Good News Agency – n° 1

 

Settimanale - anno I - numero 1 - 23 giugno 2000

Direttore responsabile: Sergio Tripi

Autorizzazione del Tribunale di Roma  n. 265/2000 del 20-6-2000

Good News Agency – l’agenzia delle buone notizie – riporta notizie positive e costruttive da tutto il mondo del volontariato, delle Nazioni Unite, delle organizzazioni non-governative e delle istituzioni impegnate nel miglioramento della qualità della vita, notizie che non si “bruciano” nell’arco di un giorno. L’edizione in italiano è inviata per via telematica a tutte le redazioni della stampa quotidiana e periodica, della radio e della televisione in Italia dotate di posta elettronica, ed è disponibile nel sito web www.goodnewsagency.org

Good News Agency è un servizio dell’Associazione Culturale dei Triangoli e della Buona Volontà Mondiale, fondata nel 1979, eretta in Ente Morale con D.M. 24-5-1999 pubblicato sulla G.U. n. 135 dell’11-6-1999. L’Associazione ha sede in Roma, via Antagora 10. E-mail s.tripi@tiscalinet.it.

 

Sommario:    

Lotta alla criminalità                                  Ambiente                            

Diritti umani                                                Scienza e salute                    

Diritti del bambino                                      Ambiente e economia           

Disarmo nucleare                                         Disegno e natura                   

Globalizzazione e sviluppo                          Conferenze e seminari         

 

Intervista a Ervin Laszlo    

 

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Lotta alla criminalità

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Commissione preparatoria della Corte Criminale Internazionale: 12-30 giugno

Scopo di questa sessione della Commissione è quello di rispettare la scadenza del 30 giugno per finalizzare gli aspetti operativi dello Statuto, necessari affinché la Corte possa entrare in funzione.

La Corte, che dovrebbe essere un corpo giuridico permanente con giurisdizione sui crimini commessi dagli individui, sarà operativa una volta che il trattato che ne ha sancito la nascita (comunemente definito lo Statuto di Roma) riceverà 60 ratifiche. Al momento attuale 97 paesi hanno firmato il trattato ed 11 lo hanno ratificato. Molte altre nazioni hanno annunciato la loro intenzione di ratificarlo entro la fine dell’anno, spingendo così il Presidente della Commissione a prevedere che la Corte sarà avviata in anticipo rispetto ai tempi previsti.

http://www.un.org/News/Press/docs/2000/20000609.l2956.doc.html

 

Diritti Umani

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Giornata internazionale a favore delle vittime di torture: 26 giugno

Il 12 dicembre 1997 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, su invito del Consiglio Economico e Sociale, ha proclamato il 26 giugno giornata internazionale delle Nazioni Unite a sostegno delle vittime di torture. La giornata mira all’eliminazione della tortura e all’effettiva operatività della Convenzione del 1984 contro la tortura ed altri trattamenti o punizioni crudeli, inumane o degradanti, entrata in vigore nel 1987.

http://www.un.org/events/ref39.htm

 

Sessione speciale dell’Assemblea Generale delle N. U. “Donne 2000”

5-9 giugno – New York

La sessione speciale dell’Assemblea Generale dal titolo “Donne 2000: parità tra i sessi, sviluppo e pace per il 21° secolo” si è tenuta a New York dal 5 al 9 giugno per considerare il progresso dei Diritti della Donna in 180 nazioni.

I Governi che hanno preso parte a questa Sessione Speciale hanno riaffermato il loro impegno per le mete e gli obiettivi inclusi nella Dichiarazione di Pechino e nella Piattaforma di Azione adottati alla IV Conferenza Mondiale sulla Donna nel 1995.

I Governi hanno riconosciuto che “le mete e gli obiettivi stabiliti nella Piattaforma d’Azione non sono stati pienamente conseguiti ed hanno concordato ulteriori azioni ed iniziative a livello locale, nazionale, regionale ed internazionale per accelerarne la realizzazione”.

La Piattaforma d’Azione di Pechino ha identificato 12 aree critiche cui dare azione prioritaria per ottenere il progresso e l’assunzione di poteri da parte delle donne. La Commissione sullo stato della donna ha esaminato i progressi in ognuna delle 12 aree critiche e prioritarie e a partire dal 1996 ha adottato conclusioni e raccomandazioni concordate per accelerarne l’evoluzione, che è responsabilità di ogni Stato.

In questa Sessione Speciale i Governi hanno riconosciuto che “progressi sono stati compiuti con l’adozione di un duplice approccio per promuovere impiego e attività produttrici di reddito per le donne, e per consentire l’accesso a servizi speciali di base, inclusi l’istruzione e l’assistenza sanitaria. Il micro-credito ed altri strumenti finanziari sono emersi quali strategia di successo per il rafforzamento finanziario, ed hanno ampliato le opportunità economiche per alcune donne che vivono in povertà, particolarmente nelle aree rurali. Lo sviluppo di linee di condotta ha tenuto conto delle particolari necessità dei nuclei familiari con donne capo-famiglia. L’attività di ricerca ha aumentato la comprensione dei diversi impatti della povertà sugli uomini e sulle donne, e sono stati sviluppati meccanismi per facilitare questa valutazione”.

http://www.un.org/womenwatch/daw/followup/beijing+5.htm

 

 Comitato contro la discriminazione delle donne

12-30 giugno – Nazioni Unite – New York

Il Comitato sulla eliminazione delle discriminazione contro le donne – il solo trattato delle N. U. sui diritti umani riferito esclusivamente ai diritti delle donne – è attualmente riunito a New York per la sua 23ª sessione.

