Good News Agency – anno VI, n° 11
Settimanale - anno VI, numero 11 – 16 settembre 2005
Direttore responsabile ed editoriale: Sergio Tripi
Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 265/2000 del 20-6-2000
Good News Agency - l’agenzia delle buone notizie - riporta notizie
positive e costruttive da tutto il mondo del volontariato, delle Nazioni Unite,
delle organizzazioni non-governative e delle istituzioni impegnate nel
miglioramento della qualità della vita, notizie che non si “bruciano” nell’arco
di un giorno. Ricerche editoriali a cura di Fabio Gatti. Good News Agency esce
a venerdì alterni in inglese e il venerdì seguente in italiano, con traduzioni
a sua cura; è distribuita per via telematica ad oltre 3.700 media in 48 paesi e ad oltre 2.800 ONG e associazioni di
volontariato.
E’
un servizio gratuito dell’Associazione
Culturale dei Triangoli e della Buona Volontà Mondiale, ente morale associato al Dipartimento della Pubblica
Informazione dell’ONU. L’Associazione è stata inoltre riconosciuta dall’UNESCO quale “attore del
movimento globale per una cultura di pace” ed è stata inclusa nel sito http://www3.unesco.org/iycp/uk/uk_sum_monde.htm
Legislazione internazionale – Diritti umani – Economia e sviluppo – Solidarietà
Pace e sicurezza – Salute – Energia e sicurezza – Ambiente e natura
Religione e spiritualità – Cultura e educazione
Costruendo una cultura di pace: intervista con Federico
Mayor
(top)
In
vigore da oggi norme più restrittive per la pesca nel Mediterraneo
Roma, 5 settembre – Entrano in vigore da oggi nuove norme sulla pesca nel Mediterraneo,
stabilite per proteggerne le risorse marine. Le nuove misure sono state decise
collegialmente dai 24 paesi membri della Commissione Generale sulla Pesca nel
Mediterraneo, un organismo affiliato alla FAO, e vengono adesso adottate a
livello nazionale.
Tra
le nuove misure da oggi in vigore vi è il divieto dell’impiego di reti a
strascico e draghe a profondità superiori ai mille metri. In linea con quello
che la FAO definisce “un approccio cautelativo alla gestione della pesca”, il
divieto mira a proteggere i fragili habitat dei fondali marini più profondi e
le specie ittiche a crescita lenta che vi abitano – che a loro volta
costituiscono spesso importante fonte di cibo per altre specie molto diffuse
commercialmente, che vivono in acque meno profonde. Nei paesi mediterranei da
oggi le draghe usate dovranno avere una dimensione di maglia superiore ai 40 mm
nella sezione finale del sacco della rete, così da lasciar passare i pesci più
giovani e di dimensioni piccole. Questo
aiuterà a preservare gli stock riproduttivi e anche a ridurre la pesca
accidentale di specie non volute.
I
paesi membri della Commissione hanno anche stabilito di istituire un registro
unico centralizzato in cui immatricolare tutte le imbarcazioni di oltre di 15
metri di lunghezza, che sono già in possesso di autorizzazione alla pesca a
livello nazionale.
Qualsiasi
imbarcazione in quell’ordine di grandezza che non figura in questo nuovo
registro sarà considerata non autorizzata ad operare nelle acque del bacino del
Mediterraneo e se sorpresa a pescare, sarà soggetta a sanzioni nell’ambito
delle giurisdizioni nazionali dei singoli paesi. (…)
(top)
Iniziativa HIAS aiuterà i rifugiati
traumatizzati del Sudan in Ciad
New
York, 31 agosto – A causa della diffusa preoccupazione per la condizione dei
rifugiati sudanesi in Ciad, la Hebrew Immigrant Aid Society (HIAS) e il Forum
Israeliano per gli Aiuti Umanitari (IsraAid) hanno lanciato un’iniziativa per i
rifugiati sudanesi in Ciad. (…) L’iniziativa ha ricevuto il sostegno dei membri
della coalizione IsraAid tra cui l’organizzazione B'nai Brith, l’American
Jewish Committee e Ve'ahavta, il Comitato ebraico umanitario e di soccorso del
Canada. (…)
L’iniziativa
congiunta HIAS-IsraAid mira a rafforzare le condizioni socio-psicologiche dei
rifugiati e a portare le competenze necessarie per sopravvivere ed essere
attivi all’indomani di un periodo di estrema violenza. Fine ultimo
dell’iniziativa è preparare i rifugiati a
riassumere il controllo della propria vita e a trovare possibili
soluzioni durevoli al loro dislocamento, sia che queste prevedano il ritorno in
Sudan, l’integrazione con la popolazione ospitante del Ciad, o la sistemazione
in un altro paese. (…)
http://www.interaction.org/newswire/detail.php?id=4310
Nuova pubblicazione dell’UIL sugli standard
internazionali del lavoro
Ginevra
(ILO News), 30 agosto – L’Ufficio Internazionale del Lavoro (UIL) ha emesso una
nuova pubblicazione che fornisce un quadro generale degli standard lavorativi
su settori che vanno dal lavoro forzato a quello minorile, dalla libertà di
associazione al contratto collettivo, dall’equità sul lavoro ad altri argomenti
chiave nell’ambito lavorativo. "Rules
of the game: a brief introduction to International Labour Standards"
(Le regole del gioco: una breve introduzione agli standard lavorativi
internazionali) è stato preparato dall’International Labour Standards
Department dell’UIL ed è scritto per un pubblico generico allo scopo di
aumentare la consapevolezza globale su questi standard. Viene discussa
l’importanza delle Convenzioni e Raccomandazioni dell’UIL e il modo in cui
vengono applicate e controllate. Adottate da rappresentanti dei governi, operai
e impiegati, gli standard lavorativi internazionali dell’UIL stabiliscono un
quadro legale a livello internazionale per promuovere la giustizia sociale
nell’economia globale moderna. (…) Rules
of the game è disponibile in lingua inglese, francese e spagnola, e a breve
una versione in lingua araba.
http://www.ilo.org/public/english/bureau/inf/pr/2005/33.htm
Conferenza europea su povertà e disabilità in Europa – Bucarest,
20-23 ottobre
La
conferenza su povertà e handicap mentale, organizzata da Inclusion Europe in
collaborazione con Inclusion International e Inclusion Romania nel quadro del
programma NFU su povertà e disabilità, si terrà presso l’hotel Ibis Parliament,
a Bucarest, il 21-22 ottobre 2005 con il patrocinio del Presidente della
Romania Traian Bãsescu,.
La
conferenza riunirà rappresentanti di famiglie, governi ed esperti di diversi
settori provenienti da tutta Europa chiamati a rivedere i risultati e le
analisi della ricerca che Inclusion Europe ha condotto sulla condizione di
persone con handicap mentali e delle loro famiglie in relazione alla povertà in
tutta Europa. Verranno inoltre valutate possibili azioni da intraprendere al
fine di migliorare la situazione di questi gruppi sociali.
I
partecipanti alla conferenza affronteranno anche tematiche quali il rapporto
tra basso reddito, povertà ed esclusione sociale, politiche contro la
disoccupazione di soggetti con handicap mentali e la presenza di quest’aspetto
nelle politiche nazionali, comunitarie e mondiali. (…)
http://www.inclusion-international.org/en/news/17.html
(top)
Informatica e comunicazione per creare posti di lavoro e ridurre
la povertà
Beirut,
1 settembre (United Nations Information Service) – L’Agenzia delle
Nazioni Unite per lo sviluppo economico e sociale dei paesi dell'Asia (UNESCWA) ha pubblicato uno studio sull’informatica e
la comunicazione per creare posti di lavoro e ridurre la povertà mirato a
mettere in luce le viarie possibilità correlate all’informatica e alla
comunicazione (ICT) per affrontare il problema della creazione di posti di
lavoro e della riduzione della povertà nell’Asia occidentale.
Lo
studio è indirizzato a politici nel campo dei problemi sociali appartenenti al
settore privato, a organizzazioni non governative (ONG) e ai governi, in
particolar modo i ministeri per il lavoro e gli affari sociali. Vengono rivisti
studi di casi specifici sulla riduzione della povertà, in modo particolare tra
i giovani e le donne, viene presentato un piano di implementazione e le
modalità e vengono consigliate delle politiche e un numero di progetti
prioritari per la regione.
