Settimanale - anno II, numero 6 –
23 marzo 2001
Direttore responsabile ed editoriale: Sergio Tripi
Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 265/2000 del 20-6-2000
Good News Agency – l’agenzia delle buone notizie – riporta notizie
positive e costruttive da tutto il mondo del volontariato, delle Nazioni Unite,
delle organizzazioni non-governative e delle istituzioni impegnate nel
miglioramento della qualità della vita, notizie che non si “bruciano” nell’arco
di un giorno. Edita in italiano e in inglese, Good News Agency è distribuita
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paesi: Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania,
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E’ un servizio gratuito dell’Associazione Culturale dei Triangoli e
della Buona Volontà Mondiale, fondata nel 1979, Ente Morale con D.M.
24-5-1999 pubblicato sulla G.U. n. 135 dell’11-6-1999. L’Associazione opera per
lo sviluppo delle coscienze e sostiene le attività del Lucis Trust, di Radio
For Peace International, del Club di Budapest ed altre organizzazioni che
promuovono una cultura della pace nella prospettiva del ‘villaggio globale’
basato sull’unità nella diversità e sulla condivisione.
L’Associazione ha sede in Roma, via Antagora 10.
E-mail: s.tripi@tiscalinet.it.
Sommario:
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Legislazione internazionale
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Salute
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Disarmo e pace
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Scienza e tecnologia
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Cooperazione allo sviluppo
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Ambiente e natura
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Solidarietà
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Cultura ed educazione
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CAMPAGNA
PER IL CODICE ETICO DEI MEDIA
(TOP)
Il comitato FAO per la pesca costituisce un nuovo sub-comitato per l'acquacoltura: uno dei settori di produzione di cibo in più rapida crescita.
Roma, 7 marzo - La FAO ha rilasciato oggi una
dichiarazione secondo cui il Comitato intergovernativo FAO per la Pesca ha
deciso di costituire un nuovo sub-Comitato per l'Acquacoltura per affrontare gli importanti problemi che
vanno delineandosi in rapporto con questa rilevante attività di produzione
alimentare.
Secondo
questa Organizzazione, il sub-Comitato in questione "dovrebbe agire come
meccanismo intergovernativo per lo scambio di informazioni, la discussione e la
formazione di un consenso comune circa gli emergenti problemi
dell'acquacoltura". Questo si tradurrebbe in linee di condotta per i
governi e le organizzazioni internazionali su questioni tecniche e politiche.
Una
Comitato di esperti consultato dalla FAO per valutare questa possibilità si è
pronunciato favorevolmente circa la costituzione del sub-Comitato, auspicabile
sotto diversi punti di vista, tra i quali:
-
il contributo crescente dell'acquacoltura per l'alimentazione globale e per lo
sviluppo economico;
-
il delinearsi, a livello internazionale, di linee operative diverse, il che
richiede una maggiore cooperazione internazionale;
-
la crescente necessità di discutere i problemi dell’ acquacoltura in un unico
foro globale.
http://www.fao.org/WAICENT/OIS/PRESS_NE/PRESSENG/2001/pren0112.htm
Esperti internazionali discutono un piano di azione sugli incendi boschivi.
Roma,
9 marzo - Un'azione coordinata per far fronte al problema degli incendi che
distruggono le foreste in diverse parti del mondo: questo è il tema principale
che esperti internazionali si troveranno a dibattere in un incontro di tre
giorni, che si terrà questa settimana presso la sede romana della FAO.
Gli
esperti, secondo quanto dichiarato dall'Organizzazione stessa, stanno
tracciando il profilo di un possibile piano operativo internazionale per gli incendi boschivi, che tenga conto dei
fattori ambientali, delle politiche nazionali, delle leggi ed istituzioni in
vigore.
L'impatto
del fuoco sugli ecosistemi delle foreste è enorme, con rilevanti e complesse
implicazioni di carattere ecologico, sociale ed economico. I suoi effetti
possono essere sia positivi (se gestiti con competenza) che totalmente
negativi, e la loro portata si estende ben oltre l'area colpita.
La
FAO, in collaborazione con l'Organizzazione Internazionale per il Legname
Tropicale (ITTO) patrocinerà questa settimana di incontri in risposta alle
richieste avanzate dai Paesi membri. Sarà anche presente un esponente del,
IUCN/WWF.
http://www.fao.org/WAICENT/OIS/PRESS_NE/PRESSENG/2001/pren0113.htm
Il Direttore Generale dell'ILO, al “Glass Ceiling”
Commits Organisation, in favore dell’ uguaglianza di genere sul luogo di
lavoro
Ginevra, 8 marzo - "Non possiamo permetterci
di rinunciare al talento femminile", ha dichiarato oggi Juan Somavia,
Direttore Generale dell'ILO, in occasione della Giornata Internazionale della
Donna, di fronte ad un folto gruppo di dignitari internazionali.
"Incrementare l'uguaglianza di genere sul posto di lavoro"ha aggiunto
"è la cosa giusta da fare; è la cosa intelligente da fare."
Nell'incontro odierno presso la sede centrale
dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, dopo aver reso omaggio alle
generazioni di donne ed uomini che lottarono per l'uguaglianza, Somavia ha ribadito l'impegno dell'ILO
"alla loro stessa causa", dichiarando infine che "l'uguaglianza
di genere è al tempo stesso mèta ed incentivo alla realizzazione della nostra
visione fondamentale: un lavoro degno per donne ed uomini in condizioni di
libertà, equità e dignità".
http://www.ilo.org/public/english/bureau/inf/pr/2001/08.htm
I leaders africani e l'UNEP aprono la fase preliminare dei lavori per il Summit mondiale del 2002 sullo sviluppo sostenibile.
Nairobi/Dakar,
9 marzo - Esperti e funzionari dell'United Nations Environment Programme
(UNEP), capi di governo e membri delle varie società civili del continente
africano si incontreranno a Dakar, il
12 e 13 marzo 2001, per dare il via ai lavori preparativi del WSSD,
World Summit on Sustainable Development, aperti ufficialmente dal Presidente
del Senegal Abdoulaye Wade.
Rappresentanti
delle diverse nazioni africane discuteranno i problemi ambientali che ancora
affliggono la regione, molti anni dopo la storica Conferenza delle NU su
Ambiente e Sviluppo, tenutasi a Rio De Janeiro nel 1992. Dopo una valutazione
di quanto è stato fatto fin dalla realizzazione di Agenda 21, obbiettivo dei
lavori è giungere alla definizione comune di quei problemi che ancora gravano
sulla regione e dei mezzi per farvi fronte, in vista degli incontri di
Johannesburg. Ciò implica cooperazione e coordinazione tra le varie nazioni
africane al fine di mettere in evidenza i problemi sul tappeto per ogni singolo
Paese africano. L'Africa guarda al meeting del 2002 nella piena consapevolezza
che sono disponibili risorse umane e materiali per rendere lo sviluppo
sostenibile una realtà concreta.
http://www.unep.org/Documents/Default.asp?DocumentID=193&ArticleID=2786
Un nuovo rapporto dell'IPCC sul modo di limitare l'emissione di gas serra.
