Good News Agency – n° 1
Settimanale - anno I - numero 1 - 23 giugno 2000
Direttore responsabile: Sergio Tripi
Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 265/2000 del 20-6-2000
Good News Agency – l’agenzia delle buone notizie – riporta notizie positive e costruttive da tutto il mondo del volontariato, delle Nazioni Unite, delle organizzazioni non-governative e delle istituzioni impegnate nel miglioramento della qualità della vita, notizie che non si “bruciano” nell’arco di un giorno. L’edizione in italiano è inviata per via telematica a tutte le redazioni della stampa quotidiana e periodica, della radio e della televisione in Italia dotate di posta elettronica, ed è disponibile nel sito web www.goodnewsagency.org
Good News Agency è un
servizio dell’Associazione Culturale dei Triangoli e della Buona Volontà
Mondiale, fondata nel 1979, eretta in Ente Morale con D.M. 24-5-1999 pubblicato
sulla G.U. n. 135 dell’11-6-1999. L’Associazione ha sede in Roma, via Antagora
10. E-mail s.tripi@tiscalinet.it.
Lotta alla criminalità Ambiente
Diritti umani Scienza e salute
Diritti del bambino Ambiente e economia
Disarmo nucleare Disegno e natura
Globalizzazione e sviluppo Conferenze e seminari
* * * * * * *
(TOP)
Scopo di questa
sessione della Commissione è quello di rispettare la scadenza del 30 giugno per
finalizzare gli aspetti operativi dello Statuto, necessari affinché la Corte
possa entrare in funzione.
La
Corte, che dovrebbe essere un corpo giuridico permanente con giurisdizione sui
crimini commessi dagli individui, sarà operativa una volta che il trattato che
ne ha sancito la nascita (comunemente definito lo Statuto di Roma) riceverà 60
ratifiche. Al momento attuale 97 paesi hanno firmato il trattato ed 11 lo hanno
ratificato. Molte altre nazioni hanno annunciato la loro intenzione di
ratificarlo entro la fine dell’anno, spingendo così il Presidente della
Commissione a prevedere che la Corte sarà avviata in anticipo rispetto ai tempi
previsti.
http://www.un.org/News/Press/docs/2000/20000609.l2956.doc.html
(TOP)
Il 12
dicembre 1997 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, su invito del Consiglio
Economico e Sociale, ha proclamato il 26 giugno giornata internazionale delle
Nazioni Unite a sostegno delle vittime di torture. La giornata mira
all’eliminazione della tortura e all’effettiva operatività della Convenzione
del 1984 contro la tortura ed altri trattamenti o punizioni crudeli, inumane o
degradanti, entrata in vigore nel 1987.
http://www.un.org/events/ref39.htm
Sessione
speciale dell’Assemblea Generale delle N. U. “Donne 2000”
5-9
giugno – New York
La sessione
speciale dell’Assemblea Generale dal titolo “Donne 2000: parità tra i sessi,
sviluppo e pace per il 21° secolo” si è tenuta a New York dal 5 al 9 giugno per
considerare il progresso dei Diritti della Donna in 180 nazioni.
I Governi che hanno preso
parte a questa Sessione Speciale hanno riaffermato il loro impegno per le mete
e gli obiettivi inclusi nella Dichiarazione di Pechino e nella Piattaforma di
Azione adottati alla IV Conferenza Mondiale sulla Donna nel 1995.
I Governi
hanno riconosciuto che “le mete e gli obiettivi stabiliti nella Piattaforma
d’Azione non sono stati pienamente conseguiti ed hanno concordato ulteriori
azioni ed iniziative a livello locale, nazionale, regionale ed internazionale
per accelerarne la realizzazione”.
La
Piattaforma d’Azione di Pechino ha identificato 12 aree critiche cui dare
azione prioritaria per ottenere il progresso e l’assunzione di poteri da parte
delle donne. La Commissione sullo stato della donna ha esaminato i progressi in
ognuna delle 12 aree critiche e prioritarie e a partire dal 1996 ha adottato
conclusioni e raccomandazioni concordate per accelerarne l’evoluzione, che è
responsabilità di ogni Stato.
In questa
Sessione Speciale i Governi hanno riconosciuto che “progressi sono stati
compiuti con l’adozione di un duplice approccio per promuovere impiego e
attività produttrici di reddito per le donne, e per consentire l’accesso a
servizi speciali di base, inclusi l’istruzione e l’assistenza sanitaria. Il
micro-credito ed altri strumenti finanziari sono emersi quali strategia di
successo per il rafforzamento finanziario, ed hanno ampliato le opportunità
economiche per alcune donne che vivono in povertà, particolarmente nelle aree rurali.
Lo sviluppo di linee di condotta ha tenuto conto delle particolari necessità
dei nuclei familiari con donne capo-famiglia. L’attività di ricerca ha
aumentato la comprensione dei diversi impatti della povertà sugli uomini e
sulle donne, e sono stati sviluppati meccanismi per facilitare questa
valutazione”.
http://www.un.org/womenwatch/daw/followup/beijing+5.htm
Comitato contro la discriminazione
delle donne
12-30
giugno – Nazioni Unite
– New York
Il Comitato
sulla eliminazione delle discriminazione contro le donne – il solo trattato
delle N. U. sui diritti umani riferito esclusivamente ai diritti delle donne –
è attualmente riunito a New York per la sua 23ª sessione.
