Good News Agency – anno IV, n° 3
Settimanale - anno IV, numero 3 – 14 febbraio 2003
Direttore responsabile ed editoriale: Sergio Tripi
Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 265/2000 del 20-6-2000
Good News Agency - l’agenzia delle buone notizie - riporta notizie
positive e costruttive da tutto il mondo del volontariato, delle Nazioni Unite,
delle organizzazioni non-governative e delle istituzioni impegnate nel
miglioramento della qualità della vita, notizie che non si “bruciano” nell’arco
di un giorno. Ricerche redazionali a cura di Fabio Gatti. Good News Agency esce
a venerdì alterni in inglese e il venerdì seguente in italiano, con traduzioni
a sua cura; è distribuita per via telematica ad oltre 2.400 media in 46 paesi e ad
oltre 1.000 ONG.
E’
un servizio gratuito dell’Associazione Culturale dei Triangoli e della
Buona Volontà Mondiale, ente morale associato al Department of Public Information
delle Nazioni Unite.
Legislazione internazionale – Diritti umani
– Economia e sviluppo – Solidarietà
Pace e sicurezza – Salute – Energia
e sicurezza – Ambiente e natura
Religione e spiritualità – Cultura e educazione
(top)
I Governi raggiungono un accordo sul nuovo Trattato delle Nazioni Unite
sulla pubblicazione delle informazioni sull’inquinamento
Ginevra, 31 gennaio – I negoziati per un nuovo
trattato internazionale secondo cui le aziende sono invitate a rendere
pubbliche le informazioni sull’emissione di inquinanti si sono conclusi con
successo ieri sera a Ginevra. Il trattato, di importanza vitale, è stato
elaborato negli ultimi due anni sotto l’egida della Commissione Europea delle
Nazioni Unite per l’Europa e verrà promulgato come allegato legalmente
vincolante della Convenzione di Aarhus, la Convenzione dell’ONU più importante
dal punto di vista della democrazia ambientale. Ai sensi del nuovo protocollo,
alle aziende viene richiesto di rendere noti annualmente le loro emissioni
(nell’ambiente) ed i loro trasferimenti (ad altre aziende) di alcuni agenti
inquinanti. Le informazioni saranno poi annotate su un pubblico registro,
conosciuto come registro delle emissioni e trasferimenti degli agenti
inquinanti o PRTR (pollutant release and transfer register). (…)
Sebbene
si occupi della regolamentazione delle informazioni sull’inquinamento, invece
che direttamente sull’inquinamento stesso, ci si aspetta che il protocollo
eserciti una forte pressione per la diminuzione dei livelli di inquinamento dal
momento che nessuna azienda vorrà essere identificata come la più inquinante.
Il
Protocollo sarà firmato ed adottato formalmente durante la Quinta Conferenza
Ministeriale “Ambiente per l’Europa”, che si terrà a Kiev, in Ucraina, dal 21
al 23 maggio 2003, dove gli oltre 30 Stati che hanno preso parte ai negoziati
sono attesi per la ratifica.
Sebbene
il Protocollo sia stato elaborato sotto l’egida della Commissione Europea delle
Nazioni Unite per l’Europa, potrà essere accessibile a tutti i Paesi membri delle
Nazioni Unite così da poter creare un punto di riferimento mondiale riguardo la
tutela dell’ambiente.
http://www.unece.org/press/pr2003/03env_p01e.htm
(top)
Goma – Il 29 e il 30 gennaio, la Commissione
Internazionale della Croce Rossa (ICRC) ha condotto una grande operazione per
riunire persone separate dalle proprie famiglie.
Un totale di 140 bambini compresi tra uno e 17 anni
sono stati trasportati da Goma a Kinshasa a bordo di un Boeing 747 messo a
disposizione della ICRC proprio per l’occasione. Tutti i bambini sono stati
riuniti alle loro famiglie da cui sono rimasti separati per diversi mesi, in
alcuni casi diversi anni, a causa del conflitto. Lo scopo dell’operazione era
porre rimedio ad una delle conseguenze più tragiche del conflitto armato: la
dispersione dei membri di una stessa famiglia.
La ICRC sta lavorando in stretta collaborazione con
i volontari della Red Cross Society della Repubblica Democratica del Congo per
trovare le famiglie dei bambini non accompagnati in tutto il paese. Le
conseguenti operazioni di riunione sono eseguite sia nelle zone controllate dal
governo che in quelle sotto il controllo dell’opposizione armata.
Lo scorso anno la ICRC ha riunito ai loro genitori
più di 400 bambini nella Repubblica Democratica dl Congo, un paese devastato da
molti anni di guerra.
27 gennaio – Il National Council for Childhood and
Motherhood (NCCM) e l’UNDP sono a capo di una coalizione di organizzazioni
nazionali ed internazionali in Egitto per promuovere una campagna contro una
pratica che affligge la vita di milioni di donne. Female genital
mutilation (FGM), a volte conosciuta anche come circoncisione femminile, è
ancora diffusa in alcune zone dell’Africa e del Medio Oriente, incluso
l’Egitto. Alcune rilevazioni hanno riscontrato che il 97 per cento delle donne
egiziane sono state sottoposte a tale pratica. L’iniziativa di tre anni e di
2,6 milioni di dollari cerca di porre fine alla FGM in 60 villaggi in sei
governatorati nell’alto Egitto. (…)
L’iniziativa mira a superare la pressione delle
autorità della comunità e di convincere le famiglie a non sottoporre le proprie
figlie alla FGM. Si farà ricorso a diversi approcci educativi e formativi per
raggiungere le famiglie, i capi delle comunità, gli operatori sanitari e i capi
religiosi, incoraggiandoli a lavorare insieme per eliminare questa pratica. La
campagna trasmetterà inoltre programmi televisivi e radiofonici sulle emittenti
nazionali.
Il progetto promuoverà la collaborazione tra i
gruppi di società civile locali, i capi della comunità, l’NCCM e le agenzie
governative. Dopo aver sperimentato e valutato le strategie del progetto, si
utilizzeranno gli approcci migliori per raggiungere altri villaggi. (…)
20 gennaio, Nuova Delhi – Al suo quinto
anniversario, la Marcia Mondiale contro
il Lavoro Minorile invita ad un’urgente azione per porre fine al lavoro
minorile in tutto il mondo e per il raggiungimento di una qualità educativa
universale. Dalla sua nascita, la Marcia Mondiale ha dato vita ad un movimento
di più di 2000 partner in 140 paesi per guidare la lotta contro il lavoro
minorile. Come una voce sola per le ONG, i sindacati, le associazioni di
insegnanti e i singoli attivisti, la Marcia Mondiale ha ricordato ancora una
volta al mondo intero che tutti i bambini devono essere protetti dallo
sfruttamento e dagli abusi. Kailash Satyarthi, presidente della Marcia
Mondiale, ha fatto appello a tutte le persone di fare di questa crisi la loro
chiamata all’azione. “Siederemo comodamente nelle nostre case e nei nostri
uffici mentre vedremo svanire la vita e lo spirito di innumerevoli bambini
proprio davanti ai nostri occhi? Se non agiremo ora, non saremo meno
responsabili del peggiore degli sfruttatori”.
