg
[fondatore di Africa Peace Point].
Sei ore in marcia, dalle 7 alle 13, dalla baraccopoli
di Kibera fino al centro di Nairobi, a Hururu Park, lo stesso grande giardino
che ospitò nel gennaio scorso la manifestazione finale del World Social Forum
2007. Migliaia di persone hanno manifestato (…) sotto la pioggia per dire sì
alla pace, e ricordare il gemellaggio con la Marcia per la pace Perugia-Assisi
del 7 ottobre prossimo. Un anello di congiunzione tra Italia e Africa, artefice
Africa Peace Point in collaborazione con la Tavola della Pace. Sotto questi
obiettivi: unire la comunità, superare le differenze sociali e politiche per
ottenere, tutti insieme, pace e sviluppo.
http://www.perlapace.it/index.php?id_article=187&PHPSESSID=0a4e6a7114600e5ee54eb4ce51d2d3d4
Il Segretario Generale nomina due nuovi
Rappresentanti Speciali: Ashraf
Jehangir Qazi per il Sudan e Staffan de Mistura per l’Iraq
Bruxelles,
12 settembre - Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha
nominato il pakistano Ashraf Jehangir Qazi Rappresentante Speciale per il
Sudan. A Partire dal 2004 Qazi è stato il Rappresentante Speciale del
Segretario Generale in Iraq. (…)
A
continuare il lavoro di Qazi sarà lo svedese Staffan de Mistura, appena
nominato da Ban Ki-moon Rappresentante Speciale in Iraq. De Mistura è
attualmente il Direttore della Scuola Superiore per il Personale delle Nazioni
Unite a Torino, in Italia.
De
Mistura ha operato in veste di Vice-Rappresentante Speciale del Segretario
Generale in Iraq da gennaio 2005 ad aprile 2006 e come Rappresentante Personale
del Segretario Generale per il Libano Meridionale negli anni 2001-2004.
Precedentemente era Direttore della sede romana del Centro di Informazioni
delle Nazioni Unite. (…) UNRIC/ITA/1052/07
La Cina offre alla Giordania un
equipaggiamento per la bonifica dalle mine
6
settembre – La Cina ha inviato giovedì 30 rivelatori per mine e 30
equipaggiamenti di vestiario protettivo per il personale addetto allo
sminamento in Giordania ad Amman. Una cerimonia di consegna è stata tenuta
presso il Comitato Nazionale Giordano per lo Sminamento e la Riabilitazione
(NCDR), a cui hanno assistito Sua Altezza Reale di Giordania Principessa Mired
Bin Raad e l’Ambasciatore Cinese in Giordania Gong Xiaosheng. Parlando
nell’occasione Sua Altezza Reale la Principessa ha ringraziato la Cina per la
donazione e l’assistenza ai programmi di sminamento giordani. Il Direttore Nazionale
del NCDR Mohammad Breikat ha sottolineato che lo sforzo internazionale di
conoscenze e collaborazione è essenziale per aiutare la Giordania a superare le
sfide che deve affrontare per ripulire il suo suolo da tutte le mine.
Le
mine antiuomo sono state disperse in Giordania in tre differenti periodi:
durante la divisione della Palestina nel 1948, durante il conflitto
arabo-israeliano del 1967-1969 e nel periodo attorno alla guerra civile del
1970. Il compito di sminamento più rilevante che deve affrontare la Giordania
riguarda la fascia minata di 100 chilometri che corre lungo il confine tra la
Giordania e la Siria che contiene 93 campi minati con circa 86756 mine.
http://www.landmine.de/en.titel/en.news/en.news.one/index.html?entry=en.news.0ee6e9e651500000
L’Action Toolkit di Mines Action del
Canada per mettere al bando le bombe a grappolo è ora on-line
5
settembre – Questo Action Toolkit ha l’intenzione di essere un magazzino
specializzato per tutte le notizie e le risorse necessarie a fornire
informazioni e agire al fine di garantire che siano finalmente proibite le
bombe a grappolo.
In
questo sito troverete tutto quello che vi serve bisogno per agire in maniera
completa, ivi inclusi: • Presentazioni preconfezionate e dimostrazioni in
diapositive che esplicitano il tema in un linguaggio di facile comprensione; •
Fogli informativi scaricabili dal PC; • Filmati video che dimostrano come
funzionano le bombe a grappolo e l’impatto che esse hanno sui civili; •
Articoli esemplificativi sull’argomento e ciò che noi chiediamo alle persone di
fare per aiutarci ad adattarli e pubblicarli ei giornali locali e nelle
newsletter; • Poster per fare pubblicità ai vostri eventi e segnalare il vostro
impegno rivolto a mettere al bando le
bombe a grappolo; • La petizione di Action Mines del Canada al governo canadese
che chiede maggiore leadership e azione nel movimento per mettere al bando le
bombe a grappolo, che deve essere consegnato il 3 dicembre 2007; • Fotografie
per creare i vostri poster e presentazioni; • Guide di riferimento per attrarre
il vostro MP, i media e organizzare un evento pubblico o una raccolta di fondi,
e • Molto, molto di più! (…) http://www.minesactioncanada.org/home/index.cfm?fuse=Home.News&ID=296
Iniziativa
per una cultura di pace - Invito a rendere noti i vostri eventi
WiserEarth (www.wiserearth.org) è un elenco internazionale on-line gratuito
che riunisce le centinaia di migliaia di organizzazioni presenti in tutto il
mondo che lavorano per la pace attraverso la giustizia sociale e l’ambiente.
Quest’anno
il Segretariato internazionale dell’ Iniziativa per una Cultura di Pace (CPI)
ha il piacere di offrirvi una nuova opportunità, dal momento che siamo
impegnati a sviluppare una campagna globale finalizzata alla pace, nella
Giornata internazionale per la pace, il 21 settembre. In preparazione alla
Giornata per la pace vorremmo invitarvi a utilizzare la nostra nuova
piattaforma on-line, WiserEarth, studiata per dare forma visibile alle straordinarie
attività dei Costruttori di pace nel mondo. (…) I vantaggi della piattaforma
del CPI su WiserEarth sono numerosi:
1.
Potete esaminare oltre 1000.000 organizzazioni, eventi e risorse, attraverso
indirizzi, parole chiave o 372 differenti aree specifiche. Potete inoltre
aggiungere a queste categorie organizzazioni, eventi, risorse e attività.
2.
Se siete una piccola organizzazione, WiserEarth può eliminare il bisogno di un
vostro sito web.
3.
Poiché WiserEarth è multilingue, potete inserire informazioni e leggere nella
vostra madrelingua.
4.
WiserEarth offre anche la possibilità di inserire gratuitamente richieste per
reclutare personale, volontari e praticanti. (…)
http://www.wiserearth.org/article/3f5802a0086e0932c53aeddf85ca96cb
http://www.wiserearth.org/article/31bee9ab1a32f8c3646393e20387faa1
L’imperativo: rivitalizzare il disarmo nucleare
24
agosto - In occasione del 50° anniversario della prima Conferenza Pugwash sulle
scienze e argomenti mondiali, venticinque apprezzati specialisti internazionali
di armi nucleari si sono riuniti per discutere l’immediata necessità di
rivitalizzare il disarmo nucleare per liberare il mondo dall’onnipresente
minaccia delle armi nucleari. Sotto gli auspici della Conferenza Pugwash e
della Middle Powers Initiative, i partecipanti hanno discusso una serie di
misure che devono essere attuate da tutti i membri del Trattato di
Non-Proliferazione Nucleare per avvicinarsi sempre più rapidamente al momento
in cui le armi nucleari saranno dichiarate illegali e saranno eliminate.
