Good News Agency – anno XI, n° 177

 

 

Settimanale – anno XI, numero 177 – 8 ottobre 2010

Direttore responsabile ed editoriale: Sergio Tripi

Registrazione presso il Tribunale di Roma  n. 265/2000 del 20-6-2000

Good News Agency - l’agenzia delle buone notizie - riporta notizie positive e costruttive da tutto il mondo del volontariato, delle Nazioni Unite, delle organizzazioni non-governative e delle istituzioni impegnate nel miglioramento della qualità della vita, notizie che non si “bruciano” nell’arco di un giorno. È distribuita gratuitamente per via telematica a 10.000 media e giornalisti di redazione in 54 paesi, a 3.000 ONG e a 1.600 scuole superiori e università. È un servizio di volontariato dell’Associazione Culturale dei Triangoli e della Buona Volontà Mondiale, ente morale associato al Dipartimento della Pubblica Informazione delle Nazioni Unite. L’Associazione è stata inoltre riconosciuta dall’UNESCO quale “attore del movimento globale per una cultura di pace” ed è iscritta alla World Association of Non Governmental Organizations. L’Associazione è iscritta nel R.O.C. e nel Registro della Regione Lazio delle Associazioni di Promozione Sociale.

 

Sommario

Legislazione internazionaleDiritti umaniEconomia e sviluppoSolidarietà

Pace e sicurezzaSaluteEnergia e sicurezzaAmbiente e natura

Religione e spiritualitàCultura e educazione

Editoriale: La validità dell'ONU, di Sergio Tripi

 

  

Legislazione internazionale

(top)

 

Il Gabon aderisce al trattato contro il traffico di armi e persone

22 settembre - Oggi il capo dell'agenzia anticrimine delle Nazioni Unite ha lodato l'adesione del Gabon ai trattati contro il traffico di armi e persone, sottolineando che questa decisione aiuterà a rafforzare la pace e la sicurezza nell'Africa centrale. I due trattati fanno parte di un Convenzione dell'Onu contro la criminalità organizzata transnazionale, che è sotto la giurisdizione dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro le droghe e il crimine (UNODOC) e che è stata adottata a Palermo una decina di anni fa.

Il Gabon ha aderito a due dei tre protocolli della Convenzione: il Protocollo per prevenire, reprimere e punire il traffico di persone, specialmente donne e bambini; e quello contro la fabbricazione illecita e il traffico di armi da fuoco, loro componenti e munizioni.

Durante l'evento dedicato al trattato di quest'anno, il Gabon ha anche aderito al patto per la Corte penale internazionale (ICC), ha ratificato il Protocollo opzionale alla Convenzione contro la tortura e ha accettato di sottoscrivere altri tre protocolli.

http://www.un.org/apps/news/story.asp?NewsID=36071&Cr=trafficking&Cr1=

 

Il Principato di Monaco ratifica il Trattato internazionale contro le bombe a grappolo

Londra, 23 settembre - Il Principato di Monaco ha ratificato la Convenzione sulle bombe a grappolo durante un evento organizzato a New York dalle Nazioni Unite il 21 settembre 2010, in occasione della giornata della Pace. La Convenzione, che è entrata in vigore il primo agosto 2010, vieta l'uso, la produzione, lo stoccaggio e il commercio di munizioni a grappolo. Fissa inoltre termini perentori per la purificazione dei terreni contaminati e per la distruzione delle scorte di munizioni; prevede anche innovative disposizioni per l'assistenza alle vittime. Al momento, la Convenzione è stata firmata da 108 paesi,  41 dei quali l'hanno anche ratificata. Tra questi ci sono sia paesi che si sono serviti di bombe a grappolo o che le hanno prodotte, sia paesi che sono stati contaminati da questo tipo di munizioni.

Il Principato di Monaco aveva firmato la Convenzione a Oslo il 3 dicembre 2008 durante la cerimonia dedicata alla firma del Trattato. Nonostante il Principato sia uno stato indipendente, la sua sicurezza nazionale è responsabilità dello Stato francese, che è a sua volta uno stato che ha aderito alla Convenzione.

http://www.stopclustermunitions.org/news/?id=2622

 

Accademia anticorruzione inaugurata in Austria sotto l'egida dell'ONU

2 settembre – Un'accademia anticorruzione co-sponsorizzata dalle Nazioni Unite è stata inaugurata oggi in Austria con l'obiettivo di colmare il crescente fabbisogno globale di formazione, ricerca e misure  e tecniche aggiornate in materia di lotta contro la corruzione.

L'International Anti-Corruption Academy (IACA), con sede a Laxenburg, formerà professionisti del settore pubblico e privato per poter attuare in modo più efficace la Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione (UNCAC).

La convenzione, che è entrata in vigore nel dicembre 2005, è il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante contro la corruzione. Si chiede ai firmatari di attuare una vasta gamma di misure in aree come l'applicazione della legge, il recupero dei beni e la cooperazione internazionale.

L'Accademia, che è il risultato della collaborazione tra l'UNODC, l'Austria e l'Ufficio europeo per la lotta antifrode, diventerà un'organizzazione internazionale a pieno titolo nel 2011. Alcuni corsi sono già iniziati presso la sede.

http://www.un.org/apps/news/story.asp?NewsID=35809&Cr=corruption&Cr1=

 

 

Diritti umani

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Timor-Leste: il CICR dà il via al programma educativo sulle leggi umanitarie internazionali

Dili, 23 settembre – Oggi, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) e la Croce Rossa Timor Leste hanno firmato un accordo con il Ministero dell’Istruzione di Timor Leste per avviare un programma che insegni le basi del diritto umanitario internazionale nell'ambito delle scuole medie del paese.

“Il nostro scopo principale è di avvicinare i giovani ai principi umanitari, come ad esempio che la vita e la dignità umana siano rispettate costantemente,” ha detto Zurab Burduli, il capo-missione del CICR per Timor-Leste. “Il programma Esplorando il Diritto Umanitario sarà inaugurato con una fase di prova in determinate scuole medie nel 2011. Assieme alla Croce Rossa di Timor-Leste, il CICR fornirà appoggio tecnico e accademico e contribuirà a formare gli insegnanti.

Il programma sarà adattato dalle autorità educative di Timor-Leste al sistema scolastico secondario del paese.

Il programma Esplorando il Diritto Umanitario è una parte importante delle attività sviluppate dal CICR a Timor-Leste per promuovere il diritto umanitario internazionale. Attualmente, il CIRC è impiegato in 60 nazioni, con materiale didattico disponibile in 40 diverse lingue.

http://www.icrc.org/web/eng/siteeng0.nsf/html/timor-leste-news-230910

 

Neli Stati arabi si discute per l’abolizione della pena di morte

di Cam McGrath

Alessandria d’Egitto, 22 settembre – Gli attivisti per i diritti umani si sono dati appuntamento questa settimana nella città portuale di Alessandria per concertare l’adozione di strategie efficaci per indurre i regimi dei Paesi arabi all’abolizione della pena di morte. Scopo dei due giorni d’incontri dei gruppi delle società civili, arabi ed internazionali: la concreta realizzazione delle raccomandazioni contenute nella prima conferenza di Alessandria nel maggio 2008, che esortava gli Stati Arabi a decretare una moratoria delle esecuzioni, quale primo passo verso l’abolizione della pena capitale. Tale sentenza è prevista dalla legislazione di tutti i Paesi del Medio Oriente e del Nord Africa (MENA): nell’anno scorso sono state decretate 860 sentenze di morte.

Negli ultimi vent’anni, a tali sentenze alcuni stati come Marocco, Algeria, Tunisia non hanno fatto seguire alcuna esecuzione. Ciò nondimeno, i tribunali di quei Paesi hanno continuato ad emettere, per reati diversi,  le sentenze capitali. Altri, come l’Egitto e l’Arabia Saudita, hanno autorizzato la pena capitale per dozzine di crimini, dal tradimento all’omicidio. Le esecuzioni procedono regolarmente mediante impiccagione, decapitazione o fucilazione.

“Mentre nella maggior parte del mondo si procede verso l’abolizione, la regione Nord Africa-Medio Oriente registra il più alto numero di sentenze capitali pro-capite,  perfino più elevato che in Cina” ha dichiarato Marvat Reshmawy, esperto in diritti umani.

Gli abolizionisti riuniti ad Alessandria denunciano l’uso della pena di morte, sottolineandone l’inefficacia come deterrente al crimine e definendola come una sorta di vendetta di Stato. Essi sostengono inoltre che in molti Paesi arabi i crimini capitali vengono dibattuti in tribunali speciali, spesso a seguito di confessioni estorte con la tortura e senza alcuna garanzia di un regolare processo.

http://ipsnews.net/news.asp?idnews=52932

 

 

Economia e sviluppo

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Organismo ONU ad alto livello discute sicurezza alimentare mondiale - Roma, 11-16 ottobre

Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2010 - Uniti contro la fame

Rappresentanti governativi e della società civile, responsabili delle agenzie ONU di Roma, rappresentanti di altre organizzazioni ONU e intergovernative, celebrità internazionali saranno a Roma per gli eventi collegati alla Giornata mondiale dell’alimentazione 2010 e per la riunione della Commissione sulla sicurezza alimentare (CFS) 11-16 ottobre.

La CFS è un organismo intergovernativo ad alto livello che si occupa di sicurezza alimentare mondiale. Opera come forum di discussione, coordinamento e convergenza politica all’interno del sistema delle Nazioni Unite, dove affrontare le cause di fondo di fame e malnutrizione. 

I documenti della 36° sessione della CFS:  http://www.fao.org/cfs/cfs-home/cfs-36/en/

Celebrazioni Giornata mondiale dell’alimentazione Venerdì 15 ottobre

FAO Sala Plenaria – ore 9:30. Intervento d’apertura del Direttore Generale della FAO Jacques Diouf - Discorso di Paul Kagame, Presidente del Ruanda  - Discorsi del Presidente dell’IFAD, Kanayo F. Nwanze e della Direttrice Esecutiva del PAM, Josette Sheeran - Nomina dei nuovi ambasciatori di buona volontà della FAO: Raul Bova (Italia), Celine Dion (Canada), Sea Salonga (Filippine), Susan Sarandon (USA) - Discorso del Rev. Jesse L. Jackson,  della Rainbow Push Coalition - Concerto per la Giornata mondiale dell’alimentazione con il Maestro Uto Ughi e l’Orchestra Sinfonica di Roma (h. 20:30, Auditorium della Conciliazione, Roma). Le celebrazioni della Giornata saranno trasmesse in diretta via webcast: http://www.fao.org/webcast/

Domenica 17 ottobre Run for Food - Corsa contro la fame – Roma, Stadio delle Terme di Caracalla ore 10:00. Martedì 12 ottobre alle ore 11:00 a Roma presso i Musei Capitolini Conferenza stampa di presentazione.  Per maggiori informazioni: http://www.fao.org/getinvolved/worldfoodday/en/

 

L'Unione Europea devolve €20 milioni all'IFAD per aumentare la sicurezza alimentare nell'Africa occidentale a supporto delle politiche agricole regionali dell' ECOWAS

Roma/Abuja, 28 settembre - L'Unione europea (UE) ha fornito 20 milioni di euro al Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), per collaborare con la Comunità Economica degli Stati dell'Africa occidentale (ECOWAS) nello sviluppo di una risposta coordinata alla crescente necessità di sicurezza alimentare nella regione, migliorando la disponibilità di cibo.

