Settimanale - anno I - numero 4 – 1 settembre 2000
Direttore responsabile: Sergio Tripi
Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 265/2000 del 20-6-2000
Good News Agency – l’agenzia delle buone notizie – riporta notizie
positive e costruttive da tutto il mondo del volontariato, delle Nazioni Unite,
delle organizzazioni non-governative e delle istituzioni impegnate nel
miglioramento della qualità della vita, notizie che non si “bruciano” nell’arco
di un giorno. L’edizione in italiano è inviata per via telematica a tutte le
redazioni della stampa quotidiana e periodica, della radio e della televisione
in Italia dotate di posta elettronica, ed è disponibile nel sito web www.goodnewsagency.org
Good News Agency è un servizio dell’Associazione
Culturale dei Triangoli e della Buona Volontà Mondiale, fondata nel 1979,
eretta in Ente Morale con D.M. 24-5-1999 pubblicato sulla G.U. n. 135
dell’11-6-1999. L’Associazione opera a sostegno delle attività del Lucis Trust,
dell’Università per la Pace delle Nazioni Unite, di Radio For Peace
International ed altre organizzazioni impegnate nella diffusione di una cultura
di pace nella prospettiva del ‘villaggio globale’. L’Associazione ha sede in Roma, via Antagora 10. E-mail
s.tripi@tiscalinet.it.
Sommario:
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Diritti umani
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Ambiente
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Legislazione internazionale
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Sviluppo scientifico
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Solidarietà
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Salute
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Economia e sviluppo
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Impresa e globalizzazione
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Incremento demografico
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La manipolazione della
vita
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(TOP)
Giornata internazionale per la memoria del
commercio di schiavi e della sua abolizione
Il 23 agosto, il direttore generale dell’UNESCO Krichiro Matsuura ha
inviato questo messaggio:
“Nel decidere di proclamare il 23 agosto di ogni anno quale Giornata
internazionale per la memoria del commercio di schiavi e della sua abolizione,
l’UNESCO ha inteso scolpire nella memoria di tutti i popoli una tragedia che è
stata dimenticata e poco conosciuta, e pagare un tributo alla terribile lotta
degli schiavi per la libertà. La rivolta che ebbe luogo nell’isola di Santo
Domingo (oggi Haiti e Repubblica Dominicana) nella notte tra il 22 e 23 agosto
1791 scosse le fondamenta della schiavitù e segnò l’inizio del processo che
condusse all’abolizione del commercio transatlantico di schiavi.
“Questa celebrazione, che riguarda nello stesso tempo la verità storica,
lo sviluppo, la solidarietà e i diritti umani, deve mobilitare tutte le nazioni
e la società civile come un tutt’uno”.
http://www.unesco.org/opi/eng/unescopress/index.htm
Il Fondo delle N. U.
per le donne distribuisce 1 milione di dollari a programmi in 21 Paesi
In Croazia, il Centro per
gli studi sulla donna sta esponendo a Zagabria l’incidenza, spesso non
riconosciuta, delle molestie sessuali nel sistema universitario. In 4 nazioni
in Africa, la Fondazione internazionale delle donne-giudici addestrerà i
giudici a decidere su casi che coinvolgono la discriminazione e la violenza
contro le donne, in accordo con i principi stabiliti nelle convenzioni
internazionali e regionali sui diritti umani. In Jamaica, Woman Inc. e due
organizzazioni maschili stanno collaborando per cambiare la tolleranza della
violenza dell’uomo contro la donna.
Questi sono solo alcuni
esempi dei nuovi programmi che il Fondo delle N.U. per lo sviluppo delle donne
(UNIFEM) sosterrà quest’anno per mezzo del suo Fondo fiduciario a sostegno di
azioni per eliminare la violenza contro le donne. Alla quinta riunione tra
agenzie delle N.U. per determinare l’assegnazione di premi del Fondo
fiduciario, le agenzie delle N.U. hanno stanziato 1 milione di dollari per 17
programmi in 21 paesi. Le donazioni vanno da $25.000 a $130.000 e i programmi
affronteranno problemi quali la violenza domestica, le molestie sessuali,
l’abuso sessuale di ragazze, la prostituzione forzata e i cosiddetti ‘delitti
d’onore’.
http://www.unifem.undp.org/index.htm
L’UNICEF applaude la
risoluzione del Consiglio di Sicurezza sui bambini e la guerra
L’UNICEF ha applaudito
la Risoluzione n.1314 (2000) sui bambini e i conflitti adottata l’11 agosto dal
Consiglio di Sicurezza delle N.U. La risoluzione costituisce un rinnovato
impegno da parte delle N.U. a proteggere i bambini coinvolti dalla guerra,
impegno conseguente all’adozione da parte del Consiglio della Risoluzione 1261
dello scorso anno.