EI è rappresentato nella Comitato Organizzatore
della Marcia Mondiale contro il Lavoro Minorile e molti affiliati di EI sono
membri fondatori delle sue reti nazionali. Per sapere come sostenere la Marcia
Mondiale, visita il sito web: http://www.globalmarch.org/
(top)
31
gennaio – Un’iniziativa umanitaria tenta di avviare lo sviluppo e superare
l’isolamento radicato attraverso le tensioni di origine etnica, riducendo così
i rischi di un ulteriore conflitto e migliorando le condizioni di vita della
popolazione della regione Samtskhe-Javakheti, nel sud della Georgia. Il PSNU ed
l’Organizzazione per la Sicurezza e la
Cooperazione in Europa (OSCE) stanziano 4,7 milioni di dollari per un
programma quinquennale.
La
regione, confinante con l’Armenia e la Turchia, è una delle più povere del
Paese e con un’economia basata sull’agricoltura di sostentamento; i servizi
sociali sono limitati, le infrastrutture pubbliche sono in uno stato di degrado
e la funzione delle istituzioni amministrative è quasi impercettibile. (…) Il
sostegno per lo sviluppo regionale integrato nella regione del Samtskhe-Javakheti
è molto importante, ha affermato Teimuraz Mosiashvili, Governatore della
regione che ha definito il progetto come “utile, di ampia portata e ambizioso.”
(…)
http://www.undp.org/dpa/index.html
Annunciato nuovo progetto su commercio e
globalizzazione da UNCTAD, India e Inghilterra
30
gennaio – L’UNCTAD (Conferenza delle Nazioni Unite per il
Commercio e lo Sviluppo), l’India
e il Regno Unito hanno annunciato oggi il varo di un nuovo progetto per la valutazione
dell’impatto e delle opportunità dell’India nell’ambito di commercio e
globalizzazione. Il progetto, della durata di cinque anni, verrà finanziato dal
Dipartimento per lo Sviluppo Internazionale del Regno Unito per un ammontare di
circa 5,4 milioni di sterline (Rs. 41,11,72,300).
Il progetto, dal titolo “Strategie e preparazione
per il commercio e la globalizzazione in India”, ha due obiettivi principali:
assisterà i negoziatori commerciali indiani, la classe politica ed altri
azionisti nella comprensione del possibile sviluppo di questioni chiave
riguardo al commercio, in particolare quelle collegate all’agenda dell’OMC; e
rafforzerà le capacità istituzionali ed umane del Paese per l’analisi dei
problemi della globalizzazione nonché per facilitare una politica ambientale
che promuova un processo di globalizzazione più equo. Nell’ambito di questo
processo, il progetto dovrebbe aiutare l’India a ricevere il maggior numero di
benefici dal sistema di commercio multilaterale, ed influenzare la legislazione
commerciale internazionale. Il progetto verrà attuato in collaborazione con il
settore privato e la società civile e si concentrerà su istituzioni e settori
con il maggiore potenziale di influenza nei confronti dei poveri nel loro ruolo
di produttori, lavoratori, consumatori e cittadini. (…)
http://www.unctad.org/Templates/webflyer.asp?docid=3183&intItemID=1634&lang=1
28 gennaio – L’UNDP ha aiutato a trasformare le tese relazioni fra il
Governo dello Zambia e la società civile in un dialogo produttivo sulla
strategia di riduzione della povertà nazionale e su altre tematiche concernenti
lo sviluppo. Come risultato delle
pressioni della società civile, la strategia propone di abolire i 75 Uffici
degli Amministratori distrettuali, diventati opere di patronaggio, ed un fondo
discrezionale presidenziale che manca di responsabilità; inoltre, si richiedono
a gran voce riforme costituzionali -- tutte tematiche chiave di governo. Per
quanto riguarda l’istruzione, la strategia raccomanda un aumento dei salari per
gli insegnanti, incentivi per gli insegnanti di aree rurali, il miglioramento
del materiale didattico, il rinnovamento dei programmi, e consulenza
sull’HIV/AIDS nelle scuole. La strategia inoltre sottolinea l’importanza della
sicurezza alimentare e di un maggior investimento nell’agricoltura.
I
progressi hanno avuto inizio quando l’UNDP ha cominciato ad aiutare gruppi
appartenenti alla “Società Civile per la Riduzione della Povertà”, una rete su
larga scala che partecipa a discussioni con il Governo, la Banca Mondiale, le
agenzie dell’ONU ed i paesi donatori
sulle strategie da adottare per ridurre la povertà. (…) Per appianare la
via del dialogo, l’UNDP ha favorito la formazione di un comitato guida in
capacità di negoziazione e risoluzione dei conflitti attraverso il Programma
Peak Performance. Tale formazione ha dato i suoi effetti, poiché più dell’80%
delle proposte della società civile sono state incorporate alla strategia di
riduzione della povertà. Il Governo e questa Rete hanno entrambi richiesto
un’ulteriore formazione nella risoluzione dei conflitti, formazione che l’UNDP
sta pianificando. (…)
Trattative
presso OMC: la FAO sostiene capacità di negoziazione dei Paesi in via di
sviluppo
Roma,
27 gennaio – La FAO ha annunciato lunedì l’inizio della seconda fase di un vasto
programma volto alla preparazione ed alla creazione di capacità nei Paesi in
via di sviluppo su temi collegati al commercio e riguardanti cibo, agricoltura,
pesca e foreste. Il programma ha come scopo anche quello di sostenere la
capacità di negoziazione di questi Paesi durante le nuove trattative
commerciali.
Il
programma, lanciato nel ‘99, offre ai partecipanti, principalmente funzionari
governativi che si occupano del settore primario, un chiarimento introduttivo
su questioni chiave legate al commercio ed alla sicurezza alimentare in seno
all’Organizzazione Mondiale del Commercio. (…)
La
seconda fase, che include un ampio numero di seminari nazionali, regionali e
mondiali, inizierà con un seminario nazionale in Sri Lanka durante la terza
settimana di febbraio; nello stesso mese avrà luogo anche un altro seminario
indetto dall’Organizzazione dei Paesi Caraibici orientali.