Il Comitato
ha lo scopo di verificare l’attuazione della Convenzione sull’eliminazione di
ogni forma di discriminazione contro le donne, adottata dall’Assemblea Generale
nel 1979 ed entrata in vigore nel 1981. La Convenzione, che è stata attualmente
ratificata (o a cui hanno aderito) 165 paesi, richiede agli Stati membri di
eliminare le discriminazioni nei confronti delle donne nell’ambito del
godimento dei diritti civili, politici, economici e culturali.
Durante
questa sessione il Comitato prenderà in esame i rapporti presentati da sette
dei Stati membri: Camerun, Repubblica Moldava, Lituania, Iraq, Austria, Cuba e
Romania.
Gli stati
membri della Convenzione sono legalmente vincolati a metterne in pratica le
disposizioni. Sono inoltre tenuti a presentare regolari rapporti al Comitato.
http://www.un.org/News/Press/docs/2000/20000608.wom1211.doc.html
IPU: riflettore sulla presenza delle donne nei parlamenti nazionali
Le
statistiche pubblicate nella prima metà di questo mese dall’Unione
Inter-Parlamentare (IPU), evidenziano come la rappresentanza delle donne nei
due rami dello Stato – Parlamento ed Esecutivo – sia cambiata di poco dal 1995,
e in alcuni casi sia addirittura diminuita.
I
dati sono stati presentati ai media durante la sessione speciale dell’Assemblea
Generale delle N. U. “Donne 2000”, assieme ad una mappa del mondo che,
attraverso l’uso di colori, indica la presenza o meno delle donne nei
parlamenti nazionali.
http://www.undp.org/dpa/index.html
(TOP)
1°
Anniversario della Convenzione UIL contro le peggiori forme di lavoro minorile:
17 giugno
La
Convenzione 182 marcò la pima volta, nella storia dell’Ufficio Internazionale
del lavoro, in cui una convenzione o un trattato sia stato adottato con il
sostegno unanime di tutti i membri. Tra governi, datori di lavoro e
rappresentanti dei lavoratori, vi furono 415 voti a favore e nessun voto
contrario. Fino ad oggi undici paesi hanno ratificato la Convenzione. Questi
sono: Seychelles, Malati, Stati Uniti, Botswana, Brasile, Finlandia, Irlanda,
Indonesia, Kuwait, Slovacchia e San Marino. Sono in corso attività per la ratifica
negli altri paesi del mondo.
Il movimento
Global March impegnato a valutare ed esercitare pressioni per la ratifica e la
messa in atto della Convenzione. I partners del movimento Global March fomano
una rete efficace attorno al mondo. Agendo come osservatori vigili ed elementi
di pressione con i governi nei vari paesi, essi costituiscono l’ossatura del
movimento stesso. Il Segretariato internazionale di Global March è a Nuova
Delhi, India.
L’ex
presidente del Sud Africa Nelson Mandela e la paladina dei diritti dei bambini
Graça Machel, hanno presentato lo scorso mese una nuova ed ambiziosa associazione
globale a favore dei bambini, impegnandosi a giocare un ruolo diretto e
personale nell’incitare altri leaders ad unirsi a loro. Assieme al governo
Canadese e all’UNICEF, Mandela e Machel contano di riunire per la prima volta a
Winnipeg, in settembre, i leaders mondiali per garantire che, nella loro
posizione, intraprendano delle azioni volte a proteggere i bambini dalle
violazioni dei loro diritti durante i conflitti.
Con il
Direttore Esecutivo dell’UNICEF Carol Bellamy al loro fianco, essi hanno annunciato
piani per costituire una associazione di leaders globali che vogliano essere
l’avanguardia di un “nuovo e coraggioso movimento teso a cambiare la situazione
per milioni di bambini”.
(TOP)
Il Presidente della Conferenza sul Disarmo ha proposto (8 giugno) un programma di lavoro in tre parti, riferendosi agli argomenti connessi
alla proibizione della produzione di materiale fissile per le armi nucleari, al
disarmo nucleare e alla prevenzione della corsa alle armi nello spazio.