Secondo
questo studio, il settore ICT rappresenta un nuovo mezzo per eliminare la
povertà, dare maggiore indipendenza alle comunità povere e fornire accesso alle
risorse vitali e alle informazioni.
Situazione dei boschi e dei prodotti
boschivi in Serbia - Montenegro
Ginevra,
23 agosto – Il documento di discussione n.40 di Ginevra su “Legnami e foreste,
situazione dei boschi e dei prodotti boschivi: la Serbia ed il Montenegro”
continua la serie di profili nazionali
che forniscono informazioni generali su boschi e prodoti boschivi. Questo
settore in Serbia e Montenegro, così come in altre nazioni balcaniche, è stato
duramente colpito durante gli sconvolgimenti politici ed economici che
avvennero nella regione, ed ha sofferto di conseguenza in maniera rilevante.
Attualmente
la situazione è tale da suggerire che questa nazione possa in maniera graduale
ripristinare la passata capacità di
esportare materiale boschivo. Si tratta di uno sviluppo auspicabile che, se
sostenuto, può favorire l’afflusso di capitali per poter investire in ammodernamenti
e possibilità di espansione nella nascente economia di mercato.
Questo
documento è rivolto sia ad esperti locali che stranieri, dal momento che molte
di queste informazioni sono sconosciute e difficili da reperire. Il documento
contiene dati ed analisi su risorse forestali, industria della trasformazione
del legno, commercio, sfruttamento, prezzi, istituzioni e regole di condotta in
Serbia-Montenegro
http://www.unece.org/press/pr2005/05tim_p06e.htm
Agricoltura
e dialogo interculturale: questo il tema della Giornata Mondiale
dell’Alimentazione, 16 ottobre
Roma, 5 agosto - 'Agricoltura e dialogo interculturale' è il tema della Giornata
Mondiale dell’Alimentazione di quest’anno, ha annunciato oggi la FAO. La
Giornata si celebra ogni anno per ricordare il giorno in cui fu fondata
l’organizzazione nel 1945. Quest’anno la celebrazione si terrà domenica 16
ottobre presso la sede FAO a Roma; la Giornata
verrà osservate in oltre 150 paesi.
Il
tema richiama il contributo di diverse culture all’agricoltura mondiale
sottolineando come un sincero dialogo interculturale sia un presupposto
fondamentale per la lotta contro la fame e il degrado ambientale. (…)
Nell’agricoltura, il dialogo interculturale avviene nel corso di incontri e negoziati
commerciali ed ogni volta un esperto proveniente da una cultura presenta
all’altro qualcosa di nuovo nella ricerca o sul campo. (…)
La
FAO stima che 852 milioni di persone nel mondo soffrono ancora la fame. Nel
corso del Summit mondiale sull’Alimentazione tenutosi a Roma nel 1996 e ancora
nel Summit del 2002 cinque anni dopo, i leader si sono impegnati a dimezzare
tale cifra entro il 2015. Gli obiettivi di sviluppo delle Nazioni Unite per il
Millennio impegnano inoltre i leader mondiali a dimezzare il numero di persone
che soffrono di fame garantendo al tempo stesso una sostenibilità ambientale.
La
Giornata Mondiale per l’Alimentazione offre quindi un’opportunità a livello
locale, nazionale e internazionale per un ulteriore dialogo e per rafforzare la
solidarietà su queste tematiche. Di seguito l’indirizzo del sito web della
Giornata:
http://www.fao.org/wfd/index_en.asp
(top)
Rotary: solidarietà concreta per la ripresa dell’attività ittica in
Tailandia
Verona, 12 settembre - A sud di Pucket, una comunità di pescatori
tailandesi ridotti alla fame dallo
tsunami è stata letteralmente rimessa in mare dall’impegno congiunto del
Distretto Rotary e di alcuni Club del nord-est Italia, con il sostegno in loco
dell’ attivissimo Club di Eastern Seabord di Pattaya. Questo impegno congiunto ha consentito il successo di un progetto
di costruzione di ben 16 pescherecci, che sono stati quindi consegnati alla
comunità.
Lo stato di avanzamento dei lavori di costruzione è stato documentato ogni
15 giorni dal Club tailandese con l’invio di foto molto significative e
incoraggianti al Distretto Rotary, e questa documentazione fotografica ha
mantenuto alta l’attenzione e la partecipazione dei Club all’iniziativa. Il
progetto, che ha catalizzato sia l’impegno finanziario che organizzativo dei
Club promotori e sostenitori, ha ricevuto uno ‘stanziamento paritetico’ dalla
Rotary Foundation che ha raddoppiato l’ammontare dei fondi raccolti dai
Club.
Visto il pieno successo dell’iniziativa, è stato varato un secondo
progetto, con analoga richiesta alla Rotary Foundation di raddoppio dei fondi
raccolti dai Club, per fabbricare altri 5 o 6 pescherecci da consegnare entro
l'anno. Per ulteriori informazioni
scrivere a:
Franco Kettmeir fkettmeir@alice.it Alvise Farina alvise.farina@libero.it
Sud Africa:
le agenzie accolgono con favore la donazione della CE per gli aiuti alimentari
Johannesburg, 2 settembre (IRIN) – Le agenzie
umanitarie hanno accolto con favore la donazione di 5,4 milioni di dollari da
parte della Commissione Europea (CE) per gli aiuti alimentari destinati a
migliaia di persone affamate dello
Zimbabwe, Lesotho e Swaziland nei prossimi mesi, ma lanciano l’allarme perché
ci sarà bisogno di altri aiuti. “Abbiamo bisogno di altre risorse per un valore
di 194 milioni di dollari, non abbiamo praticamente niente per i mesi da
gennaio a marzo del prossimo anno”, afferma il Direttore regionale del
Programma Alimentare Mondiale delle NU (PAM) Mike Sackett. (…).
La donazione della CE segue la lettera del Segretario
Generale delle NU Kofi Annan indirizzata a 27 capi di stato all’inizio di
agosto, che segnalava l’urgenza di trovare fondi per “evitare una catastrofe”
nel sud Africa, dove più di 10 milioni di persone devono convivere con carenze
alimentari. L’impegno bilaterale tra gli stati membri dell’Unione Europea, così
come la donazione della CE, copre il 50 per cento delle necessità alimentari
totali in Zimbabwe.
L’agenzia per gli aiuti umanitari afferma che i
contributi europei insieme a quelli regionali del PAM, 53 milioni, sono stati
sufficienti a coprire la fornitura e la distribuzione di circa 111.000
tonnellate di cibo nella regione. (…)
Le agenzie umanitarie statunitensi hanno
già inviato oltre tre milioni di dollari per ricostruire e ammodernare gli
ospedali oncologici.
