Settimanale - anno I - numero 11 – 15 dicembre 2000
Direttore responsabile ed editoriale: Sergio Tripi
Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 265/2000 del 20-6-2000
Good News Agency – l’agenzia delle buone notizie – riporta notizie
positive e costruttive da tutto il mondo del volontariato, delle Nazioni Unite,
delle organizzazioni non-governative e delle istituzioni impegnate nel
miglioramento della qualità della vita, notizie che non si “bruciano” nell’arco
di un giorno. Edita in italiano e in inglese, Good News Agency è distribuita
per via telematica a 1.100 redazioni della stampa quotidiana e periodica, della
radio e della televisione dotate di posta elettronica in 16 paesi: Austria,
Belgio, Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Irlanda, Italia,
Lussemburgo, Nuova Zelanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria. Le
edizioni sono disponibili nel sito web www.goodnewsagency.org
E’ un servizio gratuito dell’Associazione Culturale dei Triangoli e
della Buona Volontà Mondiale, fondata nel 1979, Ente Morale con D.M.
24-5-1999 pubblicato sulla G.U. n. 135 dell’11-6-1999. L’Associazione opera per
lo sviluppo delle coscienze e sostiene le attività del Lucis Trust, della
Università per la Pace delle Nazioni Unite, di Radio For Peace International ed
altre organizzazioni che promuovono una cultura della pace nella prospettiva
del ‘villaggio globale’ basato sull’unità nella diversità e sulla condivisione.
L’Associazione ha sede in Roma, via Antagora 10. E-mail: s.tripi@tiscalinet.it.
Sommario:
|
|||
Pace e Disarmo
|
|
Ambiente e Natura
|
|
Economia e sviluppo
|
|
Istruzione
|
|
Salute
|
|
Arte e Cultura
|
|
Solidarietà
|
|
“Buon Natale, Iraq”
|
|
(TOP)
Etiopia ed Eritrea hanno finalmente firmato il 12
dicembre ad Algeri il trattato di pace che mette fine alla guerra che dal
maggio 1998 al giugno 2000 è costata decine di migliaia di morti e oltre un
milione di profughi. L’intesa rappresenta un segnale di distensione per
l’intero Corno d’Africa, una delle regioni del continente maggiormente provate
da conflitti armati, siccità e carestie. Il testo del trattato, composto di sei
articoli, impegna entrambi i governi a cessare permanentemente le attività
militari lungo la frontiera di 600 chilometri che separa i due Paesi. L’intesa
prevede inoltre la costituzione di una commissione neutrale composta di cinque
membri, con sede a Ginevra, il cui mandato consisterà nella definizione, entro
tre anni, del confine tra i due Paesi sulla base dei trattati coloniali.
Http://www.wagingpeace.org/articles/documents/newagenda-needfornuclearfreeworld.htm
The Sunflower Newsletter, December 2000.
Parigi,
8 dicembre – Il Direttore Generale dell’UNESCO Koïchiro Matsuura, su proposta
di una giuria internazionale riunitasi a Parigi il 27 e 28 novembre, ha
nominato la città tedesca di Norimberga vincitrice del Premio UNESCO di
quest’anno per l’Educazione ai Diritti Umani.
Da quando è stato
istituito, nel 1978, Norimberga è la dodicesima città a ricevere il premio di
10.000 dollari; essa è stata premiata per la sua determinazione a divenire una
“Città di Pace e di Diritti Umani”. Il contributo di Norimberga alla promozione
dei diritti umani include: la creazione di un Centro di Documentazione sui
Diritti Umani; il Premio Internazionale di Norimberga per i Diritti Umani, il
cui vincitore quest’anno è il messicano Samuel Ruiz García, ex vescovo del
Chiapas; ed un Festival Internazionale del Cinema per i Diritti Umani, che ha
avuto luogo per la prima volta lo scorso anno e che si terrà ogni due anni.
http://www.unesco.org/opi/eng/unescopress/2000/00-136e.shtml
Hanoi, Vietnam – La
Conferenza delle donne asiatiche per la cultura della pace si è aperta ad Hanoi
il 6 dicembre con un appello alle donne della regione affinché coordinino le
loro azioni per la pace; i portavoce hanno sottolineato che non può esserci una
pace durevole senza uno sviluppo sostenibile ed un parità tra i sessi, e che la
pace è strettamente collegata ai diritti delle donne e ai diritti umani. Circa
150 delegati – donne leader, politiche, ricercatrici per la pace e per la
parità tra i sessi, educatrici e promotrici della pace a livello di comunità e
nazionale – provenienti da 35 nazioni dell’Asia e del Pacifico, hanno preso
parte alla Conferenza di 4 giorni organizzata dal governo della Repubblica
Socialista del Vietnam con l’aiuto dell’UNESCO e della Commissione Economica e
Sociale delle Nazioni Unite per l’Asia
http://www.unesco.org/opi/eng/unescopress/2000/00-133e.shtml
Gli esperti delle
nazioni africane hanno sottolineato ai loro governi ed istituzioni regionali
l’urgenza di stabilire meccanismi per rafforzare la lotta contro la
proliferazione delle armi leggere in Africa. L’appello è incluso nella
dichiarazione redatta alla conferenza tenutasi il 27-29 novembre a Bamako,
Mali. Al convegno hanno partecipato circa 500 esperti degli stati membri
dell’Organizzazione dell’Unità Africana, delle Nazioni Unite, delle
organizzazioni non governative e di alcuni istituti di ricerca.
