Good News Agency – anno VI, n° 2

 

Settimanale - anno VI, numero 2 – 4 febbraio 2005

Direttore responsabile ed editoriale: Sergio Tripi

Registrazione presso il Tribunale di Roma  n. 265/2000 del 20-6-2000

Good News Agency - l’agenzia delle buone notizie - riporta notizie positive e costruttive da tutto il mondo del volontariato, delle Nazioni Unite, delle organizzazioni non-governative e delle istituzioni impegnate nel miglioramento della qualità della vita, notizie che non si “bruciano” nell’arco di un giorno. Ricerche editoriali a cura di Fabio Gatti. Good News Agency esce a venerdì alterni in inglese e il venerdì seguente in italiano, con traduzioni a sua cura; è distribuita per via telematica ad oltre 3.700 media in 48 paesi e ad oltre 2.500 ONG e associazioni di volontariato.

E’ un servizio gratuito dell’Associazione Culturale dei Triangoli e della Buona Volontà Mondiale, ente morale associato al Dipartimento della Pubblica Informazione dell’ONU. L’Associazione è stata inoltre riconosciuta dall’UNESCO quale “attore del movimento globale per una cultura di pace” ed è stata inclusa nelle organizzazioni internazionali del sito http://www3.unesco.org/iycp/

 

Sommario

Diritti umaniEconomia e sviluppoSolidarietàPace e sicurezza

SaluteEnergia e sicurezzaAmbiente e naturaCultura e educazione

  

Diritti umani

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La Situazione dell’abbandono dei bambini in Romania: questa sfida può essere vinta

Ancora bambini abbandonati negli ospedali romeni: modello invariato per 30 anni, dice l’UNICEF

Bucarest/Ginevra, 20 gennaio  – Mentre entra in vigore la nuova legislazione sui diritti dei minori, un rapporto scopre che i piccoli hanno la probabilità di essere abbandonati negli ospedali per la maternità e pediatrici proprio come lo erano tre decenni or sono.

Secondo un’indagine condotta con il sostegno del Ministero della Salute e dell’UNICEF, nel 2004  negli ospedali per la maternità oltre 4.000 bambini appena nati sono stati abbandonati immediatamente dopo il parto, ovvero l’1,8% dei neonati. Il Rapporto sulla situazione dei bambini abbandonati in Romania rivela che molte delle madri che abbandonano le loro creature sono molto povere, scarsamente istruite e che versano in condizioni di estrema miseria. La percentuale dei bambini abbandonati che sono nati sotto peso (34%) è quattro volte superiore alla norma per la Romania (8,5%). (…)

Il Rapporto sulla situazione dei bambini abbandonati in Romania deriva da un impegno da parte dell’UNICEF, del Governo e delle ONG di individuare il problema, scoprirne le cause che lo originano e suggerire soluzioni per ridurre drasticamente il fenomeno e le sue conseguenze. I risultati confermano che questa sfida non è insuperabile e, sebbene complessa, può essere vinta.

http://www.unicef.org/media/media_24892.html

 

L’ILO cerca una strategia di lavoro congiunta per la ricostruzione dallo tsunami  

E’ stato stimato che  1 milione di persone non hanno di che sostenersi  

Ginevra, 19 gennaio – L’Organizzazione  Internazionale del Lavoro(OIL) oggi ha posto urgenza sul fatto che la creazione di strategie di “impiego intensivo" sia integrata nella risposta umanitaria e di ricostruzione al terremoto e al disastro dello tsunami in Asia che ha distrutto i sostentamenti di un milione di persone soltanto in Indonesia e Sri Lanka.  In un documento sulla strategia pubblicato dall' Ufficio regionale dell’OIL a Bangkok  e che verrà presentato ai donatori ad una Conferenza dell'ONU di cinque giorni sulla riduzione del disastro, che si apre a Kobe, Giappone martedì, l’OIL ha affermato che la risposta alla tragedia dello tsunami richiede  un " un recupero dell’impiego intensivo, ponendo particolare attenzione  alle necessità dei gruppi più vulnerabili e al ristabilimento dei meccanismi di protezione sociale”. (…)

http://www.ilo.org/public/english/bureau/inf/pr/2005/3.htm

 

L’UNFPA accoglie l’enfasi che il Progetto del Millennio dà al ruolo delle pari opportunità e della salute in ambito riproduttivo nella riduzione della povertà

Gli esperti dello sviluppo sostengono i programmi che promuovono i diritti e la sanità in ambito riproduttivo definendoli “critici per il successo mondiale nella crescita economica e nella riduzione della povertà”

Nazioni Unite, New York, 17 gennaio - Thoraya Ahmed Obaid, Direttore Esecutivo dell’UNFPA, il Fondo per la Popolazione delle Nazioni Unite, ha accolto con favore le raccomandazioni espresse nel documento del Progetto del Millennio dell’ONU ed ha richiesto a tutte le entità coinvolte nello sviluppo di attuare velocemente tali raccomandazioni per salvare vite, ridurre la povertà e promuovere lo sviluppo nei Paesi poveri. Il Progetto del Millennio è un gruppo indipendente di esperti dello sviluppo presieduto dal professor Jeffrey Sachs della Columbia University di New York. (…) Il documento sottolinea che tra le priorità per lo sviluppo, dall’Africa all’Asia passando per il Medio Oriente, dovrebbero essere inseriti gli sforzi per raggiungere la parità dei sessi. Gli esperti aggiungono anche che alcuni paesi “devono porre particolare attenzione alla situazione delle bambine e delle donne, che tendono a dover fronteggiare gravi barriere e pregiudizi di tipo legale, sociale e politico”.

Il documento, intitolato “Investire nello Sviluppo: un piano pratico per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio”, è stato sottoposto oggi al Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan e comprende  raccomandazioni pratiche ed azioni di rapida applicazione (“Quick Win”) per salvare e migliorare milioni di vite, promuovere la crescita economica e rendere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio non più ambizioni ma azioni concretamente raggiungibili. (…)

http://www.unfpa.org/news/news.cfm?ID=548

 

Dopo gli accordi di pace sudanesi, i bambini dovrebbero essere in prima linea

L'UNICEF esorta tutte le parti a fare dei bambini la prorità dell' agenda nella nuova era di cooperazione in Sudan

Khartoum/ Nairobi / Amman / New York, 9 gennaio – In seguito alla storica firma di un Accordo di Pace totale tra il governo del Sudan e il Movimento/Esercito di Liberazione del Popolo Sudanese  (SPLM/A) oggi a  Nairobi, il Direttore Esecutivo dell'UNICEF Carol Bellamy ha esortato a fare dei bambini la priorità assoluta col riprendere dei programmi di sviluppo dopo più di due decenni di guerra.

Pur congratulandosi con le parti implicate nel raggiungimento dell'Accordo di pace, Bellamy ha notato che spesso i bambini vengono dimenticati quando gli enti e i governi si lanciano in giganteschi piani di recupero. (...) Delle attività massiccie di recupero dovrebbero iniziare in questo grande paese nel 2005. Il progresso dipenderà da molti fattori. Il primo è il mantenimento della fragile pace tra il governo e il  SPLM/A. Un altro è affrontare il conflitto in corso nella regione occidentale del Darfur. Anche i finanziamenti sono un problema. Parlando al suo rientro da una visita di cinque giorni nelle zone dell'Asia colpite dallo tsunami, Bellamy ha  osservato che il  Sudan non deve essere dimenticato. Il fabbisogno finanziario totale definito dalle Nazioni Unite e da altri partner per il  2005 ammonta a  1,48 miliardi di dollari. Questo importo è necessario per aiutare più di due milioni di persone sfollate, tra rifugiati interni e profughi, a ritornare nelle loro case del sud, e per aiutare altri due milioni di persone colpite dalla guerra . Un sostegno a tutte le zone colpite dalla guerra sarà critico per assicurare una pace duratura. Sull'importo totale, le Nazioni Unite chiedono quasi 289 milioni di dollari per programmi riguardanti l'acqua e i servizi sanitari, la sanità, nutrizione, protezione, istruzione e perizie legali.

http://www.unicef.org/media/media_24790.html

 

 

Economia e sviluppo

(top)

 

Agenzie ONU richiedono azioni immediate per conseguire gli Obiettivi del Millennio

Roma, 18 gennaio – Tre agenzie che hanno base a Roma chiedono azioni immediate da parte dei paesi sviluppati e in via di sviluppo per assicurare che vengano raggiunti gli obiettivi del Summit Millennium 2000. (…) La dichiarazione congiunta di Jacques Diouf, Direttore Generale dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), James Morris, Direttore Esecutivo del Programma Mondiale per l’Alimentazione (WFP) e Lennart Bage, Presidente del Fondo Internazionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura (IFAD), è stata emessa alla presentazione, a Roma, del Rapporto sul Progetto del Millennio.

