Good News Agency – anno II, n° 6

 

Settimanale - anno II, numero 6 –  23 marzo 2001

Direttore responsabile ed editoriale: Sergio Tripi

Registrazione presso il Tribunale di Roma  n. 265/2000 del 20-6-2000

Good News Agency – l’agenzia delle buone notizie – riporta notizie positive e costruttive da tutto il mondo del volontariato, delle Nazioni Unite, delle organizzazioni non-governative e delle istituzioni impegnate nel miglioramento della qualità della vita, notizie che non si “bruciano” nell’arco di un giorno. Edita in italiano e in inglese, Good News Agency è distribuita per via telematica ad oltre 1.700 redazioni della stampa quotidiana e periodica, della radio e della televisione dotate di posta elettronica in 20 paesi: Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Nuova Zelanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria, USA.

Le edizioni sono anche disponibili nel sito web www.goodnewsagency.org

E’ un servizio gratuito dell’Associazione Culturale dei Triangoli e della Buona Volontà Mondiale, fondata nel 1979, Ente Morale con D.M. 24-5-1999 pubblicato sulla G.U. n. 135 dell’11-6-1999. L’Associazione opera per lo sviluppo delle coscienze e sostiene le attività del Lucis Trust, di Radio For Peace International, del Club di Budapest ed altre organizzazioni che promuovono una cultura della pace nella prospettiva del ‘villaggio globale’ basato sull’unità nella diversità e sulla condivisione.

L’Associazione ha sede in Roma, via Antagora 10. E-mail: s.tripi@tiscalinet.it.

 

Sommario:

Legislazione internazionale

 

Salute

 

Disarmo e pace

 

Scienza e tecnologia

 

Cooperazione allo sviluppo

 

Ambiente e natura

 

Solidarietà

 

Cultura ed educazione

 

 

CAMPAGNA PER IL CODICE ETICO DEI MEDIA

 

 

Legislazione internazionale

(TOP)

 

Il comitato FAO per la pesca costituisce un nuovo sub-comitato per l'acquacoltura: uno dei settori di produzione di cibo in più rapida crescita.  

Roma, 7 marzo - La FAO ha rilasciato oggi una dichiarazione secondo cui il Comitato intergovernativo FAO per la Pesca ha deciso di costituire un nuovo sub-Comitato per l'Acquacoltura  per affrontare gli importanti problemi che vanno delineandosi in rapporto con questa rilevante attività di produzione alimentare.  

Secondo questa Organizzazione, il sub-Comitato in questione "dovrebbe agire come meccanismo intergovernativo per lo scambio di informazioni, la discussione e la formazione di un consenso comune circa gli emergenti problemi dell'acquacoltura". Questo si tradurrebbe in linee di condotta per i governi e le organizzazioni internazionali su questioni tecniche e politiche.  

Una Comitato di esperti consultato dalla FAO per valutare questa possibilità si è pronunciato favorevolmente circa la costituzione del sub-Comitato, auspicabile sotto diversi punti di vista, tra i quali:  

- il contributo crescente dell'acquacoltura per l'alimentazione globale e per lo sviluppo economico;  

- il delinearsi, a livello internazionale, di linee operative diverse, il che richiede una maggiore cooperazione internazionale;  

- la crescente necessità di discutere i problemi dell’ acquacoltura in un unico foro globale.  

http://www.fao.org/WAICENT/OIS/PRESS_NE/PRESSENG/2001/pren0112.htm

 

 

 

Esperti internazionali discutono un piano di azione sugli incendi boschivi.  

Roma, 9 marzo - Un'azione coordinata per far fronte al problema degli incendi che distruggono le foreste in diverse parti del mondo: questo è il tema principale che esperti internazionali si troveranno a dibattere in un incontro di tre giorni, che si terrà questa settimana presso la sede romana della FAO.  

Gli esperti, secondo quanto dichiarato dall'Organizzazione stessa, stanno tracciando il profilo di un possibile piano operativo internazionale per  gli incendi boschivi, che tenga conto dei fattori ambientali, delle politiche nazionali, delle leggi ed istituzioni in vigore.  

L'impatto del fuoco sugli ecosistemi delle foreste è enorme, con rilevanti e complesse implicazioni di carattere ecologico, sociale ed economico. I suoi effetti possono essere sia positivi (se gestiti con competenza) che totalmente negativi, e la loro portata si estende ben oltre l'area colpita.   

La FAO, in collaborazione con l'Organizzazione Internazionale per il Legname Tropicale (ITTO) patrocinerà questa settimana di incontri in risposta alle richieste avanzate dai Paesi membri. Sarà anche presente un esponente del, IUCN/WWF.

http://www.fao.org/WAICENT/OIS/PRESS_NE/PRESSENG/2001/pren0113.htm

 

Il Direttore Generale dell'ILO, al “Glass Ceiling” Commits Organisation, in favore dell’ uguaglianza di genere sul luogo di lavoro 

Ginevra, 8 marzo - "Non possiamo permetterci di rinunciare al talento femminile", ha dichiarato oggi Juan Somavia, Direttore Generale dell'ILO, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, di fronte ad un folto gruppo di dignitari internazionali. "Incrementare l'uguaglianza di genere sul posto di lavoro"ha aggiunto "è la cosa giusta da fare; è la cosa intelligente da fare." 

Nell'incontro odierno presso la sede centrale dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, dopo aver reso omaggio alle generazioni di donne ed uomini che lottarono per l'uguaglianza,  Somavia ha ribadito l'impegno dell'ILO "alla loro stessa causa", dichiarando infine che "l'uguaglianza di genere è al tempo stesso mèta ed incentivo alla realizzazione della nostra visione fondamentale: un lavoro degno per donne ed uomini in condizioni di libertà, equità e dignità". 

http://www.ilo.org/public/english/bureau/inf/pr/2001/08.htm

 

I leaders africani e l'UNEP  aprono la fase preliminare dei lavori per il Summit mondiale del 2002 sullo sviluppo sostenibile. 

Nairobi/Dakar, 9 marzo - Esperti e funzionari dell'United Nations Environment Programme (UNEP), capi di governo e membri delle varie società civili del continente africano si incontreranno a Dakar, il  12 e 13 marzo 2001, per dare il via ai lavori preparativi del WSSD, World Summit on Sustainable Development, aperti ufficialmente dal Presidente del Senegal Abdoulaye Wade.  

Rappresentanti delle diverse nazioni africane discuteranno i problemi ambientali che ancora affliggono la regione, molti anni dopo la storica Conferenza delle NU su Ambiente e Sviluppo, tenutasi a Rio De Janeiro nel 1992. Dopo una valutazione di quanto è stato fatto fin dalla realizzazione di Agenda 21, obbiettivo dei lavori è giungere alla definizione comune di quei problemi che ancora gravano sulla regione e dei mezzi per farvi fronte, in vista degli incontri di Johannesburg. Ciò implica cooperazione e coordinazione tra le varie nazioni africane al fine di mettere in evidenza i problemi sul tappeto per ogni singolo Paese africano. L'Africa guarda al meeting del 2002 nella piena consapevolezza che sono disponibili risorse umane e materiali per rendere lo sviluppo sostenibile una realtà concreta.

http://www.unep.org/Documents/Default.asp?DocumentID=193&ArticleID=2786

 

Un nuovo rapporto dell'IPCC sul modo di limitare l'emissione di gas serra. 