(TOP)
In
seguito all’adozione della risoluzione 55/12 dell’Assemblea Generale delle
Nazioni Unite, in base alla quale la Repubblica Federale della Jugoslavia è
stata ammessa quale membro delle Nazioni Unite, il 24 novembre la R. F. della
Jugoslavia ha aderito all’Organizzazione Internazionale per il Lavoro (ILO)
come conseguenza dell’accettazione da parte del Governo degli obblighi di
adesione, così come previsti nella Costituzione dell’Organizzazione.
Con
l’ingresso della R. F. della Jugoslavia, il numero dei paesi membri dell’ILO
rimane invariato: 175. Ciò è dovuto al fatto che, dopo la dissoluzione
dell’allora Repubblica Federale Socialista della Jugoslavia, quel Paese era
stato mantenuto nella lista degli stati membri fino a quando la R. F. della
Jugoslavia fosse riconosciuta come una continuazione dello stato precedente
oppure fosse ammessa nell’ILO quale nuovo membro.
http://www.ilo.org/public/english/bureau/inf/pr/2000/47.htm
L’Organizzazione per
il Lavoro lancia un nuovo programma: svilupperà un codice di comportamento nei
confronti dell’HIV/AIDS relativamente al mondo del lavoro
Ginevra
– Di fronte alle nuove proiezioni che mostrano un drastico declino nella forza
lavoro dell’Africa dovuto all’AIDS, il 1° dicembre l’Organizzazione
Internazionale per il Lavoro (ILO) ha annunciato i piani per un nuovo programma
contro l’HIV/AIDS sul posto di lavoro, teso ad aiutare governi, lavoratori e
datori di lavoro nella loro battaglia contro la malattia.
Il
nuovo Programma Globale dell’ILO per l’HIV/AIDS nel Mondo del Lavoro è
stato inaugurato per coordinare gli sforzi dell’Organizzazione. Il programma
aggiungerà una dimensione di giustizia sociale allo sforzo globale contro
l’HIV/AIDS già attuato da organizzazioni internazionali come il Programma
Congiunto delle Nazioni Unite contro l’HIV/AIDS (UNAIDS), con il quale lo
scorso giugno l’ILO ha siglato un accordo di cooperazione.
http://www.ilo.org/public/english/bureau/inf/pr/2000/48.htm
Conferenza
Regionale dell’UN/ECE
sul “Finanziamento
per lo Sviluppo”:
i principali problemi oggetto di discussione sono le disparità nella ricchezza
e nello sviluppo
Ginevra
–
Il 6-7 dicembre si è tenuta una conferenza di due giorni sull’incremento dei
finanziamenti alle economie in fase di “transizione” dell’Europa centrale ed
orientale; oggetto di discussione: i principali problemi che affliggono l’assistenza ufficiale
e gli investimenti stranieri in questi paesi. La sessione, denominata “Conferenza Regionale
dell’UN/ECE
sul Finanziamento per lo Sviluppo”, è stata organizzata dalla Commissione
Economica delle Nazioni Unite per l’Europa (UN/ECE) in collaborazione con
la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD) e la Conferenza
delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD). Uno degli obiettivi
della Conferenza è di dare un input all’incontro intergovernativo di alto
livello sul finanziamento per lo sviluppo che verrà convocato il prossimo anno
dall’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite.
http://www.unece.org/press/00gen31e.htm
(TOP)
Addis Abeba, Etiopia – Il 7 dicembre il Segretario
Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha ufficialmente lanciato una
Associazione Internazionale contro l’AIDS in Africa, per disporre di un
supporto su scala continentale nella lotta all’epidemia. In un discorso rivolto
ai leader del secondo Forum Africano per lo Sviluppo, Annan ha dichiarato che
l’Associazione galvanizzerà gli intensi sforzi, unendo i governi africani, le
Nazioni Unite, i donatori, le organizzazioni delle comunità ed il settore
privato. L’Associazione – stabilita in via informale circa un anno fa quale
stretta coalizione, e che sta ancora guadagnando slancio – è il risultato di
una riunione convocata da Annan lo scorso dicembre, quando invitò tutti gli
schieramenti a riunirsi e chiese loro di “sviluppare una risposta senza
precedenti ad una crisi senza precedenti”.
Nel suo discorso, Kofi Annan ha affermato che
l’Associazione internazionale “sarà il punto di partenza di un nuovo spirito di
cooperazione per la definizione di una risposta all’AIDS”. Egli ha detto ai
leader riuniti: “Affrontiamo una terribile epidemia, ma siamo lontani
dall’essere senza potere contro di essa. Possiamo arrestare la
diffusione dell’AIDS. Possiamo persino invertirla”.
