Good News Agency – anno VII, n° 3
Settimanale - anno VII, numero 3 – 10 marzo 2006
Direttore responsabile ed editoriale: Sergio Tripi
Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 265/2000 del 20-6-2000
Good News Agency - l’agenzia delle buone notizie - riporta notizie
positive e costruttive da tutto il mondo del volontariato, delle Nazioni Unite,
delle organizzazioni non-governative e delle istituzioni impegnate nel
miglioramento della qualità della vita, notizie che non si “bruciano” nell’arco
di un giorno. Ricerche editoriali a cura di Fabio Gatti (responsabile) ed Elisa
Peduto. Good News Agency esce a venerdì alterni in inglese e il venerdì
seguente in italiano, con traduzioni a sua cura; è distribuita per via
telematica ad oltre 3.700 media in
48 paesi e ad
oltre 2.800 ONG. E’ un servizio di volontariato dell’Associazione Culturale dei Triangoli e della
Buona Volontà Mondiale, ente morale associato
al Dipartimento della Pubblica Informazione dell’ONU. L’Associazione
è stata inoltre riconosciuta dall’UNESCO quale
“attore del movimento globale per una cultura di pace” ed è stata inclusa
nel sito http://www3.unesco.org/iycp/uk/uk_sum_monde.htm
Legislazione internazionale – Diritti umani
– Economia e sviluppo – Solidarietà
Pace e sicurezza – Salute – Energia
e sicurezza – Ambiente e natura
Religione e
spiritualità – Cultura e educazione
(top)
L’ILO adotta un nuovo documento di vasta
portata per il settore marittimo
Una nuova Convenzione garantirà una
“attività marittima di qualità” in tutto il mondo
Ginevra,
23 febbraio (ILO News) – L’Organizzazione Internazionale del Lavoro ha
adottato a maggioranza schiacciante una nuova norma di lavoro di vasta portata
per il settore marittimo mondiale; tale norma è stata considerata dal Direttore
Generale dell’ILO, Juan Somavia, una pietra miliare del mondo del lavoro.
La
nuova Convenzione sul Lavoro nel Settore Marittimo 2006 è stata adottata con
314 voti a favore, nessun voto contrario e quattro astenuti durante la 94a
Conferenza Internazionale sul Lavoro (Settore Marittimo), tenuta a Ginevra
dal 7 al 23 febbraio. Il voto ha evidenziato il sostegno generale da parte dei
delegati provenienti da oltre 100 Paesi che rappresentano i naviganti, gli
armatori e i governi. “Oggi abbiamo segnato la storia del lavoro nel settore
marittimo”, ha affermato Somavia, "abbiamo adottato una Convenzione che
abbraccia continenti e oceani, fornendo una carta del lavoro di vasta portata
per il milione e duecentomila naviganti nel mondo e che si concentra sulla
realtà e sulle necessità di un settore che rappresenta il 90% del commercio
mondiale. Inoltre abbiamo creato una base socioeconomica per la competizione
mondiale in ambito marittimo”. (…)
La
nuova Convenzione ha chiaramente stabilito un “codice dei diritti” dei
naviganti permettendo un grado di di scostamento sufficiente da permettere alle
nazioni di adottare questa Convenzione con trasparenza e responsabilità. (…) La
Convenzione riguarda tutte le navi coinvolte in attività commerciali con
esclusione dei pescherecci e delle barche tradizionali (come i sambuchi e le
giunche). (…)
http://www.ilo.org/public/english/bureau/inf/pr/2006/7.htm
Realizzare la Registrazione universale
delle nascite, una realtà in Asia e nel Pacifico
4a Conferenza Regionale
dell’Asia e del Pacifico, 14 – 17 marzo, Bangkok, Tailandia
Nonostante
il boom delle economie e il rapido sviluppo in molti paesi dell’Asia e del
Pacifico, per milioni di bambini viene ancora negato il loro primo e più
fondamentale diritto – il diritto ad una identità.
Dal
14 al 17 marzo, gli ufficiali di stato civile di 26 paesi dell’Asia e del
Pacifico, insieme con gruppi di società, organizzazioni di sviluppo e difensori
dell’infanzia e dei diritti umani, si riuniranno a Bangkok per concordare i
modi per affrontare il tema della Registrazione di Nascita Universale. Essi
cercheranno di:
•
Garantire che le leggi in vigore e le linee attuative siano applicate • Affrontare
le complessità legali e politiche di raggiungere le comunità emarginate •
Esplorare sistemi accessibili ed efficaci per garantire che ogni bambino venga
registrato alla nascita • Evidenziare l’importanza della registrazione della
nascita e istruire le persone su dove possono accedere a tali servizi
•
Condividere le esperienze sulla registrazione civile durante disastri ed
emergenze complesse e individuare misure predisposte.
La
conferenza verrà organizzata congiuntamente dal piano Internazionale e
dall’UNICEF ed è la quarta del genere a porre in agenda la registrazione di
nascita in Asia e nel Pacifico. I mezzi di informazione per assistere alla
conferenza sono i benvenuti ed incoraggiati a registrarsi in anticipo. Per
ulteriori informazioni:
Arunee Achakulwisut, Plan Asia
Regional Office, arunee.achakulwisut@plan-international.org
Shantha Bloemen, UNICEF
EAPRO, sbloemen@unicef.org
(top)
Accordo tra Ministero dell'Interno e
UNHCR per presenza a Lampedusa
Roma,
9 marzo - Dal 1° marzo 2006 è in vigore la convenzione tra Ministero
dell'Interno e Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)
nell'ambito di un progetto al quale partecipano anche l'Organizzazione
Internazionale per le Migrazioni (OIM) e la Croce Rossa Italiana (CRI),
finalizzato a stabilire un presidio di tali organizzazioni sull'isola di
Lampedusa.
In base all'accordo, l'UNHCR - che dal 3 marzo dispone di un funzionario
presente sull'isola - si impegna a collaborare con il Ministero dell'Interno al
fine di contribuire ad un'efficace individuazione dei richiedenti asilo e di
garantire il loro accesso alla procedura per il riconoscimento dello status di
rifugiato in base ai principi internazionali ed alla legislazione vigente. In
particolare è compito dell'UNHCR fornire informazioni di carattere generale sul
diritto d'asilo alle persone giunte a Lampedusa e intervenire a sostegno di
richiedenti asilo vulnerabili.
L'UNHCR
svolgerà le attività previste dalla convenzione in linea con il proprio mandato
ed al fine di assicurare una protezione adeguata a rifugiati e richiedenti asilo
che arrivano a Lampedusa.
Amnesty plaude all'appello dell’ONU a
chiudere Guantánamo Bay
27
febbraio (e-CIVICUS) - Amnesty International ha accolto favorevolmente una
relazione delle Nazioni Unite che chiede la chiusura del centro di detenzione
militare USA a Guantánamo Bay ed esorta i governi, i difensori dei diritti
dell'uomo e i suoi membri nel mondo intero a mandare al governo USA un
messaggio chiaro, che cioé è giunta l'ora di chiudere Guantánamo. Susan Lee,
Direttrice del Programma di Amnesty International per l' America, ha detto: ‘La
relazione conferma le preoccupazioni ripetutamente evocate da AI presso il
governo degli USA. Abbiamo continuamente richiesto che il centro di detenzione
di Guantánamo Bay fosse chiuso. Gli USA
non hanno più nessuna ragione attendibile legale o morale per tenerlo aperto.’
Per ulteriori dettagli, vedi www.civicus.org/new/content/GuantanamoBay.htm
Gli Stati dell’Africa Orientale e del
Corno d’Africa si accordano per contrastare la migrazione di profughi
Nairobi,
24 febbraio (UNHCR) – Sette paesi dell’Africa Orientale e del Corno d’Africa
colpiti in modo severo dallo spostamento di profughi, hanno affermato ad una
conferenza a Nairobi che si sono impegnati ad aumentare la cooperazione
reciproca e ad adottare strategie regionali per affrontare la migrazione
forzata nella regione. “Non soltanto i conflitti stessi spesso attraversano i
confini, ma la migrazione di profughi è essa stessa una sfida per i confini”
come affermato dal direttore supplente dell’Ufficio africano dell’UNHCR Oluseyi
Bajulaiye durante la conferenza ministeriale durata una settimana.
La
sconcertante cifra di 11 milioni di profughi, vicina all’8 per cento della
popolazione complessiva di 150 milioni dei sette paesi dell’IGAD (Gibuti,
Eritrea, Etiopia, Kenya, Somalia, Sudan e Uganda), risulta colpita da fenomeni
migratori. Questo rappresenta il 66 per cento dei profughi interni dell’Africa
e il 30 per cento dei profughi interni globali.
La
conferenza dei Rifugiati, Rientrati e Profughi Interni organizzata
congiuntamente dall’IGAD- l’organizzazione sub-regionale dell’Autorità
Intergovernativa sullo Sviluppo – e dall’UNHCR è stata la prima del genere
nella regione. (…)
http://www.reliefweb.int/rw/RWB.NSF/db900SID/HMYT-6MBT7J?OpenDocument
Georgia: al lavoro per il miglioramento delle
condizioni di vita dei profughi
Il
23 febbraio il CICR e le autorità della Georgia hanno firmato un memorandum
d’intesa su un progetto per il miglioramento delle condizioni di vita di circa
3.000 profughi. I beneficiari erano stati deportati circa 15 anni fa in seguito
ai conflitti, ancora irrisolti, con le regioni di Abkhazia e South Ossetia che
vogliono rendersi indipendenti. Ora si trovano in 33 centri collettivi situati
nella Georgia Occidentale e nella regione di Shida Kartli.