Geneva/Nairobi, 5 marzo - Autorevoli esperti di cambiamenti climatici e funzionari di circa 100 governi riunitisi ad Accra, Gana hanno messo a punto un importante rapporto che mira a definire politiche e tecnologie efficaci per far fronte alle emissioni di gas serra e alla minaccia di cambiamenti climatici indotti dall'uomo.  

Il rapporto odierno del 3° Gruppo di Lavoro dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) sembra confermare la disponibilità, oggi, di numerose soluzioni economiche atte a limitare le emissioni di gas ad effetto serra. In molti casi, tuttavia, sarà necessario,da parte dei diversi governi, abbattere numerose barriere di carattere istituzionale e comportamentale prima che le soluzioni studiate possano concretarsi come previsto. 

http://www.unep.org/Documents/Default.asp?DocumentID=193&ArticleID=2784

 

 

Disarmo e pace

(TOP)

 

Premio “Millenniun Peace” per le Donne 2001

Quest’anno, in occasione della ricorrenza dell’8 marzo, è stato assegnato il Premio Millenium Peace per le Donne 2001 a sei donne o gruppi di donne provenienti da Colombia, Kossovo, Pakistan, Papua Nuova Guinea e Ruanda.

Il nuovo premio, sponsorizzato dal Fondo delle Nazioni Unite per lo Sviluppo delle Donne (UNIFEM) e dall’International Alert (una ONG britannica che lavora a livello internazionale per la risoluzione dei conflitti), è stato istituito allo scopo di conferire un riconoscimento mondiale al lavoro svolto dalle tante donne impegnate, spesso in modo non visibile, nei processi di pace.

In considerazione del fatto che dal 1901, anno in cui il Premio Nobel per la Pace è stato conferito per la prima volta, soltanto 10 donne (su un totale di circa 106 premi assegnati) hanno ottenuto tale riconoscimento, UNIFEM e International Alert hanno unito i loro sforzi per colmare quello che oggi appare come un imperdonabile mancanza di considerazione nei confronti del ruolo svolto dalle donne a favore del conseguimento della pace.

Noeleen Heyzer, Direttore Esecutivo dell’UNIFEM, ha precisato che “in alcuni casi le donne sono riuscite ad accumulare armi e a barattarle con pasti caldi, oppure hanno dimostrato senza sosta e fatto appello a favore della cessazione delle violenze. Altre hanno formalmente partecipato ai negoziati di pace, lavorando per assicurare che le nuove costituzioni includessero protezioni legislative per donne e ragazze, quali l’accesso all’educazione, la terra, i diritti sulla proprietà ed una rappresentanza di almeno il 30% nelle cariche pubbliche”.

Kevin Clements, Segretario Generale di International Alert, ha invece sottolineato che “mentre le donne sono colpite in modo sproporzionato dai conflitti, non ne sono vittime passive, così come spesso sono disegnate. Un maggior numero di donne deve essere invitato a definire i negoziati di pace. Quale visione della pace possiamo aspettarci se solo metà della popolazione è inclusa nel processo?”.

Il Premio Millennium Peace per le Donne 2001 è stato assegnato a: Flora Brovina (Kossovo), Presidente della Lega delle Donne Albanesi del Kossovo, una organizzazione apolitica da lei fondata nel 1992 per assistere le donne di etnia albanese; Asma Jahangir e Hina Jilani (Pakistan), da venti anni in prima linea nei movimenti per i diritti umani e delle donne in Pakistan; Veneranda Nzambazamariya (Ruanda), onorificenza postuma, presidente di un collettivo di oltre 30 organizzazioni femminili da lei riunite dopo i terribili massacri del 1994; Ruta Pacifica de las Mujeres (Colombia), movimento che agisce quale importante referente nazionale per l’attuale conflitto che colpisce il paese; Leitana Nehan Women’s Development Agency (Papua Nuova Guinea), sin dagli anni ‘90 pietra miliare nei negoziati per il processo di pace e la ricostruzione di Bougainville; Women in Black (globale), una rete mondiale di donne che si battono contro la guerra, la violenza ed il militarismo. [F. G.]

Fonte: UNIFEM

 

 

Cooperazione allo sviluppo

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Il contributo del Buthan all'autonomia decisionale locale 

11 marzo -Il Bhutan sta creando con l'aiuto dell'UNDP una nuova rete di informazioni al fine di rendere disponibili ai funzionari locali una vasta gamma d'informazioni e rendere il processo decisionale più vicino alla popolazione. Il network permetterà ai funzionari distrettuali del Buthan  di raccogliere, condividere, recuperare ed analizzare dati ed informazioni, restringendo nel contempo il divario informativo tra Thimphu, capitale del Paese, ed i vari distretti locali.

L'iniziativa è importante, dato l'isolamento di numerose comunità dovuto alla configurazione del luogo, all'esiguità dei trasporti e dei collegamenti.  

Il Fondo Giapponese per lo Sviluppo delle Risorse Umane finanzia il progetto, che sarà eseguito dalla Commissione buthanese per la Pianificazione. Il 2 Marzo, l'UNDP del Buthan e CISP, una società statunitense, hanno dal canto loro siglato un accordo per la condivisione dei costi relativi all'iniziativa. 

http://www.undp.org/dpa/index.html

 

Sierra Leone: donne rifugiate trasformano terre agricole inutilizzate

10 Marzo – Il Comitato Internazionale delle Croce Rossa (ICRC) ha diffuso giovedì la notizia che in appena pochi mesi i 300 membri dell’Associazione Ogoo delle Donne Agricoltrici della Sierra Leone hanno trasformato terre agricole incolte in campi di vegetali, zucche e pomodori. Mariana Keita, capo dell’associazione, ha così affermato: “Noi donne lavoriamo insieme per aiutare noi stesse ad evitare la prostituzione e la disoccupazione”.

Alle donne, molte delle quali rifugiate o vedove di guerra, sono stati dati semi, attrezzi ed istruzioni dall’ICRC, la Croce Rossa della Sierra Leone, e dal Ministero dell’Agricoltura. Lo scorso anno ICRC e SLRC hanno sostenuto in questo modo quasi 12.000 donne e stanno pianificando un aiuto per altre 60.000 nel corrente anno.

http://www.reliefweb.int/IRIN

 

Angola: ICRC diminuisce la distribuzione di cibo in Huambo

10Marzo - L’agenzia IRIN mercoledì ha riferito che il Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC) sta diminuendo la distribuzione generale di cibo nella città di Huambo, situata nelle regioni centrali dell’Angola, preferendo il programma agricolo a sostegno dell’autosufficienza alimentare. Anne Zeidan, capo delle operazioni ICRC per l’Africa centrale e meridionale, ha detto che un sondaggio alimentare ha dimostrato che le condizioni stavano migliorando in Huambo e che l’assistenza alimentare generale avrebbe avuto termine in aprile. Invece, semi ed attrezzature saranno distribuiti per rendere operativa la comunità locale dal punto di vista agricolo. Zeidan ha fatto presente che, in generale, “questa interruzione nella distribuzione di cibo è stata pianificata e non è dunque una brusca riduzione”. Ha anche aggiunto che l’ICRC potrebbe riprendere gli aiuti alimentari, se necessari, dopo il raccolto di Agosto.

http://www.reliefweb.int/IRIN

 

 

Solidarietà

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Guinea: aiuti dalla Svizzera per i rifugiati

10 Marzo - L’Agenzia Svizzera per lo Sviluppo e la Cooperazione ha annunciato il 2 Marzo che intende offrire 2,6 milioni di franchi svizzeri (1,6 milioni di dollari) a due agenzie della Nazioni Unite e ad una organizzazione non governativa per sostenere i loro sforzi nell’aiutare migliaia di rifugiati della Sierra Leone e della Liberia nel sudovest della Guinea.