Jean
Lint, rappresentante permanente del Belgio all’Ufficio delle Nazioni Unite di
Ginevra, Presidente della Conferenza per un periodo di quattro settimane, ha
affermato che trovare un compromesso non è un compito facile, ed ha fatto
appello allo spirito di flessibilità e di comprensione dei partecipanti. Si è
inoltre augurato di poter essere in grado di sottoporre un programma di lavoro
prima del prossimo incontro plenario della Conferenza.
http://www.un.org/News/Press/docs/2000/20000608.dcf396.doc.html
(TOP)
Al seminario organizzato dai Volontari del Mondo – FOCSIV (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontariato) hanno partecipato, tra altri, esponenti della CISDE (Coopération internazionale pur le Developpement et la Solidarité), della Caritas Internationalis, della Branca delle N.U. per la Finanza e lo Sviluppo, e del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Informazioni:focsiv@www.glauco.it
INES 2000: sfide per la scienza e l’ingegneria nel 21° secolo
14 – 18 giugno, Stoccolma
La
conferenza organizzata dall’INES, International Network of Engineers and
Scientists for Global Responsibility, è stata focalizzata sugli importanti
argomenti della sostenibilità con particolare riguardo a quattro aree
tematiche: a) Sviluppo della cultura scientifica e ingegneristica; Scienza e
ingegneria per un mondo finito; c) Umanizzare l’economia in un contesto
globale; d) Passi verso una sicurezza inclusiva ed una pace durevole. INES fu
fondata nel 1991ed è diventata una rete di oltre 80 membri, tra associazioni e
membri individuali.
IV Forum internazionale di Roma sul debito – 15-16 giugno
Il
forum, organizzato da Sdebitarsi Jubilee 2000 e dal Comune di Roma, ha
analizzato situazioni e prospettive dei Paesi poveri altamente indebitati.
Intervenendo all’apertura dei lavori, il Presidente del Consiglio Giuliano
Amato ha sottolineato come la situazione vada affrontata coniugando il rigore
finanziario sulla destinazione degli aiuti con la solidarietà espressa con la
condivisione delle responsabilità. I lavori hanno analizzato le prospettive
future del debito, l’efficacia delle iniziative e il ruolo dei diversi soggetti
impegnati, ed i fattori correttivi nell’ottica della necessaria accelerazione
del risanamento, tenendo anche conto della necessità di cambiare i fattori
iniqui che concorrono al meccanismo di formazione del debito. L’analisi della situazione
e delle sue prospettive ha poi focalizzato le aree del Nord Africa e
dell’Africa Australe, il contributo di reti locali per lo sviluppo sostenibile
tra nord e sud del mondo, le iniziative italiane per la cancellazione del
debito e per la cooperazione allo sviluppo, e le regole giuridiche del debito
estero.
http://www.unimondo.org/sdebitarsi
Sessione Speciale dell’Assemblea Generale delle N. U. sul “Summit mondiale per lo sviluppo sociale ed oltre: ottenere lo sviluppo sociale per tutti in un mondo globalizzato”
26-30 giugno – Ginevra
I suoi
obiettivi sono di riaffermare la dichiarazione ed il programma d’azione del
Summit, di identificare i progressi compiuti e le lezioni apprese
nell’attuarle, e raccomandare azioni per proseguire nel lavoro di attuazione.
Al Summit,
che si tenne a Copenhagen nel 1995, capi di stato e di governo provenienti da
177 paesi si impegnarono a dare la massima priorità alle politiche per la
promozione del progresso sociale, la giustizia sociale, il miglioramento della
condizione umana e l’integrazione sociale.
http://www.un.org/events/ref39.htm
Il 7 giugno
la Commissione Economica e Sociale per l’Asia ed il Pacifico (ESCAP) ha
concluso la sua 56ª sessione. Nei lavori si è sottolineato che, data la natura
irreversibile della globalizzazione e dell’interdipendenza, la sfida che la regione
deve affrontare è quella di gestire i rischi e cogliere le opportunità della
globalizzazione, così che i benefici possano essere equamente condivisi.
http://www.un.org/News/Press/docs/2000/20000607.rec92.doc.html
(TOP)
È
celebrata attualmente in oltre 125 paesi.
Il tema della giornata mondiale dell’ambiente del 2000 è stato “2000, il Millennio dell’Ambiente: Tempo di Agire”, tema che esorta le istituzioni e la società a dimostrare il proprio impegno per proteggere l’ambiente e prevenire ulteriori danni alla nostra sola ed unica Terra.
Uno
degli slogan proposti dall’UNEP è stato “Non un semplice giorno come gli
altri”.
http://www.onuitalia.it/news/giornate/ambiente00.html
Con
una risoluzione del 1972, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite designò il 5
giugno come giornata mondiale dell’ambiente, allo scopo di accrescere la
consapevolezza pubblica circa la necessità di preservarlo e valorizzarlo. Tale
data ricorda il giorno in cui ebbe inizio la Conferenza delle N. U.
sull’ambiente umano (Stoccolma, 1972), che condusse alla fondazione del
Programma delle N. U. per l’ambiente (United Nations Environment Programme –
UNEP).
http://www.un.org/events/ref39.htm
Quarantadue aziende brasiliane
di legname hanno costituito un’alleanza, denominata Compratori di
Legname
Certificato, impegnata ad acquistare soltanto legname riconosciuto come
sostenibile. Lo schema di certificazione operato dal Forest Stewardhip Council
(FSC) garantisce che il legname recante il marchio di approvazione del FSC
proviene da una foresta diretta secondo gli standard concordati ti tipo
sociale, economico ed ambientale. Circa 18 milioni di ettari di foreste in 15
paesi hanno il certificato FSC, incluso 1 milione di ettari in Brasile.