The Sunflower, settembre, www.wagingpeace.org/
Per
saperne di più: www.wagingpeace.org/articles/2007/08/24_imperative_of_revitalizing.htm
Tour di conferenze in Danimarca e Italia
per David Krieger, Presidente della Nuclear Age Peace Foundation - 27 settembre – 5 ottobre
Il
Presidente della Fondazione per la Pace nell’Era Nucleare, David Krieger, terrà
un ciclo di conferenze in Europa tra fine settembre e inizio ottobre. Il 27
settembre il Dr. Krieger parlerà di "Leadership statunitense per un mondo
libero dalle armi nucleari: un appello bipartisan" durante un simposio sugli
“Attuali rischi delle armi nucleari” presso il Parlamento danese a Copenhagen.
Il 28 settembre, sempre a Copenhagen, presenterà un progetto etico della INES
durante una conferenza su "Armi nucleari e la responsabilità degli
scienziati”. Il 3 ottobre, il Dr. Krieger parteciperà ad un dibattito pubblico
su ”Minaccia nucleare: l’Europa contro la guerra e la proliferazione nucleare”
sponsorizzato dall’Associazione Internazionale degli Avvocati contro le Armi
Nucleari, presso il teatro comunale di Campi Bisenzio, in Italia. Il 4-5
ottobre parteciperà alla Conferenza internazionale sulla proliferazione
nucleare: valutazione storica e problemi attuali” presso l’Università di
Firenze e parlerà di "Rischi nucleari e sfide a una nuova politica
nucleare."
The Sunflower, settembre, www.wagingpeace.org/ . (Il testo delle conferenze del Presidente Krieger
saranno disponibile sul sito Internet della Fondazione: www.wagingpeace.org)
(top)
Alzheimer:
il 21 settembre a Roma giornata mondiale
Roma, 14 settembre - Per il 21 settembre, dal 1994
Giornata Mondiale dell' Alzheimer, l'Associazione nazionale SOS Alzheimer onlus,
ha in programma una serie di eventi tesi ad aumentare la consapevolezza della
malattia e sensibilizzare le Istituzioni a programmare una politica sanitaria
che tenga conto delle reali dimensioni del problema. Le recenti stime dell'ADI
- Alzheimer's Desease International riportano, infatti, che nel 2040 ci saranno
piu' di 80 milioni di persone nel mondo con demenza. La manifestazione si
aprirà domenica 16 con una Campagna di sensibilizzazione c/o la Parrocchia dei
SS. Gioacchino ed Anna, a Cinecittà Est. Il 19 settembre l'appuntamento e' in
piazza San Pietro per l'Udienza Pontificia, mentre e' per il 21 la Campagna di
sensibilizzazione in Piazza Mignanelli (P.za di Spagna), con un Alzheimer
Point. Il 26 Settembre si terrà un convegno 'Sos Alzheimer', per presentare
nuove forme di terapia e assistenza, presso l'istituto italiano di medicina
Sociale. "Il grido solitario non ha valore, per quanto larga sia la sua
eco", celebre espressione dello scrittore peruviano Mariategui, è lo
slogan della manifestazione che ha l'intenzione di sensibilizzare sempre di più
e sempre più correttamente Istituzioni ed opinione pubblica ad affrontare
seriamente e concretamente il Morbo di Alzheimer e le conseguenze ed i risvolti
assistenziali, sociali, etici che ne derivano.
MSF apre la prima clinica per la
cura dell’HIV/AIDS nella regione separatista della Transnistria –
Nella Transnistria il tasso di
malati di HIV è quattro volte superiore a quello della Moldavia, secondo le
statistiche ufficiali.
Tiraspol, 9 settembre – Mercoledì 8
agosto, Medici Senza Frontiere (MSF) ha iniziato a distribuire medicine per
coloro affetti da HIV/AIDS nella non riconosciuta regione separatista della
Transnistria, in Moldavia. MSF ha cominciato ad accettare pazienti prima ancora
ancora che il reparto di dimisione pazienti fosse effettivamente finito e, in
sole quattro settimane, i nostri dottori e le nostre infermiere, assieme al
personale del ministero della salute, hanno già visitato più di 90 pazienti
siero-positivi. Come effetto di ciò, 26 di loro hanno già iniziato una cura con
anti-retrovirali (ARV) che prolungherà loro la vita. (...)
A causa dell’isolamento internazionale
della Transnistria, al suo sistema sanitario e alla sua popolazione è stato
ampiamente negato l’accesso ai fondi e alle medicine del governo moldavo per la
sanità, soprattutto per le cure ARV contro l’HIV/AIDS. Questo nonostante la
Moldavia riceva fondi per tutta la popolazione, inclusa la regione separatista,
e nonostante il tasso di malati di HIV in Trasnistria sia quattro volte
superiore a quelloin Moldavia, secondo le statistiche ufficiali. (...)
Sébastien
Dubois: mettere il proprio talento a beneficio delle vittime delle mine
7 settembre – Sébastien Dubois è un giovane designer
industriale che ha vinto recentemente a Copenaghen un prestigioso premio
internazionale (145.000 dollari canadesi), destinato ai giovani designer. Con
il sostegno dell’ Institut de réadaptation di Montréal e l’assistenza di
Prosthetist Orthotist (P&O) Daniel Normandin, Sébastien ha inventato un
piede artificiale per amputati, utilizzando tecnologia a basso costo. Questo
piede protesico a “energy-return” favorisce elevata mobilità ed è molto
accessibile dal punto di vista finanziario: costa soltanto 10 dollari canadesi.
Partendo da una forte coscienza sociale, Sébastien
vuole mettere la sua tecnologia a beneficio delle persone affette da disabilità
nei paesi in via di sviluppo, in particolare per le vittime delle mine. Per
conseguire tale obiettivo, una proposta di progetto è stata elaborata con
Handicap International. Da un lato il progetto consentirà la fabbricazione
delle protesi nei paesi in via di sviluppo da parte dei tecnici di P & O e
dall’altro agevolerà in quei paesi un facile accesso a questo piede artificiale
da parte degli amputati. Pertanto, in questo progetto vi è anche incluso un
importante trasferimento di componente tecnologica. (…) Attualmente Handicap International
sta ancora cercando di mettere in movimento fondi per questo progetto.