Il
seminario tecnico permetterà ai partecipanti di analizzare le potenziali
opzioni ed implicazioni delle trattative commerciali nonché i mezzi per
rafforzare la posizione negoziale di questi Paesi. Altro scopo degli incontri è
quello di promuovere il dialogo tra legislatori, azionisti di maggioranza
nazionali, ricercatori universitari e società civile su questioni riguardanti
l’attuale tornata di negoziati, la
“Agenda di Sviluppo Doha”. (…)
http://www.fao.org/english/newsroom/news/2003/12782-en.html
(top)
Una coalizione ha ricevuto aiuti per 114 milioni di
dollari da USAID per interventi in Malawi, Zambia e Zimbabwe
Johannesburg, 22 gennaio – Il Governo degli Stati
Uniti ha promesso a World Vision, CARE e i Servizi Cattolici per il Soccorso,
aiuti di emergenza pari a 114 milioni di dollari per un intervento comune
contro la grave crisi alimentare che ha colpito l’Africa meridionale. Tali
fondi permetteranno la distribuzione di derrate alimentari d’emergenza e
supplementari, il sostegno all’agricoltura e corsi di formazione per lo
sviluppo in Malawi, Zambia e Zimbabwe, i tre paesi colpiti più duramente
dall’attuale crisi.
Il Consorzio per l’emergenza per la sicurezza
alimentare in Africa meridionale (C-SAFE) rappresenta uno sforzo di
collaborazione senza precedenti di tre fra le maggiori organizzazioni
umanitarie. CARE, Servizi Cattolici per il Soccorso e World Vision hanno
infatti unito le loro forze per offrire una risposta coordinata alla carestia
ed alle ulteriori difficoltà legate alla pandemia di HIV/AIDS esistente, che ha
esacerbato la crisi. (…)
La scarsità di
precipitazioni, l’instabilità politica e la pandemia di HIV/AIDS hanno insieme
dato luogo alla peggiore carestia dell’ultimo decennio nell’Africa meridionale.
Si stima che più di 15 milioni di persone fra Angola, Lesotho, Malawi,
Mozambico, Swaziland, Zambia e Zimbabwe necessiteranno di aiuti alimentari
almeno fino a marzo. Il programma C-SAFE combinerà una distribuzione gratuita
di aiuti alimentari, progetti “cibo-per-lavoro” e derrate alimentari
supplementari. (…)
http://www.careusa.org/newsroom/pressreleases/2003/jan/01222003_johannesburg.asp
Sudafrica
dona 100,000 tonnellate di mais ad operazione emergenza regionale WFP
Johannesburg, 22 gennaio – Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite
(WFP) ha espresso immensa gratitudine in risposta all’odierna donazione,
estremamente generosa, di quasi 20 milioni di dollari (170 milioni ZAR) da
parte della Repubblica Sudafricana all’operazione di emergenza alimentare
svolta dall’agenzia nel sud del paese.
I fondi verranno
utilizzati dal WFP per l’acquisto di 100.000 tonnellate di mais in Sudafrica da
distribuire a milioni di persone indigenti nella regione. Tale contributo è
decisivo per assicurare una costante fornitura di prodotti alimentari ad oltre
15 milioni di persone bisognose di assistenza nei sei paesi colpiti.
James T. Morris,
Direttore Esecutivo WFP ha così commentato: “Quest’ enorme donazione arriva in
un momento cruciale per le operazioni del WFP nel sud dell’Africa ed aiuterà
indubbiamente milioni di uomini, donne e bambini a far fronte a carenze
alimentari nei prossimi mesi, considerando che il periodo di fame più critico
fino al momento del raccolto arriva nei mesi di aprile/maggio”; e ancora: “É
inoltre incoraggiante vedere come il Sudafrica abbia assunto un ruolo
fondamentale nella lotta alla crisi alimentare che sta distruggendo la
regione.” (…)
Lo scorso anno
il WFP ha raccolto 507 milioni di dollari per fornire circa un milione di
tonnellate di cibo a milioni di persone bisognose in Lesotho, Malawi,
Mozambico, Swaziland, Zambia e Zimbabwe. Dopo l’odierna donazione del Sudafrica,
l’agenzia ha ora ricevuto la conferma di altrettanti contributi che andrebbero
a soddisfare l’ 85% circa del fabbisogno totale.
Nairobi, 16 gennaio - Raila Odinga, il nuovo Ministro
per le Strade, i lavori Pubblici e gli Alloggi del governo del Kenya ed Anna
Tibaijuka, Direttore Esecutivo di UN-HABITAT, hanno firmato quest’oggi un
“Memorandum d’intesa” sul “Programma per il miglioramento delle baraccopoli in
Kenya”. Il programma si propone di migliorare la qualità di alloggi, servizi
delle infrastrutture e la vivibilità complessiva di chi vive e lavora in
insediamenti non autorizzati. Uno dei principali obiettivi è quello di assicurarsi
che ai poveri venga garantito il possesso dei loro “beni” così che possano
anch’essi prendere parte al miglioramento dell’ambiente urbano. Il programma
avrà inizio con i lavori di miglioramento delle baraccopoli a Nairobi e
Kisumunu, per applicare poi in altre aree urbane del Kenya quello che si
imparerà sul campo grazie a questi progetti. (…)
http://www.unhabitat.org/gokmou.asp
“Aiutami a vivere in Albania”: un progetto di sostegno a
distanza a cura dell’Ai.Bi.
La situazione venutasi a creare in Albania dopo il
crollo del regime dittatoriale, ha lasciato molti – soprattutto i bambini e i
giovani – senza grandi speranze per il futuro. In questi dieci anni di continua
emergenza, lo Stato si è spesso mostrato impreparato a fronteggiare la
situazione; la conseguenza più grave di tutto ciò è rappresentata dal pericolo
cui vanno incontro proprio i più giovani: quello di cadere vittime dei raggiri
di organizzazioni malavitose che promettono loro una speranza di futuro
all’estero. Pericolo amplificato dal fatto che per coloro che non trovano altro
mezzo di sopravvivenza, spesso la fuga rappresenta la sola via di salvezza.
Per tentare di porre rimedio a tale incresciosa
situazione, l’Ai.Bi. – Associazione Amici dei Bambini, un’organizzazione
umanitaria internazionale per la tutela dei diritti dei bambini – ha dato vita
al progetto “Aiutami a vivere in Albania”. Il progetto, già avviato a Tirana,
Bathore, Fier e Levan, consiste nell’attivazione di Centri di Servizi dedicati
ai bambini e alle loro famiglie, con l’intento di fornire assistenza ai minori
a rischio di abbandono, ai giovani esclusi dalla vita sociale e alle madri
emarginate. L’obiettivo ultimo è quello di realizzare tutte quelle condizioni
che permettano la ricostruzione del tessuto sociale dell'Albania.
