Good News Agency – anno VI, n° 12

 

Settimanale - anno VI, numero 12 – 7 ottobre 2005

Direttore responsabile ed editoriale: Sergio Tripi

Registrazione presso il Tribunale di Roma  n. 265/2000 del 20-6-2000

Good News Agency - l’agenzia delle buone notizie - riporta notizie positive e costruttive da tutto il mondo del volontariato, delle Nazioni Unite, delle organizzazioni non-governative e delle istituzioni impegnate nel miglioramento della qualità della vita, notizie che non si “bruciano” nell’arco di un giorno. Ricerche editoriali a cura di Fabio Gatti. Good News Agency esce a venerdì alterni in inglese e il venerdì seguente in italiano, con traduzioni a sua cura; è distribuita per via telematica ad oltre 3.700 media in 48 paesi e ad oltre 2.800 ONG e associazioni di volontariato.

E’ un servizio gratuito dell’Associazione Culturale dei Triangoli e della Buona Volontà Mondiale, ente morale associato al Dipartimento della Pubblica Informazione dell’ONU. L’Associazione è stata inoltre riconosciuta dall’UNESCO quale “attore del movimento globale per una cultura di pace” ed è stata inclusa nel sito http://www3.unesco.org/iycp/uk/uk_sum_monde.htm

 

Sommario

Diritti umaniEconomia e sviluppoSolidarietàPace e sicurezza 

SaluteEnergia e sicurezzaAmbiente e naturaCultura e educazione

Conferenza ONG-UNDPI: La nostra sfida: voci di pace, sinergie e innovazione

  

Diritti umani

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Il candidato OIL-IPEC, inventore di un nuovo telaio ergonomico, vince il Premio del Museo della Tecnica 2005.

Il nuovo telaio sta contribuendo alla riduzione del lavoro infantile nel settore della tessitura dei tappeti

Lahore, 21 settembre – L’inventore di un nuovo telaio "ergonomico", che permetterà di ridurre l’uso di manodopera infantile nel settore della tessitura dei tappeti grazie al miglioramento delle condizioni di lavoro e dei salari dei tessitori adulti, è stato insignito del Premio del Museo della Tecnica 2005, destinato alle invenzioni che beneficiano la società grazie all’uso o allo sviluppo di nuove tecnologie. Saeed Awan, direttore del Centro per il Miglioramento delle Condizioni di Lavoro e dell’Ambiente (CIWCE) a Lahore, dividerà il premio di 250.000 dollari con altri quattro vincitori. Questo premio viene conferito ogni anno dal Museo della Tecnica e dell’Innovazione di San Jose, in California.

Saeed Awan ha condotto una valutazione dei rischi sulle condizioni di salute e di sicurezza degli operai bambini nell’industria dei tappeti su incarico  del Programma Internazionale per l’Eliminazione del Lavoro Infantile (IPEC) dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL). Da questo studio risulta che i tessitori di tappeti soffrono di gravi problemi di salute a causa della struttura del telaio, immutata da secoli. Così a Saeed Awan è venuta l’idea di realizzare un telaio "ergonomico" per i tessitori adulti. "I veri vincitori del premio sono i milioni di tessitori di tappeti. Spero che questo telaio venga adottato in tutto il Paese e serva a ridurre il lavoro infantile", ha commentato Awan.(…) L’IPEC sta ricorrendo a questo metodo per indurre le famiglie a mandare i figli a scuola invece che a lavorare. Finora, l’OIL-IPEC, grazie al sostegno economico dei produttori di tappeti e del Dipartimento del Lavoro statunitense (USDOL), ha riabilitato circa 26.000 bambini operai in questo settore.(…)

http://www.ilo.org/public/english/bureau/inf/pr/2005/37.htm

 

Uganda: firmati nuovi accordi di preparazione

16 settembre – Il Governo ugandese ed il CICR hanno firmato due Memorandum di intesa sull’assistenza alla preparazione che il CICR fornirà alle Forze di difesa del Popolo Ugandese (UPDF) e alle Forze di Polizia Ugandesi (UPF) per i prossimi tre anni. Nell’ambito di questi accordi il CICR intende rafforzare l’insegnamento delle leggi umanitarie internazionali e dei principi umanitari alle forze armate a beneficio del loro personale a tutti i livelli.

Dal 1987, il CICR sta tentando di promuovere le leggi umanitarie internazionali tra le forze armate in Uganda. Oltre 8˙000 persone hanno assistito alle lezioni sulle leggi umanitarie internazionali sia nei servizi di addestramento dell’esercito e della polizia che sul campo. Il CICR è attivo in Uganda già dal 1979 e sviluppa attività in stretta collaborazione con la Croce Rossa Ugandese e altre organizzazioni.

http://www.icrc.org/

 

Alzando le Voci Africa Orientale 2005 

Autore: Olivier Le Blanc <ugandaSPAMFLTER@SPATMFLTERdangermines.ca> 

Kampala, Uganda, 14 settembre - Alzando le Voci Africa Orientale 2005 è stato condotto con successo dal 28 agosto al 3 settembre 2005 a Ranch al LakeCountry Club di Kampala, in Uganda. Margaret Arach Orech, Copresidente ICBL del Gruppo di Lavoro per l'Assistenza delle Vittime e Olivier Le Blanc, Capacity Builder Officer della Mines Action Canada (Programma Internazionale d'Azione Antimine Giovanile Professionale) hanno organizzato e condotto in questi 5 giorni dei  workshop di formazione alla perorazione di una causa con 10 partecipanti provenienti dall' Eritrea,  Rwanda, Sudan e Uganda. Alzando le Voci Africa Orientale è stato il primo  workshop di questo genere nella regione.

Il programma Alzando le Voci   dà potere ai sopravvissuti. In primo luogo, fornisce loro le conoscenze familiarizzandoli con tre documenti chiave : il Trattato del Bando Antimine (TBA), la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, e il regolamento Standars delle NU sula Parità di Opportunità per Persone Disabili. In secondo luogo fornisce loro le capacità di base per perorare una causa, in modo che possano far pressione su coloro che prendono le decisioni importanti affinché portino ad un cambiamento positivo. In terzo luogo, dà ai sopravvissuti una opportunità di condividere le loro esperienze e costruire delle reti. Il risultato di tale esperienza è che i sopravvissuti acquistano autostima e fiducia in se stessi.

Questo programma efficace ha formato più di 50 sopravvissuti a delle mine antipersona in provenienza dall'America Latina, Africa, Asia, Medio Oriente e Caucaso. I diplomati sono adesso avvocati nei loro rispettivi paesi, e partecipano alle riunioni legate al TBA a livello nazionale, regionale e internazionale. (…) Alzando le Voci Africa Orientale 2005  è stato reso possibile dal supporto finanziario del programma di Cooperazione allo Sviluppo del governo Austriaco. Una relazione esauriente del workshop sarà distribuita al 6MSP a Zagabria nel  novembre 2005.

http://www.icbl.org/layout/set/print/news/raising_the_voices_east_africa

 

 

Economia e sviluppo

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Nuovo prestito da 2,1 milioni di dollari per aiutare gli agricoltori  e le comunità di pescatori a riprendersi  dal disastro dello tsunami nelle Maldive

Roma, 25 settembre –  Le famiglie di pescatori e piccoli agricoltori i cui beni erano stati distrutti dal disastroso tsunami del dicembre 2004 beneficeranno di un nuovo programma per il recupero  dei loro averi nelle Maldive.Il programma da 5 milioni di dollari sarà finanziato in parte da un prestito di 2.1 millioni di dollari del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (FISA).Il FISA fornirà inoltre una sovvenzione di  200.000 dollari. Un'ulteriore sovvenzione di 500.000 dollari sarà erogata dal governo italiano, mentre il governo delle Maldive darà un contributo di 93.000$. L'accordo per il prestito, il primo su due, è stato firmato dal presidente della FISA, Lennart Båge, e dal ministro delle Finanze e del Tesoro delle Maldive, Qasim Ibrahim, nell'edificio MC della Banca Mondiale a Washington D.C. (…)

Il programma per il recupero dei beni aiuterà a ricostituire i settori della pesca e dell'agricoltura del Paese affinché ritornino o superino il livello precedente alla loro distruzione da parte dello tsunami. Il programma fornirà alle comunità di pescatori delle nuove barche e dei sistemi di refrigerazione e costruirà  delle nuove installazioni per pulire e  conservare il pesce. I piccoli agricoltori che hanno perduto il loro raccolto saranno assistiti con delle nuove tecniche agricole sostenibili per aiutarli a migliorare le loro colture  e renderle meno vulnerabili alle catastrofi naturali. (…) Con questo prestito la FISA avrà finanziato quattro progetti nella Repubblica delle  Maldive per un totale di 10.2 milioni di dollari. Per maggiori  informazioni: Farhana Haque-Rahman, Direttore delle Relazioni coi Media, Eventi Speciali e Programmi f.haquerahman@ifad.org