http://www.positivenews.org.uk
Questa
giornata è stata proclamata nel 1994 dall’Assemblea Generale delle N. U. In
quella data, lo stesso anno, è stata adottata la Convenzione delle N. U. per la
lotta alla desertificazione. Gli Stati sono stati invitati a dedicare la
giornata mondiale a promuovere la consapevolezza della necessità di una
cooperazione internazionale per la lotta alla desertificazione e agli effetti
della siccità, e per attuara la Convenzione.
http://www.un.org/events/ref39.htm
I cittadini
europei potrebbero restituire i vecchi prodotti elettrici alle industrie
produttrici secondo un nuovo disegno di legge approvato dalla Commissione
Europea il 13 giugno. La proposta mira all’abbattimento dei metalli pesanti e
di altri elementi inquinanti nelle discariche municipali, chiedendo ai
produttori di riprendere, entro cinque anni, gli articoli elettrici e riciclare
almeno dal 60 all’80% dei materiali raccolti. I beni interessati andrebbero dai
computers ai frigoriferi ai giochi. La proposta necessita ora dell’approvazione
degli Stati membri dell’Unione Europea e del Parlamento Europeo. L’Unione
Europea ha recentemente approvato una legge simile riguardo alle automobili.
http://www.planetark.org/dailynewsstory.cfm?newsid=7087
(TOP)
Il tema della
ricorrenza del 2000 è stato: “Intrattenimento e la promozione del tabacco-
Reagire all’inganno”, accompagnato dallo slogan “Il tabacco uccide – non farti
ingannare”. L’obiettivo della giornata mondiale era quello di preparare la
strada per un’azione politica nazionale e globale che proibisca la pubblicità e
la promozione del tabacco.
Allan
Landers, a suo tempo “uomo Winston” ed oggi attivista per il controllo del
tabacco, afferma che “le compagnie del tabacco spendono ogni anno 6 miliardi di
dollari istigando i giovani al fumo…Vi fanno credere che fumando apparirete
sexy, attraenti, avrete successo, sarete accettati dai vostri pari e, molto
subdolamente, avrete un aspetto più
salutare. Proiettano questa immagine attraverso ogni mezzo di comunicazione,
dai film alle riviste e persino con i personaggi dei cartoni animati”.
In quasi
ogni parte del mondo è stata data vita ad iniziative volte alla
sensibilizzazione dell’opinione pubblica; in modo particolare la Tailandia è
stata la sede dove ha avuto luogo un evento globale per la celebrazione della
giornata mondiale.
http://www.who.int/toh/media/wntd2000/wntd2000.htm
Nell’ambito
dello sviluppo di una consapevolezza collettiva circa i rischi derivanti dal
tabagismo, tra il 6 e l’11 agosto si terrà a Chicago l’11ª Conferenza mondiale
su “Tabacco O Salute”.
È la prima
volta in 25 anni che questa conferenza viene ospitata negli Stati Uniti, dove
si riuniranno quattromila delegati provenienti da più di 200 paesi del mondo.
I workshops
e i seminari prenderanno in esame la totalità degli argomenti relativi al
tabacco, tra cui:
·
La
scienza della dipendenza: ricerche attuali e future
·
Le
tendenze allarmanti circa il mercato internazionale del tabacco
·
Gli
approcci culturali alla proibizione del tabacco
·
Il
fascino del fumo così come presentato dalla televisione
·
Nuove
tecniche di prevenzione e cessazione dell’uso
·
Il
tabacco e i bambini nel mondo
http://www.wctoh.org/news_pr_0511500.html
Donazione del governo Giapponese per la sconfitta della
poliomielite
Il contributo del governo Giapponese (28.6 milioni di dollari)
alla lotta contro la poliomielite costituisce un supporto cruciale per la
sconfitta di questa malattia in Bangladesh, Etiopia, Ghana, India, Nigeria e
Sudan, sei degli oltre trenta paesi dove la polio continua a minacciare con la
paralisi e la morte milioni di bambini.
Con quest’ultimo aumento dei fondi a disposizione, la
Sig.ra Bellamy (Direttore Esecutivo dell’UNICEF) si è detta fiduciosa circa il
raggiungimento dell’obiettivo prefissato, la totale eliminazione della polio
dal pianeta.
Alcuni giorni prima, anche il governo Danese aveva
annunciato un contributo di circa 10 milioni di dollari.
L’Iniziativa per lo Sradicamento della Poliomielite,
campagna lanciata nel 1988, è condotta dall’OMS, dal Rotary International, dai
CDC (Centri per il controllo della malattia) e dall’UNICEF. Dal suo avvio ad
oggi, il numero dei casi di polio è diminuito del 95% pari a circa 7000 casi
riportati durante il 1999. Più di 190 paesi e territori saranno definitivamente
liberi entro la fine del 2000.
www.who.int/inf-pr-2000/en/pr2000-WHA06.html
www.who.int/inf-pr-2000/en/pr2000-33.html
(TOP)
Profitti con l’ambiente
La compagnia australiana Earth Sanctuaries Ltd. sta
cercando di ricavare degli utili attraverso la protezione della natura e degli
animali. La compagnia, una delle prime nel suo genere nel mondo, controlla tre
riserve in Australia e sta progettando di comprare altra terra dove crearne
delle nuove.