L’equivalente di circa 605.000 dollari vanno all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) allo scopo di sistemare i rifugiati in aree interne maggiormente sicure. Circa 666.000 dollari andranno al Programma Mondiale per l’Alimentazione (WFP) per l’acquisto, il trasporto e la distribuzione di 1370 tonnellate di cibo. La sezione svizzera dei Medici Senza Frontiere otterrà circa 303.000 dollari per il suo lavoro nei nuovi campi dei rifugiati.

http://www.reliefweb.int/IRIN

 

Sierra Leone: ONG tedesca si occupa dei bambini con amputazioni

10 Marzo - Il Christ End Timer Movement (CETMI), una organizzazione non governativa tedesca, domenica ha fatto appello agli organismi umanitari allo scopo di reperire fondi per provvedere assistenza e cure mediche in Germania a 25 ragazzi della Sierra Leone di età compresa tra gli 11 e i 16 anni che hanno subito amputazioni.. Il CETMI ha detto che necessita di denaro per i biglietti aerei, arti artificiali, istruttori e trasporti locali per i ragazzi, che verranno alloggiati in una struttura con 40 stanze equipaggiata con supporti adatti al loro recupero. Il CETMI necessita di denaro anche per sopperire ai costi operativi del progetto triennale, che potrebbe essere esteso fino ad un’età adulta dei ragazzi.. L’Agenzia di Informazione Nazionale, SLENA, mercoledì ha diffuso la notizia che, contemporaneamente, il ministro della sanità della Sierra Leone, Ibrahim Jalloh, ha ricevuto 130.000 dollari dalla DHL dell’Africa Occidentale per il progetto di una clinica ortopedica e di riabilitazione per amputati.

Oltre 5000 persone hanno subìto menomazioni dal Fronte Unito Rivoluzionario durante gli 11 anni di guerra contro lo stato.

http://www.reliefweb.int/IRIN

 

Yugoslavia: Completati i lavori di riparazione dell’Istituto di Distrofia Muscolare a Novi Pazar

8 marzo – Il 1° marzo la Croce Rossa norvegese ed il Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC) hanno riconsegnato alle autorità sanitarie locali l’Istituto di Distrofia Muscolare, recentemente restaurato a Novi Pazar, istituto unico nel suo genere in Yugoslavia. I danni  all’istituto erano stati causati dai bombardamenti NATO nell’aprile del 1999 che, sommati ad anni di incuria, avevano portato a condizioni di lavoro veramente deplorevoli. Per i pazienti, costretti per tutta la vita su sedie a rotelle, i lavori di riparazione hanno comportato una differenza enorme.

Un numero significativo dei 180 pazienti dell’Istituto sono ricoverati in maniera permanente e, naturalmente, sono quelli che traggono il maggior beneficio dal progetto. Un giovane di 16 anni ha mostrato un ampio sorriso quando il direttore ha spiegato che i lavori hanno non soltanto migliorato le strutture per le terapie e reso le camere idonee per le visite e le attività di svago, ma hanno letteralmente evitato il crollo delle mura.

http://www.icrc.org/icrceng.nsf/

 

Sierra Leone: piantare i semi per un futuro migliore

8 marzo – L’Associazione delle Donne Contadine di Ogoo, alla periferia di  Freetown, ha tutto il diritto di sentirsi orgogliosa di quello che ha realizzato: in soli pochi mesi i suoi 300 membri, molti dei quali donne sfollate o vedove di guerra, hanno trasformato terreni sottosviluppati in campi verdeggianti che producono ricchi raccolti di ortaggi locali e di importazione, quali il gombo, il krin-krin, la zucca e i pomodori. Ciò è stato reso possibile dal duro lavoro delle donne e dal tempestivo supporto dell’ICRC e della Società della Croce Rossa della Sierra Leone, che insieme hanno fornito la semenza, le attrezzature e l’addestramento.

Anche il Ministero dell’Agricoltura ha svolto un ruolo chiave nel progetto.

L’esempio dell’Associazione di Ogoo dimostra che i programmi di assistenza per le donne colpite dalla guerra debbono essere realizzati basandosi sulle loro forze e capacità, permettendo loro di farsene carico. L’anno scorso l’ICRC e la Società Nazionale hanno in questa maniera fornito supporto a circa 12.000 donne della Sierra Leone; nel 2001 le due organizzazioni hanno pianificato di assistere nel paese altre 60.000 donne che stanno sperando di piantare i semi di un futuro migliore.

http://www.icrc.org/icrceng.nsf/ 

 

Afghanistan: distribuzione di cibo di emergenza nella valle di Dar-e-Suf

8 marzo – Tra il 28 febbraio e il 4 marzo il Comitato Internazionale delle Croce Rossa (ICRC) ha distribuito razioni di cibo a 14.000 persone bloccate dal maltempo nella valle di Dar-e-Suf, a sud di Mazar-i-Sharif, coinvolta nel conflitto. Con le strade della vallata gravemente minate e ricoperte di neve, l’ICRC ha organizzato numerosi convogli di muli per raggiungere i 250 villaggi della regione.

La distribuzione di emergenza è stata effettuata a seguito di un sopralluogo svolto dall’ICRC a metà febbraio. I delegati incaricati del sopralluogo hanno descritto la situazione come “drammatica” sotto l’aspetto umanitario. Reto Stocker, capo della sotto-delegazione a Mazar-i-Sharif, ha detto: “Nella maggior parte dei villaggi che abbiamo visitato, di cibo ne era rimasto poco o nulla. A peggiorare le cose, non vi era alcun segnale che il grano invernale stesse crescendo”.

Trasportando ciascuno fino 100 kg di rifornimenti, i circa 800 muli hanno viaggiato attraverso la vallata durante l’operazione, che ha avuto una durata di quattro giorni. Le razioni distribuite alle famiglie, che comprendevano riso, fagioli e olio, avevano lo scopo di aiutarle a sopravvivere fino all’estate.

http://www.icrc.org/icrceng.nsf/

 

Repubblica di Guinea: l’ICRC assiste gli sfollati verso l’interno

8 marzo – Da quando nel settembre 2000 nella Repubblica di Guinea sono scoppiati scontri che hanno coinvolto gruppi armati della Liberia e della Sierra Leone, oltre 80.000 abitanti della Guinea sfollati verso l’interno hanno ricevuto assistenza di emergenza da parte del Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC). Lo scopo dell’assistenza, consistente in cibo (cereali, piselli, olio da cucina e sale) e altri rifornimenti (stuoie per dormire, coperte, sapone e taniche), è quello di aiutare quelle popolazioni a riacquistare una certa autosufficienza.