Il
CICR si è impegnato a migliorare i “sistemi per il rifornimento dell’acqua e
quelli fognari” e a ricostruire i tetti dove necessario. Secondo Michel
Vouilloz, il coordinatore del programma idrico e abitativo del CICR “uno degli
scopi principali del progetto è di fornire l’accesso all’acqua potabile. In
quasi tutti i centri collettivi le persone devono portare l’acqua per lunghe
distanze e non possono esser certi che sia bevibile. Noi stiamo cambiando
questa situazione. Avere l’acqua significa avere sia una vita migliore che una
migliore situazione igienica e sanitaria.”
Per
compiere questo lavoro il CICR collabora strettamente con il Ministero
Georgiano per i profughi e la loro sistemazione essendo quest’ultimo l’autorità
nazionale con la maggior responsabilità di affrontare i problemi derivanti dai
profughi interni e assicurare che essi ricevano aiuto. (…) Tra il 2002 e il
2005 il CICR ha migliorato le condizioni di vita di circa 10.500 profughi in 77
centri collettivi.
L’azione dell’IFC, membro della Banca
Mondiale, per i diritti dei lavoratori fa un grosso passo avanti
Bruxelles,
22 febbraio (ICFTU online) – L’ICFTU ha accolto con grande entusiasmo ieri
l’adozione, da parte dell’International Finance Corporation (il settore privato
principale della Banca Mondiale), di un nuovo standard per i diritti dei
lavoratori e delle loro condizioni di lavoro. Una volta che il nuovo standard
sarà applicato nelle prossime settimane, verrà chiesto a tutte le compagnie che
usufruiranno di prestiti dall’IFC di rispettare gli standard lavorativi
principali (CLS), come stabilito dall’Organizzazione Internazionale per il
Lavoro (ILO). I CLS proibiscono il lavoro forzato, quello minorile e le
pratiche discriminatorie, e richiedono il riconoscimento della libertà
d’associazione e il diritto al libero commercio. I nuovi standard obbligano
anche i clienti IFC a osservare alcune altre condizioni base, incluse quelle
sanitarie e di sicurezza, prevenzione sociale per i lavoratori, e una linea di
condotta per gestire la riduzione del personale. (…)
Su
consiglio dell’ICFTU, l’IFC ha accettato, due anni fa, sulla base di un
progetto pilota, d’includere una condizione CLS in un prestito concesso a una
marca di vestiti, Grupo M, che ha aperto nuove fabbriche ad Haiti. Inizialmente
la ditta aveva licenziato centinaia di lavoratori che avevano tentato di creare
un sindacato, e ci vollero diversi mesi di pressioni da parte del sindacato
haitiano, dei sindacati internazionali e di altre organizzazioni, prima che i
lavoratori fossero riassunti e la compagnia riconoscesse il sindacato. Nel
dicembre 2005 il Grupo M e il sindacato haitiano hanno firmato il primo accordo
collettivo mirato a migliorare le paghe e le condizioni di lavoro.
L’esempio
di Haiti mette in evidenza sia le sfide sia le opportunità create dai nuovi
standard IFC, soprattutto la necessità di un meccanismo d’attuazione efficace.
(…)
http://www.icftu.org/displaydocument.asp?Index=991223448&Language=EN&Printout=Yes
(top)
Riforma agraria: un’opportunità per
milioni di contadini poveri
Il presidente Lula aprirà la conferenza
internazionale su sviluppo rurale di Porto Alegre, 7-10 Marzo
Roma,
1 marzo - Agli inizi del terzo millennio, tre quarti degli 852 milioni di persone
che soffrono la fame nel mondo, vivono in zone rurali e dipendono
dall’agricoltura per la propria sopravvivenza. Sono per lo più contadini senza
terra, o con appezzamenti così piccoli o così poco produttivi, che non
permettono di provvedere al sostentamento delle loro famiglie. Nuove
opportunità di sviluppo rurale e processi di riforma agraria potrebbero
consentire a molti di questi contadini poveri di accedere in forma stabile ed
equa a risorse fondamentali quali la terra e l'acqua e rappresentare una via
uscita da fame e povertà, ha detto oggi la FAO.
Questi
temi saranno al centro del dibattito della Conferenza Internazionale su Riforma
Agraria e Sviluppo Rurale, (ICARRD, l’acronimo in inglese) organizzata dalla
FAO, con l’appoggio logistico e finanziario del governo brasiliano. La
conferenza si terrà a Porto Alegre dal 7 al 10 marzo 2006, presso la Pontificia
Università Cattolica di Rio Grande do Sul. (…)
Nella
convinzione che la riforma agraria debba essere adattata alle esigenze
specifiche di ogni singolo paese, e che non esista una formula magica e unica
per risolvere il problema della terra a livello mondiale, la conferenza intende
promuovere alleanze tra i governi, le organizzazioni contadine, le istituzioni
internazionali, i donatori e la società civile, per far sì che i più poveri
abbiano un maggiore accesso alle risorse produttive di base.
Lunedì
6 marzo la conferenza sarà inaugurata dal presidente del Brasile, Luiz Inácio
Lula da Silva, che ha fatto della lotta contro la fame una delle priorità del
suo governo.
Anche
il Direttore Generale della FAO, Jacques Diouf, parteciperà alla cerimonia
inaugurale, alla quale sono stati invitati Capi di Stato e di Governo di tutti
i paesi dell’America Latina. (…)
Per
maggiori informazioni: http://www.icarrd.org/index.html
I vertici delle Agenzie ONU in un viaggio senza precedenti alla Regione dei Grandi Laghi
Ginevra,
24 febbraio – I vertici delle
tre più rappresentative Agenzie umanitarie dell’ONU stanno per partire nella
loro prima missione congiunta per visitare gli operativi comuni. Sabato si
sposteranno nella trascurata regione dei Grandi Laghi nel centro dell’Africa
per portare all’attenzione dell’opinione pubblica la situazione di milioni di
rifugiati, sfollati (IDP) e rimpatriati. Questo viaggio senza precedenti in
Africa sta a simbolizzare collaborazione e coordinazione più serrate tra le tre
agenzie riguardo le questioni che coinvolgono i rispettivi mandati. James
Morris, Direttore Esecutivo del Programma Alimentare Mondiale dell’ONU, Ann M.
Veneman, Direttore Esecutivo dell’UNICEF e l’Alto Commissario dell’ONU per i
Rifugiati António Guterres visiteranno la Repubblica Democratica del Congo, il
Ruanda ed il Burundi dal 25 febbraio al 2 marzo. (…)
Durante
il viaggio, i vertici delle Agenzie dell’ONU cercheranno di evidenziare le
necessità dei gruppi vulnerabili, in particolare gli sfollati, aumentare il
coinvolgimento dei donatori nelle ricostruzioni di emergenza e postbelliche e
cercare modalità per colmare il divario tra le operazioni umanitarie di
emergenza e lo sviluppo dei Paesi. I tre rappresentanti promuoveranno
l’istruzione come un modo dei tre Paesi per uscire dal circolo vizioso del
conflitto e della povertà, per aumentare la comprensione delle sfide che i più
vulnerabili dovranno affrontare e per promuovere l’impegno delle Agenzie per
porre fine alla fame nei bambini.
Morris
e la Sig.ra Veneman, che prendono parte per la seconda volta ad una missione
congiunta, si recheranno successivamente in Kenya per incontrare il Presidente
del Paese mentre Guterres si sposterà in Tanzania.(…)
http://www.unicef.org/media/media_31271.html
I volontari dell’ACDI/VOCA aiutano i
coltivatori colombiani di caffè ad andare oltre Juan e a entrare nei mercati di
caffé specializzati
23
febbraio – (…) A livello mondiale, la Federazione dei Coltivatori Colombiani di
caffè “Juan Valdez” ha riportato numerosi successi negli ultimi decenni,
creando una nuova, chiara identità globale per il caffè colombiano. Ora, però,
grazie all’aiuto dell’ACDI/VOCA e ai fondi di USAID/Colombia, alcuni piccoli
produttori delle migliori qualità di caffè stanno andando oltre. Vogliono
conquistare una piccola fetta di quel mercato, stabilire prezzi più alti per il
loro caffè di prima qualità ed essere partecipanti diretti delle future
trattative del mercato, dove i coltivatori locali sono legati direttamente al
mercato globale.
Per
far sì che questo avvenga, i partecipanti hanno ricevuto buona parte degli
attrezzi necessari, incluse macchine per estrarre la polpa, barili per la
fermentazione e serre per far seccare. Il Programma ACDI/VOCA per il caffè ha
fornito anche corsi di formazione su come usare e mantenere le nuove
attrezzature, così da ottimizzare la qualità e la consistenza del caffè. (…)
http://www.acdivoca.org/acdivoca/Acdiweb2.nsf/news/release2.23.06?opendocument
Tegucigalpa,
capitale dell’Honduras, paese dove l’80% della popolazione vive con meno di due
dollari al giorno e il tasso di disoccupazione raggiunge livelli insostenibili,
è una città dove la gente si scervella per inventarsi un mestiere che gli
permetta di sopravvivere. Uno dei più praticati è quello di setacciare le
discariche alla ricerca di materiali da rivendere.