L'IFAD darà attuazione al programma in stretta collaborazione con l'ECOWAS, l'Istituto di Ricerca Internazionale per le Zone Tropicali Semiaride (ICRISAT) e con i governi nazionali nel contesto di progetti in corso nella regione finanziati dall'IFAD. Il programma mira ad aumentare la disponibilità di varietà di sementi migliorate nella regione ECOWAS. Questo aiuterà i piccoli agricoltori ad aumentare la produzione agricola e a produrre cibo sufficiente a lungo termine per soddisfare le esigenze delle popolazioni vulnerabili della regione.

I partner di attuazione del programma collaboreranno con piccoli produttori di sementi, organizzazioni di agricoltori e i Sistemi di Ricerca Agricola Nazionale sulle colture alimentari basilari dell'Africa occidentale, cioè riso, mais, manioca, arachidi e patata dolce.

IFAD operations in West and Central Africa

 

Agricoltura urbana: produrre cibo in città più verdi

Gli orti urbani forniscono prodotti freschi, creano posti di lavoro e riciclano i rifiuti

 Roma, 28 settembre - Per il 2025 le proiezioni demografiche indicano che più di metà della popolazione dei paesi in via di sviluppo - circa 3,5 miliardi di persone - vivrà in agglomerati urbani.  Per i governanti e gli urbanisti dei paesi poveri che dovranno confrontarsi con questa sfida, città "più verdi" potrebbero rappresentare una possibilità reale per assicurare alimenti sani e nutrienti, mezzi di sussistenza sostenibili e migliori condizioni di salute.

Il concetto di "città verdi" è in genere associato alla pianificazione urbana dei paesi più sviluppati.  Ma ha un'applicazione speciale - e dimensioni economiche e sociali assai diverse - nei paesi in via di sviluppo a basso reddito. La sfida è far cambiar rotta all'urbanizzazione dalla strada insostenibile intrapresa, promuovendo città più verdi che offrano agli abitanti opportunità, possibilità di scelta e speranza.  Vanno in questa direzione, secondo la FAO, le esperienze di orticultura urbana e periurbana

Nel corso dell'ultimo decennio, Governi di 20 paesi hanno chiesto l'assistenza della FAO per fornire incentivi, fattori produttivi e formazione agli orticultori urbani a basso reddito.  La FAO ha anche fornito attrezzi, sementi e formazione per avviare in più di 30 paesi migliaia di orti scolastici, un mezzo collaudato per promuovere la nutrizione infantile.

http://www.fao.org/news/newsroom-home/it/

 

Gli Stati Uniti donano 16 milioni di dollari alla FAO per gli agricoltori pachistani colpiti dall'alluvione

Sementi e fertilizzanti verranno distribuiti nella regione nord-occidentale del Paese per la stagione della semina

Islamabad/Roma, 23 settembre – L'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale(USAID) devolverà alla FAO 16 milioni di dollari da utilizzare per sostenere la coltivazione del frumento, prevenire ulteriori perdite di bestiame e togliere il fango dai sistemi di irrigazione in Pakistan, nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa, una delle più colpite dalle inondazioni del mese scorso.

La donazione è di buon auspicio per il raggiungimento dei 107 milioni dollari richiesti per la FAO in un appello delle Nazioni Unite nell'ambito del Piano di emergenza per l'alluvione in Pakistan, presentato a New York il venerdì successivo al peggior disastro naturale in termini di perdite agricole e produttive. I fondi degli Stati Uniti copriranno circa un quarto del fabbisogno totale di sementi di frumento della provincia nord-occidentale di Khyber Pakhtunkhwa per la stagione della semina del grano "Rabi", che dura da adesso fino alla fine di ottobre.

Più di 160 000 famiglie beneficeranno della donazione USA, che consentirà di fornire sicurezza alimentare ad oltre 1,3 milioni di abitanti delle zone rurali. Il programma pone particolare enfasi sulle donne, famiglie con capofamiglia donna e famiglie con bambini sotto i cinque anni.

http://www.fao.org/news/newsroom-home/en/

 

Il gruppo micro finanziario per il Sudan meridionale apre una filiale a Wau

17 settembre – L’organizzazione micro finanziaria Finance Sudan questa settimana ha ufficialmente aperto la sua filiale di Wau: è la quinta da quando nel 2006 ha iniziato la sua attività nel Sudan meridionale. Il Gruppo, che oggi serve 3000 clienti, prevede l’apertura di una sesta filiale a Yei entro la fine dell’anno.

“Stiamo trasformando delle vite attraverso la finanza innovativa”, dichiara Robert Oketi, responsabile locale di Finance Sudan, dando il benvenuto a ospiti e dignitari alla cerimonia del 15 settembre per l’inaugurazione del nuovo ufficio a Wau, capitale dello stato di Bahr al Ghazal Ovest. “La micro finanza è molto più che un accesso ai finanziamenti: è un modo per arrivare alla comunità”.

Finance Sudan è un partner del programma per lo sviluppo economico tramite micro finanza nel Sudan meridionale (GEMSS) finanziato da USAID  e realizzato da ACDI/VOCA e AED. Il programma intende rafforzare il settore finanziario della regione e favorire l’accesso ai servizi finanziari per i proprietari di piccole attività e per le persone a basso reddito.

“Vogliamo vedere le donne che oggi vendono pane per la strada diventare le proprietarie delle panetterie di domani”, afferma Tim Carson, presidente di Finance Sudan e amministratore delegato di MicroAfrica Group, di cui Finance Sudan è un’affiliata.

http://www.acdivoca.org/site/ID/news-Microfinance-Group-in-Southern-Sudan-Branches-to-Wau

 

Lo sviluppo attraverso il commercio

Da quando l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) si è fatta carico degli accordi commerciali con Africa, Caraibi e Pacifico (ACP), l’Unione Europea (UE)  sta negoziando nuovi accordi con i paesi dell’area ACP. Il 10 settembre, al Consiglio degli Affari Esteri, i ministri hanno fatto il punto della situazione e hanno discusso il modo di rivitalizzare il processo di negoziazione che dura ormai da diversi anni.

I nuovi accordi, denominati Accordi di partenariato economico (Economic Partnership Agreements- EPA), hanno come obiettivo principale quello di promuovere il commercio e per suo tramite lo sviluppo commerciale locale, la crescita sostenibile e la riduzione della povertà. Questi nuovi accordi intendono inoltre favorire una graduale integrazione economica mondiale per i paesi dell’area ACP attraverso gli investimenti esteri.

I paesi dell’area ACP sono stati raggruppati in regioni, così da avere accordi focalizzati sulle specifiche esigenze locali. Gli accordi garantiscono un libero accesso al mercato dell’UE senza dazi sull’esportazione, mentre i mercati dei paesi dell’area ACP verranno gradualmente aperti ai prodotti e ai servizi dell’UE. Per i paesi meno sviluppati sono previste regole più vantaggiose.

http://www.consilium.europa.eu/showFocus.aspx?id=1&focusId=506&lang=EN

 

Forni solari – Ruanda/Stati Uniti

Il progetto “Bake the Cycleaiuta a interrompere il ciclo della povertà creando occasioni di lavoro con cucine solari alle donne rimaste vedove 

True Vineyard Ministries con base negli Stati Uniti fornisce opportunità di lavoro sostenibili alle vedove e ai bambini colpiti dal genocidio, dai conflitti seguiti e dall’HIV/AIDS in Ruanda. Il suo progetto “Bake the Cyclesta aiutando a rompere il ciclo vizioso della povertà fornendo lavori legati ai forni solari a dieci vedove che sostengono le famiglie a Ruhengeri. Il forno fornisce diverse varietà di pane a rivendite locali e a famiglie. Le donne usano un forno di dimensioni commerciali Villager Sun Oven® che raggiunge temperature di oltre 250° e può cuocere centinaia di pagnotte di pane ogni giorno. Dispone di un sistema secondario a propano per l’uso serale e durante i periodi di brutto tempo.

In accordo con True Vineyard Ministries il progetto sta già avendo dei risultati concreti. “Per la prima volta nella vita delle vedove, esse sono in grado di procurare cibo, vestiti, riparo e garantire l’educazione per le loro famiglie.”  www.truevineyard.org

http://solarcooking.org/newsletters/scrapr10.htm#Review

 

 

Solidarietà

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Andrea Camilleri firma la petizione contro la fame 1billionhungry

Lo scrittore siciliano si aggiunge ad una lista di quasi un milione di persone

 Roma, 8 ottobre - Andrea Camilleri si è unito alla campagna della FAO 1billionhungry ed ha firmato la petizione che chiede ai governi di tutto il mondo di fare della lotta contro la fame la loro priorità e di dedicarvi maggiori risorse.

Lanciata il maggio scorso, la campagna ha già raccolto quasi un milione di firme ed il prossimo 29 novembre sarà presentata ai governi in occasione della riunione del Consiglio della FAO.  Icona della campagna è un fischietto giallo per esortare la gente a "fischiare" contro la fame.

Camilleri è l'ultimo di una lunga lista di personalità del mondo politico, della cultura, dello spettacolo e dello sport.  Hanno già firmato la petizione 1billionhungry tra gli altri, la scrittrice cilena Isabelle Allende, il Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, l'attore inglese Jeremy Irons, la leggenda dell'atletica Carl Lewis, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il Presidente della Provincia di Roma Zingaretti, ed ancora Renata Polverini, Presidentessa della Regione Lazio, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, e gli attori Raul Bova e Claudio Bisio solo per citarne alcuni. Sala stampa online: http://www.fao.org/news/newsroom-home/it/

 

USA: l’Amministratore Delegato di Facebook dona 100 milioni di dollari per restaurare scuole

di Maria Di Mento e Caroline Preston

23 settembre – Mark Zuckerberg, il 26enne amministratore delegato di Facebook, ha annunciato che donerà 100 milioni di dollari per migliorare il sistema scolastico pubblico di Newark, N.J. Il denaro, che proverrà dalle quote azionarie di Facebook di Zuckerberg, serviranno a istituire un fondo da lui pensato per supportare l’iniziativa.Questa è la prima donazione pubblicizzata dal giovane imprenditore, il cui valore s’aggira intorno ai 6,9 miliardi di dollari secondo la rivista Forbes. Nell’elenco del giornale, Zuckerberg occupa la posizione 35 dei 400 Americani più facoltosi.