Il Rapporto abbraccia tutti gli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio, il primo dei quali comprende un impegno a ridurre, entro il 2015, della metà la proporzione delle persone che vivono in estrema povertà e sono ridotte alla fame. Questo obiettivo è in linea con il traguardo dichiarato nel Summit mondiale per l’alimentazione di Roma nel 1995. (…)

I capi delle agenzie hanno riscontrato che i tre quarti di coloro che vivono in estrema povertà, circa 900 milioni di persone, abitano in zone rurali e per il loro sostentamento dipendono dall’agricoltura e dalle attività connesse. (…) I contadini nei paesi poveri in via di sviluppo hanno anche incontrato difficoltà ad essere competitivi nella vendita dei loro prodotti quando i mercati sono stati inondati di prodotti a basso prezzo da parte di produttori sovvenzionati in paesi più ricchi.(…)

La dichiarazione ha fatto rilevare che soltanto una piccola frazione dell’Assistenza Ufficiale allo Sviluppo va al sostegno diretto di cibo e alimenti, una quantità insufficiente per i programmati interventi necessari nelle aree rurali, che possono salvare vite e fornire fonti di reddito. (…)

http://www.fao.org/newsroom/en/news/2005/89043/index.html

 

La Commissione europea elogia il progetto ONU del Millennio

Lancio del progetto a Bruxelles con Michel, Sachs, Malloch Brown

Bruxelles, 18 gennaio - Al lancio europeo del Progetto ONU per il Millennio Investire nello sviluppo: di un progetto pratico per raggiungere gli obiettivi di sviluppo del Millennio, Louis Michel, Commissario UE per lo Sviluppo e l’aiuto umanitario, ha elogiato il rapporto e affermato che il progetto l’ha fatto sentire “ottimista” per la prima volta da anni circa l’azione globale contro la povertà estrema. Michel ha lanciato oggi il rapporto insieme all’amministratore UNDP Mark Malloch Brown e a Jeffrey D. Sachs, Direttore del Progetto ONU per il Millennio. Il rapporto è stato presentato ufficialmente lo scorso lunedì a New York al Segretario Generale ONU Kofi Annan, che lo ha accolto come “un importante risultato intellettuale – un lavoro impellente che contribuisce largamente alla nostra comprensione del processo di sviluppo, sia nel senso di opportunità che di ostacoli.” (…) Michel ha detto che la Commissione Europea dovrebbe far uso del rapporto per guidare i paesi donatori verso l’obiettivo di destinare lo 0.7 per cento del loro reddito nazionale all’assistenza allo sviluppo.

Il rapporto dettagliatissimo del Progetto per il Millennio — risultato del lavoro di 265 esperti di sviluppo, complessivamente circa 2,700 pagine in 13 volumi — è stato anche elogiato da Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale come importante contributo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio. Il rapporto richiede un rafforzamento delle agenzie ONU, fondamento per una migliore programmazione per il sostegno agli obiettivi. Nelle sue osservazioni Mark Malloch Brown ha oggi sottolineato come la partnership strategica tra UNDP e Commissione Europea formata nel giugno 2004 aiuterà entrambe le istituzioni a lavorare molto più efficacemente nel decennio 2005 - 2015, anno di scadenza per la realizzazione degli obiettivi. (…)

http://www.undp.org/dpa/pressrelease/releases/2005/january/pr18jan05.html

 

Porto Alegre: ad un mese dallo tsunami il lancio internazionale della campagna sugli Obiettivi del Millennio

Porto Alegre, 26 gennaio  – In occasione del quinto Forum Sociale Mondiale, 15 fra le maggiori realtà cattoliche provenienti da Europa e Nord America, tutte aderenti al network CIDSE, sono presenti a Porto Alegre per chiedere ai Governi di raddoppiare il volume dell’aiuto pubblico allo sviluppo, cancellare il debito dei paesi in via di sviluppo e promuovere riforme per un commercio più equo, a beneficio dei paesi svantaggiati.

La Campagna sugli Obiettivi del Millennio, che si colloca nella significativa mobilitazione mondiale lanciata per il 2005 dalla società civile internazionale, la “Global Call for Action Against Poverty”, è promossa in Italia da Volontari nel mondo – Focsiv, insieme a Caritas Italiana e alle principali associazioni del mondo cattolico. Strumento principale di sensibilizzazione sarà una cartolina postale che, in vista del prossimo G8, i cittadini di tutto il mondo sono chiamati ad inviare al premier britannico Blair, rappresentante del paese che ospita il G8, ed ai propri rispettivi Governi per ricordare loro l’impegno assunto cinque anni fa per il raggiungimento degli otto Obiettivi del Millennio, primo fra tutti dimezzare povertà e fame entro il 2015.

Chi volesse partecipare attivamente o richiedere le cartoline postali della campagna mondiale contro la povertà può contattare la FOCSIV ai seguenti numeri: 06 6877867/6832061/6877796.

La campagna è promossa da Volontari nel mondo – Focsiv e Caritas Italiana, in collaborazione con ACLI, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Azione Cattolica Italiana, Cisl, CVX, FUCI, MASCI, MCL, Movimento Giovanile Salesiano.

Per informazioni: Ufficio stampa FOCSIV – Sabina Zaccaro tel 06.6877867 cell 347.9055169

 

Il Forum Economico Mondiale. Davos, 26-30 Gennaio

Ginevra, 19 gennaio - Il Forum Economico Mondiale oggi ha divulgato i dettagli sul suo Incontro Annuale a Davos, inclusi  i  partecipanti principali, i  temi e gli obbiettivi. L'incontro, che avrà luogo dal 26 al 30 gennaio,  avrà come tema "Assumersi  la responsabilità di scelte difficili". (…) Durante i cinque giorni di incontro, più di 2.250 partecipanti da 96 paesi  si icontreranno a Davos, inclusi  più  di 20 capi  di stato o di governo, 70 ministri, 26 leader religiosi, 15 leader sindacali e più di 50 capi di organizzazioni non governative. Circa il 50% dei partecipanti sono leader del mondo degli affari  e membri  del Forum – che comprende 1000 delle principali società da tutto il mondo e da tutti i settori economici.

La sessione  di apertura del meeting annuale 2005, la Global Town Hall, costituirà la maggiore innovazione, ossia una sessione plenaria interattiva concepita per mettere insieme  diverse persone, voci e punti di vista intorno al tema della riunione annuale. L'obiettivo  per i partecipanti è quello di concentrarsi sulle dure sfide da affrontare ed elencare in ordine di priorità le sei questioni che dovranno essere in cima all'agenda globale del 2005. (…)

http://www.weforum.org/

 

Piano d'azione pratico per combattere la povertà reso noto alle NU quest'oggi

Il Progetto Millennium delle Nazioni Unite "Investing in Development" presentato al Segretario Generale Annan, salutato dagli esperti come un progetto efficace per raggiungere gli Obiettivi  di Sviluppo del Millennio entro il 2005

Nazioni Unite, 17 gennaio - Nella strategia più esauriente mai portata avanti per combattere la povertà globale, la fame e le malattie, un gruppo di prim'ordine di 265 dei migliori esperti dello sviluppo mondiale ha proposto oggi un pacchetto di provvedimenti specifici ed efficienti che insieme porterebbero a dimezzare l'estrema povertà e a migliorare radicalmente la vita di almeno un miliardo di persone nei paesi poveri in via di sviluppo, entro il 2015.

Le raccomandazioni dell' UN Millennium Project, un organismo consultivo independente presso il Secretario Generale delle NU, sono contenute nella relazione Investire nello sviluppo: un piano pratico per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. La relazione è stata presentata oggi al Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan. Il Segretario Generale Annan ha detto che la lotta contro l'estrema povertà dovrebbe essere la priorità suprema della comunità mondiale e del sistema delle NU nel 2005 (...).

Il Millennium Project ha studiato paesi con alte concentrazioni di persone che vivono in estrema povertà per determinare quanti investimenti siano necessari per risolvere il problema della fame, dell'istruzione, dell'uguaglianza tra i sessi, della sanità, di acqua e igiene, delle baraccopoli, energia e strade. Nei paesi a basso reddito questo significherebbe un aumento degli investimenti pro capite fino a 70-80 dollari per il 2006, arrivando a 120-160 dollari pro capite nel 2015. Molti  paesi a reddito medio saranno largamente in grado di finanziare tali investimenti da soli - anche se in molti casi avranno bisogno di un'adeguata politica del debito e di un'assistenza tecnica specializzata. Ma per i paesi più poveri, le risorse nazionali non saranno sufficienti. I finanziamenti esterni dovranno colmare tale divario.

http://www.undp.org/dpa/pressrelease/releases/2005/january/pr17jan05.html

 

Un programma di 35 milioni di dollari aiuterà i piccoli coltivatori etiopici a introdurre sul mercato i loro prodotti nel modo migliore. 

Roma, 20 gennaio - Un nuovo programma sostenuto  dall’IFAD aiuterà a ridurre gli effetti della fluttuazione dei prezzi della merce sui redditi dei piccoli coltivatori in Etiopia, contribuendo con ciò a delle entrate maggiori e alla sicurezza alimentare. I 35,1 milioni di dollari destinati al programma saranno ampiamente finanziati da un prestito di 27,2 milioni di dollari alla Repubblica Democratica e Federale dell'Etiopia da parte del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD). L'accordo del prestito è stato firmato oggi presso la sede centrale dell’ IFAD a Roma dall’ Ambasciatore straordinario e plenipotenziario di Etiopia in Italia Mengistu Hulluka e dal Presidente dell’ IFAD, Lennart Båge. (…) 

Il Programma di miglioramento del marketing agricolo rafforzerà la capacità nazionale per le ricerche di mercato, la strategia, e l'analisi e la formulazione delle procedure. Nello specifico, consoliderà la  capacità di sviluppo e di implementazione di strategie adatte e di linee di condotta atte a stabilizzare i prezzi delle derrate e ad aumentare i collegamenti tra  i piccoli produttori, i commercianti agricoli, gli artigiani e le catene del mercato. Il programma sosterrà inoltre lo sviluppo di migliori tecnologie post-raccolto per l’elaborazione, l’immagazzinamento e il trasporto dei prodotti agricoli in linea con un'economia liberalizzata di mercato.  