L’azienda si prefigge lo scopo di ricavare denaro
attirando turisti, vendendo cibo e prodotti,
ospitando conferenze ed altri eventi presso le proprie strutture, e
collaborando con pubblicazioni dedicate alla gestione della preservazione della
natura e degli animali.
I titoli azionari della compagnia non hanno avuto una
buona performance dall’inizio della loro quotazione in borsa (8 maggio),
ma John Wamsley, direttore amministrativo della Earth Sanctuaries, è ottimista
circa il fatto che la compagnia ha sviluppato un modello che risulterà vincente
nei prossimi cinque anni.
http://www.wired.com/news/business/0,1367,36850,00.html
(TOP)
Mostra Internazionale delle Vignette: “Il 21° secolo –
l’umanità nella natura”
1-31 maggio
– New York – Nazioni Unite – Public Lobby
Come parte dei suoi sforzi per collegare la giornata della
Terra (22 aprile) e la giornata mondiale dell’ambiente (5 giugno) con una serie
di attività tese ad elevare la consapevolezza dei temi inerenti l’ambiente
globale, il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) ha ospitato dal
1 al 31 maggio una mostra internazionale di vignette sull’ambiente.
La mostra, con oltre 200 disegni presenti, costituisce il
risultato di un concorso indetto lo scorso anno dal KICC (Kyoto International
Cartoon Congress) e include il lavoro di 70 artisti di 25 Paesi.
Gli organizzatori della mostra hanno assegnato tre premi:
il “Premio delle Nazioni Unite” è andato a Svetlana Tiourina (Olanda), il
“Premio UNEP” è stato invece assegnato a Ross Thomson (Regno Unito) e il
“Premio del KICC” è stato conferito a Rimantas Rolia (Lituania).
Una mostra simile era già stata allestita nel 1997 in
occasione della Conferenza di Kyoto sul cambiamento climatico.
http://www.un.org/events/highlights/cartoon.htm
Il nostro mondo nel 2000
12 luglio – 28 agosto, New York – Nazioni
Unite
La mostra d’arte del millennio organizzata dalle Nazioni
Unite in favore dell’UNICEF, dal titolo “Il nostro mondo nel 2000”, è il
risultato di una competizione che ha raccolto 22.500 iscritti da 51 Paesi. (La
competizione è entrata a far parte del Guinness dei Primati come il più grande
concorso di pittura del mondo.)
I dipinti, che esprimono preoccupazione per l’ambiente,
impressioni del mondo e come la guerra e la tecnologia influenzano la
popolazione, sono stati realizzati da artisti sia giovani che anziani,
amatoriali o professionisti.
Gli obiettivi del concorso erano tre: promuovere l’arte e
il mestiere della pittura come una attività transculturale che fornisce alla
persone un mezzo per esprimere le proprie idee, pensieri e sentimenti; rivelare
la straordinaria diversità dell’espressione artistica ovunque nel mondo;
osservare il mondo attraverso gli occhi dei suoi artisti, sia amatoriali che
professionali.
L’Amministrazione postale delle Nazioni Unite (UNPA) ha
emesso 6 francobolli (2 a New York, 2 a Ginevra e 2 a Vienna) utilizzando 6 dei
dipinti vincitori della competizione.
http://www.un.org/events/highlights/world2000.htm
(TOP)
30 giugno –
1 luglio – Oxfam – University of Hertfordshire
Una conferenza sull’educazione per la cittadinanza
globale aperta ad insegnanti ed educatori interessati alla problematica
metodologica.
Per informazioni: pdavis@oxfam.org.uk
7-8 luglio –
Stresa (Verbania)
ISTUD Istituto Studi Professionali. Nell’ambito della
terza edizione del Programma per lo sviluppo della cultura manageriale nelle
imprese non profit, seminario sulla pianificazione e la gestione di progetti.
Per informazioni: 0323/933801
15-22 luglio
– Cecina Mare (Livorno)
VI Meeting Internazionale Antirazzista organizzato dall’ARCI,
con la partecipazione di centinaia di giovani provenienti da tutto il mondo. Il
meeting offre la possibilità di formazione legata alle tematiche del razzismo e
dell’intolleranza.
Per informazioni: 055/2638867 – www.arcitoscana.org
Dal 9 al 18 agosto si svolgerà a Rovereto (Trento) il
Corso estivo dell’Isodarco. Il seminario “Armi nucleari in un mondo
vulnerabile” riunirà scienziati, storici, esperti di analisi militare e
responsabili di attività di pubblico interesse provenienti da esperienze
professionali diverse. I temi che verranno affrontati includono analisi per
rispondere a domande mirate del tipo:
come hanno queste armi di distruzione di massa influenzato i sistemi
politici e i rapporti tra nazioni? Quali sono le prospettive per poterli
controllare, amministrare ed eliminare?