Il Comitato ha lo scopo di verificare l’attuazione della Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne, adottata dall’Assemblea Generale nel 1979 ed entrata in vigore nel 1981. La Convenzione, che è stata attualmente ratificata (o a cui hanno aderito) 165 paesi, richiede agli Stati membri di eliminare le discriminazioni nei confronti delle donne nell’ambito del godimento dei diritti civili, politici, economici e culturali.

Durante questa sessione il Comitato prenderà in esame i rapporti presentati da sette dei Stati membri: Camerun, Repubblica Moldava, Lituania, Iraq, Austria, Cuba e Romania.

Gli stati membri della Convenzione sono legalmente vincolati a metterne in pratica le disposizioni. Sono inoltre tenuti a presentare regolari rapporti al Comitato.

http://www.un.org/News/Press/docs/2000/20000608.wom1211.doc.html

 

IPU: riflettore sulla presenza delle donne nei parlamenti nazionali

Le statistiche pubblicate nella prima metà di questo mese dall’Unione Inter-Parlamentare (IPU), evidenziano come la rappresentanza delle donne nei due rami dello Stato – Parlamento ed Esecutivo – sia cambiata di poco dal 1995, e in alcuni casi sia addirittura diminuita.

I dati sono stati presentati ai media durante la sessione speciale dell’Assemblea Generale delle N. U. “Donne 2000”, assieme ad una mappa del mondo che, attraverso l’uso di colori, indica la presenza o meno delle donne nei parlamenti nazionali.

http://www.undp.org/dpa/index.html

 

 

Diritti del bambino

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1° Anniversario della Convenzione UIL contro le peggiori forme di lavoro minorile: 17 giugno

La Convenzione 182 marcò la pima volta, nella storia dell’Ufficio Internazionale del lavoro, in cui una convenzione o un trattato sia stato adottato con il sostegno unanime di tutti i membri. Tra governi, datori di lavoro e rappresentanti dei lavoratori, vi furono 415 voti a favore e nessun voto contrario. Fino ad oggi undici paesi hanno ratificato la Convenzione. Questi sono: Seychelles, Malati, Stati Uniti, Botswana, Brasile, Finlandia, Irlanda, Indonesia, Kuwait, Slovacchia e San Marino. Sono in corso attività per la ratifica negli altri paesi del mondo.

Il movimento Global March impegnato a valutare ed esercitare pressioni per la ratifica e la messa in atto della Convenzione. I partners del movimento Global March fomano una rete efficace attorno al mondo. Agendo come osservatori vigili ed elementi di pressione con i governi nei vari paesi, essi costituiscono l’ossatura del movimento stesso. Il Segretariato internazionale di Global March è a Nuova Delhi, India.

http://www.globalmarch.org

 

Nelson Mandela e Graça Machel danno vita ad una iniziativa globale a favore dei bambini

L’ex presidente del Sud Africa Nelson Mandela e la paladina dei diritti dei bambini Graça Machel, hanno presentato lo scorso mese una nuova ed ambiziosa associazione globale a favore dei bambini, impegnandosi a giocare un ruolo diretto e personale nell’incitare altri leaders ad unirsi a loro. Assieme al governo Canadese e all’UNICEF, Mandela e Machel contano di riunire per la prima volta a Winnipeg, in settembre, i leaders mondiali per garantire che, nella loro posizione, intraprendano delle azioni volte a proteggere i bambini dalle violazioni dei loro diritti durante i conflitti.

Con il Direttore Esecutivo dell’UNICEF Carol Bellamy al loro fianco, essi hanno annunciato piani per costituire una associazione di leaders globali che vogliano essere l’avanguardia di un “nuovo e coraggioso movimento teso a cambiare la situazione per milioni di bambini”.

http://www.unicef.org/

 

Disarmo Nucleare

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Il Presidente della Conferenza sul Disarmo ha proposto (8 giugno) un programma di lavoro in tre parti, riferendosi agli argomenti connessi alla proibizione della produzione di materiale fissile per le armi nucleari, al disarmo nucleare e alla prevenzione della corsa alle armi nello spazio.