Niente
di originale, perché in tutto il mondo la fantasia dei poveri ha individuato
nei rifiuti una possibile forma di sostentamento. Quello che va in scena nei
“basureros” di Tegucigalpa è dunque uno spettacolo già visto ma non per questo
meno sconvolgente. (…)
Gilda
Esposito, cooperante di Movimondo, è a capo di un progetto, piccolo ma
significativo, che cerca di restituire i bambini delle discariche alla loro
vita infantile. Finanziato dalla cooperazione italiana attraverso l’Oil
(agenzia dell’Onu per il lavoro), il progetto prevede borse di studio e
materiale come zainetti e altre piccole attrezzature. E’ cominciato
nell’ottobre del 2004 e dovrebbe concludersi tra un anno, ma chi ci lavora
spera di trovare il modo di andare avanti ancora per consolidare i risultati
raggiunti.
Già,
perché i risultati, nonostante il poco tempo a disposizione, ci sono. Duecento bambini
hanno cominciato a frequentare le scuole elementari, e molti di loro non
avevano mai visto un’aula scolastica. Parecchi hanno 12 o 13 anni e non sanno
né leggere né scrivere. Selena è la testimonial del gruppo: a 8 anni è passata
dalla vita nella spazzatura ai banchi della scuola. E ci si è trovata
benissimo: è stata promossa, e pochi sono riusciti in una simile impresa
nell’anno scolastico appena concluso, il primo del progetto. Era prevedibile,
viste le condizioni di partenza: ma gli operatori hanno subito avviato dei
corsi di recupero da seguire durante le vacanze, così i bambini potranno
cercare di rimettersi in pari in vista del prossimo anno.
Ci
sono anche i ragazzi più grandi, quelli di 17 o 18 anni, che vengono avviati ai
corsi professionali: è così che Leslie, una diciottenne col pallino del
computer, ha potuto imparare ad usare lo strumento dei suoi sogni. (…)
http://www.movimondo.info/modules.php?name=News&file=article&sid=52
L’innovazione è la chiave per la riduzione della povertà rurale
I partecipanti al
convegno del Consiglio dei Governatori dell’IFAD hanno discusso sulla maniera
di supportare la creatività e l’assunzione del rischio
Roma,
16 febbraio - “I poveri devono essere degli innovatori per poter vivere” ha
dichiarato Olaseinde Arigbede rappresentante dell’Unione dei Piccoli e Medi
Agricoltori della Nigeria. Arigbede ha parlato durante il panel di discussione annuale del Consiglio dei Governatori del
Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) tenutosi ieri a Roma. La
domanda chiave, così continua l’intervento, è: “Come può il mondo sviluppato
sostenere in modo più efficace la creatività dimostrata dagli agricoltori?”
“Le
sfide dell’innovazione per i poveri delle campagne” è stato l’argomento della
tavola rotonda. Altri partecipanti sono stati Julio Berdegue, Presidente del
Centro Latino-Americano per lo Sviluppo Rurale, Ravi Kanbur, esperto mondiale
di economia dello sviluppo, Reema Nanavaty, Direttore dell’Associazione delle
Lavoratrici Autonome per lo Sviluppo Economico e Rurale (SEWA) in India, e
Matthew Wyatt, Ambasciatore del Regno Unito, Rappresentante Permanente dell’ONU
a Roma e Presidente del Consiglio dei Governatori dell’IFAD. “L’innovazione è
spinta dal settore privato,” ha dichiarato Wyatt. “I poveri rurali sono meno
suscettibili di beneficiarne ma più suscettibili di subirne le conseguenze
negative” avvertendo che “il ruolo dell’IFAD è di aiutare i poveri rurali ad
affrontare tranquillamente le sfide che l’innovazione comporta”.
Con
l’appoggio del Regno Unito, l’IFAD ha dato vita ad una iniziativa triennale
finalizzata all’accrescimento delle sue capacità di innovazione – denominata
“Initiative for Mainstreaming Innovation” (IMI). (…)
Il
primo Forum degli Agricoltori che si è tenuto unitamente a questa sessione del
Consiglio dei Governatori dell’IFAD è stato considerato un’importante
innovazione. Si sono riuniti i leader di più di 50 organizzazioni agricole
rappresentanti piccoli agricoltori e produttori rurali di tutto il mondo per
una discussione a livello globale sullo sviluppo rurale e la riduzione della
povertà.
http://www.ifad.org/media/press/2006/08.htm
Appuntamento con Terra Futura a Firenze dal 31 marzo
al 2 aprile
Per
far conoscere e diffondere progetti e modelli sostenibili di sviluppo
economico, sociale e ambientale. Società civile, istituzioni, imprese, insieme
per garantire un futuro alla terra.
Tre
giornate per far conoscere e toccare con mano progetti, esperienze e iniziative
che sperimentano modelli di sostenibilità sul fronte economico, sociale e
ambientale. Da venerdì 31 marzo a domenica 2 aprile 2006, la Fortezza da Basso,
a Firenze, ospiterà per il terzo anno consecutivo Terra Futura,la
mostra-convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità, attuabili
e già attuate nei diversi ambiti dell’abitare, produrre, coltivare, agire e
governare.
Promosso
e organizzato dalla Fondazione Culturale Responsabilità Etica Onlus per conto
del sistema Banca Etica (Banca Etica, Consorzio Etimos, Etica SGR, Rivista
"Valori") e da Adescoop - Agenzia dell’Economia Sociale s.c.,
l’evento è realizzato in partnership con Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera
delle Utopie Concrete, Legambiente. (…)
La
manifestazione vanta una forte capacità di coinvolgimento dei diversi settori
della società civile, del mondo economico e della pubblica amministrazione, non
solo attraverso un’ampia area espositiva (dove trovano spazio associazioni e
realtà non profit, istituzioni, enti locali e territoriali, imprese...) e un
intenso calendario di convegni, dibattiti e seminari, ma anche tramite numerosi
spazi laboratorio, in cui i visitatori possono imparare e sperimentare direttamente
buone pratiche quotidiane di sostenibilità e nuovi stili di vita. (…)
(top)
Roma per il
Sud del Mondo - Il Sud del Mondo per Roma
Convenzione sulla cooperazione e la solidarietà internazionale della
Città di Roma- 11 marzo
La Convenzione sulla cooperazione e la solidarietà
internazionale fu proposta in occasione della Assemblea del Comitato Cittadino
del giugno scorso, e agli incontri preparatori. Quella idea, largamente
condivisa e discussa, è stata assunta
come impegno importante da parte della Commissione del Comitato Cittadino
eletta in occasione di quella assemblea.
In questi mesi abbiamo cercato di costruire le
condizioni per un incontro che partisse dal basso, con un processo partecipato delle realtà del Comitato
Cittadino, e in generale della società civile della nostra città, che
raccogliesse gli stimoli più innovativi ed avanzati su quella che vorremmo
fosse la cooperazione e la solidarietà internazionale. (…) A questo fine
abbiamo realizzato incontri preparatori sia dei Tavoli tematici del Comitato
cittadino aperti alla partecipazione di tutti e agli incontri pubblici del 28
febbraio tenutisi presso l'Università (…) L'incontro del 28
e' stato molto partecipato e ha fatto registrare l'interesse e la competenza
che molte realta' della nostra città esprimono sul tema della cooperazione
decentrata. Noi vogliamo mettere a frutto il più possibile le energie e le idee
e le proposte che da quell'incontro sono emerse per rendere piu' efficace la
giornata dell'11 marzo. (…)
E' un fatto che nel frattempo sono cambiati gli attori
della cooperazione nel nostro Paese, il "nuovo" è dato da un
protagonismo forte e diretto delle comunità, istituzioni decentrate e società
civile, profit e no profit. E nel contempo sono cambiati quelli che definiamo i
nostri partner nei paesi cosiddetti "beneficiari", è cambiato il modo
di intendere e tradurre in attività e programmi le relazioni, lo scambio, il
confronto tra noi e loro. I temi in discussione oggi non sono i progetti in sé,
ma la costruzione di dialogo e alleanze e programmi duraturi per un mondo
realmente più giusto, migliore. Un vero partenariato richiede prima di tutto
riconoscimento reciproco e pari dignità.
Per questo è determinante discutere nella convenzione, nei nostri
dibattiti, facendo sentire voci e ragioni dei nostri partner e anche delle
comunità straniere presenti a Roma.
comitatocittadinoroma@yahoo.it e tel. 06.85358051 (h.10.00-14.00) e 06.77072773
(h.15.00-17.00).
Le Nazioni
Unite continuano l’assistenza nelle Filippine
New York, 24 febbraio – Gli ultimi dati del Consiglio Nazionale per il Coordinamento dei
Disastri delle Filippine (NDCC) indicano un totale di 980 dispersi, 122 morti,
17 feriti e 560 sopravvissuti alla frana che ha colpito il villaggio di
Guinsaugon nella Provincia del Leyte Meridionale il 17 febbraio 2006
coinvolgendo 3268 famiglie, cioè circa 16˙342 persone. Circa 601
famiglie (2˙926 persone) sono state evacuate e spostate
nei centri di evacuazione. L’Ufficio di Geoscienze delle Filippine ha stimato
che la frana ha una profondità di quattro metri e copre circa 3 chilometri
quadrati (1,15 miglia quadrate), i dati dell’NDCC attestano che, in alcuni
punti, la frana ha toccato i 30 piedi di profondità (9 metri).