La Risoluzione 1314 del
Consiglio di Sicurezza riafferma la responsabilità dei governi, dei gruppi
ribelli e del settore privato, di assicurare che i diritti fondamentali dei
bambini siano protetti sia in tempo di guerra che in tempo di pace. La
risoluzione sottolinea l’urgente necessità di porre fine all’impunità per
coloro che commettono crimini contro i bambini. Essa inoltre sollecita una
protezione e un’assistenza speciali per i profughi e i rifugiati, le ragazze
toccate dai conflitti, incluse quelle che sono state sfruttate sessualmente o
lasciate a prendersi cura di sorelle e fratelli più piccoli.
http://www.unicef.org/newsline/
Movimento Nonviolento: azionenonviolenta@sis.it
Il 18 agosto a San
José, capitale della Costa Rica, i delegati regionali dell’ICRC per l’America
Centrale e i Carabi, e il Presidente della Corte inter-americana per i diritti
umani hanno firmato un accordo di cooperazione che contempla lo scambio di
documenti tra le due istituzioni. L’ICRC e la Corte saranno così in grado di
sostenersi reciprocamente nei loro sforzi tesi ad assicurare che le persone
ricevano la protezione loro dovuta in tutte le circostanze, in particolar modo per mezzo della divulgazione
e l’adozione della legge sui diritti umani e della legislazione umanitaria
internazionale. L’accordo, che costituirà un quadro di riferimento per lo
scambio di informazioni e di documentazione legale e per l’addestramento dei
giudici e del personale della Corte nel campo della legislazione internazionale
umanitaria, è parte di una serie di misure formulate per rafforzare il sistema
inter-americano per la protezione dei diritti umani.
Nicaragua emette il primo
Rapporto nazionale sullo sviluppo umano col sostegno dell’UNDP
Il rapporto constata
che nel Nicaragua del dopo guerra molte persone lottano in dure situazioni
socio-economiche, col 48% della popolazione che vive sotto la soglia di povertà
e il 18% che vive in povertà estrema. Il paese deve inoltre far fronte alla
sfida immediata di come garantire il godimento dei diritti umani e migliori
condizioni di vita ed opportunità per i giovani. Il 60% della popolazione del
Nicaragua ha meno di 25 anni. Il rapporto è stato pubblicato dall’UNDP e dal
Segretariato Tecnico della Presidenza, con il sostegno dei governi di Spagna,
Olanda e Nicaragua.
http://www.undp.org/dpa/pressrelease/index.html
Angola: la legge
umanitaria e I diritti umani nel curriculum della polizia nazionale
Un sostanziale passo
avanti è stato compiuto in Angola: d’ora in avanti, la legge internazionale
umanitaria e la legge sui diritti umani verranno insegnate a tutti i partecipanti
ai programmi di addestramento per ufficiali della polizia nazionale. A partire
dal 2000-2001, i futuri maggiori, tenenti colonnelli e colonnelli iscritti al
programma avranno venti ore di insegnamento su queste materie, seguite da un
esame. Gli istruttori sono stati già preparati. ICRC sosterrà il loro impegno
fornendo pubblicazioni e altro materiale scritto. L’obiettivo non è soltanto di
offrire i nuovi corsi, ma anche di includere problematiche legali e umanitarie
in altre parti del programma di addestramento più specificamente connesse al
lavoro di polizia, come la prevenzione e il controllo del crimine, l’arresto
dei sospetti ed il suo protrarsi, l’uso della forza e delle armi da fuoco, il
mantenimento dell’ordine pubblico ed il trattamento, da parte della polizia, di
gruppi particolarmente vulnerabili (in particolare donne, bambini, adolescenti,
profughi e rifugiati).
(TOP)
“Tutti diversi,
tutti uguali”: conferenza contro il razzismo, Strasburgo, 11-13 ottobre
Protezione legale
contro il razzismo educazione a combattere il razzismo sono alcuni dei temi che
verranno discussi a Strasburgo alla conferenza “Tutti diversi, tutti uguali dai
principi alla pratica”, che si terrà dall’11 al 13 ottobre. La riunione,
coordinata dal Consiglio d’Europa, costituisce un incontro preparatorio
regionale per la Conferenza mondiale contro il razzismo, che si terrà in Sud
Africa dal 31 agosto al 7 settembre 2001. Alla Conferenza si riuniranno insieme
governi, ONG, la società civile e persone da tutto il mondo per sottolineare il
loro impegno di combattere il razzismo, la discriminazione razziale, la
xenofobia e l’a relativa intolleranza.
Regole di condotta
per le multinazionali
Cinquanta aziende
multinazionali e dodici organismi di lavoro e di controllo hanno firmato un
“Patto Globale” sponsorizzato dalle N.U. e inteso a promuovere il lavoro, i diritti
umani e gli standard ambientali. Le aziende - che includono la Shell, la Nike e
la Damler-Chrysler – hanno concordato di incorporare nei loro obiettivi
strategici nove principi formulati genericamente, e di annotare ogni anno su un
sito web delle N.U.i progressi fatti per rispettare quei principi. Le altre
organizzazioni non aziendali associate al patto, tra le quali il World Wildlife
Fund e Amnesty International, potranno rispondere sullo stesso sito alle
dichiarazioni delle multinazionali.