Tblisi, Georgia, 30 agosto – Avvicinandosi al Centro
oncologico nazionale sulle pendici di una collina che guarda l’antica capitale,
l’edificio a più piani nell’austera architettura sovietica degli anni ’70
sembra un po’ malridotto. Arrivando davanti all’edificio si nota ancora meglio
l’aspetto un po’ logoro e, all’interno, le scale di cemento sbriciolato
conducono a piani con muri diroccati e
corridoi polverosi e bui. Ma tra le macerie ci sono anche corsie pulite
e ben illuminate, ricostruite e riammobiliate da agenzie umanitarie
statunitensi. La Counterpart International e la National Cancer Coalition
(Coalizione Nazionale contro il Cancro, NCC) sono due associazioni non profit
che, insieme al Dipartimento di Stato americano, sono citate nelle lucide
targhe di ringraziamento che adornano le corsie ricostruite. (…)
Per ulteriori informazioni consultare il sito www.nationalcancercoalition.org
http://www.counterpart.org/dnn/Default.aspx?tabid=49&metaid=F9VM4441-a63
La Caritas
continua ad occuparsi delle necessità alimentari in Niger
Città del Vaticano, 20 agosto – La Caritas Niger
(Caritas Développement Niger – CADEV), con il sostegno di molti membri della
Caritas, sta lavorando attivamente nella riduzione degli effetti negativi della
grave carestia in Niger, dove oltre 2,5 milioni di persone corrono il rischio
di morire di fame, di essere malnutriti e sono vulnerabili alle malattie. La
siccità e l’invasione di locuste dello scorso anno sono state disastrose per
tutta la regione, creando scompiglio nelle attività agricole e portando il
tasso di insicurezza alimentare a livelli allarmanti. Nonostante gli aiuti da
parte del governo del Niger, delle organizzazioni internazionali e delle ONG
siano stati sicuramente utili, i documenti emessi dal sistema di preavviso del
Paese evidenziano che la situazione alimentare in sette aree resta estremamente
critica. (…)
La Caritas Niger ha risposto alla crisi distribuendo
cibo a oltre 1˙200 nuclei familiari (formati mediamente da sette
componenti), ed attuando anche programmi “food-for-work” (cibo in cambio di
lavoro) nelle regioni di Agadez, Diffa, Dosso, Maradi, Tahoua, Tillabery/Niamey
e Zinder. Oltre 32˙000 persone in 134 villaggi hanno beneficiato delle
attività “food-for-work”. È stata posta anche attenzione alla creazione di
riserve di cereali e alla vendita a prezzi ridotti delle granaglie. (…)
http://www.caritas.org/jumpNews.asp?idLang=ENG&idChannel=35&idUser=0&idNews=3282
Altri aiuti
cinesi per le Maldive
Malé, Maldive, 15 agosto – Il governo delle Maldive ha
lanciato lunedì un progetto finanziato dal governo cinese che offrirà mezzo
milione di dollari in aiuti per due isole sperdute delle Maldive devastate
dallo tsunami dell’ultimo anno. Il denaro verrà utilizzato per ricostruire e
riparare le abitazioni danneggiate dell’isola di Dhaalu Vaanee e Dhaalu
Meedhoo, entrambe a circa 150 chilometri dalla capitale Malé. Le isole sono
state duramente colpite dallo tsunami che lo scorso dicembre ha colpito il
paese, con 94 abitazioni distrutte o seriamente danneggiate. La maggior parte
della popolazione delle due isole è stata spostata, e circa otto mesi dopo
molti stanno ancora vivendo in rifugi temporanei. “È la prima volta che la
Cina, lei stessa un paese in via di sviluppo, ha fornito aiuti per lo tsunami
delle Maldive”, afferma Jianguo Shen, di UN HABITAT. Questi aiuti permetteranno
di attuare il nuovo programma per le abitazioni delle due isole. “Benché la
Cina abbia offerto oltre 20 milioni di dollari per lo tsunami, è insolito che
il governo cinese si impegni a dar corso a progetti tramite le Nazioni Unite.”
http://www.unhabitat.org/Tsunami/chinese_aid.asp
Continua la
distribuzione gratis di cibo in Niger
In Niger continuano le ampie distribuzioni d’aiuti
alimentari, mentre il PAM e i suoi collaboratori mirano a raggiungere un totale
di 2,65 milioni di persone che lottano contro la fame, con il primo giro di
distribuzione d’emergenza. Al 17 agosto, il PAM ha distribuito 1.600 tonnellate
d’aiuti alimentari alle ONG sue collaboratrici, e le distribuzioni sono state
effettuate da ABC Ecologie e HELP a Tillaberi, da World Vision a Maradi e da
PDR/ADM a Tahoua.
In totale, il PAM distribuirà 31,723 di tonnellate
quadrate d’aiuti alimentari a 1.85 milione di persone durante il primo giro di
distribuzione, mentre il governo del Niger e il Piano Internazionale delle ONG
raggiungerà altre 800.000 persone.
In settembre, il PAM condurrà una seconda
distribuzione per 1,7 milione di persone; la maggior parte del cibo aiuterà le
persone a resistere fino al raccolto in ottobre. (…)
http://www.wfp.org/english/?n=32&k=1801
(top)
Referendum in Brasile il 23
ottobre per proibire il commercio delle armi
Viterbo,
12 settembre - Il 23 ottobre in Brasile si svolgerà il primo referendum nella
storia di quell'immenso paese: la popolazione tutta sarà chiamata a decidere se
vuole proibire il commercio delle armi da fuoco.(…)In
Brasile, nel 2004, sono stati 38.000 i morti ammazzati da armi da fuoco: una
persona ogni 15 minuti; il 40,8% delle lesioni invalidanti di pazienti dei
centri di riabilitazione si devono alle armi. Nel gruppo dei pazienti tra 12 e
18 anni, le armi sono la causa del 61% dei casi di lesioni invalidanti. Il
referendum e' importante per il Brasile, per l'America Latina e per il mondo
intero. Ci sono in Brasile quasi 18 milioni di armi da fuoco in circolazione.
(…)
Ogni anno, in tutto il mondo, circa mezzo milione di esseri umani
sono uccisi dalla violenza armata: una persona al minuto. Ci sono circa
639 milioni di armi leggere nel mondo oggi, e 8 milioni vengono prodotte ogni
anno. Le armi purtroppo circolano liberamente in molte zone del mondo
attraversate da conflitti. La loro diffusione incontrollata e il loro uso
arbitrario da parte di eserciti regolari e di gruppi armati hanno un costo
elevato in termini di vite umane, di risorse e di opportunità per
sfuggire alla povertà. Ogni anno, in Africa, Asia, Medio Oriente e America Latina
si spendono in media 22 miliardi di dollari per l'acquisto di armi: una
somma che avrebbe permesso a questi paesi di mettersi in linea con gli
"Obiettivi di Sviluppo del Millennio" promossi dall'Onu, eliminare
l'analfabetismo (cifra stimata: 10 miliardi di dollari l'anno) e ridurre la
mortalità infantile e materna (cifra stimata: 12 miliardi di dollari l'anno).
Per far fronte a questo drammatico problema è nata la
mobilitazione internazionale "Control Arms", lanciata
congiuntamente da Amnesty International, Oxfam e Iansa, che si prefigge
l'obiettivo dell'adozione di un Trattato internazionale sul commercio
delle armi entro il luglio 2006. Nel nostro paese la campagna e'
rilanciata dalla sezione italiana di Amnesty International e dalla Rete
italiana per il disarmo. (…)
Per ulteriori informazioni, interviste e approfondimenti: Amnesty International Ufficio Stampa: press@amnesty.it e Rete italiana per il disarmo: segreteria@disarmo.org, sito: www.disarmo.org
Tratto
da La non-violenza è in cammino, foglio
quotidiano di approfondimento del Centro di ricerca per la Pace di Viterbo - nbawac@tin.it
21 settembre: Giornata Internazionale della Pace
La Giornata Internazionale della Pace fornisce un’opportunità per
le persone, le organizzazioni e le nazioni di realizzare concreti atti di Pace
in una data concordata. Utilizza la Giornata Internazionale della Pace ogni
anno per evidenziare il Decennio per una Cultura di Pace e Non-Violenza per i
Bambini del Mondo, dal 2001 al 2010. Istituita da una risoluzione delle Nazioni
Unite nel 1981, la Giornata Internazionale della Pace è stata celebrata per la
prima volta nel settembre 1982. (…) I singoli e le Nazioni, agendo di concerto,
fanno veramente una differenza nella qualità delle nostre vite, delle nostre
istituzioni, del nostro ambiente, del nostro futuro planetario. Attraverso la
cooperazione noi manifestiamo lo Spirito essenziale che unisce noi tra le
nostre diverse strade. Come celebrare la Giornata: attraverso vari percorsi
alla Pace personale e planetaria: Latest IDP Fact Sheet (MS Word)
(…)
Quest’anno
deve essere fatto un maggior sforzo globale per chiedere ai leader dei governi
ad ogni livello di emanare Proclami e Risoluzioni. In molti casi, le trascorse
Proclamazioni e Risoluzioni della Giornata della Pace sono state ottenute da
singole persone, famiglie, classi di studenti e organizzazioni locali, con la
semplice richiesta ai loro leader di emanarli. (…) Invia le tue attività per la
Giornata della Pace a Sentieri verso la Pace, info@pathwaystopeace.org
www.internationaldayofpeace.org
Festival della Pace – Assisi, 21 settembre
Uno
dei maggiori punti focali per la Giornata Internazionale della Pace sarà il 10°
Festival Annuale Internazionale per la Pace ad Assisi. Quest’anno avrà inizio
nella Giornata della Pace e comprenderà una vigilia di 24 ore nella più antica
chiesa di Assisi, Santa Maria Maggiore, e una Conferenza per la Giornata
Internazionale della Pace. Dettagli in:
http://www.idpvigil.com/assisi.html e http://www.peacefestival.com/
Un nuovo reparto nel corpo di polizia
della Liberia per proteggere donne e bambini
Monrovia,
Liberia, 1 settembre – Facendo un grosso passo verso la creazione di un nuovo
ambiente per la protezione delle donne e dei bambini liberiani, una cerimonia
innovativa per la costruzione di una speciale struttura per il nuovo Reparto di
difesa delle donne e dei bambini della Polizia nazionale liberiana (PNL) si
terrà venerdì 2 settembre al Quartiere Generale della Polizia Liberiana. (…)
L’innovazione farà parte del varo ufficiale del Reparto della PNL per la Difesa
delle donne e dei bambini e della consegna degli attestati a 25 ufficiali della
PNL che hanno completato un corso d’addestramento di tre settimane su come
affrontare e gestire i casi di violenza sessuale, abusi sessuali e violenze in
generale. (…)
“Entrambe
queste azioni sono “prime volte” per la Liberia: è la prima struttura di forze
di legge mirata a proteggere i diritti e i bisogni delle donne e dei bambini ed
è la prima volta che la Liberia ha un’Unità per la loro difesa nell’ambito del
corpo di polizia,” ha dichiarato la Rappresentante dell’UNICEF in Liberia,
Angela Kearney. (…) Il Reparto per la difesa delle donne e dei bambini della
PNL è stato creato dall’UNICEF in collaborazione con la PNL e la Polizia civile
UNMIL (CIVPOL).