Al momento attuale ci sono otto centri di evacuazione
nelle vicinanze di St. Bernard, che ospitano circa 2˙975 persone (…). Due di
questi centri sono stati aperti recentemente per porre fine al rischio di
sovrappopolazione dei sei centri precedenti.
Alcune evacuazioni preventive sono state effettuate in
tre altri centri del Keyte Meridionale, Sogod, Liluan e San Francisco, dove le
valutazioni ambientali hanno indicato un alto rischio di successive frane. Al
momento si stanno effettuando stime per confermare il numero delle famiglie
evacuate da questi centri. (…)
Il Team delle Nazioni Unite del Paese ha sviluppato un
piano di azione su 10 punti per sostenere il Governo nella risposta a
situazioni critiche, pianificazione della contingenza, riassestamento e
preparazione a lungo termine nonché riduzione del rischio di disastro.
L’attività di mobilitazione delle risorse per sostenere l’utilizzo dell’esperienza
tecnica nazionale in queste aree è a pieno regime. (…)
http://ochaonline.un.org/DocView.asp?DocID=4242
La
siccità in Europa provoca la risposta
della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa
23 febbraio - La Federazione Internazionale delle
società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa lanciano un appello per
raccogliere 1.45 milioni di franchi
svizzeri (1.1 milioni di dollari / € 934 000) per aiutare 36 000 persone e il loro bestiame nei
distretti particolarmente colpiti delle regioni di Oromiya e Somali per un
periodo di dodici mesi .Queste due
aree, site a circa 800 km a sud di Addis Abeba, sono tra quelle più colpite
dall'insicurezza alimentare, la mancanza d'acqua e problemi legati alla salute
(...)
La Società della Croce Rossa Etiopica, tramite la
Federazione Internazionale per l'assistenza d'emergenza a breve termine,
coprirà la fornitura di acqua e di materiale per raccogliere l'acqua per la
popolazione locale e per il bestiame.
Attività programmate sul più lungo periodo si concentreranno sulla
manutenzione dei punti d'acqua esistenti, la riabilitazione di pozzi profondi e
la costruzione di cisterne che raccolgono l'acqua di superficie per migliorare
la disponibilità d'acqua per le comunità . (…)
Il governo etiopico è a capo di tutta la risposta
generale d'emergenza tramite la sua Agenzia di Prevenzione e Preparazione ai
Disastri, di cui la Società della Croce Rossa Etiopica è un membro attivo.
L'insicurezza alimentare in Etiopia ha lasciato 2.6 milioni di persone bisognose di assistenza d'emergenza.
La Federazione Internazionale ha già erogato 200 000
franchi svizzeri del suo Fondo d'Emergenza di Risposta ai Disastri per aiutare
a incominciare le operazioni di soccorso.
http://www.ifrc.org/Docs/News/pr06/1306.asp
Le Nazioni
Unite assistono la coordinazione dell’attività umanitaria in Bolivia
New York, 23 febbraio – Il Team dell’ONU per il
Coordinamento e la Valutazione dei Disastri Naturali in Bolivia ha creato un
Centro di Coordinamento delle Operazioni in loco nell’ambito del Centro
Operativo di Emergenza dando vita a sei gruppi di lavoro nei settori sanità,
alimentazione, edilizia, istruzione, ricostruzione e infrastrutture e
riattivazione dei canali del fiume per determinare le necessità e coordinare
l’attività di supporto.
A gennaio, le piogge abbondanti hanno causato gravi
alluvioni e alluvioni lampo in varie parti del Paese; le precipitazioni del
mese registrate nella parte settentrionale della Bolivia hanno superato
abbondantemente la media e, come risultato, gli altipiani sono stati allagati
dallo straripamento della maggior parte dei fiumi del bacino del Rio delle
Amazzoni. La zona più colpita del Paese è formata dai dipartimenti di Santa
Cruz, La Paz, Beni e Pando, mentre Cochabamba, Potosi, Tarija, e Chuquisaca
hanno comunque registrato dei problemi.
(…)
Il Direttorato Nazionale della Difesa Civile ha
distribuito generi alimentari e di prima necessita come coperte, set da cucina
e tende alla popolazione colpita. Il Programma Alimentare Mondiale dell’ONU
(WFP), il Fondo per i Bambini delle Nazioni Unite (UNICEF) e l’Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS) hanno fornito aiuti mentre i Paesi donatori come
Argentina, Belgio, Cile, Cuba, Giappone, Perù, Stati Uniti e Venezuela hanno
inviato i loro contributi all’Ufficio per il Coordinamento degli Affari
Umanitari.(…)
http://ochaonline.un.org/DocView.asp?DocID=4242
La Confederazione della Caritas risponde
alla tragedia delle Filippine
Città del Vaticano, 17 febbraio - La rete della
Caritas sta monitorando il disastro che ha devastato un’area rurale delle Filippine questa mattina, quando una frana
ha sepolto almeno un villaggio intero e ha provocato centinaia di morti e
migliaia di dispersi. Si stima che 200 persone abbiano perso la vita, ma questo
conto aumenterà probabilmente dal momento che molti dei 1500 dispersi
potrebbero aver subito la stessa sorte , basandosi sulle stime della Croce
Rossa. Alcuni organi di informazione locali hanno riportato che potrebbero aver
perso la vita fino a 3000 persone.
Almeno un villaggio, incluso il suo edificio
scolastico, è rimasto sepolto dalla frana dopo che circa due settimane di
pesanti piogge hanno provocato lo smottamento del fianco della montagna
sovrastante. Il personale di soccorso sta scavando alla ricerca di
sopravvissuti. Poche case soltanto sono rimaste in piedi, secondo quanto
riferito dai primi resoconti. (…)
La Caritas Filippine è sul posto per aiutare a portare
sollievo e dirigere gli aiuti internazionali alla popolazione locale.
La Caritas Internationalis è una confederazione di 162
organizzazioni cattoliche di aiuto, sviluppo e assistenza sociale presente in
200 paesi e territori.
http://www.caritas.org/jumpNews.asp?idLang=ENG&idChannel=35&idUser=0&idNews=3989
ADRA fornisce alimenti ai sopravvissuti
alla frana e all’inondazione delle Filippine
Silver Spring, USA, 22 febbraio – Nella provincia
Agusan del Norte nelle Filippine l’Adventist Development and Relief Agency
(ADRA) fornisce aiuti alimentari alle famiglie costrette a lasciare le loro dimore
dalla pioggia torrenziale che ha colpito la regione inondando le case e
causando una violenta frana,
ADRA fornisce a 770 famiglie un pacco di alimenti per
una settimana del valore di 10 dollari ciascuno. Ogni pacco è composto da 11
libbre di riso, sette pacchi di pasta, sette barattoli di carne in scatola, più
di sei pinte di nocciole oltre a beni essenziali come olio, sale, zucchero,
fagioli, latte e un pacco di gallette. “Questi alimenti contengono sostanze
alimentari sufficienti per il sostentamento di una famiglia di cinque persone
per una settimana durante questa situazione di emergenza, finché esse saranno
in grado di ritornare alle loro case per riprendere la loro vita”, ha detto
Goran Hansen, il direttore nazionale dell’ufficio ADRA delle Filippine. (…)
http://www.interaction.org/newswire/detail.php?id=4807
(top)
Un pacchetto di aiuti dell'UE del valore
di più di 120 milioni di € per sovvenire ai bisogni di base della popolazione
palestinese
27
febbraio (European Union @ United Nations) –La
Commissione Europea ha annunciato un pacchetto di aiuti di più di 120
milioni di € per sovvenire ai bisogni di base della popolazione palestinese, e
per aiutare a stabilizzare le finanze dell'attuale governo in carica. (http://www.europa-eu-un.org/articles/en/article_5735_en.htm).
Questo pacchetto è indipenden-te da ogni decisione futura sul sostegno
all’Autorità Palestinese in arrivo; ciò sarà oggetto di una riesamina una volta che si sarà insediato il
nuovo governo, alla luce dei principi stabiliti nella dichiarazione del
Quartetto (EU, USA, NU e Russia) il 30
gennaio 2006. (…)
Il
Commissario per i Rapporti Esterni e la
politica di Vicinato dell'UE Benita Ferrero-Waldner ha commentato: “Nessun
altro donatore sta facendo altrettanto per appoggiare il governo interinale
durante il periodo di transizione. Il pacchetto di 120 milioni di euro che
presentiamo oggi è un contributo molto sostanzioso, che aiuterà sia ad
alleviare le difficoltà, sia a diminuire la pressione sulle finanze del governo
interinale.” Ha ugualmente aggiunto che “stiamo osservando molto da vicino gli
sviluppi politici nei Territori
Palestinesi . Come potremo aiutare i Palestinesi in futuro dipenderà in larga
misura dalle decisioni prese dal governo neo eletto, se cioè sosterrà la non
violenza, riconoscerà Israele e
rispetterà gli accordi esistenti.”
L'Autorità
Palestinese attualmente non è in grado di equilibrare le sue entrate e uscite
senza un aiuto esterno. Ha un disavanzo mensile ingente, destinato ad aumentare
con la decisione israeliana di trattenere i trasferimenti di tasse e dazi
dovuti ai Palestinesi.
La
Banca Mondiale ritiene che circa la metà (43%) della popolazione palestinese
viva al di sotto del livello di povertà, con il 15% della popolazione che
vive in povertà estrema.
