Good News Agency – anno V, n° 12
Settimanale - anno V, numero 12 – 8 ottobre 2004
Direttore responsabile ed editoriale: Sergio Tripi
Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 265/2000 del 20-6-2000
Good News Agency - l’agenzia delle buone notizie - riporta notizie
positive e costruttive da tutto il mondo del volontariato, delle Nazioni Unite,
delle organizzazioni non-governative e delle istituzioni impegnate nel
miglioramento della qualità della vita, notizie che non si “bruciano” nell’arco
di un giorno. Ricerche editoriali a cura di Fabio Gatti. Good News Agency esce
a venerdì alterni in inglese e il venerdì seguente in italiano, con traduzioni
a sua cura; è distribuita per via telematica ad oltre 3.700 media in 48 paesi e ad oltre 2.500 ONG e associazioni di
volontariato.
E’
un servizio gratuito dell’Associazione
Culturale dei Triangoli e della Buona Volontà Mondiale, ente morale associato al Dipartimento della Pubblica
Informazione dell’ONU. L’Associazione è stata inoltre riconosciuta dall’UNESCO quale “attore del
movimento globale per una cultura di pace” ed è stata inclusa nelle
organizzazioni internazionali del sito http://www3.unesco.org/iycp/
Legislazione internazionale – Diritti umani – Economia e sviluppo – Solidarietà
Pace e sicurezza – Salute – Energia e sicurezza – Ambiente e natura – Cultura e educazione
Intervista al Sottosegretario Generale delle N. U. per i Paesi meno sviluppati
(top)
Ginevra e Roma ospiteranno il
segretariato della Convenzione di Rotterdam
14 nuovi prodotti chimici e
antiparassitari pericolosi aggiunti alla lista di sorveglianza commerciale
Ginevra/Roma,
24 settembre - Ginevra e Roma hanno vinto la competizione per ospitare il
segretariato permanente della Convenzione di Rotterdam. La decisione è stata
presa alla prima Conferenza ministeriale della “Convenzione di Rotterdam sulla procedura di consenso previo informato
(PIC) per alcuni prodotti chimici e antiparassitari pericolosi nel commercio
internazionale”, conclusasi oggi a Ginevra. Il segretariato continuerà ad
essere gestito congiuntamente dal quartiere generale della FAO,
l’Organizzazione per l’Alimentazione e l'Agricultura delle NU, a Roma, e
dall'ufficio dell'UNEP, Programma delle NU per l'ambiente, a Ginevra.
I
ministri e gli alti funzionari di 130
governi hanno convenuto inoltre di aggiungere 14 nuove sostanze chimiche e pesticidi pericolosi alla iniziale
lista di controllo di 27 sostanze. Non vi è stato, per il momento, consenso per
aggiungere un 15° elemento, l'amianto crisotilo. "Aumentando del 50% circa
il numero di sostanze chimiche e pesticidi pericolosi che richiedono il
consenso previo informato prima di essere esportate, i governi hanno dato alla
Conferenza di Rotterdam un entusiastico voto di fiducia", ha detto
l’assistente del direttore generale della Fao Louise Fresco.
La
Conferenza ha inoltre creato una Commissione chimica d'esame, per valutare le
proposte future di aggiungere nuove sostanze chimiche e pesticidi pericolosi
alla lista del PIC, mantenendo così aggiornata la dinamica della Convenzione.
(...)
Lanciata campagna per aree libere da OGM
21
settembre – Lo scorso 14 settembre a Strasburgo l’Assemblea delle Regioni
Europee (AER) e Amici della Terra (FoE) hanno lanciato una campagna congiunta
che mira a proteggere i raccolti tradizionali dalle conseguenze
dell’introduzione di nuove tecnologie genetiche. AER e FoE si adopereranno, tra
le altre cose, a sostenere un quadro legislativo europeo sulla coesistenza di
raccolti tradizionali e transgenici nonché un riconoscimento legale delle aree
libere da OGM in Europa.
I
due gruppi chiedono che vengano
realizzate diverse misure tra cui:
¨Distanze
di separazione¨ tra raccolti geneticamente modificati e non e l’istituzione di
un registro per i primi.
Introduzione
di un sistema di responsabilità, per risarcire la contaminazione di raccolti
convenzionali o organici, e dei loro semi, attraverso OGM.
Il
diritto per gli Stati membri e le autorità regionali di restringere l’uso e la
vendita di OGM all’interno del mercato comune in presenza di prove di un loro
impatto negativo sull’ambiente o di rischi di disseminazione estensiva.
Possibilità
per le regioni di definire i loro territori o parte di essi come aree o regioni
libere da OGM, senza che tale decisione venga vista come un’infrazione al
principio della libera circolazione delle merci. (…)
L’Italia dona cinque milioni di euro per
la riforma penale in Afghanistan
Vienna, 17
settembre (Servizio Informazioni ONU) –
Il Ministro degli Affari Esteri italiano ha promesso cinque milioni di euro a
supporto del Programma di riforma penale in Afghanistan promosso dall’Ufficio
delle Nazioni Unite sulle droghe e il crimine (UNODC). Il denaro verrà
stanziato per il progetto "Riforma del Sistema Penitenziario in Afghanistan
– Estensione alle Province". L’UNODC, che è l’agenzia guida delle Nazioni
Unite che lavora alla riabilitazione del sistema penitenziario afgano, baserà
il suo lavoro su quanto appreso dal progetto pilota a Kabul, anch’esso finanziato dall’Italia.
Tale
progetto pilota, attualmente in fase di realizzazione, è stato concepito per
rivedere regole e ordinamenti del sistema penitenziario afgano. Altre attività
comprendono la riabilitazione e costruzione dei principali centri di detenzione
di Kabul. Le attività del nuovo progetto si riferiscono alla riforma
penitenziaria in province e distretti selezionati, richiesta dalla Missione di
Assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (UNAMA), dalle autorità afgane e
da altre parti interessate. Come nel caso del progetto pilota, il nuovo
progetto verrà realizzato in stretta consultazione con la Commissione afgana
per la riforma giudiziaria, il ministero della Giustizia afgano e le agenzie
delle Nazioni Unite. (…)
L’Italia
è il paese leader nell’assistenza alla riforma del Sistema penale afgano. L’
UNODC ha sviluppato questo progetto sotto la guida dell’ex Presidente della
Corte Suprema d’Italia e del Coordinatore Speciale per l’assistenza alla
giustizia in Afghanistan Giuseppe di Gennaro. Con questo stanziamento il
contributo italiano al programma UNODC di riforme della giustizia penale in
Afghanistan ha raggiunto quota 8,5 milioni di euro.
http://www.unis.unvienna.org/unis/pressrels/2004/unisnar858.html
(top)
La
Commissione sulla Sicurezza Alimentare Mondiale adotta il Diritto alle Linee
Guida Alimentari. Una svolta nei negoziati.
Roma
24 settembre – La Commissione FAO per la Sicurezza Alimentare Mondiale (CFS) ha
adottato ieri sera le Linee Guida Volontarie per “supportare la progressiva
realizzazione del diritto ad un’alimentazione adeguata nel contesto della
sicurezza alimentare nazionale”. Da molti l’adozione del Diritto alle Linee
Guida Alimentari è visto come una svolta e giunge dopo due anni di negoziazioni
chiaramente difficili ma costruttive.
L’obiettivo
delle Linee Guida, afferma la FAO, è “fornire una guida pratica” agli stati per
realizzare i loro obblighi relativi al diritto di un’alimentazione adeguata.
Questo dovrebbe migliorare le possibilità di ottenere una riduzione della fame
nel mondo, obiettivo del Vertice Mondiale sull’Alimentazione.
Le
Linee Guida Volontarie prendono in considerazione una vasta gamma di principi
importanti, che includono l’equità e la non discriminazione, la partecipazione
e l’inclusione, la responsabilità e il ruolo della giurisprudenza e il
principio che tutti i diritti umani sono universali, indivisibili, correlati e
interdipendenti.
Secondo
la FAO, vari partecipanti non governativi e organizzazioni intergovernative
hanno contribuito in modo significativo alla preparazione delle Linee Guida.