 

Congresso Mondiale del Biologico: le esperienze dell’IFAD in India e in Cina

Adelaide, 20-23 settembre  – I vantaggi dell’agricoltura biologica, quella forma di agricoltura che vieta l’uso di fertilizzanti sintetici e pesticidi, organismi geneticamente modificati e prodotti chimici, saranno il tema del Congresso Mondiale del Biologico che si terrà ad Adelaide, in Australia, dal 20 al 23 settembre. Tra i partecipanti il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) e la Federazione Internazionale dei Movimenti di Agricoltura Biologica (IFOAM). Il congresso si svolgerà presso la sede dell’Associazione Nazionale Australiana per l’Agricoltura Sostenibile (NASAA). I partecipanti discuteranno sul ruolo decisivo dei sistemi biologici nell’assicurare una sostenibilità a lungo termine, in linea con il tema del congresso “Dare forma ai sistemi sostenibili”.(…) In Cina e in India, la produzione biologica sta registrando una crescita costante. Il valore delle esportazioni cinesi è aumentato da meno di un milione di dollari nella metà degli anni ’90 a circa 142 milioni nel 2003 e si prevedeva che raggiungesse i 200 milioni nel 2004, con più di 1.000 aziende e fattorie certificate. (…) Secondo dati dell’IFAD, l’agricoltura biologica può essere particolarmente utile negli ambienti poveri di risorse e difficili da coltivare. Sembra che l’aumentata richiesta dei prodotti biologici sul mercato abbia contribuito alla conversione all’agricoltura biologica da parte delle piccole aziende agricole indiane e cinesi. (…)

http://www.ifad.org/media/press/2005/35.htm

 

In Afghanistan, diminuzione coltivazione oppio e introiti da droga nel 2005 interrompono tendenza quadriennale – Primo passo avanti da caduta regime Talebani 

Direttore Esecutivo UNODC esige rimozione ufficiali coinvolti nel commercio mortale

Vienna, 20 settembre - Antonio Maria Costa, Direttore Esecutivo dell’ Ufficio ONU per le Droghe e il Crimine (UNODC), ha offerto la prima analisi completa della situazione 2005 dell’oppio in Afghanistan presso la sede della RIA Novosti a Mosca, martedì 20 settembre. Secondo l’Inchiesta UNODC 2005 sull’oppio in Afghanistan, che verrà pubblicata a fine settembre, la coltivazione della pianta quest’anno è scesa del  21%, passando dai 131.000 ai 104.000 ettari (ha).  Inoltre nella produzione di oppio sono state coinvolte meno  famiglie (-13 %), gli introiti dal commercio di droga sono diminuiti (-3.5%), e l’economia legale del paese ha continuato a crescere in maniera significativa (10.4 %). "Sono le notizie più belle legate alla droga dalla caduta del regime dei Talebani," ha detto Costa. "Quest’anno, abbiamo visto come l’approccio del bastone e della carota possa rivelarsi davvero efficace. Il timore che le autorità potessero sradicare i raccolti di oppio ha reso più rischiosa per gli agricoltori la coltivazione dei papaveri.  Allo stesso tempo il sostegno al reddito offerto nelle aree rurali ha consentito agli agricoltori di impegnarsi in altre attività, meglio se legali.  Certamente un anno non segna una tendenza, ma queste politiche stanno funzionando.”(…) Secondo il rapporto UNODC la coltivazione è diminuita per la maggior parte nelle regioni che hanno maggiormente beneficiato dell’assistenza economica. "Sebbene illegale, in molte aree dell’ Afghanistan l’oppio è l’unico raccolto proficuo in termini commerciali.  Non c’è quindi da sorprendersi se le tre province beneficiarie del maggior sostegno al reddito nel 2005 - Nangarhar, Badakhshan e Hilmand – siano state quelle a  ridurre maggiormente le coltivazioni. 

http://www.unis.unvienna.org/unis/pressrels/2005/unisnar916.html

 

Mauritania: organizzare le donne nell’economia informale – un’iniziativa di successo

Bruxelles, 16 Settembre –  Il CGTM, il centro sindacale della Mauritania affiliato al ICFTU, ha ottenuto notevoli risultati con la campagna promossa da quest’ultimo nel 2004 volta ad organizzare il lavoro delle donne nel Maghreb. (…) Sia che lavorino nei campi che costeggiano il fiume Senegal, o nelle morenti botteghe di Nouakchott o negli orti di Akjoujt, le protagoniste di questo ultimo incontro organizzativo sono le donne che conducono giorno per giorno la battaglia per riuscire a guadagnare quanto basta per vivere, per se stesse e le proprie famiglie, nutrendo così la speranza che la solidarietà sindacale possa portare loro una vita migliore.

“Essere in grado di reclutare migliaia di lavoratori poveri nell’economia informale è un passo avanti molto significativo per noi; ci offre credibilità da attori principali nella lotta contro la povertà,” insiste Abdallahi Ould Mohamed, conosciuto come Nahah, Segretario Generale del CGTM (*). “L’obiettivo non è solo quello di assicurare un miglioramento nelle condizioni di lavoro di queste donne ma anche un miglioramento delle loro condizioni di vita, di cui poi ne potranno beneficiare anche le loro famiglie. I lavoratori informali sono estremamente poveri ed il motivo per cui queste donne sono affluite nel nostro sindacato è perché erano spinte dalla speranza di un miglioramento – anche se piccolo – delle loro condizioni, che al momento sono estremamente difficili”.

Il ICFTU (La Confederazione Internazionale dei Sindacati Liberi) rappresenta 145 milioni di lavoratori in 231 organizzazioni affiliate in 154 paesi e territori. Il ICFTU è anche un membro del Global Unions: http://www.global-unions.org

http://www.icftu.org/displaydocument.asp?Index=991222819&Language=EN&Printout=Yes

 

Il resoconto della Commissione Economica: “L’Africa può andare anche più veloce”

Addis Abeba, 13 settembre – Secondo l’ultimo rapporto sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM) pubblicato dalla Commissione Economica per l’Africa, nonostante il diffuso pessimismo alcuni Paesi africani taglieranno i traguardi principali nel breve periodo e, se verranno adottate le misure giuste, un numero ancora maggiore potrà ottenere lo stesso risultato entro il termine indicato del 2015. Stando sempre al resoconto, Paesi come il Ghana, il Botswana, l’Uganda e il Burkina Faso riusciranno probabilmente a raggiungere il Primo Obiettivo, dimezzare la povertà, entro i tempi stabiliti. Certo, i Paesi ancora molto lontani dalla meta sono ancora la maggioranza, ma il rapporto sostiene che i loro governi possono riuscire a ridurre la situazione di estrema povertà prendendo gli OSM come base per le loro politiche di sviluppo. L’emissione di questo resoconto, intitolato ‘The Millennium Development Goals in Africa – Progress and Challenges” (gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio in Africa – Progressi e sfide), ha coinciso con il vertice mondiale dell’ONU tenutosi al Quartier Generale di New York dal 14 al 16 settembre.(…)

La lentezza dello sviluppo africano è ben documentata. Mentre in altre regioni si sono registrati progressi significativi, alcuni Paesi africani hanno addirittura subito sconfitte in aree decisive. La speranza di vita degli adulti, per esempio, è diminuita dai 50 ai 46 anni. È chiaro che l’Africa Subsahariana nel suo complesso non riuscirà a raggiungere gli OSM entro il termine-obiettivo del 2015.(…) Allo stesso tempo, tuttavia, ci sono successi da segnalare. L’Egitto e il Gambia hanno ridotto nettamente il tasso di mortalità materna (Obiettivo 5) investendo nella formazione di ostetriche e levatrici, mentre il Rwanda, lo Zimbabwe ed il Gabon taglieranno probabilmente il Secondo Traguardo, raggiungere l’istruzione primaria universale. (…) Non esistono panacee per questi mali, ma se i governi mostreranno impegno e volontà politica, questi Traguardi potranno dare inizio ad un progresso solido.

http://www.uneca.org/

 

 

Solidarietà

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A Wongi, in Etiopia, si torna a scuola con l'aiuto delle famiglie della Comunità di Sant'Egidio di Ostia

20 settembre - Nessuno è così povero da non poter aiutare un altro. E' questo che hanno pensato alcune donne della comunità di Sant'Egidio di Ostia quando, circa due anni fa, accompagnando una loro amica, etiope, a visitare la sua famiglia, hanno visto la condizione dei bambini di Wongi, un piccolo centro a 150 Km da Addis Abeba. Un villaggio molto povero, dove i bambini sono tanti, ma non c'è neppure la scuola. Una condizione molto diversa da quella dei loro figli, e la sentono come una domanda di aiuto. Insieme si possono fare cose che sembrano difficili: al ritorno a Roma, le famiglie della Comunità di Ostia hanno deciso di sostenere a distanza i bambini del villaggio di Wongi: per questo hanno coinvolto tanti amici, nel quartiere, in parrocchia, a dare una piccola quota, ogni mese. E' stato possibile così costruire una scuola, che ha cominciato a funzionare alcuni mesi fa e oggi accoglie 60 bambini.