http://www.unaids.org/whatsnew/press/eng/ny0712.html
Rakai,
Uganda, 1 dicembre – Secondo Peter Piot, Direttore Esecutivo del Programma
Congiunto delle Nazioni Unite contro l’HIV/AIDS (UNAIDS), l’epidemia di AIDS
può essere arginata nel momento in cui lo sforzo è sostenuto e le misure sono
prese con buon anticipo. Durante la sua visita in Uganda in occasione della
giornata mondiale per l’AIDS, il dottor Piot ha affermato che “L’Uganda è stata
una delle prime nazioni in Africa a riconoscere la minaccia posta dall’AIDS
allo sviluppo. Essa ha presto compreso l’importanza di sforzi a lungo termine
sia nella prevenzione che nella cura. L’AIDS è un’emergenza a lungo termine e
gli impegni per rallentarne l’epidemia richiedono un rinnovamento nell’arco di
decenni. Così come ci ha mostrato l’Uganda, non ci sono mezzi termini con
l’AIDS. Prima iniziano gli sforzi, migliori sono le speranze di successo”. Il
dottor Piot ha inoltre affermato che la vasta mobilitazione sociale è stata
essenziale per la risposta all’AIDS. “Questa non è una questione per un’azione
isolata di governo, ma una questione per un’azione massiccia e sostenuta. Ogni
chiesa, ogni villaggio, ogni associazione deve essere coinvolta nella lotta
all’epidemia perché ogni chiesa ed ogni villaggio sono stati toccati da essa”.
http://www.unaids.org/whatsnew/press/eng/ug0112.html
Informazioni
scientifiche “salvavita” disponibili via Internet per i ricercatori sanitari di
Africa, Asia Centrale ed Europa Orientale
5 dicembre –
L’Organizzazione Mondiale per la Sanità (WHO) e l’Open Society Institute (OSI),
che fa parte della rete della Fondazione Soros, si sono unite ai grandi
fornitori di informazione ISI e SilverPlatter e ad altri partner pubblici e
privati per fornire ai centri di ricerca presenti in Africa, Asia Centrale ed
Europa Orientale, l’accesso via Internet ad una informazione scientifica di
alta qualità. Sono attualmente in corso delle trattative per l’adesione
all’iniziativa da parte dell’Elsevier Science. Il progetto pilota fa parte di
un più vasto programma delle Nazioni Unite denominato “Health InterNetwork”,
che si prefigge di migliorare la salute pubblica globale facilitando il flusso
di informazioni sanitarie per il mondo con l’ausilio delle tecnologie di
Internet.
http://www.who.int/inf-pr-2000/en/pr2000-76.html
CESVI: un segnale di
speranza in Sudan
Malattie, fame, guerra,
mine e schiavitù hanno già provocato 2 milioni e mezzo di vittime e 4 milioni e
mezzo di profughi. Ma in Sud Sudan c'è anche una speranza: l’ong italiana Cesvi
è presente nel Paese africano dal 1999 e, con la raccolta fondi lanciata in
Italia, sostiene il lavoro dei chirurghi volontari del Comitato di
Collaborazione Medica di Torino. Finora è stato riattivato l'ospedale di
Rumbek, più volte distrutto dalla guerra e ridotto, dopo la carestia del 1998,
ad un disperato campo profughi, nella regione dei Dinka, controllata dai
ribelli. Oggi Rumbek è una vera isola di salvezza per il Sud Sudan: ogni giorno
vi arrivano dai 100 ai 120 pazienti, una cifra altissima per i pochi medici a
disposizione.
Parallelamente, Cesvi
sta avviando un intervento umanitario anche nella zona controllata dal governo
di Khartoum, in aiuto agli affollati campi profughi della capitale.
Email: luisabruzzolo@cesvi.org
(TOP)
Il Direttore
Generale della FAO ed il Ministro degli Esteri italiano lanciano un appello
umanitario per 2 miliardi di dollari a favore di 35 milioni di persone
Roma – Il Ministro
degli Esteri Lamberto Dini e il Dr. Jacques Diouf, Direttore Generale
dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura
(FAO), il 29 novembre hanno lanciato congiuntamente l’appello umanitario
generale annuale delle N. U. per reperire donazioni per circa 2 miliardi di
dollari a favore di 35 milioni di persone in 19 paesi. Ad un incontro del corpo
diplomatico svoltosi a Roma, il Dr. Diouf ha detto: “Ogni appello intende
diminuire la vulnerabilità, ripristinare la stabilità ed unire il soccorso allo
sviluppo sostenibile, ed è strutturato per mitigare le conseguenze delle crisi
e prevenirne il ripetersi”.
L’Appello generale
delle Nazioni Unite si prefigge di affrontare in modo coerente le necessità
delle persone vittime di disastri naturali o di emergenze più complesse,
riunendo le proposte di tutte le agenzie delle Nazioni Unite coinvolte nel
lavoro di soccorso umanitario. Quest’anno, per la prima volta, gli Appelli sono
stati lanciati simultaneamente in diverse capitali donatrici.
http://www.fao.org/WAICENT/OIS/PRESS_NE/PRESSENG/2000/pren0065.htm
Ginevra
– L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha annunciato il 5 dicembre che
assegnerà una speciale Medaglia Nansen ai Volontari delle Nazioni Unite –
l’organizzazione che raccoglie circa 4.500 professionisti che lavorano nei vari
campi di azione delle Nazioni Unite intorno al mondo, spesso in condizioni
difficili. L’Alto Commissario Sadako Ogata ha detto che “pochi meritano riconoscimento più di questi
professionisti che affrontano difficoltà e pericolo in alcune delle zone più
dure, in cambio di una indennità ma senza un salario”. Ha inoltre aggiunto che
“alcuni dei nostri migliori collaboratori hanno iniziato come Volontari delle
Nazioni Unite”.