http://www.unicef.org/media/media_28159.html
Seminari sul bando delle mine nel Sudan
meridionale
Autore: Pascal Bongard
Rumbek,
regione dei laghi, Sudan meridionale, 25 agosto – Il Movimento/Esercito di
Liberazione del Popolo Sudanese (Sudan People’s Liberation Movement/Army,
SPLM/A), firmatario del “Deed of Commitment for Adherence to a Total Ban on
Anti-Personnel Mines and for Cooperation in Mine Action” (Atto di impegno
all’adesione al bando totale delle mine antiuomo e di cooperazione nelle azioni
anti-mine), in collaborazione con l’organizzazione Geneva Call e la Coalizione
keniota contro le mine antiuomo, ha iniziato una serie di seminari regionali
sul bando delle mine nel sud del Sudan. Tale serie di seminari è il seguito di
una conferenza strategica sull’attuazione dell’Atto di impegno organizzato
dalla Geneva Call e dal SPLM/A nel New Site nel 2003. Il primo seminario ha
avuto luogo a Rumbek, nella regione dei laghi, dal 27 al 29 luglio 2005. (…)
Salute
(top)
Afghanistan:
vaccinazione antipolio per 10 milioni di bambini
2 settembre (UN Wire) – Il Ministero della Salute
afgano, sostenuto dall’UNICEF e dall’OMS, ha progettato di lanciare, la
settimana prossima, una campagna di vaccinazione antipolio che raggiunga 7
milioni di bambini. Quattro nuovi casi di malattia apportatrice di handicap
sono stati finora registrati in Afghanistan quest’anno, ma l’UNICEF
afferma che “la circoscritta natura dei
casi – sono stati tutti scoperti nelle province della frontiera meridionale –
indica che l’Afghanistan sta vincendo la battaglia contro il virus indigeno
grazie a una massiccia campagna che ha visto milioni di bambini vaccinati ogni
anno in tutte le comunità del paese.” Oltre 16.000 squadre di vaccinatori e
controllori si sposteranno di casa in casa in ogni comunità nello sforzo di
garantire che tutti i bambini siano stati raggiunti durante il periodo di tre
giorni dal 5 al 7 settembre.
Adnkronos
International (Italy)
L’Indonesia
lancia la più grande campagna del paese per la vaccinazione contro la polio
24milioni di
bambini verranno vaccinati per prevenire il diffondersi della malattia in Asia
New York/Ginevra, 29 agosto – Per combattere la più
grande epidemia di polio che abbia mai colpito l’Indonesia, e che ora minaccia
di diffondersi in altri paesi asiatici, il 30 agosto 24 milioni di bambini
saranno vaccinati durante la più grande campagna di vaccinazione di massa che
sia mai stata organizzata.
Da marzo, 225 bambini sono rimasti paralizzati a causa
del virus della poliomielite che è arrivato all’inizio di quest’anno nel paese.
All’inizio era limitato alle due province dell’isola di Java (Banten e Java
ovest), ma si sta diffondendo e recentemente ha raggiunto la capitale Jakarta
ed anche Sumatra e Java centrale. (…) Il 30 e il 31 agosto, più di 750.000
dottori, agenti sanitari e volontari andranno di casa in casa e lavoreranno
presso avamposti predisposti per la vaccinazione in tutta l’Indonesia, per
raggiungere più di 24 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni. Con più
di 6.000 isole abitate, sparse per tutto il paese, raggiungere tutti i bambini
sarà un’impresa. Le autorità indonesiane stanno lavorando con centinaia di ONG
presenti sul territorio, e hanno creato una rete di più di 500 squadre di
vaccinatori per assicurare che anche i bambini in transito presso stazioni
ferroviarie, di autobus, aeroporti e porti vengano vaccinati.
La coalizione per l’eliminazione della polio sta
ricevendo sempre più assistenza tecnica e finanziaria dalle autorità
indonesiane. A guidare l’impegno della società civile è il Rotary
International, che, dal 1985, ha raccolto più di 600 milioni di dollari per
sconfiggere la polio. (…)
http://www.unicef.org/media/media_28108.html
La donazione
di tre milioni di vaccini oseltamivir
alla OMS permetterà una pronta risposta all’emergenza del diffondersi
dell’influenza
24 agosto –
Oggi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha ricevuto la donazione
della Roche di tre milioni di vaccini a base dell’antivirale oseltamivir,
destinata alle scorte internazionali dell’OMS. L’OMS utilizzerà queste scorte
per rispondere prontamente a un’emergenza d’influenza.
Essendo parte
dei suoi compiti preparare, individuare e mitigare l’impatto di un’epidemia
influenzale, l’OMS sta creando una scorta internazionale di farmaci antivirali
per una rapida risposta appena l’epidemia comincerà. In un accordo firmato
oggi, Roche si è impegnata a fornire tre milioni di vaccini (30 milioni di
capsule) di oseltamivir (Tamiflu) all’OMS, che li distribuirà ai popoli con più
grave necessità sul luogo di un’epidemia influenzale emergente.
Oseltamivir
potrebbe aiutare a ridurre la malattia e la morte, e quando combinato ad altri
farmaci, potrebbe potenzialmente contenere un’epidemia sul nascere o ridurre la
diffusione del virus a livello nazionale e internazionale. (…)
http://www.who.int/mediacentre/news/releases/2005/pr36/en/print.html
Cinque milioni di dollari in medicinali e
attrezzature mediche per le popolazioni sfollate del Darfur settentrionale.
Washington, 22 agosto – “La tragicità della situazione
in Sudan è quasi troppo grande per essere compresa, ma dobbiamo fare del nostro
meglio,” ha affermato il presidente di un’agenzia per lo sviluppo privata.
Nell’inviare il suo team organizzativo in Darfur, Lelei LeLaulu, presidente di
Counterpart International, ha reso noto che la Counterpart inizierà a spedire
per via aerea oltre cinque milioni di dollari in medicinali ed attrezzature per
ospedali alla nazione africana. La Counterpart creerà anche magazzini e network
logistici in collaborazione con Relief International e altre organizzazioni umanitarie e di sviluppo. (…)
Creata nel 1965, la Counterpart è un’organizzazione
non profit umanitaria e di sviluppo con progetti in atto, autonomamente o in
collaborazione con altri partner, in oltre 60 Paesi.
http://www.counterpart.org/dnn/Default.aspx?tabid=49&metaid=F9NL5046-4b7
(top)
I
primi passi di DREAM in Malawi
30
agosto - Il 26 agosto è iniziata l'attività del laboratorio di biologia
molecolare, il primo del paese. A 30 chilometri da Lilongwe, capitale del
Malawi, si trova Mtengowanthenga, uno dei 153 villaggi del distretto di Dowa.