Ma la solidarietà è contagiosa e così, oltre a garantire il mantenimento della scuola, la Comunità si è fatta carico anche di sostenere un centro caritativo di Addis Abeba, dove padre Tommaso accoglie i più poveri: orfani, che vivono di elemosina, anziani, anch'essi mendicanti. In particolare, il centro aiuta le partorienti povere che non potrebbero permettersi di andare in ospedale e darebbero alla luce i loro bambini in strada, con evidente pericolo per sé e per i loro bambini. Qui le donne vengono accolte e curate e se necessario, si assicura il ricovero in una struttura adeguata.

Ognuno ha trovato il modo di inserirsi in questa avventura di solidarietà. Anche gli anziani, contenti di contribuire anche con poco a dare una "pensione"a chi non può contare su alcun sistema assistenziale. Questo ha permesso di sostenere la realizzazione di un centro di accoglienza dove hanno trovato posto 20 anziani poveri.

http://www.santegidio.org/it/amicimondo/etiopia/20050920.htm

 

Riunione a Roma dei dirigenti Caritas in prima linea nell’opera di soccorso post-tsunami

Città del Vaticano, 16 settembre – Ditigenti della Caritas provenienti dalle aree più devastate lo scorso anno dallo tsumani nel sudest asiatico si incontreranno a Roma la prossima settimana per una riunione strategica che punta a rafforzare gli sforzi in corso, del valore di molto milioni di dollari, per ricostruire case e comunità. (…) CI ha raccolto circa 450 milioni di dollari, una parte-chiave dell’impegno della Chiesa cattolica per “accompagnare” le popolazioni delle aree colpite. (…)

Nei due giorni di lavori (20-21 settembre) si discuterà di modi efficaci per proseguire la costruzione a prova di terremoto di case e infrastrutture di comunità, della creazione di posti di lavoro, dell’offerta di servizi di assistenza sociale. Si considereranno anche sfide impegnative come l’acquisto di terreni per nuovi insediamenti piani per il primo anniversario dello tsunami del 26 dicembre 2004.

http://www.caritas.org/jumpNews.asp?idLang=ENG&idChannel=35&idUser=0&idNews=3357

 

Soci Rotary aiutano a dar rifugio a migliaia di sfollati per l’uragano Katrina negli stati del Missisipi e della Luisiana

Lakewood Ranch, Florida, USA, 15 settembre – Per oltre due settimane, i soci dei club Rotary della Florida centrale e occidentale hanno lavorato senza clamore per dare un ricovero temporaneo a migliaia di sfollati per l’uragano Katrina. Con il loro impegno sono stati inviati quasi mille tetti-rifugio; ogni imballo conteneva tende e rifornimenti per dare asilo a venti persone sfollate dal Missisipi e dalla Luisiana, nonché per sostenere l’opera delle comunità ospitanti. Altri 250 tetti-rifugio sono pervenuti nelle zone disastrate ad opera dei club Rotary in Gran Bretagna, dove questo programma, denominato ShelterBox, ha avuto origine.

“Questa è la prima volta che gli Stati Uniti hanno avuto bisogno di “tetti-rifugio”, ha detto Jerry Hearn, socio del club Rotary di Lakewood Ranch, vicino a Sarasota. I 60 soci del Club hanno fatto del programma ShelterBox USA il loro servizio per la comunità per i prossimi anni, con l’intento di inviare tetti-rifugio in tutto il mondo per aiutare le vittime di disastri causati dall’uomo o naturali, incluso lo stunami che ha colpito il sudest asiatico nel dicembre 2004. (…)

http://www.rotary.org/newsroom/presscenter/releases/2005/241.html

 

Liberia: il CICR distribuisce sementi e attrezzi nella contea di Nimba

2 settembre – Lottando contro lo stato pessimo delle strade dopo le piogge continue, il CICR ha appena portato a termine la distribuzione di cibo e sementi a 46˙000 persone (7˙700 nuclei familiari) nella parte meridionale della contea di Nimba. Tale distribuzione fa parte della missione del CICR per alleviare le sofferenze della popolazione durante o dopo il conflitto. In totale sono stati consegnati alle comunità più abbienti 240 tonnellate di cibo e sementi nonché 20˙000 attrezzi per l’agricoltura e per la ricostruzione delle abitazioni.

Il coordinatore degli aiuti CICR ha affermato che “queste distribuzioni permetteranno ai contadini di iniziare a coltivare la varietà locale di riso che gli permetterà di sostenere le loro esistenze che dipendono principalmente dall’agricoltura”.

Questa particolare area della contea di Nimba è considerata ad alto rischio in termini di vulnerabilità della popolazione che ritorna, in molti casi, senza nulla. (…)

http://www.icrc.org/

 

 

Pace e sicurezza

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Istituito fondo regionale UNESCAP per lo tsunami grazie ai 10 milioni di dollari della Tailandia

Bangkok, 26 settembre – Oggi è stato istituito un fondo fiduciario regionale per finanziare le misure per un tempestivo allarme tsunami nell’Oceano Indiano e nel Sudest Asiatico. Il governo tailandese ha offerto un contributo di 10 milioni di dollari. Il fondo sarà gestito dalla Commissione Economica e Sociale delle Nazioni Unite per l’Asia ed il Pacifico (UNESCAP), che è la sezione regionale dell’ONU per l’Asia ed il Pacifico. Il Ministro degli Esteri tailandese, Kantathi Suphamongkhon, e il  Sottosegretario Generale delle Nazioni Unite e Segretario Esecutivo dell’UNESCAP, Kim Hak-Su, firmeranno l’accordo per il fondo fiduciario il 26 settembre 2005 durante una cerimonia al Ministero. Questo fondo fiduciario andrà a far parte della più ampia reazione delle Nazioni Unite allo tsunami, andando a finanziare lo sviluppo di un sistema regionale per l’allarme tempestivo, articolato probabilmente su una rete di centri nazionali e regionali. Il fondo servirà a costituire le capacità di questi centri in termini di tecnologie, misure organizzative e competenze concrete. Il governo tailandese sta collaborando con il Centro Asiatico di Preparazione ai Disastri (ADPC), un ente internazionale con base in Tailandia, per fondare uno di questi centri regionali.(…)

http://www.unescap.org/unis/press/2005/sep/n46.asp

 

La Commissione  Europea  sostiene i Palestinesi con 280 milioni di euro nel 2005

19 settembre – Alla vigilia della riunione del gruppo dei quattro (UE, Stati Uniti, Nazioni Unite e Russia) a New York il 20 settembre 2005, la Commissione Europea può annunciare che il suo trasferimento di fondi ai Palestinesi nel 2005 sarà maggiore del previsto, e cioè di circa 280 milioni di euro. Questo accordo include un contributo sostanziale per fronteggiare le priorità identificate dall’inviato speciale del gruppo dei Quattro James Wolfensohn a seguito del ritiro israeliano da Gaza. Uno speciale contributo di 60 milioni di euro aiuterà la ripresa dell’economia palestinese e creerà istituzioni capaci di affrontare le nuove responsabilità originate dal disimpegno. Questi sforzi sono diretti a sostenere la situazione creatasi con il ritiro da Gaza e ad assicurare che questo importante evento conduca ad una completa realizzazione della Roadmap.

A New York per la riunione del Gruppo dei Quattro e per la Settimana ministeriale delle Nazioni Unite, la Commissaria dell’Unione Europea per le relazioni esterne e per la politica europea di vicinato, Benita Ferrero-Waldner, ha commentato: “Solo Israele e la Palestina possono realizzare la pace – ma l’Europa sta facendo la sua parte nel Gruppo internazionale dei Quattro per creare un ambiente in cui la pace possa mettere radici” (…)

http://www.europa-eu-un.org/articles/en/article_5033_en.htm

 

Iraq: la Mezzaluna Rossa Irachena ed il CICR aiutano le famiglie sfollate in Tal-Afar

16 settembre – La Mezzaluna Rossa Irachena (IRCS) stima intorno a 5˙000 il numero delle famiglie di Tal-Afar (Iraq del nord) che hanno dovuto abbandonare le loro case e rifugiarsi nelle città e paesi vicini a seguito dell’escalation di violenza in quella città. Mentre alcuni sono stati ospitati da parenti e amici, altri vivono in villaggi abbandonati o piccoli campi, senza aver accesso agli articoli di prima necessità come cibo, acqua e il necessario per dormire. Per ospitare le famiglie sfollate, la Mezzaluna Rossa ha preparato dei campi intorno a Tal-Afar.