La donazione è importante anche in quanto prima donazione di 100 milioni di dollari o più da parte di un Americano della generazione di Zuckenberg. Per capire quanto questo gesto significhi confrontato con altre cospicue donazioni, basta consultare il Chronicle's annual Philanthropy 50, un elenco dei filantropi più generosi del paese. Conquesta donazione, Zuckenberg raggiunge il livello dei principali donatori impegnati nel miglioramento delle scuole. (…)

http://philanthropy.com/article/Facebook-s-CEO-Gives/124580/

 

CARE annuncia la donazione di un milione e mezzo di dollari da UPS per migliorare il soccorso umanitario globale

La donazione aiuta a potenziare la ong CARE con base ad Atlanta per rispondere velocemente ai disastri in tutto il mondo

Atlanta, USA, 16 settembre - CARE, un’organizzazione umanitaria con base ad Atlanta che combatte la povertà globale dando potere a donne e ragazze, ha ricevuto una donazione di 1,5 milioni di dollari dalla Fondazione UPS per promuovere la risposta dell’organizzazione alle emergenze  in tutto il mondo. La donazione di UPS comprende sostegno economico e di altro genere per rafforzare la risposta di CARE ai disastri e l’impegno nel soccorso e migliorare le sue capacità di gestione della catena di forniture durante le emergenze. La donazione aiuterà inoltre a sostenere la Conferenza Nazionale di CARE, evento annuale che raduna centinaia di volontari a Capitol Hill per sollecitare i membri del Congresso a migliorare la vita di milioni di donne e ragazze emarginate in tutto il mondo.

Nel 2007, la Fondazione UPS si incontrò con CARE per identificare le opportunità di assistere più efficacemente la logistica del soccorso umanitario. Da allora, UPS lavora con CARE e Aidmatrix per realizzare una soluzione tecnologica per la localizzazione delle merci, sviluppare una unità di  approvvigionamento con supervisione di tutte le sue fasi e realizzare procedure per immagazzinamento e gestione dell’inventario.

http://www.care.org/newsroom/articles/2010/09/ups-care-partnership-donation-disaster-20100916.asp

 

Kirghizistan: miglioramento dell’accesso all’acqua potabile

Osh, 16 settembre - Circa 7.000 persone di Monok e 10.000 di Kumarjan Datka, villaggi nei pressi della città di Osh, hanno un migliore accesso all’acqua potabile: lo ha annunciato oggi il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR).

Anche prima che a giugno la violenza travolgesse il sud del Kirghizistan, il CICR aveva già intensificato la sua presenza nella zona, controllando la situazione e preparandosi a rispondere alle emergenze. Fin dal primo giorno degli scontri il CICR è entrata in azione per portare aiuti a migliaia di persone e distribuire acqua potabile. Successivamente, con un’opera di supporto tecnico, è stata incrementata la capacità dei comitati locali per il controllo idrico.

“Entro la fine dell’anno intendiamo portare acqua potabile ad altre 22.000 persone”, afferma Aleksandr Mailyan, ingegnere idrico del CICR con base a Osh.

“Abbiamo un bellissimo rapporto di lavoro con il comitato locale per il controllo idrico, ed è davvero gratificante vedere i nostri sforzi comuni raggiungere risultati concreti”.

In Kirghizistan il CICR effettua visite nelle carceri e porta avanti altre attività umanitarie dal 1999. Dal 2004 è attiva una rappresentanza a Bishkek e dall’inizio del 2010 un ufficio a Osh. Un secondo ufficio è stato aperto a metà anno a Jalalabad.

http://www.icrc.org/web/eng/siteeng0.nsf/html/kyrgyzstan-news-160910

 

Mali/Niger: oltre 300.000 persone hanno ricevuto aiuti dal CICR durante la crisi alimentare

16 settembre - Le piogge dello scorso luglio hanno offerto la possibilità di un raccolto più o meno normale in Mali e in Niger, paesi entrambi colpiti da pesanti siccità negli anni passati.

È dall’aprile di quest’anno che il CICR sta lavorando per mitigare gli effetti della crisi alimentare nelle aree più colpite. Gli operatori del CICR hanno acquistato a buon prezzo più di 36.000 capi di bestiame, deboli ma ancora sani, dagli allevatori locali. Col denaro ricevuto, gli allevatori hanno potuto comprare grano e altri beni primari. Il bestiame viene macellato e la carne commestibile viene distribuita ai gruppi più vulnerabili, come bambini di strada e detenuti. Anche gli allevatori stessi ne sono in parte beneficiari. In un’operazione di sussidio parallela, quasi 200.000 persone hanno ricevuto aiuti per arrivare al raccolto successivo, o per nutrire gli animali rimasti.

Il CICR ha lanciato per la prima volta quest’iniziativa di acquisto di bestiame in Somalia nel 2006, iniziativa che ha aiutato a mantenere sotto controllo la crisi alimentare in Mali e in Niger, rilanciando contemporaneamente l’economia locale. Tuttavia, con l’aumento progressivo della desertificazione e la mancanza di infrastrutture in un ambiente fortemente incline alla violenza, il futuro si prospetta esposto alle intemperie.

Fortunatamente, i combattimenti tra i Tuareg ribelli e le forze di sicurezza del governo in Niger si sono fermati. Ciò ha consentito al popolo di tornare più facilmente alle occupazioni consuete. Ma le persone di questi paesi sono soggette a molte sofferenze e spesso sono costrette a ricominciare da zero con pochissimi mezzi. 

http://www.icrc.org/web/eng/siteeng0.nsf/html/mali-niger-tvnews-160910

 

 

Pace e sicurezza

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ONU e Unione Africana inaugurano una task force congiunta su pace e sicurezza

28 settembre – Le Nazioni Unite e l’Unione Africana hanno inaugurato una task force congiunta su pace e sicurezza, dimostrazione della protratta cooperazione tra le due organizzazioni nella prevenzione dei conflitti e nel preservare e costruire la pace in tutto il continente. La Task Force Congiunta, inaugurate al Quartier Generale dell’ONU di New York dal Segretario Generale Ban Ki-moon e dal Presidente della Commissione UA Jean Ping, si incontrerà due volte all’anno al massimo livello per discutere questioni strategiche a scadenza immediata e a lungo termine.

Ban e Ping hanno sottolineato in una rassegna stampa di essere determinati a rafforzare la cooperazione esistente tra le due organizzazioni al di là di "pionieristici sforzi congiunti in Sudan, Guinea e Somalia”. Ban e Ping hanno approvato i termini di riferimento della nuova task force, che terrà le sue prime consultazioni questa settimana a New York; contemporaneamente l’UA dichiarerà quest’anno “Anno della Pace e della Sicurezza in Africa”.

Il programma di lavoro della task force verrà delineato sotto la coordinazione del nuovo Ufficio ONU presso l’UA e della Missione UA di Osservazione Permanente presso l’ONU.

http://www.africagoodnews.com/international-relations/un-and-african-union-launch-joint-task-force-on-peace-and-security.html

 

Dibattito ONU: l'Austria acclama segni di progresso verso il disarmo nucleare

25 settembre - Lo scorso anno il mondo ha fatto importanti progressi verso il disarmo nucleare, ma gli Stati Membri delle Nazioni Unite devono ora approfittare di questo slancio e fare i primi passi verso una nuova era priva di armi nucleari, ha dichiarato oggi il ministro federale austriaco per gli Affari Europei ed Internazionali. Michael Spindelegger ha dichiarato, nel corso del dibattito annuale ad alto livello dell’Assemblea Generale, che i 12 mesi trascorsi dall’incontro ad alto livello del Consiglio di Sicurezza sul disarmo sono stati i più positivi da dieci anni a questa parte.

Nei primi mesi del prossimo anno aprirà a Vienna , la capitale austriaca, un centro di competenza per il disarmo e la non-proliferazione nucleare, finalizzato a promuovere discussioni aperte e esperienze, monitoraggio e advocacy indipendenti.

http://www.un.org/apps/news/story.asp?NewsID=36197&Cr=DISARMAMENT&Cr1=

 

"War Game. No More!" - “Non gioco più alla guerra!”

Verona, 14 settembre -“Non Gioco più alla Guerra” è un progetto nato dalla collaborazione tra Centro Polifunzionale Don Calabria, Caritas Italiana con Caritas Diocesana Veronese e Caritas Ambrosiana e Associazione Confini Vaganti, coordinato da Nicola Rovetti, sulla riabilitazione degli ex-bambini soldato attraverso il gioco. Il progetto è finalista nell’importante premio internazionale Official Shortlist e concorre sia per il Beyond Sport Awards 2010 in the Sport for Conflict Resolution Awards Category, sia nel Beyond Sport Judges’ Award  Most Courageous Use of Sport.

Aiutare i bambini ex soldato del Congo a reinserirsi nella società attraverso lo sport e il gioco, questo lo scopo del progetto “Non gioco più alla guerra” sviluppato nel triennio 2008-2010 e che ha visto una serrata collaborazione tra vari enti.

Dal suo inizio, il progetto ha coinvolto oltre 700 bambini ex soldato e 1000 bambini delle scuole elementari di Kindu. Attraverso la sociomotricità  si sono realizzate attività per i bambini e formazione per gli insegnanti, ossia, si è usato quello strumento di analisi e progettazione dell’intervento di gioco che permette di modulare le relazioni sociali che il gioco mette in moto.

Prevaricazione, violenza, conflitto sono stati messi al bando e al loro posto i bambini hanno imparato a socializzare, controllare il conflitto, rispettare l’altro.

A Chicago dal 27 al 30 settembre andranno il dottor Nicola Rovetti ed il dottor Andrea Brunelli, i quali parteciperanno ad un Summit, nel corso del quale sarà effettuata una selezione finale per ottenere dei riconoscimenti e, si spera, anche finanziamenti.

www.caritas.vr.it; ufficiostampa@caritas.vr.it

 

Il Mini Mine Wolf di DanChurchAid è ora operativo nella zona di Luena in Angola

8 settembre – Nel 2009 la DanChurchAid ricevette 5,5 milioni di corone danesi dal A.P Møller and Wife Chastine Mc-Kinney Møller's Fund for General Purposes per l’acquisto di un nuovo congegno per la bonifica delle aree minate: il Mini Mine Wolf, un’apparecchiatura destinata a facilitare le operazioni manuali di sminamento in Angola. Si tratta di una macchina corazzata che smuove il terreno davanti a sé, facendo brillare le eventuali mine presenti sul suo cammino, facilitando in tal modo l’individuazione esatta dei campi minati. Il MMW è destinato a rivestire un ruolo cruciale nel migliorare l’efficienza e la rapidità della bonifica dei campi minati in Angola.

http://www.danchurchaid.org/news_publications/news/mini_mine_wolf_is_now_operational_in_angola

 

Vietnam: linea telefonica diretta aiuta la denuncia di emergenza degli UXO

In un paesaggio così duramente contaminato con i resti del conflitto è frequente per le persone, nel corso del loro abituale girovagare, rinvenire pezzi pericolosi di munizioni non esplose (UXO). Su come una persona reagisce rinvenendo un pezzo del genere può consistere la differenza tra la vita e la morte. Rendendosi conto di questa minaccia per la comunità, il MAG fornisce un numero telefonico diretto che consente a qualsiasi persona di riferire direttamente l’ubicazione degli UXO che essi rinvengono.