Si stima che da quando il programma di volontariato
è stato varato trent’anni or sono, circa 20.000 volontari provenienti da 140
paesi hanno servito in varie mansioni nell’ambito delle agenzie specializzate
delle Nazioni Unite. I Volontari delle Nazioni Unite hanno lavorato in alcune
delle più importanti operazioni dell’ONU, dalla crisi dei Grandi Laghi
dell’Africa centrale e la guerra dei Balcani alle più recenti emergenze a Timor
e nel Caucaso.
Il premio dell’UNHCR deriva dal fatto che l’Assemblea Generale delle
Nazioni Unite ha dichiarato il 2001 Anno Internazionale del Volontariato – una
scelta tesa ad interessare sempre più persone al lavoro di volontariato.
http://www.unhcr.ch/news/pr/pr001205.htm
Roma, 7 dicembre
–Dirigenti del Programma Mondiale delle Nazioni Unite per l’Alimentazione (WFP)
hanno affermato oggi che il WFP avvierà una nuova operazione di emergenza di 90
milioni di dollari nella regione dei Balcani, operazione che verrà concentrata
in modo significativo sulle persone vulnerabili in Serbia alle prese con la
spirale dei prezzi alimentari e la dura realtà della nuova economia.
Nell’operazione, che si svolgerà dal 1° gennaio fino alla fine del 2001, circa
980.000 persone nella regione dei Balcani riceveranno assistenza alimentare. La
maggioranza – 700.000 persone – si trovano in Serbia, mentre i rimanenti sono
suddivisi tra Kosovo (150.000), Montenegro (68.000), Albania (54.500) e l’ex
Repubblica Jugoslava della Macedonia (7.500).
Con
la recente liberalizzazione dei prezzi di mercato in Serbia, il costo degli
alimenti di base è andato oltre le possibilità della maggior parte dei
consumatori. Pensionati, famiglie con basso reddito e disoccupati sono colpiti
duramente dall’aumento dei prezzi. Il Vice Direttore Esecutivo del WFP,
Jean-Jacques Graisse, ha detto che “l’aiuto alimentare aiuterà a colmare il
divario tra i prezzi degli alimenti ed il potere di acquisto di queste
persone”. Egli ha fatto notare che l’assistenza fornita dal WFP – consistente
in farina, legumi, olio e zucchero –consentirà loro anche di utilizzare le loro
esigue risorse finanziarie sia per rifornirsi di generi di prima necessità che
per acquistare prodotti non alimentari.
http://www.wfp.org/prelease/2000/120700.htm
1 dicembre – il Giappone ha approvato lo
stanziamento di 306.094 dollari a favore del Fondo Fiduciario delle N.U. per la
Sierra Leone per sostenere progetti di reintegrazione e riabilitazione.
Ex-combattenti,
ex-bambini soldati, donne e bambini colpiti dalla guerra saranno i beneficiari
di questi programmi, che verranno eseguiti dalla Missione delle N.U. in Sierra
Leone. In particolare, 22.464 dollari sono stati assegnati alla reintegrazione
di bambini soldati a Kenema.
Il
Rotary International sponsorizza la cantante lirica Barbara Hendricks in una
serie di concerti, I cui proventi finanzieranno progetti umanitari
Il
Rotary International, con la soprano Barbara Hendricks, ha realizzato una serie
di concerti di beneficenza in Belgio dal 4 al 12 dicembre. Programmati per raccogliere
fondi a sostegno delle iniziative del Rotary per debellare la poliomielite e
preservare l’acqua, i concerti sono stati tenuti a Brusselles, Charleroi e
Anversa.
PolioPlus,
l’iniziativa del Rotary per debellare la poliomielite, è il programma più
ambizioso nella storia di questo sodalizio. L’iniziativa consiste in una forte
associazione tra settore pubblico e privato per sostenere le agenzie
internazionali della sanità e i governi a sradicare la polio e a certificare un
mondo libero da essa entro il 2005. Anche i progetti per la conservazione
dell’acqua costituiscono una priorità., e i ricavati dei concerti
contribuiranno alla costruzione di pozzi e riserve d’acqua nelle zone colpite
dalla siccità nel sud dell’India. Il Rotary International è una delle più
grandi organizzazioni mondiali di volontariato di leader aziendali e
professionali. Il Rotary si dedica ad offrire servizi umanitari, a promuovere
alti standard morali in tutte le professioni, e a realizzare pace e buona
volontà nel mondo. Vi sono circa un milione e duecentomila Rotariani, soci di
oltre 29.000 club Rotary in 163 paesi.
Per
aiutare Emergency, l'associazione italiana che presta assistenza
medico-chirurgica alle vittime delle guerre e delle mine antiuomo, sono stati
messi all’asta su Internet alcuni strumenti appartenuti a compositori e
cantanti famosi del mondo della musica leggera, come Augusto Daolio, Ligabue,
Fabrizio De Andrè, Ivan Graziani, Zucchero, Jovanotti. La partecipazione
all’asta è prevista dal 7 dicembre 2000 al 6 gennaio 2001, sul sito www.qxl.it Tutti i fondi raccolti con l'asta
contribuiranno alla costruzione dell'ospedale per vittime di guerra che
Emergency sta avviando a Freetown, in
Sierra Leone.