Il CICR ha fornito alla sezione di Mosul della Mezzaluna Rossa 5˙000 cestini di cibo individuali, 1˙000 taniche, 1˙000 secchi, 1˙000 coperte, 100 tende, 600 stufe al kerosene e 600 kit igienici. Inoltre il CICR ha fornito 50 barelle alla Mezzaluna Rossa e 50 all’Ufficio per la Salute.

Dall’inizio delle operazioni militari a Tal-Afar a luglio, il CICR ha fornito 180˙000 litri di acqua potabile a 900 famiglie.

Il CICR sta tentando di rispondere alle urgenti necessità umanitarie delle persone colpite dalle ostilità in Iraq, collaborando strettamente con la Mezzaluna Rossa Irachena e facendo appello a tutte le parti coinvolte nel conflitto affinché rispettino le norme base delle leggi umanitarie internazionali applicabili in Iraq; questo include prendere ogni precauzione possibile per risparmiare i civili e per assicurare che in tutte le operazioni militari siano rispettati i principi di distinzione e proporzionalità.

http://www.icrc.org/

 

Referendum in Brasile per il divieto del commercio delle armi –  23 ottobre

Settembre - (da Gianni Cappellotto, volontario Mlal a Rio Branco) - Domenica 23 ottobre più di 120 milioni di brasiliani saranno chiamati a decidere se vietare o no la vendita delle armi ai privati in tutto il territorio brasiliano. Si tratta del primo referendum della storia brasiliana, l’ultimo atto della “Campanha do desarmamento”, una iniziativa avviata nel 2003 con l’approvazione da parte del Congresso brasiliano dello Statuto del disarmo, una legge che regolamenta il possesso, l’uso e la commercializzazione di armi e munizioni in Brasile.

In poco più di un anno e mezzo sono state consegnate alla polizia più di 400 mila armi da fuoco, detenute regolarmente. (…) Secondo i dati del Ministero della salute, nel 2004, per la prima volta da 13 anni, si è registrato un sensibile calo di morti per arma da fuoco (-8,2%) rispetto all’anno precedente, ma il numero assoluto resta impressionante, più di 36 mila morti. (…)

Info: ufficiostampa@mlal.org  www.mlal.org

Si moltiplicano in tutto il territorio nazionale le iniziative e gli eventi per il ‘SÌ, VOTA 2’

 “Telefono SÌ” : a partire dal 1° ottobre il numero di telefono 031 31 8801–0707 é a disposizione per chiarire dubbi di tutti coloro che desiderino aderire alla campagna e divulgare il ‘SÌ, VOTA 2’, alla proibizione della vendita di armi e munizioni.

L’orario elettorale gratuito (offerto, per legge, a tutte e due le tendenze) si basa sullo stesso schema. Un grande lavoro d’insieme in favore del ‘SÌ, VOTA 2’ vede alternarsi sullo schermo e nei programmi radio persone non solo famose per l’arte o lo sport, ma anche persone che godono di una credibilità indiscussa nel paese. L’aspetto più interessante, però, è il fatto che si possono finalmente dare una serie di dati e spiegazioni che sono necessari perchè gli elettori abbiano i dati necessari per farsi un’opinione sulla reale utilità del voto nel referendum.

E sabato, primo ottobre, diversi eventi hanno avuto luogo in vari stati brasiliani, abbinando la Campagna del Disarmo e il Referendum del 23 ottobre. L’idea comune è di offrire il massimo di informazioni a tutta la popolazione, chiarendo i dubbi che esistono tra i cittadini. Molti altri eventi a sostegno del “‘SÌ, VOTA 2’ sono in preparazione.

 www.adital.com.br

Sostegno al referendum del 23 ottobre in Brasile per il divieto al commercio delle armi

Como, 4 ottobre - "Musibrasil" - portale di informazione e cultura brasiliana - dice sì al disarmo civile. E si schiera per il divieto al commercio di armi da fuoco e munizioni in vista del referendum su questo tema che il prossimo 23 ottobre si terrà in Brasile. Invitando i propri lettori a sottoscrivere un appello che, il giorno della consultazione, invierà ai seguenti soggetti istituzionali:

 Ambasciata del Brasile in Italia, Ambasciata italiana in Brasile, Presidenza della Repubblica del Brasile; Presidenza della Repubblica Italiana; Ministero della Giustizia; Ministero della Salute e ai più importanti referenti istituzionali e della società civile brasiliani particolarmente impegnati nella campagna per il disarmo. Link sull’argomento: http://musibrasil.net/vsl_stt.asp?ids=70

http://musibrasil.net

 

 

Salute

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La Commissione canadese per l’ambiente sollecita commenti al rapporto sulla salute infantile e l’ambiente

Montreal, 20 settembre – Per i 125 milioni di bambini del Nord America l’ambiente fisico in cui vivono, studiano e giocano rappresenta un fattore importante per la loro salute e il loro benessere. Il rapporto tra rischio ambientale e salute infantile viene esaminato nel primo rapporto regionale sugli indicatori della salute infantile e dell’ambiente, redatto dalla Commission for Environmental Cooperation.

La CEC vuole raccogliere commenti della gente sulla bozza del rapporto, intitolato Children's Health and the Environment in North America: A first report on Available Indicators and Measures. Il rapporto presenta dati nazionali su tredici indicatori di tre aree generali, quali asma e malattie respiratorie, gli effetti di piombo e altre sostanze tossiche (inclusi i pesticidi) e malattie trasmesse con l’acqua, ed è tratto dal materiale contenuto nei "Country Reports" preparati dai governi nazionali. (…) L’obiettivo di questo nuovo rapporto CEC è fornire ai politici e alla popolazione informazioni sullo stato dei parametri chiave relative alla salute infantile e all’ambiente nel Nord America come mezzi per il controllo e la promozione di cambiamenti.

Questo sforzo condotto da CEC rappresenta inoltre una parte della Global Initiative on Children's Environmental Health Indicators, come approvato al Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile. La Global Initiative è pratrocinata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità con il supporto della US Environmental Protection Agency. Questo rapporto rappresenta dunque un’opportunità di apprendimento a livello regionale molto importante, in grado di fornire informazioni a progetti simili in altre parti del mondo.

 http://www.cec.org/news/details/index.cfm?varlan=english&ID=2680

 

Lancio della campagna  "Tratta ogni bambino come se fosse il tuo"

La campagna "Tratta ogni bambino come se fosse il tuo" è stata lanciata dall’Organizzazione delle First Ladies Africane contro il virus HIV/AIDS il 16 settembre, nel corso del Summit Mondiale 2005. La campagna mira a prevenire nuove infezioni tra i giovani, e in particolar modo a proteggere dalla stigmatizzazione i bambini affetti dal virus. Nel corso dell’evento, il Direttore Esecutivo UNAIDS Peter Piot e Ann M. Veneman, Direttore Esecutivo UNICEF, insieme a Jeannette Kagame, First Lady della Repubblica del Ruanda e Presidentessa dell’Organizzazione delle First Ladies Africane contro il virus HIV/AIDS, hanno firmato un accordo per rafforzare la collaborazione e fornire assistenza tecnica  sulla mobilitazione delle risorse nonché sul monitoraggio e stima dell’impatto della campagna.

http://www.unaids.org/Unaids/EN/about+unaids/unaids+executive+director/photo+gallery/treat+every+child+as+your+own+campaign+launch.asp

 

Nuova partnership promette spinta universale per salvare la vita di donne e bambini

Nazioni Unite, New York, 12 settembre – Milioni di donne e bambini in tutto il mondo avranno una migliore opportunità di sopravvivenza grazie ad una nuova iniziativa globale annunciata nel corso di un evento ufficiale parallelo al Summit Mondiale 2005. La Partnership per la salute materna, neonatale ed infantile mobiliterà l’impegno e l’azione globale e locale per ridurre le morti di madri e bambini, promuovere la copertura universale degli interventi essenziali  e patrocinare maggiori risorse necessarie per far fronte a tali impegni. (…) Parlando a nome delle cinque agenzie delle Nazioni Unite coinvolte nella nuova iniziativa, Ms. Obaid ha detto: “Ci siamo impegnati a lavorare insieme per aumentare progressivamente l’azione per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio [MDGs] numero 4 e 5 per ridurre drasticamente la mortalità infantile e materna entro il  2015. E’ questo un impegno importante, e nessuna agenzia ce la può fare da sola. L’impegno e la collaborazione sono indispensabili.” Tra i cinque partner delle Nazioni Unite ci sono: UNFPA; il Programma congiunto delle Nazioni Unite su HIV/AIDS (UNAIDS); il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF); l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS); e la Banca Mondiale. Secondo Ms. Obaid le stime dimostrano come garantire l’accesso di donne e coppie alla pianificazione volontaria della famiglia possa ridurre le morti materne dal 20 al 25 per cento, e le morti infantilli sino al 20 per cento. “ (…) La Partnership interessa diversi paesi, organizzazioni internazionali, organizzazioni non governative, donatori, istituzioni accademiche ed altre parti interessate a combattere la morte di madri e bambini. (…)

http://www.unfpa.org/news/news.cfm?ID=675

 