Jean Lint, rappresentante permanente del Belgio all’Ufficio delle Nazioni Unite di Ginevra, Presidente della Conferenza per un periodo di quattro settimane, ha affermato che trovare un compromesso non è un compito facile, ed ha fatto appello allo spirito di flessibilità e di comprensione dei partecipanti. Si è inoltre augurato di poter essere in grado di sottoporre un programma di lavoro prima del prossimo incontro plenario della Conferenza.

http://www.un.org/News/Press/docs/2000/20000608.dcf396.doc.html

 

Globalizzazione e Sviluppo

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Seminario FOCSIV su etica, finanza e sviluppo – 13 giugno, Roma

Al seminario organizzato dai Volontari del Mondo – FOCSIV (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontariato) hanno partecipato, tra altri, esponenti della CISDE (Coopération internazionale pur le Developpement et la Solidarité), della Caritas Internationalis,  della Branca delle N.U. per la Finanza e lo Sviluppo, e del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Informazioni:focsiv@www.glauco.it

 

INES 2000: sfide per la scienza e l’ingegneria nel 21° secolo

14 – 18 giugno, Stoccolma

La conferenza organizzata dall’INES, International Network of Engineers and Scientists for Global Responsibility, è stata focalizzata sugli importanti argomenti della sostenibilità con particolare riguardo a quattro aree tematiche: a) Sviluppo della cultura scientifica e ingegneristica; Scienza e ingegneria per un mondo finito; c) Umanizzare l’economia in un contesto globale; d) Passi verso una sicurezza inclusiva ed una pace durevole. INES fu fondata nel 1991ed è diventata una rete di oltre 80 membri, tra associazioni e membri individuali.

 

IV Forum internazionale di Roma sul debito – 15-16 giugno

Il forum, organizzato da Sdebitarsi Jubilee 2000 e dal Comune di Roma, ha analizzato situazioni e prospettive dei Paesi poveri altamente indebitati. Intervenendo all’apertura dei lavori, il Presidente del Consiglio Giuliano Amato ha sottolineato come la situazione vada affrontata coniugando il rigore finanziario sulla destinazione degli aiuti con la solidarietà espressa con la condivisione delle responsabilità. I lavori hanno analizzato le prospettive future del debito, l’efficacia delle iniziative e il ruolo dei diversi soggetti impegnati, ed i fattori correttivi nell’ottica della necessaria accelerazione del risanamento, tenendo anche conto della necessità di cambiare i fattori iniqui che concorrono al meccanismo di formazione del debito. L’analisi della situazione e delle sue prospettive ha poi focalizzato le aree del Nord Africa e dell’Africa Australe, il contributo di reti locali per lo sviluppo sostenibile tra nord e sud del mondo, le iniziative italiane per la cancellazione del debito e per la cooperazione allo sviluppo, e le regole giuridiche del debito estero.

http://www.unimondo.org/sdebitarsi

 

Sessione Speciale dell’Assemblea Generale delle N. U. sul “Summit mondiale per lo sviluppo sociale ed oltre: ottenere lo sviluppo sociale per tutti in un mondo globalizzato”

26-30 giugno – Ginevra

I suoi obiettivi sono di riaffermare la dichiarazione ed il programma d’azione del Summit, di identificare i progressi compiuti e le lezioni apprese nell’attuarle, e raccomandare azioni per proseguire nel lavoro di attuazione.

Al Summit, che si tenne a Copenhagen nel 1995, capi di stato e di governo provenienti da 177 paesi si impegnarono a dare la massima priorità alle politiche per la promozione del progresso sociale, la giustizia sociale, il miglioramento della condizione umana e l’integrazione sociale.

http://www.un.org/events/ref39.htm

 

La 56ª sessione dell’ESCAP si conclude con una nota di rinnovata determinazione

Il 7 giugno la Commissione Economica e Sociale per l’Asia ed il Pacifico (ESCAP) ha concluso la sua 56ª sessione. Nei lavori si è sottolineato che, data la natura irreversibile della globalizzazione e dell’interdipendenza, la sfida che la regione deve affrontare è quella di gestire i rischi e cogliere le opportunità della globalizzazione, così che i benefici possano essere equamente condivisi.

http://www.un.org/News/Press/docs/2000/20000607.rec92.doc.html

 

Ambiente

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Giornata mondiale dell’ambiente: 5 giugno

È celebrata attualmente in oltre 125 paesi.

Il tema della giornata mondiale dell’ambiente del 2000 è stato “2000, il Millennio dell’Ambiente: Tempo di Agire”, tema che esorta le istituzioni e la società a dimostrare il proprio impegno per proteggere l’ambiente e prevenire ulteriori danni alla nostra sola ed unica Terra.

Uno degli slogan proposti dall’UNEP è stato “Non un semplice giorno come gli altri”.

http://www.onuitalia.it/news/giornate/ambiente00.html

 

Con una risoluzione del 1972, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite designò il 5 giugno come giornata mondiale dell’ambiente, allo scopo di accrescere la consapevolezza pubblica circa la necessità di preservarlo e valorizzarlo. Tale data ricorda il giorno in cui ebbe inizio la Conferenza delle N. U. sull’ambiente umano (Stoccolma, 1972), che condusse alla fondazione del Programma delle N. U. per l’ambiente (United Nations Environment Programme – UNEP).

http://www.un.org/events/ref39.htm

 

Nuova speranza per le foreste brasiliane

Quarantadue aziende brasiliane di legname hanno costituito un’alleanza, denominata Compratori di

Legname Certificato, impegnata ad acquistare soltanto legname riconosciuto come sostenibile. Lo schema di certificazione operato dal Forest Stewardhip Council (FSC) garantisce che il legname recante il marchio di approvazione del FSC proviene da una foresta diretta secondo gli standard concordati ti tipo sociale, economico ed ambientale. Circa 18 milioni di ettari di foreste in 15 paesi hanno il certificato FSC, incluso 1 milione di ettari in Brasile.