Il MAG (Mines Advisory Group, ente morale inglese) nel 2007 aveva bonificato il territorio agricolo nel villaggio di Tien, distruggendo nell’operazione 31 pezzi pericolosi. Tuttavia, il grado di contaminazione nella provincia è così grande che non è possibile bonificare tutto il terreno in un villaggio. Il risultato è che i componenti della comunità continuano a trovare UXO sul terreno che non è stato ancora bonificato. Quando essi lo trovano, telefonano al MAG e fanno un rapporto di emergenza.

Nel periodo di 12 mesi tra luglio 2009 e giugno 2010, il Mag ha ricevuto 115 di tali rapporti di UXO nella provincia, 16 dei quali da questo villaggio.

http://www.maginternational.org/news/vietnam-quang-tri-uxo-telephone-hotline/

 

R. D. del Congo: distrutti 100.000 armamenti

Si è svolta a Kinshasa una cerimonia per dare risalto alla distruzione di 100.000 armamenti da parte del MAG (Mines Advisory Group, ente morale inglese) in associazione con i Ministeri congolesi dell’Interno, della Difesa e degli Affari Esteri. La cerimonia alla DRC General Police Inspection ha messo in evidenza una dimostrazione del progresso in atto – per mezzo del quale il MAG ha addestrato i tecnici FARDC a controllare e registrare gli stock in eccedenza prima di distruggerli – e la distruzione simbolica di un fucile di assalto AK-47, illustrando alle personalità, ivi inclusi i rappresentanti delle ambasciate USA, UK e olandese, come le armi vengono rese inservibili per qualsiasi futura utilizzazione.

A ciò ha fatto seguito la consegna di tre macchine punzonatrici per lanciare ufficialmente la campagna di punzonatura delle armi alla quale il MAG si aspetta di essere parte. (…)

Il MAG è il più importante protagonista nel settore del CWMD nella RDC, operando mano nella mano con le autorità congolesi dal 2006 per rendere la gestione delle armi e delle munizioni più sicura e responsabile e per ridurre attualmente posti da depositi malamente conservati .

Noi attualmente operiamo con un team mobile CWMD, un team mobile per la valutazione dei depositi e un team per la distruzione con sede alla Base Logistica Centrale nella capitale, su finanziamento dell’Ufficio del Weapons Removal and Abatement del Dipartimento di Stato USA e del Governo olandese.

Tra il 2006 e il giugno 2010 sono state distrutte oltre 105.000 armi e 670 tonnellate di munizioni.

http://www.maginternational.org/news/mag-drc-100000-weapons-destroyed-in-dr-congo/

 

 

Salute

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Malawi: il capo villaggio guida la battaglia per la salute materna

di Charles Mpaka

24 settembre, Lilongwe - A Ntcheu, un distretto rurale in Malawi, gli abitanti hanno affrontato direttamente la lotta contro l’alta mortalità materna nel paese. Hanno quasi sradicato la mortalità materna in quell’area sollecitando le donne a partorire negli ospedali, sotto una supervisione medica.

Il capo Kwataine, autorità tradizionale di 89 villaggi del distretto, ha lanciato una campagna sulla salute materna focalizzata in primo luogo sulle credenze culturali associate alla gravidanza, come per esempio che il primo figlio deve nascere in casa o che l’uomo di famiglia decide se la donna ha bisogno di un controllo medico. Kwataine ha inoltre abolito nei suoi villaggi la figura dei tradizionali assistenti alla nascita, convincendo le donne a partorire negli ospedali.

Queste misure sono state diffuse attraverso una capillare campagna sull’educazione sanitaria materna. In tutti gli 89 villaggi, da due a cinque esperti registrano tutte le gravidanze informando le madri sulle migliori pratiche da adottare per raggiungere il proprio benessere. Messaggi sull’importanza della salute vengono scritti come promemoria sui muri delle case (…).

http://ipsnews.net/news.asp?idnews=52965

 

Rotary: collaborare per migliorare la salute globale

di Ryan Hyland

Rotary International News, 17 settembre – Per aumentare la conapevolezza dell’Iniziativa Globale per il Debellamento della Polio (Global Polio Eradication Initiative-GPEI) e dei suoi successi, il Rotary International ha organizzato un workshop tenutosi presso il Dipartimento dell’Informazione Pubblica dell'ONU/Conferenza delle ONG a Melbourne (30 agosto-1 settembre).

Oltre 2.200 rappresentanti di organizzazioni non governative (ONG) di 70 Paesi hanno partecipato alla conferenza di tre giorni, il cui obiettivo è stato quello di intensificare il sostegno per migliorare la salute globale e raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite.

Il workshop del Rotary, intitolato "Coordinamento di una campagna pubblico-privata per la salute pubblica: l’Iniziativa globale per il debellamento della polio," è stato moderato dalla rotariana Jenny Horton con interventi di Bruce Thorley dell’OMS e Lieven Desomer dell’ UNICEF.

"La speranza era che i partecipanti capissero come i partner possano collaborare, confrontando tutte le sfide e al tempo stesso prevenendo l’invalidità e la morte di bambini colpiti da polio" ha detto Norton, socia del Rotary Club di Kenmore, Queensland, in veste di consulente OMS. (...) Horton ha affermato che il workshop ha sottolineato come i programmi GPEI (Global Polio Eradication Initiativce) abbiano aumentato l’immunizzazione di routine, contribuito a sviluppare sistemi di vigilanza della malattia e fornito una struttura di cui hanno beneficiato altri interventi sanitari. E ancora: "Vedere e sentire cosa si sta facendo per debellare la polio da parte di molte ONG è stato stupefacente. Avere una visione più ampia per costruire partnership che facciano raggiungere un obiettivo ed assicurino la partecipazione della comunità è il miglior modo per raggiungere il miglior risultato."

Infermiera abilitata e volontaria per la campagna STOP (Stop the Transmission of Polio), Horton ha diretto attività di monitoraggio della polio e campagne di immunizzazione in Botswana, Etiopia, India, Nigeria, e Pakistan. (...)

http://www.rotary.org/en/MediaAndNews/News/Pages/100917_news_ngo.aspx

 

L’autogestione dell’HIV tra gruppi di pazienti del Mozambico sgrava il sistema sanitario già saturo

Il programma ha anche reso più facile ai pazienti residenti nelle aree più isolate di ricevere le medicine, pagando solamente il trasporto

16 settembre – In Mozambico, ci sono meno di 5 dottori per 100.000 persone e l’11,5 percento della popolazione adulta è affetta da HIV. Nelle zone rurali, i centri medici sono scarsi e distanti tra di loro. Queste spaventose circostanze hanno costretto l’MSF a riconoscere la necessità di ottimizzare l’uso delle scarse risorse esistenti e d’insegnare ai pazienti a fornirsi supporto l’un l’altro. All’interno del progetto HIV dell’MSF, nel distretto di Tete, nel nord del Mozambico, i pazienti sono divisi in gruppi di circa sei perone che vivono vicino tra loro. Ogni mese, i gruppi scelgono una persona che si rechi al centro sanitario per ritirare le nuove scorte di farmaci antivirali (ARV). Al loro ritorno, i rappresentanti distribuiscono le medicine ARV agli altri membri dei propri gruppi. I rappresentanti verificano anche che i compagni abbiano assunto correttamente le medicine in modo da comunicarlo al centro medico.

“Questo modello ha permesso di dare respiro al sistema sanitario, poiché meno pazienti dovranno fare la fila per ottenere le medicine,” ha spiegato Tome Decroo, Responsabile Medico dell’MSF a Tete. C’è la possibilità di dare una spinta notevole alla diffusione dei farmaci ARV (qualcosa che è estremamente necessario in un posto come il Mozambico, dove solo una persona su tre riceve effettivamente le medicine).”

Questo modo di fare ha reso anche più semplice per gli abitanti delle aree più isolate di ricevere le medicine, in quanto devono pagare solamente per il trasporto del capo-gruppo e non devono sacrificare un giorno di lavoro per andare al centro sanitario. Un altro vantaggio è che permette ai membri del gruppo di supportarsi a vicenda in caso di necessità per le ferite associate all’HIV/AIDS.

http://www.msf.org/msfinternational/invoke.cfm?objectid=19B6E4B0-15C5-F00A-254D0C88EA66B18D&component=toolkit.article&method=full_html

 

CARE investe 1,8 miliardi di dollari per migliorare la salute materna, dei neonati e dei bambini entro il 2015

Washington D.C., 16 settembre - Oggi l’organizzazione umanitaria CARE ha annunciato che investirà 1,8 miliardi di dollari per incrementare i programmi a salvaguardia della salute materna, dei neonati e dei bambini in oltre 30 paesi nei prossimi 5 anni. Questo investimento aumenterà l’impegno di CARE all’interno del programma delle Nazioni Unite per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio  (United Nations Millennium Development Goals, MDG) sulla riduzione della mortalità materna e infantile entro il 2015 e sosterrà  la Segreteria Generale delle Strategie Mondiali delle Nazioni Unite sulla salute delle donne e dei bambini. Tutto ciò sarà presentato all’incontro della prossima settimana sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.

Come principale organizzazione che si batte contro la povertà globale dando maggiore importanza al ruolo di donne e bambine, CARE ha posto come suo obiettivo principale quello di ridurre la mortalità materna, dei neonati e dei bambini.

Con più di 50 anni di esperienza e successi nello sviluppo e nell’attuazione dei programmi sanitari materni e infantili, CARE sostiene le donne più vulnerabili con servizi ed informazioni influendo anche sulle politiche affinché gravidanza e nascita siano assicurati come diritti umani di base.

http://www.care.org/newsroom/articles/2010/09/care-mdg-maternal-newborn-child-health-20100916.asp

 

MSF aumenta la sua attività in Pakistan per fronteggiare l’emergenza delle malattie trasmesse dall’acqua nei villaggi meridionali colpiti da nuove inondazioni

8 settembre - Sono passate più di cinque settimane da quando le prime inondazioni hanno colpito le regioni a nord del Pakistan e ora le squadre d’emergenza di medicina, del controllo dell’acqua e della salvaguardia della salute di Medici Senza Frontiere (MSF) hanno esteso le loro operazioni anche al sud di Punjab e nella provincia di Sindh, duramente colpita dalla catastrofe, dove milioni di persone sono rimaste senza tetto.