 

Energia e sicurezza

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Un nuovo film per spiegare l’importanza della conservazione urbana dell’acqua all’attenzione degli spettatori TV nepalesi

Kathmandu, 22 settembre – Un nuovo film sull’importanza della conservazione urbana dell’acqua nel quadro di una storia d’amore è stato trasmesso da un canale televisivo nazionale in Nepal come parte di una campagna per aumentare la comprensione del pubblico sull’importanza dell’acqua pulita e sulle misure igieniche. Il film per la televisione, “Jalpari”, è stato diretto e interpretato dai comici Madan K. Shrestha e Haribansa Acharya e parla di Jalpari, una ragazza a cui genitori non vogliono far sposare un ragazzo di Kathmandu a causa della scarsità di acqua nella città. I giornali hanno reso noto che la trasmissione del 17 settembre non solo è stata seguita dal 60% dell’audience nazionale, ma ha anche diffuso il messaggio della necessità di raccogliere l’acqua piovana e di conoscere le tecniche di riciclo delle acque di scarico mediante una deliziosa e piacevole storia d’amore che ha il suo lieto fine quando i genitori di Jalpari acconsentono al matrimonio vedendo che la famiglia del giovane ha adottato nella propria casa le tecniche adatte per la conservazione dell’acqua. (…)

http://www.unhabitat.org/nepalese_television.asp

 

 

Ambiente e natura

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Deserti, terre aride e desertificazione attraverso gli occhi dei bambini

15mo Concorso Internazionale per Bambini di Pittura sull’ambiente

Nairobi, 23 settembre – Bambini di tutto il mondo sono stati invitati ad esprimere le loro speranze e paure circa il futuro dei deserti del mondo e la desertificazione in generale nell’edizione di quest’anno del Concorso Internazionale di Pittura sull’Ambiente. Il concorso è organizzato dal Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP), la Fondazione per la pace globale e lo Sviluppo con sede in Giappone (FGPE), Bayer AG e Nikon Corporation. Dal 1990 il concorso è tenuto annualmente ed ha ricevuto oltre 160.000 candidature da bambini di oltre 100 paesi. (…)

Il tema dell’edizione di quest’anno sono Deserti e Desertificazione, in considerazione del fatto che il 2006 è stato indicato come Anno Internazionale dei Deserti e della Desertificazine e questo sarà anche l’argomento della Giornata Internazionale dell’Ambiente 2006. Il tema della desertificazione riguarda l’intero pianeta. Circa 1/3 della popolazione mondiale vive in terre aride. Il loro degrado e la desertificazione è una vera minaccia per la vita di molte persone nonchè per la salute generale del pianeta. (…) I bambini, provenienti da ogni parte del mondo, che per la Giornata Mondiale dell’Ambiente 2006 (5 giugno 2006) avranno tra i 6 e i 14 anni di età, sono invitati a presentare i loro disegni sull’argomento all’ufficio Regionale UNEP entro il 20 gennaio 2006. (…)

http://www.unep.org/Documents.Multilingual/Default.asp?DocumentID=452&ArticleID=4941&l=en

 

Organizzazione associata al WWF acquisisce la zona costiera, ricca di biodiversità, nella regione argentina della Patagonia

Buenos Aires, 21 settembre – L’organizzazione associata al WWF, Fundación Vida Silvestre Argentina (FVSA), ha acquisito recentemente delle terre in Patagonia, nella provincia meridionale argentina Chubut. L’acquisizione di 7.360 ettari della riserva naturale San Pablo de Valdés, che include 12 chilometri di costa incontaminata, consente a FVSA di partecipare alla decisioni di gestione nella vicina area protetta della Penislla Valdés e di far parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO. “In questo modo, FVSA potrà contribuire, insieme a tutte le persone coinvolte, a raggiungere una gestione efficace e un’implementazione di questa area unica”, afferma Javier Corcuera, CEO di FVSA. “FVSA e WWF vogliono assicurarsi che questo gioiello ambientale risplenda.”

La Penisola Valdés è caratterizzata dalle sue coste vivaci, un insieme sorprendente di alte scogliere, barriere rocciose ed esotici mammiferi marini, inclusi gli elefanti marini del sud, i leoni marini, la balena franca australe e i pinguini di Magellano. La zone ospita inoltre più di 60 specie di uccelli, e diverse specie di mammiferi terrestri, come ad esempio la volpe grigia, il guanaco e i marà.

FVSA concentrerà i propri sforzi nella gestione efficace di San Pablo de Valdés attraverso un turismo responsabile e il monitoraggio delle specie importanti per la conservazione delle specie.

Attraverso il progetto “Save Valdés”, FVSA-WWF, in collaborazione con il governo e la comunità locale, progetterà e costruirà un centro visitatori nella città delle balene, Puerto Pirámides. Altre attività in collaborazione con dei partner includono un piano di turismo sostenibile per Valdés e il miglioramento di codici di condotta per che desidera vedere balene e delfini.

http://www.panda.org/news_facts/newsroom/news.cfm?uNewsID=23474

 

Gli obiettivi di sostenibilità per il 2010 sono raggiungibili – con molto impegno

Bruxelles, 12 settembre – L’industria europea cloro-alcalina ha fatto continui passi avanti lo scorso anno verso gli obiettivi di sostenibilità previsti per il 2010. In particolare sono stati ridotti il consumo energetico, le emissioni ambientali e gli incidenti sul lavoro, specialmente dei lavoratori autonomi. Tuttavia, è stato registrato un lieve aumento nel numero degli incidenti durante i processi di lavorazione ed è rallentato il progresso di completamento delle valutazioni di pericolosità per 29 sostanze clorurate, con otto ancora in valutazione. (…)

Nel corso del 2004, Euro Chlor ha stabilito un nuovo, quindicesimo indicatore di prestazioni ambientali per l’industria: tutti i 41 produttori membri dei 25 paesi dell’UE, la Norvegia e la Svizzera devono ottenere la certificazione internazionale EMAS (Eco-Management & Audit Scheme) e/o ISO 14001 (International Organisation for Standardisation) per gli impianti entro il 2010. Attualmente 59 dei 74 impianti controllati da Euro Chlor sono accreditati per una o l’altra certificazione.

Dei 14 indicatori stabiliti, il miglioramento economico più importante, con ripercussioni ambientali, è stato la riduzione dell’uso di energia. Rispetto al 2001, anno di riferimento, (3,632 kWh per tonnellata di cloro prodotto), l’energia consumata per tonnellata è scesa a 3,505 kWh nel 2003 e a 3,491 kWh nel 2004. Questi valori corrispondono ad una riduzione pari al 3.3% rispetto all’obiettivo del 5.0% entro il 2010. (…)

http://www.eurochlor.org/news/detail/index.asp?id=144

 

 

Cultura e educazione

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Il WFP sostiene la BBC nell’iniziativa di gemellaggio delle scuole

Londra, 23 settembre – Il WFP ha unito le forze con la BBC per promuovere la collaborazione ed il dialogo tra gli scolari in Africa ed in Gran Bretagna. Utilizzando i suoi contatti con scuole africane in Lesotho, Malawi, Liberia, Sierra Leone, Guinea e nella Repubblica Democratica del Congo, il WFP ha facilitato gli accordi di “gemellaggio scolastico” tra l’Africa e la Gran Bretagna per avviare l’iniziativa della BBC “World Class” (Classe Mondiale), che si propone di gemellare 1000 scuole inglesi con partner nel continente africano. (…) La BBC, in collaborazione con il British Council, cercherà di mettere in contatto le scuole inglesi con altre scuole in Africa, aiutandole ad instaurare un appropriato canale di comunicazione tra le parti. L’iniziativa “World Class” si propone di sviluppare le relazioni, arricchire l’apprendimento e migliorare la comprensione tra gli scolari inglesi e africani. Le scuole partecipanti nel programma di gemellaggio saranno incoraggiate a condividere le loro esperienze e rappresentare la cultura dei Paesi da cui provengono. (…)

http://www.wfp.org/english/?n=326&k=1832

 

Arabia Saudita offre 15 milioni di dollari al programma UNESCO per studenti e università nei Territori palestinesi