Geneva/Nairobi,
5 marzo - Autorevoli esperti di cambiamenti climatici e funzionari di circa 100
governi riunitisi ad Accra, Gana hanno messo a punto un importante rapporto che
mira a definire politiche e tecnologie efficaci per far fronte alle emissioni
di gas serra e alla minaccia di cambiamenti climatici indotti dall'uomo.
Il
rapporto odierno del 3° Gruppo di Lavoro dell'IPCC (Intergovernmental Panel on
Climate Change) sembra confermare la disponibilità, oggi, di numerose soluzioni
economiche atte a limitare le emissioni di gas ad effetto serra. In molti casi,
tuttavia, sarà necessario,da parte dei diversi governi, abbattere numerose
barriere di carattere istituzionale e comportamentale prima che le soluzioni
studiate possano concretarsi come previsto.
http://www.unep.org/Documents/Default.asp?DocumentID=193&ArticleID=2784
(TOP)
Quest’anno,
in occasione della ricorrenza dell’8 marzo, è stato assegnato il Premio
Millenium Peace per le Donne 2001 a sei donne o gruppi di donne provenienti da
Colombia, Kossovo, Pakistan, Papua Nuova Guinea e Ruanda.
Il nuovo premio, sponsorizzato dal Fondo delle
Nazioni Unite per lo Sviluppo delle Donne (UNIFEM) e dall’International Alert
(una ONG britannica che lavora a livello internazionale per la risoluzione dei
conflitti), è stato istituito allo scopo di conferire un riconoscimento
mondiale al lavoro svolto dalle tante donne impegnate, spesso in modo non
visibile, nei processi di pace.
In
considerazione del fatto che dal 1901, anno in cui il Premio Nobel per la Pace
è stato conferito per la prima volta, soltanto 10 donne (su un totale di circa
106 premi assegnati) hanno ottenuto tale riconoscimento, UNIFEM e International
Alert hanno unito i loro sforzi per colmare quello che oggi appare come un
imperdonabile mancanza di considerazione nei confronti del ruolo svolto dalle
donne a favore del conseguimento della pace.
Noeleen
Heyzer, Direttore Esecutivo dell’UNIFEM, ha precisato che “in alcuni casi le
donne sono riuscite ad accumulare armi e a barattarle con pasti caldi, oppure
hanno dimostrato senza sosta e fatto appello a favore della cessazione delle
violenze. Altre hanno formalmente partecipato ai negoziati di pace, lavorando
per assicurare che le nuove costituzioni includessero protezioni legislative
per donne e ragazze, quali l’accesso all’educazione, la terra, i diritti sulla
proprietà ed una rappresentanza di almeno il 30% nelle cariche pubbliche”.
Kevin
Clements, Segretario Generale di International Alert, ha invece sottolineato
che “mentre le donne sono colpite in modo sproporzionato dai conflitti, non ne
sono vittime passive, così come spesso sono disegnate. Un maggior numero di
donne deve essere invitato a definire i negoziati di pace. Quale visione della
pace possiamo aspettarci se solo metà della popolazione è inclusa nel
processo?”.
Il
Premio Millennium Peace per le Donne 2001 è stato assegnato a: Flora Brovina
(Kossovo), Presidente della Lega delle Donne Albanesi del Kossovo, una
organizzazione apolitica da lei fondata nel 1992 per assistere le donne di
etnia albanese; Asma Jahangir e Hina Jilani (Pakistan), da venti
anni in prima linea nei movimenti per i diritti umani e delle donne in
Pakistan; Veneranda Nzambazamariya (Ruanda), onorificenza postuma,
presidente di un collettivo di oltre 30 organizzazioni femminili da lei riunite
dopo i terribili massacri del 1994; Ruta Pacifica de las Mujeres
(Colombia), movimento che agisce quale importante referente nazionale per
l’attuale conflitto che colpisce il paese; Leitana Nehan Women’s Development
Agency (Papua Nuova Guinea), sin dagli anni ‘90 pietra miliare nei
negoziati per il processo di pace e la ricostruzione di Bougainville; Women
in Black (globale), una rete mondiale di donne che si battono contro la
guerra, la violenza ed il militarismo. [F. G.]
Fonte:
UNIFEM
(TOP)
Il
contributo del Buthan all'autonomia decisionale locale
11 marzo -Il Bhutan sta creando con l'aiuto
dell'UNDP una nuova rete di informazioni al fine di rendere disponibili ai
funzionari locali una vasta gamma d'informazioni e rendere il processo
decisionale più vicino alla popolazione. Il network permetterà ai funzionari
distrettuali del Buthan di raccogliere,
condividere, recuperare ed analizzare dati ed informazioni, restringendo nel
contempo il divario informativo tra Thimphu, capitale del Paese, ed i vari
distretti locali.
L'iniziativa
è importante, dato l'isolamento di numerose comunità dovuto alla configurazione
del luogo, all'esiguità dei trasporti e dei collegamenti.
Il
Fondo Giapponese per lo Sviluppo delle Risorse Umane finanzia il progetto, che
sarà eseguito dalla Commissione buthanese per la Pianificazione. Il 2 Marzo,
l'UNDP del Buthan e CISP, una società statunitense, hanno dal canto loro
siglato un accordo per la condivisione dei costi relativi all'iniziativa.
http://www.undp.org/dpa/index.html
10
Marzo – Il Comitato Internazionale delle Croce Rossa (ICRC) ha diffuso giovedì
la notizia che in appena pochi mesi i 300 membri dell’Associazione Ogoo delle
Donne Agricoltrici della Sierra Leone hanno trasformato terre agricole incolte
in campi di vegetali, zucche e pomodori. Mariana Keita, capo dell’associazione,
ha così affermato: “Noi donne lavoriamo insieme per aiutare noi stesse ad
evitare la prostituzione e la disoccupazione”.
Alle
donne, molte delle quali rifugiate o vedove di guerra, sono stati dati semi,
attrezzi ed istruzioni dall’ICRC, la Croce Rossa della Sierra Leone, e dal
Ministero dell’Agricoltura. Lo scorso anno ICRC e SLRC hanno sostenuto in
questo modo quasi 12.000 donne e stanno pianificando un aiuto per altre 60.000
nel corrente anno.
10Marzo
- L’agenzia IRIN mercoledì ha riferito che il Comitato Internazionale della
Croce Rossa (ICRC) sta diminuendo la distribuzione generale di cibo nella città
di Huambo, situata nelle regioni centrali dell’Angola, preferendo il programma
agricolo a sostegno dell’autosufficienza alimentare. Anne Zeidan, capo delle
operazioni ICRC per l’Africa centrale e meridionale, ha detto che un sondaggio
alimentare ha dimostrato che le condizioni stavano migliorando in Huambo e che
l’assistenza alimentare generale avrebbe avuto termine in aprile. Invece, semi
ed attrezzature saranno distribuiti per rendere operativa la comunità locale
dal punto di vista agricolo. Zeidan ha fatto presente che, in generale, “questa
interruzione nella distribuzione di cibo è stata pianificata e non è dunque una
brusca riduzione”. Ha anche aggiunto che l’ICRC potrebbe riprendere gli aiuti
alimentari, se necessari, dopo il raccolto di Agosto.