Tra questi, l’Ufficio dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani, l’UN Special
Rapporteur sul Diritto all’Alimentazione e la Commissione sui Diritti
Economici, Sociali e Culturali e la North-South Alliance, una coalizione di un
vasto numero di ONG. (…)
http://www.fao.org/newsroom/en/news/2004/50821/index.html
Giordania: i professori portano a
termine il seminario regionale sul diritto umanitario internazionale
16
settembre – L’ICRC ha recentemente organizzato un seminario sul diritto
umanitario internazionale che ha visto convenire 40 professori di legge provenienti
da 15 paesi arabi e dal Pakistan. All’apertura dell’evento ad Amman, il
ministro dell’Educazione e della Ricerca Scientifica di Giordania, Issam
Za'balawi, si è rivolto ad un pubblico di 250 diplomatici giordani e di altri
paesi, professori di legge e rappresentanti delle forze armate e della società
civile riferendo che la Giordania continua ad essere impegnata nel
potenziamento dell’insegnamento del diritto umanitario nelle proprie scuole ed
università. Egli ha sottolineato che otto facoltà di legge hanno già iniziato
l’insegnamento di questa materia e che altre seguiranno.
I
partecipanti sono stati particolarmente interessati nello scoprire come coloro
che violano il diritto internazionale umanitario possono essere ritenuti
responsabili per le loro azioni. Questa questione è stata discussa da un gruppo
di esperti. Presieduto dal Ministro di Stato e Rappresentante del Governo della
Giordania, Asma Khader, il seminario ha coinvolto il giudice Sang-Hyun Song
della Corte Criminale Internazionale e il giudice Amin Mehdi del Tribunale
Penale Internazionale per l’ex Iugoslavia. Molti partecipanti hanno concluso il
seminario con la determinazione di estendere ulteriormente la rete di
professori arabi che insegnano la legge internazionale umanitaria, e con il
forte intendimento a diffondere la conoscenza dei suoi principi e regolamenti
nelle facoltà arabe. (…)
(top)
Investitori si incontrano per esplorare
opportunità in Albania
New York, 23 settembre
– L’Albania, un paese che attualmente vive una fase di transizione tra crisi e
recupero a sviluppo e crescita, cerca ora di incrementare l’investimento
diretto estero. E’ questa la premessa di un forum di investitori tenutosi oggi
a New York. Il forum promuoverà le opportunità di investimento in Albania nei
settori, tra gli altri, dell’energia e delle telecomunicazioni, a potenziali
investitori statunitensi attraverso discussioni con i leader del paese ed un film
documentario appositamente realizzato per l’evento. Creando opportunità di
collegamento tra i partecipanti, il forum prepara le basi per attività future
tra Governo albanese, investitori interessati e agenzie ed organizzazioni
sostenitrici tra cui il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP).
(…)
Il
forum degli investitori viene convocato dal Ministero dell’Economia albanese
con il sostegno di UNDP, in collaborazione con il Dipartimento statunitense per
il Commercio e il gruppo Eurasia. (…)
http://www.undp.org/dpa/pressrelease/releases/2004/september/pr23sept04.html
Giovani leader dicono “No” al commercio
come al solito nelle nei paesi Asiatici e del Pacifico.
I
delegati, che hanno firmato come sostenitori della Campagna giovanile per il
Millennio, hanno promesso di fare il possibile per incoraggiare le loro
comunità a ridurre la povertà e hanno preso l’impegno di organizzare una rete permanente di giovani
leader nella loro regione con lo scopo di redigere un loro programma comune (…)
http://www.undp.org/dpa/pressrelease/releases/2004/september/hiroshima.html
L’accordo sul prestito
è stato firmato oggi alla sede centrale dell’IFAD dal Ministro delle Finanze
della Repubblica del Burundi, Athena’s Gahungu, e dal vice presidente
dell’IFAD, Cyril Enweze.
Uno
degli aspetti chiave del programma di ricostruzione sarà lo sviluppo guidato
dalla comunità. Il programma lavorerà per stabilire un Comitato di Sviluppo
della Comunità (CDC), responsabile per la pianificazione dello sviluppo, la
mobilitazione delle risorse e la realizzazione delle attività correlate. Il
programma formerà circa 10.000 persone che faranno parte del CDC. Alcuni civili
parteciperanno anche a formazione in consulenza legale. Uno studio legale
mobile offrirà supporto legale alle donne che hanno sofferto varie forme di
violenza durante il conflitto. (…)
http://www.ifad.org/media/press/2004/31.htm
Accordo storico tra HABITAT e UCLG
Barcellona,
17 settembre – Nella conclusione del secondo Forum Mondiale Urbano di
Barcellona, i leader di Città e Governi
Locali Uniti (UCLG) e il Direttore Esecutivo di HABITAT, Anna Tibaijuka, hanno
firmato oggi un accordo per portare ad un nuovo livello la collaborazione tra
le Nazioni Unite ed i governi locali in tutto il mondo. L’accordo si riferisce
essenzialmente alla localizzazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio
verso cui si sono impegnati i leader mondiali nel 2000.
L’UCLG, con sede a
Barcellona, è una nuova organizzazione dedicata a promuovere i valori, gli
obiettivi e gli interessi dei governi locali ed urbani in tutto il mondo ed è
la maggiore organizzazione di governi locali con partecipanti che rappresentano
oltre la metà della popolazione mondiale. L’UCLG dà voce a qualsiasi governo
locale, sia esso di piccole o grandi dimensioni, rurale o urbano,
rappresentandone gli interessi a livello mondiale e sottoponendo all’attenzione
internazionale temi chiave per il futuro delle città e dei cittadini.
Il
nuovo accordo avrà come oggetto quattro punti principali, considerati di vitale
importanza: governabilità, democrazia locale, un nuovo partenariato urbano per
localizzare gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio nelle città, un dialogo
internazionale sostenuto dal Gruppo di Consulenza sul Decentramento (AGRED) ed
una maggiore importanza al Comitato Consultivo sulle Autorità Locali (UNACLA)
delle Nazioni Unite. (…)
http://www.unhabitat.org/wuf/2004/UCLG_Sign_Historic.asp
Nuova iniziativa congiunta dell’Unione
Europea e di HABITAT
Barcellona, 16
settembre – L’Unione Europea e l’Agenzia dell’ONU HABITAT hanno lanciato questa
settimana un’iniziativa congiunta volta a rendere più sostenibili le città del
mondo e inserita in un nuovo quadro di maggior cooperazione tra le due
organizzazioni.
Negli
ultimi tre anni l’HABITAT e la Commissione dell’UE sono state impegnate in un
processo di rafforzamento della collaborazione nell’ambito dell’attuazione
dell’Agenda di HABITAT e nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del
Millennio, con riferimento specifico alla riduzione della povertà urbana.
Durante
un evento speciale del Forum Mondiale Urbano di Barcellona, alla presenza di
rappresentanti di oltre 10 Stati Membri dell’Unione Europea ed altri
diplomatici, il Direttorio di Ricerca della Commissione Europea e l’HABITAT
hanno lanciato una pubblicazione congiunta intitolata “Creare un mondo di città
sostenibili”. Il Capo Settore della Direzione Generale di Ricerca della
Commissione Europea, signor Ponthieu, ha affermato che tale pubblicazione ha
rivestito un ruolo di vitale importanza sia per la Commissione Europea che per
l’HABITAT dal momento che le ricerche effettuate da entrambe le istituzioni
avevano tutte lo scopo di risolvere i problemi urbani e di applicare in tal
senso nuove soluzioni vantaggiose dal punto di vista economico. (…)
http://www.unhabitat.org/wuf/2004/European_Union.asp
(top)
La Caritas risponde alla crisi
dell’uragano di Haiti
Caritas
Internationalis sta lanciando un appello di quasi 900.000 dollari per fornire
aiuto immediato agli Haitiani colpiti
dal più recente ciclone che ha devastato il loro paese. L'uragano Jeanne ha
rapidamente seguito le orme di altri potenti cicloni e tempeste tropicali, ed è
considerato il peggiore che abbia colpito i Caraibi nell'ultimo decennio. Secondo
i funzionari locali della Caritas, le frane hanno ucciso più di 1.000 persone
nella sola Haiti, ferendone 100.000.