Greenpeace e altri gruppi ambientalisti e di difesa dei diritti umani
hanno però criticato il patto perché esso non include alcun controllo o
costrizione, e potrebbe aiutare le multinazionali a sembrare più responsabili
socialmente di quanto lo siano veramente.
http://www.nytimes.com/library/world/global/072700un-globalization.html
Il dibattito sul PVC
si fa più teso
L’Unione Europea ha
aperto un dibattito su un aumento delle restrizioni per la plastica di cloruro
polivinilico (PVC), un materiale comunemente usato ma controverso. L’U.E. ha
già recentemente bandito alcuni giocattoli per bambini fatti col PVC perché le
sostanze chimiche usate per ammorbidire la plastica possono creare problemi per
la salute dei bambini. Ora l’U.E. sta considerando misure per prodotti in PVC
come tubazioni, telai per finestre, materiale da imballaggio, e accessori per
la casa. Alcuni studi hanno constatato che il PVC è difficile da riciclare e
può emettere sostanze nocive quando viene bruciato o incenerito. Greenpeace ha
chiesto un bando totale di questa sostanza. Si prevede che all’inizio dell’anno
prossimo la Commissione Europea, organo esecutivo dell’U.E., faccia le sue
raccomandazioni sulla questione.
http://www.planetark.org/dailynewsstory.cfm?newsid=7618
Uganda: NGO attacca
I Parlamentari per I prestiti per automobili
Uganda Debt Network,
una ONG che si batte per la riduzione del livello del debito, si è opposta alla
richiesta dei Parlamentari ugandesi tendente ad ottenere che il Governo elimini
l’interesse del 12% annuo sui prestiti da loro ottenuti per acquistare l’auto. L’ONG
si è anche opposta ad un periodo per la restituzione del debito più lungo
d4ella stessa vita dell’attuale parlamento. Oltre 160 Parlamentari avevano
firmato una petizione per la sospensione del dibattito sul bilancio nazionale,
in modo da consentire alla Camera di discutere l0o schema di quel debito. L’ONG
ha ricordato ai Parlamentari che l’Uganda confida nelle donazioni internazionali
per coprire il 53% del suo bilancio e che la richiesta di ulteriori privilegi
farebbe semplicemente aumentare l’esposizione debitoria del paese, minando allo
stesso tempo la fiducia del pubblico nelle istituzioni nazionali.
udn@infocom.co.ug Website: www.udn.org.ug
(TOP)
“Solidarietà globale: la
via per la pace e la cooperazione internazionale”:
La conferenza di quest’anno
ha consentito ai rappresentanti delle ONG, delle Nazioni Unite e dei Governi di
esplorare modi concreti in cui la società civile può operare con
l’Organizzazione e gli Stati membri per realizzare i programmi d’azione che
sono stati concordati durante le principali conferenze mondiali degli anni
novanta.
Il
crescente potere delle ONG ha condotto a forti campagne della società civile,
come quella per l’eliminazione delle mine anti-uomo, per l’istituzione di una
Corte penale internazionale, per la cancellazione dei paralizzanti debiti
esteri, e per affrontare gli aspetti negativi della attuale architettura
finanziaria globale. La conferenza ha analizzato le attuali campagne ed ha
esplorato nuove aree in cui operare. Alcuni argomenti discussi sono: cosa
determina una campagna di successo; come può essere riprodotta nei diversi
paesi; come stabilire le priorità; e quale genere di rapporto di lavoro tra le
ONG, le Nazioni Unite e i Governi potrà assicurare un successo prolungato nel
tempo.
Le
ONG associate al Dipartimento della Pubblica Informazione delle N.U. sono ora
1.641. Tutte queste organizzazioni sono in linea con i principi della Carta,
operano esclusivamente senza scopo di lucro e hanno dimostrato per lungo tempo
un coinvolgimento nei problemi delle Nazioni Unite. Inoltre, esse hanno ben
sviluppato dei programmi informativi per raggiungere grandi gruppi o gruppi
specifici, ed hanno dimostrato impegno e mezzi per divulgare informazioni sulla
Organizzazione. Questo requisito costituisce un criterio specifico per
associarsi al Dipartimento.
Come
dar voce ai senza voce? E' urgente un'azione capace di creare spazi alternativi
di vita, di sogni e di utopia, di umanità. Con questo grande desiderio di
celebrare, di ascoltare per restituire, gli Istituti e i Laici Comboniani,
insieme a tante associazioni e gruppi di tutta Italia, si mettono in cammino
per celebrare il giubileo degli oppressi. Dal 2 al 10 settembre una piccola
carovana di testimoni dal Sud del mondo toccherà otto città italiane, per
parlare di restituzione delle terre, di condono del debito, di condivisione
delle risorse, della schiavitù oggi.
Il tutto
confluirà a Verona il 9 e 10 settembre, per un convegno su questi quattro temi
portanti del Giubileo.
http://www.ilcircolino.it/vamos/eventi/senzaesclusi-cs.htm
Nelle
scuole delle zone più remote del Tibet,
A.S.I.A. - Associazione per la Solidarietà Interna-zionale in Asia
- è in procinto di avviare il Progetto
Adozioni a Distanza. Il programma mira non solo a garantire l'accesso di tutti
i bambini tibetani ad un'istruzione di base qualificata, ma anche alla
realizzazione di microprogetti per il miglioramento delle condizioni di vita
della comunità locale nel suo insieme. La preservazione della cultura tibetana,
della lingua, dei costumi e della tradizione è infatti la chiave per preservare
l'identità culturale e nazionale di questo popolo e garantire le prospettive di
uno sviluppo economico e sociale che possa sottrarlo a condizioni di estrema
povertà e analfabetismo.