http://www.positivenews.org.uk 

 

Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità: 17 giugno

Questa giornata è stata proclamata nel 1994 dall’Assemblea Generale delle N. U. In quella data, lo stesso anno, è stata adottata la Convenzione delle N. U. per la lotta alla desertificazione. Gli Stati sono stati invitati a dedicare la giornata mondiale a promuovere la consapevolezza della necessità di una cooperazione internazionale per la lotta alla desertificazione e agli effetti della siccità, e per attuara la Convenzione.

http://www.un.org/events/ref39.htm

 

Riciclaggio dei prodotti elettrici

I cittadini europei potrebbero restituire i vecchi prodotti elettrici alle industrie produttrici secondo un nuovo disegno di legge approvato dalla Commissione Europea il 13 giugno. La proposta mira all’abbattimento dei metalli pesanti e di altri elementi inquinanti nelle discariche municipali, chiedendo ai produttori di riprendere, entro cinque anni, gli articoli elettrici e riciclare almeno dal 60 all’80% dei materiali raccolti. I beni interessati andrebbero dai computers ai frigoriferi ai giochi. La proposta necessita ora dell’approvazione degli Stati membri dell’Unione Europea e del Parlamento Europeo. L’Unione Europea ha recentemente approvato una legge simile riguardo alle automobili.

http://www.planetark.org/dailynewsstory.cfm?newsid=7087

http://www.gristmagazine.com

 

Scienza e salute

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Giornata mondiale senza tabacco: 31 maggio

Il tema della ricorrenza del 2000 è stato: “Intrattenimento e la promozione del tabacco- Reagire all’inganno”, accompagnato dallo slogan “Il tabacco uccide – non farti ingannare”. L’obiettivo della giornata mondiale era quello di preparare la strada per un’azione politica nazionale e globale che proibisca la pubblicità e la promozione del tabacco.

Allan Landers, a suo tempo “uomo Winston” ed oggi attivista per il controllo del tabacco, afferma che “le compagnie del tabacco spendono ogni anno 6 miliardi di dollari istigando i giovani al fumo…Vi fanno credere che fumando apparirete sexy, attraenti, avrete successo, sarete accettati dai vostri pari e, molto subdolamente,  avrete un aspetto più salutare. Proiettano questa immagine attraverso ogni mezzo di comunicazione, dai film alle riviste e persino con i personaggi dei cartoni animati”.

In quasi ogni parte del mondo è stata data vita ad iniziative volte alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica; in modo particolare la Tailandia è stata la sede dove ha avuto luogo un evento globale per la celebrazione della giornata mondiale.

http://www.who.int/toh/media/wntd2000/wntd2000.htm

 

 

11ª Conferenza mondiale su “Tabacco O Salute”:  6-11 agosto – Chicago

Nell’ambito dello sviluppo di una consapevolezza collettiva circa i rischi derivanti dal tabagismo, tra il 6 e l’11 agosto si terrà a Chicago l’11ª Conferenza mondiale su “Tabacco O Salute”.

È la prima volta in 25 anni che questa conferenza viene ospitata negli Stati Uniti, dove si riuniranno quattromila delegati provenienti da più di 200 paesi del mondo.

I workshops e i seminari prenderanno in esame la totalità degli argomenti relativi al tabacco, tra cui:

·       La scienza della dipendenza: ricerche attuali e future

·       Le tendenze allarmanti circa il mercato internazionale del tabacco

·       Gli approcci culturali alla proibizione del tabacco

·       Il fascino del fumo così come presentato dalla televisione

·       Nuove tecniche di prevenzione e cessazione dell’uso

·       Il tabacco e i bambini nel mondo

http://www.wctoh.org/news_pr_0511500.html

 

Donazione del governo Giapponese per la sconfitta della poliomielite

Il contributo del governo Giapponese (28.6 milioni di dollari) alla lotta contro la poliomielite costituisce un supporto cruciale per la sconfitta di questa malattia in Bangladesh, Etiopia, Ghana, India, Nigeria e Sudan, sei degli oltre trenta paesi dove la polio continua a minacciare con la paralisi e la morte milioni di bambini.

Con quest’ultimo aumento dei fondi a disposizione, la Sig.ra Bellamy (Direttore Esecutivo dell’UNICEF) si è detta fiduciosa circa il raggiungimento dell’obiettivo prefissato, la totale eliminazione della polio dal pianeta.

Alcuni giorni prima, anche il governo Danese aveva annunciato un contributo di circa 10 milioni di dollari.

L’Iniziativa per lo Sradicamento della Poliomielite, campagna lanciata nel 1988, è condotta dall’OMS, dal Rotary International, dai CDC (Centri per il controllo della malattia) e dall’UNICEF. Dal suo avvio ad oggi, il numero dei casi di polio è diminuito del 95% pari a circa 7000 casi riportati durante il 1999. Più di 190 paesi e territori saranno definitivamente liberi entro la fine del 2000.

http://www.unicef.org/

www.who.int/inf-pr-2000/en/pr2000-WHA06.html

www.who.int/inf-pr-2000/en/pr2000-33.html

 

Ambiente ed Economia

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Profitti con l’ambiente

La compagnia australiana Earth Sanctuaries Ltd. sta cercando di ricavare degli utili attraverso la protezione della natura e degli animali. La compagnia, una delle prime nel suo genere nel mondo, controlla tre riserve in Australia e sta progettando di comprare altra terra dove crearne delle nuove.