(TOP)
10 Marzo - L’Agenzia Svizzera per lo Sviluppo e la
Cooperazione ha annunciato il 2 Marzo che intende offrire 2,6 milioni di
franchi svizzeri (1,6 milioni di dollari) a due agenzie della Nazioni Unite e
ad una organizzazione non governativa per sostenere i loro sforzi nell’aiutare
migliaia di rifugiati della Sierra Leone e della Liberia nel sudovest della
Guinea.
L’equivalente
di circa 605.000 dollari vanno all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i
Rifugiati (UNHCR) allo scopo di sistemare i rifugiati in aree interne
maggiormente sicure. Circa 666.000 dollari andranno al Programma Mondiale per
l’Alimentazione (WFP) per l’acquisto, il trasporto e la distribuzione di 1370
tonnellate di cibo. La sezione svizzera dei Medici Senza Frontiere otterrà
circa 303.000 dollari per il suo lavoro nei nuovi campi dei rifugiati.
10
Marzo - Il Christ End Timer Movement (CETMI), una organizzazione non
governativa tedesca, domenica ha fatto appello agli organismi umanitari allo
scopo di reperire fondi per provvedere assistenza e cure mediche in Germania a
25 ragazzi della Sierra Leone di età compresa tra gli 11 e i 16 anni che hanno
subito amputazioni.. Il CETMI ha detto che necessita di denaro per i biglietti
aerei, arti artificiali, istruttori e trasporti locali per i ragazzi, che
verranno alloggiati in una struttura con 40 stanze equipaggiata con supporti
adatti al loro recupero. Il CETMI necessita di denaro anche per sopperire ai
costi operativi del progetto triennale, che potrebbe essere esteso fino ad
un’età adulta dei ragazzi.. L’Agenzia di Informazione Nazionale, SLENA,
mercoledì ha diffuso la notizia che, contemporaneamente, il ministro della
sanità della Sierra Leone, Ibrahim Jalloh, ha ricevuto 130.000 dollari dalla
DHL dell’Africa Occidentale per il progetto di una clinica ortopedica e di
riabilitazione per amputati.
Oltre
5000 persone hanno subìto menomazioni dal Fronte Unito Rivoluzionario durante
gli 11 anni di guerra contro lo stato.
Yugoslavia: Completati i lavori di riparazione dell’Istituto di Distrofia Muscolare a Novi Pazar
8
marzo – Il 1° marzo la Croce Rossa norvegese ed il Comitato Internazionale
della Croce Rossa (ICRC) hanno riconsegnato alle autorità sanitarie locali
l’Istituto di Distrofia Muscolare, recentemente restaurato a Novi Pazar,
istituto unico nel suo genere in Yugoslavia. I danni all’istituto erano stati causati dai bombardamenti NATO
nell’aprile del 1999 che, sommati ad anni di incuria, avevano portato a
condizioni di lavoro veramente deplorevoli. Per i pazienti, costretti per tutta
la vita su sedie a rotelle, i lavori di riparazione hanno comportato una
differenza enorme.
Un
numero significativo dei 180 pazienti dell’Istituto sono ricoverati in maniera
permanente e, naturalmente, sono quelli che traggono il maggior beneficio dal
progetto. Un giovane di 16 anni ha mostrato un ampio sorriso quando il
direttore ha spiegato che i lavori hanno non soltanto migliorato le strutture
per le terapie e reso le camere idonee per le visite e le attività di svago, ma
hanno letteralmente evitato il crollo delle mura.
http://www.icrc.org/icrceng.nsf/
Sierra
Leone: piantare i semi per un futuro migliore
8
marzo – L’Associazione delle Donne Contadine di Ogoo, alla periferia di Freetown, ha tutto il diritto di sentirsi
orgogliosa di quello che ha realizzato: in soli pochi mesi i suoi 300 membri,
molti dei quali donne sfollate o vedove di guerra, hanno trasformato terreni
sottosviluppati in campi verdeggianti che producono ricchi raccolti di ortaggi
locali e di importazione, quali il gombo, il krin-krin, la zucca e i pomodori.
Ciò è stato reso possibile dal duro lavoro delle donne e dal tempestivo
supporto dell’ICRC e della Società della Croce Rossa della Sierra Leone, che
insieme hanno fornito la semenza, le attrezzature e l’addestramento.
Anche
il Ministero dell’Agricoltura ha svolto un ruolo chiave nel progetto.
L’esempio
dell’Associazione di Ogoo dimostra che i programmi di assistenza per le donne
colpite dalla guerra debbono essere realizzati basandosi sulle loro forze e
capacità, permettendo loro di farsene carico. L’anno scorso l’ICRC e la Società
Nazionale hanno in questa maniera fornito supporto a circa 12.000 donne della
Sierra Leone; nel 2001 le due organizzazioni hanno pianificato di assistere nel
paese altre 60.000 donne che stanno sperando di piantare i semi di un futuro
migliore.
http://www.icrc.org/icrceng.nsf/
Afghanistan:
distribuzione di cibo di emergenza nella valle di Dar-e-Suf
8
marzo – Tra il 28 febbraio e il 4 marzo il Comitato Internazionale delle Croce
Rossa (ICRC) ha distribuito razioni di cibo a 14.000 persone bloccate dal
maltempo nella valle di Dar-e-Suf, a sud di Mazar-i-Sharif, coinvolta nel
conflitto. Con le strade della vallata gravemente minate e ricoperte di neve,
l’ICRC ha organizzato numerosi convogli di muli per raggiungere i 250 villaggi
della regione.
La
distribuzione di emergenza è stata effettuata a seguito di un sopralluogo
svolto dall’ICRC a metà febbraio. I delegati incaricati del sopralluogo hanno
descritto la situazione come “drammatica” sotto l’aspetto umanitario. Reto
Stocker, capo della sotto-delegazione a Mazar-i-Sharif, ha detto: “Nella
maggior parte dei villaggi che abbiamo visitato, di cibo ne era rimasto poco o
nulla. A peggiorare le cose, non vi era alcun segnale che il grano invernale
stesse crescendo”.
Trasportando
ciascuno fino 100 kg di rifornimenti, i circa 800 muli hanno viaggiato
attraverso la vallata durante l’operazione, che ha avuto una durata di quattro
giorni. Le razioni distribuite alle famiglie, che comprendevano riso, fagioli e
olio, avevano lo scopo di aiutarle a sopravvivere fino all’estate.
http://www.icrc.org/icrceng.nsf/
Repubblica
di Guinea: l’ICRC assiste gli sfollati verso l’interno
8
marzo – Da quando nel settembre 2000 nella Repubblica di Guinea sono scoppiati
scontri che hanno coinvolto gruppi armati della Liberia e della Sierra Leone,
oltre 80.000 abitanti della Guinea sfollati verso l’interno hanno ricevuto
assistenza di emergenza da parte del Comitato Internazionale della Croce Rossa
(ICRC). Lo scopo dell’assistenza, consistente in cibo (cereali, piselli, olio
da cucina e sale) e altri rifornimenti (stuoie per dormire, coperte, sapone e
taniche), è quello di aiutare quelle popolazioni a riacquistare una certa
autosufficienza.