15 settembre – Il Comitato saudita per il soccorso al popolo palestinese ha stanziato ieri 15,2 milioni di dollari per un programma UNESCO a beneficio delle università e degli studenti palestinesi in difficoltà. Il programma sarà realizzato immediatamente dall’ufficio UNESCO nella città palestinese di Ramallah e fornirà un’assistenza finanziaria diretta ad 11 università palestinesi e agli studenti palestinesi bisognosi iscritti in queste università e in importanti istituti di istruzione superiore. Il fondo saudita verrà utilizzato anche per coadiuvare il Ministero Palestinese per l’Educazione e l’Istruzione Superiore nella creazione di un sistema di assistenza agli studenti. Ieri a Jedda (Arabia Saudita) il principe Nayef Bin Abdul Azziz, il Ministro saudita dell’Interno nonché Direttore Generale del Comitato saudita per il soccorso al popolo palestinese, il Direttore Generale UNESCO Koïchiro Matsuura rappresentato da Ahmed Sayyad, assistente del Direttore Generale per le Relazioni Esterne e la Cooperazione, e il Ministro palestinese per l’Educazione e l’Istruzione Superiore Naim Abu-Humos hanno firmato il Protocollo d'Intesa per il programma. (…)

http://portal.unesco.org/en/ev.php-URL_ID=28917&URL_DO=DO_TOPIC&URL_SECTION=201.html

 

Premi ai giornalisti per l’uso delle tecnologie ICT

Addis Abeba, 13 settembre- La Commissione Economica per l’Africa (CEA) e le sue istituzioni partner conferiranno quest’anno dei riconoscimenti ai giornalisti africani che, a loro avviso, hanno compiuto passi significativi nel promuovere l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) all’interno del continente. La cerimonia annuale per il conferimento dei premi per i media organizzata dall’Iniziativa Africana per la Società dell’Informazione (AISI) avrà luogo stasera, 13 settembre, durante una conferenza dei giornalisti africani attualmente in corso a Grahamstown, in Sudafrica. (…) La Conferenza Highway Africa – che quest’anno si svolge tra il 12 ed il 16 settembre – riunisce il numero maggiore di giornalisti africani. (…) "I premi per i media, giunti ora alla terza edizione, sono assegnati dalla CEA e dalle istituzioni sue partner a quei giornalisti africani che si sono occupati in maniera significativa di un’area non tradizionale – le tecnologie ICT per lo sviluppo” ha spiegato Aida Opoku-Mensah, responsabile della Divisione per lo Sviluppo dei Servizi di Informazione (DISD) del CEA. Tra le istituzioni partner coinvolte in questa iniziativa ricordiamo a Società Tedesca per la Collaborazione Tecnica (GTZ), il Centro Internazionale di Ricerca per lo Sviluppo (IDRC), l’Istituto per l’informazione, la comunicazione e lo Sviluppo (IICD) e l’Iniziativa dell’Open society per l’Africa Occidentale (OSIWA).(…)

http://www.uneca.org/

 

Moldavia: parlare della salute sessuale nelle scuole

Drepcauti, Moldavia, 2 settembre - Tradizionalmente, in questa regione conservatrice a maggioranza agricola, temi come la salute sessuale, la pianificazione di una famiglia e la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale non erano argomento di discussione tra adulti, per non parlare degli studenti. Ma proprio questa città ha avviato un progetto di educazione alla famiglia che ha del rivoluzionario ed è riuscito a far parlare la popolazione di questi argomenti delicati ma importanti. Questi non sono stati temi facili da intavolare: “In effetti abbiamo avuto problemi all’inizio,” afferma Vitalie Lemni, il preside della scuola superiore della città, “inizialmente molti non capivano il nostro intento dietro all’introduzione di queste materie e alcuni pensavano che stessimo promovendo il sesso tra gli adolescenti.” Ma il distretto scolastico di Drepcauti ha superato le ritrosie iniziali dando inizio ad un programma esteso che poneva al centro dell’attenzione le preoccupazioni della comunità. Dei volontari debitamente preparati insieme ad un gruppo di insegnanti selezionati hanno fatto pressione sui capi politici e religiosi convincendoli che insegnare tali materie sarebbe stato un bene per la comunità. (…) “L’UNFPA ha avuto un ruolo importantissimo nel fare autorizzare questo progetto dalle autorità nonché nel rifornirci del materiale didattico, forniture e computer con connessine ad internet,” ha affermato Lemni. “Il Fondo ha anche predisposto conferenze con audiovisivi sulla salute sessuale condotte da medici  per il corpo insegnante, gli studenti e i loro genitori.”

Il progetto pilota sull’educazione alla vita familiare è iniziato nel 2004 ed ha avuto termine nell’estate 2005, coinvolgendo 35 scuole in tutti il Paese. (…) L’UNFPA ha anche messo le sue capacità a sostegno del Ministero dell’Istruzione per la stesura di manuali di preparazione per gli insegnanti e dei libri per gli studenti. (…)

http://www.unfpa.org/news/news.cfm?ID=664

 

Rappresentanti della Campagna per la gioventù di Australia e Bielorussia hanno preso parte al 3° Convegno mondiale per la gioventù in Scozia

Autore: Iouri Zagoumennov <izaglmSPAMFLTER@SPATMFLTERyahoo.com> .

Scozia, 1 settembre  - Il 3°Convegno mondiale per la Gioventù è stato ospitato dalla Scozia, dal 31 luglio all'8 agosto, ed ha attirato l'attenzione mondiale a un livello senza precedenti. Gli organizzatori hano ricevuto più di 4000 domande di partecipazione provenienti da più di 150 paesi – quattro volte più che per l' evento precedente in Marocco. 600 di questi candidati sono stati scelti per partecipare al Convegno.

Alcuni dei giovani più dinamici e con maggior coscienza sociale del mondo si sono riuniti per discutere e programmare un'azione promossa dai giovani, e promuovere l'attuazione degli obiettivi del Millennium delle NU, nonché per costruire delle comunità più forti, senza danneggiare l'ambiente.Tra i partecipanti c'erano i rappresentanti delle Campagne di Australia e Bielorussia per Bandire le Mine Antiuomo, che hanno condiviso con gli altri giovani leader internazionali la loro esperienza e i loro successi nel promuovere il Bando Antimine nei loro paesi e nel mondo intero.  Il rappresentante della Bielorussia ha inoltre partecipato al concerto di gala, interpretando la canzone “Mine-Free World” (Un mondo senza mine), composta dal suo gruppo di rock  ZIGZAG, ed è stato accolto con entusiasmo dai delegati internazionali.Il video musicale di questa canzone sarà presto disponibile tramite il sito web  ICBL .

http://www.icbl.org/layout/set/print/news/youth_congress

 

Brasile – 24a Settimana Gandiana, ottobre 2005

La nostra tradizionale settimana Gandiana è concepita per far familiarizzare i Brasiliani con l’azione non-violenta quale mezzo di trasformazione sociale: una delle più grandi innovazioni sulla scena politica del XX secolo, portata avanti dal Mahatma Gandhi.

Quest’anno le celebrazioni inizieranno il 2 ottobre e termineranno il 30. Tre stati brasiliani e 21 città saranno coinvolte. Oltre 150 sedi di convegno accoglieranno attività correlate alla vita e agli ideali del  Mahatma: tutti gli eventi saranno aperti al pubblico in generale e sono gratuiti. Essi sono coordinati dall’ Associação Palas Athena e interamente portati avanti da volontari ed attraverso associazioni  e cooperazione. (…)

14 mila bambini di 100 scuole governative e private si impegneranno in ricerche e dibattiti e parteciperanno ad un concorso letterario tenuto dal Dipartimento Municipale per l’Educazione delle loro città insieme con l’ Associação Palas Athena. Allo scopo di preparare gli insegnanti per questo scopo, è stato approntato un corredo con libri e articoli su Gandhi insieme a documenti video (di dieci minuti ciascuno) che trattano la violenza dal punto di vista biologico, filosofico e legale. La 24a Settimana Gandiana conta sul supporto istituzionale dell’Unesco e riflette la convinzione che “I più grandi risultati di Gandhi devono ancora realizzarsi”, e ciò dipende in grande misura da ciascuno di noi.

www.palasathena.org

 

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 58° Conferenza annuale delle Organizzazioni non Governative associate al Dipartimento della Pubblica Informazione delle Nazioni Unite:

 

LA NOSTRA SFIDA: VOCI DI PACE, SINERGIE E INNOVAZIONE

 

di Lesley Vann

 

   In un momento così delicato ed impegnativo per l’umanità qual è quello attuale, è richiesto un atteggiamento di fiducia e di costruttiva speranza verso il futuro. Ma è altresì necessario che manifestazioni tangibili di progresso nella direzione di uno sviluppo sostenibile del pianeta, dell’equità, della comprensione e unità, si rendano evidenti. L’annuale Conferenza delle Organizzazioni Non Governative (ONG) del Dipartimento della Pubblica Informazione (DPI) delle NU, forte della presenza di oltre 3500 partecipanti, con relatori delle NU e delle sue diverse agenzie specializzate, dei governi, del mondo accademico, del settore privato e delle ONG,   

 ha saputo, sotto diversi aspetti, testimoniare la visione di nuove sinergie globali, di volontà di rinnovamento e di pace. Il risultato è stato una feconda e fruttuosa mescolanza di contributi diversi. Globalmente, la numerosa assemblea rappresentava con ogni evidenza quel settore dell’umanità focalizzato sulla risoluzione della sofferenza e sul sostegno al progresso globale su tutti i fronti possibili. Un gruppo di servitori, un gruppo consapevole della necessità di “mantenere la visione di fronte agli occhi dell’umanità” in modo che tale impegno per il progresso possa tradursi sul piano concreto.