Di questi ultimi giorni la notizia che le ragazze
animatrici dei Centri Servizi di Fier e Levan hanno ricevuto dal Tribunale di
Tirana la registrazione come ONG locale. Le collaboratrici locali dell’Ai.Bi.
hanno dato vita ad un’Associazione denominata “Dyert e Te ardhmes”, che
significa “La porta del futuro”: un nome ricco di speranza e di impegno. I
Centri affidati alle loro cure ospitano circa 50 bambini ogni giorno, con una
maggiore intensità di presenza durante le attività del doposcuola. Inoltre,
sempre in questo periodo le animatrici stanno cogliendo l’opportunità offerta
loro dall’UNDP ed altri organismi internazionali di partecipare a corsi di
formazione sulla gestione di un’associazione e sulla programmazione e
progettazione di un intervento sul campo. [F. G.]
Fonte: Ai.Bi.
(top)
Roma,
13 febbraio - Consegnata al sindaco di Roma la più grande Bandiera della Pace
mai issata sul pennone di un edificio pubblico. Quattro metri per sei: sono
queste le dimensioni della Bandiera della Pace che sventola da questa mattina
sul Campidoglio, realizzata dal nodo di Roma della rete Lilliput.
"Il
Comune di Roma sarà in prima fila alla manifestazione del 15 e questo segno è
un atto concreto dell’impegno della nostra città nella direzione della
Pace", ha dichiarato Walter Veltroni.
"Ringraziamo
il sindaco per aver dato voce al forte desiderio di Pace che sta vivendo la
nostra città", ha detto Riccardo Troisi della Rete Lilliput, che raccoglie
molte associazioni impegnate sul territorio quotidianamente per la costruzione
della Pace. (…)
Lilliput
e' una rete laica di associazioni (cattoliche e non) e di singoli.
Ufficio
stampa nodo di Roma Rete di Lilliput - http://nodi.retelilliput.org/roma/stampa.htm
Iraq
- centinaia di comunità cristiane
dicono "No alla guerra"
Roma,
11 febbraio - Sono ormai un centinaio le associazioni, le parrocchie, le curie
generalizie di religiose e religiosi, le comunità cattoliche e protestanti, le
congregazioni religiose maschili e femminili che hanno firmato un appello nel
quale si rifiuta in modo categorico la "minacciata 'guerra preventiva
degli Stati Uniti d'America e dei loro Alleati contro l'Iraq". Perché
"come cristiane e cristiani la giudicano immorale, illegale e inutile".
(…)
I
firmatari, che domenica 9 febbraio hanno distribuito un volantino con l'appello
davanti alle chiese, dicono un forte "sì” alla pace, alla trattativa
diplomatica, ad un ordine mondiale giusto, ad un'equa distribuzione dei beni
della terra". Tra i firmatari anche la Pax Christi di Roma, la comunità di
San Paolo, la curia generale delle suore salesiane, delle Comboniane, delle
Piccole Sorelle di Gesù. Per informazioni: cipax@romacivica.net pax-christi-roma@libero.it
New York, 30 gennaio – L’Osservatorio per i Diritti Umani ha reso noto che i governi ed i gruppi armati che si avvalgono di soldati in età infantile sono sotto rinnovato controllo del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e devono agire immediatamente per fermare il reclutamento infantile.
A
seguito del dibattito del 14 gennaio su bambini e conflitti armati, il
Consiglio di Sicurezza ha adottato oggi un’ampia serie di misure per
identificare la responsabilità dei gruppi che prendono parte a conflitti armati
e reclutano o usano bambini come soldati. (…)
Come da richiesta del Consiglio di Sicurezza, alla
fine del 2002 il Segretario Generale ha presentato un rapporto contenente la
lista dei partecipanti a conflitti che si avvalgono di bambini-soldato,
violando così le norme internazionali. Tale lista, limitata a situazioni
nell’agenda del Consiglio di Sicurezza, include le parti in conflitto in
Afganistan, Burundi, Repubblica Democratica del Congo, Liberia e Somalia,
nonché altri conflitti come quelli in atto in Burma, Colombia, Sri Lanka e
Uganda. (…)
http://www.hrw.org/press/2003/01/childsoldiers013003.htm
Le
donne di tutta Europa dicono no alla guerra contro l’Iraq e chiedono di fermare
la militarizzazione
Bruxelles, 21 gennaio – La Dichiarazione
della EWL contro la Guerra è stata adottata all’unanimità dal consiglio di
amministrazione della EWL nell’incontro del 18 e 19 gennaio 2003.
La
European Women’s Lobby, che rappresenta oltre 3000 ONG di donne in Europa (…)
chiede:
-
ai governi di usare il loro potere per iniziare negoziati a favore di una
soluzione pacifica;
-
il rifiuto del supporto unilaterale agli Stati Uniti da parte di qualsiasi
Paese dell’Europa;
- agli Stati membri dell’Unione, a quelli candidati
e agli altri Paesi europei, di usare la loro influenza per convincere l’Iraq ad
accettare completamente le soluzioni politiche ed il mandato degli ispettori
dell’ONU.
Il
messaggio è stato indirizzato a tutti gli Stati membri dell’Unione, a quelli
candidati e agli altri Paesi europei per assicurare l’attuazione di tutti gli
impegni compresi nella risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sul
ruolo delle donne nella risoluzione dei conflitti e per la pace sostenibile.
http://www.womenlobby.org/Document.asp?DocID=527&tod=143045
(top)
OMS incontra rappresentanti di compagnie di bevande
alcoliche per discutere tematiche legate alla salute
31 gennaio – Il
12 febbraio a Ginevra l’ Organizzazione Mondiale della Sanitá (OMS) ospiterà un
incontro con rappresentanti selezionati di compagnie produttrici di bevande
alcoliche per uno scambio di opinioni sull’impatto dell’alcool sulla salute
globale. Complessivamente le compagnie rappresentano oltre la metà della
vendita globale totale di alcolici. L’incontro chiude le discussioni informali
tenutesi negli ultimi sei mesi con diverse compagnie produttrici di bevande
alcoliche, e riflette la determinazione dell’OMS ad impegnarsi con le parti
interessate per creare una politica che si interessi delle conseguenze dell’uso
di alcool sulla salute pubblica.
L’impatto dell’alcool sulla salute globale è stato
sottolineato da dati contenuti nel recente Rapporto sulla Salute Mondiale 2002;
Ridurre Rischi, Promuovere una Vita Sana, dove l’abuso di alcool figura tra i
dieci maggiori rischi per la salute. (…)
Obiettivi in agenda per l’incontro della prossima
settimana a Ginevra sono i seguenti: informare i partecipanti sulle attuali
attività OMS in materia di alcool; informare l’OMS su importanti iniziative
collettive di responsabilità sociale; scambiare opinioni sui progressi
ottenibili nella guida sicura e nel marketing e nella promozione dei prodotti
alcolici tra i giovani.