Le squadre si affrettano a creare nuove basi a Hyderabad e a Sukkur, per poter raggiungere le comunità inondate dalla parte opposta del Fiume Indus, dove è necessario intervenire velocemente per evitare la diffusione di malattie trasmesse dall’acqua, la malnutrizione e per offrire rifugi sicuri. Le priorità di MSF comprendono l’approvvigionamento idrico, le cure mediche per la disidratazione e la diarrea acuta, la distribuzione di prodotti essenziali non alimentari e di rifugi provvisori.

http://www.msf.org/msfinternational/invoke.cfm?objectid=F14753F4-15C5-F00A-25CA0BA8C36912D9&component=toolkit.article&method=full_html

 

Niger, massiccio intervento di Medici Senza Frontiere per combattere la malnutrizione infantile

MSF ha curato 77.000 bambini gravemente malnutriti e ha distribuito integratori alimentari a 143.000 bambini. La prevenzione è cruciale nelle crisi nutrizionali cicliche

Niamey/Roma, 8 settembre -  Ogni anno la popolazione del Niger è colpita da una crisi nutrizionale che raggiunge il culmine tra maggio e settembre. La portata della crisi quest’anno è particolarmente preoccupante e per questo più di 77.000 bambini affetti da malnutrizione grave sono già stati curati nei 69 centri nutrizionali supportati da MSF e i suoi partner locali FORSANI (Forum Santé Niger) e BEFEN/ALIMA (Bien-être de la Femme et de l’Enfant au Niger). Dal mese di luglio MSF sta inoltre distribuendo integratori alimentari a più di 143.000 bambini per prevenire l'insorgere della malnutrizione. Misure di prevenzione di qualità sono cruciali per affrontare le ricorrenti crisi nutrizionali che affliggono il paese.

Oltre a fornire le cure ai bambini gravemente malnutriti, MSF sta distribuendo integratori alimentari pronti all’uso a più di 143.000 bambini. La distribuzione di integratori alimentari su larga scala effettuata quest’anno, rappresenta un cambiamento positivo importante nella risposta preventiva alle emergenze nutrizionali in Niger. Per informazioni: Ufficio Stampa  MSF Italia, tel. 06.4486921 - 335.8489761 - 349.8132110.

 

 

Energia e sicurezza

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Seconda Conferenza Nazionale sull'efficienza energetica - Roma, 19 ottobre

h 9:00 - 18:30, Sala delle Conferenze, Piazza Montecitorio, 123/A

Pompe di calore per la climatizzazione a ciclo annuale che sfruttano l’energia rinnovabile a bassa temperatura; cogenerazione distribuita ad alto rendimento; impianti a ciclo Rankine organico per generazione elettrica da recupero calore di processo; integrazione di solare termico e caldaie ad alta efficienza; teleriscaldamento; isolamento termico degli edifici; veicoli passeggeri e merci ad alta efficienza; servizi per la diagnosi e il risparmio energetico: sono solo alcune delle proposte dell’industria italiana che si stanno affermando -anche a livello internazionale- in un paese privo di fonti fossili e dal territorio scarso e delicato sotto il profilo ambientale e paesaggistico. Un paese che ricerca una maggiore competitività anche riducendo i costi esterni ambientali, che vuole risparmiare sui costi dell’energia, ridurre le emissioni di gas serra, e che vede nuove prospettive per un’ occupazione stabile e qualificata. Vai al programma e scarica la scheda di registrazione

http://www.amicidellaterra.it/adt/ 

 

Cucinare col sole in Tibet

La popolazione rurale dell’altopiano tibetano si affida pesantemente a combustibili a biomassa, in modo particolare sterco e legno per cucinare e per riscaldarsi. Questi combustibili causano inquinamento dell’aria domestica, contribuendo al cambiamento climatico e perpetuano uno squilibrio tra i sessi dal momento che le ragazze spendono lunghe ore per raccogliere il combustibile mentre i ragazzi frequentano la scuola.  

One Earth Designs (OED), una organizzazione no-profit con sede negli Stati Uniti, ha sviluppato un nuovo strumento solare per ridurre la dipendenza da tali combustibili in questa regione. Tale strumento, chiamato SolSource 3 in 1, non soltanto mette in grado le comunità rurali di raccogliere l’energia solare per cucine solari portatili, ma anche per riscaldamento di ambienti e per la generazione di energia elettrica. Forni solari portatili parabolici ad alta temperatura sono correntemente disponibili e impiegati nelle comunità Himalayane. Comunque sono spesso realizzati con involucri di calcestruzzo rivestiti a specchio, che sono pesanti e fragili. Molti villaggi di nomadi dividono con OED il desiderio di forni solari parabolici che siano portatili al punto di poter essere trasportati nei campi durante il lavoro o durante la cura delle greggi, ma robusti a sufficienza per resistere ai forti venti dell’altopiano tibetano.

OED ha lavorato con le comunità rurali nella regione Himalayana per progettare il SolSource 3 in 1 in accordo con queste necessità locali e con i materiali locali, quando fattibile. Il primo modulo cuoce cibi e pastorizza l’acqua. La sua alta temperatura focale consente la cucina tradizionale che si basa principalmente sulla frittura in olio bollente e sull’acqua bollente per il tè e la tsampa. Un secondo modulo raccoglie e immagazzina il calore per un uso in un secondo momento nell’abitazione. Un terzo modulo genera e immagazzina circa 20 watt di termo-elettricità per ora. Il SolSource 3 in 1 è stato riconosciuto per il suo design innovativo con la Yunus Innovation Challenge dal Massachussetts Institute of Tecnology, dalla Clinton Global Initiative e dall’Agenzia di Protezione Ambientale degli Stati Uniti.

www.oneearthdesigns.org

http://solarcooking.org/newsletters/scrapr10.htm#Review

 

Applicazione dell’energia solare: Fiji/Kiribati/Tuvalu

Nel 2007 la Commissione Applicata delle Scienze della Terra delle isole del Pacifico (SOPAC) ha iniziato una serie di dimostrazioni di cottura solare a Kiribati, Tuvalu e Fiji. Dal 2008 la SOPAC si è associata con l’Università Ferris del Giappone per promuovere  l’uso di forni solari a Kiribati e Tuvalu. Durante l’estate del 2008 un piccolo progetto pilota è stato condotto a Kiribati usando una cucina solare parabolica proveniente dal Giappone e scatole di cottura solare costruite a mano progettate dalla Università Ferris.

Sono state addestrati alla cottura solare quattro gruppi di donne da parte del Ministero del Lavori Pubblici e della Pubblica Utilità di Kiribati e i gruppi membri sono stati allora autorizzati a usare i forni per un periodo di diverse settimane per verificarne l’utilità per i cibi locali e per registrare riduzioni nel consumo di combustibili tradizionali per cucinare, particolarmente di kerosene. Un progetto similare è stato condotto a Tuvalu nell’autunno del 2008.

La SOPAC continua a promuovere la cottura solare a Kiribati, Tuvalu e Fiji. Si batte per incrementare l’uso di forni solari per aiutare a raggiungere gli obiettivi regionali di utilizzo di energie rinnovabili; per promuovere la collaborazione tra organizzazioni delle comunità locali e il settore pubblico; per mobilitare finanziamenti esterni per sviluppare iniziative per la cottura solare; per stabilire finanziamenti tramite il microcredito per l’acquisto di cucine solari. Un certo numero di seminari sulla costruzione di forni solari e sul loro utilizzo sono stati tenuti durante e dopo il progetto pilota.

In collaborazione con l’Università Ferris la SOPAC ha prodotto un manuale per la costruzione di  forni solari dettagliando il materiale e i passi necessari per costruire le scatole di cottura solare utilizzate nel progetto. Il manuale è disponibile e scaricabile dal sito della SOPAC. Sito Web: www.sopac.org

http://solarcooking.org/newsletters/scrapr10.htm#Review

 

 

Ambiente e natura

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In un anno l’industria postale mondiale ha ridotto le proprie emissioni di CO2 di oltre mezzo milione di tonnellate

L’industria, nel primo anno di valutazione della sostenibilità, è a un terzo del cammino verso l’obiettivo previsto per il 2020. Da: International Post Corporation

Bruxelles, 24 Settembre- L’industria postale riferisce oggi di aver ridotto, nel 2009, sulla base dei dati dell’anno precedente, la propria emissione di CO2 di oltre mezzo milione di tonnellate. I risultati sono stati pubblicati nel Postal Sector Sustainability Report 2010, pubblicato oggi dall’International Post Corporation (IPC).

Si tratta dell’EMMS (Environmental Measurement and Monitoring System), programma lanciato in occasione del rapporto sulle valutazioni di riferimento della stessa industria, presentato al 2009 UN Climate Change Conference (COP15) di Copenhagen. In quell’occasione l’industria postale si presentò come la prima industria di servizi  globali capace di adottare su 360° il tema della sostenibilità, stabilendo, sulla base delle cifre del 2008,  una riduzione delle emissioni del 20% entro il 2020 ( il cosiddetto ‘20/2020 target’).

In questo primo anno di monitoraggio, i 20 operatori postali partecipanti registrarono tutti un miglioramento nei dati gestionali della CO2, con una riduzione complessiva di 597.000 tonnellate, a fronte di un’emissione complessiva del settore postale di 8,63 milioni di tonnellate nel 2009. La riduxzione registrata rappresenta dunque più della metà di quella richiesta in vista del 20% da raggiungere nel 2020, come concordato a Copenhagen.

http://www.csrwire.com/press_releases/30683-Global-Postal-Industry-Cuts-Over-Half-A-Million-Tonnes-of-Co2-in-One-Year

 

L'estremo oriente russo ospita importante festa delle tigri prima del summit

Vladivostok, Russia, 24 settembre – Ogni anno l’ultima domenica di settembre, la città di Vladivostok diventa tigrata. Quest’anno, ospitando come ogni anno la Giornata Mondiale della Tigre, il 26 settembre, la più grande città dell’ Estremo Oriente russo si animerà ulteriormente, visto che le celebrazioni avranno luogo alla vigilia del Primo Summit Globale per la Tigre, che si terrà a San Pietroburgo dal 21 al 24 novembre.

Durante il summit, la Russia accoglierà ministri e capi di Stato di 13 Paesi che ospitano ancora una popolazione di tigri, per firmare una dichiarazione sulla cooperazione congiunta per la tutela dell’animale e per dare avvio ad un programma globale di recupero della tigre, programma che mira a raddoppiare il numero della specie entro l’anno 2022. Attualmente la popolazione della tigre selvatica si attesta al minimo storico di soli 3.200 esemplari.