   L’affermazione iniziale del Sottosegretario generale Shashi Tharoor, all’apertura della sessione generale, ha voluto sottolineare la differenza di questa edizione della Conferenza rispetto alle precedenti, differenza dovuta alla connessione inestricabile tra argomenti di carattere governativo ed i temi specifici della Conferenza stessa, strettamente legata ai processi intergovernativi e alle recenti relazioni pubblicate, come il Rapporto Cardozo. Aspetto considerato anche nel seguente Summit delle NU dei leaders mondiali, la più vasta assemblea di governanti del mondo che la storia registri. Nel susseguirsi di incontri, dalla Conferenza delle ONG al successivo Summit delle NU, all’Assemblea Generale, a The Clinton Global Initiative, ciò che emerge è un più stretto dialogo tra gli operatori delle NU, i rappresentanti dei vari governi  e “ noi, la gente”, per il tramite delleONG: voci diverse che si stanno sempre più intessendo le une alle altre, con mutua importanza crescente. Si sta delineando sempre più chiaramente la richiesta di una vera partnership globale.

Dopo l’intervento del Sottosegretario Generale, l’indirizzo di benvenuto del Presidente dell’Assemblea Generale Jean Ping, che ha sollecitato le decisioni dei partecipanti circa il futuro delle NU e i problemi di una governance globale. “Stiamo lavorando insieme per una vera Cultura di Pace” ha detto, “ questa conferenza rappresenta un contributo importante nei lavori che sono in corso per una riforma del sistema delle NU, il suo rafforzamento, i diritti e la libertà globali. Tutto ciò è essenziale per la costruzione del nostro futuro comune.”

   Jan Egeland, SottoSegretario Generale agli Affari umanitari e Coordinatore dell’Assistenza di Emergenza, ha del pari sostenuto la necessità di una riforma  che porti nuova linfa vitale alle NU, così come di diritti economici civili e politici uguali per tutti. I recenti, disastrosi eventi  non mancano di sottolineare drammaticamente l’attualità di questo compito comune. “Avremo successo solo se l’intero sistema delle NU saprà lavorare di concerto con la società civile.” Numerose le proposte di Egeland per assicurare all’ organizzazione delle NU un fiorente e positivo sviluppo, tra le quali un definito incremento nel sistema umanitario globale, che porterebbe le NU ad una struttura più efficace e ad una maggiore capacità di risposta. Inoltre, si rivela di primaria importanza la programmazione dei finanziamenti. Tramite l’attuazione di un Fondo centrale, tutte le agenzie sarebbero in grado di operare, nei contesti di crisi,  con assoluta tempestività, pronte a fornire aiuto nei momenti di urgenza. Una partnership efficiente tra ONG e governi è in grado di fornire la migliore assistenza umanitaria possibile.

   Egeland ha proseguito con un appello all’azione: “ L’Africa è il continente del futuro. Ospita una delle più promettenti generazioni di nuove organizzazioni della società civile. Ma è anche gravata da minacciosi pericoli che sovrastano 20 milioni di esseri umani. È questo il silenzioso tsunami di oggi. Ogni anno centinaia di migliaia di bambini muoiono per cause prevedibili, a causa di malattie evitabili e di malnutrizione”. Nell’opera di soccorso post-tsunami abbiamo visto un’umanità unita che lavorava in comune, tutti adoperandosi per gli stessi obiettivi. In località come il Darfur, il Nepal e l’Indonesia, innumerevoli membri delle ONG locali mettono a repentaglio la loro vita per aiutare le popolazione a rischio. È necessario che tutte le ONG si impegnino nella coordinazione e nella condivisione delle informazioni, in modo da trarre il massimo dei benefici che tale coordinazione è in grado di dare. Lo tsunami ha dimostrato come il fatto di ricevere aiuti faccia crescere l’affidabilità e la responsabilità. I fondi pubblici devono poter essere usati in modo trasparente e responsabile. Anche questo è un aspetto che ci chiama alla collaborazione globale. Il servizio umanitario richiede tutti i nostri sforzi. Abbiamo bisogno di allineare gli sforzi politici ad una definita risposta umanitaria e morale. Quella che si è verificata con lo tsunami non può essere un’eccezione, deve diventare la regola, ha ammonito Egeland. Dobbiamo per esempio riconoscere ufficialmente i 3 milioni e 800 mila morti degli ultimi sette anni nella Repubblica Democratica del Congo. E dobbiamo rispondere all’appello di chi soffre ovunque nel mondo, come facciamo in Somalia, Sudan e altrove. Per la nostra generazione non esiste obiettivo ed aspirazione più degni.  Dal Niger, a New Orleans, alla Corea del Nord la sofferenza dei nostri simili ci chiama ad una risposta. Abbiamo bisogno di una ONU che sia in grado di affrontare ogni aspetto della vita, e questi sono i nostri scopi, ha concluso Egeland.

   L’idea di un sistema delle NU capace di lavorare al servizio di tutti era in effetti tra le premesse di questa Conferenza 2005 delle ONG. Un tema ripreso anche da Wahu Kaara, coordinatrice del Network per la Cancellazione del debito del Kenya. Wahu Kaara opera all’interno di A Global Call to Action Against Poverty (GCAP) che, ha detto, è diventato un vero movimento unito globale.  “ La libertà è in pericolo. In questi ultimi tempi il mondo è stato saccheggiato, ma quanti si adoperano per alimentare la vita nell’umanità si stanno mobilitando all’appello per il progresso umano. Nutriamo la speranza di poter smantellare le rigide mura che ci circondano. E non dobbiamo scoraggiarci se ci sentiamo ostaggi di un dibattito ciclico tra riduzione e sradicamento della povertà. Lo sviluppo economico e sociale è giusto ciò di cui dobbiamo discutere. È certo che i debiti debbano essere cancellati, e che abbiamo necessità di imposte internazionali, così come di una distribuzione delle risorse su scala internazionale. Questi e altri sono fattori di assoluta importanza, se vogliamo sperare di costruire un mondo realmente condiviso.” Wahu Kaara ha inoltre sottolineato l’inopportunità, da parte di ogni governo,  di emendare dal Rapporto del Summit delle NU i rapporti e le conclusioni contenute nel Millennium Development Goal, auspicando anzi l’attuazione dei suggerimenti di Jeffrey Sachs ed altri nell’ambito del loro lavoro con l’ UN Millennium Project e il Earth Institute della Columbia University. “Dobbiamo deciderci a capire, tutti insieme, che da un panorama di scarsità e di penuria, abbiamo creato povertà. Ma questo paradigma deve essere cambiato.” Applausi fragorosi hanno fatto seguito alle osservazioni di  Wahu Kaara. Tharoor ha quindi citato Gandhi: ogni azione deve essere valutata in base alle conseguenze che potrebbe avere sul più povero tra noi.

   La visione di una partnership basata sulla responsabilità globale condivisa è stata poi ripresa da Joan Levy, presidente del Comitato Esecutivo NGO/DPI, che ha descritto  il grande lavoro delle ONG nell’ambito delle NU, il Centenario di Dag Hammerskjold, la comunicazione, risultati e collaborazioni costanti tra ONG, sottolineando come i Briefings settimanali siano occasione di preziosi aggiornamenti e suggeriscano iniziative all’interno dei gruppi e tra questi e le NU. Ulteriori spunti provengono dal sito web UN/NGO (http://www.un.org/dpi/ngosection). Ha quindi esortato i partecipanti a considerare come le partnerships possano formarsi su scala locale, nazionale e globale, al fine di incrementare la condivisione delle competenze e degli obiettivi, moltiplicando la collaborazione cooperativa in uno spirito di buona volontà. “La buona volontà è la pietra di paragone che trasformerà il mondo” (Alice A: Bailey). Si può dire che la buona volontà è ciò che dimostra la collaborazione in atto.

   Buona volontà e partnerships nel quadro di una riforma delle NU, e l’attuazione dei MDG sono anche stati al centro dell’intervento di Joseph Donnelly, presidente della Conferenza: ogni voce conta, ha tenuto a ribadire all’assemblea. “Possiamo dire che il termine ultimo per l’attuazione dei MDG, il 2015, sia adesso; che il 2015 è oggi, è davanti a noi. Allora, cosa facciamo?” Questa la sua esortazione affinché ognuno si proponga di cogliere l’opportunità di questa Conferenza in modo del tutto nuovo. È il momento di superare i limiti di sempre; la sfida che abbiamo di fronte a noi, ha proseguito, consiste nel capire come saremo capaci di usare le nostre voci per la pace e la collaborazione, come saremo capaci costruire un mondo migliore, e questo soprattutto alla vigilia del Summit delle NU.