Fuggendo dalle zone confinanti la Liberia e la Sierra Leone, dove il combattimento è in corso, gli sfollati, che hanno perduto tutti i loro averi, stanno cercando rifugio presso parenti in varie parti del paese. Poiché dipendono completamente da coloro che li accolgono, queste persone costituiscono un pesante onere per le famiglie ospitanti e l’assistenza è quanto mai apprezzata.

In vista del costante movimento di gente sfollata, si sta effettuando un sopralluogo con l’aiuto dei volontari della Croce Rossa della Guinea e delle autorità locali per determinare quali siano i gruppi più vulnerabili e per fornire loro ulteriore assistenza. Farmaci e altre forniture mediche sono stati distribuiti ai centri sanitari nelle zone di confine e ai principali ospedali del paese che hanno in cura i feriti di guerra.

http://www.icrc.org/icrceng.nsf/ 

 

 

Salute

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Grano modificato geneticamente

7 marzo - Nel primo intervento di soccorso federale relativo ai cibi trattati geneticamente, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (EPA) ha annunciato ieri che acquisterà 400.000 sacchi di semi di frumento contenenti la varietà StarLink geneticamente modificata (GM). Servendosi di fondi fino 20 milioni di dollari, normalmente utilizzati per prestiti a favore di agricoltori che si trovano a fronteggiare disastri naturali, il governo indennizzerà le aziende di semi per il frumento che è state inavvertitamente contaminato dalla varietà StarLink, molto probabilmente attraverso il polline proveniente da altri campi di grano. Star Link non è stata approvata per il consumo umano, ma questo grano ha già fatto la sua apparizione in numerosi prodotti commestibili, provocando revoche di ordinazioni in tutta la nazione. Proprio questa mattina Greenpeace ha detto che la StarLink è stata rinvenuta in frumento congelato per cani prodotto dalla Kellogg’s. La EPA ha detto ieri che non verranno più approvati prodotti per animali geneticamente modificati, a meno che questi non siano anche sicuri per la salute umana.

http://washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A37085-2001Mar7.html
http://www.latimes.com/wires/wpolitics/20010308/tCB00V8713.html
http://www.boston.com/dailyglobe2/067/business/EPA_Altered_animal_feed_must_pass_human_standard-.shtml

http://www.gristmagazine.com

 

Africa: GlaxoSmith e WHO firmano un accordo su un nuovo farmaco antimalaria

10 Marzo – GlaxoSmithKline, una grande compagnia farmaceutica, e l’Organizzazione Mondiale per la Sanità (WHO) hanno annunciato il 2 Marzo la firma di un accordo per lo sviluppo di un nuovo trattamento antimalarico chiamato LAPDAP. Il WHO ha riferito che il LAPDAP combina l’effetto di due farmaci antimalarici già esistenti (chlorproguanil and dapsone). L’accordo si propone di sviluppare il farmaco come trattamento orale per casi di malaria privi di complicazioni, soprattutto nell’Africa sub-Sahariana. WHO ha inoltre aggiunto che sperimentazioni cliniche nella regione hanno dimostrato che il LAPDAP è efficace nel trattamento di forme malariche prive di complicazioni e resistenti alle altre terapie standard.

http://www.reliefweb.int/IRIN

 

Da uno studio la graduatoria mondiale della salute delle donne nel settore della riproduzione. Gli USA si collocano al 15° posto tra i 25 paesi a basso rischio; le donne africane sono ancora quelle più a rischio

Washington, D.C., 8 marzo – Le donne degli Stati Uniti affrontano più rischi per la loro salute nel campo sessuale e in quello della riproduzione rispetto alle donne di Singapore e di molte nazioni europee. Tuttavia, secondo un nuovo studio che riporta una graduatoria di 133 paesi e che è stato reso noto dal Population Action International (PAI), tali rischi sono di gran lunga inferiori rispetto a quelli cui debbono far fronte le donne africane. L’Italia e l’Etiopia sono dallo studio del PAI classificate, rispettivamente, al più basso e al più alto rischio.

Poiché tutte le nazioni del mondo celebrano oggi la Giornata Internazionale delle Donne, il PAI, un gruppo che dirige la policy per la popolazione, e il CARE, una delle più grandi organizzazioni mondiali per l’assistenza e lo sviluppo, stanno evidenziando l’importanza che hanno le cure sanitarie nel campo della riproduzione nella vita delle donne e nella battaglia contro la povertà globale. “Vi è uno stupefacente abisso tra i paesi ricchi e quelli poveri quando questo perviene alla salute delle donne in materia sessuale e nella riproduzione”, dichiara Amy Coen, presidente del PAI. “Proprio ora nei paesi in via di sviluppo quasi la metà delle donne partorisce i propri bambini senza alcun aiuto da parte di personale sanitario specializzato e vi sono 150 milioni di donne che, pur dicendo di voler evitare o rinviare la loro prossima gravidanza,  ancora non hanno accesso ai contraccettivi.”

Il PAI e il CARE identificano l’accesso ai contraccettivi, le cure ostetriche essenziali e i programmi di prevenzione HIV/AIDS come i tre interventi chiave per salvare la vita di donne e uomini in età riproduttiva.

http://www.care.org/info center/newsroom/2001/studyranks030801a.html

 

Lanciata campagna di petizione internazionale

Sostenitori online appoggiano il grande sforzo del Sud Africa per i medicinali contro l’AIDS; richiesta alle case farmaceutiche di sospendere la causa processuale

New York, 12 marzo – L’organizzazione dei Medici Senza Frontiere (MSF) ha annunciato il lancio di “Lasciar cadere la causa!” - una campagna di petizione internazionale rivolta a 39 case farmaceutiche che hanno citato in giudizio il governo sudafricano, affinché desistano dalla causa processuale che sta impedendo ai sudafricani di ricevere i medicinali per l’AIDS.

Nel 1997 Nelson Mandela aveva firmato una legge volta a facilitare l’acquisto delle medicine, ma l’industria farmaceutica aveva immediatamente intentato causa per bloccarla. Nei tre anni in cui le compagnie hanno fatto arenare questo atto legislativo nei tribunali, oltre 400.000 sudafricani sono deceduti di HIV/AIDS, quasi tutti privi di qualsiasi accesso a cure alla loro portata…

Vi è una pressione internazionale via via crescente sulle 39 compagnie affinché desistano dalla causa, pressione che include dichiarazioni da parte di politici di livello elevato che esprimono il loro sostegno al Sud Africa.

http://www.doctorswithoutborders.org/pr/2001/03-12-2001.shtml

 

Alluvioni in Mozambico: prevenzione delle epidemie

Maputo, 9 marzo – Le recenti alluvioni in Mozambico hanno inquinato le sorgenti acquifere, suscitando preoccupazioni per la minaccia di epidemie quali colera, malaria e morbillo. L’organizzazione dei Medici Senza Frontiere (MSF) si sta concentrando sulla prevenzione dell’epidemia nelle province gravemente colpite dalle alluvioni. MSF sta anche costituendo un centro per il colera, organizzando l’addestramento di sanitari professionisti, in particolare nei distretti di Mutarara e Quelimane e fornendo supporto temporaneo alle stazioni sanitarie del Ministero della Sanità ad Ankuaze, Nhacolo e Caia.