Con questo prestito, l’IFAD avrà fornito fondi per 12 progetti di sviluppo in Etiopia, per un totale di 190 milioni di dollari. 

http://www.ifad.org/media/press/2005/2.htm

 

L’IFAD si impegna per 100 milioni di dollari iniziali per la ricostruzione nelle comunità devastate dallo tsunami

Roma, 11 gennaio – L’IFAD si è impegnata a mobilizzare  100 milioni di dollari  in nuove risorse per i paesi colpiti dallo tsunami. Quale agenzia dell’ONU dedicata alla sradicamento della povertà nelle aree rurali, l’IFAD aiuterà le persone colpite dal disastro nella ricostruzione delle loro comunità e delle loro capacità di sostentamento. L’obiettivo non è solo quello di aiutarli a riprendersi, ma quello di aumentare la loro capacità di far fronte a disastri naturali futuri, permettendo loro di superare la povertà che li rende così vulnerabili. (…) 

Quando i disastri naturali colpiscono, sono le persone più povere ad essere le più vulnerabili e a  sopportare le fatiche più grandi e ad avere le minori capacità di affrontarle. È a causa della povertà che vivono in aree inclini al disastro. Vivono in  fragili ripari distrutti con facilità dalle forze naturali. Non hanno risparmi che li aiutino a pagare barche perdute, reti, semi e altri mezzi di cui hanno bisogno per guadagnarsi da vivere. Non hanno risparmi dove attingere in caso di emergenza per cibo e ricovero. A rendere le cose peggiori, molte comunità rurali povere non hanno acqua da bere, cure sanitarie o sistemi di comunicazione. Senza un intervento rapido di emergenza seguito da un appoggio a lungo termine per la ricostruzione, il  numero di morti e di sofferenze umane continuerebbero ad aumentare in queste comunità. (…) 

http://www.ifad.org/tsunami/

 

Il centro edilizio “Habitat for humanity” fa gli straordinari per la ricostruzione nelle zone devastate dal maremoto

Batticaloa, Sri Lanka, 21gennaio - Il centro edilizio e di formazione di Habitat for Humanity di Batticaloa, aperto ormai da cinque anni, lavora con un ritmo di tre turni al giorno, producendo 3.600 blocchi di cemento ogni 24 ore per soddisfare le richieste delle opere di ricostruzione a seguito dello tsunami del 26 dicembre che ha devastato il bacino dell’Oceano Indiano.

Il centro, originariamente creato dai soci di Batticaloa per mantenere bassi i costi edilizi, è diventato essenziale per le opere di ricostruzione, poiché non fornisce solo molti dei materiali più necessari per la riedificazione, ma dà anche la possibilità alle famiglie del progetto Habitat, che hanno perso chi le manteneva, di lavorare al centro per guadagnare una paga. Negli ultimi giorni il centro ha consegnato 10.000 blocchi a proprietari di immobili e altri 20.000 sono pronti all’uso. Presto comincerà la produzione di pali per steccati, travi e colonne, nonché d’infissi per porte e finestre. Si è deciso di costruire le varie parti necessarie alle costruzioni in cemento così da “non usare troppo legno”, ha dichiarato Justice Gregory, il coordinatore dei soci di Batticaloa, aggiungendo che normalmente le compagnie fornitrici di materiali edilizi donano i materiali grezzi.

L’operazione è un’apripista per altri progetti di centri Habitat for Humanity da aprire in quattro paesi per insegnare le tecniche e fornire i materiali necessari a riparare ai danni del terremoto e dello tsunami, che hanno fatto più di 200.000 vittime e lasciato altri milioni di persone senza casa. Il piano è di costruire quattro centri sia in Sri Lanka sia in India, due in Thailandia e tre in Indonesia.

http://www.interaction.org/newswire/detail.php

 

I soccorsi per le aree colpite dallo tsunami: la Global Unions lancia un’iniziativa per la loro ricostruzione e chiede un forte impegno internazionale

Bruxelles, 11gennaio- Mentre i sindacati di tutto il mondo stanno raccogliendo milioni di dollari da destinare agli aiuti per le vittime dello tsunami, la CISL (Confederazione Internazionale dei Sindacati Liberi) e i suoi soci della Global Unions hanno oggi lanciato un’iniziativa sindacale  a livello internazionale  per convogliare i fondi in opere di ripristino e ricostruzione delle zone colpite dal disastro. L’iniziativa concentrerà il lavoro dove i sindacati hanno un ruolo specifico da svolgere e dove l’esperienza sindacale è più necessaria, cosa che include la ricostruzione delle infrastrutture sindacali; inoltre contribuirà ad assicurare la massima coesione dei movimenti sindacali nelle attività di ricostruzione. (…)

Alla riunione odierna, tenutasi a Nyon in Svizzera, la Global Unions ha ricevuto i rapporti dai sindacati nazionali di categoria sull’andamento degli interventi di solidarietà nelle aree disastrate, dal Comitato consultivo sindacale per l’OCSE sulle discussioni riguardanti l’assistenza allo sviluppo decise dal Comitato per l’assistenza allo viluppo dell’OCSE, e dalla CISL per i resoconti sulle promesse ricevute dai singoli affiliati nazionali e sulle azioni sindacali nella regione asio-pacifica. (…)

La CISL rappresenta 148milioni di lavoratori con 234 organizzazioni affiliate in 152 paesi e territori. La CISL è anche socio della Global Unions: http://www.global-unions.org

http://www.icftu.org/displaydocument.asp?Index=991221128&Language=EN&Printout=Yes

 

Esperti dell’ECLAC partecipano alla missione per valutare i danni causati dallo tsunami in Indonesia 

7 gennaio – per dare dei consigli sulla valutazione dei danni causati dai disastri naturali, una squadra di esperti della Commissione Economica per l’America Latina e per i Caraibi (ECLAC) sta prendendo parte ad una missione della Banca Mondiale in Indonesia per valutare l'impatto socioeconomico dello tsunami che ha colpito il Sud Est Asiatico lo scorso  26 dicembre 2004. 

Ricardo Zapata-Martí, focalizzatore per la Valutazione del Disastro Naturale, e Roberto Jovel, un consulente in questo campo, formano la squadra dell’ECLAC la cui partecipazione è stata richiesta direttamente dall' Unità di gestione del rischio della Banca Mondiale, al fine di sostenere l’Agenzia di pianificazione e di sviluppo nazionale del governo indonesiano (BAPPENAS). I risultati di questa valutazione saranno presentati ad un gruppo di consulenti creato dal governo. 

Per questa missione L’ECLAC svolgerà un ruolo consultivo, data l'ampia esperienza e conoscenza relativa alla stima dei disastri naturali accumulate da questa commissione regionale delle Nazioni Unite, che ha sviluppato una metodologia ampiamente usata ed altamente considerata in America Latina e nei Caraibi (…) 

http://www.eclac.org/

 

UN-HABITAT e la Commissione Europea sottoscrivono un accordo per sovvenzioni alla Somalia

Nairobi, 5 gennaio – UN-HABITAT e la Commissione Europea hanno firmato un accordo, il 22 Dicembre 2004,  per sovvenzioni pari a 5 milioni di euro per la realizzazione del Programma per lo sviluppo urbano della Somalia. Tale programma è indirizzato a tutte le maggiori città delle varie regioni somale attraverso la realizzazione di progetti concreti e attività di costruzione di edifici nel settore dello sviluppo urbano. L’attuazione  del programma è pianificata su di un periodo di tre anni, a partire dall’ aprile 2005, con una possibile estensione di altri tre anni.

Il costo totale della prima fase del Programma è approssimativamente di 6,15 milioni di euro. La Commissione Europea si è impegnata a finanziare con 5 milioni di euro l’80% del budget, mentre la rimanente parte di 1,5 milioni di dollari statunitensi verrà  finanziata dall’UNDP, che agisce inoltre  come  principale partner associato all’UN-HABITAT per la realizzazione pratica del progetto.

Altri partner internazionali del Programma sono l’ILO, l’UNICEF, il Consorzio Italiano di ONG UNA e la NOVIB-Oxfam. Inoltre il Programma è studiato per trarre beneficio dalle caratteristiche peculiari di ciascun  partner, compresa la gestione politica e il supporto logistico dell’UNDP sul territorio e l’esperienza operativa dell’UN-HABITAT  e degli altri partecipanti.

L’iniziativa proposta riconosce l’importanza crescente, sia demografica che economica, del settore urbano nel contesto somalo, ed è diretta a sostenere un sistema di governo sempre più democratico, organizzato ed affidabile come pure pratiche di amministrazione locale più efficienti e socialmente efficaci. (…)

http://www.unhabitat.org/somalia_agreement.asp

 

Forum sociale mondiale 2005: la parola al Sud

Wto, EPA’s, Cotone, Responsabilità sociale delle imprese, commercio equo e solidale: tutte le attività di Roba dell’Altro Mondo al Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre

Il 2005 sarà l’anno decisivo per tutte le campagne che si battono nel mondo per promuovere i diritti umani, un modello di sviluppo sostenibile e un governo più giusto e solidale dell’economia e del commercio internazionale. Roba dell’Altro Mondo a Porto Alegre organizza e interviene in numerose plenarie e seminari su Wto, Global week of action sul commercio internazionale, Cotone, Responsabilità sociale delle imprese, ed è tra i promotori della due giorni sugli Accordi bilaterali tra Europa e Paesi poveri di Africa Carabi e Pacifico (i cosiddetti EPA’s). Roba sostiene le iniziative promosse da Ifat (International federation of Alternative Trade), per festeggiare insieme a moltissimi dei suoi produttori del Sud del mondo il primo anno del FTO Mark, Marchio internazionale delle organizzazione del Commercio Equo e Solidale.

Dal 10 al 16 aprile prossimi in tutto il mondo si celebrerà la Global Week of Action, settimana di mobilitazione globale sul commercio internazionale in vista della nuova ministeriale dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) che a Hong Kong in dicembre deciderà nuove regole per gli scambi internazionali, provando a mettere sul mercato diritti essenziali come la salute, l’istruzione, l’acqua, come anche il diritto di ogni Stato a decidere autonomamente il proprio modello di sviluppo. (…)

http://roba.coop

 

 

Solidarietà

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Un mese dopo il disastro: le operazioni di MSF per assistere le vittime dello tsunami 

Roma, 31 gennaio  - A poco più di un mese dallo tsunami che ha colpito il sud-est asiatico, Medici Senza Frontiere (MSF) pubblica un rapporto dettagliato sulle attività di soccorso intraprese per assistere le vittime del disastro. Dall’inizio di quest’emergenza, più di 200 operatori internazionali di MSF e 2.000 tonnellate di materiale sono stati inviati nella regione. Oggi, 127 volontari internazionali operano ad Aceh, in Indonesia, 36 in Sri Lanka e 6 in India, lavorando fianco a fianco con lo staff locale.