Haiti
ha subito nell'arco di un anno una pletora di disastri naturali e causati
dall'uomo. A marzo la Confederazione Caritas ha lanciato un appello per 1
milione di dollari per fornire d'urgenza medicinali e cibo alle vittime della violenze politica che ha
devastato il paese. A maggio, Caritas
Internationalis ha lanciato un secondo appello come reazione alla disastrosa
inondazione che ha ucciso più di mille
persone distruggendo innumerevoli città e villaggi.
Quest'ultimo
appello in seguito alle devastazioni causate dall'uragano Ivan è una prima risposta. I fondi forniranno generi di
soccorso, alimentari e non, come utensili di cucina, sacchi a pelo, tende,
medicinali, cloro, e acqua potabile a
2.000 famiglie in tre diverse parti del paese. Un Team di Supporto ai Soccorsi
d'Emergenza della Confederazione Caritas è in partenza per Haiti per assistere
la Caritas Haiti a valutare gli aiuti necessari. (...)
Caritas
Internationalis è una confederazione di 162 organizzazioni cattoliche di
soccorso, sviluppo e servizi sociali, presente in oltre 200 paesi e territori.
PAM - Haiti: un convoglio di aiuti raggiunge la
città di Gonaives, colpita dale inondazioni.
Port Au Prince, 22 Settembre – Il Programma Alimentare
Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) ha inviato il primo convoglio umanitario
verso la città haitiana di Gonaives, devastata lo scorso fine settimana da
inondazioni che hanno lasciato dietro di sé una scia di centinaia di morti e
migliaia di superstiti, i quali hanno un disperato bisogno di soccorso. Il
convoglio, formato da 12 camion, è arrivato a destinazione lo scorso Martedì
sera, trasportando un carico di 40 tonnellate cubiche di riso, olio vegetale e
razioni di cibi secchi. Le provviste verranno distribuite dall’Organizzazione
Non-Governativa CARE nel corso dei prossimi giorni. Un secondo convoglio si
metterà in marcia da Port Au Prince verso Gonaives verso la fine di questa
giornata. (…)
Haiti è stata ripetutamente colpita, per tutto il
corso dell’anno, da inondazioni. Migliaia di persone sono state annientate nel
maggio scorso da frane ed inondazioni; proprio quando il paese lottava
duramente per riprendersi da mesi di guerra civile ed instabilità politica. Il
PAM distribuisce aiuti alimentari a più di 500.000 persone ad Haiti, il paese
più povero dell’emisfero occidentale.
Roma, 24 settembre – Oltre 55.000 famiglie colpite dal conflitto nella
parte nord orientale dello Sri Lanka avranno accesso a semi di riso di qualità
grazie ad un progetto di emergenza lanciato recentemente finanziato dal governo
del Giappone, ha affermato oggi l’Organizzazione delle NU per l’alimentazione e
l’agricoltura (FAO).
Il progetto di 1,4 milioni di dollari risponderà alle
necessità immediate di piccole famiglie contadine colpite da 20 anni di
conflitto nel paese, e supporterà una riabilitazione a lungo termine della
produzione dei semi di riso di qualità certificata di questa zona.
Un totale di 15.000 persone sfollate all’interno del
paese (IDP) e altri coltivatori vulnerabili riceveranno dei sacchi di semi di
riso di qualità per la stagione Maha che inizierà a settembre. Attraverso uno
schema di rotazione delle sementi, un contadino che riceve un bushel di semi di qualità e la
corrispondente quantità di fertilizzante restituisce due bushel di semi dopo il raccolto. Questi semi saranno dati a due
nuovi beneficiari. Oltre a ricevere i semi, ai contadini saranno insegnate le
moderne tecniche di produzione. (…)
http://www.fao.org/newsroom/en/news/2004/50387/index.html
L’ADRA continua a distribuire aiuti per gli uragani nelle
Isole Cayman, Grenada e Giamaica
Silver Spring, Maryland,
USA, 23 settembre – L’Agenzia Avventista per lo Sviluppo ed il Soccorso (ADRA)
continua a fornire assistenza generale alle zone recentemente colpite dagli
uragani nei Caraibi. Ieri, sono state trasportate via aereo circa 8,000
tonnellate di merce nelle Isole Cayman perché venissero distribuite dall’ADRA.
(…)
Un enorme container
da carico di 40 piedi di generi di soccorso è stato inviato ieri alle zone
colpite dall’uragano che è passato per Grenada e saranno ugualmente distribuiti
dall’ADRA. Queta merce, valutata approssimativamente a 38.000 dollari, è stata
donata dal Capital Area Fodd Bank di Washington, D.C. Nelle circa 24.000
tonnellate di merce c’erano dentifricio, sapone, verdure in barattolo, bevande,
cracker, biscotti e altri generi alimentari. (…)
http://www.adra.org/ADRANews/092304.html
Repubblica
Democratica del Congo: aiuti ad oltre 5˙200 famiglie in una regione del
Kivu del Sud
8 settembre – dal 4 al 7 settembre il CICR ha
organizzato la distribuzione di aiuti non alimentari alle oltre 5˙200
famiglie nella regione di Fizi nel Kivu del Sud, distribuendo, tramite camion
partiti da Bukavu, kit di generi per la casa contenenti ognuno un set di
coperte, utensili da cucina, capi di vestiario, sapone, una tanica ed una
zappa.
La regione di Fizi, situata a circa 250 km a sud di
Bukavu sulle sponde del lago Tanganika, ha fatto da scenario a vari conflitti
armati dal 1998. La popolazione ha sofferto tremendamente in questi anni a
causa dei saccheggiamenti, della distruzione delle infrastrutture (scuole,
ospedali ed edifici amministrativi) e dei frequenti spostamenti dovuti
all’insicurezza del luogo. Tuttavia, dal 2003 è regnata una relativa calma in
quest’area e molte persone fuggite ai combattimenti stanno iniziato a
rientrare.
L’economia della regione è basata principalmente
sull’agricoltura ma, a causa del susseguirsi degli scontri armati, i raccolti
si sono ridotti così tanto da rendere difficoltosa la preparazione delle
sementi nella scorsa stagione dei raccolti e conseguentemente i contadini
trovano difficoltà a ricavare qualcosa dalle loro coltivazioni.
(top)
TRANSCEND – Programma internazionale
avanzato di formazione sul passaggio dalla guerra alla pace
Transizione e
Ricostruzione Post-bellica, 22-26 Novembre 2004, Romania
Peacebuilding, Conflict Transformation and
Post-War Rebuilding, Reconciliation and Resolution
[PCTR] è uno dei programmi internazionali di formazione più
avanzati della TRANSCEND. E’ rivolto a professionisti, personale ONU, personale
nazionale ed internazionale di agenzie per lo sviluppo ed il soccorso, nonché
tutti coloro che sono impegnati nella ricostruzione post-bellica, la
riabilitazione e la riconciliazione, così come nella transizione verso la pace.
Il programma comprende moduli speciali su: [i] consolidamento della pace e la
trasformazione di un conflitto prima che
sfoci nella guerra e nella violenza, di modo che detti conflitti possano essere
trasformati prima di dover ricorrere alla violenza, prevenendo così lo scoppio
di un’eventuale guerra. [ii] mobilitare, rinforzare e sviluppare le capacità
delle risorse locali ed internazionali in materia di pace e trasformazione dei
conflitti, per porre fine alla violenza nel
corso delle guerre. [iii] sviluppare schemi strategici ed approcci
integrati al processo di consolidamento della pace e della trasformazione dei
conflitti a livello locale, nazionale e regionale in favore di ONG locali e
nazionali, attori internazionali ed agenzie ONU.
Per ulteriori informazioni, si prega di visitare: PCTR o www.transcend.org , dove è possible
consultare l’annuncio del programma (colonna di destra, in alto). Altrimenti,
scrivere a:
Calina
Resteman training@transcend.org
(top)
L’OMS emette
nuove linee guida per l’acqua potabile per aiutare a prevenire epidemie e
malattie legate all’acqua.