(TOP)
Il
buco nell’ozono si chiuderà probabilmente in 50 anni, secondo gli scienziati
che hanno concluso il 4 dicembre a Buenos Aires una principale conferenza su
questo problema. Essi hanno dichiarato che il bando internazionale dei
clorofluorocarburi che attaccano l’ozono, bando che risultò dal Protocollo di
Montreal del 1987, sta cominciando a produrre effetti, ma il ripristino
dell’ozono non è probabile che inizi per qualche altro anno e non
necessariamente avverrà costantemente, a causa delle fluttuazioni climatiche
naturali. Il più grande buco nell’ozono
mai registrato si è verificato lo scorso ottobre sull’Antartide.
http://news.bbc.co.uk/hi/english/sci/tech/newsid_1050000/1050495.stm
http://www.gristmagazine.com
L’UNEP respinge
l’opzione nucleare per contrastare il riscaldamento globale
Il 21 novembre, il capo
del Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite ha respinto le proposte di
accettare l’energia nucleare quale mezzo per diminuire il riscaldamento
globale. Tramite il Protocollo di Kyoto, accordo internazionale creato per
affrontare il cambiamento climatico, l’industria nucleare spera di ottenere
crediti per qualcosa che non può realizzare: la produzione di energia pulita,
amica dell’ambiente, non inquinante.
L’industria del
nucleare ha argomentato la sua posizione alla Conferenza delle Parti per la
Convenzione sul Cambiamento Climatico, che si è svolta a L’Aja dal 13 al 24 novembre.
Per come è stato formulato, il Protocollo di Kyoto consentirà alle nazioni
sviluppate di costruire reattori nucleari in altri paesi e ricevere
“crediti-inquinamento” se il nuovo stabilimento riduce l’emissione di gas ad
effetto-serra. Però, la nazione che riceve “crediti-inquinamento” non è
chiamata a ridurre le sue proprie emissioni di gas ad effetto-serra. Questo
mercantile schema mondiale di “crediti-inquinamento” è chiamato Clean
Development Mechanism (CDM –Meccanismo di Sviluppo Pulito). Così, nonostante
che paesi come Giappone, Russia e Stati Uniti non abbiano dato buona
testimonianza nella tecnologia nucleare ed abbiano un passato in cui i principi
democratici sono stati sacrificati per il profitto dell’industria nucleare,
essi sono tra le nazioni che possono ottenere crediti CDM.
Anche se il Programma
per l’Ambiente delle Nazioni Unite non
partecipa ufficialmente a queste riunioni a L’Aja , esso può svolgere un
ruolo importante sul come i progetti vengono realizzati.
The Sunflower Newsletter – www.wagingpeace.org
Materiale nucleare
per armi riunito in località russa
Il 17 novembre, il
Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha riferito che 10 tonnellate
metriche di materiale nucleare impiegabile per armamenti, sufficiente per
costruire almeno 500 bombe nucleari, è stato messo al sicuro in un magazzino in
Siberia. Questo materiale usabile per armamenti è stato trasportato da tre
diverse località ad un luogo centrale presso lo Stabilimento di Concentrazione
Chimica a Novosibirsk, quale parte di uno sforzo congiunto USA-Russia per
prevenirne la proliferazione ed il furto da parte di terroristi.
Lanciato nel 1993, il
programma russo-americano per la contabilità, il controllo e la protezione di
tale materiale è inteso a ridurre i rischi tramite lo stoccaggio riunito in
poche strutture, e tramite la conversione di uranio fortemente arricchito in
forme che non possano essere usate per armamenti nucleari. Lo Stabilimento di
Concentrazione Chimica di Novosibirsk contiene molto materiale nucleare; è
dotato di sistemi contabili e di controllo per proteggere dal furto centinaia
di tonnellate metriche di plutonio e di uranio arricchito. Il Dipartimento
dell’Energia degli USA ha comunicato che sono in corso rafforzamenti del
sistema di sicurezza per 750 tonnellate metriche delle stimate 960 tonnellate
metriche di materiali nucleari da tenere sotto controllo.
The Sunflower Newsletter, December 2000 – www.wagingpeace.org
Humane
Society recupera pellicce donate per aiutare animali feriti e orfani
Washington
– I cittadini americani che inviano alla Humane Society (HSUS) pellicce non più
volute, possono aiutare animali feriti o orfani e al tempo stesso ridurre le
proprie tasse. Il programma funziona così: si spediscono le pellicce alla
Humane Society, che fornisce documentazione della donazione ricevuta. La HSUS
invia queste pellicce ad ognuno dei circa 40 riabilitatori naturali in tutto il
paese che partecipano al programma. Essi tagliano gli indumenti in pezzi più
piccoli e li trasformano in un surrogato di genitore per un animale selvatico
orfano, un caldo luogo per un animale da tana, o semplicemente una calda
coperta. I riabilitatori riferiscono che le tamie orientali, i procioni, gli
scoiattoli e gli opossum cui è stato dato un pezzo di pelliccia hanno palesato
una riduzione del livello di stress. Chi elenca le proprie spese da portare in
deduzione fiscale, può dedurre il giusto prezzo di mercato dell’indumento nella
dichiarazione dei redditi per l’anno in cui ha fatto la donazione.