Per informazioni: isodarco@roma2.infn.it
di Sergio Tripi
(TOP)
Ervin Laszlo, scienziato,
filosofo, pianista e autore di oltre 50 libri, è fondatore del Club di Budapest, membro del Club di
Roma,dell’Accademia Internazionale della Scienza,consulente scientifico
dell’UNESCO e Rettore della Accademia di Vienna. Ha insegnato come professore
ordinario in diverse università, tra cui Yale, Princeton e la New York State
University.Vive in Italia, in provincia di Siena.
Sergio Tripi, scrittore e giornalista, è il Rappresentante in Italia dell’Università per la Pace delle Nazioni Unite. E’ fondatore e presidente dell’Associazione Culturale dei Triangoli e della Buona Volontà Mondiale, ente morale che opera in sinergia con il Lucis Trust e con altre organizzazioni internazionali impegnate nella diffusione di una cultura di pace nella prospettiva del ‘villaggio globale’.
Sergio Tripi: Uno dei pensieri che colpiscono la maggior
parte delle persone è il fatto che oggi il mondo deve confrontarsi con un certo
numero di emergenze di base che richiedono urgente attenzione. Secondo lei,
quali sono le più grandi e pressanti emergenze che il mondo deve fronteggiare
oggi?
Ervin Laszlo:
Posso riassumerle con una parola: sostenibilità – che, in una comunità
internazionale ben definita, non è soltanto un problema ecologico ma anche una
questione sociale ed economica e, indubbiamente, anche una questione politica.
Il singolo fattore-chiave che pone la sfida più grande è il fatto che il genere
di mondo che abbiamo creato nella seconda metà del ventesimo secolo non potrà
durare a lungo nel ventunesimo secolo senza causare gravi collassi. Perciò
dobbiamo cambiare. Ciò ha una dimensione ecologica in termini di deterioramento
dei sistemi ecologici basilari di sostegno alla vita, ed ha dimensioni
socio-economiche in termini di marginalizzazione quando una parte crescente
della comunità umana, circa un miliardo e mezzo di persone, cioè un quarto
della popolazione mondiale, vive al di sotto degli standard minimi di vita,
definiti dalla Banca Mondiale in ragione di un dollaro al giorno. E vi è il
problema che i modelli di consumo, gli stili di management ed i comportamenti
politici non sono ancora adatti ad una comunità di sei miliardi di persone; sono
più adatti ad un sistema industrale a carattere nazonale della metà del
ventesmo secolo. Ma questa stuazione è in declino. Stiamo andando verso una
società globalmente interconnessa basata sulla informazione, società che non è
sostenibile col sistema attuale.
Ervin Laszlo: Usando
una sola parola chiave, si potrebbe dire che si deve risocializzare la comunità
umana nella sua nuova condizione globale. Siamo socializzati in piccole comunità
regionali, al massimo in stati nazionali. Stiamo avendo difficoltà in Europa
nel passare dagli stati-nazione ad una Unione Europea e nel trovare valori
comuni. Siamo qui motivati, indubbiamente, dall’apertura dei mercati e da una
moneta comune, ma globalmente, malgrado la presenza delle Nazioni Unite, la
comunità umana è ancora fortemente incentrata sui cosiddetti stati
sovranazionali indipendenti che non
possono risolvere i problemi che la comunità generale ha di fronte, o che non
sanno creare sistemi equi e pacifici che includano circa 190 governi nazionali
indipendenti. Potremo concepire un tale mondo soltanto se i popoli, la politica
e le società si risocializzeranno in una comunità globale creando le fondamenta
per la pace. Ciò significa che l’individuo deve sviluppare fedeltà multiple;
solidarietà oltre l’ambito della sua famiglia, impresa, comunità o nazione.
Queste fedeltà debbono estendersi al livello di un’intera regione culturale, al
livello interculturale e internazionale, ed infine al livello globale. Fino a
che le persone non si sentiranno parte di una comunità umana che si sviluppa su
questo pianeta come un tutto integrato, che interagisce e si sostiene
nell’ambito della natura, la sua biosfera; e fino a che le persone si
sentiranno separate l’una dall’altra, dalle altre culture, dalla natura, esse
si comporteranno egoisticamente, avranno modelli di consumo che non sono
sopportabili per altri, il ricco consumerà oltre misura e senza rispetto per i
bisogni e le possibilità del povero, ed il povero a sua volta sovraccaricherà
il suo ambiente circostante, sovrasfruttandolo nella sua ricerca per la
sopravvivenza. Ed in alcuni casi, con i modelli attuali di comportamento
politico e civico, gli attuali modelli di consumo, l’attuale stile direttivo
delle grandi organizzazioni internazionali d’affari, e con l’odierno tipo di
leadership politica nei governi nazionali, stiamo creando una tensione nel
sistema che comporta che, invece di integrarsi a livello globale, questo
sistema sta crollando. Sta diventando iperteso e diviso tra ricchi e poveri;
tra chi ha potere e chi non ne ha; tra chi può disporre di risorse e chi non
può.