“L´alcool rappresenta una sfida globale seria,”
afferma Derek Yach, Direttore Esecutivo OMS per le malattie non contagiose e la
salute mentale. “Dobbiamo agire adesso per prevenire i livelli già alti di
danni correlati all’alcool sia nei paesi industrializzati che in molti paesi in
via di sviluppo. (…)
http://www.who.int/mediacentre/releases/2003/pr6/en/
Il Presidente
offre pieno sostegno per garantire successo
Kabul/New York, 31 gennaio – L’ UNICEF ha oggi
annunciato il lancio di una campagna di immunizzazione dal tetano, della durata
di una settimana, rivolta a migliaia di donne afgane come parte di una campagna
che terminerà nel 2005 volta all’ eradicazione globale del tetano di cui sono
vittime mamme e neonati. Dal 2 al 8 febbraio operatori sanitari e volontari
sperano di raggiungere con questa iniziativa circa 740,000 Afgane tra i 15 e i
45 anni di età. (…)
Un recente studio dell’ UNICEF e dei Centri
statunitensi per il Controllo e la Sorveglianza delle Malattie ha rivelato che
quasi la metà delle morti tra donne Afgane tra i 15 e i 49 anni di età è
direttamente riconducibile alla gravidanza ed al parto. (…)
Nel corso della campagna - la prima di tre che saranno
realizzate quest’anno - verranno somministrate oltre mille vaccinazioni nelle
città di Kabul, Kandahar, Jalalabad e Mazar. La campagna è condotta dal
Ministero della Sanità e sostenuta da UNICEF ed OMS, con la collaborazione
attiva di partner ONG. Il governo giapponese donerà vaccini, siringhe e
cassette di primo soccorso alle città di Jalalabad, Kandahar e Mazar. (…)
http://www.unicef.org/newsline/2003/03pr03tetanus.htm
Bill Gates dona 200 milioni di
dollari alla ricerca
di Katie Mantell
30
gennaio – La fondazione Bill & Melinda Gates donerà 200 milioni di dollari
per individuare le 'grandi sfide' della salute globale e finanziare la ricerca
in tal senso. Scopo dell’iniziativa è focalizzare l’attenzione della comunità
scientifica su patologie che colpiscono i paesi in via di sviluppo, quali
malaria e AIDS. Attualmente solo il dieci percento della ricerca medica è
destinato a malattie che in tutto il mondo rappresentano ben il novanta
percento delle morti per cause naturali.
Il
presidente della Microsoft Bill Gates ha presentato il progetto sabato 26
gennaio in occasione del Forum Economico Mondiale tenutosi a Davos. Queste le
sue parole: “Potenzialmente, scienza e tecnologia possono risolvere le sfide
globali in tema di salute, ma hanno bisogno di maggiori risorse. Con l’aumento
della ricerca per superare ostacoli scientifici in malattie come l’AIDS o
malaria si potranno salvare milioni di vite.”
Per
iniziare i lavori una commissione internazionale di scienziati, presieduta dal
premio Nobel nonché presidente del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di
New York Harold Varmus, identificherà una serie di obiettivi potenzialmente
raggiungibili grazie alla ricerca.
Oltre
alla pubblicazione di queste priorità, che avverrà al più tardi quest’anno,
l’iniziativa chiederà a scienziati di tutto il mondo di richiedere sovvenzioni
fino a 20 milioni di dollari per cercare le soluzioni ad ogni sfida
individuata. Tali donazioni, amministrate dalla Fondazione statunitense per gli
Istituti Nazionali di Sanità, saranno assegnate prevalentemente a gruppi di
scienziati di istituzioni e discipline diverse, sebbene anche singoli
scienziati possano esserne potenziali beneficiari. (...)
http://www.learningchannel.org/cgi-bin/index.cgi?root=1470&url=http://www.oneworld.net
(top)
30 gennaio – La Tailandia si mobilita per utilizzare
gli scarti di lavorazione del legno, della canna da zucchero e di altri
vegetali, conosciuti come biomassa, come fonte di energia rinnovabile per
limitare le emissioni di gas serra e l’uso di combustibili fossili. Un progetto
per l’utilizzo di energia derivante da biomasse sostenuto dal PSNU si prefigge
di aiutare la Tailandia a raggiungere l’obiettivo di triplicare la porzione di
energia rinnovabile, portandola entro i prossimo cinque anni dall’uno al tre
per cento del totale dell’ energia prodotta. (…)
Il Governo ed il PSNU hanno intrapreso il primo passo
aprendo un Centro per fornire consigli tecnici agli sviluppatori del progetto e
per assicurare loro finanziamenti per l’apertura di centrali energetiche
biologiche, sostenere politiche e atti legislativi in grado di promuovere lo
sviluppo delle biomasse, ed informare il pubblico sui vantaggi dell’utilizzo
delle biomasse per produrre energia.
Il progetto si è anche occupato della creazione della
Fondazione Energia per l’Ambiente per sostenere l’attività di sensibilizzazione
su questo tipo di energia rinnovabile e ha attivato due centrali energetiche
pilota che utilizzano le biomasse.
Il progetto, della durata di sette anni, è finanziato
dal Servizio Ambientale Mondiale del PSNU (Global
Environment Facility, GEF) per una quota di 6,8
milioni di dollari e per un milione di dollari dall’Agenzia Danese per
l’Assistenza allo Sviluppo (DANIDA). Il governo ed il settore privato
tailandese si impegnano a mobilitare 116,5 milioni di dollari in finanziamenti
paralleli per contribuire all’attuazione dei progetti per l’energia derivante
da biomasse. (…)
Kosovo:
Acque pulite per Gjilan/Gnjilane
27 gennaio – La scorsa settimana, la ICRC ha
consegnato l’ultimo progetto di fornitura idrica nei Balcani all’ente idrico
locale. Il progetto prevede la riparazione di 6,8 km di condutture che vanno
dal bacino di Prelepnice alla città di Gjilan/Gnjilane. Il
bacino, che può contenere 1.000 metri cubi di acqua, è stato costruito dalla
ICRC nel 2001. Nell’ultimo lavoro, che ha comportato un costo totale, incluso
il bacino, di 450.000 franchi svizzeri, sono state sostituite le valvole
pneumatiche e sono stati installati depuratori in posti chiave lungo la
conduttura. La ICRC ha quindi migliorato la qualità e la quantità della
fornitura idrica e quasi 90.000 residenti ora hanno acqua pulita ad una
pressione ragionevole. (…)
(top)
Commissione Millennium Ecosystem Assessment si riunisce a
Gland, Svizzera, 11-12 febbraio
Nel quadro della sua terza assemblea annuale, la
Commissione del Millennium Ecosystem Assessment (MA) approverà il rapporto
intitolato “Ecosistemi e Popoli: un quadro per valutare”. Tale rapporto pone le
basi per il lavoro di oltre 400 scienziati provenienti da 66 paesi che hanno
iniziato a valutare la capacità attuale e futura degli ecosistemi di fornire
servizi all’umanità, compreso l’impatto del cambiamento dell’ecosistema sul
benessere e la risposta umana a tali cambiamenti.