Un
incentivo per chi vuole sperimentare la benzina super ecologica. Dal 1° luglio
2001 la fabbricazione o la miscelazione del prodotto denominato
"biodiesel", a base di oli vegetali, e' esente da accisa. Il Ministro
delle finanze, con il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato
ed il Ministro delle politiche agricole e forestali, ha determinato i requisiti
del biodiesel.
http://www.governo.it/sez_dossier/finanziaria2001/senato/testo_approvato/art17.html
Nairobi,
Kenia, 5 dicembre – Il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) ha
predisposto una nuova Unità per la Barriera Corallina ed assumerà un ruolo
predominante nello sforzo internazionale a difesa delle barriere coralline del
pianeta minacciate.
Le
barriere coralline sono uno dei più ricchi e produttivi ecosistemi della terra,
ma anche uno dei più sensibili all’impatto umano. Il diffuso scolorimento e la
progressiva morte dei coralli durante gli ultimi anni sono stati collegati ai
cambiamenti climatici ed al riscaldamento globale. Le barriere sono anche messe
a dura prova dall’eccessiva pesca e dall’inquinamento proveniente dalla
terraferma.
La
nuova Unità per la Barriera Corallina sarà responsabile della partecipazione
dell’UNEP alla Rete Internazionale di Azione per la Barriera Corallina (ICRAN),
una singolare collaborazione internazionale di importanti organizzazione
internazionali nella scienza e conservazione della barriera corallina, avviata
con l’appoggio finanziario della Fondazione delle Nazioni Unite. L’ICRAN si
pone l’obiettivo di invertire il trend di degradazione globale delle barriere
coralline e di mantenere la biodiversità e la salute delle barriere per mezzo
di un’azione pratica sul campo.
http://www.unep.org/Documents/Default.asp?DocumentID=186&ArticleID=2708
(TOP)
La Norvegia effettua
un’importante donazione all’UNICEF per il progresso dell’educazione delle
ragazze in Africa
Il
Governo della Norvegia ha donato all’UNICEF 21.2 milioni di dollari per
sostenere i programmi di istruzione delle ragazze in Africa. L’istruzione,
specialmente quella delle ragazze, è globalmente una delle principali aree di
azione dell’UNICEF. Il Direttore Esecutivo dell’UNICEF Carol Bellamy ha
affermato che “le ragazze sono troppo spesso destinate ad una vita di povertà e
dipendenza. La Norvegia sta aiutando a condurre la lotta contro la povertà e
l’ineguaglianza – specialmente per le ragazze. L’istruzione delle ragazze è una
priorità per l’UNICEF e la donazione della Norvegia non costituisce soltanto un
afflusso di fondi necessari, ma anche una guida morale per questo problema. Si
riconosce il diritto di ogni ragazza ad un’istruzione di base e di qualità”.
La
donazione della Norvegia è mirata ad espandere l’accesso all’istruzione,
rafforzare i sistemi educativi, promuovere il sostegno e la mobilitazione
sociale, migliorare la qualità dell’istruzione e promuovere la collaborazione
tra la società civile, i rappresentanti del governo ed il settore privato.
http://www.unicef.org/newsline/00pr68.htm
La campagna dell’UNICEF
contro l’HIV/AIDS fa appello per l’abolizione delle tasse e dei costi
scolastici
Nell’ambito di una
coraggiosa iniziativa tesa a mettere l’educazione in prima linea nella lotta
all’HIV/AIDS, il Direttore Esecutivo dell’UNICEF Carol Bellamy ha rivolto il 6
dicembre un appello ai leader africani affinché aderiscano ad una campagna
globale per l’abolizione di tutte le tasse sull’istruzione e degli altri costi
per gli alunni della scuola primaria. C. Bellamy ha detto che “viviamo in un
mondo nel quale i bambini le cui famiglie non sono in grado di pagare
l’insegnamento, le uniformi, i banchi, le matite, i libri e le riparazioni
degli edifici, sono sbattuti fuori
dalle aule”. E tuttavia viviamo in un mondo che una decina di anni fa ha
ratificato la Convenzione per i Diritti del Fanciullo, un mondo che ha
riconosciuto l’istruzione libera ed obbligatoria come diritto di ogni bambino.
I governi hanno sia un dovere legale che morale nel rispettare questo impegno”.
Sottolineando il tema
del Forum Africano 2000 per lo Sviluppo, “HIV/AIDS: La grande sfida per le
guide”, C. Bellamy ha detto che il processo di educare tutti i bambini
necessita di una grande guida da parte delle nazioni africane e della comunità
internazionale. Ella ha inoltre sottolineato che se anche un solo bambino di
una nazione povera è privato della scuola, tutti – stato, paesi donatori e la
famiglia – sono da ritenersi responsabili.
http://www.unicef.org/newsline/00pr72.htm
(TOP)
Il
monumento consiste in otto segmenti separati, che verranno situati in diverse
parti del mondo, a creare un iper-insieme architettonico completo. Se tutti i
segmenti vengono riuniti, essi formano una sfera, con uno stelo al centro,
fissato sul piedistallo. Ciò crea l’impressione che lo stelo unisce sette paia di piatti paralleli, ognuno di diametro
diverso, in posizione orizzontale. La struttura del monumento consente di
creare un genere tale di complesso architettonico che può essere visto
completamente soltanto per mezzo della telecomunicazione.