Fuggendo
dalle zone confinanti la Liberia e la Sierra Leone, dove il combattimento è in
corso, gli sfollati, che hanno perduto tutti i loro averi, stanno cercando
rifugio presso parenti in varie parti del paese. Poiché dipendono completamente
da coloro che li accolgono, queste persone costituiscono un pesante onere per
le famiglie ospitanti e l’assistenza è quanto mai apprezzata.
In
vista del costante movimento di gente sfollata, si sta effettuando un
sopralluogo con l’aiuto dei volontari della Croce Rossa della Guinea e delle
autorità locali per determinare quali siano i gruppi più vulnerabili e per
fornire loro ulteriore assistenza. Farmaci e altre forniture mediche sono stati
distribuiti ai centri sanitari nelle zone di confine e ai principali ospedali
del paese che hanno in cura i feriti di guerra.
http://www.icrc.org/icrceng.nsf/
(TOP)
Grano modificato geneticamente
7
marzo - Nel primo intervento di soccorso federale relativo ai cibi trattati
geneticamente, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (EPA) ha
annunciato ieri che acquisterà 400.000 sacchi di semi di frumento contenenti la
varietà StarLink geneticamente modificata (GM). Servendosi di fondi fino 20
milioni di dollari, normalmente utilizzati per prestiti a favore di agricoltori
che si trovano a fronteggiare disastri naturali, il governo indennizzerà le
aziende di semi per il frumento che è state inavvertitamente contaminato dalla
varietà StarLink, molto probabilmente attraverso il polline proveniente da
altri campi di grano. Star Link non è stata approvata per il consumo umano, ma
questo grano ha già fatto la sua apparizione in numerosi prodotti commestibili,
provocando revoche di ordinazioni in tutta la nazione. Proprio questa mattina
Greenpeace ha detto che la StarLink è stata rinvenuta in frumento congelato per
cani prodotto dalla Kellogg’s. La EPA ha detto ieri che non verranno più
approvati prodotti per animali geneticamente modificati, a meno che questi non
siano anche sicuri per la salute umana.
http://washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A37085-2001Mar7.html
http://www.latimes.com/wires/wpolitics/20010308/tCB00V8713.html
http://www.boston.com/dailyglobe2/067/business/EPA_Altered_animal_feed_must_pass_human_standard-.shtml
10
Marzo – GlaxoSmithKline, una grande compagnia farmaceutica, e l’Organizzazione
Mondiale per la Sanità (WHO) hanno annunciato il 2 Marzo la firma di un accordo
per lo sviluppo di un nuovo trattamento antimalarico chiamato LAPDAP. Il WHO ha
riferito che il LAPDAP combina l’effetto di due farmaci antimalarici già
esistenti (chlorproguanil and dapsone). L’accordo si propone di sviluppare il
farmaco come trattamento orale per casi di malaria privi di complicazioni,
soprattutto nell’Africa sub-Sahariana. WHO ha inoltre aggiunto che
sperimentazioni cliniche nella regione hanno dimostrato che il LAPDAP è
efficace nel trattamento di forme malariche prive di complicazioni e resistenti
alle altre terapie standard.
Da uno studio la graduatoria mondiale della salute delle donne nel settore della riproduzione. Gli USA si collocano al 15° posto tra i 25 paesi a basso rischio; le donne africane sono ancora quelle più a rischio
Washington,
D.C., 8 marzo – Le donne degli Stati Uniti affrontano più rischi per la loro
salute nel campo sessuale e in quello della riproduzione rispetto alle donne di
Singapore e di molte nazioni europee. Tuttavia, secondo un nuovo studio che
riporta una graduatoria di 133 paesi e che è stato reso noto dal Population
Action International (PAI), tali rischi sono di gran lunga inferiori rispetto a
quelli cui debbono far fronte le donne africane. L’Italia e l’Etiopia sono
dallo studio del PAI classificate, rispettivamente, al più basso e al più alto
rischio.
Poiché
tutte le nazioni del mondo celebrano oggi la Giornata Internazionale delle
Donne, il PAI, un gruppo che dirige la policy per la popolazione, e il CARE,
una delle più grandi organizzazioni mondiali per l’assistenza e lo sviluppo,
stanno evidenziando l’importanza che hanno le cure sanitarie nel campo della
riproduzione nella vita delle donne e nella battaglia contro la povertà
globale. “Vi è uno stupefacente abisso tra i paesi ricchi e quelli poveri
quando questo perviene alla salute delle donne in materia sessuale e nella
riproduzione”, dichiara Amy Coen, presidente del PAI. “Proprio ora nei paesi in
via di sviluppo quasi la metà delle donne partorisce i propri bambini senza
alcun aiuto da parte di personale sanitario specializzato e vi sono 150 milioni
di donne che, pur dicendo di voler evitare o rinviare la loro prossima
gravidanza, ancora non hanno accesso ai
contraccettivi.”
Il
PAI e il CARE identificano l’accesso ai contraccettivi, le cure ostetriche
essenziali e i programmi di prevenzione HIV/AIDS come i tre interventi chiave
per salvare la vita di donne e uomini in età riproduttiva.
http://www.care.org/info
center/newsroom/2001/studyranks030801a.html
Lanciata
campagna di petizione internazionale
Sostenitori
online appoggiano il grande sforzo del Sud Africa per i medicinali contro
l’AIDS; richiesta alle case farmaceutiche di sospendere la causa processuale
New
York, 12 marzo – L’organizzazione dei Medici Senza Frontiere (MSF) ha
annunciato il lancio di “Lasciar cadere la causa!” - una campagna di petizione
internazionale rivolta a 39 case farmaceutiche che hanno citato in giudizio il
governo sudafricano, affinché desistano dalla causa processuale che sta
impedendo ai sudafricani di ricevere i medicinali per l’AIDS.
Nel
1997 Nelson Mandela aveva firmato una legge volta a facilitare l’acquisto delle
medicine, ma l’industria farmaceutica aveva immediatamente intentato causa per
bloccarla. Nei tre anni in cui le compagnie hanno fatto arenare questo atto
legislativo nei tribunali, oltre 400.000 sudafricani sono deceduti di HIV/AIDS,
quasi tutti privi di qualsiasi accesso a cure alla loro portata…
Vi
è una pressione internazionale via via crescente sulle 39 compagnie affinché
desistano dalla causa, pressione che include dichiarazioni da parte di politici
di livello elevato che esprimono il loro sostegno al Sud Africa.
http://www.doctorswithoutborders.org/pr/2001/03-12-2001.shtml
Alluvioni in Mozambico: prevenzione
delle epidemie
Maputo,
9 marzo – Le recenti alluvioni in Mozambico hanno inquinato le sorgenti
acquifere, suscitando preoccupazioni per la minaccia di epidemie quali colera,
malaria e morbillo. L’organizzazione dei Medici Senza Frontiere (MSF) si sta
concentrando sulla prevenzione dell’epidemia nelle province gravemente colpite
dalle alluvioni. MSF sta anche costituendo un centro per il colera,
organizzando l’addestramento di sanitari professionisti, in particolare nei
distretti di Mutarara e Quelimane e fornendo supporto temporaneo alle stazioni
sanitarie del Ministero della Sanità ad Ankuaze, Nhacolo e Caia.