Compito del Millennium Ecosystem Assessment (MA) è
quello di esaminare le condizioni di pascoli, foreste, fiumi e laghi, terreni
coltivabili, oceani, ed altri ecosistemi. Complessivamente gli ecosistemi producono una serie di beni e
servizi – tra cui cibo, legname, acqua potabile, e controllo dell’erosione- a
sostegno della vita sulla terra. Tuttavia le crescenti richieste avanzate nei
confronti di questi ecosistemi fanno sì che la loro capacità di fornire servizi
essenziali all’umanità vada rapidamente riducendosi. Lo studio quadriennale,
costato 21 milioni di dollari, coinvolgerà scienziati leader provenienti da
organizzazioni quali IUCN-Unione Conservazione Mondiale e WRI.
Il MA consentirà ai legislatori di disporre di una
autorevole conoscenza scientifica per
quanto riguarda l’impatto dei cambiamenti degli ecosistemi mondiali sulla vita
umana e sull’ambiente e fornirà maggiori informazioni a governi, settore
privato ed organizzazioni locali su come ripristinare la produttività degli
ecosistemi.
L’incontro è co-finanziato da IUCN – Unione per la
Conservazione Mondiale e dalla Convenzione di
Ramsar sulle Wetlands.
L’Istituto per le Risorse Mondiali (http://www.wri.org/wri/) é un centro che, oltre alla ricerca ambientale, si
prefigge soluzioni pratiche per proteggere la Terra e migliorare la vita dei
suoi abitanti.
http://newsroom.wri.org/advisory_text.cfm?MediaAdvisoryID=53
Giovani
africani si uniscono a giovani di tutto il mondo per partecipare al Consiglio
di Amministrazione dell’UNEP
Nairobi, 29 gennaio-8 febbraio – Il Kenya sarà la
piattaforma di lancio per la campagna internazionale di rimboschimento che
vedrà più di un milione di piantine messe a dimora in tutto il Paese entro il
2008. Il lancio della campagna “Piante per il Pianeta” sarà uno dei punti di
maggiore spicco per i delegati che partecipano al Global Youth Retreat che si
svolgerà parallelamente al Consiglio di Amministrazione del Programma per
l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP). L’8 febbraio, più di 50 giovani tra i 16
e i 25 anni provenienti da 45 paesi raggiungeranno gli studenti kenioti e un
gruppo internazionale di ministri dell’ambiente al Ngong Forest Sanctuary per
piantare 4.000 alberi.
La campagna, sponsorizzata dalla Fondazione per la
Pace Mondiale e l’Ambiente con base in Giappone e la Total, è strettamente in
linea con la nuova spinta del governo keniota per rimboschire le foreste con
alberi indigeni rari. L’operazione riguarderà circa 47 specie (…)
http://www.unep.org/Documents/Default.asp?ArticleID=3200&DocumentID=277
Le montagne del Kenya sono il fulcro di importanti
scelte riguardanti i Ministri dell’ambiente di tutto il mondo alla
ricerca di uno sviluppo sostenibile
Consiglio
d’Amministrazione dell’UNEP: 3-7 febbraio
Nairobi, 31 gennaio – Una
valutazione globale dell’inquinamento da mercurio e della condizione ambientale
delle aree del conflitto, dal Medio Oriente all’Afghanistan, sarà tra i temi
principali da discutere alla riunione mondiale dei ministri dell’ambiente. Si
pensa che arriveranno più di 100 delegazioni nazionali al quartier generale
dell’UNEP (Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite) per i colloqui di
importanza fondamentale della prossima settimana, che iniziano proprio cinque
mesi dopo il Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile tenutosi in Sud
Africa. (…)
Un’indagine sulla catena montuosa delle Aberdare,
eseguita dall’UNEP e dal Kenya Wildlife Service (KWS), ha evidenziato un grande
numero di forni di carbone illegali alimentati con il legno delle foreste delle
montagne da cui dipendono le scorte di medicine e acqua della popolazione.
L’indagine aerea, condotta verso la fine del 2002, ha individuato più di 14.000
forni illegali, alcuni dei quali delle dimensioni di una piccola industria.
Sono situati principalmente a sud e ad ovest delle Aberadares.
Si sa da molto tempo che la produzione di carbone è
una della maggiori minacce per le foreste del Kenya e di gran parte
dell’Africa, se non di tutti i paesi in via di sviluppo. Ma fino ad ora la
scala delle operazioni e la precisa collocazione dei forni era rimasta un
mistero.
Le scoperte, fatte con l’aiuto del Rhino Ark e del
Kenya Forests Working Group, evidenziano la necessità di migliorare la
conservazione e il rimboschimento nelle Aberdares e anche la dipendenza cronica
del Kenya dal legname come fonte di energetica. (…)
http://www.unep.org/Documents/Default.asp?ArticleID=3202&DocumentID=277
Studi per una soluzione al problema dei
rifiuti in Europa
Copenaghen, 29 gennaio – Molti problemi legati
all’aumento dei rifiuti in Europa potrebbero essere risolti se alcuni Paesi
seguissero l’esempio di altri che hanno varato soluzioni pionieristiche, questo
è quanto afferma un rapporto pubblicato oggi dall’Agenzia europea per ambiente. Il rapporto prende in esame 10
studi su casi riguardanti alcune delle iniziative più significative intraprese
in Europa negli anni ’90 col fine di promuovere ed incoraggiare la
minimizzazione dei rifiuti. (…)
Il rapporto, intitolato Studi sulla casistica delle pratiche di minimizzazione dei rifiuti in
Europa, ha come scopo quello di sostenere la politica di minimizzazione dei
rifiuti dell’Unione Europea. Gli studi sono stati effettuati su otto Paesi e
riguardano cinque temi: responsabilità dei produttori, accordi volontari,
requisiti legislativi, programmi informativi e tassazione sui rifiuti.