A.S.I.A
è stata fondata nel 1988 dal Prof. Namkhai Norbu, già docente di Lingua e
Letteratura Tibetana e Mongola presso l’Università Orientale di Napoli. Nel
1998 è diventata legalmente O.N.L.U.S. e nel 1999, a riconoscimento dei dieci
anni di attività, è diventata ONG. L’attività è finalizzata all’elaborazione di
progetti per promuovere lo sviluppo economico, sociale, culturale e sanitario
delle popolazioni la cui sopravvivenza etnica e culturale è minacciata. I
progetti sono indirizzati prevalentemente alle popolazioni di cultura tibetana
della fascia himalayana.
(TOP)
(TOP)
Crescita della
popolazione: superato il miliardo, l’India disegna una nuova strategia per
ridurre la crescita della popolazione
Due
mesi dopo essere divenuta la seconda nazione al mondo con una popolazione
superiore al miliardo, in India i membri del governo stanno mettendo a punto
una nuova strategia per ridurre la crescita della popolazione nazionale. Dalla
nascita del simbolico miliardesimo bambino, avvenuta l’11 maggio, in India sono
nati altri 3 milioni e mezzo di bambini. Il paese ospita attualmente il 16%
della popolazione mondiale, e se il tasso di crescita dovesse mantenersi a tale
livello, verso la metà del secolo la sua popolazione potrebbe addirittura
superare quella della Cina. Dopo l’avvio da parte del governo indiano di un
programma di sterilizzazione di massa, messo in atto nella metà degli anni ’70,
molti cittadini sono divenuti altamente sospettosi e timorosi nei riguardi
della contraccezione e della sterilizzazione, e il governo è ancora impegnato
nel recupero e nel convincimento della popolazione riguardo ai benefici
derivanti dai programmi di pianificazione familiare.
http://www.nandotimes.com/healthscience/story/body/0,1079,500230583-5
(TOP)
L’Organizzazione
delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) rende noto che,
nonostante la distruzione delle foreste mondiali sia ancora in atto, vi sono
forti segnali di una diminuzione del tasso di deforestazione.
Le
analisi preliminari compiute sulla base di più di 300 immagini satellitari
mostrano che negli ultimi dieci anni nei paesi tropicali questo tasso è stato
inferiore di almeno il 10% rispetto a quello degli anni ’80. Metà delle
immagini mostra una riduzione del tasso di deforestazione ed il 20% evidenzia
invece un incremento dello stesso. L’esame fa parte del “FAO’s Global Forest
Resources Assessment 2000”, che sarà reso disponibile verso la fine dell’anno.
Questo studio fornirà nuove stime sullo stato ed il cambiamento delle foreste
in tutti i paesi del mondo.
http://www.fao.org/forestry/fo/country/nav_world.jsp
Dublin
Castle, Irlanda, 11 – 15 settembre 2000. INFOTERRA 2000 è una conferenza internazionale che mira a focalizzare
l’attenzione sulla importanza dell’accesso alle informazioni ambientali. La
conferenza è ospitata dal Dipartimento dell’ambiente e del governo locale della
Repubblica d’Irlanda in cooperazione con il Programma delle Nazioni Unite per
l’Ambiente (UNEP). Partecipano ad INFOTERRA un totale di 177 paesi. La
conferenza riunirà esperti sull’informazione ambientale provenienti da tutti i
continenti in rappresentanza di ministri dell’ambiente, agenzie di protezione
ambientale, organizzazioni non governative, organizzazioni intergovernative e
le Nazioni Unite. L’UNEP varerà inoltre un rinnovato programma INFOTERRA che
affronta la riforma della rete INFOTERRA affinché questa possa accogliere le
sfide dell’accesso all’informazione ambientale del 21° secolo. Il pubblico
accesso a questo genere di informazioni sta divenendo sempre più importante nel
nuovo millennio. L’accesso alle informazioni permette ai cittadini di intraprendere
azioni positive nelle aree della protezione ambientale e dello sviluppo
sostenibile. Il decimo principio della Dichiarazione di Rio sull’ambiente e lo
sviluppo racchiude il nesso importante tra l’accesso all’informazione e la
pubblica partecipazione nelle decisioni relative all’ambiente.
L’agricoltura
organica sta vivendo un vero e proprio boom in Italia ed in altri paesi
dell’Europa meridionale. Grazie alla crescita della domanda ed ai generosi
sussidi dell’ Unione Europea per la riconversione dei terreni agricoli alla
coltivazione organica, negli ultimi tre anni in Italia l’area dedicata
all’agricoltura organica è raddoppiata, e questo genere di coltivazione sta
rapidamente prendendo piede anche in Spagna. Anche l’Egitto e la Tunisia stanno
puntando a soddisfare la domanda europea, con un numero di prodotti che sono in
attesa di essere certificati come organici.