“Lo stelo del monumento è un simbolo della Sostenibilità. I piani
paralleli, che formano la sfera, simbolizzano la Pace e la Quiete. Il cerchio
simbolizza il Tempo. Il monumento ‘Consolidazione’ può divenire il primo
progetto architettonico internazionale del nuovo millennio a cui ogni paese e
ogni persona può partecipare. Può essere il vostro paese il luogo in cui uno
dei segmenti del monumento può essere situato”, ha scritto l’Autore a Good News
Agency.
Project’s author and
coordinator: Nikolay Adaschik; e-mail office@net-2000.org
St-Petersburg, Fontanka emb.,
23 - 191011, Russia
I
vincitori del Premio 2001 dell’UNESCO per la letteratura al servizio della
tolleranza, per bambini e ragazzi
Parigi,
7 dicembre - Il Direttore Generale dell’UNESCO Koïchiro Matsuura ha nominato
oggi i vincitori del Premio 2001 UNESCO per la letteratura, per bambini e
ragazzi, al servizio della tolleranza. “La guerre” (La guerra) dell’autore
francese Anaïs Vaugelade, ha vinto il premio per i ragazzi sotto i 13 anni,
mentre “Istgahe Mir” (La stazione spaziale Mir) dell’autore iraniano Violet
Razeqpanah si è aggiudicato quello per la categoria dai 13 ai 18 anni. Erano in
competizione trecentonove libri provenienti da 58 nazioni, scritti in 35
lingue. Quarantaquattro di questi, preselezionati, sono stati sottoposti alla
giuria internazionale che si è riunita presso la sede dell’UNESCO il 4 e 5
dicembre. La giuria, oltre ai due vincitori, ha premiato altri sei libri con
una Menzione d’Onore.
http://www.unesco.org/opi/eng/unescopress/2000/00-134e.shtml
Esistono
nel mondo circa 60 Musei di pace, diversi fra loro per struttura,
organizzazione e capacità
gestionale, dotazione museale e risorse economiche, ma tutti legati da una identica
aspirazione ideale: quella di servire all'educazione e allo sviluppo della pace
e della nonviolenza. Il Museo a Paternò, in provincia di Catania, è il primo ad
essere fondato in Italia.
L'idea
di fondare un Museo per la pace è maturata nei primi mesi di quest'anno, a
seguito di una serie di iniziative pacifiste svoltesi nella provincia di
Catania, propedeutiche alla auspicata "Biennale della nonviolenza"
promossa dal comitato Stop War. Per l'occasione fu ospite della città di
Paternò il professor Peter van den Dungen, coordinatore della Rete
Internazionale dei Musei di Pace (International Network of Peace Museums), il
quale stimolò la costituzione di un comitato promotore che ha certamente saputo
bruciare le tappe: il 4 dicembre il Museo per la Pace è stato inaugurato.
Per
informazioni: vincenzom@libero.it
* * * * * * *
Iraq,
1° Dicembre: dopo dieci anni di embargo, all’aeroporto internazionale di
Baghdad è atterrato un volo commerciale proveniente dall’estero. L’Airbus 310
delle linee aeree giordane è stato il primo a giungere nella capitale
dall’inizio dello stop ai rapporti commerciali imposto dalle Nazioni Unite nel
1990, quando Saddam Hussein invase il Kuwait.
Buone Nuove, turquet@dada.it
di Sergio Tripi
(TOP)
Il 52°
anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani cade in questo mese di
dicembre del 2000, il mese del Natale, celebrazione della fratellanza per buona
parte dell’umanità. Diritti umani: concetti astratti con scarse possibilità di
concretizzarsi, secondo alcuni; ideali determinanti per il progresso
dell’umanità, secondo altri, che fortunatamente costituiscono ormai la maggioranza
di quella parte di umanità che è incline a riflettere e a formulare
valutazioni. I diritti umani sono un campo di vitale importanza in questo
periodo di transizione verso il mondo del terzo millennio; essi rappresentano
la base sulla quale ogni società giusta dovrà essere realizzata, sia essa un
remoto villaggio o la comunità mondiale. Purtroppo, però, dobbiamo constatare
che l’uomo deve ancora dar voce, in misura adeguata, al suo desiderio di porre
fine alla sofferenza. Infatti, ancora oggi i diritti umani sono tristemente
negati a molti dei popoli della terra; e l’Iraq è, dolorosamente,
drammaticamente, inaccettabilmente, tra i primi.
La storia
recente dell’Iraq è tristemente nota. Il Paese è una repubblica presidenziale
governata dal 1979 da Saddam Hussein, che è il Presidente e che riassume in sé
tutta l’autorità: è il Capo dello Stato; è il Presidente del Consiglio del
Comando della Rivoluzione, organo principale dello Stato con funzioni
legislative ed esecutive (!); ed è colui che nomina i componenti del
Consiglio dei Ministri. Il Parlamento è costituito da un’Assemblea Nazionale consultiva
(!) unicamerale; ed esiste praticamente un solo partito politico, che è
naturalmente anche il partito di governo. E’ una concentrazione di potere così
forte che fa ricordare a noi europei quella nefasta di Hitler dal ‘35 al ‘45.