Marrakech/Ginevra, 21 Settembre 2 – Assicurarsi che
l’acqua potabile sia sicura è una sfida in ogni parte del mondo: dall’acqua
condotta con tubazioni nelle case, a quella raccolta nei pozzi rurali o fornita
nei campi profughi, in situazioni d’emergenza. La contaminazione dell’acqua
potabile è troppo spesso rilevata solo in seguito ad una crisi sanitaria,
sfociata in epidemie o perdite di vite umane a causa della scarsa qualità
dell’acqua potabile. Quest’oggi, l’OMS ha emesso delle nuove raccomandazioni
che contribuiranno a prevenire la contaminazione dell’acqua potabile.
L’OMS informa i gestori locali e nazionali di acqua
potabile, così come le società e le
organizzazioni che forniscono acqua potabile a cinque miliardi di persone nel
mondo, che la sfida per fornire acqua potabile sicura a tutti è sempre più
impegnativa. Le linee guida aggiornate in materia di qualità dell’acqua
potabile (GDWQ) aiuteranno i gestori ed i fornitori di acqua potabile di tutto
il mondo a mantenere e migliorare la qualità della propria acqua potabile. (…)
http://www.who.int/mediacentre/news/releases/2004/pr67/en/
L’ECHO dona
1,6 milioni di euro all’UNICEF per i bambini dello Zimbabwe
Harare, Zimbawe, 20 settembre – L’Ufficio Umanitario
della Communità Europea (ECHO) in Zimbabwe ha devoluto un contributo di €
1˙600˙000 all’UNICEF per la fornitura di assistenza mirata alle donne
ed ai bambini più vulnerabili del Paese africano. (…)
Tale donazione ha luogo in un momento in cui molte
famiglie e comunità continuano a lottare per le conseguenze del ridotto accesso
ai servizi sociali di base, di tre anni di siccità e dell’epidemia di AIDS. Lo
Zimbabwe, con un tasso di infezione da HIV del 24.6% e circa 1˙820˙000
sieropositivi, detiene in questo momento il primato negativo di endemicità
dell’AIDS a livello mondiale. Il numero degli orfani continua ad aumentare, con
circa 800˙000 persone al di sotto dei 18 anni che hanno perso uno od
entrambi i genitori a causa dell’AIDS (fonte “Children on the Brink” 2004). Con
oltre un milione di orfani, molti bambini si affidano alle nonne o diventano
loro stessi capifamiglia dovendo badare alla sopravvivenza personale e dei loro
fratelli più piccoli.
Il contributo, che si incentra sui programmi
dell’UNICEF già iniziati tramite il sostegno dell’ECHO per il 2003/2004, andrà
a favore dei bambini malnutriti, orfani ed altri bambini in situazioni
disagiate, specialmente quelli a capo di un nucleo familiare, nonché alle famiglie
ed alle comunità che sostengono questi bambini. (…)
http://www.unicef.org/media/media_23874.html
Circa 13
milioni di bambini di età inferiore ai 5 anni, in otto stati della Nigeria
settentrionale, sono stati inclusi nelle Giornate Subnazionali
dell'Immunizzazione (SNID) dal 6 al 9 settembre
17 settembre - Questo evento porta a porta era volto a
contrastare gli effetti della sospensione di un anno delle attività di
immunizzazione in diversi stati della Nigeria settentrionale, dovuta alle voci
diffuse secondo le quali il vaccino orale antipolio può essere nocivo ai
bambini. Questo è stato il secondo round di SNID tenutosi in Nigeria
settentrionale dal mese di luglio, quando gli stati interessati hanno
dichiarato che il vaccino era sicuro e hanno revocato la controversa
sospensione.
I partecipanti e diverse agenzie stampa internazionali
hanno riferito che, nonostante la resistenza opposta da alcuni genitori alle
attività di immunizzazione, l'evento
durato quattro giorni è stato coronato dal successo.
"Dopo una pausa di più di 11 mesi, ci vorranno
del tempo e molti tentativi di sostegno e mobilitazione sociale per riuscire a
riorientare i genitori”, ha detto Ade Adefeso, presidente del Comitato nazionale
Polioplus della Nigeria, che ha preso parte agli SNID insieme ai soci del Rotary a Kano. Il Paese ha capeggiato la
sospensione delle attività di immunizzazione, e in seguito è diventato
l'epicentro di un'epidemia di poliomielite, estesasi a 10 paesi africani
precedentemente immuni dalla malattia.
http://www.rotary.org/newsroom/polio/news02.html
Afganistan:
inchieste domestiche motivano pratiche di acqua salubre
8 settembre – I risultati di un’inchiesta domestica
effettuata con sei mesi di visite porta a porta in Aqali Shams, Kabul, da
educatrici sanitarie addestrate da Population Services International (PSI)
hanno rivelato un fortissimo aumento dei comportamenti igienici relativi ai metodi
di utilizzo e conservazione dell’acqua. Le istruttrici del PSI hanno misurato
il comportamento iniziale e, utilizzando cartoline illustrate, hanno insegnato
regole di conservazione e trattamento dell’acqua con la loro soluzione Clorin.
La fase educativa ha ben motivato comportamenti positivi: il primo mese, 722
intervistate avevano riferito che il loro contenitore d’acqua non era pulito,
mentre al sesto mese soltanto sette si trovavano ancora in questa condizione.
http://www.irc.nl/source/ (Water and Sanitation, no.35-36)
http://www.psi.org/news/0804d.html
(top)
California: un rapporto rivela che il
risparmio d’acqua riduce il consumo energetico
8 settembre – Mentre la
California deve fronteggiare sia una domanda crescente di elettricità e una
siccità, un nuovo rapporto (1) mostra la connessione nascosta tra due risorse
troppo scarse, l’energia e l’acqua. Il risparmio d’acqua è un metodo non
sfruttato di risparmiare energia e di fronteggiare i picchi di consumo di
elettricità. Il Progetto statale californiano per l’acqua (SWP), che trasporta
acqua dalla California del nord a quella del sud, è il più forte singolo consumatore
di energia dello stato, con un consumo del 2-3 per cento di tutta l’energia
elettrica. Gli impianti di rifornimento d’acqua e di trattamento delle acque
reflue sono anch’essi consumatori d’energia. Tuttavia gli amministratori
pubblici considerano raramente i costi energetici, e i risparmi potenziali,
nella pianificazione del rifornimento dell’acqua. A livello del consumatore,
l’uso di apparati per l’acqua efficienti da un punto di vista energetico può
contribuire a ridurre i costi sia dell’acqua che dell’energia elettrica.
Il rapporto elenca
cinque risultati chiave: (a) la conservazione dell’acqua abbatte il consumo
energetico ed il relativo costo; (b) il riciclaggio dell’acqua è una fonte
idrica altamente efficiente; (c) la
rotazione dei terreni agricoli può far aumentare il consumo energetico se
l’acqua è trasferita ad altri usi agricoli o urbani; (d) la rotazione dei
terreni agricoli può ridurre il consumo d’energia se l’acqua viene impiegata
per l’ambiente; (e) convogliare acqua al di sopra delle dighe costa energia e
denaro. (1) Cohen, R ; Nelson, B. and Wolff, G. (2004).
Energy down the drain : the hidden costs of California’s water supply. New
York, NY, USA, Natural Resources Defense Council. vii, 78 p. http://www.nrdc.org/water/conservation/edrain/contents.asp
http://www.irc.nl/source/ (Water and Sanitation, no.35-36)
http://www.nrdc.org/media/pressReleases/040824.asp
Utilizzo di
acque reflue urbane per il giardinaggio locale
8 settembre – In Senegal è in corso una ricerca che
utilizza pistia stratiotes (lattuga
d’acqua) per il trattamento delle acque reflue e poterle riutilizzare con
sicurezza nel giardinaggio per il mercato nelle aree rurali povere. Ora nella
sua seconda fase(2004-2005), questa ricerca viene condotta da un gruppo
interdisciplinare di biologi, urbanisti e tecnici e con il sostegno del Centro
internazionale di ricerca e sviluppo (IDRC), dall’Agenzia canadese per lo
sviluppo internazionale (CIDA) e dal Programma delle Nazioni Unite per
l’ambiente (UNEP). Durante la prima fase del progetto (1999-2002), I
ricercatori scoprirono che alcune verdure irrigate con acque reflue producevano
raccolti più abbondanti di quelli di verdure irrigate con acqua normale e
nutrite con fertilizzanti. Un’altra scoperta fu che le zanzara portatrici di
malaria non si riproducevano negli stagni di acque reflue. D’altro canto, i
ricercatori constatarono anche che alcuni dei loro siti sotto esperimento non
potevano sopravvivere nei bacini, mentre altri stabilimenti non erano in grado
di produrre acqua in linea con i requisiti dell’Organizzazione mondiale della
sanità (OMS). La seconda fase della ricerca è ora volta alla produzione d’acqua
che possa essere riusata negli orti e che osservi le raccomandazioni dell’OMS,
ricercando al tempo stesso di utilizzare i prodotti collaterali del
trattamento. Per esempio, le piante, una volta essiccate, potrebbero essere
usate come fonte altamente proteica di foraggio per gli animali.
http://www.irc.nl/source/ (Water and Sanitation, no.35-36)
(top)
2004/5: dài
vita al tuo fiume - Il tuo Comune rispetta i corsi d’acqua?