MSF
sta inoltre fornendo cure mediche alle popolazioni evacuate a causa delle
alluvioni in quattro centri che ospitano più di 1.200 famiglie nel distretto di
Mutarara. A Chupanga (provincia di Sofala), MSF sta fornendo attrezzature
mediche e acqua potabile nonché assistenza per l’evacuazione in battello e in
elicottero.
http://www.doctorswithoutborders.org/pr/2001/03-09-2001.shtml
(TOP)
Blair considera
l’Inghilterra leader nella rivoluzione industriale verde
Londra,
7 Marzo – In quello che i gruppi dei verdi hanno descritto come il suo discorso
ambientalista più forte, il Primo Ministro inglese Tony Blair ha annunciato un
ulteriore contributo di 100 milioni di sterline (147 milioni di dollari) per
sostenere la tecnologia di energia rinnovabile.
http://ens-news.com/ens/mar2001/2001L-03-07-11.html
Dubai, ricco produttore di petrolio,
prende in considerazione l’idrogeno
Rhinecliff,
NY, 7 Marzo – Lo stato di Dubai, ricco produttore di petrolio, importante
crocevia commerciale e tecnologico nella regione del Golfo Persico, sta
effettuando i primi cauti passi verso una eventuale produzione di idrogeno
riciclabile in stretta collaborazione con la casa produttrice di auto BMW. Se
la strategia avrà presa e successo, potrebbe rappresentare un cambiamento
rivoluzionario nel sistema mondiale di distribuzione dell’energia. Potrebbe
segnare l’inizio, tra i principali produttori mondiali di petrolio, di uno
passaggio dai combustibili al carbonio
all’energia rinnovabile di origine solare.
http://ens-news.com/e-wire/Mar01/07Mar0107.html
Nuove
possibilità di lotta contro il cancro e le infezioni virali sembrano emergere
dai recenti progressi compiuti nel campo dell'ingegneria biologica, in
particolare per quanto riguarda la costruzione di un "timo
artificiale". La ghiandola artificiale genera efficacemente un'ampia gamma
di cellule umane di tipo T, elementi chiave nel sistema immunitario umano. Le
ricerche della Cytomatrix (Woburn, Massachussets) e del Massachussets General
Hospital sembrano aver posto le fondamenta per future possibili terapie a base
di cellule T contro le malattie incurabili e i gravi attacchi al sistema
immunitario. La ricerca è stata parzialmente sostenuta dall'Advanced Technology
Program della NIST.
Le
cellule T si formano nel timo e sono responsabili di risposte immunitarie
altamente specifiche, alcune attaccando direttamente le cellule anomale - quali
quelle cancerogene e le cellule affette da virus, o di agire in tessuti
trapiantati - altre controllando diversi aspetti della risposta immunitaria,
come la produzione di anticorpi. Le possibili varianti di cellule T ammontano a
circa mille miliardi, e un individuo normale può avere milioni di differenti
cellule T.
http://www.nist.gov/public_affairs/taglance/current.htm#3d
Esperti
radiologi del West Virginia possono ora trovarsi in diversi luoghi allo stesso
tempo, offrendo servizi più veloci e
più convenienti ai pazienti delle zone rurali. E' questo il risultato di
un complesso ed innovativo sistema di tecnologie informative mediche sviluppato
dall'Advanced Technology Program della NIST.
Il
progetto ha portato alla costruzione di una rete informativa ad alta velocità,
presumibilmente il primo network teleradiologico, usata dal Centro Medico di
Charleston (CAMC) per fornire interpretazioni radiologiche specializzate ad
almeno sette ospedali dello stato.
Approssimativamente
150 pazienti sono quotidianamente assistiti dal sistema, capace di dialogare
con ogni tipo di dato multimediale e di fornire accesso a tutti i sistemi
esistenti. La rete ha ridotto il tempo d'accesso alle interpretazioni
radiologiche, per il personale medico, da 10 ore a 15 minuti. "Abbiamo fatto un balzo in avanti di anni luce
rispetto a prima" ha dichiarato Bob Boyles, direttore dei servizi e dei
materiali del Centro Medico di Charleston. "Prima è possibile formulare
una diagnosi, maggiori sono le possibilità di successo della terapia". Il
CAMC impiega il nuovo network informativo anche per l’effettuazione e
l'archiviazione degli esami di risonanza magnetica, tomografia computerizzata,
ultrasuoni, medicina nucleare, e radiologia, rendendo il complesso delle
risultanze accessibile al personale di terapia intensiva, di emergenza, e di
diagnostica.
Il
progetto triennale dell'ATP, condotto dall'Advanced Technology Institute of
Charleston, ha usufruito della partnership di aziende industriali, di strutture
cliniche, di università e laboratori nazionali.
http://www.nist.gov/public_affairs/taglance/current.htm#3d
Il
NIST ha aderito al National Particulate Matter Research Program, un progetto
multilaterale condotto dall'Environmental Protection Agency, volto al
miglioramento della qualità dell'aria e della salute pubblica. La materia
particolata è una miscela di particelle
grezze e fini, originata sia dai processi naturali che dalle specifiche
attività umane. Da 10 a 100 volte più piccola del diametro di un capello umano,
può essere composta da polvere, ceneri, fuliggine, e vaporizzazioni di solfato.
Il NIST fornirà le misurazioni chimiche fondamentali e gli standard di
riferimento che serviranno come base per un più approfondito esame della
qualità dell' aria da parte del governo e dell'industria.
http://www.nist.gov/public_affairs/taglance/current.htm#3d
(TOP)
Il
Direttore Generale dell'IAEA in visita alle installazioni di depurazione della
centrale elettrica termale polacca
6 marzo 2001 - In occasione del suo primo soggiorno
ufficiale in Polonia, il Direttore Generale dell'Agenzia Internazionale per
l'Energia Atomica, Mohamed ElBaradei,
si è recato oggi alla Centrale elettrica di Pomorzany, nei pressi di
Szczecin, ad assistere ad una dimostrazione del Electron Beam Facility,
realizzato con la supervisione della stessa IAEA. L'apparecchiatura impiega un
raggio di elettroni per la
purificazione dei gas da combustione del carbone emessi dal complesso
delle ciminiere dello stabilimento, contribuendo in tal modo alla protezione
dell'ambiente. Con l'aggiunta di ammoniaca, il processo permette anche la produzione,
come sottoprodotto, di fertilizzante.