Per
ulteriori informazioni: http://europa.eu.int/comm/external_relations/gaza/intro/index.htm
“Rete delle donne africane per la pace”
– Iniziative a Roma dal 6 al 14 marzo
Roma,
1° marzo - In occasione della Festa della Donna dell’8 marzo, il Coordinamento
per il Sostegno a Distanza La Gabbianella ha organizzato una serie di
iniziative a Roma e Provincia, nonché in diverse città italiane, volte a
promuovere il Progetto della RETE delle Donne Africane per la Pace. In questo
contesto, dal 6 al 14 marzo p.v., La Gabbianella e le Associazioni partner del
progetto ospiteranno più di dieci donne africane appartenenti alla RETE che
verranno a Roma per confrontarsi sulle sfide da affrontare, insieme, nei loro
paesi. Si prevede la presenza delle rappresentanti dei seguenti paesi: Benin,
Burundi, Congo, Mozambico, Rwanda, Senegal, Sudafrica, Sudan. (…) Di seguito,
il programma delle iniziative organizzate dal 10 al 13 marzo:
Venerdì
10, ore 19.00: Festa all’Angolo di Avventure nel Mondo – Roma, Lugotevere Testaccio 10.
Sabato
11, ore 9.00: Comune di Roma, Sala della Protomoteca - Roma: Convenzione
Cittadina sulla Solidarietà Internazionale.
Domenica
12, pomeriggio: partecipazione alla trasmissione televisiva “Alle Falde del
Kilimangiaro”.
Lunedì
13, ore 12.00: conferenza stampa a conclusione dell’evento: Campidoglio, Sala
dell'Arazzo, via San Pietro in Carcere, alla presenza dell’assessore alle
politiche per la semplificazione, la comunicazione e le pari opportunità,
Mariella Gramaglia. Per maggiori informazioni contattare:
Anna
Maria Ruggiero, Responsabile Comunicazione e Progetti Speciali - tel/fax:
06/483381
cel. 335/8166458, retedonneafricane@lagabbianella.it
10 marzo - 150 eventi per dare voce alla
pace
Il
10 marzo sarà un grande giorno per la pace e la democrazia del nostro paese.
Grazie all’impegno personale di centinaia di donne e uomini, ragazze e ragazzi,
associazioni, gruppi, scuole, Comuni, Province e Regioni, si svolgerà la
Giornata nazionale per un’informazione e comunicazione di pace. In questo
giorno oltre 150 iniziative, incontri, dibattiti, spettacoli ed altre
manifestazioni si svolgeranno in ben 125 città di quasi tutte le province
italiane.
L'appello
che abbiamo promosso insieme al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per
la pace e i diritti umani, alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana e
al sindacato dei giornalisti della Rai (Usigrai), ha già raccolto l'adesione di
610 organizzazioni dell’associazionismo, del volontariato e di Comuni, Province
e Regioni.
Chiediamo
al mondo dell’informazione e della comunicazione e in particolare alla RAI
servizio pubblico, di fare spazio alla pace e agli operatori di pace. Chiediamo
un'informazione di qualità al servizio dei cittadini, più informazione dal
mondo sul mondo. Per ogni comunicazione rivolgersi a:
Tavola
della Pace, via della viola 1 (06100) Perugia Tel. 075/5736890 - fax
075/5739337 - e mail: 10marzo@perlapace.it - www.tavoladellapace.it http://www.tavoladellapace.it
Pakistan e India ristabiliscono il
collegamento ferroviario tramite gli sforzi di pace dei Rotariani
19
febbraio - È occasione di gioia pei i Rotariani perché ha avuto successo la
nostra opera di persuasione nei riguardi di ambedue i governi di Pakistan e
India di aprire il collegamento ferroviario tra Munabao e Khokhropar. Ieri
Pakistan e India hanno ripreso un servizio ferroviario attraverso il deserto di
Thar, 41 anni dopo essere stato sospeso a seguito della guerra del 1964.
Molti
passeggeri sono scoppiati in lacrime e hanno gridato “Lunga vita all’amicizia
pakistana-indiana” quando il Thar Express ha fatto sosta al Punto Zero
(confine), l’ultima fermata nel versante pakistano del confine. Danzatori che
indossavano costumi tradizionali hanno danzato al ritmo dei tamburi per dare il
benvenuto al treno, decorato con bandiere colorate. Alla stazione, il ministro
delle Ferrovie Lalu Prasad ha ricevuto i passeggeri, alcuni dei quali avevano
doni nelle mani e lacrime negli occhi.
Le
reazioni dei passeggeri sono state le
seguenti: “Avevo 13 anni quando venni qui. Ora sto andando a casa mia per la
prima volta dopo 58 anni,” ha detto Mohammad Ali Azhar, i cui genitori
emigrarono in Pakistan per sfuggire al massacro che uccise centinaia di
migliaia di persone a seguito della divisione del sub-continente nel 1947. “La
storia si è ripetuta. Sono molto contento di essere in India,” ha dichiarato
alla Reuters Jan Zalad, il macchinista del treno. Zalad ha detto che guidò
l’ultimo terno pakistano dall’India nel 1965 allorché i due paesi entrarono in
guerra e il servizio si interruppe. (…)
Il
servizio verrà reso operante utilizzando un treno pakistano per i primi sei
mesi e un treno indiano per i sei mesi successivi. Sarà il secondo collegamento
ferroviario stabilito tra India e Pakistan da quando è stato varato il processo
di pace due anni or sono dopo essere arrivati sull’orlo di una quarta guerra a
Kargil. Per
ulteriori informazioni: A. C. Peter, District Chair : Relations with Pakistan
& Afghanistan
Rotary International, District
3010, New Delhi, India. E-mail: a.c.peter@vsnl.com
Esperienze residenziali di formazione
alla Nonviolenza (Baia Domizia - CE)
Società Italiana di Scienze Psicosociali
per la Pace (S.I.S.Pa.)
3
Marzo - La proposta nasce dalla esigenza di confrontarsi su quanto la
Nonviolenza oggi propone, con particolare sguardo alla attivazione di gruppi di
impegno sociale. Il lavoro formativo verrà articolato in gruppi-training e
seminari (…). Ogni corso ha durata di 4 giorni, con inizio il Giovedì alle 18 e
partenza la Domenica dopo il pranzo.
I
gruppi-training sono condotti da Antonella Sapio in collaborazione con p. Alex
Zanotelli (Aprile - Maggio) e Monica Lanfranco (Giugno).
Le
attività di I livello formativo prevedono seminari e gruppi-training di base,
introduttivi alla teoria e alla pratica della nonviolenza. La proposta di II
livello formativo è riservata a coloro che abbiano già praticato in precedenza
corsi residenziali di formazione alla NV.
Per
ogni gruppo-training sono previste al massimo 10 persone. Il gruppo-training di
Aprile (I livello formativo) è preferibilmente rivolto a giovani adulti, in età
compresa tra i 25 e i 35 anni; le restanti attività sono aperte a tutti. (…)
sispace@tiscali.it Per info: Evelina
Savini (cell. 340 5158655)
Haiti ratifica il trattato per la messa al bando delle
mine e porta a 149 il numero degli stati partecipanti
di
Virginie Andre
Haiti,
21 febbraio – Il 15 febbraio 2006 Haiti ha depositato i suoi documenti
ufficiali per la ratifica del trattato per l’interdizione delle mine con il
segretario generale delle Nazioni Unite. Per Haiti il trattato entrerà in
vigore il 1° agosto 2006. La prima dichiarazione di trasparenza richiesta
dall’articolo 7 del trattato è attesa da Haiti per il 28 gennaio 2007. Haiti
diventerà il 149° stato partecipante al trattato. Altri cinque paesi l’hanno
firmato, ma non ancora ratificato. Per ora gli Stati Uniti e Cuba sono rimasti
i soli paesi dell’America che non vi hanno aderito.
Haiti
ha firmato il trattato per l’interdizione delle mine il 3 dicembre 1997.
Durante gli anni successivi l’ICBL e altri promotori del trattato sono rimasti
in contatto con il Ministero degli Affari Esteri di Haiti allo scopo di fornire
sostegno al processo di ratifica e favorirne l’avanzamento una volta che la
situazione politica del paese lo avesse permesso. Haiti ha mostrato
ripetutamente il suo appoggio ad un’interdizione globale delle mine antiuomo.
Dal 1996 ha votato a favore di ogni risoluzione dell’Assemblea Generale delle
Nazioni Unite in favore dell’interdizione, compresa la risoluzione UNGA 60/80
dell’8 dicembre 2005, che richiamava all’universalizzazione e all’adempimento
del trattato d’interdizione delle mine. (…)
http://www.icbl.org/layout/set/print/news/haiti_ratification
Le truppe polacche al comando delle
operazioni di bonifica dalle mine nella base di Bagram (Afghanistan)
di
Anita Powell
Base
Aerea di Bagram, Afghanistan, 19 febbraio – Prima che i dirigenti amplino
questa base al doppio delle sue dimensioni attuali, devono farla lasciare dai
numerosi “inquilini” attuali, che vi vivono da molto tempo. I funzionari del
luogo hanno calcolato che ci vorranno tra i tre e i cinque anni per liberare
tutta la base aerea di Bagram, un’ex base sovietica, dalle mine anti-uomo
sepolte dai Russi, dalle mine anti-carro messe dagli Afgani e dalle altre mine,
munizioni, bombe a mano, e granate ad ampio raggio.