http://www.planetark.org/dailynewsstory.cfm?newsid=7524
(TOP)
Una
coalizione di gruppi di consumatori ed ambientalisti statunitensi ha avviato
una massiccia campagna di pressione nei confronti delle maggiori compagnie
alimentari affinché abbandonino l’uso di cibi geneticamente modificati. I suoi
primi obiettivi saranno la Campbell Soup Co. e la Kellog’s. Gli attivisti
sperano di incoraggiare decine di migliaia di consumatori a richiedere
direttamente alle compagnie di astenersi dall’usare cibi geneticamente
modificati per i loro prodotti, o quantomeno a contrassegnare quelli che ne
contengono. La coalizione sostiene che alcune compagnie hanno iniziato ad
eliminare ingredienti geneticamente modificati nei cibi che esportano in
Europa, rifiutandosi di fare altrettanto negli Stati Uniti. La campagna è anche
tesa a sollecitare l’interesse pubblico prima che in settembre
l’amministrazione Clinton renda pubbliche le nuove regole sull’ingegneria
genetica, che secondo gli attivisti sono troppo deboli. La coalizione potrebbe arrivare a spendere
fino ad oltre un milione di dollari, che rappresentano comunque una goccia nel
mare rispetto ai 50 milioni di dollari che un gruppo di aziende biotecnologiche
ha destinato allo sviluppo della biotecnologia nei prossimi anni a venire.
http://www.nytimes.com/library/national/science/072000sci-gm-food.html
I consulenti etici della Chiesa d’Inghilterra, preoccupati della “corruzione della natura”, hanno proposto di mettere al bando le colture geneticamente modificate. Il gruppo di etici della Chiesa ha affermato che “fino a quando non saranno stati effettuati ulteriori studi circa i rischi ecologici, i nuovi contratti di affitto di terreni agricoli dovrebbero contenere una clausola che escluda la possibilità di piantare colture geneticamente modificate sui terreni appartenenti alla Chiesa”. Tutto ciò giunge come un fulmine per i piani dell’industria biotecnologica e del Governo, che ritengono che gli esperimenti dimostreranno i benefici provenienti dai controversi prodotti agricoli.
La
Chiesa d’Inghilterra è la maggiore proprietaria di terreni agricoli del paese,
con 128.000 acri coltivati, e si unisce alla seconda azienda agricola
britannica, la Cooperative Wholesale Society, che ha già rifiutato di aderire
agli esperimenti sostenuti dal Governo.
Positive News, Summer 2000
- www.positivenews.org.uk
Dopo i modesti inizi maturati in un derelitto
ex-motel dell’Arizona, la Ballard Power System è divenuta una delle aziende
leader nel mondo per la tecnologia delle pile a carburante liquido, che molti
ritengono potranno costituire il nucleo per un futuro energetico pulito. La
Ballard si è associata con la Daimler-Chrysler e la Ford Motor Co.,
impegnandosi a mettere in circolazione automobili alimentate da pile a
carburante liquido entro il 2004. Ma il pubblico potrebbe imbattersi nelle pile
molto prima di tale scadenza trovandole in altri prodotti, tra cui apparati
fissi fuori rete in grado di fornire alimentazione ininterrotta ad ospedali e
centri telematici, piccoli generatori in grado di alimentare falciatrici e luci
da campo, e telefoni cellulari, videocamere e computer alimentati da piccole
pile a carburante liquido anziché dalle consuete batterie.
http://www.gristmagazine.com/grist/books/books063000.stm
Energia solare per
le Olimpiadi in Australia
Si ritiene che e
Olimpiadi estive del 2000 in programma a Sydney (Australia), che avranno inizio
il 15 settembre, saranno le più ecologiche di tutti i tempi. La maggior parte
degli eventi avrà luogo nella Homebush Bay, un tempo sede inquinata di un
mattatoio, rigenerata successivamente da una drastica pulizia ambientale. Il
Villaggio Olimpico, dove durante i giochi risiederanno 15.000 atleti e
funzionari, è definito il più grande sobborgo alimentato da energia solare. I
rifiuti organici prodotti durante il periodo dei giochi saranno decomposti per
mezzo di vermi, e sono stati predisposti piani completi per il riciclaggio.
http://www.csmonitor.com/durable/2000/07/18/f-p12s1.shtml
Il Bangladesh si
avvia verso il solare
Il programma Grameen di
potenziamento rurale della Grameen Shakti, un’ affiliata della Grameen Bank,
sta progettando di installare 5.000 impianti residenziali ad energia solare nei
prossimi tre anni.
USAID ha contribuito
con 4 milioni di dollari per aiutare questa azienda senza scopo di lucro ad
elettrificare i villaggi. La Grameen Bank ha introdotto il microcredito in
Bangladesh, un’idea che successivamente si è diffusa in tutto il mondo.
www.grameeninfo.org/grameen/gshakti
Positive News, Summer 2000, www.positivenews.org.uk
(TOP)
L’UNICEF sostiene la
settimana mondiale dell’allattamento al seno, 1 – 7 agosto 2000
Ogni anno agli inizi di
agosto l’UNICEF partecipa con orgoglio alla settimana mondiale
dell’allattamento al seno – un momento per celebrare gli innegabili benefici
che l’allattamento materno arreca alla salute. Si stima che questo modo
naturale di nutrire i neonati salvi ogni anno la vita di circa un milione e
mezzo di bambini e migliori la crescita e lo sviluppo di un numero decisamente
maggiore.
Attraverso forti
programmi di divulgazione l’UNICEF ed i suoi partners stanno aiutando a far sì
che questo metodo di evidente protezione per la salute del bambino sia
praticato ovunque nel mondo. L’UNICEF è un forte sostenitore del Codice
internazionale del marketing per i sostituti del latte materno, un potente
strumento atto a proteggere l’allattamento al seno.