Sono piccoli gruppi di capanne sparse, raggruppate per famiglie; alcune distano
un centinaio di metri l'una dall'altra, altre chilometri, ma tutte insieme
raccolgono una popolazione di più di 52.000 abitanti dispersi in una realtà
profondamente rurale.
Qui
sorge l'ospedale delle suore Carmelitane: una piccola "cittadella"
nata intorno ad un dispensario, 20 anni fa, che ora è centro di riferimento
sanitario per molte persone, anche dalla capitale. Dal 2004 l'ospedale accoglie
anche uno dei centri nutrizionali della Comunità di Sant'Egidio in Malawi.
Qui, il 26 agosto, dopo un lungo lavoro di
preparazione, e' cominciata l' attività del laboratorio di biologia molecolare.
In Malawi è il primo laboratorio di questo tipo , completamente gratuito, per
fare le sofisticate analisi che permettono di monitorare i malati di AIDS,
sottoposti al trattamento con antiretrovirali. Il laboratorio è stato
riabilitato ed equipaggiato dalla Comunità di Sant' Egidio, nel quadro del
progetto DREAM, per la cura dell' AIDS e della malnutrizione nel paese.
Il
programma, il cui main sponsor è la fondazione Banca Intesa, prevede l'
apertura di 10 centri di trattamento dell' infezione da HIV-AIDS, in tutto il
paese. Accanto ai centri, il progetto prevede l'attivazione di tre laboratori
di biologia molecolare, di cui il primo è quello di Lilongwe, che questa
settimana ha iniziato la sua attività di monitoraggio dei pazienti già in cura.
(…)
http://www.santegidio.org/it/amicimondo/aids/news/20050828_malawi_inizio_cura.htm
(top)
Importante
documento delinea le risorse naturali come via d’uscita dalla povertà
Londra e Washington D.C., 31 agosto – Varato oggi un
documento che sfida l’approccio convenzionale alla lotta contro la povertà, in
un momento cruciale per questa attività. Il documento, intitolato World Resources 2005: The Wealth of the
Poor: Managing Ecosystems to Fight Poverty (Risorse mondiali 2005: la ricchezza dei poveri: la gestione degli
ecosistemi per la lotta alla povertà), evidenzia la necessità urgente di
andare oltre i progetti di aiuto, la diminuzione del debito e le riforme
commerciali e di concentrarsi sulle risorse naturali locali per combattere la
povertà nel globo. (…) Il documento mostra quanto nel passato le organizzazioni
ambientali non si siano occupate di povertà e le organizzazioni per lo sviluppo
non abbiano tenuto conto dell’ambiente. Il modello riportato nel documento mostra
quanto le risorse naturali (terreno, foreste, acqua e pesca), se gestite a
livello locale, sono spesso i mezzi più validi per creare ricchezza per le
popolazioni rurali povere.
Le decine di studi sui
casi elencati nel World Resources 2005 dimostrano come la gestione delle
risorse naturali può essere un valido aiuto nella lotta alla povertà. Il
controllo di oltre 700˙000 acri di foreste spoglie e di terreno da
pascolo, concesso dal governo della Tanzania al popolo Sukuma, ha fatto
crescere gli introiti dei nuclei famigliari, migliorato la loro dieta nonché
aumentato il numero di alberi e di specie di volatili e di mammiferi. Agli
abitanti di Ucunivanua, nelle Fiji, è stato dato il controllo degli allevamenti
di mitili e delle acque costiere da parte del governo e, grazie alle
restrizioni locali sulla pesca, il numero dei granchi delle mangrovie e dei
mitili d’allevamento è aumentato vertiginosamente. In India, il controllo degli
spartiacque da parte della comunità ha portato ad un aumento di quasi sei volte
del valore monetario del grano coltivato nel paese di Darewadi. (…)
http://newsroom.wri.org/newsrelease_text.cfm?NewsReleaseID=336
Un videogame
per pc sull’ambiente in 26 lingue, gratis
Copenaghen, 25 agosto – Gli
amanti dei videogame di tutta Europa potranno ora giocare a un gioco per pc e,
contemporaneamente, imparare nozioni sull’ambiente. L’Agenzia Europea per
l’Ambiente a Copenaghen ha lanciato il gioco per pc Honoloko in 26 lingue. Il
gioco è disponibile su internet e può essere usato gratis.
Honoloko è progettato come
un gioco da tavolo. Mentre si muove su di un’isola, al giocatore vengono
continuamente fatte domande sui propri comportamenti ecologici. I punti si
guadagnano in base alle scelte del giocatore. Il gioco è studiato per un
pubblico di età compresa tra gli 8 e i 12 anni. Lo scopo è di aumentare la
consapevolezza e promuovere un cambio di comportamenti. (…)
Il gioco Honoloko è
disponibile nelle lingue ufficiali dell’UE più Bulgaro, Islandese, Norvegese,
Rumeno, Russo e Turco. È stato studiato assieme all’Ufficio Europeo
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e all’Agenzia Europea per l’Ambiente.
(…)
http://org.eea.eu.int/documents/newsreleases/honoloko-multilingual-en
Rinoceronti
neri del Sud Africa aviotrasportati ad una nuova casa
KwaZulu- Natal, Sud
Africa, 1 settembre – Quattro rinoceronti neri sono stati trasportati in aereo
fuori dalla riserva naturale del Parco di Hluhluwe-iMfolozi nel Natal, in Sud
Africa, per far parte di un gruppo di ripopolamento di 20 animali nel Progetto
di espansione dell’ habitat selvatico del rinoceronte nero. Il progetto,
condotto dal WWF e da Ezemvelo KZN, mira ad aumentare il numero di appartenenti
alle specie seriamente minacciate incrementando le aree disponibili per la loro
conservazione, riducendo la pressione sulle riserve esistenti e fornendo nuovi
territori in cui possano riprodursi rapidamente.
I rinoceronti neri
(diceros bicornis minor), che erano stati la specie di rinoceronti più numerosa
del mondo, furono drammaticamente
minacciati di estinzione a seguito di una catastrofica ondata di bracconaggio negli anni ’70 e ’80, che spazzò
via il 96 per cento degli esemplari in appena venti anni. Nel momento più
critico ne erano rimasti appena 2500. Grazie agli intensi sforzi di protezione
da parte di organizzazione come il WWF e Ezemvelo KZN Wildlife, quel numero è
gradualmente salito a 3600. (…)
http://www.panda.org/news_facts/newsroom/news.cfm?uNewsID=22819
Religione e spiritualità
(top)
Esplorare scienza e religione
Cambridge,
Massachusetts, Stati Uniti, 2 settembre (BWNS) – Il rapporto tra scienza e
religione è stato studiato approfonditamente in occasione della 29ma Conferenza
annuale dell’Associazione per gli studi Baha'i, che ha avuto luogo nei giorni
11-14 agosto 2005. Con circa 1.300 partecipanti, la conferenza ha esplorato
ogni aspetto del tema, dal ruolo dell’ispirazione nella scoperta scientifica al
valore della preghiera nella guarigione. Gli interventi hanno spaziato dalla
scala delle scienze sociali e naturali, dalla neuroscienza ai meccanismi
quantici, dalla filosofia alla psicologia. Oltre cento oratori hanno presentato
i loro interventi nel corso dell’evento di quattro giorni. I partecipanti sono
giunti in maggioranza da Stati Uniti e Canada, ma anche da Australia, Austria,
Cile, Cina, Francia, Gabon, Germania, Haiti, Israele, Italia, Giappone, Nuova
Zelanda, Portorico, Sudan e Regno Unito.
La
conferenza è stata organizzata dall’Associazione per gli Studi Baha'i
--Nordamerica, una delle 26 organizzazioni sorelle nel mondo che organizzano
forum per studiosi e studenti al fine di scambiare idee ispirate ai principi
Baha'i. La maggior parte degli interventi si è concentrata sul tema di
quest’anno, "Scienza, religione e trasformazione sociale." (…)
http://news.bahai.org/story.cfm?storyid=387
Conferenza regionale della Iniziativa
delle Religioni Unite-MENA (Medio-Oriente,Nord Africa) Amman, 26-29 settembre
L’Iniziativa
delle Religioni Unite (URI) è una rete globale di dialogo interreligioso,
impegnata quotidianamente a mantenere viva la cooperazione interreligiosa. La
storia di URI-MENA è iniziata da quasi dieci anni , durante i quali attivisti
religiosi del Medio Oriente e del Nord Africa, con retroterra musulmano,
cristiano, ebraico e druso, hanno promosso molte attività interreligiose per
favorire la reciproca comprensione e la pace nella regione, per approfondire e
condividere la loro esperienza religiosa e spirituale e per far conoscere la
propria vita di tutti i giorni, e anche per
affrontare problematiche globali dell’umanità, attraverso la loro
esperienza interreligiosa condivisa.