La
missione mostra uno dei tanti ostacoli che s’incontrano in Afghanistan: la
nazione è il secondo paese con più mine al mondo, con una stima che varia tra i
5 e i 20 milioni di mine sepolte in tutto il suo territorio. L’ordine
principale è setacciare l’interno e i dintorni delle ex-basi sovietiche (come
Bagram) e delle ex-roccaforti dell’Alleanza del Nord e dei Talebani. (…)
A
Bagram, parte del più attento e difficile compito di rimuovere le mine spetta
all’esercito polacco, che ha una compagnia di stanza nella base. Gli sminatori
della 1°Brigata Ingegneristica di Brzeg, Polonia, setacciano il terreno della
base quotidianamente, trascorrendo ore inginocchiati, andando in giro con metal
detector e vanghe. (…)
http://www.landmine.de/en.titel/en.news/en.news.one/index.html?entry=en.news.0bff60d211bf0000
Munizioni cluster: il Belgio dà l’esempio
17
febbraio -- Con uno storico voto alla Camera dei deputati, il Belgio è
diventato da ieri il primo Paese al mondo ad aver messo al bando le munizioni a
grappolo – conosciute anche come cluster – equiparandole, per i loro effetti
indiscriminati, alle mine antipersona.
Con
122 voti a favore, solo due contrari e dodici astensioni, la Camera belga ha infatti
approvato un disegno di legge che estende alle submunizioni delle armi a
grappolo il divieto vigente per le mine antipersona.
“Il
voto belga costituisce un primo, fondamentale, passo verso l’eliminazione di
queste armi che rischiano di causare una crisi umanitaria ancora più grave di
quella dovuta alle mine, anche a causa dell’altissimo numero di submunizioni
innescate che lasciano al suolo,” commenta Simona Beltrami, coordinatrice della
Campagna Italiana contro le mine.
Le
organizzazioni umanitarie impegnate in teatri bellici e post-bellici (Iraq,
Afghanistan, Eritrea, Kosovo, per citarne solo alcuni) sostengono da anni che
le submunizioni rilasciate dalle bombe cluster si trasformano, quando rimangono
inesplose sul terreno, in potentissime mine antipersona, con effetti devastanti
sulla vita, la salute e la ripresa economica e sociale delle popolazioni
colpite. (…)
http://www.campagnamine.org/homepage.htm
“Guerra o Benessere?” Disarmo per lo
Sviluppo nel XXI Secolo – Un approccio per la sicurezza umana”
Nuovo libro di Colin Archer, Segretario
Generale dell’Ufficio Internazionale per la Pace
Febbraio
– Questa pubblicazione riporta informazioni e argomenti che formano la base del
nuovo programma dell’IPB – vds www.ipb.org
- Main Programme - Disarmament for Development.
I
due temi principali sono la spesa militare e gli effetti dei sistemi d’arma in
corso di sviluppo (mine, piccole armi, uranio impoverito e altri). Anche
capitoli sulla sicurezza umana, basi militari e prospettive del genere.
Contiene un gran numero di utili riferimenti e di siti Web.
Costo:
£5 per singola copia oltre a £1 per spese postali. Per ordini di 5 o più copie:
£3 per copia oltre al 20% per spese postali. Il libro può essere visionato in
anteprima nel sito http://www.ipb.org/web/seccion.php?tipus=Programmes-Disarmament-Development
L’Ufficio
Internazionale per la Pace si dedica con impegno all’idea di un Mondo Senza
Guerra. Siamo insigniti di un Nobel per la pace (1910) e nel corso degli anni
13 dei nostri funzionari hanno ricevuto il Premio Nobel per la Pace. La nostra
organizzazione di 276 membri in 70 paesi e di membri singoli, forma una rete
globale che mette insieme perizia e campagne di esperienza in una causa comune.
Il nostro attuale programma principale pone al centro il disarmo sostenibile
per lo sviluppo sostenibile.
(top)
Risposta di MSF alla violenta epidemia
di colera esplosa a Juba, nel Sudan meridionale
22 febbraio – Dopo aver organizzato i soccorsi in
risposta all’emergenza di Yei, il nuovo intervento del MSF si concentrerà su
Juba, una città di più di 250.000 abitanti, nominata capitale del Sudan
Meridionale dopo il trattato di pace stipulato nel 2005 tra il Nord e il Sud.
Scopo di questo intervento è ridurre la mortalità tra i contagiati e tentare di
diminuire la diffusione della malattia.
Una squadra sta già lavorando in un Centro per il
Trattamento del Colera (CTC) che è stato istituito nell’ospedale pediatrico di
Al Shaaba. Nel CTC si garantisce un trattamento adeguato, si prepara il
personale medico del luogo, si stabiliscono dei chiari protocolli per la cura e
si assicurano sussidi regolari.
L’organizzazione sta programmando di aumentare la
capienza del CTC e, qualora necessario, di installare nuove strutture allo
scopo di far fronte al consistente numero di nuovi casi che ci si attende. Per
il momento è attivo un altro CTC nella scuola ospedaliera di Juba, il quale
però ha già raggiunto la sua massima capacità di accoglienza. (…)
Sudan: CICR risponde all’epidemia di
colera a Juba
Khartoum, 21 febbraio – Rispondendo alla recente
epidemia di colera del Sudan Meridionale, il CICR attualmente trasporta via
aria trenta tonnellate di scorte di farmaci a Juba, la capitale della regione.
I farmaci comprendono infusioni e sali reidratanti da assumere per via orale di
cui c’è urgente necessità per trattare la malattia e per aumentare le riserve
di farmaci che si esauriscono velocemente.
Da Nairobi sono stati effettuati due voli in
successione regolare per fornire le medicine ai pazienti ricoverati nel Juba
Teaching Hospital (JTH). Per alcuni giorni successivi la base logistica del
CICR di Lokichokio nel Nord del Kenya ha programmato un’assistenza
supplementare per raggiungere Juba per via aerea. (…)
Il primo caso di colera è stato riferito alla fine di
gennaio nella città di Yei a sud di Juba e il 6 febbraio nella stessa città di
Juba. (…)
Una
vaccinazione in massa contro la polio per proteggere i bambini del Sudan
Khartoum, 20 febbraio – Nella continua lotta per
sradicare la poliomielite dal Sudan, il ministero federale della Sanità del
governo dell’Unità Nazionale e il ministero della Sanità del governo del Sudan
del Sud, in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il
Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) e le altre organizzazioni
partner, hanno lanciato oggi la prima fase di quest’anno per la campagna di
vaccinazione contro la polio in Sudan, dal 20 al 22 febbraio 2006. Lo scopo di
questa prima tornata è vaccinare circa 8,1 milioni di bambini al di sotto dei
cinque anni, soprattutto quelli che vivono nelle comunità più povere o che
vivono in zone di guerra. Questi bambini sono la chiave per fermare il diffondersi
della malattia.
Il Sudan è riuscito a interrompere la trasmissione del
virus della poliomielite. Da giugno 2005 nessun nuovo caso è stato riportato.
Il numero totale dei casi di polio in Sudan, nel 2004, ammonta a 127. Nella
prima metà del 2005 sono stati riportati solo 27 casi, portando il totale a
154. È necessaria un’attenzione e una vigilanza costante. (…) La campagna di
vaccinazione è cruciale se si vogliono evitare altri casi d’infezione tra i
bambini. Le campagne di quest’anno sono sincronizzate in modo da avvenire
simultaneamente in tutto il paese.
Nel 2006, l’UNICEF, l’OMS, il Rotary International e i
Centri per il controllo della malattia, oltre ad altre organizzazioni,
sosterranno il costo per i vaccini, le squadre logistiche e di vaccinazione e
gli sforzi per la mobilizzazione sociale in Sudan.
http://www.polioeradication.org/content/pressreleases/20060220press.asp
OMS e
UNESCAP propongono il nuovo obiettivo
sanitario globale
Nuove analisi
presentate oggi dimostrano che in tutto il mondo è possibile prevenire la
grande maggioranza delle malattie croniche
Bangkok, 14 febbraio (Servizio Informazioni ONU) – Un
nuovo obiettivo globale: ridurre in maniera sistematica del 2% all’anno il
tasso delle morti per malattie croniche da qui al 2015 farebbe sì che 36
milioni di persone non morissero per questo motivo nei prossimi 10 anni –
significativamente, 25 milioni di vite sarebbero salvate proprio nella regione dell’UNESCAP.
Questa è la raccomandazione contenuta in una relazione dell’OMS intitolata
“Prevenzione delle malattie croniche: un investimento per la vita” presentata
oggi al Centro Conferenze delle Nazioni Unite di Bangkok. "Questa
crescente epidemia esercita un notevole impatto macroeconomico sui sistemi
economici della regione. Paesi in quest’area come la Cina, l’India e la
Federazione Russa potrebbero dover rinunciare a miliardi di dollari di reddito
nazionale nei prossimi 10 anni a causa delle malattie croniche, oltre a perdere
le loro risorse umane," ha spiegato il Sig. Kim Hak-Su, Segretario
Esecutivo, che oggi ha presentato la Relazione al Centro Conferenze dell’ONU.
(…)
Le tre cause principali sono una dieta malsana,
l’inattività fisica ed il consumo di tabacco. Questi rischi stanno aumentando a
livello globale, in quanto l’alimentazione è cambiata a favore di cibi ricchi
di grassi e zuccheri e la vita e le condizioni lavorative sono molto meno
attive fisicamente.