E’ una dittatura che impiega mezzi terribili come i bombardamenti con i gas per
piegare la spinta indipendentista dei Kurdi; che usa il pugno di ferro per
eliminare qualunque segno di dissidio interno; che ritiene di poter impunemente
invadere il Kuwait nell’agosto del 1990 puntando al controllo della produzione
petrolifera della regione con l’uso della forza. La reazione delle Nazioni
Unite è costituita da una raffica di cinque risoluzioni; la prima, di condanna,
è dello stesso giorno dell’invasione. Le altre, tra agosto e novembre,
introducono le sanzioni, autorizzano l’uso della forza per respingere
l’invasione, stabiliscono un ultimatum (15 gennaio 1991) per il ritiro
dell’Iraq dal Kuwait. Le forze della coalizione iniziano i bombardamenti aerei
sull’Iraq il 16 gennaio e l’attacco di terra il 24 febbraio. La disparità delle
forze in campo è abissale e il 28 febbraio si giunge ad un “cessate il fuoco”;
il Kuwait è in fiamme perché le forze irachene in ritirata hanno incendiato
tutti i pozzi petroliferi; il disastro ecologico è immane; la tragedia bellica
è compiuta; ma le sofferenze del popolo iracheno, che paga per le colpe del suo
dittatore, sono appena agli inizi e durano ancora oggi, con conseguenze
drammatiche per la popolazione irachena, soprattutto per i bambini.
La reazione
all’invasione del Kuwait fu necessaria e legittima; ma un altro discorso va
fatto a proposito delle sanzioni economiche che hanno messo in ginocchio l’intera
popolazione irachena, senza peraltro riuscire a rimuovere Saddam Hussein dal
potere né a distruggere l’intero armamento non convenzionale esistente nel
Paese. Un esame del meccanismo di queste sanzioni esula
dall’ambito di un articolo giornalistico; e d’altro canto esiste una
documentazione esauriente e molto ben preparata dagli organizzatori della
campagna “rompere l’embargo”, documentazione che il lettore che volesse
approfondire la questione può richiedere direttamente a quella organizzazione (rompere-l’embargo@libero.it). In
questa sede è appropriato discutere il fatto indiscutibile che queste sanzioni
sono in contrasto con la Carta dei Diritti dell’Uomo, imponendo stenti e
sofferenze ai cittadini iracheni, ai quali manca cibo per sfamarsi e medicine
per curarsi. Ecco gli effetti delle
sanzioni sull’Iraq:
Mortalità infantile- periodo 1984-1989: 56 per mille; periodo 1994-1999: 131 per mille
(rapporto UNICEF dell’agosto 1999 relativo al centro e
sud del Paese, dove vive circa l’85% della popolazione). “I tassi di mortalità infantile
in Iraq oggi sono tra i più alti del mondo, i nati sotto peso sono almeno il 23% del totale delle nascite,
la malnutrizione cro-nica sotto i cinque anni colpisce un bambino su
quattro...” (Rapporto della Commissione delle N.U. sulla situazione
umanitaria in Iraq, marzo 1999)
Malnutrizione
- bambini sotto i cinque anni affetti di malnutrizione cronica: 1991: 18%;
1996: 31% (rapporto UNICEF citato) “Un bambino iracheno su quattro è malnutrito
... Dopo che un bambino ha raggiunto i
due o tre anni di età, la malnutrizione cronica è difficilmente reversibile e i
danni allo sviluppo possono diventare permanenti.” (Rapporto UNICEF e PAM, maggio 1997)
Salute -
prima delle sanzioni: assistenza medica di base per il 97% della popolazione
urbana e il 78% di quella rurale; dopo le sanzioni: il budget del Ministero
della Sanità è ridotto del 90-95% (UNICEF, Situation Analysis, 1998).
Fonte: Campagna “rompere l’embargo”
E’ possibile
che l’intero consesso delle nazioni del mondo non sappia trovare un’alternativa
alle sanzioni economiche per ottenere l’obiettivo che si è proposto, cioè la
completa individuazione e distruzione delle armi chimiche ancora in possesso
del dittatore? Possibile che quest’azione di neutralizzazione di armi così
letali, pur certamente necessaria, possa essere condotta soltanto infliggendo
privazioni dolorosissime a donne e bambini?
Non si può crederlo. In effetti, è assolutamente necessario individuare
altri metodi, altre soluzioni, perché non si può più accettare il terribile
costo in vite umane che questa situazione comporta. Ecco alcune parole che
pesano come macigni sulle nostre coscienze: “il tasso attuale di mortalità
infantile per i bambini al di sotto dei cinque anni attribuibile alle sanzioni
va dai 6.000 ai 7.000 al mese” (D.J.Halliday, già coordinatore umanitario
delle N.U. in Iraq, 1998).
Fra poco,
manderemo in fumo migliaia di miliardi con feste, cenoni, regali, viaggi e
quant’altro. Facciamo anche un’altra cosa: sosteniamo questa campagna e inviamo
una cartolina di auguri: Buon Natale, Iraq.
* * * * * * *
Prossimo numero: 29 Dicembre.
(TOP)