MSF sta inoltre fornendo cure mediche alle popolazioni evacuate a causa delle alluvioni in quattro centri che ospitano più di 1.200 famiglie nel distretto di Mutarara. A Chupanga (provincia di Sofala), MSF sta fornendo attrezzature mediche e acqua potabile nonché assistenza per l’evacuazione in battello e in elicottero.

http://www.doctorswithoutborders.org/pr/2001/03-09-2001.shtml

 

 

Scienza e tecnologia

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Blair considera l’Inghilterra leader nella rivoluzione industriale verde

Londra, 7 Marzo – In quello che i gruppi dei verdi hanno descritto come il suo discorso ambientalista più forte, il Primo Ministro inglese Tony Blair ha annunciato un ulteriore contributo di 100 milioni di sterline (147 milioni di dollari) per sostenere la tecnologia di energia rinnovabile.

http://ens-news.com/ens/mar2001/2001L-03-07-11.html

 

Dubai, ricco produttore di petrolio, prende in considerazione l’idrogeno

Rhinecliff, NY, 7 Marzo – Lo stato di Dubai, ricco produttore di petrolio, importante crocevia commerciale e tecnologico nella regione del Golfo Persico, sta effettuando i primi cauti passi verso una eventuale produzione di idrogeno riciclabile in stretta collaborazione con la casa produttrice di auto BMW. Se la strategia avrà presa e successo, potrebbe rappresentare un cambiamento rivoluzionario nel sistema mondiale di distribuzione dell’energia. Potrebbe segnare l’inizio, tra i principali produttori mondiali di petrolio, di uno passaggio dai  combustibili al carbonio all’energia rinnovabile di origine solare.

http://ens-news.com/e-wire/Mar01/07Mar0107.html

 

Nuovi metodi di lotta contro il cancro e le infezioni virali 

Nuove possibilità di lotta contro il cancro e le infezioni virali sembrano emergere dai recenti progressi compiuti nel campo dell'ingegneria biologica, in particolare per quanto riguarda la costruzione di un "timo artificiale". La ghiandola artificiale genera efficacemente un'ampia gamma di cellule umane di tipo T, elementi chiave nel sistema immunitario umano. Le ricerche della Cytomatrix (Woburn, Massachussets) e del Massachussets General Hospital sembrano aver posto le fondamenta per future possibili terapie a base di cellule T contro le malattie incurabili e i gravi attacchi al sistema immunitario. La ricerca è stata parzialmente sostenuta dall'Advanced Technology Program della NIST. 

Le cellule T si formano nel timo e sono responsabili di risposte immunitarie altamente specifiche, alcune attaccando direttamente le cellule anomale - quali quelle cancerogene e le cellule affette da virus, o di agire in tessuti trapiantati - altre controllando diversi aspetti della risposta immunitaria, come la produzione di anticorpi. Le possibili varianti di cellule T ammontano a circa mille miliardi, e un individuo normale può avere milioni di differenti cellule T. 

http://www.nist.gov/public_affairs/taglance/current.htm#3d

 

Nuove frontiere in radiologia per una terapia più efficace 

Esperti radiologi del West Virginia possono ora trovarsi in diversi luoghi allo stesso tempo, offrendo servizi più veloci e  più convenienti ai pazienti delle zone rurali. E' questo il risultato di un complesso ed innovativo sistema di tecnologie informative mediche sviluppato dall'Advanced Technology Program della NIST. 

Il progetto ha portato alla costruzione di una rete informativa ad alta velocità, presumibilmente il primo network teleradiologico, usata dal Centro Medico di Charleston (CAMC) per fornire interpretazioni radiologiche specializzate ad almeno sette ospedali dello stato.

Approssimativamente 150 pazienti sono quotidianamente assistiti dal sistema, capace di dialogare con ogni tipo di dato multimediale e di fornire accesso a tutti i sistemi esistenti. La rete ha ridotto il tempo d'accesso alle interpretazioni radiologiche, per il personale medico, da 10 ore  a 15 minuti. "Abbiamo fatto un balzo in avanti di anni luce rispetto a prima" ha dichiarato Bob Boyles, direttore dei servizi e dei materiali del Centro Medico di Charleston. "Prima è possibile formulare una diagnosi, maggiori sono le possibilità di successo della terapia". Il CAMC impiega il nuovo network informativo anche per l’effettuazione e l'archiviazione degli esami di risonanza magnetica, tomografia computerizzata, ultrasuoni, medicina nucleare, e radiologia, rendendo il complesso delle risultanze accessibile al personale di terapia intensiva, di emergenza, e di diagnostica.  

Il progetto triennale dell'ATP, condotto dall'Advanced Technology Institute of Charleston, ha usufruito della partnership di aziende industriali, di strutture cliniche, di università e laboratori nazionali. 

http://www.nist.gov/public_affairs/taglance/current.htm#3d

 

Migliorare la qualità dell' aria 

Il NIST ha aderito al National Particulate Matter Research Program, un progetto multilaterale condotto dall'Environmental Protection Agency, volto al miglioramento della qualità dell'aria e della salute pubblica. La materia particolata è una miscela di particelle grezze e fini, originata sia dai processi naturali che dalle specifiche attività umane. Da 10 a 100 volte più piccola del diametro di un capello umano, può essere composta da polvere, ceneri, fuliggine, e vaporizzazioni di solfato. Il NIST fornirà le misurazioni chimiche fondamentali e gli standard di riferimento che serviranno come base per un più approfondito esame della qualità dell' aria da parte del governo e dell'industria. 

http://www.nist.gov/public_affairs/taglance/current.htm#3d

 

 

Ambiente e natura

(TOP)

 

Il Direttore Generale dell'IAEA in visita alle installazioni di depurazione della centrale elettrica termale polacca 

6 marzo 2001 - In occasione del suo primo soggiorno ufficiale in Polonia, il Direttore Generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, Mohamed ElBaradei,  si è recato oggi alla Centrale elettrica di Pomorzany, nei pressi di Szczecin, ad assistere ad una dimostrazione del Electron Beam Facility, realizzato con la supervisione della stessa IAEA. L'apparecchiatura impiega un raggio di elettroni per la  purificazione dei gas da combustione del carbone emessi dal complesso delle ciminiere dello stabilimento, contribuendo in tal modo alla protezione dell'ambiente. Con l'aggiunta di ammoniaca, il processo permette anche la produzione, come sottoprodotto, di fertilizzante. 