Uno studio rileva che l’agopuntura si dimostra
promettente per combattere la dipendenza da cocaina
Nella
continua ricerca di una efficace terapia contro la dipendenza da cocaina,
l’agopuntura, antica tecnica cinese, unita ai moderni trattamenti occidentali,
sembra promettere buoni risultati.
Nel
numero di agosto 14/28 di Archives of
Internal Medicine, i ricercatori
riferiscono che i pazienti dipendenti da cocaina sottoposti ad una serie di
trattamenti di agopuntura auricolare (aghi inseriti in quattro punti specifici
dell’orecchio esterno) hanno avuto maggiori possibilità di rendersi
indipendenti dalla cocaina durante tale terapia rispetto a coloro che sono
stati curaticon una terapia senza l’agopuntura.
Il dottor Alan I. Leshner, direttore dell’Istituto
nazionale contro l’abuso di droga (NIDA), ha affermato che “questo studio
evidenzia i vantaggi derivanti dall’uso dell’agopuntura in combinazione con
altre terapie nel trattare la dipendenza da cocaina”. Il NIDA fa parte
dell’Istituto nazionale per la sanità, la principale agenzia di ricerca
biomedica e comportamentale del governo degli Stati Uniti.
http://www.nida.nih.gov/NIDAHome.html
Dopo sette mesi di lavoro di ammodernamento,
l’ospedale materno Al-Batool di Mosul, una città con 1,2 milioni di abitanti, è
ora in grado di garantire condizioni sostenibili di igiene e di lavoro per i
pazienti ed il personale medico.
Questo è la prima ristrutturazione ospedaliera
portata a termine quale parte di un programma della Croce Rossa teso a mitigare
i disagi affrontati attualmente dalla popolazione irachena a causa del serio
deterioramento delle strutture sanitarie del paese.
Il WFP applaude all’iniziativa globale per la
nutrizione nelle scuole
Il Programma mondiale delle Nazioni Unite per l’alimentazione
(WFP) ha accolto con grande plauso il contributo di 300 milioni di dollari
versato dagli Stati Uniti, che contribuirà ad avviare un programma universale
per la nutrizione nelle scuole, programma rivolto agli studenti più poveri e
più malnutriti nel mondo.
Il fine ultimo di questo programma è quello di
tentare di assicurare ad ogni bambino almeno un pasto nutriente ogni giorno. Si
stima che circa 300 milioni di bambini siano cronicamente affamati e che, di
questi, circa 130 milioni non vadano a scuola.
http://www.wfp.org/prelease/home00.html
(TOP)
Si è svolto a New York e on-line il Summit
mondiale dei giovani imprenditori
Tema principale: aumentare, istruire e sostenere
le imprese possedute da donne
Alla fine di agosto centinaia di giovani
imprenditori tra i 21 e i 35 anni, provenienti da oltre 100 paesi, che
possiedono e gestiscono piccole e medie imprese, si sono ritrovati a New York
per il 7° Summit mondiale dei giovani imprenditori. Altre migliaia hanno
partecipato all’evento dai loro paesi attraverso accessi pubblici o privati ad
internet.
L’obiettivo del Summit era di mostrare ai
giovani, uomini e donne, le nuove opportunità che emergono dallo sviluppo e dalla
globalizzazione. I partecipanti hanno avuto l’opportunità di entrare a contatto
con i loro pari, avviare progetti internazionali di collaborazione e
partecipare ad una fiera globale e virtuale sul commercio. Sono stati inoltre
premiati giovani uomini e donne per i loro eminenti risultati imprenditoriali e
per aver promosso affari socialmente responsabili.
http://www.unifem.undp.org/index.htm
(TOP)
Quasi tutti avranno sentito parlare del DNA: una
molecola che si trova in ogni cellula di qualsiasi organismo; umano, animale o
vegetale. Si può dire che il DNA contiene la serie completa di istruzioni per
costruire un organismo. E’ logico perciò che il DNA di organismi diversi sia
diverso, semplicemente perché la serie di istruzioni per la creazione di una
rana deve per forza essere diversa dalla serie per la creazione di una mela.
Allo stesso modo, molti lettori avranno l'idea che i geni e il DNA sono connessi
tra loro. Infatti, i geni sono piccoli prolungamenti della molecola del DNA, e
questa molecola è davvero grande; così grande da contenere migliaia di geni.
Ciascun singolo gene è un'istruzione per la produzione di particolari sostanze
chimiche in una cellula vivente, un'istruzione che poi viene eseguita dalle
altre parti della cellula. Secondo le sostanze chimiche prodotte, la natura
della cellula, e di conseguenza l'organismo, possono essere mutati.
Quindi, se si cambiano uno o più geni di un
organismo, inserendo un nuovo gene o alterando uno già esistente, si cambia la
serie di istruzioni usate per la sua costruzione, e perciò si cambia
l'organismo. Questo, in poche parole, è ciò che l'ingegneria genetica comporta.