In
Paesi come la Polonia, dove la produzione di energia è basata largamente sulla
combustione del carbone, sono state installate apparecchiature speciali per
limitare l'emissione di sostanze inquinanti, al fine di evitare i gravi danni
derivanti dalla loro diffusione nell'atmosfera.
http://www.iaea.org/worldatom/Press/P_release/2001/prn0104.shtml
Il Messico avvia una
crociata nazionale per le foreste e l’acqua
Città
del Messico, 7 Marzo (ENS) - Il nuovo governo messicano si sta attivando in
maniera totale per proteggere dalla riduzione le foreste e le riserve d’acqua
del paese – minacciando anche di far uso delle forze armate per la difesa di
queste risorse. Per creare consapevolezza circa l’importanza delle foreste e
dell’acqua, il Presidente messicano Vicente Fox ha lanciato oggi a Patzcuaro,
Michoacan, la Crociata Nazionale per le Foreste e l’Acqua.
http://ens-news.com/ens/mar2001/2001L-03-07-02.html
9
Marzo – L’Agenzia degli Stati Uniti per la Protezione dell’Ambiente (EPA) ha un
nuovo obiettivo per le sue indagini: le università e i college che non rispettano le leggi
ambientali. Rene Henry dell’ufficio EPA di Filadelfia ha così affermato: “I
nostri ispettori non sono stati in un solo campus in cui non abbiano riscontrato
seri problemi”. La Boston University, ad esempio, è stata multata nel 1997 per
750.000 dollari a causa di un serbatoio che aveva versato oltre 4.000 litri di
carburante nel fiume Charles. Lo scorso dicembre l’Università di Hawai è stata
colpita dalla multa più alta mai emessa dall’EPA nei confronti di una
università: 1.7 milioni di dollari per pericolose violazioni nello smaltimento
dei rifiuti. Il portavoce dell’EPA Mark Merchant ha detto che l’agenzia ha
iniziato a concentrarsi sulle scuole perché l’inquinamento da fonti industriali
è stato fortemente ridotto.
http://www.lasvegassun.com/sunbin/stories/bw-other/2001/mar/07/030808485.html
Washington,
1 Marzo – La Humane Society degli Stati Uniti (HSUS) ha annunciato oggi il
lancio di un Fondo donatori della HSUS. Il fondo donatori amici degli animali,
“che opera per assicurare che tutte le donazioni offerte al fondo vengano poi
distribuite ad organizzazioni caritatevoli o non-profit e che non arrecano
alcun danno agli animali”, è aperto ai membri dell’HSUS e a tutti coloro che
condividono le finalità della HSUS di arrestare le crudeltà sugli animali,
l’incuria e il loro sfruttamento.
Attualmente
al primo posto negli investimenti e nelle opere nazionali di carità, il fondo
dei donatori opera in qualche modo come una fondazione privata ma richiede
minime donazioni iniziali. Non accessibile esclusivamente a persone facoltose,
il fondo è stato concepito per individui che cercano riduzioni significative
delle tasse nell’anno corrente, ma che intendono anche usare flessibilmente i
fondi per distribuirli su un periodo di molti anni…
Ginevra/Nairobi 13
marzo – Oggi è stato completato il rapporto finale dell’UNEP (Programma delle
Nazioni Unite per l’Ambiente) sull’impatto ambientale dell’uranio impoverito
(DU) durante il conflitto del 1999 in Kossovo. La missione UNEP, formata da 14 scienziati
provenienti da più nazioni, ha visitato dei luoghi identificati come bersagli
colpiti da ordigni contenenti DU ed ha rilevato che l’ammontare degli isotopi
transuranici (isotopi U-238/U-236 e isotopi Pu 239/240) è molto basso ed essi
non hanno alcun significativo impatto sulla radioattività complessiva.
“Ci sono ancora
considerevoli incertezze scientifiche, specialmente riguardo la sicurezza delle
falde acquifere” ha dichiarato Pekka Haavisto, Presidente del Gruppo di
Valutazione del DU dell’ UNEP. “Ulteriore lavoro va eseguito per ridurre queste
incertezze e per monitorare la qualità dell’acqua”. IAEA (Agenzia
Internazionale dell’Energia Atomica) , UNEP e WHO (Organizzazione Mondiale
della Salute) prenderanno in considerazione una cooperazione futura per
preparare nuove missioni nelle aree dove DU è stato usato durante conflitti
militari.
Il
rapporto è nel sito: http://www.unep.ch/balkans/
http://www.unep.org/Documents/Default.asp?DocumentID=193&ArticleID=2789
Athens, Georgia, USA,
19 marzo – Lo studente di antropologia John Stepp dell’ UGA (Università della
Georgia) ha trovato che le erbacce facilmente trovabili in aree depresse
potrebbero essere forse più importanti di piante medicinali dell’antica foresta
pluviale tropicale. Lavorando con i Maya degli altopiani in Chiapas, Messico,
Stepp ha scoperto che la maggior parte delle piante medicinali importanti usate
dalla popolazione, circa il 35%, crescono dove altre piante non sono in grado
di fare, come le erbacce in aree depresse, non lontano dalle loro case o
villaggi. Una analisi sulle piante medicinali usate dai Nativi americani del
Nord rivela un numero analogo e sono erbacce. “Le piante nelle aree depresse
potrebbero contenere più elementi chimici per la difesa, che potrebbero
renderle più utili come medicamenti”, ha detto Stepp. (Giornale di farmacologia
etnica)
http://ens-news.com/ens/mar2001/2001L-03-19-09.html
La Natura pulisce
Scienziati finanziati
dall’ONR (Ufficio della Ricerca Navale) hanno scoperto l’evidenza di un
processo naturale definito biorimedio intrinseco, nel quale organismi nativi,
in sedimenti marini contaminati, possono degradare o divenire uno scarico per
idrocarburi ed altri inquinanti organici. I batteri naturali, adattati da anni
di esposizione al problema, potrebbe svolgere un processo di pulizia autonomo,
funzionando come un filtro nell’ecosistema. “Abbiamo speso milioni di dollari
dei contribuenti per drenare i sedimenti” ha detto Mike Montgomery del
Laboratorio di ricerca Navale, “i veri elementi che stanno risolvendo il
problema per noi”. La strategia ora è di imparare ad identificare i sedimenti
che potrebbero essere i portatori del biorimedio intrinseco e quindi
contribuire ai programmi di pulizia dei luoghi.
http://ens-news.com/ens/mar2001/2001L-03-07-09.html
Nairobi/Geneva/Arendal/Vienna/Szentendre,
13 Marzo – L’obiettivo di dare alla popolazioni ed alle comunità del mondo un
accesso immediato ad informazioni di alta qualità sull’ambiente è ora più
vicino grazie ad una speciale Task Force altamente tecnologica, nata per
fornire notizie ambientali. La prima
riunione tenutasi a Arendal, Norvegia, basata su un’iniziativa sostenuta
dall’Austria col sostegno del governo norvegese, ha coinvolto più di 30 governi
della regione paneuropea, e ONG da USA, Regno Unito e Israele. Il meeting è
stato incentrato sul come aiutare le autorità pubbliche a sviluppare la
necessaria informazione tecnologica per la partecipazione pubblica nelle
decisioni ambientali, e su come sviluppare approcci, standard e tecnologie
comuni per la diffusione di tale informazione per mezzo di Internet,
televisione e radio.