S.T.: Questioni importanti che richiedono nuove attitudini; e attitudini basate su nuovi valori. Abbiamo il tempo per adottare questi nuovi valori e nuove attitudini e, assumendo di sì, in quali aree dobbiamo intervenire il più presto possibile per vederli adottare?
Ervin Laszlo: Siamo
in corsa con il tempo, con il cambiamento. Come disse H.G. Wells all’nizio del
secolo: il futuro sarà deciso in una corsa tra l’educazione e il disastro. Lo
si potrebbe ripetere. Potremmo dire che il nostro futuro all’inizio del
ventunesimo secolo verrà deciso in una corsa tra l’evoluzione di una coscienza
nuova, più globale nelle masse e il frazionamento crescente, le divergenze
crescenti che abbiamo nel mondo contemporaneo. Quindi gli elementi importanti
sono: informazione ed istruzione. Ovviamente, informazione è un termine
generale, ma non è sufficiente avere soltanto l’informazione, è necessario che
essa sia pertinente. Deve anche essere il genere di informazione di cui la
gente ha bisogno per orientarsi in questo mondo. Non è sufficiente dare
soltanto immediata attenzione ad elementi sensazionalistici dell’informazione,
a catastrofi, o a guerre, o a quanto vanno facendo i capi politici. Tutti
questi elementi hanno naturalmente il loro posto nei media e nel flusso
dell’informazione, ma ciò di cui abbiamo bisogno è la comprensione delle
tendenze di fondo, dei processi basilari che formano il nostro mondo e decidono
del nostro destino, del nostro futuro. Ecco che abbiamo bisogno di
un’informazione più pertinente, per raggiungere la corrente principale della
popolazione: adulti e giovani, anziani, gente di tutte le età. Ciò è possibile
perché possediamo i flussi necessari d’informazione, possediamo la tecnologia.
L’altra area è ovviamente l’istruzione, con cui
dobbiamo raggiungere i giovani, coloro che entreranno in scena come dirigenti e
attori della comunità umana nei prossimi dieci o venti anni. Senza che loro
abbiano compreso, senza lo sviluppo della loro coscienza, non abbiamo affatto
un futuro. Quindi l’istruzione deve iniziare in un’età molto giovane; deve
cominciare negli asili e proseguire fino alle scuole secondarie e
all’università. Non è un compito senza speranza perché l’uomo ha sempre creato
i valori di cui ha bisogno per sopravvivere in una società che sta diventando
sempre più complessa. Ma in questo momento abbiamo un ritardo. Il nostro
sistema di valori, le nostre visioni del mondo, il modo in cui guardiamo noi
stessi, la natura e le altre culture è al di sotto della necessaria soglia; è
indietro ai tempi; è obsoleto. Era
giusto cinquant’anni fa, era giusto forse trent’anni fa, ma negli ultimi
vent’anni certi sviluppi lo hanno superato. Ecco che abbiamo bisogno di quel
genere di coscienza, di quel genere di valori che consentano a tutti di
sopravvivere in questo mondo, ed i giovani debbono comprendere fin dal
principio che, per raggiungere questo obiettivo, essi debbono sapere quali sono
le tendenze di fondo, perché si verificano, perché il nostro mondo è
insostenibile e cosa può renderlo sostenibile.
S.T.: L’informazione e l’istruzione sono quindi le due aree più urgenti che debbono essere stimolate e sintonizzate con queste nuove tendenze. Ciò sembra essere possibile almeno per quanto concerne l’informazione: in diversi paesi vi sono esempi di nuovi approcci ai problemi educativi. I media, d’altro canto, sembrano continuare ad essere guidati dalla loro ricerca della quantità piuttosto che della qualità, alla disperata ricerca, come sempre, di lettori e di indici d’ascolto. Che possibilità ci sono che questa attitudine possa cambiare in futuro?
Ervin Laszlo: Il
problema con i media è che essi sottovalutano il cambiamento di mentalità del
pubblico. Essi credono che si tratti ancora del vecchio contesto, che siano i
vecchi valori a dominare. Essi non si rendono conto che moltissime persone:
giovani, intellettuali, persone sensibili di ogni genere, sono frustrate,
stufe, e richiedono qualcosa di diverso; che sono più interessate a comprendere
il nostro futuro, a capire i processi evolutivi in atto, che vedere soltanto
titoli sensazionalistici. Una volta che i media avranno capito che vi sono più
persone interessate in questo genere d’informazione, sono certo che essi
forniranno quel tipo d’informazione perché ciò di cui sono alla ricerca è audience.
Ora sono dominati, come lei dice, da misure quantitative: qual è la
classifica del programma radio o televisivo, quante persone vi si sintonizzano,
quali sono i tassi di abbonamento di un giornale o di una rivista. Questi sono
i termini che decidono dell’attenzione dei media. Se i media capiranno che
possono vendere (ed uso questo termine commerciale opportunamente, perché essi
vogliono vendere) informazioni pertinenti, sono certo che essi forniranno
informazioni pertinenti.