Progetto
panalpino del WWF per i ragazzi dai 10 ai 14 anni
Per l’anno scolastico 2004/5 e 2005/6 le scuole e i singoli ragazzi che abitano
nei paesi alpini sono chiamati a impegnarsi perché le loro comunità siano
informate e le autorità si attivino per la tutela dei corsi d’acqua all’interno
della campagna WWF “Kids for the Alps”
che ha lanciato quest’anno il nuovo progetto DÀI VITA AL TUO FIUME. (…)
Il 79% dei corsi d’acqua alpini ha un equilibrio
naturale compromesso dalla presenza di centrali idroelettriche e l’82% presenta
una qualità dell’acqua carente.
Grazie al materiale didattico disponibile sul sito, i
docenti potranno approfondire con le classi la conoscenza dei corsi d’acqua e
dei fattori che ne influenzano lo stato di salute. Attraverso il Questionario sulle “comunità amiche dei
fiumi” i ragazzi scopriranno se la loro comunità rispetta i fiumi e sulla
base di questo risultato potranno sviluppare un progetto per migliorare la situazione
(ad esempio nell’impiego dell’acqua o nella manutenzione di un fiume). I
questionari saranno poi raccolti dal WWF e i Comuni che avranno dimostrato il
loro impegno saranno premiati con il diploma “Comune amico dei fiumi”.
Dopo questa prima fase conoscitiva grazie all’Action kit per l’acqua, si forniranno
indicazioni su come promuovere presso le autorità politiche e la comunità il
proprio progetto in favore dei fiumi. Le stesse autorità locali saranno
invitate ad adottare misure concrete per divenire “comunità amiche dei fiumi”.
Il progetto ha ottenuto il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale della
Lombardia. (…) I test e i risultati sono pubblicati, nelle principali lingue
alpine, sul sito www.kids-for-the-alps.net Maggiori informazioni sulle iniziative WWF Italia per
l’educazione ambientale sono sul sito www.wwf.it/educazione
L’azienda
statunitense per la gestione dei parchi si impegna per una riduzione del CO2
Washington, DC, 22 Settembre – Nell’ambito
dell’iniziativa del WWF per la salvaguardia del clima (Climate Savers), la
Xanterra Parks & Resorts, la più grande azienda Statunitense per la
gestione di parchi ed aree naturali, ha annunciato il proprio impegno nel
ridurre le emissioni di diossido di carbonio (CO2), responsabili del
trattenimento del calore.
“Il WWF guarda con fiducia al fatto che i circa 17
milioni di turisti che visitano i parchi e le aree naturali dove sono situate
le strutture della Xanterra (bungalows, ristoranti e negozi al dettaglio)
avranno la possibilità di ricevere informazioni sulle soluzioni preposte a
risolvere il problema del riscaldamento globale”, ha affermato Katherine
Silverthorne, Direttore del Programma per i Cambiamenti Climatici di WWF-USA.
“Ormai, la sopravvivenza di molti dei nostri parchi nazionali dipende da tali
soluzioni”, ha poi aggiunto. “E’ di grande aiuto il fatto che Xanterra, nella
sua veste di più grande azienda per la gestione dei parchi del paese, sia in
prima fila nello sforzo di rallentare il riscaldamento globale e proteggere la
natura e la vita selvatica”.
Il progetto della Xanterra, portato avanti in
collaborazione con il WWF ed il Centro per l’Energia e le Soluzioni in Favore
del Clima, permetterà entro il 2015 la riduzione del 10% dei livelli delle
emissioni di CO2 registrati nel 2000.
Nell’ambio dell’accordo Climate Savers, il WWF e
Xanterra lavoreranno fianco a fianco per sensibilizzare l’opinione pubblica
sulle soluzioni a nostra disposizione per quanto riguardano i cambiamenti
climatici, fra le quali c’è il programma di istruzione in-loco per tutti i
visitatori dei parchi nazionali gestiti da Xanterra (…)
http://www.panda.org/news_facts/newsroom/other_news/news.cfm?uNewsID=15373
1.55 milioni
di dollari in fondi IFAD contro le locuste del deserto in Africa occidentale
Roma 20 settembre – Per arrestare la diffusione della
locusta del deserto il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) ha
approvato donazioni per 1.55 milioni di dollari. Le 12 donazioni aiuteranno
anche a creare le basi per soluzioni a lungo termine che possano prevenire
attacchi futuri. Finora gli interventi di emergenza per i campi infestati dagli
insetti non si sono dimostrati sufficienti ad arginare gli ampi sciami che
volano tra più di dieci paesi nell’Africa settentrionale e occidentale,
divorando raccolti ed erbe. (…)
Dieci dei dodici stanziamenti daranno un’assistenza
immediata per la formazione di personale, nonché l’acquisto di attrezzature e
l’allestimento di laboratori in Algeria, Burkina Faso, Ciad, Gambia, Mali,
Mauritania, Marocco, Nigeria, Senegal e Sudan. Gli altri due stanziamenti, per
un totale di 500mila dollari, saranno utilizzati per proseguire nell’ offerta
di soluzioni a lungo termine per
fronteggiare l’invasione delle locuste in tutto il continente.
Dagli anni Ottanta l’IFAD lavora insieme ai suoi
partner delle Nazioni Unite, in special modo la FAO, per sperimentare metodi di
controllo biologicamente compatibili che possano minacciare le invasioni
proteggendo al tempo stesso la salute dell’ecosistema e dell’ambiente. Per
disorientare gli animali vengono utilizzati feronomi che impediscono la formazione
di sciami. Un’altra soluzione è la diffusione del fungus Metarhizium,
facilmente reperibile in natura, sugli insetti, che ne vengono invasi e sono
destinati a morire nell’arco di due settimane. (…)
http://www.ifad.org/media/press/2004/30.htm
UNEP e il
Ministero dell’Ambiente iracheno per valutare i luoghi chiave di inquinamento
Nairobi/Ginevra, 14 settembre – I “luoghi caldi”
ambientali in Iraq dovranno essere analizzati come parte di un piano a lungo
termine per risanare il paese dopo una decina di anni di instabilità e
conflitto, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) ha annunciato
oggi.
Gli scienziati
iracheni, formati nelle recenti specialità di laboratorio e di sperimentazione
sul campo, porteranno avanti dei test su numerosissimi luoghi contaminati al
fine di valutarne la pericolosità per la salute dell’uomo, per la vita animale
e per il più vasto ambiente. Nel progetto, coordinato dall’UNEP in stretta
cooperazione con il Ministro dell’Ambiente iracheno, gli scienziati
condivideranno esempi con l’Unità di valutazione post-conflitto (PCAU) a
Ginevra in modo che la sperimentazione possa essere realizzata sia in Iraq che
in laboratori di buona reputazione e autonomi d’Europa. La nuova iniziativa
mette in evidenza l’impegno del governo iracheno nel porre le questioni
ambientali al centro degli sforzi di ricostruzione, nonostante le continue
difficoltà presenti nel paese. (…)
http://www.unep.org/Documents.Multilingual/Default.asp?DocumentID=406&ArticleID=4602&l=en
(top)
I bambini sollecitati ad esprimere le
loro paure e speranze per le città del mondo
Nairobi,
24 settembre – La grandezza e la miseria delle città del mondo sarà il tema
principale della gara internazionale di pittura dei bambini che si svolgerà
quest’anno, sponsorizzata dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente
(UNEP), dalla Fondazione giapponese per la Pace Globale e per l’Ambiente e
dalla Bayer AG, una compagnia chimica e farmaceutica tedesca. La gara di
pittura, la quattordicesima nel suo genere, si è tenuta dal 1990 ed ha avuto la
partecipazione di oltre 160.000 bambini in più di 150 paesi.