Comunque, il cambiamento prodotto nell'organismo non è sempre del tutto
prevedibile. Questo perché le sostanze chimiche prodotte dal singolo gene
possono incidere sull'abilità di altri geni di produrre le sostanze chimiche di
cui sono responsabili. In altre parole, secondo il risultato di alcuni studi
recenti, il totale di tutti i geni di un particolare organismo (chiamato il
genoma) può essere considerato come una rete interattiva. È perciò del tutto
comprensibile che l'inserimento di un gene, per esempio, da una pianta a
un'altra, non produrrà necessariamente il cambiamento che vogliamo in modo
semplice e ordinato perché stiamo inserendo il gene in una nuova rete di
rapporti che potrebbe reagire in modo inaspettato. Un esempio di questo ci fu
quando alcuni scienziati presero un gene del colore rosso nel granturco e lo
inserirono in alcune piante di petunia. Sebbene le petunie diventassero rosse,
fu anche rilevato un tasso di fertilità più basso e la crescita di un maggior
numero di foglie e di germogli. Un altro fattore da tenere presente è che non
sempre troviamo un semplice rapporto diretto tra un gene e una caratteristica
(come l'altezza, il colore, la resistenza a una malattia specifica, ecc. ecc.)
di un organismo: un gene potrebbe influire su
numerose caratteristiche diverse, e al contrario, molti geni singoli
potrebbero unirsi per produrre una sola caratteristica. E infine, dobbiamo
prendere in considerazione il fattore ambientale di un organismo: in
particolare nel caso di complesse caratteristiche psicologiche. Per esempio,
nella musicalità i geni non fanno altro che predisporsi alla loro espressione
e, a meno che l'organismo non si trovi in un ambiente in grado di stimolarla,
questa caratteristica potrebbe rimanere inespressa. Così, se una persona che ha
i geni per la musicalità non ha mai avuto l'opportunità di suonare uno
strumento, potrebbe non scoprire mai il suo dono.
Quindi è evidente che l'ingegneria genetica non è
semplicemente una questione di decidere esattamente quale caratteristica
vogliamo veder esprimere, trovare un altro organismo con quella caratteristica,
e poi trapiantare la caratteristica. Per considerare un'analogia: se dovessimo
spostare un animale da un ecosistema a un altro, dovremmo comprendere non solo
l'animale ma entrambi gli ecosistemi, per poter prevedere con certezza gli
effetti dell'animale nel nuovo ecosistema. Allo stesso modo, è possibile che
per prevedere l'effetto di un gene in un nuovo genoma, il contesto, sia di quel
genoma che del genoma dal quale il gene deriva, richieda un'attenta
indagine.
Il possibile e
il lecito
Poiché ogni organismo vivente ha dei geni, è
teoricamente possibile per il gene di qualsiasi organismo essere trapiantato
nel genoma di qualsiasi altro organismo. Così i geni di un essere umano possono
essere inseriti in un animale; i geni di un animale possono essere inseriti in
una pianta; e, naturalmente, i geni della pianta possono essere inseriti in
animali o in esseri umani. Forse sono questi esempi di geni trasferiti tra i
diversi regni della natura che rendono incerte queste ricerche, particolarmente
quando i geni sono quelli umani. Poiché non esiste un modo naturale in cui
questo potrebbe accadere, la nostra reazione istintiva è di disagio; e il
nostro intelletto lotta per orientarsi in una situazione che solo ora è
divenuta possibile. L'accademico ed ecologo inglese George Monbiot ha detto:
"Non tutto ciò che è possibile dovrebbe anche essere lecito." Ma cosa
può guidarci a definire ciò che è lecito e ciò che non lo è?
Forse l'unico modo per giudicare un problema così
difficile è cercare il vero motivo e scopo della modifica genetica in
questione, e poi valutare se è consono con i più alti principi con cui i nostri
cuori risuonano intuitivamente. Questo vuole dire che non esiste una regola generale
che possiamo applicare a ogni caso, perché i motivi e gli scopi sono
molteplici. Possiamo assegnare un motivo e uno scopo generale all'ingegneria
genetica nella sua totalità? Certamente, c'è qualche segno che potrebbe
guidarci. Per esempio, un elemento che alcuni progetti hanno in comune è
l'interesse per la salute umana. Alcune pecore sono state programmate
geneticamente per produrre una proteina umana nel loro latte che potrebbe
essere usata per trattare la fibrosi cistica; e dei geni umani sono stati
introdotti nei maiali nel tentativo di rendere i loro organi più adatti al
trapianto in essere umani. Un altro fattore che molti progetti hanno in comune
è il “miglioramento” delle varietà delle piante e degli animali che potrebbero
ridurre la fame nel mondo.
Siccome lo scopo principale di questi e di altri
progetti è di beneficiare gli esseri umani, essi rafforzano la presunzione che
solo gli esseri umani contano, e che ogni altra forma di vita può essere
subordinata ai fini umani. Questa è un’opinione di cui un numero crescente di
persone comincia a dubitare, affermando che ogni creatura nella grande rete
della vita è di per sé preziosa. Se accettiamo questa premessa, allora ogni
nostro rapporto con le altre creature diviene moralmente importante, e dovrebbe
essere caratterizzato dalla buona volontà. Già questo richiederebbe una
regolamentazione nazionale ed internazionale per controllare gli esperimenti di
ingegneria genetica. Questo dovrebbe coinvolgere tutte gli interessati, il
pubblico compreso, e dovrebbe procedere cautamente e secondo severe tutele.