Sull’evento:
Ministero ambientale norvegese e UNEP/GRID-Arendal: www.grida.no
La Task Force ha
convenuto di continuare il suo lavoro in un ambiente “virtuale” attraverso un
forum di discussione elettronica sostenuto dal Centro Ambientale Regionale per
il REC (Europa Centrale e Orientale): www.rec.org/e-aarhus
Sulla Convenzione: www.unece.org/env/pp/
La
Task Force lavorerà con le ONG, i mass media ed altri fruitori pertinenti per
assicurare la qualità delle informazioni ambientali fornite.
http://www.unep.org/Documents/Default.asp?DocumentID=193&ArticleID=2790
(TOP)
Le nazioni caraibiche e latino americane sottoscrivono la dichiarazione di Cochabamba sull'educazione
Parigi,
8 Marzo - La riunione del Comitato intergovernativo regionale del Major Project
for Education (PROMEDLAC VII), organizzata dall'UNESCO in Bolivia, si è
conclusa ieri sera con l'adozione della Dichiarazione di Cochabamba ed una
serie di indicazioni relative alle politiche educative.
La
Conferenza, una pietra miliare per il futuro dell' istruzione in America Latina
e nei Caraibi, ha iniziato i lavori il 5 Marzo, con l'indirizzo di saluto del
Presidente della Bolivia Hugo Banzer, ed ha riunito delegazioni di diversi
Paesi della regione, tra cui 16 ministri dell'educazione e 15 deputati.
Dopo
aver valutato la situazione dell'educazione nella regione, sono state formulate proposte concrete per
attività da realizzarsi, all'interno e sulla scorta del modello emerso dai
lavori del World Education Forum svoltosi a Dakar nell'Aprile dello scorso
anno.
http://www.unesco.org/opi/eng/unescopress/2001/01-35e.shtml
8 marzo: WFP: mandiamo le bambine a scuola per
vincere la fame nel mondo
ROMA, 7 marzo 2001 - L’educazione scolastica delle bambine e delle
ragazze del Sud del mondo è una delle armi più formidabili per combattere la
fame e la povertà del pianeta; lo ha detto Catherine Bertini, Direttore
Esecutivo del World Food Programme, il Programma Alimentare Mondiale delle
Nazioni Unite. Parlando il giorno prima della Festa della Donna, la signora
Bertini ha chiesto alla comunita’ internazionale di intensificare gli sforzi
per far si’ che le bambine e le ragazze dei Paesi in via di sviluppo abbiano
accesso all’istruzione.
Secondo
il numero uno dell’agenzia alimentare dell’Onu, la principale priorita’ della
comunita’ internazionale dovrebbe diventare colmare il grande solco che divide
il livello di istruzione e di presenza scolastica di uomini e donne.La signora
Bertini, che ha fatto della parita’ fra i generi uno dei punti chiave dell’azione
del WFP, sottolinea che, degli 875 milioni di adulti analfabeti, due terzi (583
milioni) sono donne. Non solo: le donne che hanno ricevuto un’educazione,
statisticamente si sposano piu’ tardi, hanno in media due figli in meno
rispetto alle altre, e riescono a garantire ai loro bambini un livello migliore
di salute.
http://www.wfp.org/prelease/2001/0307I.htm
Lo scorso 7 marzo
l’UNICEF ha lanciato un appello a favore di una campagna globale contro il
diffondersi del fenomeno del matrimonio tra adolescenti.
Secondo
un recente rapporto dell’Agenzia delle Nazioni Unite intitolato “Matrimonio
prematuro: spose bambine”, risulta che
questa pratica è ancora largamente diffusa nei paesi in via di sviluppo, in
modo particolare in Africa e in Asia meridionale. Le percentuali di spose in un
età compresa tra i 15 e i 19 anni varia dal 28% in Iraq al 30 % in Honduras,
con punte del 70% in Niger e del 74% nella Repubblica Democratica del Congo.
Il
rapporto pone in risalto i motivi che spingono le famiglie a dare in spose le
loro figlie adolescenti. Tra questi spicca, primo fra tutti, la povertà: questo
fenomeno è particolarmente evidente in Iraq, dove è dimostrato che i matrimoni
prematuri avvengono principalmente nelle aree più povere. In altri paesi, come
ad esempio il Bangladesh (51% di spose tra i 15 e i 19 anni), genitori
particolarmente indigenti sono vittime di personaggi senza scrupoli che,
talvolta con la promessa di falsi matrimoni, li convincono a dare via le loro figlie che vengono poi
avviate alla prostituzione in paesi stranieri. Un altro fattore determinante è
la preoccupazione da parte delle famiglie di evitare gravidanze al di fuori del
matrimonio. Dal rapporto risulta che in Niger il 44% delle donne tra i 20 e i
24 anni di età si sposano prima dei 15 anni proprio per questo motivo. Il
rapporto sottolinea come la pratica del matrimonio prematuro implichi una serie
di danni psicofisici per gli adolescenti, che vanno dalla restrizione delle
loro libertà individuali all’impatto sulla loro salute ed educazione.
L’UNICEF
ha individuato nell’educazione l’elemento chiave per combattere questa piaga
che, come risultato più evidente, permette che madri adolescenti mettano al mondo ogni anno 15 milioni
di bambini, il più delle volte senza alcun tipo di assistenza sanitaria. E dal
momento che uno dei risultati più
difficili da ottenere sembra proprio essere quello di convincere le famiglie a
mantenere a scuola le proprie figlie, questa Agenzia delle Nazioni Unite ha
avviato da tempo un Programma per l’Educazione Globale delle Ragazze,
attualmente operativo in 60 paesi, allo scopo di assicurare alle fanciulle
eguali opportunità di educazione rispetto ai figli maschi.
L’UNICEF
ha inoltre contribuito all’attuazione di due iniziative di successo in Asia
meridionale e nell’Africa sub-sahariana.
L’appello
lanciato dell’UNICEF scaturisce dalla consapevolezza che questo sforzi non sono
comunque sufficienti. Per combattere alla base il fenomeno dei matrimoni tra
adolescenti è necessario che un’ ampia gamma di individui ed organizzazioni,
dai capi delle comunità agli organismi internazionali, si mobilitino per
informare i genitori ed i giovani circa le implicazioni negative legate a
questo fenomeno, così che essi siano in grado di scegliere con maggiore
consapevolezza. [F. G.]
Fonte:
UNICEF
La campagna per il Codice Etico dei Media riceve un’ampia e calorosa accoglienza
“Niente è più potente di un’idea il cui tempo è
giunto”: la necessità di stabilire un nuovo equilibrio nel mondo dei media è
condivisa da molti gruppi e persone lungimiranti.
I Premi Nobel per la Pace riuniti a Roma l’11 e il
12 novembre 2000 hanno discusso a lungo questo problema ed hanno affermato di
ritenere che “il sistema moderno dei mass-media sia afflitto da una crisi senza
precedenti, che impedisce la diffusione di un’immagine fedele e corretta della
situazione reale”. E la loro conclusione ha sottolineato che “l’opinione
pubblica è chiamata a trasformarsi da osservatore passivo ad elemento attivo,
custode della verità e della responsabilità dei mass-media”.