Nel futuro, l’organizzazione spera di continuare la
sua collaborazione con Sébastien Dubois allo scopo di poter trarre beneficio da
questa tecnologia per le persone disabili di altri paesi, in particolare gli
amputati dei paesi colpiti dalle mine e da altri residui bellici inesplosi.
http://www.minesactioncanada.org/home/index.cfm?fuse=Home.News&ID=297
Nuova
missione antipolio per proteggere i bambini iracheni
Lanciata
nuova campagna di immunizzazione per oltre 4,8 milioni di iracheni sotto i
cinque anni che mira a raggiungere tutti, persino i bambini nei campi profughi
e nelle aree di conflitto
Amman/Baghdad, 2 settembre – Un altro importante
sforzo inizia oggi per la distribuzione di un vaccino salvavita al maggior
numero possibile di bambini iracheni sotto i cinque anni, 4,8 milioni bambini
in totale, anche per chi vive nelle aree più insicure e remote. Circa
20˙000 vaccinatori parteciperanno alla distribuzione casa per casa, che
durerà cinque giorni. Il loro obiettivo: raggiungere quanti più bambini sotto i
cinque anni possibile con il vaccino antipolio orale (OPV), dovunque essi vivano,
spostandosi in barca, in auto o a piedi. Le squadre saranno anche attive in
tutti i presidi per le vaccinazioni e nei Centri di Assistenza Sanitaria
Primaria all’interno del Paese. L’OPV protegge i bambini dalla poliomielite,
una malattia incurabile e invalidante altamente infettiva che colpisce
principalmente i giovani.
L’attuale campagna di immunizzazione è parte
integrante dell’impegno dell’Iraq contro la polio che lo ha reso libero dalla
malattia a partire dal 2000 grazie al supporto dell’UNICEF e dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità. Il conflitto e l’insicurezza hanno minato l’efficienza
dei servizi sanitari, rendendo di conseguenza vitale una campagna di
vaccinazione di massa per mantenere l’immunità contro le malattie infettive.
Tuttavia, in questa occasione, le sfide che si trovano ad affrontare gli
organizzatori ed i vaccinatori sono più grandi che mai. Durante la scorsa
campagna, nel dicembre 2006, furono vaccinati solo la metà del numero di
bambini previsto per questa in alcuni parti di Baghdad e Diyala, contro la
media nazionale del 91%. Il raggiungimento dei bambini che vivono nelle parti
più remote del Paese questa volta è essenziale.(…) Oltre a creare dei rischi ai
vaccinatori, il conflitto in corso in Iraq ha gravato pesantemente sulla catena
del freddo, necessaria per mantenere i vaccini efficaci e sicuri. La carenza e
l’insicurezza della fornitura di elettricità hanno colpito in particolare
l’Istituto nazionale di Sieri e Vaccini a Baghdad, il centro di stoccaggio
dell’intero Paese; le misure di sicurezza aumentate nella zona dell’Istituto
hanno anche rischiato di far ritardare la campagna antipolio. (…)
http://www.unicef.org/media/media_40773.html
Settimana
mondiale dell’allattamento al seno – La Regina Rania inaugura un ospedale amico
dei bambini
Amman, 29 agosto – Sua Maestà la Regina Rania di
Giordania ha inaugurato mercoledì l’ospedale del Dr. Jamil Tutounji a Sahab, un
ospedale amico dei bambini (Baby Friendly Hospital), nell’ambito delle attività
che segnano la Settimana Mondiale dell’Allattamento al seno. Questa struttura
posta a 6 gli ospedali di questo tipo in Giordania. “Non c’è nulla di più
naturale, più istintivo e più efficace dell’allattamento al seno. Proteggere i
propri figli è il primo istinto di ogni madre e il latte materno è il vaccino
più efficace contro malattie infettive e non. Ecco perché sono fiera degli
sforzi dell’UNICEF nell’aumentare la consapevolezza dei benefici
dell’allattamento al seno” ha affermato la Regina che è anche un’Ambasciatrice
UNICEF per i diritti dei bambini. Le ricerche hanno dimostrato che la mortalità
infantile cala del 22% se i bambini vengono allattati al seno entro un ora
dalla nascita. Questo dato è molto importante per la Giordania dal momento che
il 70% delle morti infantili sono attribuite alle morti in fase neonatali e che
diminuendo questa percentuale diminuirebbe il numero delle morti infantili e la
Giordania raggiungerebbe l’Obiettivo di Sviluppo del Millennio n°4 sulla
mortalità infantile. (…)
Il supporto dell’UNICEF a cure sanitarie integrate e
basate sulla comunità include la promozione dell’esclusivo all’allattamento al
seno. L’agenzia è attiva inoltre con la collaborazione di partner, governi e
comunità nella promozione di legislazioni nazionali sulla nutrizione dei
neonati e nel miglioramento delle cure pre e post natali. L’Iniziativa Ospedali
Amici dei Bambini ora attuata in 171 nel mondo, è un processo di accreditamento
che richiede ad un ospedale di soddisfare standard specifici collegati alle 10
Fasi per l’Allattamento al Seno Efficace. Tale iniziativa include il sostegno
alle madri per riuscire a poter allattare entro la prima ora dal parto.
http://www.unicef.org/media/media_40756.html
(top)
Energia per l’Europa: creare un vero
mercato e garantire l’approvvigionamento
Bruxelles,
19 settembre - Oggi la politica energetica dell’Unione europea ha ricevuto
nuovo slancio. La Commissione europea ha adottato un terzo pacchetto di
proposte legislative[1] intese a garantire che i consumatori possano
effettivamente scegliere il proprio fornitore e tutti i cittadini europei
possano fruire pienamente dei vantaggi disponibili. Le proposte della
Commissione sono improntate ad un’ottica che pone in primo piano la scelta del
consumatore, tariffe più eque, l’energia pulita e la sicurezza
dell’approvvigionamento.
Il
pacchetto promuove lo sviluppo sostenibile stimolando l'efficienza energetica e
assicurando che anche imprese più piccole, ad esempio quelle che investono
nelle fonti d'energia rinnovabili, abbiano accesso al mercato dell'energia. Un
mercato concorrenziale permetterà inoltre di rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento
favorendo gli investimenti nelle centrali elettriche e nelle reti di trasporto,
evitando in tal modo interruzioni nell'approvvigionamento di elettricità o gas.
Inoltre sono rafforzate le garanzie di una concorrenza leale con le imprese di paesi
terzi. (…)
Le
proposte della Commissione relative al mercato interno dell'energia sono parte
integrante della strategia di Lisbona e della strategia energetica dell'UE.
Saranno esaminate dai capi di Stato e di governo in occasione dei vertici
periodici. I testi sono disponibili al seguente indirizzo:
http://ec.europa.eu/energy/electricity/package_2007/index_en.htm
Congresso
mondiale dell’ISES del 2007 – Energia solare e insediamenti umani
Pechino, 18 –
21 settembre
Dopo il Congresso mondiale sull’energia solare del
2003 a Gothenburg, Svezia, e quello del 2005 a Orlando, USA, e dopo la
celebrazione del 50° anniversario dell’ISES in quello stesso anno, la
International Solar Energy Society e la Chinese Solar Energy Society saranno
liete di accogliervi al Congresso mondiale ISES sull’energia solare del 2007 a
Pechino dal 18 al 21 settembre.