La
gara 2004-2005 sarà incentrata sul tema “Città Versi” e per la prima volta ai
partecipanti verrà chiesto di presentare i loro lavori al più vicino ufficio regionale
dell’UNEP – in Tailandia, Svizzera, Messico, USA, Stato di Bahrain o Kenya. I
quadri potranno essere presentati su base cartacea o attraverso internet
all’indirizzo http://www.unep.org/tunza.
La gara di pittura si apre oggi, 24 settmbre 2004. Tutti i quadri dovranno
essere presentati agli uffici regionali dell’UNEP prima del 31 gennaio 2005.
I
vincitori del premio in ogni regione verranno resi notialla Giornata della
Terra il 22 aprile 2005, e il primo vincitore, e il proprio genitore o tutore,
riceveranno un rimborso per un viaggio a San Francisco dove avranno luogo le
principali celebrazioni internazionali per la Giornata Mondiale dell’Ambiente
il 5 giugno 2005. (…)
http://www.unep.org/Documents.Multilingual/Default.asp?DocumentID=406&ArticleID=4612&l=en
Carcere di Rebibbia: 2°corso di formazione
professionale del Rotary per il settore restauro
Roma, 16 settembre - Concluso il primo corso biennale della Scuola di
Restauro del mobile antico,
in ottobre inizia il secondo corso biennale (800 ore complessive), per l’organizzazione del quale i docenti – tutti
volontari rotariani del Distretto 2080 -
con la collaborazione della
Direzione della Casa Circondariale di Rebibbia N.C.-Roma, sono già all’opera.
Il progetto ha il fine di dare migliori opportunità di lavoro ai detenuti in
vista del loro reinserimento nella società.
Durante l’attività didattica della
Scuola di Restauro sono stati eseguiti gratuitamente, all’interno della casa
Circondariale di Rebibbia, molti lavori di restauro, conservazione,
consolidamento e recupero di reperti di
proprietà della Corte di Cassazione, del Museo criminologico di Roma e di altri
enti pubblici. Tutti gli interventi sono stati eseguiti sotto la costante
supervisione dei docenti.
Recentemente la direzione della Casa Circondariale ha curato la
pubblicazione del 1° catalogo fotografico dei reperti restaurati dalla Scuola.
L’interessante e originale documentazione
fotografica illustra le varie fasi del restauro dei numerosi reperti
fino al risultato finale.
Per ulteriori informazioni: Antonio de Majo jomade@tiscalinet.it
Mozione per la Carta della Terra al
Congresso per la Conservazione Mondiale IUCN
Bangkok,
17-25 Novembre
Il
3° Congresso IUCN per la Conservazione Mondiale si terrà a Bangkok dal 17 al 25
novembre 2004. Il Congresso sarà l'avvenimento chiave dell'anno per trattare le
sfide mondiali più urgenti per lo sviluppo e l'ambiente.
A
questa riunione il Consiglio dell'IUCN presenterà una mozione sulla Carta della
Terra nella quale si chiede al Congresso di appoggiare la Carta per la
Terra e di considerarla un quadro etico
per le sue politiche e programmi, nonché uno strumento per l'educazione allo
sviluppo sostenibile, tra le altre cose.
Seconda conferenza innovative sulla
sostenibilità - Sydney, 8-10 novembre
Organizzata
dalla International Water Association (IWA), la conferenza si svolgerà sul tema
della Sostenibilità in ambienti con
scarsità d’acqua e si articolerà su presentazioni e un forum aperto per la
discussione.
Temi
specifici sono: le sfide degli ambienti con scarsa acqua; nuovi approcci al
processo decisionale: oltre l’analisi costi-benefici; la dimensione umana nella
sostenibilità; pianificazione dei sistemi per la sostenibilità; tecnologie
innovative per la sostenibilità; salute; igiene e rischio; conduzione della
sostenibilità.
http://www.irc.nl/source/ (Water and Sanitation,
no.35-36)
http://www.les2004.iwa-conferences.org
* * * * * * *
Intervista ad Anwarul K. Chowdhury, Sottosegretario e Alto
Rappresentante delle Nazioni Unite per i Paesi meno sviluppati (Least Developed
Countries - LDC), i Paesi in via di sviluppo senza litorale (Landlocked
Developing Countries - LLDC) e i piccoli Stati insulari in via di sviluppo
(Small Island Developing States - SIDS)
(top)
Good News Agency: La
Conferenza internazionale di Monterey sul Finanziamento dello Sviluppo,
tenutasi nel marzo 2002, aveva come obiettivo di gettare le fondamenta per
un’era di nuovi partenariati, “dove le responsabilità siano condivise e ci
siano reciproche garanzie”. Come descriverebbe l’evoluzione di tale pensiero
tra i leader e i popoli dei paesi meno sviluppati e la sua attuazione nella
realtà?
Anwarul K. Chowdhury: Ritengo che
questa conferenza sul Finanziamento dello Sviluppo (che ha dato come risultato
quello che è conosciuto come l’Accordo Generale di Monterey) abbia introdotto
nel concetto di collaborazione una nuova dimensione. Ha ripristinato l’idea che
senza collaborazione non può esserci
sviluppo globale e anche che la collaborazione è essenziale per i Paesi
meno sviluppati (LDC), i Paesi in via di sviluppo senza litorale (LLDC) e i
piccoli Stati insulari in via di sviluppo (SIDS).
Inoltre, essa ha dimostrato che le nazioni
devono guardare oltre le zone tradizionalmente considerate importanti per lo
sviluppo. In questo contesto, l’elemento più importante, emerso con forza
durante la conferenza di Monterey, è stato il buon governo dei paesi. Questo
significa che non sarà più compito univoco dell’Assistenza ufficiale allo
sviluppo (ODA) d’interessarsi ai paesi in via di sviluppo. È assolutamente
necessario che queste nazioni s’impegnino a “mettersi in riga”, per seguire la
giusta via, per far sì che i loro sistemi governativi siano più responsabili e
trasparenti, e per combattere la corruzione. Ciò permetterà a questi paesi
d’utilizzare al meglio le risorse che riceveranno. Nell’attuare l’Accordo
Generale di Monterey è essenziale che si constati un desiderio sincero di rispettare gli impegni presi.
I paesi
industrializzati e quelli in via di sviluppo stanno rispettando I loro impegni
ODA?
Anche
se solo in parte, alcuni degli impegni presi a Monterey hanno portato a un
lieve aumento dell’ODA. Per la prima volta nel 2003 l’ODA ha riportato un
incremento, e questo è stupendo. Nel 2003 l’ODA ha raggiunto la cifra di 68,5
miliardi di dollari. Questo è un segnale molto positivo che indica che i paesi
stanno tenendo fede alle loro promesse ODA. E nell’ambito di questa cifra
maggiore, l’ODA ha aumentato i finanziamenti per i Paesi meno sviluppati da 12
miliardi di dollari del 2002 a 15 miliardi di dollari nel 2003.
Sebbene questo sia un segnale
incoraggiante, l’ODA (che di per sé è essenziale) non potrà contribuire da sola allo sviluppo. C’è bisogno di sviluppare lecapacità: la capacità
d’utilizzare e assorbire gli aiuti e la capacità alla sostenibilità sono i
fattori-chiave. Questi paesi devono avere le capacità, la qualità e le
infrastrutture necessarie per poter crescere da soli. Tutti questi elementi
sono necessari per creare le giuste condizioni. Solo allora l’ODA potrà essere
un vantaggio per queste nazioni.
L’altro fattore importante nel contesto
dello sviluppo è se i paesi in via di sviluppo siano stati in grado
d’organizzare bene le proprie strutture governative. Le questioni di governo
sono importanti non solo in ambito nazionale, ma anche a livello mondiale.