Quest’anno
il tema della conferenza sarà la “Carità”, una tematica che auspica l’incontro
della sfera spirituale, sociale ed economica e si interroga sulla nozione dei
diritti di proprietà. In che modo in differenti contesti storici, geografici e
religiosi, la carità è stata socialmente ed economicamente istituzionalizzata e
regolata? (…)
Coordinatori
URI-MENA: mmosaad@uri.org ystolov@uri.org
(top)
Il prossimo 23 settembre Gorbaciov
incontra Ciampi: Acqua e Sicurezza
Roma,
13 settembre - Il prossimo 23 Settembre Mikhail Gorbaciov, presidente fondatore
di Green Cross, sarà ricevuto in udienza privata dal Presidente della
Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Gorbaciov sarà accompagnato da alcuni dei suoi
più stretti collaboratori in tema di ambiente e sicurezza. Tra questi Rita Levi
Montalcini, Guido Pollice, Gianni Cervetti, Elio Pacilio e alcuni parlamentari.
Il
personale impegno di Mikhail Gorbaciov è principalmente diretto ad avviare il
percorso per una Convenzione Globale sul Diritto all’Acqua mirata a favorirne
l’accesso a tutte quelle persone a cui questo diritto è negato: oltre 1,2
miliardi di persone senza acqua potabile e 2,4 miliardi senza servizi di base e
servizi igienici.
Gorbaciov
ha proposto questa iniziativa nella scorsa primavera a New York intervenendo
alle Nazioni Unite e raccogliendo l’interesse e la disponibilità di paesi del
Sud e del Nord del mondo.
Il
tema dell’applicazione della Convenzione per la distruzione delle Armi chimiche
in Russia, il ruolo dell’Italia e l’impegno di Green Cross saranno il secondo
punto dell’incontro.
Nella
stessa mattina e sempre al Quirinale alla presenza del Capo dello Stato,
Gorbaciov presenzierà alla tradizionale premiazione del Concorso di Educazione
ambientale “Immagini per la Terra” promosso da Green Cross Italia e da Verdi
Ambiente e Società, arrivato alla XIII edizione.
Dalla
materna al liceo e da nord a sud, saranno presenti oltre 200 studenti delle 12
scuole vincitrici che si sono misurate sul tema: “Energie rinnovabili: futuro
sostenibile”. (…)
http://www.greencrossitalia.it/ita/press/press_2005/index.html
Medici Senza Frontiere impegnata in
Niger denuncia il disinteresse dei TG italiani
Uno
studio congiunto con l’’Osservatorio di Pavia mette in luce questa sconcertante
indifferenza
Roma, 8 settembre - Da qualche mese in Niger e nei Paesi circostanti del
Sahel si sta consumando una delle più gravi emergenze nutrizionali degli ultimi
trent’anni: siccità, cavallette e politiche di mercato miopi hanno esposto alla
fame oltre 3 milioni di persone. Tra loro moltissimi dei più fragili – cioè i
bambini – hanno già perso la vita.
La
BBC inglese per prima ha iniziato a trasmettere immagini strazianti dei piccoli
ridotti in fin di vita, seguita immediatamente dall’americana CNN e dai
principali network di tutto il mondo. Solo in Italia le televisioni hanno
giudicato l’emergenza di scarso interesse.
Uno
studio dell’Osservatorio sulle Crisi Dimenticate – a cura di Medici Senza Frontiere
e dell’Osservatorio di Pavia – mette in luce la sconcertante indifferenza dei TG italiani: nei mesi di
Luglio e Agosto 2005 i notiziari di
punta (pranzo e prima serata) di Rai, Mediaset e La7 nel loro insieme hanno
dedicato appena lo 0,1% del
tempo alla crisi nutrizionale in Niger. Vale a dire che su quasi 436 ore di notizie, appena 19 minuti sono stati dedicati alle
migliaia di bambini vittime innocenti di una crisi evitabile. Negli stessi mesi
circa 10.000 bambini gravemente malnutriti sono stati curati da MSF. (…)
Non solo continueremo ad assistere le popolazioni in pericolo ma non smetteremo
nemmeno di denunciare il silenzio colpevole dei media che uccide le vittime una
seconda volta. Le centinaia di migliaia di sostenitori che abbiamo in Italia ci
dicono che non è vero che gli italiani sono interessati solo agli amori Vip e
alla cronaca nera! Per questo MSF continuerà a collaborare con l’Osservatorio
di Pavia nell’ambito dell’Osservatorio sulle Crisi Dimenticate” dice Stefano
Savi, direttore generale di MSF Italia
In
Niger MSF interviene in cinque regioni: Maradi, Tahoua, Zinder, Diffa e
Dillaberi. Le attività di MSF per rispondere all’emergenza nutrizionale
comprendono: 10 centri nutrizionali terapeutici per i bambini in pericolo di
vita a Maradi, Aguié, Tahoua, Keita, Dakoro, Zinder (due centri), Tanout,
Diffa, Oulame; 35 centri nutrizionali supplementari per bambini moderatamente
malnutriti; due unità pediatriche ad Aguiée e a Dan Issa. Da gennaio 2005 sono
più di 24.600 i bambini gravemente malnutriti curati da MSF. Attualmente sono
in cura, presso i centri di MSF, 9.600 bambini gravemente malnutriti.
Dall’inizio del suo intervento, MSF ha distribuito 12.500 tonnellate di cibo.
MSF lavora in Niger dal primo gennaio 2005. Attualmente 150 operatori
internazionali e più di 800 collaboratori locali portano avanti le attività
dell’organizzazione. Il budget 2005 per gli interventi di MSF in Niger ammonta
per ora a 14milioni di euro.
Per
ulteriori informazioni: Ufficio stampa – Tel. 06.44.86.921 – Cell.
335.848.97.61
S.V.I. Brescia - Corso di preparazione
al Volontariato Internazionale
Brescia,
14 settembre - Lo SVI, Servizio Volontario Internazionale, Associazione
bresciana di Volontariato Internazionale (ONG) impegnata a formare ed inviare
volontari in Africa e America Latina, propone un corso di preparazione in vista
dell’esperienza triennale di volontariato Internazionale. Lo SVI opera
attivando progetti di sviluppo al fine di migliorare le condizioni di vita
delle popolazioni più povere avvalendosi prevalentemente di mezzi e risorse
reperiti nell’area di intervento, in un’ottica di collaborazione e scambio fra
culture. Lo SVI attualmente è presente in otto Paesi dell’Africa e dell’America
Latina con 15 volontari in servizio
Il
corso S.V.I. è considerato tra i più completi e in grado di fornire conoscenze
e competenze di livello elevato in vista della preparazione di volontari
internazionali. Il Corso è organizzato in 2 anni scolastici, con inizio da
ottobre e conclusione a giugno: (…) La frequenza al corso è aperta a chiunque,
senza limiti di età e professionalità e non vincola in alcun modo alla
partenza. Gli incontri di presentazione del corso 2005-2006 si terranno
sabato 8 e sabato 22 ottobre 2005, dalle ore 15.00 alle 18,00
presso la sede SVI.
segreteria@svibrescia.it www.svibrescia.it
“Inseguendo il sogno”, Mostra
Fotografica Giovanile, New York, 12 Agosto-28 Ottobre
Nazioni
Unite, New York, 12 Agosto - In una conferenza stampa tenuta presso il Quartier
Generale dell’ONU a New York, due giovani, il cui lavoro viene presentato nella
mostra dal titolo “Inseguendo il sogno: i volti giovani degli Obbiettivi di
Sviluppo del Millennio”, hanno parlato delle loro esperienze tese a sconfiggere
povertà, AIDS, segregazione e isolamento. La mostra, che apre i battenti oggi,
presenta foto che richiamano ciascuno degli otto Obiettivi di Sviluppo del
Millennio.