Entro 72 ore dallo tsunami, i primi team di MSF hanno raggiunto le zone maggiormente colpite. Dopo una prima valutazione dei bisogni, MSF ha deciso di concentrare le proprie azioni prevalentemente nella provincia di Aceh (a nord dell’isola di Sumatra, Indonesia) e sulle coste nord, sud ed est dello Sri Lanka. In Tailandia, MSF ha donato materiale medico a diversi ospedali nella provincia di Phang Na e ha deciso di avviare un programma per aiutare gli emigrati birmani, 5.000 dei quali risultano dispersi a causa dello tsunami, a ricevere assistenza medica. Nell’India meridionale, MSF ha avviato un programma di supporto psicologico poiché il trauma mentale causato dallo tsunami rappresenta un problema estremamente grave per le comunità colpite. (…)

Grazie all’enorme generosità dei nostri donatori, a livello internazionale, MSF ha ricevuto più di 90 milioni di euro per assistere le persone colpite dal disastro. Ad oggi sono stati utilizzati più di 10 milioni di euro, di cui otto in Indonesia e, in totale, è stato stimato che un budget di circa 25 milioni di euro potrà garantire le nostre operazioni nella prima fase dell’emergenza.

Sebbene MSF continuerà ad assistere le vittime dello tsunami ad Aceh e nelle altre regioni colpite dal disastro, le donazioni ricevute da MSF e dedicate allo tsunami superano i bisogni finanziari preventivati. In Italia, sono stati raccolti circa 9 milioni di euro e anche la sezione italiana sta predisponendo i meccanismi più efficaci per chiedere ai propri donatori il consenso di allocare parte dei loro contributi su altre importanti emergenze in cui MSF è impegnata in prima linea, come il Darfur e la Repubblica Democratica del Congo. Se richiesto, MSF restituirà le donazioni. (…) Il rapporto dettagliato sulle attività di MSF nei paesi colpiti dallo tsunami e sulle informazioni finanziarie riguardo alle operazioni di soccorso è disponibile sul sito www.medicisenzafrontiere.it

 

La Commissione Europea adotta un pacchetto di misure umanitarie per l’Africa del valore di oltre 80 milioni di Euro

Bruxelles, 21 gennaio – La Commissione Europea ha adottato una serie di misure umanitarie per le vittime delle perduranti crisi in Africa, che includono: Africa occidentale costiera (€31,3 milioni), Uganda (€20,62 milioni), Burundi (€20,99 milioni), e Tanzania (€13,5 milioni). I progetti verranno eseguiti da agenzie umanitarie operanti nelle regioni interessate. I fondi vengono amministrati dall’ufficio umanitario della Commissione Europea (ECHO) sotto la responsabilità del Commissario per lo sviluppo e l’aiuto umanitario Louis Michel, il  quale ha commentato: “È essenziale che l’aiuto pubblico per le nuove emergenze risultanti dallo tsunami asiatico non sia dato a scapito delle crisi esistenti che non sono più sotto i riflettori. Le crisi dimenticate dell’Africa necessitano del nostro continuo sostegno. Come testimoniano queste decisioni di finanziamento, i fondi umanitari della Commissione Europea vengono assegnati dove le necessità sono massime”. (…)http://www.europa-eu-un.org/articles/en/article_4249_en.htm

 

I Sindaci e le autorità del mondo intero si associano a favore delle vittime dello tsunami

Parigi, 20 gennaio – I sindaci e i rappresentanti delle autorità locali del  mondo intero hanno chiesto al loro organismo madre, Città Unite e Governi Locali, (UCLG), di facilitare l'applicazione di un piano d'azione per rispondere alle specifiche necessità delle comunità colpite dallo tsunami. Ad una riunione straordinaria tenutasi nel comune di Parigi il weekend scorso, i funzionari hanno  conferito il mandato all' UCLG – la più grande organizzazione attiva mondiale di governi locali – di fare del proprio Segretariato mondiale il punto focale per lo scambio di informazioni tra governi locali. (…)

I sindaci hanno espresso il loro desiderio di dare la priorità all'assistenza all'infanzia e alla ricostruzione delle infrastrutture, con particolare attenzione alle forniture di acqua potabile e attrezzature sanitarie. L'UCLG faciliterà lo scambio di informazioni sulle varie iniziative, e garantirà il coordinamento con le Nazioni Unite e le sue Agenzie. (…)

I partecipanti alla riunione di Parigi hanno ugualmente convenuto che l' UCLG dovrebbe creare una base dati di esperti dei governi locali per aumentare le risorse delle Nazioni Unite, ONG e autorità nazionali, con le quali l'UCLG collabora. La base dati conterrà delle informazioni sull'eperienza tecnica disponibile nei vari governi locali per rispondere a richieste future di assistenza internazionale in settori quali l'acqua, servizi sanitari, trasporti e infrastrutture.

http://www.unhabitat.org/world_mayors.asp

 

WFP apprezza la donazione di 60 milioni di dollari del Giappone ai cittadini asiatici

Yokohama, Giappone, 17 gennaio – Il Programma Mondiale per l’Alimentazione (WPF) delle Nazioni Unite ha oggi espresso l’apprezzamento per il “molto generoso” contributo da parte del Governo del Giappone alle operazioni di emergenza del WPF per assistere le persone colpite dallo tsunami. La donazione di 60 milioni di dollari, confermata oggi, è il più generoso contributo singolo elargito da un paese donatore all’appello di emergenza di 256 milioni di dollari del WPF, che comprende aiuto alimentare di emergenza e supporto logistico per sei mesi. (…)

50 milioni di dollari verranno spesi per l’aiuto di emergenza alimentare per Indonesia, Sri Lanka, Maldive e altri paesi, e 10 milioni di dollari saranno impiegati per la costruzione di supporto logistico.

Il Direttore Esecutivo del WFP, James T. Morris, compirà una visita in Giappone dal 18 al 20 gennaio per partecipare alla Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite, a Kobe, sulla Limitazione delle Calamità, per trasmettere una dichiarazione sul ruolo del WPF   sulla preparazione per le emergenze e la limitazione delle calamità. Egli coglierà l’occasione per ringraziare personalmente il Governo del Giappone per il suo più che generoso contributo.

http://www.wfp.org/index.asp?section=2 

 

La Caritas Internazionale risponde al disastro dello tsunami

Ultimo aggiornamento: 17 gennaio 2005

Ammontare totale dei fondi disponibili nella Confederazione Caritas per gli aiuti per le aree colpite dallo tsunami: oltre 70 milioni di dollari

Suddivisione: Sri Lanka:                  circa               USD   7,110,000

India:                                    USD   4,232,000

Indonesia:                                        USD   6,056,000

Tailandia:                                        USD      324,000

USD 17,722,000

Non assegnati                                   USD 52,278,000

La risposta

I membri della Confederazione stanno lavorando in India, Indonesia, Sri Lanka e Tailandia, assistendo le persone maggiormente colpite. Aiuti immediati sono giunti sotto forma di cibo, vestiario, medicine, potabilizzatori disinfettanti, consulenza psicologica e altri servizi. La Caritas sta inoltre lavorando per una riabilitazione e ricostruzione a lungo termine per le comunità colpite attraverso la ricostruzione di abitazioni e il ripristino dei mezzi di sussistenza sostituendo le barche e le reti da pesca distrutte e offrendo finanziamenti per programmi di lavoro.

http://www.caritas.org

 

Sri Lanka: i giovani si attivano per assistere i sopravvissuti allo tsunami

I volontari del confezionano kit igienici per le donne nelle aree colpite a Moratuwa, 20 km a sud di Colombo.

Colombo, 17 gennaio – In una piccola e ombrosa enclave nella capitale dello Sri Lanka, 35 giovani volontari lavorano a mo’ di catena di montaggio per confezionare forniture igieniche di emergenza, particolarmente necessarie alle donne e alle bambine colpite dal devastante tsunami che ha mietuto 30˙000 vittime nell’isola ed ha lasciato 800˙000 senzatetto.

Gli operatori, per la maggior parte tra i 15 ed i 25 anni, sono membri del Consiglio Nazionale dei Giovani per i Servizi, una organizzazione partner dell’UNFPA (Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione), con rappresentanti in quasi tutte le comunità del Paese. Alcuni di loro hanno lavorato instancabilmente sin dal 29 dicembre, giorno in cui è stata lanciata l’iniziativa con i finanziamenti dell’UNFPA.  (…)

Nel primo carico, sono stati trasportati 25˙000 kit a tre dei distretti più colpiti, Trincomalee, Galle e Hambantota, e ad un quartiere della capitale, Moratuwa. Altri 300˙000 circa di questi kit igienici saranno inviati ad altri sopravvissuti nelle prossime settimane. (…)

http://www.unfpa.org/news/news.cfm?ID=547

 

Il settore private unito all’UNDP nella ricostruzione di case nelle Maldive

Male, Maldive, 12 gennaio – L’isola di Naalaafushi è stata trasformata in un cantiere subito dopo l’arrivo, avvenuto ieri, di sacchi di cemento, tubi in acciaio, martelli ed altri strumenti per la costruzione. Lo scorso 26 dicembre tutti gli edifici di Naalaafushi sono stati gravemente danneggiati o ridotti in macerie dallo tsunami abbattutosi sull’isola e tutti gli abitanti sono rimasti senza tetto.

“Il disastro ha messo fine a tutto sull’isola,” dice Moez Doraid, Rappresentante Locale UNDP per le Maldive. “Stiamo lavorando a stretto contatto con il governo  e il settore privato per aiutare tutti gli abitanti dell’isola ad avere un tetto sulla testa. Ogni nuova casa è una nuova speranza.”