La Cina, con la sua numerosissima popolazione e la sua
ampiezza geografica, è uno dei maggiori produttori e consumatori di energia al
mondo, malgrado abbia alcune sue aree ancora colpite dalla povertà e senza
disponibilità primarie come acqua ed elettricità. Il miracolo economico che ha
posto il paese su una traiettoria di crescita mai vista prima mette li industri
energetica del Paese nella difficile posizione di dover far fronte sia
all’insufficiente rifornimento energetico che all’ancora più pressante
necessità di impegnarsi nella protezione ambientale. Non vi è altra uscita da
questa difficile situazione che cambiare le risorse di produzione energetica,
migliorare l’efficienza di utilizzo dell’energia, e mettere a punto la
struttura energetica generale, in particolar modo nell’ottica di includere
maggiormente l’energia solare e altre energie rinnovabili. Nel quadro di
riferimento di un tale nuovo sistema di sviluppo sostenibile, la crescita
economica e la protezione ambientale saranno compatibili. (…) (Fonte: Green Cross Italia, www.greencross.it)
http://www.swc2007.cn/english/indexEn.htm
VI
Conferenza mondiale e rassegna dell’energia eolica – 2 - 4 ottobre, Buenos Aires,
L’Associazione Argentina per l’Energia Eolica (AAEE) e
l’Associazione Mondiale per l’Energia Eolica (WWEA) sono liete di invitarvi
alla VI Conferenza e rassegna mondiale dell’energia eolica, organizzata per la
prima volta sul continente americano. Alla conferenza parteciperanno
personalità di spicco in campo politico e scientifico a livello nazionale e
internazionale, che presenteranno durante i tre giorni della manifestazione
nuovi progressi tecnologici e speciali tecniche di ricerca.
L’Argentina, grazie alle sue notevoli risorse eoliche,
è in una posizione privilegiata per installare 2.100 MW, 300 dei quali
immediatamente, nella rete elettrica nazionale Integrata senza mettere a
rischio le sue normali funzioni sulla costa atlantica della provincia di Buenos
Aires e di altre regioni del Paese. Una nuova conferenza con sfide attuali e
temi inediti di interesse internazionale; un’esposizione contemporanea con le
tecnologie più avanzate ed aggiornate.
(Fonte: Green Cross
Italia, www.greencross.it)
Ambiente e natura
(top)
I paesi dell’APEC appoggiano il processo ONU per i
cambiamenti climatici
Sydney, 8 settembre – Il WWF afferma che i leader dei
paesi dall’economia più forte al mondo e che partecipano al summit della
Cooperazione Economica Asia-Pacifica (APEC) hanno rifiutato i tentativi
dell’Australia e degli USA di bypassare le Nazioni Unite nelle negoziazioni per
la riduzione delle emissioni dannose per il clima.
“I membri dell’APEC e rappresentanti i paesi in via di
sviluppo hanno chiaramente detto che sarà l’ONU dove si deciderà un nuovo
accordo per i cambiamenti climatici,” ha dichiarato George Bourne, Presidente
Esecutivo del WWF australiano. “È chiaro che l’Australia, gli USA e il Canada
dovranno realmente impegnarsi a ridurre le emissioni dannose, così da
permettere che le negoziazioni che si terranno dopo Bali-2012 siano fruttuose.
Questi leader hanno la responsabilità di raggiungere e portare tali obiettivi a
Bali.” A dicembre di quest’anno, i ministri dei vari governi s’incontreranno a
Bali, in Indonesia, a una Convention delle Nazioni Unite sui Cambiamenti
Climatici per varare ufficialmente l’inizio delle negoziazioni che si
concluderanno nel 2009 con un accordo su nuove, vincolanti riduzioni delle
emissioni gassose inquinanti.
“Questo summit dell’APEC ha reso chiaro che l’ONU è il
posto più adatto per scegliere una direzione verso una profonda riduzione delle
emissioni gassose,” ha dichiarato Diane McFadzien, esperta del WWF sulle
politiche climatiche internazionali. “L’accordo esprime supporto ai paesi più
vulnerabili affinché s’adattino ai cambiamenti climatici, ma i finanziamenti
possono essere accordati solo attraverso un’estensione del protocollo di
Kyoto.”
Secondo il WWF, le negoziazioni per un accordo
vincolante dopo il 2012 devono essere avviate a Bali per concludersi entro il
2009. Per mantenere il riscaldamento ben sotto il pericoloso livello di 2°C,
quest’accordo dovrà garantire che il picco massimo d’emissioni venga raggiunto
prima del 2020, e che i paesi industrializzati riducano entro il 2020 le loro
emissioni di almeno il 30% rispetto ai livelli degli anni ’90. Il WWF s’aspetta
che i leader che parteciperanno al meeting del 24 settembre sul cambiamento
climatico, presso la sede dell’ONU a New York accolgano il lancio formale delle
negoziazioni di Bali.
http://www.panda.org/news_facts/newsroom/index.cfm?uNewsID=112960http://www.panda.org/news_facts/newsroom/index.cfm?uNewsID=112960
L’ONU lancia
il portale web CDM Bazaar per offrire un meccanismo di sviluppo pulito
Bonn, Nairobi e Roskilde (Danimarca), 5 settembre – La
Segreteria della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sul Cambiamento
climatico (UNFCCC) e il Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) hanno
oggi annunciato il lancio del CDM Bazaar, un portale web progettato per
facilitare lo scambio di informazioni tra compratori, venditori e fornitori di
servizi impegnati nel meccanismo di sviluppo pulito del Protocollo di Kyoto
(CDM).
Nell’ambito del CDM, i progetti che riducono le
emissioni di gas responsabili dell’effetto serra nei Paesi in via di sviluppo e
contribuiscono allo sviluppo sostenibile possono ottenere crediti certificati
per la riduzione di emissioni (CER). I Paesi impegnatisi secondo il Protocollo
di Kyoto comprano tali crediti di emissione per coprire una parte dei loro
impegni di riduzione delle emissioni secondo il Protocollo. "Il CDM ha
visto una crescita esponenziale in una gran quantità di progetti, con un forte
interesse nei PVS e nei paesi industrializzati rispettivamente per progetti e
CER. (…)
http://www.unep.org/Documents.Multilingual/Default.asp?DocumentID=516&ArticleID=5660&l=en
Le donne e
il cambiamento del clima
Perché sono
importanti le prospettive delle donne.
È evidente: il mutamento del
clima è un problema serio che indiscutibilmente colpirà tutti. Ma le donne sono
le più vulnerabili e maggiormente pronte a porre un freno agli effetti del
cambiamento climatico. Eppure sino ad ora sono rimaste invisibili in questo
lavoro. WEDO (Women’s Environment & Development Organization] annuncia una nuova scheda informativa che descrive i collegamenti
tra il sesso e il cambiamento del clima e spiega perché le donne devono essere
al centro del dibattito sul mutamento climatico e sedere al tavolo di coloro
che ne definiscono la politica. (…)
Questa risorsa e strumento
di pubblica difesa è una lettura doverosa per chiunque si impegni a render
sicuro che le donne partecipino alla crisi risolutiva per frenare il
cambiamento del clima. All’interno troverete statistiche, studi di casi di
donne sul campo, strade per essere coinvolti e risorse per agire. “Le donne
devono essere il cuore del lavoro d’aiuto e della ricostruzione delle comunità
distrutte.” Noeleen Heyzer, direttore esecutivo delle Nazioni Unite – Fondo per lo
sviluppo delle donne (UNIFEM) http://www.wedo.org/library.aspx?ResourceID=180
http://www.wedo.org/campaigns.aspx?mode=plantendorsements#gender
Verso i
villaggi verdi: un seminario sul come creare villaggi sostenibili
Nuova Delhi,19-23 novembre
Perché alcuni villaggi rimangono poveri nonostante
l’attuazione di programmi di sviluppo? Perché certi villaggi sono prosperi?