L’edizione di quest’anno della Giornata della Tigre include inoltre come ospiti di riguardo alcuni membri della spedizione giovanile russo-tedesca “Sulle orme della Tigre”. La spedizione unisce giovani sostenitori della tigre dai 18 ai 24 anni e comprende anche giornalisti e membri dello staff WWF di entrambi i Paesi.

http://wwf.panda.org/?195128/Russia-Far-East-hosts-major-tiger-party-ahead-of-summit

 

In Brasile il minacciato Cerrado ottiene piano di protezione

Brasilia, 22 settembre – Il governo brasiliano ha annunciato la scorsa settimana un nuovo piano per proteggere il Cerrado, un’enorme distesa di savana con diversità biologica seriamente minacciata dallo sviluppo illegale. Il Piano Cerrado prevede, nei prossimi due anni, l’investimento di 200 milioni di dollari di fondi federali per la savana mista a boschi, che copre il 21% della massa continentale del Brasile, un’area quasi equivalente alla superficie della Groenlandia. Sebbene molti lo ignorino, numerosi importanti affluenti del Rio delle Amazzoni nascono nel Cerrado, che inoltre nutre il maggior pantano del mondo, il Pantanal.

Il piano verte sul ripristino dei punti più vulnerabili della savana – zone che presentano alti tassi di deforestazione, ricca biodiversità ed importanti risorse di acqua potabile.

Gli obiettivi includono la creazione di 25 kmq di parchi nazionali ed altre aree protette, omologazione e demarcazione di 5,8 milioni di ettari di terreni indigeni, ed un piano di uso del terreno che bilanci esigenze ambientali ed economiche.

In questo contesto, un ruolo chiave è giocato dal quadro legale che riguarda i servizi ambientali forniti da quest'area area ricca di risorse. Gli studi dimostrano che quasi il 90% dei Brasiliani consuma energia che si genera nella regione, gran parte della quale proviene da zone protette.  Attualmente poco più dell’8% del Cerrado è ufficialmente sotto la tutela del Governo. Ed entro la fine del 2010, il nuovo impegno tutelerà un ulteriore 15% della savana, compresi i territori indigeni inclusi nel piano stesso.

http://wwf.panda.org/wwf_news/news/?195072/Brazils-threatened-Cerrado-gets-a-protection-plan

 

Giudice federale ferma i piani per nuovi moli e attracchi per barche sul lago Tahoe

La vittoria decisiva assicura che i piani di sviluppo si atterranno ad elevati standard

Sacramento, California, 17 settembre - Con una decisione storica che influenzerà tutti i futuri piani di sviluppo a Lake Tahoe, un giudice federale della Corte Distrettuale ha bocciato giovedì un piano per consentire l'aggiunta di nuove banchine, rampe per barche, boe e servizi per la nautica lungo le coste del lago. Il giudice Lawrence K. Karlton della Corte Distrettuale di Sacramento si è pronunciato a favore della Lega per la salvaguardia del Lago Tahoe, e del Sierra Club, rappresentati dallo studio legale non-profiy Earthjustice, rimandando indietro all'Agenzia di Pianificazione Regionale il piano di sviluppo delle sue coste.

Nel novembre 2008, i due gruppi avevano citato in giudizio l'Agenzia di Pianificazione Regionale allo scopo di rivedere dal punto di vista di salvaguardia dell'ambiente il piano di sviluppo delle coste del lago che avrebbe consentito la costruzione di 138 nuove banchine, migliaia di nuove boe e di servizi per la nautica. Questo avrebbe messo a repentaglio la qualità dell'acqua e dell'aria con l'aumento del traffico delle imbarcazioni di oltre 62.000 unità ogni anno; a rischio anche l'accesso al lago a causa della costruzione delle nuove infrastrutture e la successiva fruizione. Inoltre, avrebbe scoraggiato la nautica non motorizzata e l'accesso pubblico alla spiaggia. A seguito della decisione di giovedì, molte miglia di costa del lago Tahoe resteranno intatte e utilizzabili da tutti gli utenti.

http://www.earthjustice.org/news/press/2010/federal-judge-blocks-plan-for-new-piers-and-boat-facilities-on-lake-tahoe

 

 

Religione e spiritualità

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Appello dei capi religiosi inglesi per la liberazione dei sette dirigenti bahai iraniani

comunicatostampa@notiziebahai.it, 7 ottobre - Il dottor Kishan Manocha, responsabile degli affari esterni della comunità bahai del Regno Unito ha informato l'Assemblea Spirituale Nazionale dei Baha'i d'Italia che i più importanti capi religiosi della Gran Bretagna hanno chiesto il rilascio dei sette dirigenti baha’i che stanno scontando pene detentive in Iran.

Una dichiarazione dei capi religiosi del Regno Unito, che descrive la condanna dei sette come una «grave violazione del fondamentale diritto umano alla libertà di religione», è stata firmata, tra gli altri, dall’Arcivescovo di Canterbury, capo della comunità mondiale anglicana, dall’Arcivescovo cattolico di Westminster, dal Rabbino Capo delle Congregazioni ebraiche unite del Commonwealth e dal Vice-Segretario generale del Consiglio musulmano della Gran Bretagna.

La dichiarazione rileva che, nonostante le richieste della comunità internazionale che invitavano le autorità iraniane a seguire «norme umanitarie e legali», i sette sono stati condannati «per motivi che, a parere di tutti gli osservatori indipendenti, riguardano unicamente alla loro fede».

I sette dirigenti baha’i erano membri di un gruppo nazionale, noto al governo iraniano, che aiutava a provvedere alle minime necessità spirituali della comunità baha’i iraniana, che conta 300.000 seguaci. Per visualizzare le immagini si vada a:

http://news.bahai.org/story/795

 

Direttivo EYCE fa visita al Concilio Interreligioso in Bosnia-Erzegovina 

Bruxelles, 30 settembre - L'Ecumenical Youth Council in Europe è una forte rete di giovani cristiani che promuovono l'unità della Cristianità attraverso tutta l'Europa. Durante una visita di pianificazione e divulgazione a Sarajevo, il gruppo direttivo della Campagna triennale contro il Fondamentalismo di EYCE si è riunito lunedì con lo staff del Concilio Interreligioso in Bosnia-Erzegovina.

Durante l'incontro il team ha avuto l'opportunità di illustrare la campagna allo staff del Concilio   e di invitare i giovani del Concilio stesso a interessarsi maggiormente alla campagna, che sta per iniziare il terzo anno di attività. EYCE auspica che i giovani networks saranno più coinvolti in diversi modi, tra cui la partecipazione ai seminari, l'organizzazione di proprie iniziative locali relative alla loro esperienza con atteggiamenti fondamentalisti, e contribuire con articoli per la pubblicazione Fundamental Issues, di prossima uscita.

Di rimando, il direttivo ha avuto notizie dal leader del programma giovanile del Concilio,  Bozana Katava, in merito al lavoro del Concilio e in particolare sulle attività con gruppi di giovani provenienti da un'ampia varietà di religioni e confessioni, teologiche e non teologiche. Il team è stato incoraggiato ascoltando la grande energia e l'entusiasmo che questi giovani stanno trasmettendo nei loro incontri e iniziative interreligiose, e spera in ulteriori collaborazioni con il Concilio e il network giovanile nei prossimi anni, oltre che nella preparazione del seminario finale della campagna, che è stato programmato in Bosnia-Erzegovina per l'autunno 2010.

http://www.eyce.org/modules.php?op=modload&name=PagEd&file=index&topic_id=15&page_id=878

 

Consultazione internazionale cristiano-musulmana "Trasformando le comunità"

Ginevra, 1-5 novembre

Leader musulmani e cristiani, oltre che studiosi ed esperti interreligiosi si riuniranno a Ginevra per la consultazione internazionale “La trasformazione delle comunità: Cristiani e Musulmani nella costruzione di un futuro comune”. La consultazione è stata pianificata congiuntamente, finanziata e indetta dal Concilio Mondiale delle Chiese (WCC) e diverse organizzazioni musulmane.

I 60 partecipanti più gli ospiti si occuperanno di tre questioni chiave nel contesto attuale delle relazioni cristiano-musulmane:

• Oltre la maggioranza e la minoranza

• Dal conflitto alla giustizia compassionevole: costruire le ecologie della pace

• Imparare a superare gli ostacoli; formulare strumenti educativi per risolvere i problemi

La consultazione intende identificare e affrontare problemi di comune interesse e fornire una guida per favorire la cooperazione tra Musulmani e Cristiani ad ogni livello, inclusi gli approcci ad ispirazione religiosa per l'azione congiunta cristiano-musulmana.

Consiglio Mondiale delle Chiese (WCC): una confraternita di 349 chiese alla ricerca dell'unità, di una testimonianza comune e di servizio cristiano. WCC si occupa di dialogo e cooperazione interreligiosa.

http://www.oikoumene.org/en/news/events/ev/se/article/1734/muslim-christian-conferen.html

 

Settimana interreligiosa 2010 in Inghilterra: 21-27 novembre

Promuovere le relazioni interreligiose – Mettere in luce il contributo delle religioni nella costruzione delle comunità – Accrescere la comprensione tra le religioni e la società

La Settimana interreligiosa avrà luogo da domenica 21 a sabato 27 novembre 2010. Gli obiettivi sono: rafforzare le relazioni interreligiose a tutti i livelli; incrementare la conoscenza delle differenti e distinte comunità religiose nel Regno Unito, in particolare celebrare e rafforzare il contributo che i loro membri fanno alle comunità vicine e alla società; accrescere la comprensione tra persone credenti e non credenti.

La Settimana è condotta dall'Inter Faith Network (Rete interreligiosa) per il Regno Unito, che opera con i suoi organismi. Sarà orientata dalla comunità, con persone e gruppi locali di diversi ambienti sociali che condurranno i propri eventi e metteranno in evidenza lo sviluppo del lavoro in corso per promuovere la comprensione tra persone di diverse fedi e credenze.

http://www.interfaithweek.org/

 

 

Cultura e educazione

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Il Rotary contribuisce a promuovere la pace e la comprensione con l'istruzione

Evanston, Ill., USA, 21 settembre - Il Rotary ha un approccio diretto alla comprensione mondiale offrendo a futuri leader il bagaglio necessario per "dichiarare la pace" su scala globale con il suo programma dei Centri Rotary per la Pace. Lanciato nel 2002, con questo programma il Rotary assegna ogni anno fino a cento borse di studio complete per conseguire un master o una certificazione in studi sulla pace e i conflitti nei sei Centri Rotary per la Pace presso:  University of Bradford, United Kingdom; University of Queensland, Australia; International Christian University, Japan; Universidad del Salvador, Argentina; Duke University e University of North Carolina a Chapel Hill, USA; Chulalongkorn University, Thailand, - - un corso intensivo di tre mesi per professionisti di medio livello in ambito governativo, di organizzazioni non governative, e dell'industria internazionale.

Gli interessati asl programma possono far domanda tramite i club Rotary locali. Le domande per i corsi del 2012-13 potranno essere scaricate dal sito Rotary nel gennaio 2011 e dovranno essere presentate alla Rotary Foundation entro il 1° luglio 2011. Per partecipare alla selezione, i partecipanti debbono avere una laurea di primo livello, avere un'esperienza almeno triennale presso agenzie internazionali, organizzazioni governative e non, istituzioni commerciali o accademiche; essi dovranno inoltre dimostrare un impegno per la pace e la comprensione internazionale svolto con iniziative di volontariato, accademiche e professionali.