L’azienda si prefigge lo scopo di ricavare denaro attirando turisti, vendendo cibo e prodotti,  ospitando conferenze ed altri eventi presso le proprie strutture, e collaborando con pubblicazioni dedicate alla gestione della preservazione della natura e degli animali.

I titoli azionari della compagnia non hanno avuto una buona performance dall’inizio della loro quotazione in borsa (8 maggio), ma John Wamsley, direttore amministrativo della Earth Sanctuaries, è ottimista circa il fatto che la compagnia ha sviluppato un modello che risulterà vincente nei prossimi cinque anni.

http://www.wired.com/news/business/0,1367,36850,00.html

http://www.gristmagazine.com

 

Disegno e Natura

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Mostra Internazionale delle Vignette: “Il 21° secolo – l’umanità nella natura”

1-31 maggio – New York – Nazioni Unite – Public Lobby

Come parte dei suoi sforzi per collegare la giornata della Terra (22 aprile) e la giornata mondiale dell’ambiente (5 giugno) con una serie di attività tese ad elevare la consapevolezza dei temi inerenti l’ambiente globale, il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) ha ospitato dal 1 al 31 maggio una mostra internazionale di vignette sull’ambiente.

La mostra, con oltre 200 disegni presenti, costituisce il risultato di un concorso indetto lo scorso anno dal KICC (Kyoto International Cartoon Congress) e include il lavoro di 70 artisti di 25 Paesi.

Gli organizzatori della mostra hanno assegnato tre premi: il “Premio delle Nazioni Unite” è andato a Svetlana Tiourina (Olanda), il “Premio UNEP” è stato invece assegnato a Ross Thomson (Regno Unito) e il “Premio del KICC” è stato conferito a Rimantas Rolia (Lituania).

Una mostra simile era già stata allestita nel 1997 in occasione della Conferenza di Kyoto sul cambiamento climatico.

http://www.un.org/events/highlights/cartoon.htm

 

Il nostro mondo nel 2000

12 luglio – 28 agosto,  New York – Nazioni Unite

La mostra d’arte del millennio organizzata dalle Nazioni Unite in favore dell’UNICEF, dal titolo “Il nostro mondo nel 2000”, è il risultato di una competizione che ha raccolto 22.500 iscritti da 51 Paesi. (La competizione è entrata a far parte del Guinness dei Primati come il più grande concorso di pittura del mondo.)

I dipinti, che esprimono preoccupazione per l’ambiente, impressioni del mondo e come la guerra e la tecnologia influenzano la popolazione, sono stati realizzati da artisti sia giovani che anziani, amatoriali o professionisti.

Gli obiettivi del concorso erano tre: promuovere l’arte e il mestiere della pittura come una attività transculturale che fornisce alla persone un mezzo per esprimere le proprie idee, pensieri e sentimenti; rivelare la straordinaria diversità dell’espressione artistica ovunque nel mondo; osservare il mondo attraverso gli occhi dei suoi artisti, sia amatoriali che professionali.

L’Amministrazione postale delle Nazioni Unite (UNPA) ha emesso 6 francobolli (2 a New York, 2 a Ginevra e 2 a Vienna) utilizzando 6 dei dipinti vincitori della competizione.

http://www.un.org/events/highlights/world2000.htm

 

Conferenze, Seminari e Meetings

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“Change, challenge and the curriculum”

30 giugno – 1 luglio – Oxfam – University of Hertfordshire

Una conferenza sull’educazione per la cittadinanza globale aperta ad insegnanti ed educatori interessati alla problematica metodologica.

Per informazioni: pdavis@oxfam.org.uk

 

Imprese non profit

7-8 luglio – Stresa (Verbania)

ISTUD Istituto Studi Professionali. Nell’ambito della terza edizione del Programma per lo sviluppo della cultura manageriale nelle imprese non profit, seminario sulla pianificazione e la gestione di progetti. Per informazioni: 0323/933801

 

“Cittadinanza e Immigrazione”

15-22 luglio – Cecina Mare (Livorno)

VI Meeting Internazionale Antirazzista organizzato dall’ARCI, con la partecipazione di centinaia di giovani provenienti da tutto il mondo. Il meeting offre la possibilità di formazione legata alle tematiche del razzismo e dell’intolleranza.

Per informazioni: 055/2638867 – www.arcitoscana.org

 

Armi nucleari in un mondo vulnerabile

Dal 9 al 18 agosto si svolgerà a Rovereto (Trento) il Corso estivo dell’Isodarco. Il seminario “Armi nucleari in un mondo vulnerabile” riunirà scienziati, storici, esperti di analisi militare e responsabili di attività di pubblico interesse provenienti da esperienze professionali diverse. I temi che verranno affrontati includono analisi per rispondere a domande mirate del tipo:  come hanno queste armi di distruzione di massa influenzato i sistemi politici e i rapporti tra nazioni? Quali sono le prospettive per poterli controllare, amministrare ed eliminare?