Dobbiamo far sì che il processo decisionale globale sia più democratico e
partecipativo. I paesi in via di sviluppo interessati dalle decisioni riguardanti
il loro sviluppo e loro stessi, dovrebbero avere più voce in capitolo. Questo
aumenterebbe la loro capacità d’assorbire le ripercussioni esterne, considerato
che uno degli elementi che identificano un Paese meno avanzato è la difficoltà
a far fronte a cambiamenti drastici.
È comunque presto per dire se ci siano
progressi dalla conferenza di Monterey, ma ci sono segnali tangibili. La
conferenza di Monterey si è concentrata e ha enfatizzato l’idea di
collaborazione globale per lo sviluppo, e l’ha fatto in modo molto
significativo e pratico. Se attuato, l’Accordo Generale di Monterey darà uno
sviluppo incrementato.
Sebbene nel 2002 l’ODA abbia avuto un modesto aumento, nello stesso anno
tale incremento è stato più che compensato dal più grande trasferimento netto
mai visto: un trasferimento di 200 miliardi di dollari dai paesi in via di
sviluppo a quelli industrializzati. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite
Kofi Annan ha commentato: ”Se ciò che diciamo sul finanziamento dello sviluppo
non sono solo parole al vento, se finanziare lo sviluppo significa qualcosa,
dobbiamo invertire questa bilancia negativa e risanare il sistema così che
tutti i paesi, tutti i popoli, soprattutto i più poveri, possano trarne
beneficio.” Questa bilancia negativa come influisce sui Paesi meno avanzati, i
Paesi in via di sviluppo senza litorale e sui piccoli Stati insulari in via di
sviluppo? E come pensa sia possibile invertire a medio termine tale corrente?
Questo
è un aspetto del trasferimento di risorse che non è stato enfatizzato. Quando
l’ODA è in diminuzione e non ci sono progressi nella cancellazione del debito,
allora c’è un problema. Ci sono molte ragioni a spiegazione di ciò e il
Segretario Generale Kofi Annan ha giustamente sottolineato quanto sia
necessario invertire questa tendenza. Ciò può essere fatto in diversi modi. Il
più importante è cancellare il debito dei Paesi meno sviluppati: spendono più
per gli interessi sul loro debito che per le esportazioni dei loro prodotti.
Stiamo dando sempre più responsabilità ai Paesi meno sviluppati affinché
organizzino le proprie strutture governative, stanzino più risorse per
l’istruzione, la sanità e la responsabilizzazione delle proprie genti, ma invece di fornire loro più risorse, il
mondo industrializzato gliele sta togliendo! Quindi è assolutamente
necessario che il debito di questi 50 paesi meno avanzati (i cui debiti non
sono molto alti, sebbene la maggior parte di essi sia indebitata) venga
annullato definitivamente; in questo modo potranno utilizzare gli utili delle
loro esportazioni per il proprio sviluppo.
L’altro aspetto sarebbe d’incoraggiare un
maggior investimento estero nel settore privato, il cosiddetto Investimento
Diretto Estero (IDE). Il rapporto dell’UNCTAD ha mostrato per la prima volta un
aumento dell’IDE nei paesi in via di sviluppo, e questo può contribuire a invertire la corrente.
Un altro elemento sarebbe l’apertura dei
mercati dei paesi industrializzati e in via di sviluppo, soprattutto verso i
Paesi meno avanzati. Quest’ultimi potrebbero ottenere contratti migliori per le
esportazioni dei loro prodotti se i mercati non solo dei paesi
industrializzati, ma anche degli altri paesi in via di sviluppo, fossero aperti
e ci fosse libero accesso esente da dazi e quote. Esiste la possibilità di raddoppiare,
triplicare, quadruplicare le risorse internazionali ed esportare gli utili
tramite questi nuovi mercati! I paesi in via di sviluppo incontrano più
barriere al commercio con gli altri paesi in via di sviluppo che con quelli
industrializzati.
Allora
qual è il ruolo dell’Ufficio dell’Alto Rappresentante?
Il
ruolo del mio ufficio è di evidenziare il bisogno di fornire ai Paesi meno
sviluppati nuove opportunità di commercio, di dar loro un totale libero
accesso, esente da dogana e quote. Questi Paesi rappresentano una parte davvero
molto piccola del mercato mondiale, meno dello 0,5%. Dar loro nuovi mercati non
perturberebbe in alcun modo il commercio mondiale. È su questi punti che
abbiamo premuto: dare ai paesi in via di sviluppo più acceso al mercato,
cancellare i loro debiti e aumentare l’Investimento Diretto Estero. Tutte
queste strategie contribuirebbero a invertire la tendenza negativa.
Le nostre statistiche mostrano per la prima volta un aumento dell’ODA.
I paesi membri del Comitato per l’Assistenza alla Sviluppo (DAC) dell’OCSE
hanno aumentato in termini materiali la loro assistenza ufficiale allo sviluppo
ai paesi in via di sviluppo del 3% tra il 2002 e il 2003, dopo un aumento in
termini reali del 7% tra il 2001 e il 2002. I dati sono stati ragguagliati in
base all’inflazione e alle grosse fluttuazioni dei tassi di cambio degli ultimi
due anni. Il Comitato per l’Assistenza allo Sviluppo ha raggiunto nel 2003
un’ODA di 68,5 miliardi di dollari. Questo
è l’aumento massimo mai raggiunto, sia in termini nominali che reali. La
cifra del 2003 ha rappresentato lo 0,25% del prodotto interno lordo di tutti i
paesi DAC messi insieme; nel 2002 rappresentava lo 0,23%, e lo 0,22% nel 2001. Quindi, in termini reali c’è stato nel 2003
un aumento di 2,3 miliardi di dollari.
Parte
è andata a due paesi tormentati dalla guerra: l’Afghanistan e l’Iraq. Molti di
questi aiuti sono aiuti post-guerra, che serviranno a ricostruire il paese e
considerati come ODA. Ricorderete che gli Stati Uniti avevano promesso altri 5
miliardi di dollari nei prossimi cinque anni; questo è stato inserito nel conto
“Millenium Challenge” ad un miliardo di dollari l’anno per cinque anni.
Recentemente sono state individuate 16 nazioni che riceveranno i finanziamenti
da questo conto. Di queste sedici, otto sono Paesi meno sviluppati, quindi il
nostro ufficio è compiaciuto. Sentiamo che i nostri sforzi per appoggiare
questi paesi stanno dando risultati.
Nell’ambito dell’ODA, i Paesi meno
sviluppati hanno la priorità per due ragioni: perché formano un “gruppo” che si
fonda sulle loro situazioni economiche e sociali, e perché non hanno le
strutture adatte per avere uno sviluppo sostenuto. L’altro motivo per cui i
Paesi meno sviluppati sono al centro dell’attenzione è che su 31 Paesi in via
di sviluppo senza litorale, 16 sono Paesi meno sviluppati. C’è quindi una
sovrapposizione; e su 42 piccoli Stati insulari in via di sviluppo, 12 sono
anche Paesi meno sviluppati.
Quale
degli Obiettivi di Sviluppo per il Millennio che gli Stati membri delle NU si
sono prefissi di raggiungere per i 2015 sono i più critici per i Paesi meno
sviluppati, per i LLDC e per i SIDS, e quali sono i programmi principali che
hanno la più alta probabilità di raggiungere tali obiettivi, o di andarci
almeno vicino?
Per quanto riguarda i Paesi meno sviluppati,
l’obiettivo in assoluto più importante è il numero uno, ovvero L’Obiettivo di
Riduzione della Povertà. Da questo fattore dipenderanno inoltre i progressi che
i Paesi interessati potranno compiere in altre aree di sviluppo. Per questo
motivo ritengo che la riduzione della povertà sia un fattore essenziale. Tra
gli otto Obiettivi di Sviluppo per il Millennio, sette sono di competenza dei
Paesi in via di sviluppo; l’ottavo Obiettivo, che riguarda il Partenariato,
coinvolge anche i Paesi industrializzati. Anche quest’ultimo obiettivo
evidenzia in modo esplicito e diretto le necessità dei Paesi meno sviluppati,
sottolineando che il loro bisogno di maggiori quote ODA, di finanziamenti
pubblici e di accesso ai mercati deve essere affrontato dai loro partner. Per
questo motivo, ritengo che gli Obiettivi numero Uno e Otto siano i più
importanti per i Paesi meno sviluppati.