All’inizio di questa settimana, due navi hanno viaggiato per otto ore da Male, capitale delle Maldive, all’isola situata a sud nell’atollo di Meemu, trasportando 190 tonnellate di materiale da costruzione fornito dall’ UNDP. Muratori, idraulici ed altri addetti alla costruzione provenienti dall’impresa privata  Banyan Tree Resorts sono stati inviati sull’isola per assistere la popolazione locale nei tentativi di ricostruzione sull’isola.

Attraverso questa collaborazione,  l’ UNDP mira a sistemare tutti i 291 abitanti in nuove abitazioni prima che inizi la stagione dei monsoni in giugno. Gli sforzi per la ricostruzione nell’atollo di Meemu segnano l’inizio dell’impegno UNDP a ricostruire 400 nuove abitazioni e riparare 2000 unità abitative nelle Maldive entro i prossimi sei mesi. Lo tsunami ha spazzato via il 10 percento di tutte le abitazioni dell’arcipelago, lasciando oltre 12,000 persone senzatetto.  (…)

http://www.undp.org/dpa/pressrelease/releases/2005/january/pr12jan05.html

 

La ERD presta assistenza alle famiglie in Costa Rica dopo le forti alluvioni

21gennaio- L’Ente episcopale per gli aiuti e losSviluppo (ERD) sta fornendo aiuto agli abitanti della provincia di Limon in Costa Rica, dopo che le violente piogge hanno allagato case e negozi. L’inondazione ha anche danneggiato i raccolti e i sistemi di comunicazione. Le piogge hanno fatto straripare diversi fiumi della provincia provocando frane che hanno isolato molte comunità e bloccato strade e ponti.

Il vescovo di Costa Rica, Hector Monterroso ha dichiarato: “Circa 8.000 persone sono state colpite dalle piogge torrenziali e dallo straripamento dei fiumi. Molte di loro hanno perso il raccolto e le loro case, e sono state evacuate.” A nome della Chiesa episcopale, l’Ente episcopale per gli aiuti e lo sviluppo sta fornendo una prima assistenza alle famiglie della diocesi del Costa Rica che sono state evacuate. L’ERD aiuterà la diocesi a distribuire cibo in scatola, acqua, medicine, pannolini e materiali di copertura in tutta la regione.

http://www.interaction.org/newswire/detail.php

 

Aggiornamenti forniti da CARE sul terremoto e lo tsunami: una risposta alle esigenze delle donne profughe in Sri Lanka.

Batticaloa, Sri Lanka, 13 gennaio- CARE ha distribuito acqua, cibo, vestiario ed altri beni di prima necessità a quasi 90.000 persone nei giorni successivi allo tsunami che ha colpito lo Sri Lanka. In questi stessi giorni, le squadre di emergenza stanno prestando un'attenzione particolare alle esigenze delle donne, inclusa la distribuzione di indumenti intimi e tovaglioli sanitari, e stanno offrendo loro supporto psicologico per aiutarle ad affrontare questa situazione estremamente stressante. CARE inizierà inoltre delle attività di riabilitazione nello Sri Lanka a partire dal 15 gennaio.

Oltre a distribuire beni di prima necessità alle donne, CARE sta lavorando in collaborazione con organizzazioni locali per creare dei gruppi di discussione all'interno dei campi di accoglienza, al fine di fornire alle donne il supporto psicologico necessario e di dare una risposta adeguata alle esigenze delle donne profughe. I dibattiti sono incentrati sui problemi delle donne e dei loro figli e sulle possibilità di sopravvivenza ed adattamento alla realtà in un momento così drammatico (…)

http://www.careusa.org/newsroom/pressreleases/2005/jan/20050113_srilanka_women.asp

 

La Fondazione John e Catherine MacArthur dona un milione e mezzo di dollari a CARE

La donazione servirà a finanziare le operazioni di assistenza alle popolazioni colpite dallo tsunami nel sud dell'Asia e alle vittime dei conflitti in Africa

13 gennaio- La Fondazione John D. e Catherine T. MacArthur ha donato a CARE un milione e mezzo di dollari che verranno utilizzati per due obiettivi: il primo è rappresentato dalle operazioni di assistenza e di ricostruzione nelle aree colpite dallo tsunami nel sud dell'Asia; il secondo, da progetti di assistenza nelle regioni africane colpite da disastri causati dagli uomini, che continuano a provocare un enorme numero di vittime.

CARE gestirà i fondi messi a disposizione dalla fondazione con molta flessibilità ed utilizzerà il denaro per soddisfare le necessità immediate dei paesi del sud dell'Asia o per i bisogni costanti ed ancora non soddisfatti di quelle regioni dell'Africa dove il numero di vittime e di rifugiati è paragonabile a quello causato dal disastro naturale del mese scorso. (…)

http://www.careusa.org/newsroom/pressreleases/2005/jan/20050113_macarthurgrant.asp

 

 

Pace e sicurezza

(top)

 

Il lavoro della  IAEA  esaltato dalla Commissione ONU sulla sicurezza globale

11 gennaio - In un nuovo rapporto sulle minacce alla sicurezza che l’umanità si trova ad affrontare  e su  come la politica e le istituzioni debbano cambiare per combatterle, una commissione di altissimo livello ha indicato la IAEA come "uno strumento straordinario" per il suo lavoro sulla prevenzione della diffusione globale delle armi  nucleari.

Il rapporto Un mondo più sicuro: le nostre responsabilità comuni  include 101 raccomandazioni  per la riforma delle Nazioni Unite e per la formulazione di una risposta globale alle minacce del terrorismo, della povertà, delle malattie, delle  armi  di  distruzione di massa e della violenza civile. I suoi 16 autori comprendono ex capi di stato, ministri degli esteri, della sicurezza, della difesa, diplomatici e addetti allo sviluppo. (…)

Commentando il rapporto, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha riaffermato la necessità di una azione urgente, basata  sulle  raccomandazioni  ivi contenute, allo scopo di rafforzare il regime di non-proliferazione ed allontanare la possibilità di un attacco nucleare. Tra queste  ha ricordato le seguenti:

·         Il Consiglio dei governatori dell'Agenzia riconosca il Protocollo Aggiuntivo come standard attuale per la salvaguardia dell'Agenzia;

·         Fornire incentivi  agli Stati per prevenire lo sviluppo dell'arricchimento dell'uranio e dei mezzi di rigenerazione; e

·         La negoziazione di un trattato sulla riduzione verificabile delle materie fissili che vengono generate dalla produzione di uranio altamente arricchito.

La Commissione enfatizza la dimensione umana della sicurezza ed il bisogno di maggiori sforzi per uno sviluppo sostenibile. (…) Le raccomandazioni  aiuteranno a predisporre l'agenda per un summit speciale delle Nazioni Unite programmato per i leader mondiali nel settembre 2005. http://www.iaea.org/NewsCenter/News/2005/iaea_singledout.html

 

Sudan, Firmata La Pace!

Domenica 9 gennaio 2005, presso lo stadio Nyayo di Nairobi, Kenya, John Garang, leader del movimento di liberazione del Sudan (SPLM/A) e Ali Osman Taha, vice presidente del Sudan, hanno firmato il tanto atteso accordo di pace che pone fine al più lungo conflitto
africano. L'intesa giunge dopo l'accordo su una serie di protocolli iniziato nel luglio 2002 e la firma di un cessate il fuoco permanente lo scorso 31 dicembre. Se gli accordi verranno ratificati dal presidente sudanese Omar Hassan el-Beshir e il suo parlamento e da John Garang in accordo con gli altri leader del movimento di liberazione, nascerà una nuova coalizione di governo con Garang in qualità di primo vicepresidente. Gli accordi sono stati firmati sotto gli occhi del segretario di stato americano Colin Powell, il presidente del Kenya, Mwai Kibaki, che ha ospitato gli incontri, e il presidente ugandese Yoweri Museveni che ha coordinato l'intesa. Oltre ai rappresentanti dell'ONU, della Lega araba e diversi diplomatici internazionali, per l'Italia era presente il sottosegretario agli esteri On. Alfredo Mantica. (…)

Da questo momento diventa necessario rinnovare l'impegno affinché questa pace non rimanga sulla carta ma si traduca in una condizione reale che permetta al Sudan di raggiungere serenità e prosperità. Anche per questo Amani, insieme alla Campagna italiana per i diritti umani e la pace in Sudan, sta organizzando un forum di riflessione sull'accordo di pace che si terrà a Milano il prossimo 18-19 marzo 2005.

www.amaniforafrica.org

 

 

Salute

(top)

 

L’UNFPA rifornisce materiale per assicurare parti sicuri e porre rimedio alle necessità delle donne colpite dallo tsunami

Giacarta, 14 gennaio – Per proteggere le vite delle donne colpite dal terremoto e dallo tuonami dello scorso mese, l’UNFPA, il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione, ha inviato nella provincia di Aceh 18 tonnellate di apparecchiature e materiale per le gestanti. Il contenuto delle partite varia dai semplici utensili per un parto in casa sicuro e protetto dal punto di vista medico, alle attrezzature ospedaliere per ristabilire le cure ostetriche di emergenza necessarie alle partorienti che sono sottoposte a complicanze gravi durante il parto.

“Questa attrezzatura darà la possibilità alle future madri della regione colpita dallo tsunami di accedere alle cure mediche di base e permette la prevenzione delle complicanze gravi durante la gravidanza” ha affermato Bernard Coquelin, Rappresentante dell’UNFPA in Indonesia, sottolineando anche che ignorare le necessità sanitarie in ambito riproduttivo dopo un disastro naturale aumenta notevolmente il prezzo in vite umane. (…)

Altre priorità dell’UNFPA sono proteggere le donne sfollate e fornire opera di consulenza post tsunami; finanziata dal Governo olandese, l’Agenzia è ora impegnata a collaborare con il Consiglio Nazionale Cingalese per le Donne nella valutazione della sicurezza e in opere di consulenza sulla gestione dei campi di accoglienza in tutto il Paese.