In Paesi come la Polonia, dove la produzione di energia è basata largamente sulla combustione del carbone, sono state installate apparecchiature speciali per limitare l'emissione di sostanze inquinanti, al fine di evitare i gravi danni derivanti dalla loro diffusione nell'atmosfera. 

http://www.iaea.org/worldatom/Press/P_release/2001/prn0104.shtml

 

Il Messico avvia una crociata nazionale per le foreste e l’acqua

Città del Messico, 7 Marzo (ENS) - Il nuovo governo messicano si sta attivando in maniera totale per proteggere dalla riduzione le foreste e le riserve d’acqua del paese – minacciando anche di far uso delle forze armate per la difesa di queste risorse. Per creare consapevolezza circa l’importanza delle foreste e dell’acqua, il Presidente messicano Vicente Fox ha lanciato oggi a Patzcuaro, Michoacan, la Crociata Nazionale per le Foreste e l’Acqua.

http://ens-news.com/ens/mar2001/2001L-03-07-02.html

 

EPA: investigazioni su università e collegi

9 Marzo – L’Agenzia degli Stati Uniti per la Protezione dell’Ambiente (EPA) ha un nuovo obiettivo per le sue indagini: le università e i  college che non rispettano le leggi ambientali. Rene Henry dell’ufficio EPA di Filadelfia ha così affermato: “I nostri ispettori non sono stati in un solo campus in cui non abbiano riscontrato seri problemi”. La Boston University, ad esempio, è stata multata nel 1997 per 750.000 dollari a causa di un serbatoio che aveva versato oltre 4.000 litri di carburante nel fiume Charles. Lo scorso dicembre l’Università di Hawai è stata colpita dalla multa più alta mai emessa dall’EPA nei confronti di una università: 1.7 milioni di dollari per pericolose violazioni nello smaltimento dei rifiuti. Il portavoce dell’EPA Mark Merchant ha detto che l’agenzia ha iniziato a concentrarsi sulle scuole perché l’inquinamento da fonti industriali è stato fortemente ridotto.

http://www.lasvegassun.com/sunbin/stories/bw-other/2001/mar/07/030808485.html

http://www.gristmagazine.com

 

HSUS lancia il fondo, voluto dai donatori, per gli amici degli animali

La Humane Society degli Stati Uniti offre nuovi strumenti per donazioni ad organizzazioni caritatevoli per persone e animali

Washington, 1 Marzo – La Humane Society degli Stati Uniti (HSUS) ha annunciato oggi il lancio di un Fondo donatori della HSUS. Il fondo donatori amici degli animali, “che opera per assicurare che tutte le donazioni offerte al fondo vengano poi distribuite ad organizzazioni caritatevoli o non-profit e che non arrecano alcun danno agli animali”, è aperto ai membri dell’HSUS e a tutti coloro che condividono le finalità della HSUS di arrestare le crudeltà sugli animali, l’incuria e il loro sfruttamento.

Attualmente al primo posto negli investimenti e nelle opere nazionali di carità, il fondo dei donatori opera in qualche modo come una fondazione privata ma richiede minime donazioni iniziali. Non accessibile esclusivamente a persone facoltose, il fondo è stato concepito per individui che cercano riduzioni significative delle tasse nell’anno corrente, ma che intendono anche usare flessibilmente i fondi per distribuirli su un periodo di molti anni…

http://www.hsus.org

 

UNEP: azione precauzionale per l’uranio impoverito in Kosovo

Ginevra/Nairobi 13 marzo – Oggi è stato completato il rapporto finale dell’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente) sull’impatto ambientale dell’uranio impoverito (DU) durante il conflitto del 1999 in Kossovo. La missione UNEP, formata da 14 scienziati provenienti da più nazioni, ha visitato dei luoghi identificati come bersagli colpiti da ordigni contenenti DU ed ha rilevato che l’ammontare degli isotopi transuranici (isotopi U-238/U-236 e isotopi Pu 239/240) è molto basso ed essi non hanno alcun significativo impatto sulla radioattività complessiva.

“Ci sono ancora considerevoli incertezze scientifiche, specialmente riguardo la sicurezza delle falde acquifere” ha dichiarato Pekka Haavisto, Presidente del Gruppo di Valutazione del DU dell’ UNEP. “Ulteriore lavoro va eseguito per ridurre queste incertezze e per monitorare la qualità dell’acqua”. IAEA (Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica) , UNEP e WHO (Organizzazione Mondiale della Salute) prenderanno in considerazione una cooperazione futura per preparare nuove missioni nelle aree dove DU è stato usato durante conflitti militari.

Il rapporto è nel sito: http://www.unep.ch/balkans/

http://www.unep.org/Documents/Default.asp?DocumentID=193&ArticleID=2789

 

A&N Erbacce: fornirebbero tesori medicinali

Athens, Georgia, USA, 19 marzo – Lo studente di antropologia John Stepp dell’ UGA (Università della Georgia) ha trovato che le erbacce facilmente trovabili in aree depresse potrebbero essere forse più importanti di piante medicinali dell’antica foresta pluviale tropicale. Lavorando con i Maya degli altopiani in Chiapas, Messico, Stepp ha scoperto che la maggior parte delle piante medicinali importanti usate dalla popolazione, circa il 35%, crescono dove altre piante non sono in grado di fare, come le erbacce in aree depresse, non lontano dalle loro case o villaggi. Una analisi sulle piante medicinali usate dai Nativi americani del Nord rivela un numero analogo e sono erbacce. “Le piante nelle aree depresse potrebbero contenere più elementi chimici per la difesa, che potrebbero renderle più utili come medicamenti”, ha detto Stepp. (Giornale di farmacologia etnica)

http://ens-news.com/ens/mar2001/2001L-03-19-09.html

 

La Natura pulisce

Scienziati finanziati dall’ONR (Ufficio della Ricerca Navale) hanno scoperto l’evidenza di un processo naturale definito biorimedio intrinseco, nel quale organismi nativi, in sedimenti marini contaminati, possono degradare o divenire uno scarico per idrocarburi ed altri inquinanti organici. I batteri naturali, adattati da anni di esposizione al problema, potrebbe svolgere un processo di pulizia autonomo, funzionando come un filtro nell’ecosistema. “Abbiamo speso milioni di dollari dei contribuenti per drenare i sedimenti” ha detto Mike Montgomery del Laboratorio di ricerca Navale, “i veri elementi che stanno risolvendo il problema per noi”. La strategia ora è di imparare ad identificare i sedimenti che potrebbero essere i portatori del biorimedio intrinseco e quindi contribuire ai programmi di pulizia dei luoghi.

http://ens-news.com/ens/mar2001/2001L-03-07-09.html

 

Convenzione dei Diritti ambientali: informazione elettronica

Nairobi/Geneva/Arendal/Vienna/Szentendre, 13 Marzo – L’obiettivo di dare alla popolazioni ed alle comunità del mondo un accesso immediato ad informazioni di alta qualità sull’ambiente è ora più vicino grazie ad una speciale Task Force altamente tecnologica, nata per fornire notizie ambientali. La prima riunione tenutasi a Arendal, Norvegia, basata su un’iniziativa sostenuta dall’Austria col sostegno del governo norvegese, ha coinvolto più di 30 governi della regione paneuropea, e ONG da USA, Regno Unito e Israele. Il meeting è stato incentrato sul come aiutare le autorità pubbliche a sviluppare la necessaria informazione tecnologica per la partecipazione pubblica nelle decisioni ambientali, e su come sviluppare approcci, standard e tecnologie comuni per la diffusione di tale informazione per mezzo di Internet, televisione e radio.