Il Club di Budapest ha messo a fuoco il ruolo e le
responsabilità dei media, e studi in questa direzione sono stati e sono
condotti da diverse università e gruppi di ricerca.
Il lancio della nostra campagna per il Codice Etico
dei Media sta incontrando un’ampia e calorosa accoglienza e sta suscitando un
profondo interesse tra organizzazioni di servizio e privati cittadini attorno
al mondo. Tra le molte adesioni che abbiamo ricevuto in queste prime quattro
settimane, vi sono: Prof. Ervin Laszlo, scienziato e ricercatore, Presidente
del Club of Budapest; Prof. Ada Aharoni, ricercatrice accademica e Presidente
di IFLAC: PAVE PEACE - International
Forum for the Culture of Peace (Israele); Sociocratic Centre of Australia;
Franciscan Missionaries of Mary (Italia); Syntony Quest (USA); Global Vision
Network (Inghilterra); The REED Program-Environmentally Clean Communities
(USA); Global Resource Bank (USA); World Business Academy (Brasile); Institute
of Noetic Sciences (Brasile); The William Harris House Initiative of Synthesis
and Convergence (Brasile); Associazione Sipicciano Vive (Italia); Human Species
(Francia); Revelation Journal (Inghilterra); Agenzia di stampa umanista Buone
Nuove (Italia); Unione Comunità Associazioni Immigrati (Italia); The Phoenix
News Network (Canada); WORLD GOODWILL (Direzione Internazionale, Inghilterra);
Intuition in Service (Nuova Zelanda); Associazione ICPC Italia; Toward the
Third Millennium (Russia) e moltissime persone che hanno aderito a titolo
personale.
Questa campagna durerà diversi mesi poiché il Codice
Etico dei Media sarà presentato al mondo degli editori quando un gran numero di
persone e di organizzazioni lo avranno sottoscritto. Includeremo resoconti
sull’andamento della campagna nei prossimi numeri di Good News Agency. Come
tutti sappiamo, ogni adesione conta e noi
abbiamo bisogno anche della sua. Includa il suo nome alla fine della
pagina seguente e ce la rimandi. Insieme, possiamo farcela.
* * * * * * *
Prossimo
numero: 6 aprile 2001.
* * * * * * *
(TOP)
La costruzione di un mondo giusto e pacifico spetta all’uomo, così
come la sua distruzione potrebbe essere determinata dall’uomo stesso.
In un ambito democratico che tende ad assegnare al
cittadino-elettore una crescente responsabilità degli indirizzi di sviluppo
sociale, la formazione di un’opinione pubblica consapevole a tutto campo dei
principali avvenimenti che si verificano nel mondo è la chiave per indirizzare
gli sforzi dell’umanità verso un villaggio globale basato sull’unità nella
diversità e sulla condivisione, qualità fondamentali per lo sviluppo di una vita
sociale responsabile e sostenibile.
In questa prospettiva, l’importanza dei media è fondamentale, e
la conseguente responsabilità sociale degli editori non può più essere basata
sull’unico elemento finora indiscusso: la ricerca dell’utile aziendale attraverso
la massima diffusione possibile del mezzo di comunicazione. Questo obiettivo ha
sinora prevalso su ogni altra considerazione, sottraendo di fatto i media alla
responsabilità della formazione di un’opinione pubblica consapevole ed
equilibrata.
Nel perseguire il massimo utile aziendale possibile, i media
hanno posto l’accento sulla diffusione di notizie sensazionali e drammatiche,
che fanno leva sulle caratteristiche di un pubblico visto come groviglio di
emozioni e mortificano l’interesse di altra parte di pubblico, che della vita e
dell’informazione che la descrive ha una visione affatto diversa. Questa
situazione nel mondo dell’informazione è l’evidenza la più clamorosa di
un’attività umana che, con alcune illuminate eccezioni, sacrifica la qualità e
l’equilibrio sull’altare della quantità e del profitto immediato, ignorando
peraltro quelle responsabilità di ordine etico che quella stessa attività di
per sé implicitamente conferisce.
Oggi, però, i media non possono più continuare a trascurare gli
avvenimenti positivi e costruttivi di quella parte di umanità – stimata tra il
10 e il 15 per cento di cittadini-elettori-contribuenti nei paesi sviluppati –
che ha ormai assunto comportamenti sociali in sintonia con i valori fondanti di
uno sviluppo sociale equo e sostenibile. Dare voce anche agli avvenimenti che
nel mondo evidenziano la risposta dell’umanità ai maggiori problemi del nostro
tempo, è una responsabilità dei media non più procrastinabile per consentire
all’opinione pubblica di formarsi sulla base di una gamma di informazioni
rispondente a tutti gli aspetti della realtà in cui viviamo.
Pertanto, come è costume per molte altre categorie di forte
rilevanza nella vita sociale, l’opinione pubblica costituita da quel 10-15 per
cento di popolazione orientata alla costruzione di un villaggio globale giusto
e sostenibile chiede ai media di adottare e rispettare il codice deontologico
qui riportato.
Codice Deontologico dei Media
1.
E’ responsabilità
morale dei media perseguire l’obiettivo di diffondere l’informazione su ogni
aspetto della realtà in cui viviamo.
2.
I media
debbono diffondere l’informazione nel rispetto e nella considerazione di tutto
il pubblico.
3.
L’informazione
va organizzata distribuendo il “peso” dei diversi settori in modo da rispettare
il diritto di conoscenza di gruppi sociali rilevanti
4.
L’informazione
deve riflettere la realtà con una varietà di notizie che rifletta i componenti
della realtà stessa nella misura in cui la determinano.
5.
L’informazione
deve ricercare, per quanto è possibile, le cause degli avvenimenti nei
comportamenti determinanti dell’uomo.
6.
I media
hanno il privilegio e il compito di inquadrare gli avvenimenti riportati anche
nell’ottica della loro rispondenza ai principi di responsabilità e di ricerca
del bene comune.
7.
E’
privilegio, compito e responsabilità dei media adoperarsi per mettere in
risalto le interrelazioni tra gli avvenimenti mondiali più significativi.
Il Codice Deontologico dei Media verrà presentato agli editori
di stampa, radio e televisione nel mondo quando sarà stato sottoscritto da un
gran numero di firmatari, quali:
- agenzie delle Nazioni Unite;
- organizzazioni non governative;
- associazioni di volontariato;
- giornalisti per i quali il mandato
dell’editore rappresenta un freno;
- editori illuminati che hanno già
espresso sintonia con i valori del Codice;
- persone che riconoscono la necessità e
validità del Codice.
Per esprimere il vostro sostegno a questa iniziativa, includete
i vostri dati qui sotto e inviate questa pagina a Good News Agency, s.tripi@tiscalinet.it
Sottoscrivo il Codice Deontologico dei Media:
Nome e cognome:
Organizzazione (nome e indirizzo) :
Posizione nell’organizzazione :
Data :
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