Il rapporto stabilisce varie conclusioni generali:
- la quantità dei rifiuti sta costantemente
aumentando; due terzi dei rifiuti finiscono nelle discariche mentre il tasso di
riciclaggio è aumentato molto poco negli ultimi anni;
- alcune soluzioni che
incoraggiano la separazione alla fonte, riducono l’utilizzo delle discariche e
aumentano il riciclaggio e la riduzione della quantità di rifiuti sono state
adottate in molti Paesi aderenti all’Agenzia Ambientale Europea;
- la collaborazione continua e lo scambio di
informazioni tecnologiche ed organizzative sono elementi necessari per
raggiungere progressi più significativi nello smaltimento dei rifiuti;
- alcuni casi di riduzione della quantità di rifiuti
hanno avuto successo ma sono tuttora applicabili solo a livello locale;
- la maggior parte degli studi hanno mostrato
risultati promettenti e possono esser fonte di ispirazione per iniziative
future.
Il rapporto è consultabile presso il sito dell’Agenzia
Ambientale Europea:
http://reports.eea.eu.int/
topic_report_2002_2. Su richiesta si possono avere copie stampate.
http://org.eea.eu.int/documents/newsreleases/waste-en
Nuove regole
dettagliate sul protocollo di Kyoto sulla limitazione delle emissione nei paesi
in via di sviluppo.
Bonn, 28 gennaio - Il Comitato Esecutivo supervisore
del Meccanismo del Protocollo di Kyoto sullo Sviluppo Pulito (CDM) ha finalizzato
delle procedure-chiave per investimenti in progetti su piccola scala volti a
limitare le emissioni di gas che provocano l'effetto serra nei paesi in via di
sviluppo. Ciò pone le basi per un prossimo lancio dei primi progetti del CDM.
Il Comitato si è incontrato la scorsa settimana a Bonn ed ha adottato un
glossario di termini del CDM utilizzati nel Documento per la Stesura del
Progetto. Tale glossario mette in condizione i proponenti del progetto di
capire la terminologia del CDM; finalizza inoltre il pacchetto di modalità
semplificate per i progetti CDM su piccola scala, compreso un "documento
di stesura di un progetto CDM semplificato" per la registrazione di tali
progetti ed una "lista indicativa di linee guida semplificate e di metodologie
di monitoraggio" che aiutano i proponenti del progetto a ridurre i costi
di adeguamento alle regole del CDM. (...)
Il Protocollo di Kyoto del 1997 ha definito il CDM
come mezzo per promuovere lo sviluppo sostenibile con il minimo costo per la
limitazione delle emissioni di gas dannosi per l'effetto serra. In cambio di
investimenti in un progetto di sviluppo sostenibile che riduca o eviti le
emissioni in un paese in via di sviluppo, le imprese otterranno "riduzioni
certificate delle emissioni" che potranno essere utilizzate dai paesi
sviluppati per rispettare gli impegni da loro presi a Kyoto.
http://unfccc.int/press/prel2003/pressrel280103.pdf
(top)
"I mass media e la verità: una
prospettiva interreligiosa sul giornalismo etico; possibilità ed ostacoli"
- Conferenza internazionale a Roma,
17-18 febbraio
Il
potere dei media di dare forma alla realtà è notevole. E’ da questi che sono
diffuse le notizie degli eventi internazionali, ed è in base alle informazioni
che riceviamo che ci creiamo un nostro giudizio morale e politico. Che lo si
voglia o no, chi lavora nel mondo dei media ha sulle proprie spalle una
responsabilità pari a questo potere. Il modo in cui i media hanno riportato le
cronache riguardanti le società arabe e mussulmane ha prodotto un'Islam-fobia.
I reportage dal Medio Oriente hanno fatto soffiare venti antisemiti ovunque nel
mondo. In che modo i media possono smettere di creare stereotipi di paesi,
religioni e delle parti in conflitto? In che modo i media possono porgere le
verità più profonde al di là di titoli sensazionali? In che modo i media
possono lavorare per la pace? Rappresentanti di media arabi, israeliani,
palestinesi, italiani, internazionali e multireligiosi discuteranno queste
vitali e attuali tematiche nell'ambito di un processo in corso che si propone
di migliorare la comunicazione fra i media e le comunità religiose.
La
Conferenza è stata organizzata da WCRP/Europa, la sezione europea della
Conferenza Mondiale sulla Religione e la Pace, una ONG presente in più di 100
paesi (fra i quali 11 europei) sparsi nei 5 continenti, e dal Comune di Roma,
attraverso il progetto "Roma città della pace", ed in cooperazione
con il Ministero degli esteri austriaco, l'ambasciata d'Austria presso la Santa
Sede, l'ambasciata d'Austria a Roma, l'Associazione della stampa estera a Roma,
l'Associazione della stampa romana, il Centro per la pace di Graz e la città di
Graz (capitale culturale d'Europa nel 2003). Tali istituzioni ed
organizzazioni, insieme alla Città di Sarajevo ed in concomitanza con
l'Assemblea europea del WCRP, terranno una conferenza pan-europea a Graz, dal 5
al 9 luglio, intitolata: "Progetto: l'Europa interfede". I risultati
della conferenza "Media e verità" di Roma verranno illustrati in tale
sede.
Direttrice
del programma e della Conferenza: Lisa Palmieri-Billig, LisaBillig@libero.it
(top)
Nairobi,
31 gennaio – A sole due settimane di distanza dall’impegno di donare 2.5
milioni di dollari a supporto dell’iniziativa del governo keniota di fornire gratuitamente
un’istruzione primaria, l’UNICEF ha oggi consegnato le prime dotazioni
scolastiche al governo del Paese.
Nel
corso di una cerimonia tenutasi nella scuola elementare Kihumbuini di Kangemi,
un quartiere a basso reddito della capitale Nairobi, il rappresentante UNICEF
Nicholas Alipui ha presentato al Ministro della Pubblica Istruzione George
Saitoti kit didattici e ricreativi. Un gran numero di bambini, insegnanti ed
ufficiali del Ministero della Pubblica Istruzione hanno assistito alla consegna
del materiale didattico, formativo e ricreativo comprensivo di libri per
esercizi, penne, matite, righelli, temperini, lavagnette, gessi, lavagne,
palloni da calcio e da pallavolo e corde per saltare. (…)
L’odierna
consegna nelle scuole di Nairobi sarà seguita dalla distribuzione di materiale
in altri otto distretti: Kwale, Garissa, Wajir, Turkana, Moyale, Marsabit,
Moyale e West Pokot. Entro marzo, circa 450.000 bambini delle prime tre classi
avranno beneficiato dell’iniziativa.
Oltre
alla fornitura di materiale didattico, l’UNICEF sta sostenendo la formazione di
cinquemila insegnanti per creare classi “a misura di bambino”, nonché il
ripristino delle aule e degli impianti idrico-sanitari. Nel contempo è stato
lanciato un appello ai donatori per raccogliere altri 4.5 milioni di dollari e
sostenere ulteriormente il governo keniota nel suo impegno di raggiungere
un’istruzione primaria per tutti.
http://www.unicef.org/newsline/2003/03prkenya.html
Parigi, 28 gennaio – L’UNESCO e il governo afgano
hanno lanciato oggi un importante progetto per incentivare l’alfabetismo in
Afghanistan, che ha una delle più alte percentuali di analfabetismo al mondo.