Sull’evento: Ministero ambientale norvegese e UNEP/GRID-Arendal: www.grida.no

La Task Force ha convenuto di continuare il suo lavoro in un ambiente “virtuale” attraverso un forum di discussione elettronica sostenuto dal Centro Ambientale Regionale per il REC (Europa Centrale e Orientale): www.rec.org/e-aarhus

Sulla Convenzione: www.unece.org/env/pp/

La Task Force lavorerà con le ONG, i mass media ed altri fruitori pertinenti per assicurare la qualità delle informazioni ambientali fornite.

http://www.unep.org/Documents/Default.asp?DocumentID=193&ArticleID=2790

 

 

Cultura ed educazione

(TOP)

 

Le nazioni caraibiche e latino americane sottoscrivono la dichiarazione di Cochabamba sull'educazione 

Parigi, 8 Marzo - La riunione del Comitato intergovernativo regionale del Major Project for Education (PROMEDLAC VII), organizzata dall'UNESCO in Bolivia, si è conclusa ieri sera con l'adozione della Dichiarazione di Cochabamba ed una serie di indicazioni relative alle politiche educative. 

La Conferenza, una pietra miliare per il futuro dell' istruzione in America Latina e nei Caraibi, ha iniziato i lavori il 5 Marzo, con l'indirizzo di saluto del Presidente della Bolivia Hugo Banzer, ed ha riunito delegazioni di diversi Paesi della regione, tra cui 16 ministri dell'educazione e 15 deputati. 

Dopo aver valutato la situazione dell'educazione nella regione,  sono state formulate proposte concrete per attività da realizzarsi, all'interno e sulla scorta del modello emerso dai lavori del World Education Forum svoltosi a Dakar nell'Aprile dello scorso anno. 

http://www.unesco.org/opi/eng/unescopress/2001/01-35e.shtml

 

8 marzo: WFP: mandiamo le bambine a scuola per vincere la fame nel mondo

ROMA, 7 marzo 2001 - L’educazione scolastica delle bambine e delle ragazze del Sud del mondo è una delle armi più formidabili per combattere la fame e la povertà del pianeta; lo ha detto Catherine Bertini, Direttore Esecutivo del World Food Programme, il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite. Parlando il giorno prima della Festa della Donna, la signora Bertini ha chiesto alla comunita’ internazionale di intensificare gli sforzi per far si’ che le bambine e le ragazze dei Paesi in via di sviluppo abbiano accesso all’istruzione.

Secondo il numero uno dell’agenzia alimentare dell’Onu, la principale priorita’ della comunita’ internazionale dovrebbe diventare colmare il grande solco che divide il livello di istruzione e di presenza scolastica di uomini e donne.La signora Bertini, che ha fatto della parita’ fra i generi uno dei punti chiave dell’azione del WFP, sottolinea che, degli 875 milioni di adulti analfabeti, due terzi (583 milioni) sono donne. Non solo: le donne che hanno ricevuto un’educazione, statisticamente si sposano piu’ tardi, hanno in media due figli in meno rispetto alle altre, e riescono a garantire ai loro bambini un livello migliore di salute.

http://www.wfp.org/prelease/2001/0307I.htm

 

Nuovo rapporto dell’UNICEF sulla piaga del matrimonio tra adolescenti

Lo scorso 7 marzo l’UNICEF ha lanciato un appello a favore di una campagna globale contro il diffondersi del fenomeno del matrimonio tra adolescenti.

Secondo un recente rapporto dell’Agenzia delle Nazioni Unite intitolato “Matrimonio prematuro: spose bambine”,  risulta che questa pratica è ancora largamente diffusa nei paesi in via di sviluppo, in modo particolare in Africa e in Asia meridionale. Le percentuali di spose in un età compresa tra i 15 e i 19 anni varia dal 28% in Iraq al 30 % in Honduras, con punte del 70% in Niger e del 74% nella Repubblica Democratica del Congo.

Il rapporto pone in risalto i motivi che spingono le famiglie a dare in spose le loro figlie adolescenti. Tra questi spicca, primo fra tutti, la povertà: questo fenomeno è particolarmente evidente in Iraq, dove è dimostrato che i matrimoni prematuri avvengono principalmente nelle aree più povere. In altri paesi, come ad esempio il Bangladesh (51% di spose tra i 15 e i 19 anni), genitori particolarmente indigenti sono vittime di personaggi senza scrupoli che, talvolta con la promessa di falsi matrimoni, li convincono a dare via le loro figlie che vengono poi avviate alla prostituzione in paesi stranieri. Un altro fattore determinante è la preoccupazione da parte delle famiglie di evitare gravidanze al di fuori del matrimonio. Dal rapporto risulta che in Niger il 44% delle donne tra i 20 e i 24 anni di età si sposano prima dei 15 anni proprio per questo motivo. Il rapporto sottolinea come la pratica del matrimonio prematuro implichi una serie di danni psicofisici per gli adolescenti, che vanno dalla restrizione delle loro libertà individuali all’impatto sulla loro salute ed educazione.

L’UNICEF ha individuato nell’educazione l’elemento chiave per combattere questa piaga che, come risultato più evidente, permette che madri adolescenti mettano al mondo ogni anno 15 milioni di bambini, il più delle volte senza alcun tipo di assistenza sanitaria. E dal momento che uno dei risultati  più difficili da ottenere sembra proprio essere quello di convincere le famiglie a mantenere a scuola le proprie figlie, questa Agenzia delle Nazioni Unite ha avviato da tempo un Programma per l’Educazione Globale delle Ragazze, attualmente operativo in 60 paesi, allo scopo di assicurare alle fanciulle eguali opportunità di educazione rispetto ai figli maschi.

L’UNICEF ha inoltre contribuito all’attuazione di due iniziative di successo in Asia meridionale e nell’Africa sub-sahariana.

L’appello lanciato dell’UNICEF scaturisce dalla consapevolezza che questo sforzi non sono comunque sufficienti. Per combattere alla base il fenomeno dei matrimoni tra adolescenti è necessario che un’ ampia gamma di individui ed organizzazioni, dai capi delle comunità agli organismi internazionali, si mobilitino per informare i genitori ed i giovani circa le implicazioni negative legate a questo fenomeno, così che essi siano in grado di scegliere con maggiore consapevolezza. [F. G.]

Fonte: UNICEF

 

La campagna per il Codice Etico dei Media riceve un’ampia e calorosa accoglienza

“Niente è più potente di un’idea il cui tempo è giunto”: la necessità di stabilire un nuovo equilibrio nel mondo dei media è condivisa da molti gruppi e persone lungimiranti.