Inoltre il fondo sta reclutando medici e personale tecnico in grado di assistere a livello medico i paesi colpiti promovendo come obiettivo primario l’accesso equo e sicuro ai servizi, riconoscendo come speciale la situazione delle donne, dei giovani e delle fasce più vulnerabili.

http://www.unfpa.org/news/news.cfm?ID=546

 

Ministri della salute dell’Africa annunciano a Ginevra la strategia anti-polio per il 2005

di Vukoni Lupa-Lasaga , Rotary International News

14 gennaio – Ministri della salute dei paesi africani più colpiti dalla polio hanno stabilito una strategia di eradicazione per il 2005, annuncia un comunicato stampa dei partner dell’Iniziativa globale per l’eradicazione della polio: Rotary International, UNICEF, Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione della malattia e l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Riuniti alla sede dell’OMS a Ginevra il 13 gennaio, i ministri hanno concordato, quale elemento-chiave della strategia, di condurre una serie di campagne di immunizzazione di massa in 25 paesi. Anche il monitoraggio della polio verrà intensificato. “Noi, ministri degli otto paesi africani più colpiti dalla polio, insieme con i partner globali, ci impegniamo ad intensificare ulteriormente le attuali attività anti-polio con l’obiettivo di arrestare il contagio entro la fine del 2005” hanno annunciato alla fine della conferenza. I ministri, riferisce il comunicato, si sono impegnati a condurre almeno cinque tornate delle campagne di immunizzazione nazionale e a coinvolgere tutti i settori dei loro governi con l’obiettivo di vaccinare ogni bambino.

Erano rappresentati a questo incontro i paesi con una situazione endemica della malattia: Egitto, Niger, Nigeria, Burkina Faso, Repubblica centro-africana, Ciad, Costa d’Avorio e Sudan, che stanno riscontrando una circolazione dell’infezione virale originata dalla recrudescenza del 2003 in Nigeria. (…)

http://www.rotary.org/newsroom/polio/news01.html

 

Voci infondate di pesce non sicuro nella zona dello tsunami

Nessun aumento di rischio per malattie del prodotto della pesca

Roma, 14 gennaio – Secondo una nuova valutazione della FAO, non vi è alcuna prova che le malattie del pesce e dei prodotti del mare siano aumentate nei paesi asiatici colpiti dallo tsunami. 

Voci che sia pericoloso mangiare pesce che è stato nelle prossimità o che sia nutrito dei corpi delle vittime si stanno incrociando nell’Asia meridionale e i rapporti ipotizzano che, come conseguenza,   il consumo di pesce si sta riducendo. Tuttavia, la FAO sostiene che tali timori sono infondati. “Alla luce delle informazioni disponibili, non vi è alcuna prova, di carattere epidemico o di altra natura, di un aumentato rischio di malattie del pesce o di prodotti del mare nelle regioni interessate,” ha detto l’Organizzazione.

Questa valutazione è stata fatta sulla base delle informazioni raccolte dal personale della  FAO e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che sta operando sul territorio nei paesi colpiti dal disastro.

Il pesce svolge un ampio ruolo nell’alimentazione dei paesi colpiti dallo tsunami, dove la media annua pro capite del consumo del pesce è tra le più alte del mondo. Secondo la FAO, eliminare il pesce dalla dieta potrebbe avere impatti nutrizionali negativi, con possibili conseguenze per la salute, specialmente per gli indeboliti sopravvissuti dallo tsunami che si stanno rimettendo dalle ferite. (…)

http://www.fao.org/newsroom/en/news/2005/88610/index.html

 

L’UNICEF mobilita gli esperti di traumi infantili

Per le aree colpite dallo Tsunami in Tailandia

Phuket, 10 gennaio – L’UNICEF ha affermato oggi che una squadra di specialisti in trauma infantili della Thailandia è stata mobilitata e sta iniziando un lavoro di assistenza nelle provincie maggiormente colpite dallo Tsunami. La squadra di 36 psicologi infantili, pediatri e infermiere opererà in quattro provincie - Pang Nga, Krabi, Phuket and Ranong – in cui un notevole numero di bambini hanno perso i genitori, i parenti e gli amici e sono stati testimoni di orribili scene di distruzione. Gli esperti lavoreranno con insegnanti e bambini nelle scuole, faranno visite a domicilio alle famiglie che hanno vissuto l’orrore del disastro, incluse le famiglie allargate che si occupano degli orfani. Le statistiche ufficiali del governo parlano di più di 300 bambini tailandesi rimasti orfani. (…)

Messaggi chiave includono il bisogno di attenzioni speciali, molto affetto e dare l’opportunità ai bambini di esprimere i loro sentimenti; parlare delle loro esperienze e dell’importanza di mantenere la solita routine, incluso andare a scuola, mangiare e dormire ai soliti orari. Tutto ciò dà ai bambini un senso di sicurezza e normalità. Altri messaggi per i genitori includono l’incoraggiare i bambini a giocare e fare altre attività ludiche per aiutarli a superare lo stress subito.

L’UNICEF afferma inoltre oggi che è importante una stretta supervisione dei bambini per rilevare segni di forte stress e per proteggerli dal rischio di essere abusati.

http://www.unicef.org/media/media_24793.html

 

 

Energia e sicurezza

(top)

 

La scienza nucleare aiuta Città del Messico a respirare più facilmente 

21 gennaio - Nessuno ama riempirsi i polmoni con l’ inquinamento delle grandi città. E meno che mai gli abitanti di Città di Messico, la cui aria  è così contaminata che costituisce un serio rischio  per la salute. Ora la IAEA, attraverso il suo Programma di cooperazione tecnica, sta aiutando i messicani a respirare un po’ meglio. L'Agenzia ha collaborato con gli scienziati del posto e con le  autorità amministrative su un progetto mirato a rendere l'aria nella capitale più sana per i suoi cittadini. 

Per due anni il “knowhow " nucleare è stato usato per analizzare campioni d'aria presi da qualsiasi punto della città. Queste tecniche nucleari forniscono importanti nuovi dati sulla grandezza, sul tipo e sul livello di elementi contaminanti presenti nelle particelle sospese nell'aria. Armati di questa conoscenza, scienziati ed esperti della salute possono capire meglio e dunque affrontare i pericoli della salute associati all’ inquinamento, come il cancro e le malattie respiratorie. L’inquinamento dell'aria a Città di Messico contribuisce a circa 12.000 morti all’anno, con un livello sempre più crescente di bambini e di anziani curati a causa di malattie respiratorie. I fumi di scappamento provenienti da quattro milioni di veicoli della città sono la causa principale della contaminazione. 

A differenza dei metodi tradizionali utilizzati per analizzare i campioni d’aria, gli strumenti nucleari sono abbastanza sensibili per estrarre informazioni basilari della chiave sugli elementi contaminanti presenti in minuscole particelle. (…) Normali campioni  d'aria  presi in tutti i punti di Città del Messico sono analizzati con una tecnica nota come PIXE (il protone provoca l’emissione dei raggi X). L'IAEA sta provvedendo a circa 300.000 dollari per l’equipaggiamento e l’addestramento di scienziati all’Istituto Nazionale di Ricerca Nucleare del Messico (ININ) che attualmente conduce l'analisi. (…) 

http://www.iaea.org/NewsCenter/News/2005/mexicocity.html

 

Iniziativa Internazionale Inondazioni lanciata alla Conferenza Mondiale sulla Riduzione dei Disastri

19 gennaio – Una nuova iniziativa tra agenzie volta a ridurre decessi e danni causati da inondazioni è stata lanciata oggi dal Direttore Generale UNESCO Koïchiro Matsuura. Le basi per il nuovo progetto saranno situate in un centro predisposto per il rischio idrico e gestione del rischio (CHARM) ospitato dall’Istituto di Ricerca per i Lavori Pubblici a  Tsukuba, Giappone. (…)

L’Iniziativa internazionale per le inondazioni è una risposta al numero crescente di disastri naturali collegati all’acqua, nonché a decessi e danni diffusi a beni e infrastrutture. Dal 1992, il numero di simili disastri per anno è cresciuto da poco più di 50 ad oltre 150, causando circa 25.000 decessi e oltre 500 milioni di feriti, e costi per l’economia mondiale ammontanti ad oltre 60 miliardi di dollari (da circa 10 miliardi nel 1950). E questi numeri non comprendono i danni ad infrastrutture culturali e risorse naturali. (…)

L’Iniziativa internazionale per le inondazioni promuoverà un approccio integrato alla gestione delle inondazioni per massimizzare i benefici a lungo termine delle inondazioni e ridurre le sofferenze, le perdite di vite umane e i danni causati a beni e infrastrutture conseguenti alle inondazioni. Per raggiungere tale risultato, l’iniziativa si concentrerà sulla ricerca, formazione, creazione di reti informative, promozione di una buona amministrazione e fornitura di assistenza tecnica. 

http://portal.unesco.org/

 

La tecnologia spaziale per promuovere l’Africa Water Vision 2025

di Yinka Adeyemi, ECA

14dicembre - Secondo un rapporto del secondo seminario TIGER, tenutosi recentemente in Sud-Africa su invito del governo locale, il progetto Africa Water Vision 2025 verrà accelerato grazie alla possibilità d’usare la tecnologia spaziale, introdotta dall’Agenzia Spaziale Europea. Il progetto Africa Water Vision 2025 mira a realizzare “un’ Africa dove ci sia un uso e una gestione delle risorse idriche equo e sostenibile, così da ridurre la povertà, favorire lo sviluppo socio-economico, la cooperazione regionale e l’ambiente.” (…)

Per delineare ulteriormente le strutture, i programmi e le collaborazioni per l’attivazione della tecnologia spaziale che servirà per la gestione delle risorse idriche africane, si è chiesto alle istituzioni africane di presentare proposte concrete per progetti-pilota che daranno la precedenza alla gestione della zona di attuazione, alla creazione di una mappa idrologica, ai problemi delle inondazioni e alle questioni idriche legate alla salute. Nel rapporto si dice che queste proposte saranno le prime per il programma TIGER e serviranno per la realizzazione di capacità istituzionali e personali per un’ informazioni spaziale a disposizione della gestione delle risorse idriche.