Un miliardo di persone al mondo sono sovrappeso o
obese e l’OMS prevede che, se non si agisce immediatamente, questa cifra
raggiungerà 1,5 miliardi entro il 2015.
Molti Paesi della regione dell’UNESCAP hanno già
intrapreso misure contro questi fattori di rischio per contrastare l’attuale tendenza.
L’Indonesia, le Filippine, Tonga ed il Vietnam hanno applicato un piano
graduale (Stepwise Planning Framework) consigliato dall’OMS, un approccio alla
prevenzione delle malattie croniche che è abbastanza flessibile da essere
applicato con successo in qualsiasi Paese. (…)
http://www.unescap.org/unis/press/2006/feb/n06.asp
MSF conduce una campagna di vaccinazione per 100.000 persone in Etiopia
meridionale
La meningite è endemica in Etiopia e le epidemie tendono a irrompere in
modo particolare nella maggiore stagione di siccità, da gennaio a marzo.
20 febbraio – I primi casi di
meningite sono stati riportati nella prima settimana di gennaio nella regione
del Welayita nei woredas (unità
amministrative) Kendo Koch e Bolo Sore, nell’Etiopia meridionale, la regione
delle Nazioni, delle Nazionalità e delle Popolazioni delle Regioni Meridionali.
In quattro settimane, il
numero totale di casi ha raggiunto la quota di 89 (includendo anche 13 mortali) in Kendo Kocha e 52 (3 mortali)
in Boloro Sore. MSF ha iniziato immediatamente a collaborare con il Ministero
della Salute etiope per far fronte a questa epidemia, fornendo medicinali ( cloramfenicolo oleoso e
Ceftriaxone) e un protocollo di addestramento per la somministrazione delle
terapie rivolto al personale dei centri medici.
E’ stata iniziata anche una
campagna di vaccinazione per contenere l’espansione dell’epidemia. Colpirà più
di 200,000 persone (di età compresa tra i 2 e i 30 anni che non hanno
preventivamente fatto la vaccinazione). La campagna è stata lanciata domenica 12 febbraio e include un progetto
per una maggiore informazione. Continuerà per circa due settimane. La campagna
è un progetto scaturito dalla collaborazione tra il MSF e il Ministero della
Salute. Sarà eseguito da dieci squadre, ciascuna composta da due vaccinatori e
quattro assistenti impiegati in dieci località diverse nelle due aree, per un
totale di 20 vaccinatori e 40 assistenti.
MSF coordinerà la campagna
con un coordinatore medico, uno
infermieristico ed uno logistico, tutti volontari internazionali, con
l’assistenza di un collaboratore medico dalla capitale, Addis Ababa. Il
Ministero della Salute ha fornito i vaccini, mentre il MSF sta provvedendo alle
attrezature per le vaccinazioni, alla gestione della catena del freddo ed al
supporto logistico (7 mezzi di trasporto). (…)
(top)
L’industria globale dell’eolico incrementa le installazioni
Bruxelles, 23 Febbraio (ENS) – Nel mondo l’industria
dell’eolico ha istallato l’equivalente
di più di 14 miliardi di dollari in nuovi impianti di generazione nello
scorso anno, un aumento del 25 per cento rispetto al 2004, secondo le cifre
fornite dal Consiglio Globale dell’Energia Eolica.In termini di nuova capacità istallata nel 2005, gli Stati Uniti
guidano la classifica mondiale con 2.431 megawatt (MW), approssimativamente
sufficienti per rifornire di energia 680.700 famiglie medie statunitensi per un
anno. La Germania segue a livello mondiale con 1808 MW di nuova capacità
istallata, la Spagna è terza con 1764 MW, l’India quarta con 1430 MW, il
Portogallo quinto con 500 MW e la Cina sesta con 498 MW. Questo modello di sviluppo mostra che nuovi attori
come il Portogallo e la Cina stanno guadagnando terreno, come affermato dal
Consiglio.
La capacità totale di energia eolica istallata ora
arriva a 59.322 MW in tutto il mondo.
Ci si aspetta che l’energia eolica si espanda fortemente
nell’immediato futuro a causa dell’aumento dei prezzi del petrolio e della
necessità di limitare le emissioni legate al riscaldamento globale. (…)
(top)
L’industria messicana intraprende una iniziativa volontaria contro il
cambiamento climatico; il Governo ne dà pubblico riconoscimento
Città del Messico, 22
febbraio – Il Ministero dell’Ambiente messicano (SEMARNAT) ha dato oggi il suo riconoscimento ufficiale a 15 delle principali industrie
per aver diffuso pubblicamente i dati
sulle proprie emissioni di gas-serra attraverso una volontaria iniziativa
pubblica-privata conosciuta come
Programma del Mexico Greenhouse Gas (GHG). “Il Messico è impegnato nel
combattere il riscaldamento globale”, ha detto il Segretario dell’Ambiente Jose
Luis Luege Tamargo. “La collaborazione con le industrie è un punto cruciale
della nostra strategia”.
Il Programma messicano GHG,
il primo del suo tipo in un paese in via di sviluppo, è un programma volontario
nato nel 2004 dall’accordo tra il Segretariato Messicano dell’Ambiente e delle
Risorse Naturali, il World Resources Institute (WRI) e il World Business
Council for Sustainable Development (WBCSD). Anche il CESPEDES messicano è
coinvolto nel programma come amministratore. (…)
Ventisette compagnie
messicane stanno attualmente partecipando al programma, includendo anche quelle
dei settori della produzione energetica intensiva. Tutto il settore del cemento
e del petrolio è coinvolto, come del resto anche i principali rappresentanti
del settore del ferro e dell’acciaio. A parte le ditte pubblicamente
riconosciute, altre 12 sono al momento inserite nel novero dei possibili
aderenti al GHG. (…)
http://newsroom.wri.org/newsrelease_text.cfm?NewsReleaseID=355
L’UNEP lancia l’Iniziativa per le Costruzioni Verdi
Parigi, 21 febbraio – Nella città, è stata lanciata
oggi dai nomi più rappresentativi delle multimiliardarie attività edili e di
costruzione un’iniziativa internazionale per “rendere più verde” il settore. I
giganti delle costruzioni come Lafarge, Skanska e Arcelor sono tra i fondatori
dell’Iniziativa per l’Edilizia e le Costruzioni Sostenibi (SBCI), che ha lo
scopo di promuovere le attività ecocompatibili nel settore.
Il settore, che fornisce lavoro a oltre 100 milioni di
persone nel mondo e contribuisce a circa il 10% del Prodotto Interno Lordo
mondiale, ha anche incidenza su molti dei problemi ambientali del mondo come i
cambiamenti climatici, la produzione dei rifiuti e la diminuzione delle risorse
naturali. Sia incoraggiando gli accordi multilaterali per l’ambiente che
prevedono l’architettura “verde” negli edifici di rilevanza nazionale che
attivandosi su questioni come l’estrazione illegale di sabbia dalle spiagge
incontaminate, è comprensibile che le sfide per questo settore sono immense.
(…) C’è la speranza che l’SBCI porterà alla reiterazione della creazione,
costruzione e gestione degli edifici in modo sostenibile dal punto di vista
ambientale nell’intera vita dell’edificio e tenendo conto del cosiddetto
“approccio a ciclo vitale”.
Gli altri obiettivi comprendono una maggiore
legislazione e degli standard edilizi che prevedano l’adattamento a canoni
sostenibili e che le politiche e gli incentivi forniti dai governi sostengano
l’attività edile sostenibile.
L’SBCI è stata creata come una piattaforma mondiale
neutrale, in partnership con le società più importanti e altre coinvolte nel
settore, che possa fornire un input diretto alle altre iniziative ma anche a
governi e organismi mondiali mediante raccomandazioni e decisioni che abbiamo
come oggetto lo sviluppo sostenibile in questo settore. (…)
http://www.unep.org/Documents.Multilingual/Default.asp?DocumentID=469&ArticleID=5147&l=en
Il
WWF scopre una nuova barriera di corallo
in Tailandia
Bangkok, 21 febbraio – Durante un incontro di
scienziati che discutevano del restauro e della gestione della barriera
corallina un anno dopo lo Tsunami in
Asia, il WWF ha annunciato la scoperta
di una barriera corallina ancora ignota vicino alla costa Thai . La barriera,
al largo della costa di Khao Lak, una nota destinazione turistica sulla costa
del mare Andaman in Tailandia, è stata
scoperta a gennaio da una équipe di sommozzatori del WWF che sono stati messi
sulla sua traccia da pescatori locali.
Le analisi iniziali rivelano che la barriera di 270
ettari ospita più di 30 generi di corallo duro, e almeno 112
specie di pesce da 56 famiglie diverse. E' stata scoperta anche una specie di
scaro (Chlorurus rakaura) —scoperto per la prima volta nello Sri Lanka che non
era mai stato visto in Tailandia fino
ad oggi— nonché una rara specie di
“sweet lips” (Plectorhincus macrospilus).
“E' una barriera spettacolosa ed è esaltante pensare
che ci possano essere ancora altre zone come questa che aspettano di essere
scoperte,” ha detto il Dr Robert
Mather, il Capo programma principale del WWF della Tailandia.