S.T.: Questo quadro sembra corrispondere ad una nuova situazione negli indici di lettura e di ascolto dei media. Vi è un crescente numero di persone che va perdendo interesse nel tipo d’informazione che riceve. Sono persone spesso disorientate e alla ricerca di qualcosa di nuovo. Quindi si tratta di divenire consapevoli di quella parte di pubblico che è alla disperata ricerca di vedere nuovi programmi e di leggere materiale nuovo. Ed un altro fattore che potrebbe confermare e sostenere ciò che lei dice è la presenza in questo paese di oltre cinque milioni di persone che danno un qualche contributo volontario alla società, in un campo o in un altro. Direbbe che ciò è indice di speranza, di progresso per il futuro?
Ervin Laszlo: Bene,
vi sono due settori della società che sono estremamente importanti e indicatori
di speranza per il futuro. Uno è il settore del volontariato, che è spesso
consolidato nelle organizzazioni non governative, sia nazionali che
internazionali, che cercano di fare qualcosa che sia più significativo di
quanto facciano le agenzie ufficiali inter-governative e governative. Il numero
di queste ONG è aumentato in forma esponenziale negli ultimi dieci o vent’anni.
Questo è un settore carico di speranza, un settore importante. L’altro è un
settore informale, che viene a volte definito
delle culture alternative e che va dalle persone che sono vicine al
gruppo principale e che in effetti vogliono soltanto vivere in modo diverso,
cambiare il loro stile di vita, ed arriva fino alle sètte, quel tipo di persone
in qualche modo lunatiche che condividono con fervore un’ideologia del tutto
differente e che rifiutano l’establishment, la società. E’ quindi uno
spettro molto ampio. Ma moltissime persone, perfino in questo settore
informale, stanno cercando seriamente di cambiare il loro modo di vivere, i
loro modelli di consumo, il loro proprio comportamento politico. Molti di loro
cercano di abbandonare le grandi città, di andare in campagna, di vivere più a
fondo la loro vita. Lo si può vedere in Toscana, dove molte persone arrivano
dalle grandi città di tutta Europa e improvvisamente si trovano a impegnarsi in
coltivazioni organiche o a vivere uno stile di vita più personale, più
sostenibile. Quindi, sia il settore formale che quello informale della società
mostrano un processo di cambiamento. Questi processi di cambiamento vanno
sostenuti.
Ervin Laszlo: Penso
che i due vadano insieme. Più la situazione diviene critica, più la gente
ripensa i propri modelli di comportamento e i propri valori e va sviluppando la
propria coscienza. La speranza di un genere di transizione interamente omogeneo,
lineare e molto graduale sta in effetti scomparendo. E’ probabile che vedremo
alcuni cambiamenti fondamentali accadere all’improvviso, come abbiamo visto
nell’Europa dell’Est nel 1989 e 1990 quando quell’intero cosiddetto secondo
mondo è improvvisamente scomparso, praticamente da un giorno all’altro. E’
probabile che vedremo cambiamenti importanti e non previsti fino proprio al
giorno prima. Ma al tempo stesso penso che la gente sia sempre più pronta.
Sempre più persone arrivano sulla lunghezza d’onda dove si rendono conto che
abbiamo di fronte un processo di cambiamento marcatamente non lineare,
fortemente qualitativo. E in particolar modo i giovani sono alla ricerca di
nuovi modi di essere e di fare le cose, e sono pronti ad assumersi
responsabilità. Quindi penso che in questo senso la disperazione per la
situazione sia al tempo stesso causa di speranza perché è unita ad una maggiore
consapevolezza e ad una maggiore determinazione a cambiare.
S.T.: Vi sono segnali precisi che sostengono questa prospettiva, segnali di risposta da parte di coloro che sono più consapevoli?
Ervin Laszlo: Sono
in corso alcune ricerche in Europa e altre ne dobbiamo ancora fare. In America
sono state effettuate alcune ricerche che indicano che vi sono più di quaranta
milioni di americani che appartengono alle cosiddette culture integrali, un
termine usato per descrivere organizzazioni o gruppi di persone che vanno
adottando uno stile di vita e modelli di consumo totalmente differenti e che
cercano di vivere in un modo più sostenibile, più parco. Semplicità volontaria
è un’altra definizione usata a questo proposito. Quindi traspare il fatto che
vi sono più persone di quanto si pensi, che stanno già cercando di cambiare. La
necessità maggiore, e al tempo stesso la mancanza maggiore, è la comunicazione
tra queste genti. Sono un po’ disorientate. Queste persone pensano di essere
molto poche, ritengono che sì, sono disposte a cambiare, ma che poche persone
in altre parti del mondo, o anche nel loro paese, siano disposte a farlo. Tuttavia
questo non è vero. Quindi penso che unire queste persone tra loro, trovare per
loro una base comune, stabilire comunicazioni tra loro, sarebbe un’attività
molto importante.
S.T.: In conclusione, il messaggio è quindi: lavorare duramente su noi stessi e guardare al futuro con entusiasmo. Giusto?
Ervin Laszlo:
Giusto. Con speranza ma con l’accettazione della responsabilità. Non soltanto chiedendo i propri diritti, ma
accettando la responsabilità per noi stessi, per le altre persone in questo
mondo, per la natura e perfino per le generazioni future.
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