L'istruzione dovrebbe essere una parte indispensabile di questo processo,
poiché senza una comprensione dei problemi e l'accesso a tutte le informazioni
attinenti non c'è da aspettarsi che la gente vi partecipi pienamente. (…)
Sono implicati, purtroppo, altri fattori che tendono
ad ostacolare la cautela e la libertà di informa-zione. Nella prospettiva di
grossi profitti, le aziende impegnate nella ricerca sono desiderose di
proseguire velocemente gli studi. E siccome le informazioni sono molto
importanti per ottenere un vantaggio commerciale in questo campo, anche la
riservatezza commerciale è invocata. Ma certamente un argomento con delle
conseguenze così vaste e imprevedibili non dovrebbe essere risolto dai valori
del mercato. Una saggia e amorevole cautela dovrebbe essere alla base del
lavoro svolto in questo campo, che potrebbe cambiare la faccia della Natura
stessa. Finché non sapremo molto di più sui i geni e i genomi e sugli ambienti
dove le creature geneticamente alterate vengono inserite, le conseguenze a
lungo termine rimarranno incerte. Perciò è semplicemente una questione di buon
senso proporre che l’umanità nel suo insieme consideri attentamente e a lungo
ogni aspetto dell'ingegneria genetica
prima di procedere. (…)
La clonazione e
l'evoluzione
La clonazione offre la
possibilità di produrre in massa degli organismi con la stessa costituzione
genetica: così, se una serie di caratteristiche volute è stata architettata
attentamente in un particolare organismo, non ci sarebbe più la possibilità
della dispersione o della perdita di quelle caratteristiche attraverso i
normali processi della riproduzione sessuale. La clonazione, allora, sembra
andare contro una delle principali caratteristiche dell'evoluzione: la
creazione della diversità genetica. Infatti, la diversità sembra essere la
regola non solo nella banca geni di ogni singola specie, ma anche negli
ecosistemi, dal più piccolo fino al pianeta stesso, esattamente come ci fa
pensare James Lovelock con il suo concetto di Gaia. Data la complessità dei
differenti ma stretti rapporti tra gli organismi in ogni parte della Terra,
sarebbe saggio cominciare a invertire la tendenza della molteplicità nel regno
animale? Se, come molti credono, l'evoluzione stessa è l'espressione di un più
profondo proposito divino, abbiamo noi il diritto di interferire in questo modo
in qualcosa che non riusciamo ancora a capire?
La stessa considerazione è applicabile alla
possibilità di clonare l'uomo, con l’ulteriore aspetto dell'importanza della
diversità culturale. Si potrebbe sostenere che clonare se stessi, o chi si ama,
dovrebbe essere permesso per motivi di libertà riproduttiva. Ma bisogna
ricordare che, a causa dei fattori ambientali, la personalità del clone
potrebbe essere molto diversa dalla persona originaria. Inoltre, molte persone
che credono che la psiche umana non sia semplicemente il risultato di fattori
materiali, suggeriscono che l'anima del clone non sarebbe identica, e ciò
comporterebbe delle differenze caratteriali. Dato che la personalità, il fattore indispensabile nei nostri rapporti
con gli altri, sarebbe diversa, ma ospitata in un corpo fisico identico
all'originale, le prospettive per dei rapporti psicologicamente sani tra il
clone e la persona (o le persone) che hanno voluto la sua creazione sembrano
poco promettenti. Certamente la necessità di garantire il benessere psicologico
del bambino dovrebbe metterci in allerta per opporci a questo metodo di
riproduzione.
Domande senza
risposte
Infine, quali sono i probabili cambiamenti che
potrebbero esserci nel regno vegetale? Già alcuni raccolti sono stati creati
con geni resistenti a certi diserbanti; altre specie producono un'insetticida
nelle loro foglie; ed è stata proposta la produzione di un vaccino inserito
nelle banane. Potremmo elencare molti altri esempi di modifiche già esistenti o
in preparazione, visto che le piante si prestano di più alle manipolazioni
degli animali. C’è molta preoccupazione nel campo, in forte espansione,
dell'agricoltura modificata geneticamente. Porterà all’uso crescente di potenti
fertilizzanti e pesticidi, minacciando così l'ambiente e la salute umana?
L'acquisto di questi prodotti chimici e il pagamento dei diritti di
sfruttamento sui semi modificati creerebbero dei costi proibitivi per i coltivatori? Gli effetti sulla salute
umana di cibi modificati geneticamente sono sufficientemente capiti? E'
inquietante che queste domande rimangano senza risposta, mentre i raccolti
modificati diventano sempre più diffusi e mancano ancora delle leggi che
obblighino a un’informazione precisa sulle etichette dei prodotti
alimentari.
In questo campo, come nel regno umano e animale,
dovremmo cercare un rapporto più armonioso con tutte le cose viventi. Ciò richiede
da noi il coraggio di trascendere il nostro forte desiderio di plasmare la
natura per i nostri limitati fini, e di avere invece la pazienza e la
sensibilità di occuparci della delicata e intricata rete dei rapporti
ambientali, e di riconoscere il nostro posto in questo sacro Tutto. Possiamo
essere certi che se adotteremo questo atteggiamento, impareremo un po’ alla
volta a riconoscere i tempi e i modi in cui è lecito intervenire, così che
tutti i regni della natura possano trarne beneficio.
Dal Notiziario della
Buona Volontà Mondiale n.4, 1997.