I Premi Nobel per la Pace riuniti a Roma l’11 e il 12 novembre 2000 hanno discusso a lungo questo problema ed hanno affermato di ritenere che “il sistema moderno dei mass-media sia afflitto da una crisi senza precedenti, che impedisce la diffusione di un’immagine fedele e corretta della situazione reale”. E la loro conclusione ha sottolineato che “l’opinione pubblica è chiamata a trasformarsi da osservatore passivo ad elemento attivo, custode della verità e della responsabilità dei mass-media”.

Il Club di Budapest ha messo a fuoco il ruolo e le responsabilità dei media, e studi in questa direzione sono stati e sono condotti da diverse università e gruppi di ricerca.

 

Il lancio della nostra campagna per il Codice Etico dei Media sta incontrando un’ampia e calorosa accoglienza e sta suscitando un profondo interesse tra organizzazioni di servizio e privati cittadini attorno al mondo. Tra le molte adesioni che abbiamo ricevuto in queste prime quattro settimane, vi sono: Prof. Ervin Laszlo, scienziato e ricercatore, Presidente del Club of Budapest; Prof. Ada Aharoni, ricercatrice accademica e Presidente di  IFLAC: PAVE PEACE - International Forum for the Culture of Peace (Israele); Sociocratic Centre of Australia; Franciscan Missionaries of Mary (Italia); Syntony Quest (USA); Global Vision Network (Inghilterra); The REED Program-Environmentally Clean Communities (USA); Global Resource Bank (USA); World Business Academy (Brasile); Institute of Noetic Sciences (Brasile); The William Harris House Initiative of Synthesis and Convergence (Brasile); Associazione Sipicciano Vive (Italia); Human Species (Francia); Revelation Journal (Inghilterra); Agenzia di stampa umanista Buone Nuove (Italia); Unione Comunità Associazioni Immigrati (Italia); The Phoenix News Network (Canada); WORLD GOODWILL (Direzione Internazionale, Inghilterra); Intuition in Service (Nuova Zelanda); Associazione ICPC Italia; Toward the Third Millennium (Russia) e moltissime persone che hanno aderito a titolo personale. 

 

Questa campagna durerà diversi mesi poiché il Codice Etico dei Media sarà presentato al mondo degli editori quando un gran numero di persone e di organizzazioni lo avranno sottoscritto. Includeremo resoconti sull’andamento della campagna nei prossimi numeri di Good News Agency. Come tutti sappiamo, ogni adesione conta e noi  abbiamo bisogno anche della sua. Includa il suo nome alla fine della pagina seguente e ce la rimandi. Insieme, possiamo farcela.

 

 

 

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Prossimo numero: 6 aprile 2001.

 

 

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CODICE DEONTOLOGICO DEI MEDIA

(TOP)

 

La costruzione di un mondo giusto e pacifico spetta all’uomo, così come la sua distruzione potrebbe essere determinata dall’uomo stesso.

In un ambito democratico che tende ad assegnare al cittadino-elettore una crescente responsabilità degli indirizzi di sviluppo sociale, la formazione di un’opinione pubblica consapevole a tutto campo dei principali avvenimenti che si verificano nel mondo è la chiave per indirizzare gli sforzi dell’umanità verso un villaggio globale basato sull’unità nella diversità e sulla condivisione, qualità fondamentali per lo sviluppo di una vita sociale responsabile e sostenibile.

 

In questa prospettiva, l’importanza dei media è fondamentale, e la conseguente responsabilità sociale degli editori non può più essere basata sull’unico elemento finora indiscusso: la ricerca dell’utile aziendale attraverso la massima diffusione possibile del mezzo di comunicazione. Questo obiettivo ha sinora prevalso su ogni altra considerazione, sottraendo di fatto i media alla responsabilità della formazione di un’opinione pubblica consapevole ed equilibrata.

 

Nel perseguire il massimo utile aziendale possibile, i media hanno posto l’accento sulla diffusione di notizie sensazionali e drammatiche, che fanno leva sulle caratteristiche di un pubblico visto come groviglio di emozioni e mortificano l’interesse di altra parte di pubblico, che della vita e dell’informazione che la descrive ha una visione affatto diversa. Questa situazione nel mondo dell’informazione è l’evidenza la più clamorosa di un’attività umana che, con alcune illuminate eccezioni, sacrifica la qualità e l’equilibrio sull’altare della quantità e del profitto immediato, ignorando peraltro quelle responsabilità di ordine etico che quella stessa attività di per sé implicitamente conferisce.

 

Oggi, però, i media non possono più continuare a trascurare gli avvenimenti positivi e costruttivi di quella parte di umanità – stimata tra il 10 e il 15 per cento di cittadini-elettori-contribuenti nei paesi sviluppati – che ha ormai assunto comportamenti sociali in sintonia con i valori fondanti di uno sviluppo sociale equo e sostenibile. Dare voce anche agli avvenimenti che nel mondo evidenziano la risposta dell’umanità ai maggiori problemi del nostro tempo, è una responsabilità dei media non più procrastinabile per consentire all’opinione pubblica di formarsi sulla base di una gamma di informazioni rispondente a tutti gli aspetti della realtà in cui viviamo.

 

Pertanto, come è costume per molte altre categorie di forte rilevanza nella vita sociale, l’opinione pubblica costituita da quel 10-15 per cento di popolazione orientata alla costruzione di un villaggio globale giusto e sostenibile chiede ai media di adottare e rispettare il codice deontologico qui riportato.

 

Codice Deontologico dei Media

 

1.      E’ responsabilità morale dei media perseguire l’obiettivo di diffondere l’informazione su ogni aspetto della realtà in cui viviamo.

2.      I media debbono diffondere l’informazione nel rispetto e nella considerazione di tutto il pubblico.

3.      L’informazione va organizzata distribuendo il “peso” dei diversi settori in modo da rispettare il diritto di conoscenza di gruppi sociali rilevanti

4.      L’informazione deve riflettere la realtà con una varietà di notizie che rifletta i componenti della realtà stessa nella misura in cui la determinano.

5.      L’informazione deve ricercare, per quanto è possibile, le cause degli avvenimenti nei comportamenti determinanti dell’uomo.

6.      I media hanno il privilegio e il compito di inquadrare gli avvenimenti riportati anche nell’ottica della loro rispondenza ai principi di responsabilità e di ricerca del bene comune.

7.      E’ privilegio, compito e responsabilità dei media adoperarsi per mettere in risalto le interrelazioni tra gli avvenimenti mondiali più significativi.

 

Il Codice Deontologico dei Media verrà presentato agli editori di stampa, radio e televisione nel mondo quando sarà stato sottoscritto da un gran numero di firmatari, quali:

- agenzie delle Nazioni Unite;

- organizzazioni non governative;

- associazioni di volontariato;

- giornalisti per i quali il mandato dell’editore rappresenta un freno;

- editori illuminati che hanno già espresso sintonia con i valori del Codice;

- persone che riconoscono la necessità e validità del Codice.  

 

Per esprimere il vostro sostegno a questa iniziativa, includete i vostri dati qui sotto e inviate questa pagina a Good News Agency, s.tripi@tiscalinet.it

 

Sottoscrivo il Codice Deontologico dei Media:

Nome e cognome:

Organizzazione (nome e indirizzo) :

Posizione nell’organizzazione :

Data :

 

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