Per informazioni: isodarco@roma2.infn.it

 

Intervista con Ervin Laszlo

di Sergio Tripi

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Ervin Laszlo, scienziato, filosofo, pianista e autore di oltre 50 libri, è  fondatore del Club di Budapest, membro del Club di Roma,dell’Accademia Internazionale della Scienza,consulente scientifico dell’UNESCO e Rettore della Accademia di Vienna. Ha insegnato come professore ordinario in diverse università, tra cui Yale, Princeton e la New York State University.Vive in Italia, in provincia di Siena.

Sergio Tripi, scrittore e giornalista, è il Rappresentante in Italia dell’Università per la Pace  delle Nazioni Unite. E’ fondatore e presidente dell’Associazione Culturale dei Triangoli e della Buona Volontà Mondiale, ente morale che opera in sinergia con il Lucis Trust e con altre organizzazioni internazionali impegnate nella diffusione di una cultura di pace nella prospettiva del ‘villaggio globale’.

 

Sergio Tripi: Uno dei pensieri che colpiscono la maggior parte delle persone è il fatto che oggi il mondo deve confrontarsi con un certo numero di emergenze di base che richiedono urgente attenzione. Secondo lei, quali sono le più grandi e pressanti emergenze che il mondo deve fronteggiare oggi?

 

Ervin Laszlo: Posso riassumerle con una parola: sostenibilità – che, in una comunità internazionale ben definita, non è soltanto un problema ecologico ma anche una questione sociale ed economica e, indubbiamente, anche una questione politica. Il singolo fattore-chiave che pone la sfida più grande è il fatto che il genere di mondo che abbiamo creato nella seconda metà del ventesimo secolo non potrà durare a lungo nel ventunesimo secolo senza causare gravi collassi. Perciò dobbiamo cambiare. Ciò ha una dimensione ecologica in termini di deterioramento dei sistemi ecologici basilari di sostegno alla vita, ed ha dimensioni socio-economiche in termini di marginalizzazione quando una parte crescente della comunità umana, circa un miliardo e mezzo di persone, cioè un quarto della popolazione mondiale, vive al di sotto degli standard minimi di vita, definiti dalla Banca Mondiale in ragione di un dollaro al giorno. E vi è il problema che i modelli di consumo, gli stili di management ed i comportamenti politici non sono ancora adatti ad una comunità di sei miliardi di persone; sono più adatti ad un sistema industrale a carattere nazonale della metà del ventesmo secolo. Ma questa stuazione è in declino. Stiamo andando verso una società globalmente interconnessa basata sulla informazione, società che non è sostenibile col sistema attuale.

 

S.T.: Il quadro che lei dipinge è quello che ci viene presentato da certe attitudini dell’essere umano: egoismo, aggressività, ed il conseguente attuale sfruttamento del mondo. Come pensa che queste attitudini dovrebbero cambiare ed essere ancorate ad una nuova scala di valori, e quali dovrebbero essere questi valori?

 

Ervin Laszlo: Usando una sola parola chiave, si potrebbe dire che si deve risocializzare la comunità umana nella sua nuova condizione globale. Siamo socializzati in piccole comunità regionali, al massimo in stati nazionali. Stiamo avendo difficoltà in Europa nel passare dagli stati-nazione ad una Unione Europea e nel trovare valori comuni. Siamo qui motivati, indubbiamente, dall’apertura dei mercati e da una moneta comune, ma globalmente, malgrado la presenza delle Nazioni Unite, la comunità umana è ancora fortemente incentrata sui cosiddetti stati sovranazionali indipendenti  che non possono risolvere i problemi che la comunità generale ha di fronte, o che non sanno creare sistemi equi e pacifici che includano circa 190 governi nazionali indipendenti. Potremo concepire un tale mondo soltanto se i popoli, la politica e le società si risocializzeranno in una comunità globale creando le fondamenta per la pace. Ciò significa che l’individuo deve sviluppare fedeltà multiple; solidarietà oltre l’ambito della sua famiglia, impresa, comunità o nazione. Queste fedeltà debbono estendersi al livello di un’intera regione culturale, al livello interculturale e internazionale, ed infine al livello globale. Fino a che le persone non si sentiranno parte di una comunità umana che si sviluppa su questo pianeta come un tutto integrato, che interagisce e si sostiene nell’ambito della natura, la sua biosfera; e fino a che le persone si sentiranno separate l’una dall’altra, dalle altre culture, dalla natura, esse si comporteranno egoisticamente, avranno modelli di consumo che non sono sopportabili per altri, il ricco consumerà oltre misura e senza rispetto per i bisogni e le possibilità del povero, ed il povero a sua volta sovraccaricherà il suo ambiente circostante, sovrasfruttandolo nella sua ricerca per la sopravvivenza. Ed in alcuni casi, con i modelli attuali di comportamento politico e civico, gli attuali modelli di consumo, l’attuale stile direttivo delle grandi organizzazioni internazionali d’affari, e con l’odierno tipo di leadership politica nei governi nazionali, stiamo creando una tensione nel sistema che comporta che, invece di integrarsi a livello globale, questo sistema sta crollando. Sta diventando iperteso e diviso tra ricchi e poveri; tra chi ha potere e chi non ne ha; tra chi può disporre di risorse e chi non può.