Perché l’elevata crescita dell’economia indiana non si traduce in villaggi
prosperi? Perché il prodotto interno lordo non è un indicatore del reale
benessere? Perché il modello convenzionale di sviluppo non rende i villaggi
esenti dalla povertà? Come si crea una linea di povertà? Come può essere usato
l’Atto nazionale di garanzia dell’impiego rurale (NREGA) per sradicare la
povertà? Il Centro per la Scienza e l’Ambiente (CSE), Nuova Delhi, annuncia un
seminario di aggiornamento di cinque giorni sul modo di usare l’ambiente per
sradicare la povertà nell’India rurale.
Per più di due decenni le campagne e le ricerche del CSE
hanno mostrato che la povertà indiana è di natura ecologica. Questo significa
che per sconfiggere la povertà, dobbiamo rigenerare la nostra ecologia. Molti
villaggi hanno fatto proprio questo, e il CSE sta studiando le loro esperienze.
Il seminario di aggiornamento cerca di attingere da
questi modelli e di creare un modello di villaggio sostenibile. Questo corso
altamente interattivo è progettato per chiarire i legami tra ambiente e povertà
e per dimostrare la sua praticabilità attraverso un viaggio sul campo di due
giorni a Laporiya, un villaggio di pastori che hanno collettivamente reso
sicuri dalla siccità i loro villaggi e creato modi di vita sostenibili. In
aggiunta a personale esperto del CSE, il corpo insegnante del corso include
eminenti esperti di sviluppo.
http://www.cseindia.org/misc/tgv_november07.htm
(top)
Giornata
internazionale di preghiera per la pace - 2007
Le
chiese di tutto il mondo che aderiscono al WCC sono invitate ancora una volta a
pregare per la pace il 21 settembre 2007 o la domenica precedente. La Giornata
internazionale di preghiera per la pace offre alle comunità ecclesiali in ogni
luogo l’opportunità di pregare e cooperare al fine di contribuire a una pace
duratura nei cuori delle persone, delle loro famiglie, delle comunità e delle
società. L’idea fu proposta nel 2004 durante un incontro fra il Segretario
generale del WCC, il Rev. Dr. Samuel Kobia, e il Segretario Generale delle NU
Kofi Annan, e coincide con la Giornata internazionale per la pace. La Giornata
di preghiera è una delle iniziative del WCC nel decennio dedicato a
sconfiggere la violenza. Le
congregazioni di tutto il mondo sono invitate a pregare - possibilmente
utilizzando la stessa preghiera - in tutte le chiese che vi aderiranno il 21
settembre o la domenica precedente. Potete trovare ulteriori informazioni sul
sito:
http://overcomingviolence.org/en/about-dov/international-day-of-prayer-for-peace.html
Il
World Council of Churches (WCC) è la più vasta e inclusiva tra le espressioni
organizzate del movimento ecumenico contemporaneo, un movimento la cui meta è
l’unità dei Cristiani. Il WCC riunisce più di 340 chiese, confessioni e
comunità religiose in oltre 100 paesi in tutto il mondo, che rappresentano
circa 550 milioni di Cristiani e includono la maggior parte delle chiese
ortodosse del mondo, un gran numero di confessioni appartenenti alla tradizione
storica della Riforma protestante, quali quella anglicana, battista, luterana,
metodista e riformata, così come molte chiese protestanti indipendenti.
http://wcc-coe.org/wcc/who/index-e.html
Il 21 settembre i Cristiani nel mondo
pregano per la pace
Il prossimo 21 settembre Cristiani dal
Congo agli USA, e dalla Colombia alla Svizzera alla Corea del Sud si uniranno
in preghiera durante la Giornata internazionale di preghiera per la pace.
Quel
giorno, donne alla Chiesa presbiteriana di Socopao Limete nella Repubblica
Democratica del Congo – un paese in cui una guerra quinquennale ha falciato
circa tre milioni di vite – si riuniranno in digiuno e in preghiera. Non
saranno sole. La congregazione della Prima Chiesa Cristiana a Shelbyville,
Indiana, USA, si riunirà anch’essa quel giorno per pregare per la pace. In
Colombia, la Rete Ecumenica e il Consiglio Evangelico della Colombia hanno
programmato di partecipare all’iniziativa. Così faranno una piccola comunità
ecumenica di preghiera di suore in Svizzera e congregazioni della compagnia di
pace della Chiesa Presbiteriana della Repubblica di Corea. Questi sono soltanto
alcuni esempi di come le comunità cristiane in tutto il mondo rispondono
all’invito del WWC di celebrare ina Giornata internazionale di preghiera per la
pace il 21 settembre o la domenica precedente o seguente. (…)
Un’esperienza del dialogo
interreligioso nel cuore del Sahel in Burkina Faso fra cristiani e musulmani
Unione Fraterna dei Credenti di Joachim Ouédraogo (vescovo di Dori, Burkina
Faso)
13 Settembre - Dal 1969 quest’Unione lavora con e
per le comunità presenti senza distinzioni nel Sahel. (…) Attualmente, per rafforzare [il dialogo], l’U.F.C.
inizia la promozione di un Centro per l’Educazione alla Pace e per il dialogo
interculturale «DUDAL JAM». Quest’ambizione è condivisa da alcuni amici
italiani e francesi. Il budget per la realizzazione di questo Centro per
l’Educazione alla Pace è di circa 150.000.000 franchi francesi (…per tre anni).
È allo
studio la realizzazione di un centro culturale e sportivo in favore dei giovani
(del Burkina Faso, degli altri paesi vicini e dell’Europa). (…)
L’UFC vuole, attraverso tutte queste iniziative,
portare il suo contributo alla costruzione di un mondo di pace e di fraternità,
poiché uno sviluppo autentico passa oggi attraverso una cultura di pace, una
pace realizzabile se si impiegano tutti i mezzi (Giovanni Paolo II).
L’esperienza dell’UFC/Dori nel Sahel del Burkina
Faso è la dimostrazione che il Dialogo Interreligioso è possibile. E, lungi dal
dividere, le religioni possono e devono essere un fattore di unità per
costruire un mondo più giusto, più fraterno e più degno dell’uomo.
http://www.ildialogo.org/dialogofedi/index.htm#
Islam: domani in Italia il primo giorno del Ramadan
“Un tempo in cui riscoprire la sorgente della fede”
12 Settembre - Inizia giovedì 13 settembre il
primo giorno del Ramadan. Un miliardo e mezzo di musulmani nel mondo attende
questo mese. In Italia si apprestano a viverlo circa un milione di fedeli
(33,2% degli immigrati presenti nel nostro Paese). “Il primo augurio - dice al
Sir [Servizio informazione religiosa] Brunetto Salvarani, teologo e direttore
di Cem-mondialità - è che questo tempo di riflessione aiuti i musulmani e in
particolare i musulmani d’Italia a riscoprire la sorgente autentica della loro
fede che è Pace, Clemenza e Misericordia. E questo credo che possa servire
anche a noi cristiani per riandare alle radici della nostra fede e del
messaggio di Gesù. Penso che sia molto importante perché stiamo vivendo un
momento molto delicato in cui è evidente nell’immaginario collettivo il rischio
di dare per scontato che l’Islam sia una religione violenta e votata alla
guerra santa”. Il teologo lancia poi “un augurio a tutto il Paese in questa
occasione, un Paese che è diventato multireligioso ma che fatica a riconoscere
e a vivere positivamente questa dimensione. L’augurio per l’Italia è che tutte
le voci religiose in questa crisi profonda d’identità sappiano produrre segni
di speranza e non germi di paura”.