http://www.uneca.org/

 

UNESCO prevede il varo di un sistema mondiale di avvertimento tsunami entro metà 2007

13 gennaio - Il Direttore Generale dell’UNESCO Koichiro Matsuura, ha affermato che l’Agenzia sta lavorando all’attuazione di un sistema mondiale di avvertimento tsunami che sarà operativo entro giugno 2007. Durante il suo intervento di mercoledì ad una conferenza stampa nell’ambito dell’Incontro Internazionale alle Mauritius sui piccoli Stati insulari in via di Sviluppo, Matsuura ha reso noto che nei paesi dell’Oceano Indiano sono già in corso missioni di valutazione per l’attuazione della prima componente parziale del sistema, prevista per giugno 2006, aggiungendo che “il costo stimato delle infrastrutture scientifiche per l’Oceano Indiano formato da un centro regionale e vari centri nazionali debitamente equipaggiati è di circa 30 milioni di dollari mentre il costo di manutenzione annuale di un centro regionale sarà probabilmente compreso tra uno e due milioni di dollari”Il Direttore Generale ha affermato che in marzo si terranno due simposi di esperti per analizzare il recente terremoto e conseguente tsunami nell’Oceano Indiano, definire cosa necessita un sistema di allarme mondale, nonché tentare di armonizzare tutti gli sforzi internazionali volti alla creazione di un precoce sistema di avvertimento per l’Oceano Indiano. (…)

http://portal.unesco.org/

 

L’Africa si prepara alla seconda fase del Summit Mondiale sulla Società dell’Informazione

Addis Abeba, 11gennaio (ECA)- Circa 1.000 persone, tra settore privato, comunità sociale, media, governi e istituzioni internazionali, s’incontreranno in Ghana il mese prossimo per discutere di un “Piano d’azione per l’Africa e il Mercato dell’Informazione” (APAKE) per dare al continente un maggior accesso e uso delle tecnologie d’informazione e comunicazione. L’argomento della Conferenza preparatoria dell’Africa per il Summit mondiale sulla Società dell’Informazione (WSIS) è “Accesso: la chiave dell’Africa a una Società dell’Informazione inclusiva”. L’incontro è previsto per il 2 febbraio. (…) I ministri muniti di tecnologie all’avanguardia useranno il forum per valutare i progressi fatti dalla creazione, nell’aprile 2004, di un Comitato ministeriale africano incaricato di mettere in atto le proposte provenienti dal WSIS di Ginevra. Il Comitato è formato da 13 stati-membri, con l’Unione Africana e la ECA che forniscono aiuto istituzionale e logistico.

http://www.uneca.org/eca_resources/Press_Releases/2005_pressreleases/pressrelease0105.htm

 

Un primo sguardo alle emissioni inquinanti di più di 1000 impianti a combustione fossile nel Nord America.

Montreal, Canada. 11 gennaio – La Commissione per la Cooperazione Ambientale (CEC) ha pubblicato oggi il primo rapporto di compatibilità sulle emissioni di più di 1000 impianti a combustibile fossile in Canada, Messico e negli Stati Uniti. Il rapporto, chiamato “Emissioni aeree degli impianti industriali nel Nord America”, rappresenta il primo passo verso il possibile sviluppo di un inventario comune delle emissioni per quella regione.

Secondo il rapporto, una piccola percentuale di impianti sarebbe responsabile di gran parte delle emissioni, provenienti dal settore dell'elettricità, di biossido solforoso, ossido di nitrogeno, mercurio e biossido di carbonio nel Nord America. Queste emissioni sono considerate una delle cause di piogge acide, foschia, smog e cambiamenti climatici, oltre che dei residui di mercurio rinvenuto nel pesce consumato dalla popolazione. “Il rapporto mostra che, a livello locale, gli impianti a carbone sono la fonte principale di emissioni dannose derivanti dal settore dell’elettricità nel Nord America”, ha dichiarato William Kennedy, direttore esecutivo del CEC.

Il rapporto, che riunisce i dati del 2002, sottolinea che ogni nazione fa ricorso ad un mix unico di carburanti e tecnologie per produrre elettricità. Mentre gli Stati Uniti producono metà della loro elettricità dal carbone, il Messico si ferma a circa l’8% mentre affida la produzione di oltre due terzi dell’energia agli impianti a petrolio o a gas naturale. Al contrario, il Canada produce la maggior parte della sua elettricità attraverso impianti idroelettrici. (…)

http://www.cec.org/news/details/index.cfm?varlan=english&ID=2648

 

 

Ambiente e natura

(top)

 

Comincia la pulizia: gli abitanti di Aceh assunti per rimuovere le macerie dello tsunami

Giacarta, 13 gennaio – Trecento persone sfollate colpite dallo tsunami nella provincia indonesiana di Aceh sono state oggi assunte dal Ministero dei Lavori Pubblici con il sostegno del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) per rimuovere i detriti causati dello tsunami che ha colpito l’Oceano Indiano. Questa iniziativa di impiego di massa per la rimozione delle macerie è volta a fornire reddito ai profughi aiutandoli allo stesso tempo ad iniziare la ricostruzione. "Per riportare la normalità nelle vite delle persone deve essere data loro l’ opportunità di iniziare a riorganizzarsi in un modo che li aiuti a guadagnare del denaro per garantire che abbiano una scelta nel mercato, possano scegliere cosa vogliono fare", queste le parole di Kristanto Sinandang, capo della squadra UNDP di soccorso alla crisi ad Aceh.  (…)

Lo sforzo per il soccorso all’emergenza ad Aceh sta crescendo costantemente. L’ UNDP con i suoi partner sta lavorando per assistere le popolazioni nel lungo processo di ricostruzione dei loro mezzi di sostentamento. Il disastro ha ostacolato lo sviluppo a nord dell’isola di Sumatra e minacciato la capacità della regione di raggiungere gli obiettivi di sviluppo del Millennio.

http://www.undp.org/dpa/pressrelease/releases/2005/january/pr13jan05.html

 

Governi e ONG promettono aiuti per lo sviluppo delle barriere coralline e dei piccoli Stati insulari

14 gennaio - Il Segretario Generale delle nazioni Unite Kofi Annan, insieme al Presidente delle Seychelles e al Vice Presidente di Palau, ha annunciato il lancio di nuove iniziative in favore della conservazione delle barriere coralline e della sopravvivenza delle comunità insulari. (…) Sono state garantite  donazioni per 20 milioni di dollari da parte di governi nazionali e di diverse ONG, tra cui il WWF, l’ICRAN (International Coral Reef Action Network) e Nature Conservancy, in favore della salvaguardia  di una serie di aree protette nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo di tutto il mondo. “Questo supporto finanziario consentirà ai piccoli Stati insulari di trasformare il loro impegno politico in azioni concrete in grado di aumentare la capacità di recupero dei sistemi naturali e di creare posti di lavoro, incrementare il reddito pro capite e la sicurezza alimentare, sia oggi che per i giorni a venire.”, ha dichiarato Sian Owen, Coordinatore del Progetto del WWF per la Difesa delle barriere coralline” (…)      

http://www.panda.org/news_facts/newsroom/news.cfm?uNewsID=17895

 

UNDP fornisce attrezzatura per immersioni per ripulire corallo thailandese

Volontari sub per  ripulire i detriti dello tsunami, dalle sedie d’ufficio ai lavabi da cucina

11 gennaio, Bangkok, Thailandia – Una missione di valutazione congiunta condotta questa settimana da Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), Banca Mondiale e FAO ha chiesto all’ UNDP di fornire attrezzatura utile per aiutare nelle operazioni di ripulitura e recupero della barriera corallina al largo della costa tailandese colpita dallo tsunami lo scorso 26 dicembre. Detriti pesanti, dagli arredi d’ufficio ai lavabi da cucina, stanno minacciando il corallo.

L’attrezzatura, che comprende un veicolo e nave rimorchio, un gommone veloce, GPS, equipaggiamento per immersioni, macchine fotografiche subacquee e sacche subacquee di sollevamento, verrà consegnata al Dipartimento per le Risorse Marine (DMR) per iniziare immediatamente a lavorare sulle aree colpite. (…) Il Dipartimento ha anche chiesto aiuto per mobilitare 100 volontari sub ogni domenica per i prossimi due mesi. Le squadre di volontari aiuteranno a rimuovere i detriti dal corallo lungo la costa occidentale tailandese e a ripristinare attentamente la barriera laddove è andata in pezzi (…).

http://www.undp.org/dpa/pressrelease/releases/2005/january/pr11jan05.html

 

Croazia – La Banca Mondiale lancia un progetto anti-inquinamento di  80 milioni di  euro

La Banca Mondiale sosterrà un progetto di 80 milioni di euro (106 milioni di dollari) per combattere l’inquinamento delle acque lungo la costa adriatica della Croazia, la principale risorsa turistica del paese dei Balcani. Il progetto, da realizzarsi da parte della compagnia Acque Croate, è diretto a migliorare la qualità dell’acqua e la protezione dell’ambiente, la salute pubblica e il potenziale sviluppo di questo importante settore turistico. (…)

Nei prossimi 10-15 anni un totale di 177 città e comuni costieri beneficeranno di un migliore trattamento della acque reflue, di infrastrutture per lo scarico e di migliorate condizioni igienico-sanitarie grazie alla realizzazione del programma. La conservazione delle risorse naturali costiere croate è vitale per la locale industria turistica, vista come elemento chiave per lo sviluppo economico nazionale a medio termine. L’industria turistica croata, che è stata duramente colpita dalla guerra di indipendenza del 1991-95, si è lentamente riportata ai livelli prebellici. Più di nove milioni di turisti hanno visitato la Croazia nei primi 10 mesi del 2004, sei per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2003. La Banca Mondiale ha avviato 24 progetti in Croazia per un totale di oltre 1,2 miliardi di dollari a partire dal 1993. (Fonte: European Water Management News, www.nwp.nl )

http://www.seeurope.net/en/Story.php?StoryID=54170&LangID=1

 

Secondo le proiezioni, gli obiettivi di Kyoto all’interno della UE possono essere raggiunti solo con l’adozione di tutte le misure e i progetti individuati

Copenhagen, 21 dicembre – L’Unione Europea è intenzionata a ridurre l’emissione dei gas serra  in quantità leggermente maggiore di quanto prevista dal protocollo di Kyoto a patto che i Paesi Membri mettano in atto tutte le politiche, le misure ed i progetti previsti per i paesi terzi, e parecchi di essi diminuiscano le emissioni in misura maggiore di quanto stabilito. Le previsioni più recenti, fornite  dalla European Environment Agency evidenziano come i 15 Paesi Membri, prima dell’allargamento del 2004, dovrebbero ridurre entro il 2010 le loro emissioni totali del 7,7% al di sotto del livello del 1999, sulla base delle singole politiche interne già previste, e, cosa più importante, identificare ulteriori politiche e misure addizionali.