Tuttavia, per quanto concerne gli altri Obiettivi di Sviluppo per il
Millennio, come quelli che riguardano la mortalità infantile e della donna, si
stanno attuando enormi sforzi che porteranno a risultati significativi entro il
2015, anno posto come obiettivo del Millennio.
La comunità internazionale è sempre più consapevole che gli Obiettivi di
Sviluppo per il Millennio rappresentano un passaggio cruciale verso un futuro
sostenibile per il nostro pianeta. Qual è il ruolo delle ONG nei Paesi meno
sviluppati, nei LLDC e nei SMDS, ed esistono dei piani per facilitare il
riconoscimento di tale ruolo allo scopo di aumentarne l’influenza nei processi
decisionali ed attuativi?
I Paesi meno sviluppati beneficiano di un
Piano d’Azione chiamato il “Programma di Bruxelles”, che copre il decennio
2001-2010. Per i Paesi senza litorale, durante una Conferenza tenutasi l’anno
scorso in Kazakistan è stato adottato il “ Piano d’Azione di Almaty”. E per i
piccoli Stati insulari in via di sviluppo è stato invece adottato il “Piano
d’Azione delle Barbados” del 1994, che verrà revisionato durante l’ Incontro
Internazionale di Revisione Decennale che si terrà sull’isola di Mauritius nel
gennaio del 2004. Questi sono i tre programmi che hanno evidenziato chiaramente
il ruolo ed il coinvolgimento delle ONG ed il supporto che questi Paesi
particolarmente vulnerabili possono avere dalle organizzazioni delle società
civili.
Il sostegno alle ONG è uno dei fattori su
cui il nostro Ufficio mette maggiore enfasi. Ci rendiamo conto, infatti, che
senza le ONG gran parte dei programmi e delle attività nei Paesi meno
sviluppati non andrebbe a buon fine. Le ONG hanno preso parte al progetto del
Programma di Bruxelles ed ora è proprio
necessario che prendano parte all’effettiva realizzazione del programma stesso.
Le ONG possono aiutare i Paesi meno sviluppati in due modi: innanzitutto
attraverso un sostegno a livello nazionale verso i governi o verso le loro
proprie organizzazioni consorelle per la promozione di programmi di sviluppo;
in secondo luogo, sostenendo la causa dei Paesi meno sviluppati a livello
mondiale. Lavoriamo in stretta collaborazione con le ONG.
Il nostro Ufficio intrattiene rapporti
regolari con i gruppi di ONG ed i gruppi consultivi nell’ambito delle NU.
Lavoriamo inoltre con istituzioni accademiche ed educative e con i gruppi
consultivi delle ONG per mettere in rilievo i problemi dei Paesi meno
sviluppati. Io ritengo che senza la punta avanzata delle ONG nello sviluppo di
programmi nei Paesi meno sviluppati, i progressi sarebbero molto lenti. L’anno
scorso a Ginevra, in occasione della revisione del Programma di Bruxelles da
parte dell’ECOSOC, le ONG hanno dato un contributo significativo e le abbiamo
coinvolte in modo consistente. A Ginevra si è tenuto anche un incontro
preliminare tra le ONG ed esse sono state inoltre coinvolte a livello
partecipativo durante l’ECOSOC del 2004 per discutere delle risorse necessarie ai
Paesi meno sviluppati. Le Alleanze tra settore pubblico e privato sono state il
fattore chiave per il coinvolgimento delle ONG. Il primo partenariato
pubblico-privato per lo sviluppo rurale è stato lanciato in Madagascar, un
paese in via di sviluppo. È una buona occasione per dimostrare che questo tipo
di alleanza può dare buoni risultati.
In vista della riunione internazionale di revisione del Piano d’Azione
delle Barbados per lo sviluppo sostenibile dei piccoli Stati insulari in via di
sviluppo, che si terrà sull’isola di Mauritius dal 10 al 14 gennaio del 2005,
quali ritiene che siano i modi migliori per mobilitare la comunità
internazionale, e quale ruolo può svolgere la società civile in questo
processo?
È
molto importante attrarre l’attenzione mondiale sugli piccoli Stati insulari in
via di sviluppo. Il Piano delle Barbados fu adottato 10 anni fa e durante
questo periodo l’attenzione rivolta a questi Stati è andata diminuendo. È
necessario catalizzare l’attenzione internazionale e a questo scopo stiamo
lavorando con i governi, i mass media, le ONG, le istituzioni accademiche ed
altri attori per mettere in evidenza quali siano le necessità di questi
Stati.
È assolutamente necessario stabilire un
ordine di priorità per i 14 Punti di azione del Piano delle Barbados. Sono
stati compiuti progressi, ma non riusciremo a fare veramente la differenza se
non stabiliamo delle priorità. Un altro punto fondamentale per l’attuazione del
Piano delle Barbados è rappresentato da un meccanismo di monitoraggio e follow-up
a livello nazionale. Finora, nella maggior parte dei casi tali meccanismi non
sono stati neppure attivati. È assolutamente necessario che si comprenda che
senza uno sforzo in questa direzione la risposta dei partner potrebbe non
essere positiva.
Per i piccoli Stati insulari in via di
sviluppo un’opportunità eccezionale è rappresentata dalla cooperazione Sud-Sud,
che dà loro la possibilità di scambiarsi esperienze ed assistenza reciproca. La
società civile gioca un ruolo fondamentale perché le ONG hanno un peso
importante in ambito internazionale ed esprimono le preoccupazioni dei Paesi
meno sviluppati su questioni come l’innalzamento del livello dei mari, il cambiamento climatico, il
surriscaldamento terrestre, ecc. I SIDS stanno inoltre fronteggiando
l’emergenza HIV/AIDS e la minaccia del terrorismo internazionale. Molti di
questi Stati sono dei veri e propri paradisi terrestri, ma sono anche molto
vulnerabili ai disastri. Ed ora, con la minaccia del terrorismo internazionale,
è diventato per loro estremamente oneroso intraprendere ampie iniziative di
sviluppo.
Crede che sia possibile che una più
approfondita conoscenza del ruolo e del lavoro delle ONG da parte dell’opinione
pubblica possa esercitare un’influenza positiva sulle decisioni dei governi
riguardo la distribuzione delle risorse per i programmi di cooperzione allo
sviluppo, sia bilaterali che multilaterali?
È assolutamente necessario comprendere che le
ONG sono un partner indispensabile nei processi di attuazione delle decisioni prese
dalle maggiori conferenze delle N.U. Hanno un ruolo fondamentale
nell’organizzazione di gruppi di pressione e nel sostegno alle cause dei Paesi
in via di sviluppo e possono essere ancor più essenziali nell’attuazione delle
risoluzioni adottate da queste conferenze. Il ruolo delle ONG dovrebbe essere
maggiormente compreso a livello mondiale ed internazionale ed io ritengo che le
ONG possano influenzare positivamente le politiche governative nazionali. Le
ONG giocano un ruolo fondamentale di sostegno sia nei loro Paesi che
all’estero. Hanno svolto un’azione di pressione molto intensa nei loro Paesi
d’origine ed hanno lavorato a fondo con i loro governi per prevedere,
nell’ambito dell’ODA, lo stanziamento di maggiori risorse per i programmi di
aiuto allo sviluppo dei Paesi meno sviluppati.
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(top)
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Indonesia, Irlanda, Israele, Italia, Libano, Lituania, Lussemburgo, Macedonia,
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Sud Africa, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria, Uruguay, USA,
Venezuela. Le edizioni sono anche disponibili nel sito web: www.goodnewsagency.org
E’ un servizio gratuito
dell’Associazione Culturale dei Triangoli
e della Buona Volontà Mondiale, fondata nel 1979, ente morale con D.M.
24-5-1999 pubblicato sulla G.U. n. 135 dell’11-6-1999 e associata al Department
of Public Information delle Nazioni Unite.
L’Associazione opera
per lo sviluppo delle coscienze e promuove una cultura della pace nella
prospettiva del ‘villaggio globale’ basato sull’unità nella diversità e sulla
condivisione.
L’Associazione
ha sede in Roma, via Antagora 10. E-mail: s.tripi@tiscali.it
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