Contatto: Sandra Prufer: sandra.prufer@rotary.org; Kiki Melonides: kiki.melonides@rotary.org  

http://www.rotary.org/en/MediaAndNews/PressCenter/PressReleases/Pages/100920_pr_rotaryhelpsfosterpeace.aspx

 

Attribuito dall’USAID un premio di 10 milioni di dollari all’EDC per la sua attività nel campo dell’educazione elementare e dell’addestramento professionale in Honduras.

Newton, MA, USA, 3 settembre – l’EDC (Education Development Center, Inc) riceverà nei prossimi quattro anni 10 milioni di dollari per  la sua opera nell’educazione di base e nell’addestramento tecnico professionale a favore dei giovani a rischio in Honduras. Il programma, denominato Honduras MIDEH, Improving Impact of Student Performance, è stato finanziato da USAID (US Agency for International Development) come parte della serie di progetti di sviluppo e preparazione della mano d’opera EQUIP3. In questo contesto, EDC fornirà programmi educativi di base e sistemi di training tecnico aggiornati per migliorare la preparazione dei giovani in procinto di entrare nel mondo del lavoro. Offrirà inoltre assistenza a  Educatodos, un programma alternativo di educazione elementare e secondaria per bambini e giovani fuori corso scolastico. Già nel 2000 EDC contribuì all’implementazione del programma Educatodos, diventando da quel momento parte integrante del sistema educativo honduregno.

Oltre al supporto a Educatodos, EDC intende stabilire collaborazioni con settori privati, offrendo ai giovani opportunità di addestramento al fine di conseguire certificati di idoneità lavorativa, preziosi strumenti per assicurarsi un impiego nel mercato locale del lavoro.

http://www.edc.org/newsroom/press_releases/usaid_awards_edc_10m_basic_education_skills_training_honduras

 

Summit su Pace e Guerra - 25-30 ottobre, Case Western Reserve University, Cleveland, USA

Notiziario NPA, ottobre - L'Accademia Nazionale per la Pace (National Peace Academy -NPA) in collaborazione col Centro per l'etica e l'eccellenza della Case Western Reserve University di Cleveland, Ohio, U.S.A., riunisce al Summit Internazionale 2010 su Pace e Guerra studiosi, veterani, personale militare. dirigenti d'azienda,, professionisti e rappresentanti di organizzazioni non-profit.

Il summit sarà articolato su sette panel diversi disegnati per stimolare conversazioni innovative relativa alla pace e alla guerra. I temi del summit verranno esplorati anche tramite la poesia, drammaturgia, concerti e mostre d'arte, e da una cerimonia di dedica di Peace Pole.

http://www.case.edu/provost/inamori/peacesummit/  

 

Bioneers a Findhorn – “Soluzioni Innovative per  la Gente e per il Pianeta”

Ecovillaggio di Findhorn, Scozia, 30 ottobre – 2 novembre

La Fondazione Findhorne il College Findhorn sono lieti di ospitare il movimento dinamico Bioneers dal Nord America nella loro prima maggiore conferenza europea. Il movimento Bioneers unisce tutti coloro che si sono dedicati a trovare soluzioni pratiche che possano essere impiegate ora, consentendoci di vivere sulla Terra con modalità che rispettano la rete della vita.

Alla conferenza: storie di ‘buone notizie’ di sviluppi all’avanguardia nella sostenibilità sociale e ambientale; incontri con i dirigenti mondiali di primo piano nei rispettivi settori; conoscere i loro approcci innovativi ed olistici che supportano il benessere di ogni forma di vita.

I Bioneers a Findhorn offriranno un insieme bilanciato di presentazioni ispiratrici, momenti di approfondimento, esercitazione, dialogo, integrazione e opportunità uniche di collegamenti. Verranno presentati oratori in sedute plenarie e attività di costruzione di comunità al mattino, e un’ampia varietà di seminari di maggiore approfondimento nel pomeriggio.  Alla sera ci si troverà insieme per attività culturali di musica e danza.  

www.findhorn.org

 

Corso di formazione CIPSI "La progettazione interculturale", Roma, 4 e 5 novembre

Il prossimo corso CIPSI in programmazione riguarda la progettazione interculturale. Il corso si svolgerà a Roma, in via delle Carine 4, il 4 e 5 novembre 2010.

Le tematiche trattate saranno: la definizione del concetto di intercultura, le applicazioni a livello operativo, i target dell’intercultura e le fonti di finanziamento dei progetti di intercultura. Verrà inoltre introdotto un caso studio che servirà per le esercitazioni pratiche di gruppo proposte.

Docente del corso sarà Paola Berbeglia.

Scadenza delle iscrizioni giovedì 28 ottobre 2010. Email: formazione@cipsi.it

http://www.cipsi.it/cipsi/master/index.asp?FRFX=0&attivo=3&Wscreen=1506

 

 

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Editoriale:

LA VALIDITA’ DELL’ONU

di Sergio Tripi*

 

Nell’aprile del 1945 i rappresentanti di cinquantuno nazioni si riunirono a San Francisco per delineare una convenzione per una organizzazione internazionale che contribuisse alla costruzione di un pianeta in pace e rappresentasse il meccanismo per favorirne l’attuazione. Oggi, come gli studenti di scienze politiche ben sanno, la Carta delle Nazioni Unite è ritenuta uno dei conse­guimenti più grandi dell’umanità: dopo cinquemila anni di storia scritta sulla base del diritto del più forte, le nazioni del mondo decisero di “porre fine al flagello della guerra” e di operare per as­sicurare un mondo di giustizia, pace e progresso per tutti i popoli. Queste parole possono suscitare in noi una rinnovata speranza, oppure una domanda che è al tempo stesso una scettica per­plessità.  Spesso infatti mi viene chiesto: nonostante il tanto lavoro svolto dall’Onu, i gravi problemi del mondo persistono; perché le Nazioni Unite non riescono a risolverli?

 

Questa domanda me la pongono spesso gli studenti all’università, il pubblico alle conferenze, amici, conoscenti. Per cercare di rispondere seriamente, è necessario partire da questa ‘contro-domanda’: cosa fanno gli Stati membri dell’Onu per mettere questa organizzazione planetaria nelle condizioni di poter risolvere questi problemi? Molti ritengono che l’Onu sia responsabile della situazione mondiale, ma non si rendono conto che essa è un’organizzazione formata da governi nazionali e che, in quanto tale, può agire soltanto in funzione di due fattori fondamentali espressi dagli Stati membri: la delega di autorità che essi sono disposti a conferirle, e le risorse che essi sono disposti a metterle a disposizione. In ultima analisi, il problema è tutto qui. Nel porre la valutazione dell’efficacia dell’Onu in quest’ottica,  si è sorpresi nel constatare che tutti concordano sul fatto che la delega di autorità è conferita con molta parsimonia e le risorse sono accordate col  contagocce.

 

Oggi, di fronte ai gravi problemi ambientali e sociali di carattere globale, si può cogliere una nuova disponibilità degli Stati membri ad assegnare all’ONU un ruolo di coordinamento e di guida nell’impostazione dell’opera necessaria per affrontare gravi problemi come la povertà, l’analfabetismo, l’inquinamento ambientale e malattie minacciose come l’Aids. In generale, però, per quanto riguarda lo stanziamento di risorse per lo sviluppo, i Paesi del mondo occidentale, tranne poche eccezioni, continuano nel loro atteggiamento restrittivo e miope. Quarant’anni fa, fu precisato che sarebbe stato sufficiente lo 0,7% del PIL dei Paesi industrializzati per sconfiggere questi problemi; ma dopo così tanto tempo, non siamo nemmeno a metà strada! E le eccezioni rappresentate da paesi generosi come Danimarca, Olanda e Svezia sono molto apprezzabili per l’entità della percentuale del PIL assegnata alla Official Development Assistance, ma sono piuttosto marginali quando sono considerate nel loro valore assoluto. Tutto ciò si riflette sulle condizioni oggettive dei gravi problemi con cui l’Onu si confronta, condizioni che diventano più difficili in quanto quegli stessi problemi, affrontati solo parzialmente per mancanza di risorse adeguate, tendono ad opporre una maggior resistenza agli interventi e sono causa di nuovi effetti collaterali. Inoltre, questo stesso atteggiamento “parsimonioso” degli Stati membri produce ritardi a volte cronici nell’erogazione dei contributi dovuti annualmente all’Onu per il suo stesso funzionamento. Quindi, di fronte alla comunità mondiale è questa la domanda che prevale su tutte le altre domande: saranno disposte le nazioni so­vrane a rinunciare ad interessi nazionalistici e ad obiettivi ristretti allo scopo di operare insieme per stabilire un mondo di equità e di progresso? I pessimisti tra noi diranno di no. I realisti diranno che non c’è altra scelta e prima è, meglio è.

 

Nei 65 anni da che l’Organizzazione delle Nazioni Unite è stata fondata, il mondo è cambiato drasticamente. Con 141 nuovi stati membri, la mappa politica ha dovuto essere ridi­segnata, le risorse naturali non sono più abbondanti e a buon mer­cato, ed è chiaro che le economie nazionali dipendono ora dall’economia globale. I diritti umani sono emersi con un significato più profondo che mai, mentre l’umanità va lentamente aprendosi ad una nuova consapevolezza: quella della sua intrinseca unità. Fatta eccezione, però, per una illuminata e crescente minoranza che va da tempo affermando che nuovi valori e quindi nuovi comportamenti debbono essere espressi dall’umanità se vogliamo finalmente costruire un mondo basato su retti rapporti e responsabilità condivise, l’opera dell’Onu è conosciuta dal grande pubblico solo marginalmente e solo in situazioni di drammatiche emergenze. Eppure, mai come in quest’ultimo decennio le Nazioni Unite  hanno ri­chiamato l’attenzione del mondo su problemi potenzialmente esplosivi e disastrosi come l’inquinamento globale, la desertificazione, la fame, la cre­scita demografica, i diritti umani, lo stato della donna, la difesa dei bambini, per menzionare soltanto alcune aree in cui l’Onu sta la­vorando con maggiore intensità. Tutte queste attività cominciano infine ad ottenere un po’ di attenzione da parte dei mezzi di comunicazione di massa, ma non sono ancora presenti nella coscienza pubblica,

 

Qualche considerazione sui  maggiori problemi del nostro tempo

Un’analisi dei principali risultati ottenuti negli scorsi decenni nella lotta ai cruciali problemi della nostra epoca pone in evidenza il ruolo positivo dell’Onu, massima organizzazione globale che si batte contro queste gravi situazioni fin dalla sua stessa costituzione. Naturalmente, gli artefici dell’evolversi positivo di situazioni drammatiche sono gli stessi Stati membri, ma il ruolo guida delle Nazioni Unite è stato preziosissimo e spesso determinante.