Gli
otto giovani fotografi, dotati solo di fotocamere di basso costo e monouso,
hanno descritto in maniera accurata vite vissute tra povertà ed indigenza in
realtà molto diverse tra loro quali Brasile, Cambogia, India, Giamaica, Uganda,
Marocco, Ucraina ed il campo profughi di Kyangwali, situato nel Nord
dell’Uganda. Oltre alle foto scattate dai giovani, la mostra presenta anche le
istantanee del famoso fotografo e capo della giuria della stampa mondiale,
Diego Goldberg, argentino.
Thoraya
Ahmed Obaid, direttore esecutivo dell’UNFPA, il fondo delle Nazioni Unite per
le popolazioni, ha pregato il consigliere dell’UNFPA per i giovani, Kakenya
Ntaya, di parlare al suo posto, poiché, ha affermato, “i giovani dovrebbero
avere la possibilità di parlare per se
stessi”.
“Oggi
il mondo ha il più alto numero di giovani della sua storia. Una buona metà
della popolazione mondiale ha meno di 25 anni”, ha detto Kakenya Ntaya; “E’
semplicemente una non scelta quella di porre le necessità ed i diritti dei
giovani in attesa o in fondo ad una lista di priorità apparentemente più
urgenti”. (…)
http://www.unfpa.org/news/news.cfm?ID=658
Congresso “Istruzione per i Cittadini
del Mondo” - 17-22 ottobre, Samara,
Russia
Nel quadro della Decennio
della cultura, della pace e della non-violenza “Attraverso l’Istruzione per i
Cittadini del Mondo – alla Cultura della Pace”.
Lo scopo: creare un’ umanità consapevole e una nuova
società per la Pace tramite istruzione e cultura sulla base dell’ illimitato
potenziale interiore di ogni essere umano. I compiti:
Il congresso è diretto da un team
internazionale di educatori che conoscono a fondo le nuove metodologie
didattiche del consenso e della cooperazione per lo sviluppo. (…)
http://worldwithoutborders.site.voila.fr/
* * * * * * *
Costruendo una cultura di pace
INTERVISTA A FEDERICO MAYOR
di Sergio Tripi
(top)
Federico
Mayor, ex-Direttore Generale dell’UNESCO, è ora Presidente della Fundación
Cultura de Paz, la quale ha recentemente portato a termine un sondaggio globale
che “è stato inviato al Segretariato Generale delle Nazioni Unite per essere
trasmesso all’Assemblea generale e poi discusso quest’autunno, trascorsa la
prima metà del Decennio della Cultura di Pace e Non-Violenza per i Bambini del
Mondo. Questo sondaggio fornisce la prima visione d’insieme sui progressi
ottenuti dal movimento globale per una cultura di pace, a partire dal 1999,
anno in cui la Risoluzione ONU A/53/243
ne ha sollecitato la fondazione”.
Questa
relazione dimostra che “la cultura di pace compie passi avanti nonostante sia
quasi completamente ignorata dai mass media, secondo quanto è stato riferito
dalla maggior parte delle regioni. (…) “Si è generalmente concordi nel
sostenere la necessità di un forte potenziamento dei sistemi di scambio delle
informazioni nella seconda metà del Decennio. Sono già in atto alcune
importanti iniziative, tra cui quelle descritte nelle relazioni di Good News
Agency, Transnational Foundation for Peace and Future Research, Peace Research
Information Unità di Bonn, Danish Peace Academy, Education for Peace Globalnet
ed International Coalition for the Decade…”
1. L’ideale di
pace si è fortemente evoluto negli ultimi trent’anni: dal concetto di
impossibilità che da una guerra globale possa uscirne un vincitore, chiaramente
espresso dalla Commissione Olaf Palme su Disarmo e Sicurezza, al concetto
fortemente inclusivo espresso in chiave di unità nella diversità dalla società
civile di oggi. Lei pensa che i nuovi valori ormai emergenti stiano additando
un ideale di pace etico, concreto e lungimirante, oppure utopistico?
F.M. – I nuovi valori adottati dalle Nazioni Unite nella Dichiarazione e
nel Programma d’Azione per una Cultura di Pace e Non-Violenza rappresentano da
un lato un ideale di pace etico, concreto e a lungo termine, e dall’altro una
visione utopistica nel senso buono del termine. I grandi cambiamenti
storici sono sempre preceduti da visioni utopistiche. In gran parte, ciò
che ieri era ritenuto impossibile è oggi realtà. Siamo fortunati per il fatto
che, all’inizio del XXI secolo, le Nazioni Unite siano in grado di offrirci una
visione di questo tipo, considerando soprattutto il grado di universalità
fornito dall’ONU, che non può essere ottenuto in nessun altro modo. La
Dichiarazione ed il Programma d’Azione per una Cultura di Pace e Non-Violenza
sono un degno supplemento alla Dichiarazione Universale dei Diritti
dell’Uomo. Come per quest’ultima, l’ONU non può realizzare da sola una
cultura di pace, ma deve poter contare sulla mobilitazione di soggetti statali
e non-governativi. Per questo motivo, è importante che l’ONU abbia
invocato un movimento globale per una cultura di pace, riunendo in questo modo
tutti questi soggetti attorno ad un obiettivo comune
2. Elemento
chiave per un cambiamento ormai improcrastinabile è la volontà di condivisione.
Alla fine degli anni ’70, la Commissione Nord-Sud condotta da Willy Brandt
indicò al mondo che i veri nemici dell’uomo – fame, malattia, analfabetismo –
potevano essere completamente sconfitti se i paesi sviluppati avessero deciso
di devolvere lo 0,7% del loro PIL ai paesi in via di sviluppo. Questo obiettivo
sta ora venendo riproposto con forza. Pensa che ci siano oggi delle condizioni
migliori per cui sia possibile concretizzarlo compiutamente in tempi
accettabili?
F.M. – La fame, le malattie e l’analfabetismo sono problemi risolvibili, ma
solo sulla base di riforme politiche ed economiche. Troppo spesso sono
stati forniti aiuti allo sviluppo che hanno poi determinato un aumento della
dipendenza, che sfociava a volte addirittura nello sfruttamento. Personalmente,
per quanto riguarda questo problema, negli ultimi anni ho dedicato una gran
parte delle mie energie al tentativo di attuare una riforma strutturale delle
istituzioni internazionali. Per esempio, i punti esaminati lo scorso anno nel
corso del forum UBUNTU comprendevano i finanziamenti delle Nazioni Unite, i
processi decisionali delle istituzioni internazionali ed il legame tra l’ONU,
le istituzioni di Bretton Woods (Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale)
e l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). È necessario modificare il
diritto internazionale ed il concetto stesso di sovranità nazionale e
soprattutto garantire un maggior grado di democrazia. Le politiche economiche e
commerciali devono tendere sempre più al rispetto dei diritti umani e al
raggiungimento di un buon livello di occupazione.
3. La
complessità dei problemi e la scarsità di risorse fanno pensare che gli impegni
presi a Johannesburg sugli Obiettivi del Millennio per il 2015 non saranno
realizzabili facilmente da parte delle istituzioni soltanto. Alla luce della
ricerca sulla cultura di pace appena conclusa dalla Fondazione che presiede,
lei ritiene che il quadro di riferimento espresso indichi che la società civile
sta facendo la sua parte?
F.M. – I risultati del nostro recente sondaggio sulle
iniziative attuate dalla società civile per la promozione di una cultura di
pace hanno dimostrato che quest’ultima è molto più attiva su questo fronte di
quanto si creda. La maggior parte delle iniziative non viene riportata dai
media commerciali ed è inoltre sottovalutata dal mondo accademico e dalle
stesse Nazioni Unite. Indubbiamente, la società civile può fare di più (e lo
farà), ma è necessario iniziare a comprendere che cosa è già in corso di
realizzazione. Il nostro sondaggio è incompleto e, come indicato nel documento
riassuntivo, “poiché i mass media non riportano notizie relative alla cultura
di pace, si è generalmente concordi nel sostenere la necessità di un forte
potenziamento dei sistemi di scambio delle informazioni nella seconda metà del
Decennio”.