 

S.T.: Questioni importanti che richiedono nuove attitudini; e attitudini basate su nuovi valori. Abbiamo il tempo per adottare questi nuovi valori e nuove attitudini e, assumendo di sì, in quali aree dobbiamo intervenire il più presto possibile per vederli adottare?

 

Ervin Laszlo: Siamo in corsa con il tempo, con il cambiamento. Come disse H.G. Wells all’nizio del secolo: il futuro sarà deciso in una corsa tra l’educazione e il disastro. Lo si potrebbe ripetere. Potremmo dire che il nostro futuro all’inizio del ventunesimo secolo verrà deciso in una corsa tra l’evoluzione di una coscienza nuova, più globale nelle masse e il frazionamento crescente, le divergenze crescenti che abbiamo nel mondo contemporaneo. Quindi gli elementi importanti sono: informazione ed istruzione. Ovviamente, informazione è un termine generale, ma non è sufficiente avere soltanto l’informazione, è necessario che essa sia pertinente. Deve anche essere il genere di informazione di cui la gente ha bisogno per orientarsi in questo mondo. Non è sufficiente dare soltanto immediata attenzione ad elementi sensazionalistici dell’informazione, a catastrofi, o a guerre, o a quanto vanno facendo i capi politici. Tutti questi elementi hanno naturalmente il loro posto nei media e nel flusso dell’informazione, ma ciò di cui abbiamo bisogno è la comprensione delle tendenze di fondo, dei processi basilari che formano il nostro mondo e decidono del nostro destino, del nostro futuro. Ecco che abbiamo bisogno di un’informazione più pertinente, per raggiungere la corrente principale della popolazione: adulti e giovani, anziani, gente di tutte le età. Ciò è possibile perché possediamo i flussi necessari d’informazione, possediamo la tecnologia.

L’altra area è ovviamente l’istruzione, con cui dobbiamo raggiungere i giovani, coloro che entreranno in scena come dirigenti e attori della comunità umana nei prossimi dieci o venti anni. Senza che loro abbiano compreso, senza lo sviluppo della loro coscienza, non abbiamo affatto un futuro. Quindi l’istruzione deve iniziare in un’età molto giovane; deve cominciare negli asili e proseguire fino alle scuole secondarie e all’università. Non è un compito senza speranza perché l’uomo ha sempre creato i valori di cui ha bisogno per sopravvivere in una società che sta diventando sempre più complessa. Ma in questo momento abbiamo un ritardo. Il nostro sistema di valori, le nostre visioni del mondo, il modo in cui guardiamo noi stessi, la natura e le altre culture è al di sotto della necessaria soglia; è indietro ai tempi; è obsoleto.  Era giusto cinquant’anni fa, era giusto forse trent’anni fa, ma negli ultimi vent’anni certi sviluppi lo hanno superato. Ecco che abbiamo bisogno di quel genere di coscienza, di quel genere di valori che consentano a tutti di sopravvivere in questo mondo, ed i giovani debbono comprendere fin dal principio che, per raggiungere questo obiettivo, essi debbono sapere quali sono le tendenze di fondo, perché si verificano, perché il nostro mondo è insostenibile e cosa può renderlo sostenibile.

 

S.T.: L’informazione e l’istruzione sono quindi le due aree più urgenti che debbono essere stimolate e sintonizzate con queste nuove tendenze. Ciò sembra essere possibile almeno per quanto concerne l’informazione: in diversi paesi vi sono esempi di nuovi approcci ai problemi educativi. I media, d’altro canto, sembrano continuare ad essere guidati dalla loro ricerca della quantità piuttosto che della qualità, alla disperata ricerca, come sempre, di lettori e di indici d’ascolto. Che possibilità ci sono che questa attitudine possa cambiare in futuro?

 

Ervin Laszlo: Il problema con i media è che essi sottovalutano il cambiamento di mentalità del pubblico. Essi credono che si tratti ancora del vecchio contesto, che siano i vecchi valori a dominare. Essi non si rendono conto che moltissime persone: giovani, intellettuali, persone sensibili di ogni genere, sono frustrate, stufe, e richiedono qualcosa di diverso; che sono più interessate a comprendere il nostro futuro, a capire i processi evolutivi in atto, che vedere soltanto titoli sensazionalistici. Una volta che i media avranno capito che vi sono più persone interessate in questo genere d’informazione, sono certo che essi forniranno quel tipo d’informazione perché ciò di cui sono alla ricerca è audience. Ora sono dominati, come lei dice, da misure quantitative: qual è la classifica del programma radio o televisivo, quante persone vi si sintonizzano, quali sono i tassi di abbonamento di un giornale o di una rivista. Questi sono i termini che decidono dell’attenzione dei media. Se i media capiranno che possono vendere (ed uso questo termine commerciale opportunamente, perché essi vogliono vendere) informazioni pertinenti, sono certo che essi forniranno informazioni pertinenti.