www.ildialogo.org/islam/cristianoislamico.htm
Leader
religiosi riuniti in preghiera per i cambiamenti climatici
Groenlandia, 7 settembre – Sul margine di un
ghiacciaio che si sta ritirando, alcuni importanti leader religiosi si sono
riuniti venerdì in una “preghiera silenziosa per il pianeta” a rappresentanza
di un sempre maggiore movimento spirituale contro i cambiamenti climatici. “Nel
nostro piccolo mondo dobbiamo lottare insieme” ha affermato, vescovo della
Groenlandia, durante l’incontro con mussulmani, ebrei, buddisti e cristiani tra
gli iceberg vicino a Illulisat sulla costa occidentale bordo di una nave da
crociera. (...)
Il Patriarca Bartolomeo, capo spirituale dei
Cristiani Ortodossi, ha guidato una preghiera silenziosa di due minuti a bordo
della nave nel corso di un suo simposio intitolato “L’artico: lo specchio della
vita”. (...) “La preghiera vuole riconoscere che abbiamo sfruttato la Terra e
ora abbiamo bisogno di porre un freno a questo cambiando i nostri stili di vita”
ha affermato Musharraf Hussein, un leader musulmano inglese, “chiediamo aiuto
al nostro creatore per ritrovare la forza e la capacità di fare i cambiamenti
necessari” (...). I partecipanti hanno affermato che durante la preghiera,
conclusa con il canto di un coro Inuit, il rumore più forte era lo sciabordio
dell’acqua sugli iceberg nel fiordo. (...)
http://www.ecoearth.info/shared/reader/welcome.aspx?linkID=83796
(top)
Corsi di formazione al volontariato
La Caritas diocesana di Roma promuove
una nuova edizione del corso base di formazione al volontariato. Iniziano oggi
le iscrizioni che proseguiranno fino al prossimo 5 ottobre. I corsi, gratuiti,
si svolgeranno nel periodo ottobre 2007 – gennaio 2008.
Roma,
6 settembre - Come ogni anno, con l’inizio dell’attività pastorale, riprendono
i corsi di formazione al volontariato della Caritas diocesana di Roma. I corsi,
dieci incontri strutturati in moduli di base e in approfondimenti, inizieranno
ad ottobre per concludersi a gennaio 2008.
La
formazione offerta dalla Caritas è indirizzata non solo a quanti vogliono
svolgere un servizio nei centri della propria organizzazione, ma anche a coloro
interessati ad approfondire le tematiche e gli aspetti del volontariato.
Le
lezioni, che comprendono sia aspetti teorici che esperienze di tirocinio,
saranno tenute da operatori Caritas e da esperti del mondo del volontariato e
dei servizi sociali pubblici e privati, e si svolgeranno in orari diversi e
sedi dislocate in tutta la città per favorire il più possibile la
partecipazione. Per iscrizioni ed informazioni rivolgersi al Settore
Volontariato della Caritas diocesana di Roma, telefono 06.69886112/138, dal
lunedì al venerdì ore 9.00-14.00, email: sett.volont@caritasroma.it
Migliaia
di bambini iracheni rifugiati ritornano a scuola
Giordania,
21 agosto - Lo scorso fine
settimana migliaia di giovani iracheni hanno cominciato ad iscriversi alle
scuole in Giordania, dopo la decisione del governo di consentire a tutti i
bambini rifugiati iracheni presenti nel paese di frequentare le scuole
pubbliche a prescindere dal fatto che i loro genitori siano o meno in possesso
del permesso di soggiorno. (…)
Il
Ministero dell’istruzione giordano ha dichiarato che ci si aspetta l’iscrizione
di almeno 50mila studenti iracheni in tutto il paese. Le iscrizioni saranno
aperte fino al 15 settembre.
I
bambini iracheni seguiranno gli stessi programmi degli studenti giordani e
avranno accesso alle stesse strutture scolastiche. A seconda delle necessità,
il programma comprenderà l’educazione primaria, secondaria e professionale,
oltre che l’educazione informale, laddove quest’ultima venga impartita. (…)
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) accoglie
questa generosa decisione con grande soddisfazione. L’Agenzia auspica anche che
ci sia una risposta forte da parte della comunità internazionale all’appello
congiunto di UNHCR e UNICEF per la raccolta di 129 milioni di dollari, lanciato
alla fine di luglio e volto a far ritornare a scuola ulteriori 155mila bambini
iracheni rifugiati in Siria, Giordania, Egitto e Libano. (…)
http://www.unhcr.it/index.php?option=com_content&task=view&id=900&Itemid=225
Trascend Peace University
(TPU)
La
prima Università del mondo on-line per la pace
Per
il semestre autunnale 2007 la TPU presenta 22 corsi intensivi on-line relativi
a vari ambiti di studio concernenti la pace, che includono un corso on-line
dedicato ad esperti del settore, il “Corso avanzato per una pacifica
trasformazione del conflitto: il metodo TRASCEND”, creato specificamente per
specialisti e mediatori di livello medio e avanzato. I corsi iniziano l’1
ottobre e terminano il 21 dicembre 2007. Le domande d’iscrizione devono
pervenire entro il 21 settembre 2007. http://www.transcend.org/ http://www.transcend.org/tpu/index.shtml
Rapporto 2007 di monitoraggio globale
sull’educazione per tutti (EFA) dell’UNESCO
Questa
quinta edizione del Rapporto di monitoraggio globale dell’EFA riconosce
progressi verso il primo obiettivo dell’EFA, che richiama le nazioni ad
espandere e migliorare la cura globale e l’educazione della prima infanzia,
specialmente per i bambini meno avvantaggiati. (…)
Come
agenzia guida per la coordinazione dell’EFA, l’UNESCO sopporta una
responsabilità particolare per collocare l’EFA in prima linea sulle agende
nazionali e internazionali. Ci sono segni promettenti: l’aiuto all’educazione
di base sta aumentando (…).
I
rilievi del Rapporto di monitoraggio globale 2007 dell’EFA ci ricordano che non
c’è posto per l’autocompiacimento. Noi abbiamo una responsabilità collettiva
per assicurare un’educazione di qualità per tutti. Una responsabilità che
comincia nel fornire solide fondamenta nei primi anni di vita e continua fino
all’età adulta. Solamente intraprendendo un approccio globale che tenga conto
di tutti gli obiettivi dell’EFA e degli elementi della società più fragili e
vulnerabili si può onorare questa missione.
http://unesdoc.unesco.org/images/0014/001477/147794E.pdf
“Idee senza Frontiere” – il 3 ottobre
esce il nuovo libro di Marco Bresci
La
presentazione è per il 3 ottobre, ore 17:45, Palazzo dei Vescovi, Piazza del
Duomo, Pistoia, Sezione Culturale del Convegno “Bioarchitettura e Ingegneria
Ambientale”. Il libro, edito da European Press - Academic Publishing, è ricco
di idee su ambiente, energia, economia, urbanistica, mobilità, etica negli
affari, educazione alla pace e alla mondialità, e su tanti altri campi. Alcune
di esse sono solo ipotizzate, altre sono pronte per l’uso, altre ancora
attendono di essere vagliate, confrontate, moltiplicate, sviluppate, applicate.