 

Sicurezza - L’emergenza di questo decennio - la difesa della sicurezza - ha fatto emergere la necessità di un consenso all’uso limitato e ben definito della forza in chiave di difesa della pace e di mantenimento della sicurezza. Una parte significativa dell’opinione pubblica mondiale (me compreso) considera che l’ottica corretta per rispondere ad estreme necessità di questo genere sia quella che vede assegnare al più alto consesso dei popoli esistente sul pianeta, l’Onu appunto, il compito della valutazione e la responsabilità politica degli interventi, da attuare con forze di coalizioni poste sotto il suo controllo politico. Sul terrorismo si è detto e scritto molto e l’elemento ricorrente, soprattutto in questi ultimi tempi, è che questa terribile minaccia mondiale va affrontata da tutta la comunità mondiale. In effetti, potremmo mai immaginare che questa terribile piaga, che esprime un perverso fanatismo omicida che trova proseliti nelle terribili condizioni sociali che il mondo continua ad alimentare in alcune aree del mondo, possa essere sanata da qualcosa di meno che dall’intera comunità del pianeta? Quale dubbio si può mai avere sul pensiero che, in un mondo interdipendente, la risposta a lungo termine al terrorismo debba esprimere nuove forme di sinergia tra le nazioni sia sul piano della sicurezza che sul piano della risposta a situazioni endemiche scatenanti quali la fame, la privazione dei diritti umani, la povertà estrema, l’analfabetismo?

 

Fame - Per quanto riguarda la piaga della fame, il dato più drammatico è che oltre un miliardo di persone vive in povertà estrema, cioè con meno di un dollaro al giorno. Ma per una valutazione di questa piaga, il quadro da tener presente è costituito dall’andamento  della situazione generale riflesso dai dati storici di mezzo secolo e da due rapporti particolarmente significativi pubblicati dalle Nazioni Unite in questo decennio. Secondo le stime dell’Onu, nel 1950 i malnutriti erano il 50 per cento della popolazione dei paesi poveri, nel 1970 erano il 37 per cento e nel 2000 erano il 17 per cento. Il rapporto SOFI 2006 della Fao, Lo stato dell’insicurezza alimentare nel mondo, ha messo in evidenza che nel decennio precedente la popolazione mondiale è cresciuta ma allo stesso tempo la percentuale della popolazione colpita dalla fame nei paesi in via di sviluppo è scesa. Il rapporto pubblicato dal Programma Alimentare Mondiale nel novembre 2001 ha ricordato che, all’inizio degli anni Settanta, le persone che ogni giorno morivano di fame o per cause riconducibili alla fame erano 41.000, nel 2001 erano 24.000. Sempre un dato sconvolgente, drammatico, ma la tendenza induce a intensificare gli sforzi e perseverare.  E se, alla luce della crisi economica attuale, in un prossimo futuro nuovi dati ‘storici’ constateranno una recrudescenza di questa piaga, credo che nel medio periodo la costante opera dell’Onu e quella sempre più significativa della società civile sosterranno il trend positivo.

 

Salute - In questo campo, la lotta più significativa è quella in difesa della vita dei bambini. Il tasso globale di mortalità infantile sotto i cinque anni è costantemente diminuito negli ultimi due decenni. Di converso, il tasso di riduzione della mortalità infantile sotto i cinque anni è in aumento dagli anni ’90: si è avuto un tasso di calo medio tra 2000 e 2008 del 2,3%, a fronte del 1,4% medio tra 1990 e 2000. Di fatto, come ha sottolineato nel settembre 2009 il direttore esecutivo dell'UNICEF Ann Veneman, «un numero sproporzionato di morti avviene in un piccolo gruppo di paesi molto popolati: il 40% delle morti sotto i cinque anni nel mondo si verifica in appena tre paesi: India, Nigeria e Repubblica Democratica del Congo». Gli esperti di salute pubblica attribuiscono questo globale calo costante al crescente ricorso a interventi sanitari fondamentali, per i quali si è andata attivando una significativa  sinergia tra Onu e società civile. Là dove questi interventi sono aumentati, sono stati conseguiti risultati positivi.

In questi ultimi anni, malattie come la mucca pazza e  i casi umani dell'influenza aviaria H5N1, per citarne qualcuna, hanno messo in drammatica  evidenza l’inconsistenza dei confini territoriali, la necessità di una ricerca scientifica coordinata e l’urgenza di una reazione sanitaria globale. Nel campo della sanità, agenzie di portata mondiale, come ad esempio la Fao, l’Oms e l’Unicef vanno compiendo sforzi giganteschi per rispondere ai drammi del nostro tempo; e questo alto grado di specializzazione e di mobilitazione si è anche riverberato nel settore delle organizzazioni non governative e delle associazioni di volontariato impegnate sul campo. Significativamente, anche l’opera che la società civile va svolgendo con crescente intensità a sostegno e in sinergia con i programmi dell’Onu viene ora considerata dalle Nazioni Unite quale elemento di primaria importanza. Un esempio, clamoroso, per tutti: la campagna contro la polio, condotta dalla agenzie specializzate Onu come Oms e Unicef e alcune organizzazioni della società civile, in primis il Rotary, campagna che ha ridotto in due decenni l’incidenza della polio da molte decine di migliaia di casi all’anno in tutto il mondo a poche decine di nuovi casi l’anno in quattro paesi.

 

Ambiente – Nonostante gli ostacoli e gli arresti temporanei della marcia verso l’assunzione di una responsabilità globale, è’ possibile immaginare che l’adozione di efficaci misure anti-inquinamento e, più in generale, di salvaguardia dell’ambiente possano essere meno che globali. Possiamo parzializzare l’effetto serra? Può una nazione o un gruppo di nazioni adottare soluzioni geograficamente parziali, fidando poi nella buona direzione del vento per mantenere la propria incolumità? Via, non scherziamo. La lotta all’inquinamento e le misure per la difesa dell’ambiente, così come la ricerca di energie alternative, vanno pensate globalmente per essere applicate globalmente, anche se con gradualità e con programmi attuativi che tengano conto delle diverse situazioni regionali e locali. Anche in questo campo il ruolo dell’Onu è fondamentale sia nei progressi più significativi che nelle cosiddette battute d’arresto, come dai più è stato considerato il summit di Copenhagen dello scorso dicembre, conclusosi con un accordo di impostare un percorso verso una maggiore sicurezza climatica per l’intero pianeta. Se da un lato le emergenze climatiche che l’umanità ha di fronte a sé richiedono interventi drastici e veloci, dall’altro la volontà politica e quella della stessa opinione pubblica hanno bisogno di una certa preparazione per accettare i cambiamenti che tali emergenze pongono. “Abbiamo concluso il patto”, ha detto al termine del summit il Segretario Generale Onu, Ban Ki-moon. “Questo accordo non può essere tutto ciò che tutti speravamo, ma è un inizio essenziale”, ha affermato. Per quanto mi riguarda, tendo a scorgere in questa valutazione il riconoscimento del processo necessario per i cambiamenti di attitudine e di comportamento che l’emergenza ambientale richiede ai popoli e ai loro governanti in tutto il mondo.

 

Istruzione e analfabetismo - Il risveglio delle coscienze ai doveri sociali di condivisione e di impegno non è una mera prospettiva desiderabile, ma una conditio sine qua non. Il dato drammatico è che oggi almeno 113 milioni di bambini nel mondo non frequentano la scuola, e di questi i due terzi sono bambine (sì, le mamme che alleveranno la nuova generazione…).  Non è necessario qui ricordare come la mancanza d’istruzione precluda a questi figli del nostro mondo un’esistenza degna d’essere vissuta e li releghi invece ad un’esistenza di stenti per una sopravvivenza sempre più breve e senza umano significato.

La lotta all’analfabetismo assume in quest’ottica un’importanza cruciale, messa bene a fuoco dallo specifico Obiettivo di Sviluppo del Millennio: rendere l’istruzione accessibile a tutti entro il 2015, obiettivo definito al Forum mondiale sull’istruzione organizzato dall’Onu a Dakar nell’aprile del 2000. In quell’occasione, i delegati dei 181 partecipanti al Forum si sono impegnati a rispettare quella scadenza. Anche se la tendenza attuale sembra indicare che i tempi necessari per conseguire quell’obiettivo potranno essere più lunghi, i dati storici sugli analfabeti nel mondo inducano ad aver fiducia e a rafforzare l’ impegno, sapendo che: dal 1970 al 2000 il tasso di analfabetismo nell’Africa sub-sahariana è diminuito dal 77 per cento al 40 per cento, nei Paesi arabi dal 73 al 38, nell’Asia dell’Est dal 46 al 17, in America Latina dal 26 all’11.  Negli anni Ottanta ho visitato personalmente alcune scuole rurali in Etiopia, in Costarica e in Brasile e ho visto l’efficacia di programmi delle Nazioni Unite per l’infanzia e per la preparazione al lavoro: fanno davvero la differenza. E gli operatori sul campo, che sono soprattutto giovani e molto capaci, dovrebbero essere tutti decorati per spirito di sacrificio e dedizione al bene altrui.

 

Conclusione

Il punto cruciale, quindi, è tutto qui: si può fare a meno dell’ONU? Io sostengo che l’ONU è un’organizzazione non solo è necessaria, ma indispensabile. Quando il bene comune richiede una rinuncia alla sovranità nazionale, le nazioni sono messe alla prova e l’egoismo nazionalistico è messo faccia a faccia con le necessità di cooperazione internazionale. Di fronte alla comunità mondiale è questa quindi la domanda che prevale su tutte le altre: saranno disposte le nazioni so­vrane a rinunciare ad interessi nazionalistici e ad obiettivi ristretti allo scopo di operare insieme per un mondo in cui pace e progresso globali non rimangano un’utopia?  A pensarci bene, non credo che abbiamo altra scelta. E la scelta deve includere in primis la rinnovata consapevolezza dell’indispensabilità dell’Onu, organizzazione che, se non ci fosse, bisognerebbe inventare.

 

 

                                                                                                                                 Sergio Tripi

 

* Dal 1996 al 2001 è stato il Rappresentante in Italia dell’Università per la Pace

istituita nel 1980 con risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

 

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Prossimo numero: 29 ottobre 2010.

 

 

 

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È un servizio di puro volontariato dell’Associazione Culturale dei Triangoli e della Buona Volontà Mondiale, fondata nel 1979, ente morale con D.M. 24-5-1999 pubblicato sulla G.U. n. 135 dell’11-6-1999. L’Associazione opera per lo sviluppo delle coscienze e promuove una cultura della pace nella prospettiva del ‘villaggio globale’ basato sull’unità nella diversità e sulla condivisione.  

L’Associazione ha sede in Roma, via Antagora 10.

 

 

 

 

 

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