L’UNESCO stima che solo il 51,9 per cento degli uomini afgani sopra i 15 anni e
solo il 21,9 per cento delle donne della stessa età è in grado di leggere e
scrivere. Si sta compiendo un notevole sforzo per ricostruire il sistema educativo
del paese e per riportare tutti i bambini afgani a scuola. Tuttavia anche la
popolazione adulta, responsabile per l’immediata ricostruzione dell’Afghanistan
e la ripresa della sua economia, ha bisogno di migliorare le proprie capacità e
conoscenze. (…)
Il
progetto “Alfabetismo e sviluppo di un’ educazione non-formale in Afghanistan”
(LAND AFGHAN), lanciato oggi con la firma di un accordo tra l’UNESCO e il
governo afgano a Kabul, ha lo scopo di riempire parte del vuoto educativo
derivante dalla guerra. L’obiettivo principale del progetto sarà costruire una
rete nazionale di insegnanti formati con metodi moderni di educazione non
formale. Formerà inoltre persone nello sviluppo e nella produzione di materiali
educativi e fornirà i mezzi necessari a realizzarli, incluse stampanti. Molte
risorse letterarie esistenti, sviluppate dall’
Asia/Pacific Cultural Centre (ACCU) in Giappone e dall’ufficio di Bangkok
dell’UNESCO, verranno adattate e tradotte nelle lingue dominanti Pashtu e Dari.
(…)
Il progetto, che inizialmente verrà finanziato con un contributo
di 500.000 dollari del governo giapponese attraverso fondi fiduciari, viene
considerato un programma cardine per il Decennio di Alfabetismo delle Nazioni
Unite (203-2012) che verrà lanciato ufficialmente il 13 febbraio alla sede
centrale delle Nazioni Unite a New York.
IV
Conferenza internazionale IFLAC Pave Peace (Aprire la strada alla pace)
Bursa,
Turchia, 10-13 aprile
La succursale turca di IFLAC PAVE PEACE, il Forum
Internazionale per la Cultura e la Letteratura della Pace, è l’organizzatrice
di questa importante ed innovativa conferenza, insieme al Centro Mondiale IFLAC
di Haifa. L’IFLAC è una rete di ricercatori di pace internazionali, scrittori,
poeti, personalità politiche, diplomatici, educatori, giornalisti e persone che
lavorano nei media, attivisti per la pace, attivisti per i diritti delle donne
e studenti che lavorano insieme per sostenere la cooperazione comune e la
reciproca comprensione in Medio Oriente e nel “villaggio globale”. La
conferenza radunerà partecipanti, provenienti da una vasta gamma di campi, per
discutere sull’impatto delle dimensioni e degli elementi culturali, letterari e
sociali sullo sviluppo del multiculturalismo accoppiato alla preservazione
della propria identità nazionale nelle aree di conflitto; nonché dei modi per
sostenere le aspirazioni volte a costruire un mondo migliore al di là della
guerra. (…)
Le tematiche in esame nel corso della conferenza comprendono:
Da una cultura di guerra ad una cultura di pace; Risoluzione dei conflitti
attraverso la cultura e la letteratura; Identità culturale pluralista nell’era
della globalizzazione; Le donne e la pace; La rivoluzione delle comunicazioni
ed i suoi effetti sui cambiamenti sociali; Democrazie, diritti umani e pace;
Nuove generazioni e pace; Importanza
della creazione di una cultura di pace nei media mondiali, compresi quelli
legati all’elettronica: TV, satelliti, radio ed internet. (…)
“Azione interculturale in un’Europa in
espansione”: conferenza sullo sviluppo di strumenti contro la discriminazione
nel nuovo contesto europeo - Lussemburgo, 25-29 giugno
Il
disegno dell’Europa è in fase di modificazione e di cambiamento: i confini
orientali dell’Unione si stanno sempre più espandendo e nuove minoranze sono
chiamate a confrontarsi con disparità, ineguaglianze e nuove forme di
discriminazione. Come già spesso accade, alcuni gruppi (di giovani, in
particolare) sono emarginati e vivono nell’impossibilità di apportare il
proprio contributo alle decisioni che vengono prese all’interno dell’Unione
Europea.
Per
questo motivo UNITED for Intercultural Action – una rete europea contro il
nazionalismo, il razzismo e il fascismo ed in supporto degli emigranti e dei
rifugiati – ha organizzato una conferenza che avrà luogo in un piccolo paesino
presso la città di Lussemburgo, dal 25 al 29 giugno. Scopo della Conferenza,
che riunirà attivisti di organizzazioni presenti su tutto il continente
europeo, è quello di condividere le reciproche esperienze e potersi confrontare
sui problemi che quotidianamente devono essere affrontati in modo sempre
diverso.
“Come
possiamo creare l’Europa nella quale vogliamo vivere? Come possiamo unire i
nostri sforzi per combattere il razzismo e la discriminazione?” Queste le
domande a cui si cercherà di dare una risposta, passando per l’analisi dei
seguenti temi principali:
-
i nuovi confini dell’Europa e le sue nuove identità. Cittadinanza Europea,
affrontare le nuove divisioni in Europa, le nuove relazioni “Est-Orientali”…
-
la situazione degli emigranti e dei rifugiati in una Europa in espansione.
Identità dei rifugiati, eguali diritti per ognuno…
-
le minoranze in Europa. Combattere gli stereotipi ed i pregiudizi…
-
l’estrema destra: le nuove tendenze in Europa, gli estremismi della politica…
-
educazione interculturale. Approccio informale all’insegnamento ed
all’apprendimento dell’antirazzismo… [F. G.]
Fonte: UNITED for Intercultural Action
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della stampa quotidiana e periodica, della radio e della televisione dotate di
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Venezuela. Le edizioni sono anche disponibili nel sito web: www.goodnewsagency.org
E’ un servizio gratuito
dell’Associazione Culturale dei Triangoli
e della Buona Volontà Mondiale, fondata nel 1979, ente morale con D.M.
24-5-1999 pubblicato sulla G.U. n. 135 dell’11-6-1999 e associata al Department
of Public Information delle Nazioni Unite.
L’Associazione opera
per lo sviluppo delle coscienze e promuove una cultura della pace nella
prospettiva del ‘villaggio globale’ basato sull’unità nella diversità e sulla
condivisione.
L’Associazione
ha sede in Roma, via Antagora 10. E-mail: s.tripi@tiscalinet.it.
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