Il WWF coopera
strettamente con il Dipartimento delle
Risorse Marine e Costiere, il
Dipartimento dei Parchi Nazionali, le comunità locali e gli operatori di
immersione della Tailandia per risparmiare la barriera, che potrebbe persino
essere inclusa in un nuovo parco nazionale marino . (…)
http://www.panda.org/news_facts/newsroom/index.cfm?uNewsID=60700
Riduzione
delle emissioni di carbonio grazie ad un progetto ONU
Ginevra, 3 febbraio – I Paesi dell’Est europeo hanno fatto un piccolo ma significativo
passo avanti per la riduzione delle emissioni di gas serra – così affermano
nella relazione finale del loro progetto per le Nazioni Unite pubblicata oggi.1 I Paesi che
hanno partecipato ad investimenti per l’efficienza energetica hanno dimostrato
come i risparmi energetici in città, centrali e fabbriche possano contribuire a
raggiungere gli obiettivi globali del Protocollo di Kyoto nell’ambito della
Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC).
I sistemi energetici inefficienti ed inquinanti dei
Paesi dell’Est Europeo e della Comunità degli Stati Indipendenti (CIS)
costituiscono gravi problemi economici e ambientali. Tuttavia tali Paesi
possono fornire alcune delle più promettenti opportunità autofinanziate di
ridurre le emissioni globali di gas serra. Pur ospitando solamente il 6 % della
popolazione mondiale, da qui proviene circa il 12 % dei gas serra. La
possibilità concreta di dare un taglio alle emissioni di CO 2 può venire dal
vasto potenziale investibile sull’efficienza energetica con un buon rapporto
qualità prezzo offerto dalle economie in transizione.
Il progetto Efficienza Energetica 21 (EE21)
‘Investimenti sull’Efficienza Energetica per la Mitigazione dei Cambiamenti
Climatici’, finanziato dalla Fondazione delle Nazioni Unite e da altre associazioni,
ha dimostrato che è possibile identificare, sviluppare e finanziare progetti di
investimento sull’efficienza energetica e sull’energia rinnovabile finalizzati
alla riduzione delle emissioni di gas serra in Europa Orientale e nei Paesi del
CIS. È un passo importante per la formazione di un mercato di efficienza
energetica nelle economie in transizione, ed essenziale per ulteriori
progressi. (…)
La relazione conclusiva descrive i risultati del
progetto quinquennale, tra cui la proposta di investire circa 60 milioni di
dollari in un progetto di efficienza energetica. La Banca Mondiale ed altri
investitori hanno approvato finanziamenti per 18 progetti in Bielorussia,
Bulgaria, Federazione Russa ed Ucraina per un totale di 14,9 milioni di
dollari. (…)
http://www.unece.org/press/pr2006/06ireedd_p01e.htm
(top)
"Tempo di Riflessione" nel Parlamento
Scozzese
Edinburgh,
6 febbraio (BWNS) – Alcuni rappresentati della fede Baha'i sono stati invitati
recentemente a rivolgersi al Parlamento Scozzese, nell'ambito della tradizione
settimanale di questo organo, che permette a persone che professano
fedi diverse di esprimere il loro parere sui grandi problemi del Paese.
Per la prima volta l'invito è provenuto
da un deputato.
Carrie
Varjavandi, un Baha'i di Dundee, si è rivolta al Parlamento il 18 gennaio 2006
durante il suo “tempo di Riflessione”. La signora Varjavandi ha invitato i
Parlamentari a considerare la situazione mondiale attuale. Il mondo odierno si
trova di fronte a problemi apparentemente insolubili, che i governi e le
popolazioni stanno coraggiosamente cercando di risolvere: il cambiamento
climatico, la povertà e il fanatismo religioso, per nominarne solo alcuni.” ha
detto. Quindi ha suggerito che l'insegnamento spirituale di Baha'u'llah è in grado non solo di
identificare la mancanza di unità in quanto causa di base di questi problemi,
ma offre anche una soluzione. “Il benessere del genere umano, la sua pace e
sicurezza, non sono raggiungibili a meno che e finché la sua unità non sia
fermamente stabilita” ha detto, citando Baha'u'llah,il fondatore del credo
Baha'i . Varjavandi ha detto ugualmente che la storia di Baha'u'llah's era una delle “ grandi storie
del nostro tempo, non ancora raccontate.” (…)
L'invito
a contribuire al “Tempo di Riflessione “ è stato fatto da un membro dei Verdi,
Chris Balance, MSP. (…)
http://news.bahai.org/story.cfm?storyid=429
(top)
UNESCWA ed associazioni ICT arabe: firma
del memorandum
Beirut, 21
febbraio (Servizio di Informazioni
delle Nazioni Unite) – Il funzionario in carica della Divisione Tecnologia
dell’Informazione e delle Comunicazioni dell’UNESCWA, Sig. Mansour Farah, ha
annunciato che l’UNESCWA e l’Unione Araba delle Associazioni per la Tecnologia
dell’Informazione e delle Comunicazioni (IJMA3) hanno concordato il lancio di
attività specifiche finalizzate ad agevolare la diffusione della tecnologia
dell’informazione e della comunicazione (ICT) nella regione, con particolare
attenzione alla creazione di posti di lavoro e all’alleviamento della povertà.
Farah
ha rappresentato il Segretariato dell’UNESCWA durante la firma di una lettera
d’intenti con la IJMA3, rappresentata a sua volta dal Sig. Waheed AlBalushi del
Bahrain, Paese che attualmente detiene la presidenza dell’Unione. Lo scopo di
tutto ciò, ha spiegato Farah, è “fornire assistenza tecnica agli stati membri,
compresa la costruzione di capacità informatiche; promuovere lo sviluppo di
reti di sapere a livello regionale e incoraggiare lo sviluppo di strumenti ed
applicazioni informatiche per ottenere l’accesso universale ed accessibile alle
informazioni ed al sapere”.
Settimana 2006 di Global Action (24-30
aprile): Ogni bambino ha bisogno di un insegnante
Con
la settimana Global Action si vuole mobilitare l’opinione pubblica affinché
faccia pressione sui governi e le agenzie intergovernative perché forniscano a
tutti un’istruzione pubblica libera e di qualità. (…) Quest’anno vedremo alla
7° edizione della Settimana Global Action l’Education International che, assieme
al suo partner, l’organizzazione Campagna Mondiale per l’Istruzione, chiederà
il diritto all’istruzione per milioni di bambini che al momento non ne hanno
accesso. (…) Per far sì che più di 100 milioni di bambini vadano a scuola, i
paesi hanno bisogno d’infrastrutture migliori, insegnanti e materiali di
studio. Quest’anno le attività della settimana Global Action si concentreranno
sugli insegnanti. Sono necessari più di 15 milioni di nuovi insegnanti per
raggiungere un’istruzione universale. Insegnati qualificati sono la chiave per
un’istruzione di qualità. Devono essere ben formati e avere lo status, il
rispetto, paghe decenti e adeguate condizioni di lavoro.
A
questo scopo, gli insegnanti di tutto il mondo si mobiliteranno tramite i
propri sindacati e le ONG, lavorando su argomenti relativi all’istruzione. I
sindacati degli insegnanti affiliati all’EI in 46 paesi (Australia, India, Kenya e Regno Unito, tanto per nominarne
qualcuno) organizzeranno una serie d’eventi a livello locale e nazionale in
supporto alla settimana Global Action. (…) Il sito web dell’EI, http://www.ei-ie.org/globalactionweek/,
è aggiornato regolarmente per tenervi informati sugli sviluppi.
http://www.ei-ie.org/en/news/show.php?id=101&theme=educationforall&country=global
“Democratizzare la gestione del sistema di
istruzione: teoria e pratica”
Conferenza a Mosca, 24 -26 aprile 2006
Organizzatori
della conferenza: Associazione Internazionale del Consiglio per la Promozione
delle Scuole (IAPSC), Capitolo Russo dell’Associazione per l’Educazione
Mondiale (Russian AWE Chapter), Accademia Russa per l’Educazione, Ministero
dell’Istruzione e delle Scienze di RF, Accademia per il miglioramento della
qualificazione e riqualificazione degli insegnanti, Accademia Internazionale di
Pedagogia.
L’obiettivo
della conferenza: determinare i problemi comuni, scambiarsi esperienze
internazionali nella democratizzazione dei sistemi istruzionali, trovare
soluzioni. Vi avranno luogo sia sessioni plenarie sia gruppi di lavoro.
Prenderanno parte alla conferenza i capi delle istituzioni di istruzione,
funzionari delle istituzioni che regolano il sistema istruzionale, insegnanti,
studenti e loro genitori. Vi sarà inoltre la sessione pubblica
dell’anniversario della Presidenza dell’IAPSC, dedicata ai 15 anni della sua
attività. (…)
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Prossimo
numero: 31 marzo.
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Ungheria, Uruguay, USA, Venezuela. Le edizioni sono anche disponibili nel sito
web: www.goodnewsagency.org
E’ un servizio gratuito dell’Associazione Culturale dei Triangoli e della Buona Volontà Mondiale,
fondata nel 1979, ente morale con D.M. 24-5-1999 pubblicato sulla G.U. n. 135
dell’11-6-1999 e associata al Department of Public Information delle Nazioni
Unite.
L’Associazione opera per lo sviluppo delle
coscienze e promuove una cultura della pace nella prospettiva del ‘villaggio
globale’ basato sull’unità nella diversità e sulla condivisione.
L’Associazione ha sede in Roma, via Antagora 10.
E-mail: s.tripi@tiscali.it
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