Le
idee camminano, non si fermano davanti alle frontiere: sono patrimonio di tutta
l’umanità. L’approccio e la metodologia sono fondati sul rigore scientico e
su principi di un’etica universale.
“…
Secondo Marco Bresci le buone idee dovrebbero essere depositate in una sorta di
“banca”, con accesso libero, per prelevare o depositare, a tutti coloro che
volessero usufruirne... E come conseguenza venne l’idea del “libro” o, meglio,
direi del “manuale”, con la catalogazione della presente situazione delle idee
depositate, con tanto di descrizione, proposte ed esortazioni alla
realizzazione…”. (Nazzareno Gottardi)
* * * * * * *
Editoriale: 60ª Conferenza annuale UNDPI/NGO,
Nazioni Unite, New York, 5-7 settembre 2007
Cambiamento climatico: come riguarda tutti
noi
Lesley Vann, Rappresentante dell’Ente morale editore
di Good News Agency alle Nazioni Unite-DPI
In questa 60ª
Conferenza annuale UNDPI/NGO (Dipartimento della Pubblica Informazione delle
Nazioni Unite e Organizzazioni non governative) sono stati passati in rassegna
l’evidenza del cambiamento climatico, incluse le conseguenze che colpiscono le
popolazioni indigene, la sicurezza idrica, l’utilizzo della terra e la politica
energetica. La Conferenza ha posto l’accento sugli sforzi per contrastare il
riscaldamento globale intrapresi da oltre un decennio, quando la maggioranza
degli Stati membri approvò la Convenzione-quadro delle Nazioni Unite sul
cambiamento climatico (UNFCCC). Come annunciato dalle Nazioni Unite, la
Conferenza di quest’anno ha messo in evidenza il contributo di singoli piani
d’azione sul cambiamento climatico e il suo profondo impatto planetario. Il
mondo ha ora a disposizione un grande insieme di informazioni scientifiche,
sociali e politiche, e tutte indicano la potenziale devastazione del nostro
pianeta. La Conferenza ha discusso di soluzioni, stimolando la società civile a
considerare i metodi migliori per metterle in pratica. L’obiettivo
di questa Conferenza è stato quello di accrescere le conoscenze sul cambiamento
climatico da parte della società civile nell’ottica delle migliori linee di
condotta quotidiane atte ad assicurare un miglior futuro; e di rafforzare la
fiducia nelle formidabili possibilità offerte dalla società civile quando è al
lavoro in sinergia con i principali interessati di ogni settore.
Oltre 2.500
Organizzazioni non governative provenienti da 90 paesi hanno partecipato alla
Conferenza. Le Nazioni Unite, governi, rappresentanti delle ONG e altri esperti
hanno effettuato presentazioni alle sessioni plenarie, alle tavole rotonde e ai
workshop di mezzogiorno per passare in rassegna l’evidenza più recente sul
cambiamento climatico, compreso il suo impatto. Secondo gli esperti, la
devastazione può essere evitata agendo prontamente e con fermezza ad ogni
livello del processo decisionale. La Conferenza ha messo in risalto
l’interconnessione tra il cambiamento climatico e gli altri Obiettivi di
Sviluppo del Millennio (OSM); miglioramenti sostenibili nell’ambiente sono
collegati con le cause profonde della povertà e dell’analfabetismo. La capacità
della comunità internazionale di raggiungere gli OSM continuerà ad essere messa
in discussione a meno che i governi, la società civile e le organizzazioni
internazionali passino all’azione ora.
La necessità di
intraprendere un’azione decisa per contrastare e ridurre gli effetti devastanti
del cambiamento climatico è adesso ben chiara. E con l’informazione condivisa
alla Conferenza, le Nazioni Unite si propongono di sostenere la società civile
a diffondere tale conoscenza non soltanto alle agenzie e organi governativi, ma
anche alla cerchia di amici e conoscenti che, in ultima analisi, costituiscono
il tessuto di base della cultura civica. L’informazione ricevuta potrà aiutare
nell’opera di educazione delle comunità per quanto riguarda l’importanza di
ridurre le emissioni di anidride carbonica, la necessità di incoraggiare la
ricerca di fonti energetiche efficienti alternative al petrolio, e la
conservazione stessa dell’energia. I contatti stabiliti daranno alle ONG il
bagaglio di conoscenza e la capacità di formare partenariati efficaci e di
creare fattibili piani d’azione per proseguire nei loro sforzi. Come l’ONU ci
ricorda sempre, noi siamo cittadini globali, e per amore delle future
generazioni abbiamo la responsabilità di formulare soluzioni concrete e di
realizzare misure significativi ed efficaci. Vi è ancora tempo durante questo
cruciale periodo per influenzare il presente e pianificare un futuro più sicuro
e più sostenibile. Come un fronte unito, la società civile può costituire il
classico ago della bilancia necessario per trasformare la nostra emergenza
globale in una profonda opportunità globale di intraprendere azioni efficaci,
collettive e basate sulla cooperazione.
Come preannunciato dalle Nazioni Unite, la
Conferenza ha reso possibile la costituzione di un ambiente unico per il
dialogo tra società civile e istituzioni, esperti ONU, e responsabili di
vertice dell’area governativa e industriale. Menzionando la chiara evidenza che
il riscaldamento globale è reale, prodotto soprattutto dall’uomo, e tenendone
presente il potenziale devastante per il pianeta, il Vice Segretario-Generale
delle Nazioni Unite Asha-Rose Migiro ha affermato che affrontare la questione
del cambiamento climatico ha richiesto e richiede uno sforzo davvero planetario
per riunire i governi, il settore privato e la società civile in “uno sforzo
veramente globale per cambiare”. Mentre il Segretario Generale Ban Ki-moon
aveva identificato il cambiamento climatico come una delle sue massime
priorità, la signora Migiro ha detto che “noi comprendiamo anche che questa non
è una sfida soltanto per le Nazioni Unite. Le ramificazioni di come il
riscaldamento globale sarà affrontato comportano implicazioni gravi per il
futuro. Ella ha detto che questa sfida presenta una notevole opportunità di
realizzare un nuovo processo di sviluppo sostenibile, di promuovere più
trasparenza negli affari, industrie
meno inquinanti e migliori posti di lavoro, di fare un uso più saggio delle
limitate risorse naturali, e di reinvestire nel capitale naturale impoverito.
Questi cambiamenti non saranno indolori, ma il peso della loro adozione sarà di
gran lunga inferiore di quello che comporterebbe il non agire, ella ha
aggiunto, notando che il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico ha
suggerito che “non ci costerà la luna salvare la Terra”. Tanto poco quanto lo
0,1% del prodotto interno lordo globale sarebbe necessario ogni anno per le
prossime tre decadi, “se cominciamo ad agire ora”.