 

S.T.: Questo quadro sembra corrispondere ad una nuova situazione negli indici di lettura e di ascolto dei media. Vi è un crescente numero di persone che va perdendo interesse nel tipo d’informazione che riceve. Sono persone spesso disorientate e alla ricerca di qualcosa di nuovo. Quindi si tratta di divenire consapevoli di quella parte di pubblico che è alla disperata ricerca di vedere nuovi programmi e di leggere materiale nuovo. Ed un altro fattore che potrebbe confermare e sostenere ciò che lei dice è la presenza in questo paese di oltre cinque milioni di persone che danno un qualche contributo volontario alla società, in un campo o in un altro. Direbbe che ciò è indice di speranza, di progresso per il futuro?

 

Ervin Laszlo: Bene, vi sono due settori della società che sono estremamente importanti e indicatori di speranza per il futuro. Uno è il settore del volontariato, che è spesso consolidato nelle organizzazioni non governative, sia nazionali che internazionali, che cercano di fare qualcosa che sia più significativo di quanto facciano le agenzie ufficiali inter-governative e governative. Il numero di queste ONG è aumentato in forma esponenziale negli ultimi dieci o vent’anni. Questo è un settore carico di speranza, un settore importante. L’altro è un settore informale, che viene a volte definito  delle culture alternative e che va dalle persone che sono vicine al gruppo principale e che in effetti vogliono soltanto vivere in modo diverso, cambiare il loro stile di vita, ed arriva fino alle sètte, quel tipo di persone in qualche modo lunatiche che condividono con fervore un’ideologia del tutto differente e che rifiutano l’establishment, la società. E’ quindi uno spettro molto ampio. Ma moltissime persone, perfino in questo settore informale, stanno cercando seriamente di cambiare il loro modo di vivere, i loro modelli di consumo, il loro proprio comportamento politico. Molti di loro cercano di abbandonare le grandi città, di andare in campagna, di vivere più a fondo la loro vita. Lo si può vedere in Toscana, dove molte persone arrivano dalle grandi città di tutta Europa e improvvisamente si trovano a impegnarsi in coltivazioni organiche o a vivere uno stile di vita più personale, più sostenibile. Quindi, sia il settore formale che quello informale della società mostrano un processo di cambiamento. Questi processi di cambiamento vanno sostenuti.

 

S.T.: Direbbe, quindi, che vi sono più segni di speranza o più segni di disperazione?

 

Ervin Laszlo: Penso che i due vadano insieme. Più la situazione diviene critica, più la gente ripensa i propri modelli di comportamento e i propri valori e va sviluppando la propria coscienza. La speranza di un genere di transizione interamente omogeneo, lineare e molto graduale sta in effetti scomparendo. E’ probabile che vedremo alcuni cambiamenti fondamentali accadere all’improvviso, come abbiamo visto nell’Europa dell’Est nel 1989 e 1990 quando quell’intero cosiddetto secondo mondo è improvvisamente scomparso, praticamente da un giorno all’altro. E’ probabile che vedremo cambiamenti importanti e non previsti fino proprio al giorno prima. Ma al tempo stesso penso che la gente sia sempre più pronta. Sempre più persone arrivano sulla lunghezza d’onda dove si rendono conto che abbiamo di fronte un processo di cambiamento marcatamente non lineare, fortemente qualitativo. E in particolar modo i giovani sono alla ricerca di nuovi modi di essere e di fare le cose, e sono pronti ad assumersi responsabilità. Quindi penso che in questo senso la disperazione per la situazione sia al tempo stesso causa di speranza perché è unita ad una maggiore consapevolezza e ad una maggiore determinazione a cambiare.

 

S.T.: Vi sono segnali precisi che sostengono questa prospettiva, segnali di risposta da parte di coloro che sono più consapevoli?

 

Ervin Laszlo: Sono in corso alcune ricerche in Europa e altre ne dobbiamo ancora fare. In America sono state effettuate alcune ricerche che indicano che vi sono più di quaranta milioni di americani che appartengono alle cosiddette culture integrali, un termine usato per descrivere organizzazioni o gruppi di persone che vanno adottando uno stile di vita e modelli di consumo totalmente differenti e che cercano di vivere in un modo più sostenibile, più parco. Semplicità volontaria è un’altra definizione usata a questo proposito. Quindi traspare il fatto che vi sono più persone di quanto si pensi, che stanno già cercando di cambiare. La necessità maggiore, e al tempo stesso la mancanza maggiore, è la comunicazione tra queste genti. Sono un po’ disorientate. Queste persone pensano di essere molto poche, ritengono che sì, sono disposte a cambiare, ma che poche persone in altre parti del mondo, o anche nel loro paese, siano disposte a farlo. Tuttavia questo non è vero. Quindi penso che unire queste persone tra loro, trovare per loro una base comune, stabilire comunicazioni tra loro, sarebbe un’attività molto importante.

 

S.T.: In conclusione, il messaggio è quindi: lavorare duramente su noi stessi e guardare al futuro con entusiasmo. Giusto?

 

Ervin Laszlo: Giusto. Con speranza ma con l’accettazione della responsabilità.  Non soltanto chiedendo i propri diritti, ma accettando la responsabilità per noi stessi, per le altre persone in questo mondo, per la natura e perfino per le generazioni future.

 

 

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