4. Nella
ricerca portata avanti dalla Sua Fondazione, alla voce Sviluppo Sostenibile si
legge il seguente suggerimento all’ONU: “Una Cultura di Pace (…) può essere
costruita solamente di pari passo a misure significative per l’Attenuazione
della Povertà che interessino la maggior parte della comunità. Noi riteniamo
quindi che, dato l’imprescindibile legame esistente tra Pace ed Attenuazione
della Povertà, questi due obiettivi debbano essere portati avanti dal Sistema
ONU in maniera innovativa.” Secondo lei, quale potrebbe essere una maniera
innovativa efficace?
F.M. – La chiave di tutto è la democratizzazione. Il Manifesto della
"Campagna mondiale per una riforma radicale del sistema delle istituzioni
internazionali" invoca un "regime democratico che contribuisca a
risolvere i gravi problemi e le sfide che il mondo deve affrontare:
-
Lo sradicamento della povertà e la promozione di un modello di sviluppo più
equo basato sulla solidarietà e sul totale rispetto delle differenze culturali,
naturali e di genere.
-
Pace e sicurezza, per l’uomo e per l’ambiente, in tutto il mondo, basate su
giustizia e libertà.
-
Meccanismi che permettano ai cittadini del mondo ed alle organizzazioni della
società civile di essere direttamente rappresentati e di prendere parte ai
processi decisionali a livello globale.
Per
raggiungere tali obiettivi è necessario che l’ONU sia più forte e più
democratico e si trovi al centro di un sistema coerente, democratico, responsabile
ed efficiente di istituzioni internazionali. Più esattamente, dobbiamo
democratizzare la composizione e le procedure decisionali degli organismi ONU
in modo da assicurare un operato efficace e democratico, e riformare ed
integrare tutte le altre organizzazioni mondiali multilaterali (FMI, BM, WTO,
ecc.) in questi organismi.”
5. E’ sempre più evidente che opinione
pubblica e giovani costituiscono i due maggiori fattori su cui far leva per
operare i cambiamenti necessari alla diffusione di una cultura di pace. Per
quanto riguarda il ‘vecchio continente’, il suo sondaggio indica che “in Europa
le organizzazioni per la cultura di pace stanno aumentando (…), il principale
promotore è la società civile: l’educazione ad una cultura di pace è stata introdotta
sistematicamente nei sistemi scolastici di Francia, Grecia, Spagna ed in tutti
i corsi di aggiornamento per gli insegnanti in Svezia.” Lei ritiene che
maggiori dimostrazioni dell’apprezzamento della cultura di pace da parte
dell’opinione pubblica possano accelerare la comprensione e l’impegno su questo
fronte da parte dei giovani?
F.M. – L’opinione pubblica è certamente un fattore importante e per questo
motivo i media giocano un ruolo chiave, come già stiamo sottolineando, nella
seconda metà del Decennio Internazionale per un Cultura di Pace. Tuttavia
non basta, abbiamo bisogno di approcci specifici per coinvolgere i
giovani. Per esempio, ad ottobre di quest’anno le Nazioni Unite e la
Fundación Cultura de Paz sponsorizzeranno due settimane di Sostegno dei Giovani
alla Cultura di Pace presso l’ONU. È necessario coinvolgere i giovani in
ogni fase dei nostri progetti.
6. L’opinione
pubblica sta balzando fortemente in primo piano quale elemento reale che può
chiedere e ottenere i cambiamenti necessari per la costruzione di una salda
cultura di pace. Usando un’analogia scientifica che mi è cara, ritiene che
siamo vicini a raggiungere – come genere umano – quella ‘massa critica’ in
grado di produrre i cambiamenti necessari per
esprimere una cultura di pace?
F.M. – Sì, siamo d’accordo sul fatto che, in ultima analisi, la storia è
scritta dagli uomini. Mi piace sognare che il XXI secolo sarà, finalmente, il
secolo dei popoli!
7. Nel 2001 a
Roma, il secondo Forum dei Premi Nobel per la Pace sottolineò che “il moderno
sistema dei mezzi di comunicazione di massa sta vivendo una crisi senza
precedenti che impedisce di dare ai popoli del pianeta un quadro corretto e
veritiero della situazione”. La ricerca globale della Fondazione, appena
conclusa, indica che “la condivisione dell’informazione è essenziale per lo
sviluppo del movimento globale (…) specialmente nell’ottica del fallimento dei
media di fornire notizie sulla cultura di pace”.
Pensa che un codice etico dei media, di
cui la nostra Good News Agency è promotrice, un codice che sottolinea la
responsabilità dei media per l’informazione e la formazione equilibrata
dell’opinione pubblica, possa essere accolto dai media al punto da accelerare
la loro disponibilità a considerare le notizie positive meritevoli di
altrettanta attenzione di quelle negative?
F.M. – La libertà di espressione senza restrizioni – “libero flusso delle
idee sotto forma di parole e immagini” – procede di pari passo all’accesso
senza restrizioni ad informazioni libere. I media devono svolgere un ruolo
essenziale nello sviluppo della consapevolezza umana; ho letto il Codice Etico
dei Media da lei redatto e accetto di firmarlo. Sono molto colpito
dall’affermazione riguardante la necessità di un’ampia gamma di notizie che
rispecchi tutte le componenti della realtà, in quanto ritengo che i media
commerciali di gran parte del mondo siano paragonabili ad uno specchio
deformante. Se guardiamo noi stessi nelle immagini trasmesse dagli schermi
televisivi, vediamo spesso visi deformati dall’arroganza, dalla paura e
dall’odio. Vediamo mani che stringono pistole e fucili. Non vediamo
noi stessi per come siamo realmente, ma come appariamo negli specchi deformanti
del luna-park.
8.
A parte le implicazioni etiche, qual è l’aspetto più importante e urgente
da affrontare per stabilire il terreno appropriato per la costruzione di una
cultura di pace: la salvaguardia della sicurezza attraverso la lotta al
terrorismo, o la riduzione del divario
crescente e sempre più allarmante tra paesi ricchi e paesi poveri?
F.M. – Certo, abbiamo bisogno di una democrazia partecipativa, di sicurezza
fisica e di soluzioni per vincere il terrorismo, ma non solo. Il genere
umano ha l’opportunità di convertire la cultura della guerra e della violenza,
che ha dominato nella maggior parte delle società sin dall’alba della civiltà,
in una nuova cultura di pace e non-violenza. Una simile trasformazione
cambierà la natura dei rapporti inerenti ad ogni aspetto delle nostre vite,
dalla famiglia allo Stato, dalla comunità locale alla comunità mondiale delle
nazioni.
9. Dopo la
riunione del G8 in Scozia lo scorso luglio e in un mondo che cerca di ridurre
il grande pericolo dell’inquinamento, la mancanza di sottoscrizione del
protocollo di Kyoto da parte degli Stati Uniti quanto indebolisce questo sforzo
globale?
F.M. – Il G8 - ‘Noi, I potenti” - non può sostituire l’ONU - “Noi, i popoli”
poiché non è altro che un gruppo miope guidato da interessi. Oggigiorno si
avverte a livello mondiale l’urgente necessità di una modifica radicale delle
tendenze attuali, guidata da un’attenzione permanente alle generazioni future.
È inammissibile che lo stato leader non abbia aderito al Protocollo di Kyoto e
non abbia firmato la Convenzione sui Diritti dei Bambini, soprattutto tenendo
conto del fatto che fu proprio un presidente americano, Franklin D. Roosevelt,
il principale artefice del Sistema delle Nazioni Unite. In ogni modo, ognuno di
noi, ogni organizzazione, ogni nazione, ha la responsabilità di dare il via
alla trasformazione verso una cultura di pace e non-violenza. Non
possiamo permettere a nessun singolo paese o impero di dettare le condizioni
del nostro futuro comune.
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Prossimo numero: 7 ottobre.
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della stampa quotidiana e periodica, della radio e della televisione dotate di
posta elettronica in 48 paesi: Albania, Argentina, Australia, Austria,
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E’ un servizio gratuito dell’Associazione Culturale dei Triangoli e della Buona Volontà Mondiale,
fondata nel 1979, ente morale con D.M. 24-5-1999 pubblicato sulla G.U. n. 135
dell’11-6-1999 e associata al Department of Public Information delle Nazioni
Unite.
L’Associazione opera per lo sviluppo delle
coscienze e promuove una cultura della pace nella prospettiva del ‘villaggio
globale’ basato sull’unità nella diversità e sulla condivisione.
L’Associazione ha sede in Roma, via Antagora 10.
E-mail: s.tripi@tiscali.it
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