   I tre giorni della conferenza hanno incluso sessioni di incontri al mattino e al pomeriggio, workshops interattivi delle ONG nella pausa meridiana e dialoghi fra diversi interessati, tavole rotonde e discussioni, e periodiche sessioni plenarie con interventi sui temi fondamentali. L’intera gamma degli argomenti in programma ha trovato in tal modo spazio adeguato: la Costruzione della Pace e il Benessere Comunitario, l’Importanza delle Strategie e della Collaborazione tra i Media, Diritti Umani e Dignità per Tutti, l’Impegno Giovanile nei Processi di Pace, Sicurezza Collettiva, le Priorità nella Società Civile, il Dialogo, il Futuro delle NU, la Prefigurazione di un Mondo Sicuro, Non si Risparmino gli Sforzi, Il 2015 è Adesso, Noi la gente, Ogni Voce Conta, Conseguire la Sicurezza Collettiva, Partnerships per la Prevenzione della Paura, Violenza Genocidio e Terrorismo attraverso i traguardi previsti dai MDG, e molti altri argomenti, incluso un interessante dibattito sull’educazione pubblica tramite lo sviluppo del web, come nel caso di www.chattheplanet.com

   “Un popolo, un proposito, una mente”: l’intervento del Segretario Generale Kofi Annan ha scosso la platea. “Dovete fare di voi stessi i custodi delle riforme del sistema internazionale. Ancora una volta dobbiamo rendere omaggio alla lungimiranza dei fondatori delle NU, che hanno voluto insistere sul coinvolgimento delle ONG. Vi esorto a mantenere le vostre voci forti e chiare abbastanza da raggiungere il cielo. E, dopo, di farlo ancora di più, per inchiodare i governi alle loro promesse, e contribuire a che tali promesse vengano tradotte in azione.” Nessuno degli oratori elencati di seguito ha mancato di sottolineare ripetutamente l’imperativo della comprensione globale, la cooperazione ed il sacrificio degli interessi egoistici in questo nostro mondo interdipendente: Il Premio Nobel per la Pace, Shirin Ebadi, fondatore e già Presidente della National Association in Support of Children’s Rights, nonché Presidente dello Human Rights Defence Centre, Iran; Fatou Bensouda, Deputato Procuratore presso l’International Criminal Court; Antonio Maria Costa, Direttore Esecutivo dell’UN Office on Drugs and Crime; Gareth Evans, Presidente e  Chief Executive dell’International Crisis Group; Daniel Opande, già Comandante della Misssione delle NU in Liberia; Jean Ping, Presidente della 59a Sessione dell’Assemblea Generale delle NU; Mark Malloch Brown, Capo di Gabinetto dell’Ufficio Esecutivo del Segretario Generale; Georg Kell, Direttore Esecutivo di Global Compact, NU; Anwarul Chowdhury, Sottosegretario Generale delle NU; Melba Pria Olavarrieta, del Ministero degli Affari Esteri del Messico; Juan Somavia, Direttore Generale dellaOrganizzazione Internazionale del Lavoro; Jan Eliasson, Presidente eletto per il 60° anniversario dell’Assemblea Generale; Felicity Hill, Consigliere Politico sui Problemi nucleari e sul Disarmo di Greenpeace International; Ngozi Uti, Direttore Esecutivo del Centre for Women’s Studies and Intervention, con sede ad Abuja, Nigeria; Benjamin Quinto, Direttore Esecutivo del Global Youth Action Network; Ziad Abdel Samad, Direttore Esecutivo per l’ Arab NGO Network for Development; Salil Shetty, per United Nations Millennim Development Goals Campaign, dell’UNDP, e molti, molti altri in rappresentanza delle migliaia di ONG presenti.

   A porre in risalto la molteplicità delle sfide globali e delle possibili risposte creative, l’ONU, nel pubblicare la sua relazione sulla Conferenza, ha scritto: “In un mondo di minacce comuni e di opportunità condivise, ogni Paese ha il legittimo interesse di superare ogni ostacolo alla sicurezza, ai diritti umani e allo sviluppo. Un’ampia ed intensa collaborazione tra gli Stati è un punto cruciale al fine di assicurare ovunque agli uomini la possibilità di godere della libertà dal bisogno, della libertà dalla paura, e della libertà di vivere con dignità. I governi da soli, tuttavia, non sono in grado di raggiungere questi obiettivi. Il successo dipende dall’azione collettiva delle Nazioni Unite, della società civile, del settore privato e delle istituzioni intergovernative. Tali alleanze sono diventate particolarmente importanti, in un mondo  globale dove i tradizionali confini tra responsabilità pubbliche e private sono diventati sempre più indistinti ed incerti, e dove minacce alla salute, come nel caso dell’ HIV/AIDS, dell’ambiente e dei cambiamenti climatici si estendono ben oltre i confini dei singoli stati”. Questa conferenza su “Una libertà più vasta: la sfida della cooperazione” non ha mancato di sottolineare questi aspetti, e in particolare le sfide riguardanti la capacità di costituire partnerships efficaci per lo sviluppo, guardando agli sforzi dei governi, delle organizzazioni globali e della società civile come ai soli veramente capaci di costruire il progresso nei paesi in via di sviluppo, promuovere stabilità politica e buon governo, incoraggiare soluzioni innovative per risolvere i comuni problemi. Si è anche discusso dell’importanza di unire in un fondo comune i finanziamenti e le altre risorse, come il capitale intellettuale, la tecnologia, la competenza e i sistemi di trasporto e didistribuzione. Il ruolo delle ONG è stato anche sottolineato per quanto concerne l’incremento della responsabilità sociale e l’individuazione delle formule più adatte di partnership per migliorare i settori della salute pubblica, dell’educazione, della nutrizione, dell’ambiente e degli standard di vita globali….”

   “ In quest’anno 2005 abbiamo l’opportunità, unica in una sola generazione, di lanciare un nuovo moderno piano Marshall per il terzo mondo. “ (Gordon Brown, Cancelliere dello Scacchiere, UK) Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio richiedono per il loro conseguimento la volontà politica degli Stati Membri. Le organizzazioni della società civile sono consapevoli del loro ruolo e della loro responsabilità nella mobilitazione di questa volontà politica,  lavorando a livello globale e a livello locale per promuovere processi democratici di buon governo, richiedere regole di commercio eque, leggi sul lavoro, fornire sostegno finanziario ad iniziative di sviluppo, e porre fine alla violenza su donne e bambini. Le organizzazione della società civile sono profondamente impegnate a porre fine alla povertà estrema, a proteggere l’ambiente e a mitigare gli aspetti iniqui della globalizzazione. Numerose ONG sostengono la necessità che il World Summit 2005 sia  espressamente incentrato sui problemi dello sviluppo.”  “La Campagna per il Millennio è fortemente sostenuta dall’UNDP, come parte del suo ‘Core Program’ per il raggiungimento e la concretizzazione degli stessi MDG. Uno dei tratti salienti dell’intervento di Jeffrey Sachs e del suo team di lavoro per il Millennium Project, è consistito nello smascherare il preteso paradigma secondo il quale non vi sarebbero fondi sufficienti per il conseguimento degli MDG. Dobbiamo riconoscere che questa affermazione è assolutamente rivedibile, e dare quindi il via a programmi che permettano agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio di avanzare verso la propria realizzazione.”

   Chi  è in grado di valutare esattamente gli innumerevoli benefici provenienti dall’azione delle ONG ogni giorno in tutto il mondo, e nel contesto di questa Conferenza del 2005, con il suo confluire di voci da ogni dove e le sue aspirazioni globali? Il 25 settembre u.s. anche Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale hanno concordato di sostenere la cancellazione del debito di molti paesi in via di sviluppo (www.worldbank.org). Possiamo allora concludere, con Donnelly,  che “laddove le alleanze di civiltà possono portare ed amministrare nuova vita, noi dobbiamo essere proprio quel rinnovamento che stiamo auspicando. Dobbiamo essere la pace, dobbiamo essere il cambiamento e la trasformazione per le quali lavoriamo.  Possiamo essere orgogliosi di ciò che siamo, ma ancora di più dovremmo esserlo per ciò che possiamo essere. Dobbiamo essere parte di quel rinnovamento delle Nazioni Unite che ci rende diversi e cambiati, mentre chiediamo agli altri di cambiare loro stessi e alla NU di trasformarsi. Abbiamo una Conferenza a cui accedere, ed un mondo al quale presentarci … Che ogni voce possa legittimamente contare.”

 

(Per ulteriori informazioni sulla Conferenza, il sito è: www.undpingoconference.org)

 

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Prossimo numero: 4 novembre.

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L’Associazione opera per lo sviluppo delle coscienze e promuove una cultura della pace nella prospettiva del ‘villaggio globale’ basato sull’unità nella diversità e sulla condivisione. 

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