Progetti di sei Stati Membri tra quelli prima del 2004, volti ad usare crediti per progetti a scarsa emissione, in paesi terzi, avvalendosi dei “meccanismi flessibili” previsti dal Protocollo di Kyoto, dovrebbero contribuire ad una ulteriore riduzione di circa 1,1%, portando il tasso totale all’8,8%.

Il che rappresenta un passo ulteriore rispetto alla prevista diminuzione dell’8%, sulla base del  1990, per la quale i 15 Paesi dell’UE si erano impegnati per combattere i cambiamenti climatici.

Ciascuno dei 15 deve anche far fronte all’obiettivo, concordato e legalmente vincolante, di ridurre le proprie emissioni in modo tale che la riduzione globale dell’8% sia assicurata.

Le previsioni invece, indicano che al momento presente per Danimarca, Italia, Portogallo e Spagna vanno delineandosi tassi superiori di emissioni, alcuni con ampio margine di sforamento, nonostante l’adozione dei meccanismi previsti a Kyoto e di misure addizionali. Dal canto suo la Germania  sembra a rischio di superare leggermente il limite, sulla base delle politiche e delle misure esistenti.

http://org.eea.eu.int/documents/newsreleases/ghg_emissions-trends2004-en

 

 

Cultura e educazione

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Programma di soccorso tsunami: l’organizzazione Education International intende sostenere il rapido ripristino dei sistemi scolastici

11 gennaio - I sindacati degli insegnanti della regione colpita dallo tsunami sospettano che più di 75.000 insegnanti siano stati colpiti dal disastro. (…) L'assistenza fornita dai sindacati degli insegnanti di tutto il mondo attraverso l'organizzazione Education International è indirizzata in prima istanza all’Indonesia e allo Sri Lanka. Le organizzazioni membro di Education International presenti nella regione si sono mobilitate immediatamente per rispondere all’emergenza, fornendo assistenza umanitaria nei momenti immediatamente successivi al disastro e lavorando per ripristinare i servizi scolastici.

Per iniziativa di Education International, una missione internazionale sindacale si recherà in Indonesia/Aceh e in Sri lanka dal 16 al 22 gennaio. La missione sarà guidata dal Segretario Generale di Education International Fred van Leeuwen, che verrà accompagnato dai rappresentati delle organizzazioni membro di Education International e del movimento sindacale internazionale. L’auspicio è che la missione ottenga informazioni utili all’organizzazione per ulteriori interventi di sostegno agli insegnanti e agli studenti nei paesi colpiti dal disastro e per il ripristino dei servizi scolastici locali.

http://www.ei-ie.org/pub/english/pressrelease/20050111.htm

 

La Carta della Terra – Rapporto sui progressi dal mondo

La Consultazione internazionale sull’educazione ad uno sviluppo sostenibile sottolinea l’importanza della Carta della Terra.

Svezia, dicembre 2004 – E’ stato pubblicato questo mese il Bollettino dell’International Consultation, “Impariamo a cambiare il mondo”, un’iniziativa del Governo svedese, che risale ai primi di quest’anno, in vista del decennale delle NU sull’Educazione verso uno Sviluppo Sostenibile. Nel rapporto conclusivo la Carta della Terra viene menzionata numerose volte. Vengono sottolineati il suo ruolo di documento internazionale di valori e principi per uno sviluppo sostenibile, e l’importanza di “esplorarne l’uso come mezzo fondamentale per la formazione educativa degli insegnanti, oltre ad una nota a proposito dell’ Online Research Center del Segretariato ( www.earthcharter.org/resources ), a testimonianza dell’importanza del Trattato nel decennio a venire. A proposito dell’Earth Charter Iniziative, secondo le stesse parole del Primo Ministro svedse Goran Persson, ciò che dobbiamo fare è “riunire tutte le forze, precisare i nostri piani d’azione e perfezionarne gli strumenti attuativi.” 

La Carta della Terra in evidenza nel rapporto finale dell’Asia Pacific Forum per l’Ambiente e lo Sviluppo.

Giappone, dicembre 2004 – L’APFED, Asia Pacifica Forum for  Environment and Development ha incluso, nella sua relazione finale, la Carta della Terra tra i principi fondamentali alla base dell’elaborazione di ogni politica innovativa: “ la sostenibilità da conseguire non è un mero problema tecnico. Essa si basa anche sul sentire dei popoli. Le iniziative politiche da seguire saranno dunque tanto più efficaci quanto più il loro profilo sarà fondato su principi etici, quali quelli enunciati dalla Carta della Terra. “ L’APFED si propone di far fronte ai problemi più critici in Asia e nella regione del Pacifico proponendo un nuovo modelli per un equo sviluppo sostenibile in quest’area. More information.

L’Istituto di Lingue Moderne si propone di usare la Carta della Terra nelle lezioni di Spagnolo.

L’ Università del Queensland sta progettando la diffusione di metodi di assistenza agli insegnanti spagnoli presso l’Institute of Modern Languages e in due altre scuole secondarie private del Queensland nell’insegnamento di quella lingua. La Carta della Terra sarà usata come ricca fonte di stimoli per l’apprendimento. More information.

L’ispirazione artistica ad illustrazione dei principi dela Carta della Terra per il magazine di un network.

The Friour Project, la rivista di network basata sui principi della Carta della Terra apparve per la prima volta alla fine del2002, come reazione alla preparazione della guerra contro l’Iraq, presentandosi come terreno d’incontro di networks diversi, ma aperta al contributo di singoli artisti e poeti, con l’idea di fare una rivista collettiva, in cui ogni network potesse produrne un numero, incentrato sugli sforzi di pace compiuti nel mondo. La rivista sollecita ora la partecipazione di artisti visuali, poeti e scrittori nell’espressione dei principi base della Carta della Terra. Ogni contributo dovrà essere fatto pervenire entro la fine di Giugno 2005, e tutti verranno pubblicati nel nuovo numero del Friour Network Magazine. Further information.

Nuovi parteners per  Earth Charter Comunità Indicators Project.

USA, dicembre 2004 – Il Hillsborough Community College, la University of Tampa e The International Network sono recentemente entrati a far parte del Progetto della Carta della Terra per gli Indicatori della Qualità della Vita. Parte dell’attività di tale Progetto è intesa a stimolare incontri nelle diverse comunità e in luoghi diversi,  per l’approfondimento del tema “ Cosa rende secondo voi la vita degna di essere vissuta?” I direttori delle attività studentesche in ogni campus saranno incoraggiati a far partecipare tutte le organizzazioni studentesche all’ elaborazione e alla rassegna degli indicatori More information.

 

L’innovativo programma EDC per l’alfabetizzazione degli adulti festeggia 10 anni di attività.
Migliaia di studenti adulti seguiti attraverso programmi di studio multimediali

New York, 3 gennaio – Cosa si può fare per raggiungere i 70 milioni di adulti nel continente americano che hanno bisogno di istruzione di base, considerando che la maggior parte di loro non può frequentare le lezioni per non perdere il posto di lavoro, per la mancanza di trasporti e per la necessità di accudire i figli? La ALMA (Adult Literacy Media Alliance) lo fa sfruttando la popolarità della televisione e sviluppando programmi divertenti con la collaborazione di personaggi famosi, atleti ed attori in grado di catturare l'interesse degli spettatori. (…) ALMA, che ha la sua sede principale a New York e festeggerà questo mese i suoi dieci anni di attività, ha creato una serie trasmessa dalla televisione sull'intero territorio nazionale (chiamata TV411) quale elemento cardine della sua offerta multimediale. Tali offerte includono ora un sito internet interattivo, materiale da stampare e schede didattiche che hanno aiutato migliaia di adulti ad imparare a leggere. scrivere e fare di conto, oltre ad aver insegnato loro alcune abilità fondamentali per aiutarli a farsi strada nella vita. (…) Dal 1994, ALMA ha prodotto 30 episodi di mezz’ora ciascuno della serie TV411, attualmente trasmessi da emettenti nazionali e via cavo (…); si è unita a decine di stazioni trasmittenti pubbliche per la messa in onda di TV4111 per più di 14.000 volte; ha registrato picchi di ascolto di 85.000 spettatori al giorno nella città di New York, più di quanti ne abbia avuti in un anno di attività il programma di alfabetizzazione per adulti della città; ha prodotto e distribuito 700.000 copie della sua rivista “TV411 su carta” (…); ha addestrato migliaia di insegnanti, amministratori ed i membri delle comunità di 31 stati (…).

ALMA riceve donazioni e supporto finanziario da fondazioni, dal governo e da partner industriali.

http://main.edc.org/newsroom/press_releases/alma2005.asp

 

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Prossimo numero: 25 febbraio.

 

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L’Associazione opera per lo sviluppo delle coscienze e promuove una cultura della pace nella prospettiva del ‘villaggio globale’ basato sull’unità nella diversità e sulla condivisione. 

L’Associazione ha sede in Roma, via Antagora 10. E-mail: s.tripi@tiscali.it

 


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