In un discorso-chiave, Achim Steiner,
Direttore Esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), ha
affermato che il 2007 sta dimostrando di essere di fondamentale importanza, e
che i popoli del mondo, galvanizzati dai rapporti del Gruppo Intergovernativo,
hanno cominciato finalmente a chiedere ai loro governi e leader: “Cosa state
facendo per questo problema?” Inoltre, la società civile ha intensificato il
suo coinvolgimento già ben attivo. Le Nazioni Unite, in tandem con la società
civile, si sono coinvolte nella scienza del cambiamento del clima e hanno
portato la discussione nell’ambito governativo, costituendo l’
UNFCCC. Achim Steiner ha sottolineato che l’UNEP aveva costituito il
Gruppo Intergovernativo con 2.000 rinomati scienziati che avevano trasformato
un concetto ideologico fortemente contestato in una base di azione universalmente
accettata nel 2007. “Queste sono le Nazioni Unite al lavoro”, ha detto. Questa
Conferenza ha sottolineato la realtà dell’appello urgente per un’azione
collettiva delle Nazioni Unite, dei governi e delle organizzazioni della
società civile in tutto il mondo. E la sfida di fare un altro fondamentale
passo avanti sarà nuovamente sul tavolo dei leader mondiali questo dicembre a
Bali.
La Presidentessa dell’Assemblea Generale,
Sheikha Haya Rashed Al Khalifa, ha detto che una risposta globale onnicomprensiva
alla minaccia del cambiamento climatico deve essere perseguita nell’ambito dei
programmi internazionali per lo sviluppo; cosa che richiede inoltre “un
cambiamento radicale di coscienza e di comportamento”. Ella ha detto che “le
Nazioni Unite sono un’organizzazione intergovernativa, che attinge la propria
forza e la propria ispirazione dal sostegno della società civile in tutto il
mondo”.
Dopo queste dichiarazioni introduttive
hanno parlato diversi rappresentanti di ONG, tra cui Suor Joan Kirby, Presidentessa
del Comitato Esecutivo NGO/DPI, che ha detto che “il vento sta cambiando e i
leader politici stanno rispondendo, qui e nel mondo”. Ella ha dichiarato di
sperare che i partecipanti alla Conferenza si trasformino in “custodi piuttosto
che utenti della Terra” e che ripartano sapendo cosa possono fare per
rispondere a questa sfida, equipaggiati con gli strumenti pratici per farlo.
Renate Bloem, Presidente della Conferenza
delle ONG con base a Ginevra, ha sollecitato le ONG ad esercitare il loro “delicato
potere” per persuadere i governi a stabilire obiettivi di riduzione drastica
delle emissioni di CO2. A livello operativo, il cambiamento climatico dovrebbe
diventare una questione concernente tutte le ONG. Il cambiamento del clima non
è soltanto un problema ambientale, ma anche economico, particolarmente da
quando sta avendo un effetto sproporzionato sulle vite della povera gente.
Richard Jordan, presidente della
Conferenza e co-presidente del relativo Comitato di programmazione, nonché
rappresentante del Consiglio internazionale delle comunità di assistenza, ha
sollecitato i partecipanti a fare una pausa in questi tre giorni per
considerare le ragioni di qualunque mancanza di progresso. Ha affermato che
questa Conferenza della società civile produrrà una Dichiarazione, che egli si
augura sia un documento approvato da tutti, che offrirà una maggiore
comprensione del cambiamento climatico e del suo impatto e includerà un appello
all’azione.
La voce collettiva della
società civile
Il consenso generale ha caratterizzato
questa Dichiarazione della società civile, la cui voce viene sempre più
ascoltata nelle aule delle Nazioni Unite – tramite questa Conferenza, tramite
la Dichiarazione che ne emerge, i dialoghi e le iniziative in corso, e il
crescente impegno delle Nazioni Unite ad includere le ONG come partner.
Gli OSM in tandem con le iniziative
emergenti per il cambiamento del clima sono aree chiave di cooperazione tra la
società civile e il sistema delle N.U. Questo dialogo e questi obiettivi
globali sono risultati evidenti nei temi e nelle sessioni della Conferenza. I
convenuti hanno partecipato a numerose tavole rotonde insieme con i molteplici
attori principali degli argomenti in discussione. Tra gli argomenti discussi:
“Cambiamento climatico: l’evidenza scientifica”; “Popolazioni indigene, cultura
e conoscenza tradizionale”; “Sicurezza idrica”; “Affrontare il cambiamento
climatico”; “Metodi per l’utilizzo ottimale della terra; “Economia e politica
dell’energia e del cambiamento climatico”. Oltre a queste tavole rotonde, i
partecipanti si sono impegnati su temi analoghi nei workshop di mezzogiorno.
Oltre trenta studenti praticanti riassumeranno gli atti di questi workshop per
il rapporto conclusivo della Conferenza.
L’accento è stato posto sull’effetto leva,
la responsabilità diretta e l’ identificazione delle soluzioni. Oltre alla
fondamentale stabilizzazione del clima, la Conferenza ha identificato alcuni
punti su cui far leva per equilibrare
il pianeta, trasformando al contempo e facendo evolvere le nostre
organizzazioni, le comunità, e la società civile globale. Dall’evidenza della
gravità del cambiamento climatico, la Conferenza ha reso chiara la necessità
che deve emergere un impegno globale; e che la
società civile sta operando in modo indipendente ma insieme con i governi degli
Stati membri e il sistema delle N.U. In questo modo la società civile sta
influenzando le attitudini dei governi e le decisioni globali. In un crescendo,
la società civile, i governi e il sistema delle Nazioni Unite si impegnano ad
un’azione collettiva per il bene comune.
Fonti e riferimenti
http://www.un.org/webcast/ Portale delle Nazioni Unite, diretto dal
Dipartimento della Pubblica Informazione (DPI), include le più recenti
tecnologie multimediali, dal ‘live video streaming’ ai pacchetti audio agli
archivi ricercabili delle riunioni e degli eventi speciali che hanno luogo
nell’ambito delle Nazioni Unite. Il sito è aggiornato continuamente nelle 24
ore per massimizzare la tempestività dell’informazione. Il Comitato Esecutivo
UNDPI/ONG e la relativa Commissione di pianificazione hanno reso disponibile
questa Conferenza sia in tempo reale che, in seguito, per tutti coloro che desiderino
visionare le sue trasmissioni selezionandole dagli archivi.
* * * * * * *
Prossimo numero: 12
ottobre 2007.
* * * * * * *
Good News
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volontariato dell’Associazione Culturale
dei Triangoli e della Buona Volontà Mondiale, fondata nel 1979, ente morale
con D.M. 24-5-1999 pubblicato sulla G.U. n. 135 dell’11-6-1999 e associata al
Department of Public Information delle Nazioni Unite. L’Associazione opera per
lo sviluppo delle coscienze e promuove una cultura della pace nella prospettiva
del ‘villaggio globale’ basato sull’unità nella diversità e sulla
condivisione.
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ha sede in Roma, via Antagora 10. E-mail: s.tripi@tiscali.it
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